Aiuto Biblico

L'Importanza della chiesa locale

Atti 20:1-16

sermone di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org per domenica, 23 febbraio 2014 –- cmd es –-
parole chiavi: domenica, sabato, culto, Cena del Signore, esortazioni, chiesa locale, crescita.

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Tutta la Parola di Dio è utile, però, a volte è più facile essere edificati da certi brani che da altri. Per esempio, è più facile trarre beneficio da un'Epistola anziché in una narrativa. Però, tutta la parola di Dio è ispirata da Dio ed è utile, come leggiamo in 2Timoteo 3:16,17.

“16 Tutta la Scrittura è divinamente ispirata e utile a insegnare, a convincere, a correggere e a istruire nella giustizia, 17 affinché l’uomo di Dio sia completo, pienamente fornito per ogni buona opera.” (2Timoteo 3:16-17 LND)

Allora, quello che vorrei fare oggi è continuare il nostro studio degli Atti, e in questo brano di narrativa, riconoscere insieme delle importanti lezioni spirituale che ci sono in esso. Spesso, i narrativi contengono esempi, alcuni buoni esempi da seguire, e a volte brutti esempi da evitare.

Quello che leggiamo dell'Apostolo Paolo è un esempio da seguire. Infatti, sotto la guida dello Spirito Santo, Paolo stesso dichiara di imitarlo. Vi leggo alcuni brani in cui dichiara questo.

“Vi esorto dunque a divenire miei imitatori.” (1Corinzi 4:16 LND)
“Siate miei imitatori, come anch’io lo sono di Cristo.” (1Corinzi 11:1 LND)
“Siate miei imitatori, fratelli, e considerate coloro che camminano così, secondo l’esempio che avete in noi.” (Filippesi 3:17 LND)

Quindi, riprendiamo il nostro studio del libro degli Atti, considerando insieme Atti 20:1-16. In questo brano, vediamo vari esempi di come vivere la vita cristiana. Inizio leggendo tutto il brano, ovvero Atti 20:1-16. Prima di leggere, ricordate che nel capitolo 19, abbiamo letto che Paolo era ad Efeso per circa tre anni, e Dio aveva operato potentemente nel salvare tante persone in tutta la regione. Perciò, gli uomini che fabbricavano i piccoli templi della falsa dea Diana avevano suscitato un tumulto contro Paolo e gli altri. Dio ha gestito le cose in modo che l'ufficiale della città aveva mandato tutti a casa, capendo che erano accuse senza fondamento. Poi Paolo decide di partire, e iniziamo capitolo 20 con Paolo in partenza.

Ora leggo Atti 20:1-16.

“1 Dopo che fu cessato il tumulto, Paolo chiamò a sé i discepoli, li abbracciò e partì per andare in Macedonia. 2 E, dopo aver attraversato quelle regioni e aver dato loro molte esortazioni, si recò in Grecia. 3 Dopo aver trascorso colà tre mesi, poiché i Giudei avevano ordito un complotto mentre egli stava salpando per la Siria, decise di far ritorno passando per la Macedonia. 4 Or l’accompagnarono fino in Asia Sopatro di Berea, Aristarco e Secondo di Tessalonica, Gaio di Derbe e Timoteo, e Tichico e Trofimo, oriundi dell’Asia. 5 Costoro, partiti prima di noi, ci aspettarono a Troas. 6 Ma noi partimmo da Filippi dopo i giorni degli Azzimi e in cinque giorni li raggiungemmo a Troas, dove dimorammo sette giorni. 7 Il primo giorno della settimana, essendosi i discepoli radunati per rompere il pane, Paolo, dovendo partire il giorno seguente, parlava a loro, e protrasse il discorso fino a mezzanotte. 8 Or nella sala, dove eravamo radunati, vi erano molte lampade. 9 Un giovane di nome Eutico, che era seduto sul davanzale della finestra, fu colto da un sonno profondo; e, mentre Paolo tirava il suo discorso a lungo, preso dal sonno, cadde dal terzo piano e fu raccolto morto. 10 Ma Paolo, sceso giù, si gettò su di lui, l’abbracciò e disse: "Non vi turbate, perché l’anima sua è in lui". 11 Quindi risalì, spezzò il pane e mangiò, e dopo aver parlato a lungo fino all’alba, partì. 12 Intanto ricondussero il ragazzo vivo, per cui furono oltremodo consolati. 13 Noi invece, che ci eravamo già imbarcati, navigammo verso Asso, dove avevamo intenzione di riprendere a bordo Paolo, perché aveva stabilito così, volendo egli fare quel viaggio via terra. 14 Quando ci raggiunse ad Asso, lo prendemmo con noi e arrivammo a Mitilene. 15 Salpammo di là e arrivammo il giorno seguente di fronte a Chio; l’indomani raggiungemmo Samo e, dopo una sosta a Trogillio, il giorno dopo giungemmo a Mileto. 16 Paolo infatti aveva deliberato di navigare senza fermarsi a Efeso per evitare di perdere tempo in Asia, perché aveva fretta di trovarsi, se possibile, a Gerusalemme il giorno di Pentecoste.” (Atti 20:1-16 LND)

