Aiuto Biblico

Come pregare, come studiare un brano

Colossesi 1:3-14

Studio di Marco de Felice, www.Aiutobiblico.org per mercoledì, 26 agosto 2020, – cmd dp –

Audio:

Stasera voglio fare una lettura e guardare insieme un brano, con due scopi.

  1. capire meglio questo brano, e scavare alcuni dei tesori delle ricchezze, delle verità che Dio ci mostra.

  2. capire meglio come leggere un brano con cura, fermandoci sulle parole e le frasi e considerando quello che stiamo leggendo per trarne più beneficio dalla lettura.

Il brano è un brano molto conosciuto. È la prima parte di Colossesi 1.

Spesso, quando leggiamo un brano che conosciamo, che parla di verità che già conosciamo, tendiamo a leggere con una certa superficialità, senza fermarci a meditare su quello che stiamo leggendo. Per trarre vero beneficio dalla nostra lettura, è importante fermarci per meditare sulle verità che stiamo leggendo.

1 Paolo, apostolo di Gesú Cristo per volontà di Dio, e il fratello Timoteo, 2 ai santi e fedeli fratelli in Cristo che sono in Colosse: grazia e pace a voi da Dio nostro Padre e dal Signore Gesú Cristo. 3 Noi rendiamo grazie a Dio e Padre del Signor nostro Gesù Cristo, pregando continuamente per voi, 4 perché abbiamo sentito parlare della vostra fede in Cristo Gesù e del vostro amore verso tutti i santi, 5 a motivo della speranza che è riposta per voi nei cieli, di cui avete già sentito nella parola della verità dell’evangelo, 6 che è giunto a voi, come pure in tutto il mondo; e porta frutto e cresce, come avviene anche tra di voi, dal giorno in cui udiste e conosceste la grazia di Dio in verità, 7 come avete imparato da Epafra, nostro caro compagno, il quale è un fedele ministro di Cristo per voi, 8 e che ci ha anche dichiarato il vostro amore nello Spirito. 9 Perciò anche noi, dal giorno in cui abbiamo sentito questo, non cessiamo di pregare per voi e di chiedere che siate ripieni della conoscenza della sua volontà, in ogni sapienza ed intelligenza spirituale, 10 perché camminiate in modo degno del Signore, per piacergli in ogni cosa, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio, 11 fortificati con ogni forza, secondo la sua gloriosa potenza, per ogni perseveranza e pazienza, con gioia, 12 rendendo grazie al Padre, che ci ha messi in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce. 13 Poiché egli ci ha riscossi dalla potestà delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio, 14 in cui abbiamo la redenzione per mezzo del suo sangue, il perdono dei peccati. (Colossesi 1:1-14 LND)

Che verità meravigliose in questo brano. Guardiamo questo brano e voglio condividere quello che io ho visto leggendolo.

3 Noi rendiamo grazie a Dio e Padre del Signor nostro Gesù Cristo, (Colossesi 1:3a LND)

L’apostolo Paolo spesso parla di “rendere grazie”. La Bibbia parla moltissimo di ringraziare. In questo brano menzionerà “ringraziare” varie volte in questi versetti. Allora, io mi chiedo, “ma io rendo grazie?”

Cosa dice in Giacomo 1:17?

17 ogni buona donazione e ogni dono perfetto vengono dall'alto e discendono dal Padre dei lumi, presso il quale non vi è mutamento né ombra di rivolgimento.

Da dove viene ogni bene? Dal Padre. Ogni bene che tu hai. Ogni bene che tu hai mai apprezzato, goduto, ottenuto, e avuto. Tutto viene da Dio. Nulla che hai mai avuto, hai mai meritato. Questo è incredibile. La tua capacità, la tua intelligenza, la tua forza, le altre persone, l'amore, la bellezza, il cibo, qualunque bene, hai avuto tutto da Dio senza meritarlo. Quindi, è giustissimo ringraziare. Paolo ringraziava:

3 Noi rendiamo grazie a Dio e Padre del Signor nostro Gesù Cristo, (Colossesi 1:3a LND)

Lui riconosce chi è Gesù. È il nostro Signore. In una vita piena di problemi, questo fatto mi incoraggia. Certamente è Salvatore, ma in un mondo di difficoltà e di forze più grandi di noi, ci dà ancora più sollievo sapendo che lui è il Signore. Cosa dice Gesù in Matteo poco prima di andare in cielo? “Ogni potestà in cielo e in terra mi è stata data”. Lui è il Signore dei signori, ha pieno controllo, è sovrano su tutto e io posso riposarmi con un Signore così. Ed è il nostro Signore.

