Aiuto Biblico

Camminare per lo Spirito o per la carne

Galati 5:16-26

sermone di Leonardo Bevilacqua, www.AiutoBiblico.org per domenica, 3 dicembre 2023
Descrizione: Ogni vero credente cammina secondo lo Spirito, e ha i frutti dello Spirito. Chi cammina secondo la carne, non è salvato. È fondamentale esaminarci per riconoscere se ci sono opere della carne nella nostra vita.
parole chiave: cammino, vita cristiana, carne, Spirito, frutto dello Spirito, opere della carne

Audio:

Introduzione

La vita cristiana è un cammino. Abbiamo iniziato questo cammino quando Dio ci ha salvati, e finirà quando raggiungeremo la meta, che è essere eternamente benedetti alla presenza di Dio per l’eternità. Questa vita è un cammino, un pellegrinaggio verso l’eternità, ed è un cammino di crescita e di santificazione. Dio ci ha salvati, e perciò abbiamo la certezza che passeremo l’eternità con Dio. Ma abbiamo ancora bisogno di un’opera di santificazione nel nostro cuore, per togliere tutto quel peccato che abbiamo ancora dentro di noi.

Man mano, Dio sta togliendo dal nostro cuore questo peccato, infatti questa è proprio la sua opera di santificazione in noi. E c’è anche un aspetto della santificazione che dobbiamo compiere noi, riconoscendo e confessando i nostri peccati e camminando nelle vie di Dio.

La vita cristiana è un cammino, e quello che fa la differenza è COME camminiamo. Ci sono solo due modi in cui possiamo camminare: o camminiamo secondo la carne, o camminiamo secondo lo Spirito.

Stiamo studiando insieme l’epistola ai Galati. In questa epistola, Dio, tramite Paolo, ci sta ricordando la verità fondamentale che la salvezza è solo per la fede in Cristo e non per le nostre opere. Questa è la base che Paolo espone molto chiaramente nella prima parte di Galati.

Noi siamo arrivati alla seconda metà del capitolo 5, in cui Paolo comincia a costruire sulla base che ha posto nei capitoli precedenti, e comincia a parlare di come dobbiamo vivere la vita cristiana alla luce del fatto che siamo salvati solo per la fede in Cristo.

Se ricordate, nella prima parte del capitolo 5 Paolo ha parlato molto della libertà che abbiamo in Cristo e del fatto che, essendo salvati solo per la fede in Cristo, siamo liberi dalla legge e dal peccato. E in Galati 5:13 dice:

“13 Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà; soltanto non usate questa libertà per dare un’occasione alla carne, ma servite gli uni gli altri per mezzo dell’amore.” (Galati 5:13 LND)

In Cristo siamo liberi. Ma non dobbiamo usare questa libertà per dare spazio alla carne, vivendo come vuole la carne. La libertà che abbiamo NON è di poter vivere secondo la nostra carne, ma la libertà di essere in un rapporto con Dio per merito di Gesù Cristo. È la libertà di camminare in ubbidienza a Dio, non più schiavi del peccato.

Allora, come dobbiamo vivere in questa libertà? Come dobbiamo camminare nella vita cristiana?

Con l’aiuto di Dio oggi vedremo la risposta a questa domanda.

Camminare nello Spirito o nella Carne

La vita cristiana è un cammino. Ma ci sono solo due modi di camminare. Possiamo camminare o secondo la carne, o secondo lo Spirito. Non ci sono altre vie di mezzo. Ed è fondamentale che capiamo in quale dei due modi stiamo camminando, perché determina la nostra eternità.

Consideriamo questi due modi di camminare.

Camminare secondo la carne

Il primo modo di camminare è “secondo la carne”.

La carne è la parte peccaminosa di ogni persona, compreso noi che siamo salvati. È quella parte ancora dentro di noi che non si vuole umiliare davanti a Dio, e che è attirata al peccato.

“Camminare secondo la carne” significa camminare seguendo i desideri della parte peccaminosa del nostro cuore, e seguendo le sue passioni. “Camminare secondo la carne” significa pensare, agire, parlare, secondo quello che la nostra carne desidera. Questo è il primo modo di camminare. Un vero credente NON cammina così. Può cadere, ma non cammina così.