Importanza di Esortazioni

Quando Paolo lascia Efeso, ritorna in Macedonia, la regione in cui troviamo le chiese a Tessalonica, Berea, e Filippi. Poi passò alla Grecia, dove troviamo la Chiesa a Corinto. Voglio rileggere i versetti 1 e 2 e notare quello che Paolo faceva rivisitando i credenti in Macedonia.

“1 Dopo che fu cessato il tumulto, Paolo chiamò a sé i discepoli, li abbracciò e partì per andare in Macedonia. 2 E, dopo aver attraversato quelle regioni e aver dato loro molte esortazioni, si recò in Grecia.” (Atti 20:1,2 LND)

Ciò che mi colpisce qua è che dice che Paolo dava loro molte esortazioni. Leggo ancora il versetto 2.

“E, dopo aver attraversato quelle regioni e aver dato loro molte esortazioni, si recò in Grecia.” (Atti 20:2 LND)

Paolo dava molte esortazioni ai credenti in quelle città. Lui sapeva che noi tutti abbiamo la tendenza di raffreddarci nel nostro amore per Dio, e nella nostra fede. Perciò, in ogni opportunità che aveva Paolo era pronto a dare molte esortazioni. Da altri brani presumo che Paolo esortava loro di restare molto attaccati alle dottrine dell’ evangelo. Esortava loro di camminare in modo degno della loro chiamata in ogni conversazione e impegno della vita. Immagino che esortava loro di riscattare il tempo, perché i giorni sono malvagi.

Questo brano mi fa ricordare che anche noi abbiamo bisogno di esortazioni. Infatti, guardando a tutto il brano che stiamo considerando oggi, quello che noto e voglio continuare a notare è che abbiamo bisogno gli uni degli altri. Abbiamo bisogno della Chiesa. Gesù Cristo ha stabilito la sua Chiesa, che è composta di chiese locali, come ambiente in cui i credenti crescono. In tanti brani vediamo che ogni credente ha bisogno di una chiesa, e che la crescita non avviene quando siamo isolati. Piuttosto, cresciamo quando siamo ben legati insieme. Solo quando siamo in stretta comunione possiamo ricevere gli insegnamenti, le esortazioni e la consolazione che ci servano, per poter crescere.

