Aiuto Biblico

I Tessalonicesi: un esempio per noi

2 Tessalonicesi 1:1-7

sermone di Leonardo Bevilacqua, www.Aiutobiblico.org per domenica, 24 gennaio 2021

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Introduzione

Oggi, con l’aiuto di Dio, inizieremo a studiare 2Tessalonicesi. Questa è un’epistola breve, ma allo stesso tempo è un’epistola potente e ricca di verità che possono esserci di grande aiuto.

Nella prima parte di 2Tessalonicesi leggiamo del ritorno di Cristo, e dell’anticristo. Questa epistola ci è MOLTO utile, perché ci aiuta a vedere il ritorno di Cristo con equilibrio. Ci sono tanti che vogliono capire ogni dettaglio del ritorno di Cristo, ma questo è pericoloso. È pericoloso perché voler sapere ogni dettaglio di come sarà quando Cristo ritorna, facilmente ci distrae da quello che veramente importa. Se fosse possibile sapere ogni dettaglio, non cambierebbe la nostra vita quotidiana. Ma impegnarci a cercare di capire ogni dettaglio intasa la nostra mente e il nostro cuore con quello che ci edifica poco, rubando posto a quello che ci edifica molto.

Lo scopo di sapere del ritorno di Cristo non è capire perfettamente cosa succederà, ma è di capire che sta per arrivare e, perciò, capire che dobbiamo prepararci per quel giorno. Voglio ripetere questo. La preparazione che ci serve per il ritorno di Cristo non è capire ogni dettaglio di come sarà, ma piuttosto, vivere in santità, in modo che saremmo pronti a vedere Cristo.

In questo libro troviamo anche perle di verità meravigliose del cuore di Dio per noi, e anche la spiegazione di come vivere certi aspetti della vita di chiesa.

Oggi guarderemo insieme la prima parte del capitolo 1. Prima leggo tutto il brano per darci un po’ di panoramica. Poi, lo analizzeremo parte per parte.

“1 Paolo, Silvano e Timoteo, alla chiesa dei Tessalonicesi, che è in Dio nostro Padre e nel Signore Gesù Cristo: 2 grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo. 3 Noi siamo obbligati a rendere sempre grazie a Dio per voi, fratelli, come è ben giusto, perché la vostra fede cresce grandemente e l’amore di ciascuno di voi tutti abbonda l’un per l’altro, 4 tanto che noi stessi ci gloriamo di voi nelle chiese di Dio, per la vostra perseveranza e fede in tutte le vostre persecuzioni ed afflizioni che sopportate. 5 Questa è una dimostrazione del giusto giudizio di Dio, affinché siate ritenuti degni del regno di Dio per il quale anche soffrite, 6 poiché è cosa giusta, da parte di Dio, rendere afflizione a coloro che vi affliggono, 7 e a voi, che siete afflitti, riposo con noi...” (2 Tessalonicesi 1:1-7a LND)

Saluti

Inizio leggendo i primi due versetti. Non ci soffermeremo a guardare a fondo questi versetti, ma voglio notare una cosa che troviamo sempre all’inizio delle epistole di Paolo. Paolo inizia sempre con una preghiera per i destinatari delle sue epistole, chiedendo per loro grazia e pace. Leggo i versetti 1 e 2.

“1 Paolo, Silvano e Timoteo, alla chiesa dei Tessalonicesi, che è in Dio nostro Padre e nel Signore Gesù Cristo: 2 grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo.” (2Tessalonicesi 1:1-2 LND)

Paolo prega che possano avere la grazia e la pace da Dio. Quante volte ci troviamo a voler pregare per un fratello o una sorella, ma non sappiamo cosa pregare. Ecco un’ottima preghiera da pregare. Ma, veramente, questa è un’ottima preghiera anche quando conosciamo i bisogni degli altri.

Abbiamo sempre bisogno di grazia da Dio. Ed è importante che chiediamo a Dio la grazia necessaria per affrontare le situazioni della vita, e soprattutto, per camminare in umiltà e in santità davanti a Lui. Abbiamo anche sempre bisogno di pace. La vera pace è quello che il nostro cuore desidera più di ogni altra cosa.

Poi, notate che Paolo prega per grazia e pace “da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo”. La grazia e la vera pace si possono trovare solo in Dio, Lui solo è la fonte da cui possiamo attingere.

Obbligati a ringraziare Dio

Andando avanti nei prossimi versetti, leggiamo del cammino dei credenti di Tessalonica. Seguite mentre leggo il versetto 3. Notate quale fama avevano questi credenti, e notate questo cosa produceva in Paolo, Silvano e Timoteo.