Camminare secondo lo Spirito

Il secondo modo di camminare, è di “camminare secondo lo Spirito”. Lo Spirito è lo Spirito Santo che abbiamo ricevuto con la salvezza. È lo Spirito di Dio che abita nei nostri cuori. Perciò, “camminare secondo lo Spirito” significa camminare seguendo i desideri e le passioni dello Spirito di Dio che abita in noi.

Mentre i desideri e le passioni della carne allontanano da Dio, e portano alla perdizione, i desideri e le passioni dello Spirito ci avvicinano a Dio, ci portano verso di Lui per godere profonda e intima comunione con Lui. Camminare secondo lo Spirito è quello che veramente soddisfa il nostro cuore, è quello che ci dà gioia, ed è una vita ricolma della benedizione di Dio.

Perciò, ogni persona cammina, o secondo la carne, o secondo lo Spirito.

Chi non ha Cristo, cammina secondo la carne, nel senso che vive secondo quello che il suo cuore peccaminoso desidera. Chi non ha Cristo vive secondo le passioni del suo cuore, cercando di soddisfare il cuore al di fuori di Dio. E chi cammina così, cammina nella via larga e spaziosa, che al momento sembra facile e piacevole, ma che alla fine conduce alla rovina eterna, al tormento eterno, alla separazione eterna da Dio.

Al contrario, invece, chi ha Cristo, cioè chi è veramente rigenerato, dovrebbe camminare secondo lo Spirito. E perciò, visto che vive camminando nella via che Dio ha preparato per lui, in ubbidienza a Dio, in umiltà, con timore di Dio, la vita di chi cammina secondo lo Spirito è una vita grandemente benedetta. Questa è la vita di un vero credente.

Questo è come dobbiamo camminare. Ma tristemente la verità è che, anche noi che siamo in Cristo a volte cadiamo a camminare temporaneamente secondo la carne. E questo ci porta tanto, tanto, male.

Camminare secondo la carne e camminare secondo lo Spirito sono due modi di camminare opposti l’uno all’altro, e non possono coesistere. I desideri della carne sono opposti ai desideri dello Spirito. E perciò, è impossibile camminare sia secondo lo Spirito sia secondo la carne.

Andiamo avanti a studiare la seconda metà di Galati 5 e consideriamo il contrasto che c’è tra questi due modi di camminare. Seguite mentre leggo da Galati 5, dal versetto 16.

“16 Or io dico: camminate secondo lo Spirito e non adempirete i desideri della carne, 17 la carne infatti ha desideri contrari allo Spirito, e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; e queste cose sono opposte l’una all’altra, cosicché voi non fate quel che vorreste.” (Galati 5:16-17 LND)

Camminare secondo lo Spirito e camminare secondo la carne sono due modi di camminare contrari l’uno all’altro.

All’inizio del versetto 16, Paolo dichiara che se camminiamo secondo lo Spirito, non adempiremo i desideri della carne. La carne ha sempre i suoi desideri malvagi, che vanno contro Dio e che portano lontano da Dio. Ma se camminiamo secondo lo Spirito, cioè adempiendo i desideri dello Spirito, allora non adempiremo i desideri malvagi della nostra carne.

Poi, Paolo aggiunge la spiegazione del perché è così. Infatti, dice che la carne ha desideri contrari allo Spirito, e lo Spirito ha desideri contrari alla carne. Perciò, quando adempiamo i desideri dell’uno, stiamo automaticamente NON adempiendo i desideri dell’altro. Se camminiamo secondo lo Spirito, adempiendo i desideri dello Spirito, NON adempiremo i desideri della carne. E, di conseguenza, quando viviamo così, non facciamo quello che vorremmo, cioè, non facciamo quello che la nostra carne vorrebbe. La carne vorrebbe peccare, vorrebbe camminare lontana da Dio, ma se noi camminiamo secondo lo Spirito, adempiendo i desideri dello Spirito, non adempiremo i desideri malvagi e peccaminosi della carne.

Quando camminiamo secondo lo Spirito, stiamo rinnegando noi stessi, cioè la nostra carne e i nostri desideri peccaminosi che ancora sono radicati in noi.

Non siete sotto la legge

Poi, nel v18, Paolo va avanti e dichiara:

“18 Ma se siete condotti dallo Spirito, voi non siete sotto la legge.” (Galati 5:18 LND)

Un altro modo di descrivere quando camminiamo secondo lo Spirito è che siamo “condotti dallo Spirito”. Infatti, quando ci umiliamo e camminiamo adempiendo i desideri dello Spirito, è lo Spirito di Dio che ci conduce. Perciò, come Paolo ha già detto nel versetto 17, quando siamo condotti dallo Spirito non facciamo quello che vorremmo nella carne, perché siamo condotti dallo Spirito di Dio, che non ha nulla a che fare con le opere della carne.

