Aiuto Biblico

Togliere il vecchio e mettere il nuovo

Efesini 4:25-32

Sermone di Marco de Felice, www.Aiutobiblico.org per domenica, 9 novembre 2014, – cmd dp –
Descrizione: Quando Dio ci salva, ci chiama a vivere in novità di vita, togliendo il vecchio, e rivestendoci con il nuovo. Efesini 4 ci aiuta a capire cosa vuol dire in pratica.
parole chiave: Efesini, vita cristiana.

Audio:

Quando una persona viene strappata dalla condanna eterna, e perdonata, e riconciliata con Dio, e sigillata con lo Spirito Santo, e chiamata alla vita eterna con Dio, è giusto che inizi a camminare in novità di vita. È giusto che cammini in modo degno della sua vocazione.

Stiamo studiando Efesini 4, scritto per chi è stato salvato, che parla di come camminare ora che siamo in Cristo.

Finora, abbiamo parlato in linea di principio. E' fondamentale nella vita cristiana comprendere i principi di Dio, che ci aiutano a capire quella che è la base dei comandamenti. Però, bisogna anche arrivare a livello pratico. Perciò, in questa parte del brano, Paolo inizia un elenco di comportamenti e modi da vivere della vecchia vita da cui spogliarci, e poi, i comportamenti nuovi da indossare al posto del vecchio.

Notate che per ogni vecchio modo di vivere da togliere, c'è un nuovo modo da mettere al suo posto.

Dobbiamo spogliarci del vecchio e indossare l'uomo nuovo in ogni campo della vita.

Nei versetti 25 a 32, Paolo ci dà vari esempi di quello che dobbiamo togliere, e il nuovo comportamento da mettere al loro posto in alcuni campi della vita. Leggo i versetti 25 a 32, e poi uno per uno consideriamo questi comandamenti.

25 Perciò, deposta la menzogna ciascuno dica la verità al suo prossimo perché siamo membra gli uni degli altri. 26 Adiratevi e non peccate; il sole non tramonti sul vostro cruccio; 27 e non date luogo al diavolo. 28 Chi rubava non rubi più, ma piuttosto si affatichi facendo qualche buona opera con le proprie mani, affinché abbia qualcosa da dare a chi è nel bisogno. 29 Nessuna parola malvagia esca dalla vostra bocca, ma se ne avete una buona per l’edificazione, secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a quelli che ascoltano. 30 E non contristate lo Spirito Santo di Dio, col quale siete stati sigillati per il giorno della redenzione. 31 Sia rimossa da voi ogni amarezza, ira, cruccio, clamore e maldicenza con ogni malizia. 32 Siate invece benigni e misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda, come anche Dio vi ha perdonato in Cristo.” (Efesini 4:17-32 LND)

Tenete in mente che questi sono comandamenti che sono un esempio di vecchi modi di vivere da togliere, e di nuovi modi di vivere che dobbiamo mettere al loro posto.

Questi comandamenti ci mostrano il contrasto fra come non dobbiamo più camminare e come dobbiamo camminare ora che siamo in Cristo.

Consideriamo questi contrasti uno per uno, iniziando leggendo di nuovo il versetto 25.

Deposta la Menzogna

25 Perciò, deposta la menzogna ciascuno dica la verità al suo prossimo perché siamo membra gli uni degli altri.

Dobbiamo togliere dalla nostra vita ogni forma di menzogna.

Ricordate che Satana è il padre della menzogna. Essendo in Cristo Gesù, dobbiamo togliere ogni forma di menzogna dalla nostra vita. La menzogna comprende mentire in modo diretto, comprende anche ingannare. La menzogna comprende anche nascondere cose in modo da far credere quello che non è vero. Mentire comprende implicare qualcosa che non è vero, anche se non lo si dice direttamente.

Come figli della luce dobbiamo deporre ogni forma di menzogna. Dobbiamo rinunciare ad ogni forma di menzogna.

Al posto della menzogna dobbiamo dire la verità al nostro prossimo. Gesù Cristo è la verità, e perciò, parlare sempre con verità è un modo di imitare Cristo.

