Aiuto Biblico

Custodire ed evitare

1 Timoteo 6:20-21

sermone di Marco deFelice, www.AiutoBiblico.org per domenica, 22 aprile 2018, – cmd si –
Descrizione: Paolo chiude la lettera a Timoteo con l'esortazione di custodire il deposito, e di evitare i discorsi sbagliati.
parole chiavi: deposito, la grazia di Dio, salvezza, discorsi vani, insegnamento falso.

Audio:

Cosa dici quando stai dando le ultime parole a qualcuno che ami tanto, che sta affrontando una situazione estremamente importante, e che tu devi lasciare per lungo tempo? Se sei una persona seria, dici le cose importanti, che possano proteggerlo dalle cadute e dagli errori gravi, e indicargli come vivere bene.

Nel tempo della Bibbia, non esistevano i mezzi di comunicazione che abbiamo oggi. Si poteva mandare una lettera, SE avevi qualcuno che poteva portarla. Quindi, comunicare era molto difficile. Perciò, quando si scrivevano le Epistole, si scrivevano pesando ogni parola. Noi stiamo concludendo il nostro studio della prima Epistola di Paolo a Timoteo. Ricordate che Timoteo era come un figlio per Paolo. Aveva lavorato con Paolo per anni. Paolo gli aveva lasciato una grande responsabilità, e Paolo sapeva che Timoteo avrebbe affrontato grandi pericoli. Perciò, quando Paolo conclude questa lettera a Timoteo, quello che scrive alla fine sono commenti estremamente importanti.

Quello che Paolo scrive a Timoteo è molto importante anche per noi. In questi pochi commenti, ci comanda come non sprecare la vita che abbiamo, ed evitare un grave pericolo. Seguite, mentre consideriamo gli ultimi versetti in questa epistola da Paolo a Timoteo.

Ultima esortazione

Trovate con me 1Timoteo 6:20. Seguite mentre leggo i versetti 20, 21.

“20 O Timoteo, custodisci il deposito che ti è stato affidato, evitando i discorsi profani e vani e le argomentazioni contrastanti di quella che è falsamente chiamata scienza, 21 professando la quale, alcuni si sono sviati dalla fede. La grazia sia con te! Amen.” (1Timoteo 6:20,21)

Prego che possiamo afferrare l’esortazione importante contenuta in queste poche righe.

Notate che Paolo inizia chiamando Timoteo per nome. Vuole raggiungere il cuore di Timoteo. Questo non è un insegnamento intellettuale o astratto. Questo è un messaggio da parte di Dio tramite Paolo proprio al cuore di Timoteo, e in realtà, al cuore di ognuno di noi che ha ricevuto la grazia della salvezza. Quindi, come era importante per Timoteo ascoltare di cuore quello che Paolo scrive, è importante anche per noi ascoltare con il cuore aperto.

Notate che in questo versetto, ci sono due comandamenti. Il primo è qualcosa che Timoteo deve fare, deve custodire. Il secondo è un divieto, Timoteo deve evitare certe cose. Questi comandamenti sono anche per noi. Consideriamo prima il comandamento di custodire il deposito. Leggo ancora quella parte del versetto.

“20 O Timoteo, custodisci il deposito che ti è stato affidato,...” (1Timoteo 6:20)

La parola greca tradotta come custodire è una parola che viene usata spesso nel Nuovo Testamento. Vuol dire proteggere, curare attentamente e con grande impegno, stando sempre attenti. Spesso è usata nel senso di fare la guardia armata. Viene usato anche per descrivere come Cristo protegge i figli di Dio. Vi leggo qualche brano in cui si usa questa parola greca.

“Quando l’uomo forte, ben armato, custodisce la sua casa, i suoi beni stanno al sicuro.” (Luca 11:21 LND)
“Mentre ero con loro nel mondo io li ho conservati nel tuo nome; io ho custodito coloro che tu mi hai dato, e nessuno di loro è perito, tranne il figlio della perdizione, affinché si adempisse la Scrittura.” (Giovanni 17:12 LND)

Atti 12 descrive come Pietro era custodito dai soldati.

“Dopo averlo arrestato, lo mise in prigione e lo affidò alla custodia di quattro picchetti di quattro soldati ciascuno, intendendo di farlo comparire davanti al popolo dopo la Pasqua.” (Atti 12:4 LND)

In Atti 28, la stessa parola greca viene tradotta come “soldato di guardia”.