Se ci pensate, se siamo condotti dallo Spirito, è per due motivi, che vanno insieme.

Il primo motivo per cui possiamo essere condotti dallo Spirito è perché siamo salvati, solo per fede, per mezzo di Cristo. Infatti, con la salvezza abbiamo ricevuto lo Spirito Santo nel nostro cuore, e per poter essere condotti dallo Spirito, lo Spirito deve per forza abitare in noi. Chi non ha la salvezza non può essere condotto dallo Spirito, nel senso di camminare secondo lo Spirito.

E il secondo motivo per cui possiamo essere condotti dallo Spirito è perché stiamo camminando secondo lo Spirito, piuttosto che secondo la carne. È quando ascoltiamo lo Spirito, e perciò camminiamo adempiendo i desideri dello Spirito, che siamo condotti dallo Spirito.

Solo un vero figlio di Dio può essere condotto dallo Spirito Santo, e chi è condotto dallo Spirito dimostra di avere frutto della propria salvezza.

Chi è salvato e vive camminando secondo lo Spirito, non è più sotto la legge, perché è sotto la grazia ed è libero in Cristo. Cioè, il suo accesso a Dio dipende dall’opera di Cristo e non dai propri meriti.

Un vero credente Cade ma Non Cammina

Ogni vero credente, in Cristo ha la capacità di camminare secondo lo Spirito, essendo condotto dallo Spirito. E ogni vero credente ha la potenza di Dio che opera in lui per dargli vittoria sulla propria carne.

Però, tristemente, ciascuno di noi sa bene che è anche vero che ogni vero credente cade nel camminare secondo la carne temporaneamente. Dico temporaneamente, perché chi cammina secondo la carne come stile di vita, non è salvato, non è giustificato, come leggiamo in Romani 8:1.

“Ora dunque non vi è alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù, i quali non camminano secondo la carne ma secondo lo Spirito,” (Romani 8:1 LND)

Quindi, un vero credente non vive secondo la carne. Ma, possiamo cadere.

A volte togliamo gli occhi da Cristo, non ci fortifichiamo in Lui, non ci aggrappiamo alle sue promesse, e le tentazioni ci sembrano molto desiderabili, e piacevoli. E quando togliamo lo sguardo da Cristo, e quando cominciamo a considerare il peccato e a vederlo come piacevole e desiderabile, cadiamo.

Ciascuno di noi ha avuto, o ha ancora, momenti in cui vive secondo la carne. Può essere il decidere di guardare qualcosa che sai che non dovresti guardare, oppure il lasciare andare una situazione o un rapporto in cui, invece, sai che dovresti intervenire o impegnarti molto di più. Vivere secondo la carne può essere scegliere di fare quello che è più piacevole, anziché quello che è giusto. Può essere anche solo voler non pensare, o voler “spegnere il cervello”. Questi sono solo alcuni esempi fra tanti modi in cui possiamo camminare secondo la carne. Ogni volta che diamo spazio alla carne e al peccato stiamo camminando secondo la carne.

Quindi, il peccato di camminare secondo la carne, tristemente, è molto comune, anche tra i veri credenti. Non dobbiamo dire che è “inevitabile” che cadremo. Infatti, è MOLTO evitabile. In Cristo abbiamo vittoria su ogni peccato, e possiamo non cadere nel camminare secondo la carne. Però, a volte, quando togliamo gli occhi da Dio, cadiamo in questo peccato. Nonostante ciò, per ogni vero credente, queste sono CADUTE. Ogni vero credente può cadere in questo peccato, ma quando riconosce questo peccato, alza gli occhi a Dio, riconosce e confessa il suo peccato, e si rialza avendo ricevuto il perdono da Dio.

Chi, invece, dice di essere credente, dice di essere un figlio di Dio, ma VIVE camminando secondo la carne, mostra con la sua vita di NON essere veramente salvato. Cioè, chi non solo cade nel camminare secondo la carne, per poi ravvedersi e rialzarsi, ma CAMMINA in questo peccato, mostra con il frutto della sua vita di non essere un vero figlio di Dio. Chi vive così dovrebbe chiedersi: “Su quale base dico che Gesù Cristo è il mio Signore, se non vivo seguendolo come Signore?”