Poi Paolo dice che “rendiamo grazie a Dio…

“… pregando continuamente per voi,” (Colossesi 1:3b LND)

Una parte della sua preghiera continua era quella di “rendere grazie”. Mi colpisce che Paolo dice: “pregando continuamente per voi”. Paolo non curava una chiesa, curava tante chiese. Aveva viaggiato dappertutto, fondando chiese, curando tante persone, eppure può dire: “pregando continuamente per voi”. Mi fa capire che Paolo riempiva i suoi pensieri con la preghiera. Di che cosa riempi i tuoi pensieri? Dei problemi? Le ingiustizie che devi subire? Le cose piacevoli che il mondo ti offre? Le faccende di tutti i giorni? Di che cosa riempi i tuoi pensieri? Se Paolo pregava continuamente per loro, è palese che riempiva la sua mente con la preghiera. Quindi, leggendo quello ho detto: “Signore, di che cosa riempio il mio pensiero?” Perché io voglio la gioia di Paolo.

Perché Paolo ringraziava Dio continuamente per loro? La risposta si trova al versetto 4:

“4 perché abbiamo sentito parlare della vostra fede in Cristo Gesù”(Colossesi 1:4a LND)

Mi chiedo se uno potrebbe dire: “Marco, ho sentito parlare della tua fede nel Signore Gesù, in Cristo Gesù.” Uno potrebbe dire che ha sentito parlare della tua fede? La fede deve essere qualcosa di visibile. Se gli altri ne parlano, non è una cosa nascosta dentro di me. Se è nascosta dentro di me, chi ne parla? Nessuno. Si parla della mia fede solo se è qualcosa di visibile.

Come vedi la fede in qualcuno? Si capisce da come uno si comporta e le persone inizieranno a chiederti: “come riesci ad essere così e ad avere pace? Come riesci a non agitarti? Come riesci ad avere gioia?” E tu puoi rispondere che il tuo Gesù è in controllo e Lui sta con te. Così si vede la fede. E rimangono colpiti: “ma sai che ho visto in lei, in lui, una cosa incredibile? Ma io non potrei. Ma è la sua fede in Cristo che gli permette di essere così?” E Paolo aveva sentito parlare della loro fede in Gesù Cristo.

Ma se io ho grande fede in Gesù Cristo, Gesù toglierà ogni mio problema? Gesù farà tutto quello che voglio? Gesù non permetterà mai che io sia ammalato né i miei cari? Gesù farà sì che io non abbia mai problemi economici? Gesù mi proteggerà completamente da ogni male? Se io ho quella “fede”, dopo un po' si sentirà parlare della mia fede? Arriva una malattia, muore mio figlio, arriva ingiustizia dopo ingiustizia, al lavoro mi trattano male ingiustamente, ho problemi che non finiscono, allora cosa succede alla mia fede? Cosa succede a quella fede? Svanisce, non si parla più di quella fede. Se credi questo la tua “fede” fa naufragio.

Invece, se la mia fede è in Gesù Cristo, Gesù che ha pagato per il mio peccato, sarò deluso? Non sarò mai deluso e avrò libero accesso al trono della grazia. Quindi, la fede in Gesù che mi permette di andare avanti con pace, con gioia, e in mezzo alle prove, non è la “fede” che Gesù risolverà i miei problemi come io ritengo giusto, come se io conoscessi di più di Dio che ha stabilito le mie prove. No, io mi umilio dicendo: “Signore, tu sai quali prove darmi e tu sai quanto dovrebbero durare. Accetto questo. Mi fido di te.” Mi fido di Gesù Cristo come Chi ha pagato per me, in modo che quando questo cammino sulla terra finirà, e mi troverò davanti a Dio al giudizio, io mi fiderò di Gesù Cristo. Mi fido che per mezzo di Lui io sarò accolto perché Lui ha pagato per me. Questo cambia il modo in cui cammino, perché io sto guardando in avanti e non sono scosso dalle lunghe prove che devo attraversare. Guardo in avanti riconoscendo che questo passerà.

Allora, lui aveva sentito parlare della loro fede, e questo spingeva lui a ringraziare Dio per loro continuamente, e aveva sentito anche un'altra cosa. Lui dice alla fine di versetto 4:

“perché abbiamo sentito parlare… del vostro amore verso tutti i santi,” (Colossesi 1:4b LND)

Se tu senti dell'amore di qualcuno, non è un sentimento. L'amore di cui senti sono azioni, sono sacrifici, sono fatiche.

“Ma chi ti ha fatto questo?” “Loro.” Ma “loro” non hanno tempo, sono messi male, ma hanno avuto il tempo.

“Chi ti ha aiutato?” “Loro.” Ma “loro” non hanno soldi, sono poveri e hanno fatto questo.

Non hanno tempo e non hanno soldi, allora come mai hanno fatto questo? Per amore. Di quell’amore si sente parlare. Paolo aveva sentito del loro “amore verso tutti i santi”, non solo verso la propria famiglia, ma verso tutti gli altri credenti. Quindi, hanno mandato offerte anche in altri posti, hanno mandato persone per aiutare in modi pratici, economici, con tempo da dedicare, e con sacrifici.