“3 Noi siamo obbligati a rendere sempre grazie a Dio per voi, fratelli, come è ben giusto, perché la vostra fede cresce grandemente e l’amore di ciascuno di voi tutti abbonda l’un per l’altro,” (2Tessalonicesi 1:3 LND)

I Tessalonicesi stavano camminando bene, e questo OBBLIGAVA Paolo ad ABBONDARE nel ringraziamento. Cioè, vedere come camminavano questi fratelli, riempiva il cuore di Paolo così tanto che costringeva Paolo ad essere pieno di ringraziamento a Dio per loro. Paolo non ringraziava per dovere! Paolo ringraziava Dio di cuore, in senso personale. Vedendo il cuore di questi fratelli, Paolo non poteva non ringraziare Dio. Il suo cuore traboccava di ringraziamento.

Notate che Paolo ringrazia Dio per due motivi. Primo, ringraziava Dio perché la loro fede cresceva grandemente. Secondo, ringraziava Dio perché il loro amore abbondava l’un per l’altro.

La loro fede cresceva grandemente. In altre parole, camminavano per fede sempre di più, in ogni campo della vita, in ogni situazione. Poi, il loro amore abbondava l’un per l’altro. È chiaro che questo non era un sentimento, ma un impegno, veramente impegnarsi per il bene gli uni degli altri, un impegno di cui Paolo aveva sentito parlare.

Due domande

Allora, fermiamoci un attimo per valutare questo e applicarlo alle nostre vite. Sapere che i Tessalonicesi camminavano bene, e che Paolo ringraziava Dio per loro, ci aiutapoco se non ci fermiamo a valutare noi stessi alla luce di questo.

Ti faccio una domanda. Paolo eraobbligato a ringraziare Dio per i Tessalonicesi. Dice anche che era “ben giusto” che lo facesse. Tu stai adempiendo questo obbligo? Ringrazi Dio per gli altri? Riconosci la crescita nei tuoi fratelli e sorelle, riconosci l’opera di Dio in loro e ringrazi Dio per questo? Oh fratelli, se viviamo così, abbondando nel ringraziamento gli uni per gli altri, questa sarà una grandissima protezione contro il peccato di focalizzarci su noi stessi e pensare solo a noi stessi.

Ti faccio un’altra domanda. Come stai vivendo TU? La tua vita spinge gli altri a ringraziare Dio per la tua crescita? Gli altri vedono chiaramente che Dio è all’opera in te?

Fratelli, quando leggiamo questi brani, non passiamo subito ai prossimi versetti, piuttosto fermiamoci a valutare la nostra vita. Oh che Dio ci aiuti a vedere onestamente come stiamo andando nel nostro cammino, per riconoscere se stiamo camminando male, e poi confessare il nostro peccato e ritornare sulla via giusta.

V4 - Un cammino esemplare

Abbiamo visto che i Tessalonicesi camminavano bene, al punto che Paolo, Silvano e Timoteo erano obbligati a ringraziare Dio di continuo per la loro crescita. Ma non solo. Infatti, vedremo adesso che i Tessalonicesi, a causa del loro cammino, potevano essere di esempio per altri. La Bibbia ci insegna più volte di imitare coloro che camminano bene. Perciò, visto che camminavano bene, Paolo e gli altri usavano loro come esempio di come camminare nella vita cristiana. Leggiamo di questo nel versetto 4.

“4 tanto che noi stessi ci gloriamo di voi nelle chiese di Dio, per la vostra perseveranza e fede in tutte le vostre persecuzioni ed afflizioni che sopportate.” (2Tessalonicesi 1:4 LND)

La crescita e il cammino dei Tessalonicesi erano un buon esempio per altri, un esempio da seguire. Paolo si “gloriava di loro nelle chiese”, cioè, usava loro come esempio nelle chiese per stimolare altri credenti a perseverare e ad avere fede. Questi credenti erano un esempio di come camminare in Cristo, in mezzo a prove e afflizioni.

Questo, fratelli, è biblico, è sano, ed è estremamente importante. Da un lato è fondamentale che viviamo una vita irreprensibile, per essere di esempio per gli altri. E, dall’altro lato, è estremamente importante che seguiamo l’esempio di quelli che sono più maturi di noi. In Filippesi 3:17 leggiamo:

“17 Siate miei imitatori, fratelli, e considerate coloro che camminano così, secondo l’esempio che avete in noi.” (Filippesi 3:17 LND)

Oh quanto è grande l’amore di Dio verso di noi! Dio non solo ci ha dato la sua Parola, che ci spiega come vivere la vita cristiana; ma ci ha anche dato tanti esempi di uomini e donne di Dio che possiamo imitare. La Bibbia è piena di esempi da imitare. E, spesso, Dio mette anche direttamente nella nostra vita persone che sono un esempio per noi. Oh quanto possiamo crescere se seguiamo questi esempi che Dio ci ha dato!