Le Opere della Carne

Camminare secondo la carne può dare una certa soddisfazione alla carne sul momento, ma poi porta risultati che non vogliamo. Infatti, questo peccato ci allontana da Dio, e perciò ci allontana dall’avere un cuore veramente soddisfatto.

Ma, cosa vuol dire, in pratica, camminare secondo la carne? Come possiamo riconoscere se stiamo camminando secondo la carne?

Dal v19 Paolo ci spiega, in senso molto pratico, quali sono degli esempi delle opere della carne, che sono le opere che compie chi cammina secondo la carne. Questa non è una lista completa, ma è sufficiente a farci capire quali sono le opere della carne.

Chi vive facendo queste cose, tutte o anche solo qualcuna, sta camminando secondo la carne. Basta compiere anche solo una di queste opere, e si sta camminando secondo la carne.

Seguite mentre leggo dal versetto 19.

“19 Ora le opere della carne sono manifeste, e sono: adulterio, fornicazione, impurità, dissolutezza, 20 idolatria, magia, inimicizie, contese, gelosie, ire, risse, divisioni, sette, 21 invidie, omicidi, ubriachezze, gozzoviglie e cose simili a queste, circa le quali vi prevengo, come vi ho già detto prima, che coloro che fanno tali cose non erediteranno il regno di Dio.” (Galati 5:19-21 LND)

Questo è un elenco simbolico di opere della carne, ma la cosa che accomuna tutte queste opere è che ciascuna di esse va contro i comandamenti di Dio.

Guardiamo questo elenco in senso generale, da un punto di vista più ampio. Notate che le opere della carne comprendono i peccati palesi, come l’adulterio, la dissolutezza, le gozzoviglie, ma comprendono anche i peccati più subdoli come la gelosia, le divisioni, l’invidia.

Perciò, le opere della carne non comprendono solo i peccati che noi, umanamente, consideriamo grandi ed eclatanti. Piuttosto, le opere della carne comprendono anche tanti peccati quotidiani, subdoli, nascosti, che facilmente neanche riconosciamo.

Umanamente, e direi stoltamente, tendiamo a considerare come carnale uno che commette i cosiddetti “grandi” peccati, come l’adulterio, la fornicazione o la dissolutezza. Ma questo pensiero storto, può farci credere che non stiamo camminando nella carne, perché non facciamo quelle cose, quando in realtà ne facciamo altre. Ma, per esempio, le opere della carne comprendono anche la gelosia. Chi di voi non è caduto in questo peccato? Chi non ha mai avuto gelosia in qualche forma?

Consideriamo l’elenco che Paolo menziona qua. Prego che ciascuno di noi valuti la propria vita, per vedere se anche nella sua vita c’è qualunque di queste opere.

Adulterio, fornicazione, impurità...

Leggo la prima parte del v19.

“19 Ora le opere della carne sono manifeste, e sono: adulterio, fornicazione, impurità, dissolutezza,

Questi peccati riguardano i peccati sessuali, che certamente sono gli atti in sé, ma anche solo il cuore. Ricordate che Gesù, in Matteo 5:28, dice che non solo chi commette l’atto di adulterio è un adultero, ma anche chi solo guarda una donna per desiderarla. Perciò, l’adulterio, ma anche la fornicazione, l’impurità, la dissolutezza, cioè i peccati sessuali, compiuti o che rimangono solo pensieri, sono tutte opere della carne. Chi cammina in questi peccati, cammina secondo la carne.

Idolatria

Poi, Paolo menziona l’idolatria.

L’idolatria è il peccato di avere un idolo al di fuori di Dio. Può essere una statua, ma molto più frequentemente è un idolo del cuore. A volte attacchiamo il cuore a qualcosa al di fuori di Dio, e quella cosa diventa un idolo per noi. Gli idoli possono essere cose materiali, ma anche persone, o anche desideri, come il desiderio di avere una vita con meno problemi. L’idolatria è un’opera della carne.

Magia

Qualsiasi cosa che ha a che fare con le arti occulte, con l’occultismo, è un peccato e chi pratica queste cose, o trova piacere in queste cose, sta peccando. Anche questa è un’opera della carne. È molto diffusa nei film di oggi.