“Quando giungemmo a Roma, il centurione consegnò i prigionieri al capitano della guardia, ma a Paolo fu concesso di abitare per conto suo con un soldato di guardia.” (Atti 28:16 LND)

In 2Tessalonicesi, è il Signore che custodisce i Suoi.

“Ma il Signore è fedele, ed egli vi fortificherà e vi custodirà dal maligno.” (2Tessalonicesi 3:3 LND)

Come vedete, questa parola è una parola molto forte, che descrive un'azione di immenso impegno, spesso viene usata per un soldato che fa la guardia a qualcuno, una persona armata che protegge la casa. Quindi, quello che Paolo sta comandando a Timoteo, e questo comandamento vale per ciascuno di noi, è che dobbiamo custodire, guardare, proteggere, il deposito che ci è stato affidato. Quindi, questo deposito è di immenso valore.

il Deposito

Qual è il deposito che Timoteo, e anche noi, doveva custodire?

Troviamo una frase simile in 2Timoteo 1:12, e 2Timoteo 1:14. Leggo questi versetti.

“12 Per questo motivo io soffro anche queste cose, ma non me ne vergogno, perché so in chi ho creduto, e sono persuaso che egli è capace di custodire il mio deposito fino a quel giorno. 13 Ritieni il modello delle sane parole che hai udito da me nella fede e nell’amore, che sono in Cristo Gesù. 14 Custodisci il buon deposito che ti è stato affidato mediante lo Spirito Santo che abita in noi.” (2Timoteo 1:12-14 LND).

Che cos'è questo deposito? Per prima cosa, Paolo parla del fatto che Dio è capace di custodire il Suo deposito fino a quel giorno. Poi, Paolo esorta Timoteo a custodire il buon deposito che era affidato a lui.

È chiaro che questo deposito è di immenso valore. Quando si cura qualcosa con un impegno così grande, quando si custodisce qualcosa con un grande impegno, vuol dire che quello che si custodisce è di grande valore. E a Timoteo era stato affidato un deposito di grande valore, come anche a Paolo. E in realtà, questo deposito è stato affidato anche a ciascuno di noi che è salvato.

Che cos’è? Prima di tutto, è la grazia della salvezza, ed è anche l'Evangelo che ci ha salvato, e che noi possiamo proclamare ad altri. La verità dell'Evangelo ci ha salvati, ci ha liberati dai nostri peccati, ci ha dato la vita eterna in Gesù Cristo. Noi abbiamo ricevuto questo Evangelo per la nostra salvezza, ma anche in modo da poterlo annunciare ad altri.

Dobbiamo proteggere e annunciare l’Evangelo che ci è stato trasmesso. Nell'epistola di Giuda, leggiamo:

“Carissimi, anche se avevo una grande premura di scrivervi circa la nostra comune salvezza, sono stato obbligato a farlo per esortarvi a combattere strenuamente per la fede, che è stata trasmessa una volta per sempre ai santi.” (Giuda 1:3 LND).

Giuda esorta i suoi lettori a combattere strenuamente per la fede, che è stata trasmessa una volta per sempre ai santi. Qui, la parola fede vuol dire la verità dell'Evangelo. Questo immenso tesoro è stato trasmesso ai santi, ovvero a coloro che Dio ha salvato, una volta per sempre. Questo è un immenso deposito, di infinito valore. È da custodire con la massima cura, e con il massimo impegno.

Quando Gesù Cristo ritornerà, dovremo rendere conto di quello che abbiamo fatto con quello che abbiamo ricevuto. Ricordate la parabola dei talenti in Matteo 25. Quando è tornato il padrone, ognuno dei servi doveva rendergli conto di come aveva investito quello che aveva ricevuto. Colui che non aveva investito il suo talento per la gloria del suo padrone fu cacciato via. Noi abbiamo ricevuto un tesoro, la grazia della salvezza, l'Evangelo che ha salvato noi, e noi dobbiamo custodire questo tesoro, questo grande deposito. Dobbiamo proteggerlo, dobbiamo investirlo. Deve essere una priorità di vita.

Evitare

Oltre a custodire il deposito che ha ricevuto, Paolo comanda a Timoteo, e quindi, anche a noi, quello che deve evitare. Questo vale anche per noi. Per poter custodire il deposito che abbiamo ricevuto, che ci è stato affidato, dobbiamo evitare certe cose. Seguite mentre consideriamo quello che Paolo comanda a Timoteo, e tramite la Scrittura anche a noi, di evitare.