In Efesini 4:15 leggiamo:

“ma dicendo la verità con amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo.” (Efesini 4:15 LND)

Dobbiamo dire la verità gli uni agli altri. Questo comprende dire le verità di Dio, dobbiamo parlarci delle verità di Dio. Dobbiamo anche dire la verità del peccato gli uni agli altri. È importante parlarci a vicenda del peccato, per aiutare gli uni gli altri a riconoscere e confessare il proprio peccato.

Dobbiamo far si che la Parola di Cristo dimori in noi copiosamente, per poter dire la verità gli uni agli altri, e istruirci a vicenda.

Dire la verità con amore vuol dire che quando vediamo qualcuno nel peccato, anziché parlare DI quella persona con altri, dovremmo andare da quella persona per parlare CON quella persona di Cristo.

Come membri del corpo di Cristo, camminiamo come cammina Cristo, e quindi, togliamo ogni forma di menzogna e diciamo la verità. Questa è una parte fondamentale di essere in Cristo.

Attenzione ad Adirarsi

Passando ai versetti 26 e 27, leggiamo:

26 Adiratevi e non peccate; il sole non tramonti sul vostro cruccio; 27 e non date luogo al diavolo.

Come figli della luce, non dobbiamo adirarci in modo peccaminoso.

Per chi cammina nelle tenebre, adirarsi è una cosa normale. Però, essendo nuove creature, dobbiamo spogliarci da questo comportamento peccaminoso. Dobbiamo togliere quel modo di adirarci che è peccato.

Quando è peccato adirarsi? Alla luce dei principi di Dio, riconosco subito vari tipi di ira che la rendono peccato. Ci possono essere altri modi, questi sono quelli più comuni. Questi sono modi di adirarsi che non vedevamo mai in Cristo.

Il primo è quando ci si adira per un motivo sbagliato. Un tipico motivo sbagliato e peccaminoso per cui ci si adira è quando ci si adira per orgoglio. Un esempio di questo sarebbe adirarsi quando qualcuno ti tratta male o non ti dà quello che tu credi di meritare. Adirarsi per questo è peccato, perché è legato all'orgoglio.

Un altro motivo peccaminoso per cui adirarsi è quando ci si adira per una sciocchezza. L'ira giusta non deve mai essere per piccole cose, come non dev'essere legata all'orgoglio.

Un altro motivo peccaminoso di adirarsi è quando c'è una reazione carnale. Cioè, quando uno cammina nelle tenebre, nella carne si reagisce ad un'offesa adirandosi. Questo è peccato, perché non è un'ira ponderata, è solo la carne che si sente offesa.

Un altro motivo peccaminoso di adirarsi è quando l'ira è contro un'altra persona, e non contro il peccato.

Forse il modo migliore per capire quando è peccato adirarsi è descrivere un'ira giusta. È giusto adirarsi quando ci si adira non per un'offesa personale, ma per la gloria di Dio. L'esempio perfetto di adirarsi in modo giusto è quando Gesù si è adirato vedendo quanto il tempio era diventato un covo di ladroni. Vediamo anche esempi di uomini di Dio, per esempio Neemia, che si sono adirati per il modo in cui il popolo di Dio aveva scelto di peccare. Notate in questi casi che non era una reazione per qualche peccato contro di loro, bensì era perché gli uomini nascondevano la gloria di Dio con i loro peccati.

Considerando quello che è un'ira giusta, è evidente che la maggior parte delle volte che ci adiriamo è peccato, e come figli della luce, non dovremmo più adirarci così.

Piuttosto, dovremmo avere vera pazienza e sopportarci gli uni gli altri, come Dio ha pazienza con noi. Ascoltiamo Colossesi 3:13.

“sopportandovi gli uni gli altri e perdonandovi, se uno ha qualche lamentela contro un altro, e come Cristo vi ha perdonato, così fate pure voi.” (Colossesi 3:13 LND)

Dobbiamo ricordare quanto pecchiamo contro Dio, e quanto Egli è paziente con noi. Questo ci permetterà di sopportarci gli uni gli altri, anziché reagire con un'ira peccaminosa.