Inimicizie, contese, ...

inimicizie, contese, gelosie, ire, risse, divisioni, sette, 21 invidie, omicidi,

Qui arriviamo a peccati che facilmente ci toccano. Questi peccati riguardano i nostri rapporti gli uni con gli altri. Dio ci comanda di amarci gli uni gli altri. Tutto quello che non viene dall’amore gli uni per gli altri è peccato ed è un’opera della carne. Consideriamo questi peccati. Per esempio, “inimicizia” è il contrario di “amicizia”. Se hai inimicizia verso qualcuno vuoi tenere quella persona il più lontano possibile, hai una avversione contro quella persona, le sei ostile. L’inimicizia è una forma di odio, spesso subdolo. È un’opera della carne. E la stessa cosa vale anche per gli altri peccati che Paolo ha menzionato. Anche la gelosia, l’ira, le divisioni, sono peccati che hanno a che fare con il non amare il prossimo come noi stessi, come Dio ci comanda. E sono opere della carne.

Ubriachezze, gozzoviglie

Poi Paolo elenca:

ubriachezze, gozzoviglie e cose simili a queste,

L’ ubriachezza è intesa come ubriachezza dall’alcool, ed è il contrario di essere sobri. L’ubriachezza porta a non avere più controllo di sé stessi, ed è una porta che apre la via per cadere in tanti altri peccati. Anche poco alcool ci influisce.

“Gozzoviglie”, invece, è una parola che viene usata per indicare baldorie, in cui si beve e si mangia senza misura, che possono andare avanti fino a notte, e in cui non c’è contegno ma si dà libero sfogo alle passioni della carne. Le gozzoviglie sono proprio il contrario di avere autocontrollo, ordine, e sobrietà, che invece Dio ci comanda di avere. Anche le gozzoviglie sono opere della carne.

Coloro che fanno tali cose…

Dopo aver fatto questo elenco di opere della carne, Paolo conclude questi versetti e dichiara quale eternità ha davanti chi vive così. Notate cosa dice.

“… circa le quali vi prevengo, come vi ho già detto prima, che coloro che fanno tali cose non erediteranno il regno di Dio.” (Galati 5:19-21 LND)

Le opere della carne sono tante, sono di tipo diverso, e possono essere più o meno palesi. Umanamente, ci sono opere della carne che ci fanno indignare di più, e altre di meno, perché ci sembrano meno gravi, perché ci siamo così abituati. Ma la verità di fondo è che tutte le opere della carne portano in un’unica direzione, e ad un unico risultato terribile: chi fa queste cose, non erediterà il regno di Dio.

“Ereditare il regno di Dio” è un altro modo per descrivere la salvezza. Quindi, dicendo che chi fa le opere della carne non erediterà il regno di Dio, vuol dire che non è salvato, e subirà il tormento eterno. Questa dichiarazione è molto forte, ma è la verità.

Chi fa queste cose, non perché cade nel peccato per poi ravvedersi e riprendere a camminare secondo lo Spirito, ma perché VIVE così, e cammina così, come stile di vita, chi vive così non può dire di essere un vero figlio di Dio. E se anche lo dice, si auto-inganna.

Perciò, se tu dici di essere salvato, ma riconosci le opere della carne nella tua vita, e riconosci che sono il frutto di camminare secondo la carne, non dare per scontato che sei veramente salvato. Piuttosto, fermati a riconoscere la tua condizione davanti a Dio, di non avere frutto di salvezza. Riconosci la tua condizione, umiliati davanti a Dio, lascia il tuo peccato e corri a Dio per ottenere il perdono. E poi, essendoti aggrappato a Cristo per il perdono, cammina secondo lo Spirito, in ubbidienza a Dio.

Se riconosci le opere della carne nella tua vita, non disperarti. Piuttosto, corri a Cristo finché c’è tempo. C’è ancora tempo per umiliarti e correre a Dio per il perdono.

Il Frutto dello Spirito

Fino a questo punto abbiamo visto cosa vuol dire camminare secondo la carne, e quali sono le opere della carne. In realtà, porta il male che riempie il nostro mondo. A questo punto, Paolo ci mostra il contrasto che c’è con il camminare secondo lo Spirito, e il frutto meraviglioso che questo cammino porta. Seguite mentre leggo dal v22 e notate il fortissimo contrasto che c’è fra le opere della carne e il frutto dello Spirito. Seguite mentre leggo dal versetto 19.