Questo versetto ci comanda di evitare due cose. Prima di tutto, dobbiamo evitare discorsi profani e vani.

Cosa vuol dire “evitare”? Troviamo la parola greca che viene ripetutamente tradotta nella Bibbia come “evitare”. È una parola che vuol dire svoltare, o girare nell’altra direzione.

Vi leggo alcuni brani in cui troviamo la stessa parola greca: in 1Timoteo, 2Timoteo, e poi in Ebrei. Viene tradotto come “rivolgersi a”, e anche come “venire sviato”.

In 1Timoteo 1:6, questa parola viene tradotta come “si sono rivolti”.

“Alcuni, essendosi sviati da queste cose, si sono rivolti a discorsi vani e,” (1Timoteo 1:6 LND).

Hanno cambiato direzione dalla verità ai discorsi vani. Dalla verità si sono rivolti alle cose vane.

In 1Timoteo 5:15, leggiamo di quelli che si sono sviati per seguire Satana. Quindi, avevano lasciato totalmente la via di Dio. Ve lo leggo.

“alcune infatti si sono già sviate per seguire Satana.” (1Timoteo 5:15 LND).

Poi, in 2Timoteo 4:4 troviamo la nostra parola tradotta come “rivolgersi a”. Lasciano la verità per le favole.

“e distoglieranno le orecchie dalla verità per rivolgersi alle favole.” (2Timoteo 4:4 LND).

In Ebrei 12:13, la parola viene tradotta come “venire sviati”, che vuol dire girare verso la direzione sbagliata.

“e fate dei sentieri diritti per i vostri piedi, affinché l’arto zoppo non divenga slogato, ma sia piuttosto risanato.” (Ebrei 12:13 LND)

Allora, questa parola, nel nostro brano, vuol dire lasciare completamente una cosa per aggrapparsi a qualcos'altro. Quindi, il comandamento di evitare discorsi profani e vani, e poi le argomentazioni contrastanti, vuol dire evitarli completamente. Dobbiamo lasciare totalmente i discorsi profani e vani, e anche le argomentazioni contrastanti.

Non basta avere meno contatto. Dobbiamo evitare ogni contatto.

Dio ci comanda di aggrapparci totalmente a quello che dobbiamo custodire, il deposito della grazia e dell'Evangelo, evitando completamente i discorsi profani e vani, e le argomentazioni contrastanti.

Discorsi profani e vani

Che cosa dobbiamo evitare? Per primo, Paolo menziona discorsi profani e vani. La parola profano è proprio il contrario di santo. Nella Bibbia, la parola “santo” vuol dire messo da parte, per uso esclusivo di Dio. Al contrario, la parola profano vuol dire comune, usato da tutti, e quindi, non santo. La parola profano dà l'idea di qualcosa che viene calpestato da tutti.

Dio ha creato certe cose per tutti. Per esempio, un bel tramonto può essere goduto da tutti, come anche un campo di fiori. Invece, altre cose sono per uso esclusivo. Per esempio, il cibo è per un uso esclusivo. Tu non vuoi prendere cibo che qualcuno ha già masticato e sputato in un piatto. Ognuno vuole mangiare il proprio cibo. Similmente, Dio ha creato il lato sessuale della vita come qualcosa di assolutamente esclusivo. Il corpo non è da mostrare a tutti. È esclusivamente per il matrimonio. È una cosa santa.

Dio vuole che il nostro parlare sia santo. Invece, l’uomo peccatore, e un credente che non guarda a Dio, può fare discorsi profani, ovvero, discorsi che non portano in alcun modo gloria a Dio. Sono i tipi di discorsi che fanno coloro che non hanno Dio. Dobbiamo evitare questi discorsi.

Per esempio, parlare della bellezza della natura, senza dare gloria a Dio, è un discorso profano. Parlare di come un problema è stato risolto, senza ringraziare Dio, perché è LUI che ci cura, è un discorso profano. Lamentarci, che in realtà è una critica della provvidenza di Dio, è un discorso profano.

Quando i nostri discorsi escludono Dio, sono discorsi profani. Non intendo dire che si deve menzionare Dio in ogni frase. Però, è importante riconoscere Dio in ogni parte della vita.