Tanti brani parlano di quanto è importante per i credenti di esortare gli uni gli altri. Per esempio, in Colossesi 3:16 leggiamo:

“16 La parola di Cristo abiti in voi copiosamente, in ogni sapienza, istruendovi ed esortandovi gli uni gli altri con salmi, inni e cantici spirituali, cantando con grazia nei vostri cuori al Signore. (Colossesi 3:16-17 LND)

Leggo anche Romani 15:14 e poi 1Tessalonicesi 5:11:

“Ora, fratelli miei, io stesso sono persuaso a vostro riguardo, che anche voi siete pieni di bontà, ripieni d’ogni conoscenza, capaci anche di ammonirvi gli uni gli altri.” (Romani 15:14 LND)
“Perciò consolatevi gli uni gli altri ed edificatevi l’un l’altro, come già fate.” (1Tess 5:11 LND)

E così tanti brani ci fanno capire che abbiamo bisogno di essere membri strettamente legati alla chiesa locale. Nessuno deve credere di poter crescere da solo, isolato da altri credenti. Non basta ascoltare insegnamenti tramite o libri o Internet. Ci serve quel contatto faccia a faccia in cui possiamo esercitare i nostri doni gli uni con gli altri. Paolo dava molte esortazioni a questi credenti.

In Atti 20:2 leggiamo che dopo aver dato molte esortazioni in Macedonia, Paolo si recò in Grecia. Grecia sarebbe la zona dove troviamo Corinto, un'altra Chiesa importante. Riprendiamo il brano, e leggiamo dai versetti 3 a 5.

Ci saranno Persecuzioni

“3 Dopo aver trascorso colà tre mesi, poiché i Giudei avevano ordito un complotto mentre egli stava salpando per la Siria, decise di far ritorno passando per la Macedonia. 4 Or l’accompagnarono fino in Asia Sopatro di Berea, Aristarco e Secondo di Tessalonica, Gaio di Derbe e Timoteo, e Tichico e Trofimo, oriundi dell’Asia. 5 Costoro, partiti prima di noi, ci aspettarono a Troas. 6 Ma noi partimmo da Filippi dopo i giorni degli Azzimi e in cinque giorni li raggiungemmo a Troas, dove dimorammo sette giorni.” (Atti 20:3-5 LND)

Prima di tutto, notate che di nuovo c'è persecuzione di Paolo. I Giudei nella Grecia organizzano un complotto per uccidere Paolo quando lui lascia la Grecia per la Siria. Paolo viene a conoscenza del loro complotto, e così cambia piano, e ripassa per la Macedonia. Ripetutamente in Atti abbiamo visto persecuzione contro Paolo e gli altri che predicavano l'evangelo. È importante che ci rendiamo conto che la persecuzione farà parte della vite di ogni vero credente che vive in santità, ovvero, piamente, vicino a Dio, come leggiamo in 2Timoteo 3:12.

“Infatti tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati,” (2Timoteo 3:12 LND)

Quindi, ricordate che se noi camminiamo fedelmente, anche noi saremo perseguitati. Non dobbiamo avere timore, piuttosto dobbiamo andare avanti confidando in Dio per la forza di passare le prove che egli ci permetterà. Ricordate che Gesù dichiara beato chi viene perseguitato per il nome di Cristo.

L'Importanza di Operai per il Signore

Voglio rileggere il versetto 4

“4 Or l’accompagnarono fino in Asia Sopatro di Berea, Aristarco e Secondo di Tessalonica, Gaio di Derbe e Timoteo, e Tichico e Trofimo, oriundi dell’Asia.” (Atti 20:4 LND)

In questo versetto, leggiamo di sette uomini che erano impegnati ad aiutare Paolo. Questi credenti vennero da Berea, Tessalonica, Derbe, e Asia. È molto probabile che questi uomini furono sostenuti dalle chiese, permettendoli ad assistere Paolo. Infatti, noi sappiamo che Aristarco, Timoteo, Tichico, e Trofimo erano collaboratori di Paolo, perché leggiamo di loro in altri brani.

Il fatto che c'erano tutti questi uomini che si dedicavano all'opera di Dio vuol dire che quasi sicuramente erano sostenuti dalle chiese, ci fa vedere un aspetto importante di come Cristo fa crescere la sua Chiesa.