“19 Ora le opere della carne sono manifeste, e sono: adulterio, fornicazione, impurità, dissolutezza, 20 idolatria, magia, inimicizie, contese, gelosie, ire, risse, divisioni, sette, 21 invidie, omicidi, ubriachezze, gozzoviglie e cose simili a queste, circa le quali vi prevengo, come vi ho già detto prima, che coloro che fanno tali cose non erediteranno il regno di Dio. 22 Ma il frutto dello Spirito è: amore, gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo. 23 Contro tali cose non vi è legge.” (Galati 5:19-23 LND)

Avete notato il fortissimo contrasto tra le opere della carne e il frutto dello Spirito?

Il frutto dello Spirito è tutto il contrario delle opere della carne. Le opere della carne sono le opere delle tenebre, mentre il frutto dello Spirito è tutto ciò che c’è di meraviglioso che possiamo godere stando in comunione con Dio.

Consideriamo ciascuno dei frutti dello Spirito. Rileggo i versetti 22 e 23. Notate che i primi tre (amore, gioia e pace) riguardano il nostro cuore, i secondi tre (pazienza, gentilezza e bontà), riguardano i nostri rapporti con gli altri, e gli ultimi tre (fede, mansuetudine e autocontrollo), riguardano il nostro cammino.

Amore

“22 Ma il frutto dello Spirito è: amore,

Il primo frutto che Paolo menziona è l’amore. Chi cammina secondo lo Spirito avrà un cuore pieno di amore. L’amore è amore per Dio e amore per il nostro prossimo. Chi cammina secondo lo Spirito ama Dio e ama gli altri intorno a sé. Certamente, nessuno di noi è arrivato ad avere un amore perfetto, né verso Dio né verso il nostro prossimo. Però, se camminiamo nello Spirito, avremo amore, e cresceremo nell’amore, sempre di più. Che meravigliosa la vita piena di amore!

Gioia

Poi, il secondo frutto che Paolo menziona è la gioia. La gioia, insieme alla pace, è la cosa che il nostro cuore desidera più di tutto. Camminare secondo lo Spirito produce in noi una gioia profonda, solida, stabile, che non ha nulla a che fare con la felicità del mondo. La felicità del mondo è superficiale e finisce in un attimo, appena le circostanze cambiano. Ma la gioia che lo Spirito produce non è così. La gioia che produce lo Spirito è la vera gioia, che dura, che non dipende dalle circostanze, ma che è radicata in Dio. E perciò, è una gioia che non possiamo perdere finché teniamo gli occhi su Cristo e restiamo vicini a Lui.

Pace

Il terzo frutto dello Spirito che Paolo menziona è la pace. Questa non è la pace con Dio, che ogni vero credente ha. Questa è la pace di Dio, quella pace nel cuore, al posto di un cuore turbato. La pace nel cuore non è l’assenza di conflitto, piuttosto, è un senso profondo di tranquillità e sicurezza, in qualunque situazione ci troviamo, perché abbiamo fede in Dio, che è più grande di noi. Avere pace è strettamente legato ad avere fede nella potenza di Dio, confidando che Lui è veramente sovrano sopra ogni cosa, ma è anche strettamente legato ad avere fede nel cuore di Dio, nel fatto che Lui gestisce ogni cosa per il nostro bene, perché ci ama.

La vera pace nel cuore è meravigliosa, ma possiamo averla solo quando camminiamo secondo lo Spirito, guardando a Cristo.

Pazienza

Un altro frutto dello Spirito è la pazienza. La pazienza è legata alla pace, e descrive un atteggiamento di perseveranza, di sopportare una prova o le circostanze della vita avendo pace nel cuore, avendo costanza nel cammino, non agitandosi, ma piuttosto reagendo con autocontrollo. Avere pazienza riguarda soprattutto le situazioni che ai nostri occhi ci sembrano ingiuste. Può essere una prova che ci arriva, e non capiamo perché. Oppure, possono essere persone che ci fanno del male. O ancora, possono essere ingiustizie. Chi ha la vera pazienza, che è il frutto dello Spirito, rimane calmo in tutte queste circostanze, e guarda a Dio.

Gentilezza e bontà

Il frutto dello Spirito comprende anche gentilezza e bontà. La gentilezza e la bontà riguardano com’è il nostro cuore nei confronti del nostro prossimo. E, in realtà, chi vive avendo gentilezza e bontà nei confronti degli altri, rispecchia il cuore di Dio. Dio usa grande gentilezza e bontà verso ciascuno dei suoi figli. Perciò, anche noi dobbiamo avere lo stesso cuore, gli uni verso gli altri.