La Bibbia dice in 1 Giovanni:

“… chi non ama infatti il proprio fratello che vede, come può amare Dio che non vede?” (1Giovanni 4:20 LND)
“… e chiunque ama colui che lo ha generato, ama anche chi è stato generato da lui.” (1Giovanni 5:1 LND)

Se non amiamo gli altri figli di Dio, non amiamo Dio. Loro amavano gli altri figli di Dio profondamente, al punto di sacrificarsi.

Certamente leggendo questo, mi chiedo del mio amore? Quando leggo, non sto leggendo un testo per la scuola, per potermi preparare. Sto leggendo per capire la vera vita cristiana. Paolo poteva ringraziare Dio per loro continuamente per questa fede, per questo amore per tutti i santi. Io ho questa fede? Ho un amore per gli altri così?

Poi lui spiega perché avevano questa fede in Cristo e questo amore per gli altri. Versetto 5

“5 a motivo della speranza che è riposta per voi nei cieli,”(Colossesi 1:5a LND)

Voi potete vivere così, perché voi avete una speranza sicura, certa, “riposta per voi nei cieli”. Voi sapete che è lì. Voi sapete che è custodita per voi. Voi sapete che non sarà mai smossa. Voi sapete che non la potete perdere e che è solo una questione di tempo. Questo vi stimola. Voi state guardando a quella speranza e cambiando il modo in cui vivete. È una speranza certa, sicura, e immensa. La speranza è quella di arrivare al giorno di giudizio e sapere che, per mezzo di Gesù Cristo, sarò accolto. Questa è la speranza. Per mezzo di Gesù Cristo io sarò accolto, i miei peccati completamente perdonati e il mio nome scritto nel libro della vita. Non vedo l'ora di arrivare lì. Chi vive così vive guardando avanti ed ha grande gioia.

Immaginiamo un figlio che viene separato dai genitori a causa della guerra. Mentre scappano per salvarsi la vita, vengono separati, e per 3 anni i genitori non sanno se il loro figlio è vivo o morto. Presumono il peggio, ma sempre sperano. E un giorno arriva una lettera dal figlio, con una sua foto. È cresciuto di 3 anni, ma è lui e dice: “sono vivo. Non posso scrivere tutto, ma sto venendo a casa. Arrivo fra un mese.”

Allora, sapendo che lui è vivo e che sta venendo a casa, hanno gioia? Non l’hanno visto, ma hanno gioia? Piccola o grande? Grande, perché stanno vivendo non per oggi. Stanno vivendo per quella data. Fanno i mestieri, lavorano nel campo, fanno quello che serve, ma tutto il giorno stanno pensando: “sta per arrivare” e ogni giorno tengono gli occhi sulla collina, dove c’è il sentiero, e sanno che lui arriverà da quel sentiero. Tutto il giorno lavorano, guardando sempre lì dove non c'è ancora il figlio, ma sanno che arriverà.

E questa è la vita cristiana, guardare dicendo: “io so quello che mi aspetta”. Magari è duro il lavoro nei campi e ci sono stati problemi. Magari c'è stato un temporale che ha buttato giù tante piante e c’è tanto lavoro in più da fare. Magari il papà con l'aiuto della mamma deve lavorare fuori, e deve lavorare sodo. È pesante e fisicamente si stanca, ma lui dice: “ma mio figlio sta tornando a casa.”

Allora, la domanda è: “tu hai gioia, a motivo della speranza che è riposta in cielo per te, se tu sei un vero figlio di Dio?” Tu puoi avere gioia oggi se guardi in avanti.

Poi lui dice:

“5 a motivo della speranza che è riposta per voi nei cieli, di cui avete già sentito nella parola della verità dell’evangelo,” (Colossesi 1:5 LND)

Quando l’evangelo è stato predicato a loro, avevano sentito che c’è perdono per i peccatori in Gesù Cristo. Avevano sentito che dovevano riconoscere la loro condizione, ravvedersi e credere in Gesù come colui che ha pagato per il peccato. Avevano sentito che serviva prendere il giogo di Cristo e che sarebbero stati perdonati. Avevano sentito questo messaggio e l’avevano raccolto.

Poi parlando dell’evangelo dice nel versetto 6

“6 l’evangelo che è giunto a voi come pure in tutto il mondo; e porta frutto e cresce, come avviene anche tra di voi, dal giorno in cui udiste e conosceste la grazia di Dio in verità,” (Colossesi 1:6 LND)

L’evangelo è arrivato in tutto il mondo, anche oggi Dio fa arrivare l’evangelo in tutto il mondo. Ho un fratello che lavora con i musulmani, in paesi arabi, chiusi, dove verrebbero messi a morte se fossero scoperti. Ma l’evangelo raggiunge queste persone, e l’evangelo porta frutto, e cresce.

Qual è il frutto dell’evangelo? La salvezza che prende persone da sotto la condanna eterna e le libera, caricando la loro condanna su Gesù Cristo, e porta frutto che dura.