In quei rari casi in cui adirarsi è lecito, Paolo dichiara che non dobbiamo rimanere così. Non dobbiamo restare adirati per motivi giusti fino al tramonto. In altre parole, non dobbiamo rimanere pieni di ira. Anche in quei rari casi in cui è giusto adirarci, non dobbiamo restare così per più di qualche ora.

Questo è importante ricordarlo nei nostri rapporti. Adesso, leggo di nuovo i versetti 26 e 27.

26 Adiratevi e non peccate; il sole non tramonti sul vostro cruccio; 27 e non date luogo al diavolo.

Quando ci adiriamo per motivi sbagliati, stiamo dando luogo al diavolo nella nostra vita. Cioè, peccando con ira, stiamo dando spazio a Satana nelle nostre vite e così Satana può tentarci ancora di più. Paolo ci avverte perciò di non adirarci con peccato, perché questo darebbe a Satana spazio nella nostra vita.

Questo non è come deve camminare un credente. Camminiamo in novità di vita! Riconosciamo che la maggior parte della nostra ira è peccato, e quando abbiamo quell'ira stiamo camminando nelle tenebre. Abbandoniamo quella via e camminiamo in novità di vita.

Non Rubare, piuttosto Dare

Passiamo ora al versetto 28. Anche qua, vediamo il chiaro contrasto fra quello che è un cammino nelle tenebre, e quello che è un cammino nella luce. Leggiamo il versetto 28.

28 Chi rubava non rubi più, ma piuttosto si affatichi facendo qualche buona opera con le proprie mani, affinché abbia qualcosa da dare a chi è nel bisogno. (Efesini 4:28)

Qua, Dio ci comanda a non rubare più, ma piuttosto ad affaticarci per poter dare a chi è nel bisogno. Effettivamente, questo è un comandamento per amare il nostro prossimo come noi stessi. Anziché fare del male agli altri, rubando da loro, dobbiamo affaticarci per poter fare del bene agli altri. Anziché vivere per noi stessi, dobbiamo amare gli altri come noi stessi, e vivere per il bene degli altri.

Prima di dire che non siamo mai stati dei ladri, ricordiamo che come si può mentire in tanti modi, possiamo anche rubare in tanti modi.

Per esempio, se io spreco tempo al lavoro, io sto rubando quel tempo al mio titolare, perché mi sta pagando per quelle ore, e non le dedico a lui. Questa è un modo di rubare.

In Romani 13 Dio ci comanda di pagare le tasse e le varie imposte. Quindi, se noi facciamo come i tanti, e non paghiamo l'IVA, stiamo peccando, rubando dallo Stato, e effettivamente da tutti, perché questo aumenta il peso fiscale sugli altri.

Tutte le volte che prendiamo qualcosa che non è nostra, stiamo rubando, come per esempio film o musica o programmi pirata.

Qualsiasi modo di rubare appartiene alla vecchia vita, alle tenebre, e perciò, è da togliere, ed è da sostituire con onestà totale, ed un impegno ad aiutare gli altri. Non solo non dobbiamo rubare in alcun modo, ma dobbiamo impegnarci per aiutare chi è veramente nel bisogno.

Un commento: Notate che Paolo dice di affaticarci facendo qualche buona opera con le proprie mani. Ogni lavoro onesto è onorevole. Non dobbiamo mai vedere lavori manuali come umili. Un lavoro onesto è un lavoro onorevole davanti a Dio.

Notate che dobbiamo affaticarci, non solo per il nostro bene, ma anche affinché possiamo avere qualcosa da dare a chi è nel bisogno.

Quindi, dobbiamo togliere il vecchio modo di vivere, in cui vivevamo per noi stessi, e passare a vivere per gli altri, anche al punto di affaticarci. Questo è camminare nell'amore, che è degno della nostra vocazione come figli di Dio.

Un Nuovo Modo di Parlare

Arriviamo ora ad un insegnamento estremamente importante, che riguarda ciascuno di noi. Leggiamo e consideriamo il versetto 29.

29 Nessuna parola malvagia esca dalla vostra bocca, ma se ne avete una buona per l’edificazione, secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a quelli che ascoltano.

Abbiamo tutti quanti bisogno di crescere nel nostro modo di parlare. Questo comandamento dovrebbe colpire ciascuno di noi.