Fede

Un altro frutto dello Spirito, un frutto fondamentale, è la fede. Questa non è la fede in Cristo per la salvezza, ma la fede quotidiana di fidarci di Dio giorno per giorno, in ogni passo del nostro cammino. Avere fede in Dio significa abbandonarci nelle sue braccia, aggrappandoci con fiducia a quello che Dio ci dichiara. Avere fede comprende fidarci di Dio, che Lui veramente è chi dice di essere, e aggrapparci alle sue promesse credendo di cuore che Lui veramente le manterrà.

Certamente, deve venire da noi di fidarci di Dio. Ma la fede è anche un frutto dello Spirito, che sarà presente in noi quando camminiamo secondo lo Spirito.

Mansuetudine

Un altro frutto dello Spirito è la mansuetudine. Avere mansuetudine significa accettare, con vera pace, tutto quello che Dio permette nella tua vita. Chi è mansueto accetta tutto quello che Dio manda, avendo fede in Dio, avendo pace nel cuore, e perciò, non lamentandosi o agitandosi, ma avendo un cuore tranquillo, che si riposa in Dio.

La mansuetudine è anche una grandissima protezione da cadere in altri peccati, perché chiude le porte ai pensieri falsi e malvagi, e alle tentazioni, che Satana può mandare. Un altro modo di descrivere la mansuetudine è di “guardare a Dio” quando ci sono tempeste nella vita.

Autocontrollo

L’ultimo frutto dello Spirito che Paolo menziona è l’autocontrollo. L’autocontrollo è la capacità di frenare le reazioni e gli istinti carnali che ancora abbiamo dentro di noi. L’autocontrollo è la capacità di domare la nostra anima, e tenerla sotto controllo, un po’ come si doma la forza e l’energia di un cavallo attraverso le briglie.

L’autocontrollo è fondamentale per avere una vita benedetta e con pace. Chi non ha autocontrollo ha una vita miserabile, e si attira addosso tantissimi dolori.

Contro tali cose non vi è legge

Dopo averci dato tutto questo elenco di frutti dello Spirito, Paolo aggiunge una verità meravigliosa. Seguite mentre rileggo il v23.

23 Contro tali cose non vi è legge.” (Galati 5:22-23 LND)

Pensate alla differenza che c’è con le opere della carne. Vi è legge contro le opere della carne. Tutte le opere della carne sono peccati e sono condannate dalla legge di Dio. Chi fa le opere della carne è sotto la condanna della legge, e sarà giudicato e condannato per tutte le opere peccaminose che avrà compiuto.

Ma contro il frutto dello Spirito non vi è legge. Ogni aspetto del frutto dello Spirito è meraviglioso e prezioso, e più ne abbiamo e meglio è. Più abbondiamo nel frutto dello Spirito e più saremo benedetti e daremo gloria a Dio.

Quanto è meravigliosa una vita ripiena del frutto dello Spirito!

Non possiamo NOI produrre questo frutto in noi stessi. Infatti, è un frutto che viene da Dio, quando camminiamo per fede, umilmente, in santità.

Allora, camminiamo così, per avere una vita ripiena di questo frutto meraviglioso!

In Cristo siamo nuove creature

Fino a questo punto abbiamo visto cosa vuol dire camminare secondo la carne, e quali sono le opere di chi cammina così. Abbiamo anche visto cosa vuol dire camminare secondo lo Spirito, e qual è il frutto dello Spirito nella vita di un credente.

Nei prossimi versetti Paolo conclude questo discorso spiegando che chi è di Cristo, e vive per lo Spirito, cammina anche per lo Spirito.

Seguite mentre leggo i versetti 24 a 26.

“24 Ora quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e le sue concupiscenze. 25 Se viviamo per lo Spirito, camminiamo altresì per lo Spirito. 26 Non siamo vanagloriosi, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri.” (Galati 5:24-26LND)

Se uno è di Cristo, ha crocifisso la carne con le sue passioni e concupiscenze. Questo per due motivi.

Primo, per chi è in Cristo vale la verità in Galati 2:20, che abbiamo considerato in qualche sermone fa. Ve lo leggo.