A livello pratico, quello che ognuno di noi sta facendo nella vita sarà dimenticato. Pensando alle persone che hanno oltre 80 anni, quanto importa come andavano a scuola? Importa ben poco per un ottantenne quando il suo prossimo grande “avvenimento” è la morte. Quanto importa a lui se ha avuto un lavoro molto stimato ben pagato, o se ha avuto un lavoro duro e faticoso pagato poco? Ormai è in pensione da 15-20 anni e il prossimo grande “avvenimento” nella sua vita è la morte e trovarsi davanti al giudizio. Quanto importa il grande lavoro che ha avuto quando si trova davanti al giudizio senza Cristo? Che importa il suo successo quando i suoi peccati vengono elencati e lui viene mandato al lago di fuoco per essere tormentato giorno e notte nei secoli dei secoli?

Oppure, quanto importa ad uno come Lazzaro quanto era dura la sua vita sulla terra? Che importa se ha avuto una vita molto dura sulla terra, e poi, viene accolto per mezzo di Gesù?

L'evangelo è la buona notizia della salvezza eterna, e i credenti a Colosse avevano abbracciato questa verità quel giorno in cui avevano udito e conosciuto la grazia di Dio in verità, per lo Spirito Santo che ha aperto loro gli occhi.

Allora, pensando sempre a me mentre leggo, mi domando: “Signore, sto vedendo Gesù come chi ha preso il mio peccato e che è oggi la mia giustizia?” La mia salvezza non è storica, è attuale. Oggi Gesù è colui in cui ho il perdono. Oggi Gesù e la mia giustizia. Oggi ho accesso a Dio e non devo avere timore della morte, perché ho Gesù.

Dove avevano sentito l’evangelo? Versetto 7

“7 come avete imparato da Epafra, nostro caro compagno, il quale è un fedele ministro di Cristo per voi, 8 e che ci ha anche dichiarato il vostro amore nello Spirito.” (Colossesi 1:7-8 LND)

Epafra aveva evangelizzato loro, grazie a Dio. Cosa vuol dire per Epafra? In Daniele 12 parla delle ricompense eterne:

“… quelli che avranno condotti molti alla giustizia, risplenderanno come le stelle per sempre.” (Daniele 12:3 LND)

Coloro che avevano portato molti alla giustizia (Epafra) risplenderanno come le stelle per sempre. Voglio parlare con altri di Cristo.

E dice che lui è un “nostro caro compagno”. In greco, questa parola compagno è “sundoulos” = schiavo. Quindi, lui è un “co-schiavo con noi”. Paolo sta dicendo: “noi siamo schiavi di Gesù Cristo, e anche Epafra con noi. Lui è un nostro caro co-schiavo. Un amato co-schiavo con noi.”

Ed “è un fedele ministro (“diaconos” = servo) di Cristo per voi”. Lui è uno schiavo di Cristo. Si è messo come schiavo. Gesù dice:

“Venite a me, voi tutti che siete travagliati e aggravati… Prendete su di voi il mio giogo… ” (Matteo 11:28-29 LND)

Prendendo il giogo di Cristo vuol dire che comanda Gesù. Che bello! Quando comando io faccio naufragio. Quando comanda Lui, Egli mi guida nella sua via.

Epafra aveva preso quel giogo, è stato perdonato, e aveva il privilegio di essere per loro un fedele ministro di Cristo. Aveva anche raccontato Paolo del loro amore nello Spirito (frutto spirituale), quell'amore per tutti i santi.

E Paolo, avendo sentito questo di loro…

“9 Perciò anche noi, dal giorno in cui abbiamo sentito questo, non cessiamo di pregare per voi e di chiedere che siate ripieni della conoscenza della sua volontà, in ogni sapienza e intelligenza spirituale,” (Colossesi 1:9 LND)

Paolo aveva sentito del chiaro frutto della loro salvezza.

E se ci fosse una causa in tribunale per giudicare se c’è abbastanza evidenza, una chiara evidenza, per condannarti come vero credente in Gesù Cristo, saresti dichiarato colpevole? Se ci fosse una causa dove viene vietato di essere un vero seguace di Gesù dall'evidenza della tua vita, saresti condannato o no? C’è chiara evidenza? Interrogano le persone che ti conoscono per scoprire come parli, come agisci, e che atteggiamento hai, e in base alle evidenze, tu vieni condannato come vero figlio di Dio o tu vieni liberato perché non c’è evidenza che tu sei un figlio di Dio? Saresti condannato come figlio di Dio? È una buona domanda.

In 2 Corinzi 13:5 Paolo dice: “esaminatevi per vedere se siete veramente nella fede”. Paolo aveva sentito chiare evidenze di loro, e quindi, avendo sentito di queste chiare evidenze, cosa prega Paolo con la guida dello Spirito Santo? Che cosa prega Paolo per queste persone che erano chiaramente credenti?