Ripetutamente nella Bibbia impariamo che coloro che servono il Signore dovrebbero essere sostenuti dai credenti. Devono essere riconosciuti e approvati dalla chiesa, ma poi, possono essere sostenuti, permettendo a loro di dedicarsi all'opera di Dio. Paolo spiega questo in 1Corinzi 9:4 ad 11.

“4 Non abbiamo noi il diritto di mangiare e di bere? 5 Non abbiamo noi il diritto di condurre attorno una moglie, che sia una sorella in fede, come fanno anche gli altri apostoli, i fratelli del Signore e Cefa? 6 O soltanto io e Barnaba non abbiamo il diritto di non lavorare? 7 Chi mai va alla guerra a proprie spese? Chi pianta una vigna e non ne mangia il frutto? O chi si prende cura di un gregge e non mangia del latte del gregge? 8 Dico queste cose secondo l’uomo? Non dice queste cose anche la legge? 9 Nella legge di Mosé infatti sta scritto: "Non mettere la museruola al bue che trebbia". Si dà forse Dio pensiero dei buoi? 10 Ovvero, dice tutto questo per noi? Certo queste cose sono scritte per noi, perché chi ara deve arare con speranza, e chi trebbia deve trebbiare con la speranza di avere ciò che spera. 11 Se abbiamo seminato fra voi le cose spirituali, è forse gran cosa se mietiamo i vostri beni materiali?” (1Corinzi 9:4-11 LND)

Quando Gesù comandò agli apostoli ad andare fuori due per due, spiegò a loro che l'operaio è degno della sua paga. Leggo Matteo 10:9,10:

“9 Non fate provvista di oro, né di argento né di denaro nelle vostre cinture, 10 né di sacca da viaggio, né di due tuniche, né di calzari, né di bastone, perché l’operaio è degno del suo nutrimento.” (Matteo 10:9-10 LND)

Vediamo in Galati e in 1Timoteo che questo principio vale anche per chi predica la parola nella Chiesa locale. Vi leggo Galati 6:6 e poi 1Timoteo 5:17,18.

“Ora colui che è istruito nella parola faccia parte di tutti i suoi beni a colui che lo istruisce.” (Galati 6:6 LND)
“17 Gli anziani che esercitano bene la presidenza siano reputati degni di un doppio onore, principalmente quelli che si affaticano nella parola e nell’insegnamento. 18 La Scrittura infatti dice: "Non mettere la museruola al bue che trebbia," ed ancora: "L’operaio è degno del suo salario".” (1Timoteo 5:17-18 LND)

Il fatto che c'erano sette uomini che accompagnarono Paolo, e questo non comprendeva Luca e forse altri, ci aiuta a capire che Paolo non lavorava da solo. Inoltre, notate che questi uomini venivano da chiese giovani, varie che esistevano al massimo da cinque o sei anni. Eppure queste chiese erano pronte a sostenere uomini nell'opera del Evangelo. I credenti in quelle chiese avevano una vera passione per la crescita dell'opera di Dio. E questa passione spinse loro a sostenere uomini che potevano servire tempo pieno nel ministero.

Infatti, quando noi leggiamo di quanto Dio faceva grandi opere in questo periodo, dobbiamo ricordare che i credenti erano pronti a fare grandi sacrifici per promuovere il regno di Dio. Infatti, in Atti e le Epistole di Paolo, scopriamo che Paolo aveva tantissimi collaboratori. Le giovani chiese erano pronte a sacrificare per sostenere uomini che potevano portare il messaggio di Cristo ad altri, e potevano aiutare ad edificare le chiese.

Oggi, questo impegno manca in tanti chiese. Tanti credenti oggi non sono disposti a sacrificare per promuovere il regno di Dio. Però, se vogliamo vedere Dio operare potentemente, dobbiamo desiderarlo così tanto che siamo pronti a sacrificare tempo, impegno, soldi, e noi stessi per il regno di Dio.