Dio comanda che nessuna parola malvagia deve uscire dalla nostra bocca.

Notate che ci dice: “nessuna” parola malvagia.

Non basta stare attenti per la maggior parte del tempo. Se solitamente parliamo con gentilezza, però in momenti di stanchezza o frustrazione o quando subiamo qualche ingiustizia lasciamo uscire una parola malvagia, stiamo tornando a camminare nelle tenebre.

Nessuna parola malvagia deve uscire dalla nostra bocca. La parola malvagia vuol dire marcia, e quindi non dobbiamo far uscire nessuna parola che non è buona e pura e non porta il bene. Dobbiamo togliere ogni modo di parlare che non rispecchi la luce di Dio.

Non basta togliere ogni parola malvagia o marcia. Dobbiamo anche riempire il nostro parlare con parole buone, che edificano secondo il bisogno.

Notate che questo versetto ci insegna come parlare. Prima, dobbiamo valutare se le nostre parole sono utili per l'edificazione. Abbiamo già visto in questo capitolo che dobbiamo edificarci gli uni gli altri. Il modo principale per edificarci gli uni gli altri è con le nostre parole.

Non solo non dobbiamo pronunciare alcuna parola malvagia, ma non dobbiamo neanche dire parole che non servono a nulla, che Gesù definisce parole oziose. Vi leggo le parole di Gesù in Matteo 12:36.

“Or io dico che nel giorno del giudizio gli uomini renderanno conto di ogni parola oziosa che avranno detta.” (Matteo 12:36 LND).

Quindi, non solo dobbiamo smettere di dire parole malvagie, ma dobbiamo smettere di dire parole inutili. Dobbiamo evitare quel modo di parlare così comune oggi, con tante sciocchezze, stupidaggini, anche lamenti e tante critiche. Tutto questo rispecchia le tenebre. Dobbiamo togliere tutto questo, e parlare in modo che tutto quello che diciamo ha senso ed edifica.

Leggo di nuovo questo versetto:

29 Nessuna parola malvagia esca dalla vostra bocca, ma se ne avete una buona per l’edificazione, secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a quelli che ascoltano.

Notate che il versetto afferma che quello che diciamo deve edificare secondo il bisogno. Quindi, non basta che sia una parola buona, dobbiamo anche valutare se è il momento giusto per dire quella parola. Ci sono parole che potrebbero andar bene in certi momenti ma non in altri. Quindi, dobbiamo essere sensibili alla situazione per vedere se è il momento di dire qualcosa. Personalmente, io devo spesso pregare Dio per chiedere saggezza per capire se è il momento giusto per fare certi discorsi o no. Magari un certo discorso serve, ma si deve valutare se è il momento giusto.

Ringrazio Dio per quello che le nostre parole possono fare. Quando noi smettiamo di usare parole malvagie, e piuttosto scegliamo di dire quello che edifica, secondo il bisogno, Dio produce un frutto meraviglioso. Per mezzo dell'opera di Dio, le nostre parole possono conferire grazia a quelli che ascoltano. Che stupendo! Le nostre parole scelte con cura possono conferire grazia ai nostri ascoltatori. Non c'è nulla di più grande nella vita che essere uno strumento di Dio per conferire grazia. E noi possiamo fare questo camminando in novità di vita. Grazie a Dio!

E perciò, a tutti dico: basta con ogni forma di cattiveria, basta con ogni forma di criticare o lamentarsi, ed ogni forma di innalzare noi stessi. Basta ogni forma di disprezzo o cattiveria. Basta con le parole sciocche e stupide.

Piuttosto parliamo con parole di verità, con parole che portano i nostri ascoltatori a vedere più di Dio. Quando serve, edificare comprende anche parlare del peccato, ma il modo in cui ne parliamo deve servire per l'edificazione. Cioè, dobbiamo aiutare gli uni gli altri a riconoscere il peccato come peccato, affinché possiamo confessarlo e tornare a camminare in santità di vita.

Quanto è importante il nostro modo di parlare!