Per rendere più chiaro quali siano i discorsi che dobbiamo evitare, Paolo usa anche la parola vani. Dobbiamo evitare discorsi vani. La parola “vano” è una parola greca che vuol dire vuoto, senza contenuto, senza vera sostanza. Troviamo spesso questa parola nella Bibbia. Vi leggo solo due brani come esempi. In 1Corinzi 15:14, Paolo dichiara:

“Ma se Cristo non è risuscitato, è dunque vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede.” (1Corinzi 15:14 LND).

Se Cristo non fosse risuscitato, la predicazione dell'Evangelo sarebbe vana, sarebbe completamente senza scopo, senza vero senso. Sarebbe inutile. Grazie a Dio, Cristo è risuscitato. E perciò, la predicazione non è vana, piuttosto è potente tanto da portare alla salvezza.

Poi, leggo 2Corinzi 6:1.

“Ora, essendo suoi collaboratori, vi esortiamo a non ricevere invano la grazia di Dio,” (2Corinzi 6:1 LND).

In questo versetto, Paolo esorta gli ascoltatori a non ricevere la grazia di Dio invano, ovvero, a non ascoltare il messaggio della salvezza senza accoglierlo, perché questo sarebbe vano, sarebbe senza alcun beneficio.

Quello che non produce frutto, quello che non edifica, è vano. Dobbiamo evitare discorsi vani.

Dio ci comanda di parlare in modo che il nostro parlare sia sempre con grazia. Leggo Colossesi 4:6.

“Il vostro parlare sia sempre con grazia, condito con sale, per sapere come vi conviene rispondere a ciascuno.” (Colossesi 4:6 LND).

Le nostre parole dovrebbero avere un vero senso, che sia approvato da Dio. In Matteo 12:36, leggiamo che gli uomini saranno giudicati per ogni parola oziosa. Ve lo leggo.

“Or io dico che nel giorno del giudizio gli uomini renderanno conto di ogni parola oziosa che avranno detta.” (Matteo 12:36 LND).

Nel piano di Dio, dobbiamo fare discorsi che portano frutto, discorsi utili, discorsi che edificano. Questo non vuol dire che non si può parlare di altre cose oltre a Dio. Dio ha dato all'uomo dominio sul mondo. Perciò, bisogna discutere di tante cose per capire come fare, per prendere decisioni anche pratiche. Ma i discorsi vani sono discorsi che non servono a nulla. Non portano frutto, servono solo per avere qualcosa da dire.

In Efesini 5:3,4 leggiamo:

“3 Ma come si conviene ai santi, né fornicazione, né impurità alcuna, né avarizia siano neppure nominate fra di voi; 4 lo stesso si dica dell’oscenità, del parlare sciocco e della buffoneria, le quali cose sono sconvenienti, ma piuttosto abbondi il rendimento di grazie.” (Efesini 5:3-4 LND)

Parole di oscenità, parlare in modo sciocco, e la buffoneria sono tutti modi di parlare molto comuni oggi. Sono forme di discorsi vani, e sono da evitare totalmente.

I peggiori discorsi vani sono i discorsi che riguardano Dio, ma non sono secondo verità. Tante persone vogliono dire la loro sulle cose di Dio. Basta andare in Internet e se ne trovano tanti.

Quindi, che si tratti di discorsi senza vero valore, oppure, di discorsi di Dio che non sono secondo la verità di Dio, sono discorsi vani, e profani, e sono da evitare completamente.

Non è possibile custodire il deposito che Dio ci ha affidato se noi non evitiamo totalmente ogni discorso profano e vano.

Se investiamo il nostro tempo in cose che sono vane, e questo non riguarda solamente i discorsi, ma anche il modo in cui passiamo il nostro tempo, per esempio, con divertimenti sciocchi, non possiamo investire bene il prezioso deposito che abbiamo ricevuto. E perciò, una parte importante del custodire bene il deposito della verità di Dio che abbiamo ricevuto è evitare discorsi profani e vani, come anche evitare un vano uso del nostro tempo.

Evitare le argomentazioni contrastanti

Paolo continua. Non solo dobbiamo evitare discorsi profani e vani, ma dobbiamo anche evitare le argomentazioni contrastanti. Rileggo il versetto 20.