“9b non cessiamo di pregare per voi e di chiedere che siate ripieni della conoscenza della sua volontà, in ogni sapienza ed intelligenza spirituale,” (Colossesi 1:9b LND)

Lui pregava: “che possiate conoscere la volontà di Dio”. Se io non conosco la volontà di Dio, non faccio la volontà di Dio. E se non faccio la volontà di Dio, sto camminando nelle tenebre.

Una buona domanda da fare è: le posizioni che tu hai sul matrimonio, sulla scuola, su come agire nella società, su come lavorare, su come crescere i figli, e qualunque discorso che hai, da dove hai preso quelle posizioni? Le avevi prima della salvezza? E quindi non le hai prese da Dio, ma le hai prese dai tuoi ragionamenti? Le hai prese dal modo in cui sei cresciuto? Le hai prese da quello che hai visto? Oppure le hai prese dalla Parola di Dio. Hai visto i principi di Dio, e li hai applicati a quella particolare situazione? Raramente quello che io credevo prima della salvezza era da Dio.

Infatti Paolo, sapendo questo, e sapendo che non erano salvati da tanti anni, prega proprio:

“9b non cessiamo di pregare per voi e di chiedere che siate ripieni della conoscenza della sua volontà, in ogni sapienza ed intelligenza spirituale” (Colossesi 1:9b LND)

Perché altrimenti , siete ripieni della vostra volontà! Siete pieni dei vostri ragionamenti, e non sono quelli di Dio. Perciò, quello per cui non cessava di pregare, era “che siate ripieni della conoscenza della sua volontà (di Dio), in ogni sapienza ed intelligenza spirituale”. Perché altrimenti state sbagliando. State agendo secondo quello che ha senso per voi, perché sono i vostri ragionamenti, ma che non ha senso per Dio. Cosa dice Dio in Isaia 55?

“I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le mie vie non sono le vostre vie…”

Quando Dio ci salva, vuole fare un lavaggio del nostro cervello da tutti i nostri vecchi ragionamenti, e vuole darci la sua volontà, nel modo di vedere la vita e di vedere tutto.

Da dove viene “ogni sapienza e intelligenza spirituale”? In Colossesi 2, Paolo parla di Gesù Cristo e dice:

“2 affinché i loro cuori siano consolati, essendo essi uniti insieme nell'amore, ed ottengono tutte le ricchezze della piena certezza di intelligenza per la conoscenza del mistero di Dio e Padre, e di Cristo, in cui sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della conoscenza (Colossesi 1:2-3 LND)

Solo in Gesù Cristo c’è la vera sapienza. Quindi, abbiamo bisogno di pregare senza cessare: “O Signore, oggi aiutami a vedere la vita. Aiutami a vedere queste situazioni in base alla tua volontà.”

Se una persona vi chiede consigli: “secondo te, che cosa dovrei fare per quanto riguarda quella casa? Ma secondo te, come devo scegliere tra questi lavori? Secondo te, cosa devo fare con i miei figli e come devo fare in quella situazione? Aiutami a capire cosa dovrei fare per il lavoro, per la scuola, crescendo i figli, prendendo quella decisione”, non date il vostro parere, perché potrebbero ascoltarvi. Se non siete sicuri che viene dai principi di Dio e se non è da Dio, tu sei colpevole, perché hai sviato quella persona. Magari tu sei più avanti, come genitore o nel lavoro, e la persona più giovane ti ringrazia e dà retta a quello che hai detto. Ma se quello che hai detto non è da Dio, e l’hai detto solo perché tu credi che sia importante, allora non stai camminando nel timore di Dio, ed hai sviato quella persona.

La vera saggezza è rispondere: “Sai, non so dirti. Io non so veramente quello che dice la Parola di Dio. So come ho sempre pensato, ma non ho mai valutato con la Parola di Dio.” E se insistono? “Ma dimmi quello che hai sempre pensato” dovresti dire: “No, perché se è sbagliato e tu dovresti darmi retta, io sarei colpevole. No, non te lo dico, perché non so. Non conosco abbastanza i principi di Dio in questo caso per darti un mio parere.” Questa è saggezza. Paolo proprio pregava per loro: “che siate ripieni della conoscenza della sua volontà (di Dio), in ogni sapienza ed intelligenza spirituale”.

Questo è fondamentale nella vita cristiana, e porta a poter fare che cosa? Camminare in modo degno di Dio, anziché nel peccato.