Non Contristare lo Spirito Santo (approfondire)

Il versetto 30 è una verità importante, e ci ricorda che l'ubbidienza a Dio non è qualcosa di sterile, cioè, non è una semplice ubbidienza automatica. Piuttosto, riguarda il nostro rapporto personale con Dio. Ricordate che lo Spirito Santo dimora in noi. Dio stesso, nella persona dello Spirito Santo, dimora in noi. O fratelli e sorelle, questa verità dovrebbe colpirci. Il Sovrano Dio dell'universo dimora in noi. Non siamo soli, non dobbiamo cercare di ubbidire ai comandamenti di Dio con la nostra forza. Non dobbiamo affrontare le tentazioni da soli. Dio è con noi. Lo Spirito Santo con Dio è in noi.

Alla luce di questo, è importantissimo che ricordiamo la verità nel versetto 30. Ve lo leggo.

E non contristate lo Spirito Santo di Dio, col quale siete stati sigillati per il giorno della redenzione. (Efesini 4:30)

Dio ci ama. Solamente se una persona ti ama puoi contristare quella persona. Ricordate che quando Dio ci ha salvati, ci ha fatto diventare i suoi figli amati. E perciò, quando noi scegliamo di camminare nelle tenebre di nuovo contristiamo lo Spirito Santo di Dio col quale siamo stati sigillati per il giorno della redenzione.

Ci sono vari modi in cui possiamo contristare lo Spirito Santo.

Contristiamo lo Spirito Santo quando non ascoltiamo Cristo tramite la sua parola o qualche insegnamento. Contristiamo lo Spirito Santo quando trascuriamo Dio, non dandoGli il primo posto nella nostra vita. Rattristiamo lo Spirito Santo quando siamo attirati dal mondo. Rattristiamo lo Spirito Santo quando cerchiamo gloria per noi stessi, per esempio quando cerchiamo di innalzare noi stessi anziché innalzare Gesù Cristo. Contristiamo lo Spirito Santo quando non siamo riconoscenti a Dio per le benedizioni spirituali e terrene che Egli ci dà. E contristiamo lo Spirito Santo quando permettiamo qualunque tipo di impurezza o altro peccato nella nostra vita.

Quindi, Dio ci comanda a non contristare lo Spirito Santo, ricordandoci che siamo stati sigillati con lui per il giorno della redenzione. Dio ci ha salvati per l'eternità. Camminiamo nella luce, perché abbiamo lo Spirito Santo di Dio in noi.

Rimossa ogni Amarezza, Ira, Cruccio

Voglio concludere leggendo i versetti 31 e 32. Anche questi versetti parlano di quello che dobbiamo togliere e quello che dobbiamo aggiungere per non camminare più nelle tenebre, ma piuttosto per camminare nella luce. Ascoltate mentre leggo.

31 Sia rimossa da voi ogni amarezza, ira, cruccio, clamore e maldicenza con ogni malizia. 32 Siate invece benigni e misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda, come anche Dio vi ha perdonato in Cristo.” (Efesini 4:17-32 LND)

Questo brano inizia con un elenco di cose da togliere dalla nostra vita. Sono tutti peccati che rattristano lo Spirito Santo. Notate che si tratta di ogni amarezza, ogni ira, ogni cruccio, ogni clamore ed ogni maldicenza. Cioè non basta togliere la maggioranza di queste cose, ma come nuove creature in Cristo Gesù, dobbiamo togliere dalla nostra vita ogni manifestazione di questi peccati.

Prima dice “ogni amarezza”. L'amarezza è il contrario dell'amore, e non dobbiamo lasciare alcuna amarezza nella nostra vita. Dobbiamo sopportarci gli uni gli altri nell'amore, con ogni umiltà e mansuetudine e con pazienza. Questo non lascia spazio per l'amarezza.

Poi dobbiamo togliere ogni ira e cruccio, che sono sinonimi. Non dobbiamo avere quel tipo di cuore e di rabbia. Piuttosto dobbiamo essere mansueti.

Possiamo essere mansueti se guardiamo a Dio, ricordando che Egli è in controllo di tutto.