“20 O Timoteo, custodisci il deposito che ti è stato affidato, evitando i discorsi profani e vani e le argomentazioni contrastanti di quella che è falsamente chiamata scienza” (1Timoteo 6:20)

Paolo comanda a Timoteo, e anche noi, di evitare le argomentazioni contrastanti di quella che è falsamente chiamata scienza.

La parola greca che viene qui tradotta come “scienza” quasi sempre viene tradotta come conoscenza. Quindi, sarebbe meglio tradurre questa parola come conoscenza. Perciò, dobbiamo evitare le argomentazioni contrastanti di quella che è falsamente chiamata conoscenza.

Dal contesto, comprendiamo che soprattutto Paolo sta parlando di discorsi che riguardano Dio e la vita cristiana. Questo perché sono argomentazioni contrastanti. Sono contrastanti alle verità di Dio, al deposito che dobbiamo custodire. Ci sono tantissime argomentazioni contrastanti. C'è una sola verità, ma di insegnamenti falsi ce n'è un numero quasi infinito. Dobbiamo evitare queste argomentazioni.

Cosa ci serve per poter evitare le argomentazioni contrastanti?

Per poter evitare le argomentazioni contrastanti, dobbiamo riconoscere quando un argomento è contrastante. L'unico modo di riconoscere il falso è di conoscere bene il vero. E perciò, abbiamo bisogno di conoscere sempre di più la verità della Parola di Dio. Questo è l'unico metro che ci fa capire se un insegnamento è vero o falso.

È anche importante riconoscere che il mondo è pieno di argomentazioni contrastanti alla verità di Dio. Però, per la società in cui viviamo, queste argomentazioni sono falsamente chiamate conoscenza. In altre parole, spesso, tante persone, a volte la maggioranza delle persone, credono ad argomentazioni contrastanti e false. Il fatto che qualcosa è creduto da tanti non vuol dire che sia vero. Per esempio, al tempo di Noè, tutti, tranne la famiglia di Noè, rifiutavano di credere alla verità che Dio avrebbe mandato il diluvio. Tutti credevano alle argomentazioni contrastanti la verità. Per loro, la menzogna era vera conoscenza. Ma in realtà, quella conoscenza era falsa.

La vera conoscenza è sempre fondata sul timore di Dio. Proverbi 1:7 dichiara:

“7 Il timore dell’Eterno è il principio della conoscenza, ma gli stolti disprezzano la sapienza e l’ammaestramento.” (Proverbi 1:7 LND).

Poi, in Salmo 111:10 leggiamo:

“Il timore dell’Eterno è il principio della sapienza, hanno grande sapienza quelli che mettono in pratica i suoi comandamenti; la sua lode dura in eterno.” (Salmo 111:10 LND).

Non c'è vera conoscenza delle verità che riguardano Dio senza timore dell'Eterno. Anche se qualcosa è creduto da quasi tutti, non vuol dire che sia la verità. Per esempio, in 2Pietro 3 leggiamo che negli ultimi giorni, e siamo negli ultimi giorni, ci saranno tanti schernitori, che negheranno il ritorno di Cristo per giudicare il mondo. Vi leggo 2Pietro 3:3,4.

“3 Prima di tutto dovete sapere questo, che negli ultimi giorni verranno degli schernitori, che cammineranno secondo le loro proprie voglie 4 e diranno: "Dov’è la promessa della sua venuta? Da quando infatti i padri si sono addormentati, tutte le cose continuano come dal principio della creazione".” (2Pietro 3:3-4 LND).

Anche se tutti quanti dovessero negare il ritorno di Cristo, non cambia che Cristo ritornerà per giudicare il mondo. Quello che credono tanti è falsamente chiamato conoscenza. Ma è una menzogna.

E perciò, oggi, come sempre, ci sono molte argomentazioni contrastanti, che sono false, anche se comunemente accettate. Sono falsamente chiamate “conoscenza”, ma non è vera conoscenza. E quindi, dobbiamo riconoscere quando un discorso o argomento sono falsi. È l'unico modo di riconoscere il falso è conoscere il vero. E quando riconosciamo che qualcosa è falso, dobbiamo evitarlo totalmente.

In 1Corinzi 1 leggiamo che la sapienza di Dio è follia per il mondo. Leggo 1Corinzi 1:17-25. Notate che la verità di Dio è follia per il mondo, ma in realtà è il mondo che è pazzo. È l'apostolo Paolo che parla.