“20 Io sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me; e quella vita che ora vivo nella carne, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me.” (Galati 2:20 LND)

Perciò, se mettiamo insieme le due cose, chi è di Cristo è una nuova creatura. Il vecchio uomo, con tutti i suoi peccati, è stato crocifisso con Cristo. Ora è una nuova creatura. E la carne non domina più su di lui, ma Cristo, che vive in Lui.

Il secondo motivo per cui chi è di Cristo ha crocifisso la carne è perché Chi è veramente di Cristo non vive secondo la carne. Chi è un vero figlio di Dio non cammina secondo la carne, ma piuttosto, combatte la carne con le sue passioni e concupiscenze.

E, in questo senso, Paolo nel versetto 25 afferma:

“25 Se viviamo per lo Spirito, camminiamo altresì per lo Spirito.” (Galati 5:25 LND)

Dire “vivere per lo Spirito” è un altro modo di descrivere la salvezza. Chi dice di vivere per lo Spirito, o di essere di Cristo, cammina anche per lo Spirito. Questa è una prova che uno è veramente un figlio di Dio come dice di essere.

Invece chi dice di essere di Cristo, ma cammina secondo la carne, non dimostra chiaro frutto di essere veramente salvato.

Attenzione, però. Non dobbiamo sbagliare, credendo che questo sia cercare la salvezza per opere. Se consideriamo il messaggio principale di Galati fino a questo punto, è chiaro che la salvezza non è per opere, ma solo per la fede in Cristo. Dall’altro lato, però, la vera salvezza produce sempre frutto, il frutto dello Spirito, che indica che lo Spirito di Dio abita in quella persona ed è all’opera in quella persona.

Non siamo vanagloriosi

Un campo in cui è fondamentale che camminiamo secondo lo Spirito sono i rapporti gli uni con gli altri. Questo è un campo della vita in cui è facile NON camminare secondo lo Spirito, e peccare.

Seguite mentre leggo il v26. Qui Paolo ci dà un esempio pratico di cosa vuol dire camminare secondo lo Spirito nei rapporti con gli altri.

“26 Non siamo vanagloriosi, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri.” (Galati 5:24-26LND)

Uno dei modi più comuni in cui camminiamo secondo la carne nei nostri rapporti è quando pecchiamo avendo orgoglio nel cuore.

L’orgoglio è un peccato che si manifesta in varie forme diverse. Un modo in cui si manifesta nei rapporti è sotto forma di vanagloria, cioè cercando di essere notati e volendo essere innalzati dagli altri. Oppure, un altro modo in cui si manifesta l’orgoglio è quando vogliamo avere ragione, o vogliamo vincere una discussione. Un altro modo ancora in cui si manifesta l’orgoglio è quando abbiamo invidia gli uni per gli altri.

In tutte le sue forme, l’orgoglio distrugge i rapporti e ci ostacola dall’amare veramente, specialmente i fratelli e le sorelle nella fede.

Quando camminiamo secondo la carne, anziché secondo lo Spirito, porta tanto male a noi, e agli altri intorno a noi. Il peccato rovina e ci ostacola dall’avere le benedizioni che Dio ha per noi. Sul momento sembra piacevole, ma poi porta sempre un terribile frutto amaro.

Conclusione

Quanto sono importanti le verità qua nella seconda parte di Galati 5.

Se ricordate, i Galati volevano osservare la legge giudaica per rendere sicura la loro salvezza. Stavano cercando la certezza della loro salvezza nel fare abbastanza buone opere. Ma è impossibile arrivare alla salvezza per mezzo della legge. La salvezza è per fede. Però, chi è veramente salvato avrà un cammino secondo lo Spirito, come abbiamo visto oggi.

La vita di un vero credente è camminando secondo lo Spirito e non secondo la carne, camminando in santità, guardando a Dio, e vivendo per la Sua gloria.

Chi cammina secondo la carne dimostra di non essere salvato. Chi cammina secondo lo Spirito avrà una vita ripiena dei frutti dello Spirito, e godrà la stretta comunione con Dio, che è quello che il nostro cuore desidera.

C’è abbondanza di gioia e di pace per chi cammina nelle vie di Dio, camminando per lo Spirito.

Fratelli e sorelle, camminiamo per lo Spirito. Diciamo “NO!” ogni volta che la carne alza la testa. Quanto meraviglioso è essere ripieni del frutto dello Spirito. Grazie a Dio!