Dobbiamo togliere ogni clamore e maldicenza. Clamore è quel modo di parlare a voce alta, che non è degno di un figlio di Dio. Maldicenza è proprio, come dice la parola stessa, dire del male, o sparlare di qualcuno. Nel mondo, è normale sparlare di altri, ma questo non deve avere spazio nella vita di un figlio di Dio. Fa parte del cammino di quelli senza Cristo. E poi, bisogna togliere ogni malizia, in altre parole ogni forma di male. Tutte queste cose devono essere rimosse dalla nostra vita, perché fanno parte della vecchia vita.

Il Bene da Mettere al Posto del Male

Al loro posto dobbiamo riempire la vita con benignità e misericordia. Questo è perché Dio è Benigno e misericordioso verso di noi. Dobbiamo essere prontissimi a perdonarci a vicenda, nello stesso modo che Dio ci ha perdonato in Cristo Gesù. Infatti, ricordando la parabola dei servi in Matteo 18, impariamo che chi non perdona gli altri non sarà perdonato da Dio. Questo perché non ha capito l'immenso valore del perdono da Dio. Notate le parole di Gesù in Matteo 6:14,15.

“14 Perché, se voi perdonate agli uomini le loro offese, il vostro Padre celeste perdonerà anche a voi; 15 ma se voi non perdonate agli uomini le loro offese, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre.” (Matteo 6:14-15 LND)

Come possiamo vivere così? Come possiamo avere benignità e misericordia nei confronti di quelle persone che ci fanno del male? La chiave sta nel tenere gli occhi su Cristo, e ricordare quanto gravi sono i nostri peccati, e perciò, quanto grande è il perdono.

È impossibile veramente seguire i comandamenti di Dio da soli. Solamente se guardiamo a Dio, e riconosciamo l'immensità del perdono che riceviamo, e la grazia, e la bontà di Dio nei nostri confronti, solo così possiamo vivere con amore e benignità nei confronti degli altri.

Vivere come dichiara questo brano, ci porta ad avere una vita che rispecchia agli altri la grazia di Dio che noi riceviamo da Dio. Cioè, anziché avere cattiveria, dobbiamo avere una vita che abbonda nella grazia verso gli altri, perché noi siamo i beneficiari della grazia di Dio!

Questo ci porta ad essere luce nel mondo!

Conclusione

E così, in questo brano, Dio ci insegna come vivere in novità di vita.

Ricordate che tutto questo è possibile quando dimoriamo in Cristo. Tutto questo è possibile quando dipendiamo dalla potenza di Dio che opera in noi.

Spesso, quando sentiamo i comandamenti di Dio, ci viene in mente il pensiero: “è difficile, non c'è la faccio”.

In questi casi, non stiamo guardando a Dio. Stiamo guardando alle nostre capacità.

Guardiamo a Cristo. Guardiamo alla potenza di Dio all'opera in noi. Guardiamo all'immensità del perdono che abbiamo ricevuto. E allora, camminiamo nella luce, come figli di luce, con la gioia che Dio ci offre in Gesù Cristo.

Camminiamo, togliendo tutto quello che riguarda la vecchia vita, camminiamo in novità di vita in ogni campo della vita.

Ricorda che, se tu sei in Cristo, Gesù Cristo ha preso la tua condanna. Per mezzo di Cristo, sei stato riconciliato con Dio. Allora, camminiamo in novità di vita.

Vorrei chiudere, leggendo di nuovo Efesini 4:25-32.

25 Perciò, deposta la menzogna ciascuno dica la verità al suo prossimo perché siamo membra gli uni degli altri. 26 Adiratevi e non peccate; il sole non tramonti sul vostro cruccio; 27 e non date luogo al diavolo. 28 Chi rubava non rubi più, ma piuttosto si affatichi facendo qualche buona opera con le proprie mani, affinché abbia qualcosa da dare a chi è nel bisogno. 29 Nessuna parola malvagia esca dalla vostra bocca, ma se ne avete una buona per l’edificazione, secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a quelli che ascoltano. 30 E non contristate lo Spirito Santo di Dio, col quale siete stati sigillati per il giorno della redenzione. 31 Sia rimossa da voi ogni amarezza, ira, cruccio, clamore e maldicenza con ogni malizia. 32 Siate invece benigni e misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda, come anche Dio vi ha perdonato in Cristo. Amen.

Preghiera.