“17 Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma ad evangelizzare, non però con sapienza di parola, affinché la croce di Cristo non sia resa vana. 18 Infatti il messaggio della croce è follia per quelli che periscono, ma per noi che siamo salvati è potenza di Dio. 19 Sta scritto infatti: "Io farò perire la sapienza dei savi e annullerò l’intelligenza degli intelligenti". 20 Dov’è il savio? Dov’è lo scriba? Dov’è il disputatore di questa età? Non ha forse Dio resa stolta la sapienza di questo mondo? 21 Infatti, poiché nella sapienza di Dio il mondo non ha conosciuto Dio per mezzo della propria sapienza, è piaciuto a Dio di salvare quelli che credono mediante la follia della predicazione 22 poiché i Giudei chiedono un segno e i Greci cercano sapienza, 23 ma noi predichiamo Cristo crocifisso, che è scandalo per i Giudei e follia per i Greci; 24 ma a quelli che sono chiamati, sia Giudei che Greci, noi predichiamo Cristo, potenza di Dio e sapienza di Dio; 25 poiché la follia di Dio è più savia degli uomini e la debolezza di Dio più forte degli uomini.” (1Corinzi 1:17-25 LND).

Quello che il mondo considera sapienza in realtà è stoltezza, perché non è conforme alla verità di Dio. E molto di quello che il mondo considera sapienza e conoscenza in realtà è stoltezza. Quindi, dobbiamo riconoscere le argomentazioni contrastanti, e poi, dobbiamo evitare completamente queste argomentazioni. Abbiamo già visto che la parola “evitare” vuol dire non avere nulla a che fare, e anche andare nella direzione contraria. Per quanto riguarda queste argomentazioni che sono contrastanti rispetto alla verità di Dio, non dobbiamo dibattere con le persone che cercano di promuoverle. Piuttosto, dobbiamo evitarle, per investire in coloro che vogliono imparare le verità di Dio.

Quindi, per custodire il deposito prezioso che ci è stato affidato, dobbiamo evitare di sprecare il tempo discutendo con chi insegna qualcosa di falso. Piuttosto dobbiamo investire il nostro tempo con chi vuole capire le verità di Dio.

Dove porta il falso insegnamento

Cosa succede se un credente, o uno che ha visto che la Bibbia è vera, ignora questo insegnamento, e ascolta le argomentazioni contrastanti, al punto da professare un’argomentazione contrastante?

Se uno ascolta le argomentazioni contrastanti, può arrivare a fare naufragio. Può arrivare a sviarsi dalla fede. Voglio leggere di nuovo il versetto 20, e poi, aggiungere la prima parte del versetto 21.

“20 O Timoteo, custodisci il deposito che ti è stato affidato, evitando i discorsi profani e vani e le argomentazioni contrastanti di quella che è falsamente chiamata scienza, 21 professando la quale, alcuni si sono sviati dalla fede.La grazia sia con te! Amen.” (1Timoteo 6:20,21)

Che terribile! A volte coloro che professano le argomentazioni contrastanti arrivano a sviarsi dalla vera fede. Fanno naufragio. Questo è terribile, e porta terribili danni, se non alla condanna eterna.

Ci sono coloro che dicono di credere alle verità di Dio. Che siano veramente salvati o no solo Dio sa. Però riconoscono fino ad un certo punto la veracità delle verità di Dio. Poi cominciano ad ascoltare argomentazioni contrastanti. Arrivano a credere in queste argomentazioni, e cominciano a professarle come vere. Questo può portarli perfino a sviarsi dalla fede, ovvero allontanarsi da Dio.

Cari fratelli e sorelle, questo dovrebbe spaventarci. Dovrebbe farci capire quanto è pericoloso dare ascolto a falsi insegnamenti. Possiamo iniziare bene, ma se non stiamo attenti, se cominciamo ad ascoltare argomentazioni contrastanti alla verità, per quanto possano essere viste come vere da tante persone, possono sviarci dalla fede, allontanarci da Cristo, e farci cadere in gravi problemi. Questo è un grave pericolo, e tristemente, tantissimi cadono in questo errore.

È molto facile arrivare a credere in falsi insegnamenti. Se non scegliamo di evitare queste argomentazioni, spesso, iniziamo a crederci. E questo ci porta alla rovina. Perciò, la difesa è ubbidire al comandamento di evitare queste argomentazioni, come dobbiamo anche evitare i discorsi profani e vani. Solamente così possiamo restare sicuri, e custodire bene il prezioso deposito che ci è stato affidato.