Leggo di nuovo i versetti 5 e 6.

“5 Costoro, partiti prima di noi, ci aspettarono a Troas. 6 Ma noi partimmo da Filippi dopo i giorni degli Azzimi e in cinque giorni li raggiungemmo a Troas, dove dimorammo sette giorni.” (Atti 20:5,6 LND)

Riprendendo il brano, Paolo e i suoi collaboratori arrivano a Troas, in momenti diversi. Se ricordate, circa sei anni prima Paolo e Sila, con Timoteo e anche Luca avevano lasciato Troas per andare in Europa, a Macedonia. Sappiamo che c'era una chiesa a Troas. Adesso leggiamo dell'incontro di Paolo con quella chiesa, prima di partire.

Culto la domenica --- Serve la chiesa

Andando avanti, leggiamo il versetto 7. Di nuovo, questo dettaglio nella narrativa ci dimostra un importante principio della vita cristiana. Vedete se notate il principio mentre leggo.

“7 Il primo giorno della settimana, essendosi i discepoli radunati per rompere il pane, Paolo, dovendo partire il giorno seguente, parlava a loro, e protrasse il discorso fino a mezzanotte.” (Atti 20:7 LND)

In questo brano, vediamo il principio che la chiesa si incontra la domenica. Mentre per i Giudei il giorno in cui si andava nella sinagoga era il sabato, il settimo giorno, nel Nuovo Testamento dopo la risurrezione troviamo che la Chiesa si incontrava il primo giorno della settimana, la domenica. Infatti quando troviamo la frase "per rompere il pane" descrive celebrare la cena del Signore, in cui la Chiesa ricorda la morte e la risurrezione di Gesù Cristo.

Il fatto che la chiesa si incontra la domenica per celebrare la Cena del Signore è chiaro da questo brano.

Un altro brano in cui viene menzionato il primo giorno della settimana è 1Corinzi 16:2, in cui Paolo spiega ai credenti di mettere da parte soldi per un'offerta quando sarebbe venuto. Leggo:

“1 Ora, quanto alla colletta che si fa per i santi, fate anche voi come ho ordinato alle chiese della Galazia. 2 Ogni primo giorno della settimana, ciascuno metta da parte per conto suo ciò che può in base alle sue entrate, affinché non si facciano più collette quando verrò.” (1Corinzi 16:1-2 LND)

In Apocalisse 1:10, l'apostolo Giovanni racconta che Cristo è apparso a lui il giorno del Signore, che comprendiamo è il giorno in cui si prende la Cena del Signore, ovvero, la domenica. Ve lo leggo.

“Mi trovai nello Spirito nel giorno del Signore e udii dietro a me una forte voce, come di una tromba,” (Apocalisse 1:10 LND)

In questo brano, la parola "del Signore" è un aggettivo che descrive giorno. In 1Corinzi 11:20, troviamo lo stesso aggettivo, “del Signore”, che descrive “cena”, la cena del Signore, rompere il pane. Leggo.

“Quando dunque vi riunite insieme, quello che fate non è mangiare la cena del Signore,” (1Corinzi 11:20 LND)

Il fatto che troviamo questo aggettivo solamente in questi due brani ci aiuta a capire che il giorno del Signore è il giorno in cui la chiesa prende la Cena del Signore. Sappiamo da Atti 20:7 che questo è la domenica. Quindi, la domenica è il Giorno del Signore, il giorno in cui la chiesa si incontra insieme. Questo ricorda la risurrezione di Cristo. Incontrarci la domenica è una celebrazione del fatto che abbiamo un Signore risorto!

Paolo Parla Fino a Tardi

Pensando poi ad Atti 20:7, vediamo che Paolo, dovendo partire il giorno seguente, parlava ai credenti tante ore, qui dice fino a mezzanotte, e in avanti vedremo che continuava a parlare fino all'alba. In questo, vediamo l'importanza di parlare delle cose di Dio per edificare gli uni gli altri. Paolo sapeva che poteva non tornare, e aveva un grande peso di fortificare questi credenti il più possibile prima della sua partenza. Quindi, era pronto a sacrificare il sonno, e a chiedere a loro di sacrificare il sonno, per poter fortificare la loro fede.