Allo stesso tempo, è importante capire che siamo anche noi esempi per gli altri. Se camminiamo male, siamo un brutto esempio. Per amore degli altri, e per la gloria di Dio, impegniamoci ad essere un buon esempio per gli altri attorno a noi. Questo è come dobbiamo vivere la vita cristiana.

I Tessalonicesi erano un esempio di perseveranza e fede in mezzo alle persecuzioni e afflizioni che sopportavano. Loro avevano fede in Dio in mezzo a tutte le prove pesanti che avevano... e ne avevano. Come noi, non potevano capire il motivo di tutta la persecuzione e delle afflizioni che arrivavano loro. Però, avevano fede, avevano fede che Dio era con loro, ed era in controllo di tutto, per portare avanti la sua opera in loro. E perciò, avendo fede, avevano pace. La vera fede ci permette di avere pace, anche in mezzo a prove pesanti che non capiamo.

Inoltre, camminavano con perseveranza. Avevano perseveranza: non vacillavano. Tenevano i loro occhi su Dio, anche quando tutto intorno a loro era difficile. In questo loro erano, e sono tuttora, un grande esempio per noi di come camminare in Cristo.

TU che esempio sei? Gli altri cosa vedono in te? Vedono che sei un uomo, o una donna, timorato di Dio? Vedono che sei un esempio di vivere in santità? Vedono che sei un esempio di avere Cristo al primo posto nella vita? Vedono che continui ad avere fede, anche nelle prove? Vedono che cammini con perseveranza? Oppure, sei un esempio negativo per gli altri, un esempio di come NON vivere?

E noi, come chiesa, com’è il NOSTRO esempio? Cosa vedono gli altri in noi come chiesa? Siamo la luce e il profumo di Cristo? Siamo uniti come corpo di Cristo? Abbiamo vero amore tra di noi, così che gli altri vedendoci capiscono che siamo di Cristo? Abbiamo uno zelo per il regno di Dio?

Fratelli, è estremamente importante che valutiamo che esempio siamo, sia come individui, sia come famiglie, sia come chiesa.

Le persecuzioni e afflizioni

Allora, i Tessalonicesi erano un esempio di perseveranza e fede nelle persecuzioni e nelle afflizioni. Consideriamo un attimo queste persecuzioni e afflizioni di cui Paolo parla. Questo ci aiuterà, poi, ad applicare meglio alle nostre vite altre verità di questo capitolo.

Ci sono vari livelli di persecuzioni e afflizioni. Ci sono tanti posti nel mondo, tuttora, dove essere perseguitati significa rischiare la vita per seguire Cristo. Ci sono posti dove, se qualcuno, a partire dai membri della tua famiglia, scopre che sei un cristiano, vieni messo a morte. In altri posti, i credenti vengono picchiati, torturati, stremati, in modo che rinuncino a seguire Cristo. Ci sono posti dove possono bruciarti la casa, e toglierti tutto quello che hai. A volte, se uno è credente, può perdere il lavoro. In altri posti, è vietato incontrarsi per adorare Dio insieme, ed è vietato evangelizzare. E farlo comunque comporta notevoli rischi. In altri posti ancora, c’è libertà a livello legale, ma chi predica Cristo viene disprezzato e emarginato dalla società.

A volte la persecuzione può essere da tutta la società, a volte dallo stato, a volte dai membri della propria famiglia o altri.

Questo per dire che ci sono livelli diversi di persecuzioni e afflizioni. Si va dall’essere messi a morte per la fede in Cristo, all’essere solo presi in giro. Nella provvidenza di Dio, al momento, noi siamo all’estremo più leggero. Infatti, al massimo veniamo presi in giro, forse possiamo perdere il lavoro, o lo Stato viene e chiude la chiesa locale. PER ORA, non veniamo messi in prigione o multati, nessuno viene in cerca di noi per ucciderci, o per torturarci, per farci abbandonare la fede.

In ogni caso, sia che tu sia terribilmente perseguitato, o che la tua persecuzione sia estremamente leggera, tu hai la giusta quantità di persecuzioni e afflizioni che Dio ha scelto per te. Certo, se tu non parli di Cristo con altri, se tieni per te la tua fede, non sarai perseguitato. Ma quello è un altro discorso. Non sto parlando di quello. Sto parlando di quando viviamo come Dio ci comanda di vivere.