Applicazione

Io prego che ognuno di noi prenderà molto seriamente questi comandamenti.

Quanto è importante che riconosciamo il grande valore del deposito di verità e grazie che ci è stato affidato. Solamente riconoscendo il suo valore possiamo custodire con cuore questo deposito. Oggi, è molto facile essere distratti con 1000 cose che in realtà non hanno importanza. Moltissimi di quelli che ci sono nei mass media e in Internet sono discorsi profani e vani, che non hanno vero valore. Se ci riempiamo con cose vane, anziché evitarle come Dio ci comanda, non possiamo custodire il prezioso deposito della grazia di Dio e della verità di Dio.

Perciò, incoraggio ciascuno di noi a valutare la propria vita. A che cosa scegli di pensare? Possiamo riempire i pensieri e le nostre conversazioni di cose che non hanno alcun vero valore. Ma se facciamo così, sarà impossibile custodire il deposito che ci è stato affidato. Perciò, è importante valutare i nostri discorsi, e valutare i nostri pensieri, per scegliere quello che è buono e vero.

Quando scegliamo di pensare alle cose buone e vere, quindi, alle cose di Dio, alle cose celesti, alle cose di lassù anziché alle cose del mondo, allora, avremo la gioia della salvezza, e la nostra fede sarà fortificata.

Questo è l'unico modo di camminare in santità, e di avere la gioia e la pace della salvezza.

Quindi, a ciascuno di noi chiedo: tu stai custodendo veramente le verità di Dio che ti sono state affidate? Stai veramente evitando discorsi profani e vani, i discorsi che ci circondano tutti i giorni? Stai evitando completamente anche le argomentazioni contrastanti, che spesso e falsamente sono chiamate conoscenza da quelli che non conoscono Dio? Se la risposta a qualcuna di queste domande è no, allora, ti esorto, nel nome di Gesù Cristo, a ravvederti, e a cambiare direzione. Fai il necessario per cambiare direzione, per afferrare quello che è vero.

Disubbidire ai comandamenti di questo brano porta a grande terribili risultati. Ubbidire, di cuore, porta a grande benedizioni.

Perciò, fate di tutto per custodire la grazia di Dio e le verità di Dio, impegnandovi a far conoscere queste verità agli altri, e a camminare nelle vostre vite secondo queste verità. Questo è il senso di custodire il deposito che ci è stato affidato, ricordando che ci è stato affidato per grazia.

Fate di tutto per evitare discorsi profani e vani. Evitate anche le argomentazione contrastanti, anche se per molti sono considerate conoscenza.

La Grazia sia con te

A questo punto, Paolo ha concluso la sua epistola a Timoteo. Ha aperto il suo cuore a Timoteo, dandogli insegnamenti fondamentali su vari discorsi. Tramite le Scritture, ha dato questo anche a noi. Ora, Paolo conclude questa lettera come conclude la maggioranza delle sue epistole. Conclude con una preghiera che la grazia sia con Timoteo. Leggo l'ultima frase del versetto 21.

“… La grazia sia con te! Amen.” (1Timoteo 6:21)

Noi viviamo per grazia. La salvezza è tutta per grazia, dall'inizio alla fine. La grazia è quel bene che Dio ci dà al posto del male che noi meritiamo. Ogni bene che abbiamo da Dio è per grazia. Noi meritiamo solo il male, ma Dio ci inonda con il bene, e questo è tutto per grazia.

Tutta la grazia di Dio ci arriva per mezzo di Gesù Cristo.

Perciò, Paolo conclude questa lettera a Timoteo con la preghiera che la grazia di Dio sia con lui, ovvero che la grazia di Dio rimanga con lui.

Non c'è niente di più grande che possiamo pregare gli uni per gli altri. E Dio è un Dio che abbonda nella Sua grazia su coloro che vengono a Lui umilmente.

Quindi, guardiamo a Dio, come buon Padre, come Dio misericordioso, e camminiamo umilmente davanti a Lui, chiedendo la grazia, quella che Lui vuole darci.

Ringrazio Dio per il deposito che abbiamo ricevuto in Gesù Cristo. Ringrazio Dio che possiamo fare discorsi che non siano vani, perché Dio ci ha trasportati dalle tenebre alla luce. Grazie a Dio per Gesù Cristo.