È importante per noi di capire quanto è fondamentale e importante la crescita spirituale. Dobbiamo essere pronti a sacrificare per poter crescere in Cristo. Questo non vuol dire che dobbiamo stare in piedisu tutta la notte ogni settimana, però, dobbiamo avere una grande priorità di crescere in Cristo Gesù, e anche di fare quello che aiuta gli altri a crescere in Cristo.

Miracolo – Eutico

Mentre Paolo parlava con loro delle cose di Dio fino a tardi, è successo quello che sarebbe stata una tragedia, se Dio non avesse compiuto un miracolo tramite Paolo. Leggo i versetti 8 a 12.

“8 Or nella sala, dove eravamo radunati, vi erano molte lampade. 9 Un giovane di nome Eutico, che era seduto sul davanzale della finestra, fu colto da un sonno profondo; e, mentre Paolo tirava il suo discorso a lungo, preso dal sonno, cadde dal terzo piano e fu raccolto morto. 10 Ma Paolo, sceso giù, si gettò su di lui, l’abbracciò e disse: "Non vi turbate, perché l’anima sua è in lui". 11 Quindi risalì, spezzò il pane e mangiò, e dopo aver parlato a lungo fino all’alba, partì. 12 Intanto ricondussero il ragazzo vivo, per cui furono oltremodo consolati.” (Atti 20:8-12 LND)

Essendo così tardi, non c'è nulla di strano nel fatto che questo giovane si sia addormentato. Il fatto che era seduto dalla finestra vuol dire che addormentandosi è caduto all’ indietro, e perciò è caduto dal terzo piano . Il brano dichiara chiaramente che fu raccolto morto. Ricordate che Luca era un dottore, ed era là presente. Questo giovane era morto.

Paolo scese, si gettò sul ragazzo, come Eliseo si era steso sul corpo del bambino morto, e poi dichiara a tutti che l'anima sua era in lui. Due commenti qua. Questo è il miracolo di risurrezione. Notate che Paolo dice, quando il ragazzo era tornato in vita: “l'anima sua è in lui.” Noi siamo un'anima, che dimora dentro il corpo. Alla morte l'anima lascia il corpo. Ricordate perciò che il nostro corpo è solamente una tenda terrena in cui vive l'anima nostra.

Disse che il giovane era tornato in vita, il brano dice che Paolo vi salì, spezzò il pane e mangiò. Non è chiaro se questo descrive la cena del Signore, oppure se indica che Paolo stesso ha mangiato qualcosa, in quanto aveva fame e gli servirono forze per il viaggio. Non cambia nulla. Comunque Paolo continuò a parlare con loro fino all'alba. Poi partì. Era importante per Paolo di fortificare questi credenti, e notate che i credenti erano pronti a restare là fino all'alba. Chiaramente capivano l'importanza di quel tempo con Paolo.

E anche questo è un esempio per noi. È essenziale che noi comprendiamo l'importanza di impegnarci al massimo per crescere nel nostro cammino in Gesù Cristo.

Viaggio: Paolo aveva un Piano

Per concludere, leggo i versetti 13 a 16, in cui vediamo che Paolo non faceva le cose per caso, ma aveva un chiaro piano in quello che faceva. Leggo dal versetto 13.