Leggo versetti 9 e10, perché 10 è il risultato di 9:

“9 Perciò anche noi, dal giorno in cui abbiamo sentito questo, non cessiamo di pregare per voi e di chiedere che siate ripieni della conoscenza della sua volontà, in ogni sapienza ed intelligenza spirituale, 10 perché camminate in modo degno del Signore, per piacergli in ogni cosa, portando frutto in ogni opera buona” (Colossesi 1.9-10 LND)

Il primo risultato di essere ripieni della conoscenza di Dio

“10 perché camminate in modo degno del Signore, per piacergli in ogni cosa” (Colossesi 1:10a LND)

Conoscere la volontà è fondamentale per poter camminare. “… perché camminate…” Cosa vuol dire: “camminare?” Passo per passo in ogni decisione, ogni azione, ogni conversazione. Infatti spesso la Bibbia non dice “vivere”, dice “camminare”. “Camminare” dà molto di più il senso di un passo alla volta.

“… in modo degno del Signore” in tutto. Nel modo di parlare, spendere il tempo, spendere i soldi, vestire, la compagnia, come mi diverto, come mi riposo, come è il lavoro, come io agisco, come reagisco.

“… per piacergli in ogni cosa”. Noi viviamo in un mondo dove si combatte per piacere….a chi? A noi stessi. Solo che se cerchi di piacere a te stesso, il tuo dio sei tu. Ma quel dio non può salvare, non può benedire, non può proteggere, non può fare nulla. Se invece il tuo Dio è Dio, e tu vivi per piacere a Lui, ci pensa Lui a benedire te. Ci pensa lui a riempire il tuo cuore, a darti il riposo dell'anima e tutto ciò di cui hai bisogno. Quindi, decidi tu.

Paolo prega che possano conoscere la volontà di Dio in tutto, per camminare in modo degno del Signore, per piacere a Lui in ogni cosa, portando gloria a Dio in ogni cosa, non dicendo: “eh ma scusami, io sono stanco. Voglio un po' di tempo per me.” Quella mentalità è stra-carnale, peccaminosa. Noi siamo stati comprati a caro prezzo. Non apparteniamo più a noi stessi.

Nello stesso modo, in un matrimonio, non sarebbe buono per un coniuge dire: “e ma, scusami, sono fedele per la maggior parte del tempo. Ho bisogno di un po' di tempo per me.” No, nel matrimonio non basta la maggior parte del tempo. È tutto il tempo. Essere in Cristo vuol dire vivere per Cristo tutto il tempo, perché Cristo soddisferà il cuore.

Camminando così riusciamo a portare frutto. Quindi, “camminando in modo degno del Signore, per piacere (a Dio) in ogni cosa…”

“10 portando frutto in ogni opera buona” (Colossesi 1:10a LND)

E questo è lo scopo della vita cristiana. Gesù diceva in Giovanni 15 che “non potete portare frutto se non dimorate in me”. E a chi non porta frutto, cosa succede? A chi non porta frutto cosa succede? Viene tagliato via, gettato nel fuoco, e bruciato. Uno deve portare frutto, sennò viene mandato nel lago di fuoco. Non é che veniamo salvati perché portiamo frutto, ma se siamo salvati portiamo frutto. Portare frutto è una conseguenza essenziale per ogni vero credente. Dimostra la realtà della salvezza. Quando la tua vita viene usata per la gloria di Dio, aiutando altri a vedere Dio, questo è portare frutto.

E dice “portando frutto in ogni opera buona”. Ci sono tanti doni spirituali ed ognuno ha doni spirituali da usare nella vita degli altri credenti ed anche evangelizzando. Questo non vuol dire che sei stanco, hai le tue cose ed usi i tuoi doni spirituali solo quando hai tempo. No, sta parlando di camminare in modo degno di Dio, piacendo a lui in ogni cosa, vivendo per il Signore nel lavoro, nel modo di parlare con il mio coniuge e con i miei figli, nel modo di divertirmi. Tutto. Non è una vita pesante, per niente.

E puoi non solo portare frutto, ma anche

“10 e crescendo nella conoscenza di Dio,” (Colossesi 1:10 LND)

La vera fede è forte in proporzione secondo quanto conosciamo Dio. Se conosco Dio poco, la mia fede non è forte, e quando arriva la tempesta, sono scosso, sto male e non ho pace. Quando invece conosco Dio sempre di più, anche se arriva una grande tempesta, io sono saldo, perché conosco chi è il mio Dio. Conosco la sua volontà e cammino secondo la sua volontà, perché so che Lui sta con me. So che Lui non mi abbandonerà. So che la sua volontà è perfetta, anche se non la vedo.

Però, il problema è che la vita è difficile, e non so per te, ma io dico spesso: “Signore, questo mi è difficile. Io non ce la faccio con le mie forze.” Non dico però: “io non ce la faccio.” Dire questo è malvagio. Piuttosto aggiungo una frase fondamentale: “non ce la faccio nelle mie forze”. Grazie a Dio posso chiedere a Lui di fortificarmi con la sua forza.

Cosa dice il versetto 11?