Se viviamo in santità, per Dio, saremo perseguitati. In 2Timoteo 3:12 leggiamo:

“Infatti tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati,” (2Timoteo 3:12 LND)

Se vivi per Dio, in pietà, sarai perseguitato. Fa parte della vera vita cristiana. Quanto sarai perseguitato? Dio dà a ciascuno il giusto. Se tu hai poca persecuzione, e molto leggera, non sentirti in colpa perché altri stanno peggio di te. Piuttosto, usa la libertà che hai per vivere per Cristo al massimo, e fare quello che gli altri più perseguitati non possono fare. Se invece, hai più persecuzione di altri credenti, confida in Dio, che è la cosa giusta per te, e vivi pienamente per Dio in mezzo alla tua persecuzione. Rallegrati perché puoi soffrire per Cristo, sapendo che ci sarà una ricompensa eterna.

Il ritorno di Cristo

A questo punto del capitolo, Paolo sta parlando delle persecuzioni e afflizioni che questi credenti avevano a causa della loro fede. Dal versetto 5, usa la loro persecuzione, per arrivare a parlare del ritorno di Cristo. Seguite mentre leggo i versetti da 5 a 7.

“5 Questa è una dimostrazione del giusto giudizio di Dio, affinché siate ritenuti degni del regno di Dio per il quale anche soffrite, 6 poiché è cosa giusta, da parte di Dio, rendere afflizione a coloro che vi affliggono, 7 e a voi, che siete afflitti, riposo con noi,” (2Tessalonicesi 1:5-7a LND)

I Tessalonicesi stavano camminando bene, perseveravano in mezzo alle afflizioni e alle persecuzioni per la loro fede. Per questo Paolo li incoraggia, incoraggiandoli a guardare in avanti. In mezzo alle prove, e alle afflizioni, e alla persecuzione, alle ingiustizie di questa vita, è guardare in avanti, al ritorno di Cristo, che ci dà sollievo e pace.

Infatti, Paolo ricorda loro che la loro perseveranza dimostra che Dio è giusto quando condannerà quelli che li affliggono, e a loro darà riposo e il privilegio di entrare nella Sua presenza. Paolo sta dicendo “state camminando bene, andate avanti così, perché questo vi porterà ad essere ritenuti degni del regno di Dio, e avrete riposo eterno con noi”.

Questi fratelli vivevano in circostanze brutte. MA, le circostanze del momento erano solo una parte del piano di Dio per loro. Era una parte dolorosa, ma necessaria e, comunque, temporanea. Se avessero guardato solo alla persecuzione, si sarebbero scoraggiati. Per questo Paolo li aiuta a ricordare che, dopo queste afflizioni temporanee, verrà il giudizio di Dio e il riposo eterno nella presenza di Dio.

Fratelli, quanto è importante che viviamo avendo una prospettiva eterna sulla vita, e non focalizzandoci solo su oggi, perché le cose di oggi, le cose belle e le cose brutte, passeranno in fretta.

Pensate: avere la prospettiva giusta è fondamentale. Questo è vero in ogni campo della vita. È solo se pensiamo al traguardo, alla ricompensa, che ci impegniamo ad andare avanti in quasi ogni campo della vita. Quello che ci fa superare le prove è pensare a quello che possono produrre. Questo è vero per il soldato in battaglia, per l’agricoltore che si affatica lavorando nei suoi campi, è vero per l’uomo che si impegna per provvedere per sua famiglia, è vero per chi si impegna per allevare bene i figli, ed è vero in tanti altri campi della vita. Quanto di più questo è vero per quanto riguarda come viviamo la vita cristiana.

Conclusione

Per ora, fermiamoci qua con il brano. Nel prossimo sermone andremo avanti, vedendo quello che Paolo ha da spiegarci di come sarà il ritorno di Cristo.

Ma, per adesso, voglio solo menzionare i punti principali che abbiamo visto oggi. Abbiamo sentito del cammino esemplare dei Tessalonicesi, e di come il loro cammino obbligava Paolo, e gli altri con lui, ad abbondare nel ringraziamento a Dio per loro.

Abbiamo visto che i Tessalonicesi erano un esempio per altri credenti. Loro si trovavano in mezzo a persecuzione e afflizioni. Ma affrontavano grandi difficoltà con grande perseveranza e grande fede. Per questo Paolo usava loro come esempio nelle chiese in cui andava, come buon esempio da seguire.

Chiedo a ciascuno di voi: Che esempio sei TU , nel tuo modo di vivere, giorno per giorno? Gli altri possono guardare a te per capire meglio come vivere la vita cristiana, come camminare in santità, come avere fede, come essere perseveranti? O che possiamo vivere così!

Infine, abbiamo ricordato quanto è fondamentale che abbiamo la prospettiva giusta nella vita, in ogni campo della vita. E, soprattutto, quanto è importante che abbiamo una prospettiva eterna nella vita cristiana, che teniamo in mente che Cristo sta per ritornare, tutto qua sta per finire.

Guardiamo in avanti, aspettiamo il giorno quando il nostro Signore Gesù Cristo ritornerà, e viviamo con fede e perseveranza nelle prove che abbiamo.

Preghiamo.