“13 Noi invece, che ci eravamo già imbarcati, navigammo verso Asso, dove avevamo intenzione di riprendere a bordo Paolo, perché aveva stabilito così, volendo egli fare quel viaggio via terra. 14 Quando ci raggiunse ad Asso, lo prendemmo con noi e arrivammo a Mitilene. 15 Salpammo di là e arrivammo il giorno seguente di fronte a Chio; l’indomani raggiungemmo Samo e, dopo una sosta a Trogillio, il giorno dopo giungemmo a Mileto. 16 Paolo infatti aveva deliberato di navigare senza fermarsi a Efeso per evitare di perdere tempo in Asia, perché aveva fretta di trovarsi, se possibile, a Gerusalemme il giorno di Pentecoste.” (Atti 20:13-16 LND)

Qui possiamo notare che anche nei suoi viaggi, Paolo aveva chiari traguardi. Notate nel versetto 16 che dice che Paolo aveva deliberato di viaggiare senza fermarsi ad Efeso. Le sue decisioni erano ben pensati. Paolo non era impulsivo. Piuttosto, valutava attentamente e con cura per capire quale sarebbe la volontà di Dio.

Anche noi dobbiamo vivere, così, come troviamo in tanti brani, come per esempio, Efesini 5:10, e poi 17.

“9 poiché il frutto dello Spirito consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità, 10 esaminando ciò che è accettevole al Signore.” (Efesini 5:9-10 LND)
“Non siate perciò disavveduti, ma intendete quale sia la volontà del Signore.” (Efesini 5:17 LND)

Dobbiamo valutare attentamente le nostre decisioni, per scegliere quella che è la volontà di Dio. Oggi, viviamo in un mondo che agisce spesso con leggerezza, o in modo impulsivo. Si decide in base a tanti fattori, ma non esaminando ciò che è conforme alla volontà di Dio. Come credenti, vogliamo seguire l'esempio di Paolo, e anche gli insegnamenti che Dio ci dà. Vogliamo imparare a prendere ogni decisione con grande serietà. Viviamo come Paolo dichiara in Efesini 5:15,16

“15 Badate dunque di camminare con diligenza non da stolti, ma come saggi, 16 riscattando il tempo, perché i giorni sono malvagi.” (Efesini 5:15-16 LND)

A questo punto, lasciamo questo brano per ora. Dio volendo, nel prossimo sermone, guarderemo all’ incontro che Paolo fa con gli anziani di Efeso, che vengono a trovarlo a Mileto.

Lezioni da questo brano

Per ora, ringrazio Dio per questo brano, e le verità che abbiamo imparato in esso. Ringrazio Dio che ogni brano della Bibbia contiene delle verità per noi.

In questo brano, abbiamo visto l'importanza di ricevere esortazione, e insegnamenti e consolazione. Questo ci ha fatto capire l'importanza di far parte e avere stretti rapporti in una chiesa locale. Non possiamo crescere isolati dal corpo di Cristo. È importante per ogni credente di far parte di una Chiesa locale, non solo di frequentare, ma di veramente far parte, e avere rapporti trasparenti con altri credenti.

Abbiamo visto che ci saranno persecuzione. Le persecuzioni faranno parte di ogni vero credente che cammina in santità.

Abbiamo visto l'importanza per la chiesa di provvedere per operai che possono dedicarsi all'opera di Dio. Affinché questa possa essere la realtà, i credenti devono impegnarsi a sostenere questi uomini. C'è molto da fare, e quindi dobbiamo avere come traguardo quello di partecipare all'opera di Dio. Questo comprende dare dei nostri soldi per mantenere coloro che sono stati approvati a servire.

Abbiamo visto che già a questo punto le chiese si incontravano la domenica, il primo giorno della settimana. Questo è il motivo per cui noi ci incontriamo la domenica, e non il sabato.

Infine, abbiamo visto come Paolo prendeva le sue decisioni con serietà. Tanti brani ci insegnano di fare altrettanto. Perciò, prego che possiamo essere un popolo che valuta attentamente le nostre decisioni, e che fondiamo ogni decisione sui principi di Dio.

Prego che possiamo vivere le verità che abbiamo trovato oggi, e che così, possiamo portare gloria a Dio, e essere strumenti nelle sue mani per portare tanti alla salvezza.