“11 fortificati con ogni forza, secondo la sua gloriosa potenza,” (Colossesi 1:11 LND)

“O Signore, tu sai quanto sono debole. Tu sai che questa prova è molto più grande di me. È molto più grande delle mie forze. Però mi aggrappo a te, per essere fortificato con la tua forza, con la forza che tu mi dai secondo la tua gloriosa potenza.” Quanto è grande la potenza di Dio? Siamo fortificati…

secondo la sua gloriosa potenza,

La sua gloriosa potenza è sufficiente? Se io sto guardando alla prova, certo mi scoraggio. Ma se sto guardando alla gloriosa potenza di Dio? Certamente non voglio avere un ostacolo fra me e Dio. Non voglio un ostacolo che mi impedisce di ricevere questa potenza.

Che cosa sarebbe un ostacolo? Peccato non confessato. Vado avanti secondo la mia volontà, non la Sua, poi incontro un ostacolo dove non sento la potenza di Dio e cado, perché non volevo confessare il mio peccato. Lo sapevo ma non volevo. Ragionavo: “hai ragione. Sì, Signore. Un domani… tra poco, Signore. Tra poco ti seguirò.” No! Grazie a Dio, quando cammino umilmente davanti a Dio, Dio mi fortificherà “con ogni forza, secondo la sua gloriosa potenza”.

“Per”? Perché dice “per”? È una preposizione che vuol dire “questo produce quello”:

“11 quindi fortificati con ogni forza, secondo la sua gloriosa potenza, per ogni perseveranza e pazienza, con gioia,” (Colossesi 1:11 LND)

Perseveranza e pazienza sono parole che vogliono dire sopportare i dolori, le afflizioni e le tribolazioni senza cadere, senza essere vacillanti, e farlo con gioia.

La domanda: Tu stai subendo le difficoltà, i pesi e le prove con pazienza e perseveranza, senza essere scosso? Questo è il risultato per ogni vero credente. Quindi, se non è così, il problema è che hai qualche peccato nella tua vita. Se non hai pace e non hai gioia, c'è un problema.

Il problema non è con Dio. Non è che Dio non è fedele. Non è che Dio abbia in qualche modo sbagliato la prova. Se non hai pace o gioia, il problema è in te. Ti sei allontanato dalla volontà di Dio e la tua prolunga non arriva alla presa, per prendere da Dio la forza che ti serve. Non sei dove Dio ti comanda di essere. Ti sei allontanato e non ci arrivi. Hai ragione che non ci arrivi. Ravvediti e ritorna dove Dio ti dice di stare, e poi troverai che la presa è proprio lì, e puoi essere fortificato, con ogni forza secondo la sua gloriosa potenza”. Il problema non è che Dio non ti offre quello che serve. Il problema è che tu non sei dove dovresti essere. Ma quando sei dove dovresti essere, troverai che Dio ti fortifica, per permetterti di avere ogni perseveranza e pazienza, affinché tu possa sopportare ogni prova che Dio manda nella tua vita, e che tu possa farlo con gioia.

E non solo con gioia, ma in mezzo alla prova…

“12 rendendo grazie al Padre, che ci ha messi in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce,” (Colossesi 1:12 LND)

Abbiamo letto all’inizio che Paolo ringraziava Dio continuamente per loro. E qui prega che noi renderemo grazie a Dio in mezzo alle prove, perché perseveranza e pazienza servono proprio durante le tribolazioni.

Allora, leggendo questo chiudo la Bibbia e mi chiedo: “Signore, sto facendo questo? Sto ringraziando Dio? Quando vedrò arrivare la prossima prova, cosa farò? Nell'ultima prova che mi è arrivata, cosa ho fatto? Mi sono agitato, oppure ho avuto fede? Come ho reagito? Perché se ho reagito male, c'è Gesù Cristo, e posso dire: “Signore, perdonami. Con quella reazione non stavo guardando a te. Ho agito con orgoglio, con timore, con frustrazione, ma non stavo guardando a te. Ti chiedo perdono.” E cosa succede quando chiedo perdono di cuore a Dio, per mezzo di Gesù? Cosa fa Dio? È fedele e giusto. Mi perdona e mi purifica e di nuovo mi trovo attaccato a Dio, e così in mezzo alle prove posso rendere grazie al Padre, perché?

Perché “ci ha messi in gradodi partecipare alla sorte dei santi nella luce”. Io ero nelle tenebre, anche tu, ma non lo sono più. Adesso faccio parte della “sorte dei santi nella luce”. Ero nelle tenebre, ma che importa? Quella famiglia che sente che loro figlio è vivo, per 3 anni sono stati nelle tenebre, supponendo che fosse morto, ma adesso hanno le prove. È arrivata la lettera con la foto. Riconoscono il loro figlio. È un po' cresciuto ma è lui, e sanno che è vivo, e sanno che sta tornando a casa.

Allora, Dio“ci ha messi…” Non siamo arrivati con le nostre forze. Siamo arrivati con le forze di Gesù Cristo. Dio “ci ha messi in grado di partecipare alla sorte (eterna)dei santi nella luce”. Questo è per grazia. Questo è motivo di gioire.

Poi spiega di più come ha fatto questo nel versetto 13

“13 Poiché egli ci ha riscossi dalla potestà delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato figlio, 14 in cui abbiamo la redenzione per mezzo del suo sangue, il perdono dei peccati.” (Colossesi 1:13-14 LND)

Se tu riesci a leggere questo, e non fermarti a dire: “o Signore, grazie. O Signore, o Padre grazie”, c’è qualcosa che non va. Come puoi leggere che Dio ti ha riscosso dalla potestà delle tenebre e non essere toccato?

Cosa vuol dire riscuotere? Essere “riscossi”, cosa vuol dire? Ricordate questa parola? Vuol dire: “liberati,” “salvati da un grande pericolo”. Vuol dire che non eravamo noi in grado di salvarci da un grande pericolo, un pericolo eterno, e Dio ci ha riscossi. “Egli ci ha riscossi dalla potestà delle tenebre”. Eravamo sotto il potere delle tenebre, eravamo colpevoli, e il nostro peccato ci teneva schiavi, soggetti alla condanna eterna, e non potevamo scappare. Per mezzo di Gesù Cristo, Dio ha spezzato le catene che ci tenevano prigionieri, e ci ha liberati dalla potestà delle tenebre.

E non solo. Non ci ha lasciati a metà percorso. Poi “ci ha trasportati nel regno del suo amato figlio”, Gesù Cristo. Eravamo schiavi e “ci ha riscossi dalla potestà delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato figlio”, Gesù Cristo,

“14 in cui abbiamo la redenzione per mezzo del suo sangue, il perdono dei peccati.” (Colossesi 1:14 LND)

Si usa la parola “redenzione” per uno che compra uno schiavo per poi liberarlo. Abbiamo la redenzione come? Per mezzo del suo sangue. Puoi leggere questo e puoi meditare su questo e non avere un cuore che esplode in ringraziamento a Dio?

“La redenzione” vuol dire anche il perdono dei peccati. Un giogo che nessuno può togliersi da solo, tutto in Cristo. Infatti dice:

abbiamo la redenzione per mezzo del suo sangue…

Sangue non è solo la morte fisica. Il sangue di Gesù rappresenta quello che è successo sulla croce. Che cos'è successo sulla croce? Gesù si è caricato della nostra condanna e il Padre ha punito Lui, anziché noi. Che grande dono è il perdono.

Quando leggiamo un brano semplice come questo, non è da leggere solo per fare la lettura. No, è da leggere e rileggere per tenerlo in mente. Poi è da leggere e prendere frase per frase e chiedersi: “cosa sta dicendo? Vedo questo? È vero in me? Sto vivendo così? Sto vedendo quello che Dio sta facendo, ha fatto e farà? Sto vedendo questo?” Certo, se leggo solo per leggere, il mio cuore non arde. Se leggo per capire e penso a quello che leggo, il mio cuore arde.

Voglio chiudere rileggendo questo brano, pregando che possiamo prendere un pochettino delle ricchezze in questo brano incredibilmente ricco.

1 Paolo, apostolo di Gesú Cristo per volontà di Dio, e il fratello Timoteo, 2 ai santi e fedeli fratelli in Cristo che sono in Colosse: grazia e pace a voi da Dio nostro Padre e dal Signore Gesú Cristo. 3 Noi rendiamo grazie a Dio e Padre del Signor nostro Gesú Cristo, pregando continuamente per voi, 4 perché abbiamo sentito parlare della vostra fede in Cristo Gesú e del vostro amore verso tutti i santi, 5 a motivo della speranza che è riposta per voi nei cieli, di cui avete già sentito nella parola della verità dell'evangelo, 6 che è giunto a voi, come pure in tutto il mondo e porta frutto e cresce, come avviene anche tra di voi, dal giorno in cui udiste e conosceste la grazia di Dio in verità, 7 come avete imparato da Epafra, nostro caro compagno, il quale è un fedele ministro di Cristo per voi, 8 e che ci ha anche dichiarato il vostro amore nello Spirito. 9 Perciò anche noi, dal giorno in cui abbiamo sentito questo, non cessiamo di pregare per voi e di chiedere che siate ripieni della conoscenza della sua volontà, in ogni sapienza ed intelligenza spirituale, 10 perché camminiate in modo degno del Signore, per piacergli in ogni cosa, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio, 11 fortificati con ogni forza, secondo la sua gloriosa potenza, per ogni perseveranza e pazienza, con gioia, 12 rendendo grazie a Dio e Padre, che ci ha fatti degni di partecipare alla sorte dei santi nella luce. 13 Poiché egli ci ha riscossi dalla potestà delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio 14 in cui abbiamo la redenzione per mezzo del suo sangue e il perdono dei peccati. (Colossesi 1:1-14 LND)

Che possiamo capire questo e rispecchiare questo.