Aiuto Biblico

Non avere favoritismi personali

Giacomo 2:1-13

Sermone di Leonardo Bevilacqua, www.AiutoBiblico.org per domenica, 10 ottobre 2021
Descrizione: Come credenti non dobbiamo avere favoritismi personali, cioè preferire qualcuno in modo non giusto sperando di ottenere qualcosa da lui, per i nostri interessi. Questo è il contrario di amare il prossimo ed è un peccato grave contro Dio.

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Introduzione

Negli ultimi sermoni abbiamo studiato il primo capitolo di Giacomo. In questo libro, Dio, tramite Giacomo, ci mostra vari aspetti di come vivere la vita cristiana. Per esempio, abbiamo visto come dobbiamo affrontare le prove che Dio ci manda, considerandole una gioia,guardando in avanti e tenendo in mente quello che stanno producendo. Abbiamo visto che ogni buon dono che riceviamo viene da Dio. Abbiamo visto il comandamento di essere pronti ad ascoltare e lenti a parlare. E abbiamo anche visto che è fondamentale essere facitori della parola e non solo uditori. Poi, abbiamo chiuso il capitolo 1 ricordando cos’è la vera religione.

Oggi, con l’aiuto di Dio, studieremo la prima parte del capitolo 2 di Giacomo. In questo capitolo, Dio, tramite Giacomo, continua a mostrarci aspetti di come vivere la vita cristiana, ma si sofferma un po’ più a lungo su un aspetto in particolare. In questa prima parte del capitolo, Giacomo ci trasmette il comandamento da Dio di non avere favoritismi personali. Questo è un discorso molto importante, che riguarda ciascuno di noi.

Favoritismi personali

Per poter capire correttamente questo brano, dobbiamo prima capire cosa vuol dire “favoritismi personali”. Ogni volta che leggiamo un brano dobbiamo essere sicuri di capire correttamente il significato dei termini, soprattutto i termini principali di quel brano, come in questo caso. Perciò consideriamo cosa vuol dire avere favoritismi personali. Solo andare avanti senza capire bene il significato di quello che stiamo leggendo non solo è inutile, ma può essere anche pericoloso perché possiamo arrivare a capire il brano in modo sbagliato. E, sicuramente, non fermarsi per capire bene il senso del brano è un disprezzo verso Dio, perché con il nostro comportamento stiamo dichiarando che non è poi così importante ascoltare attentamente quando Dio ci parla.

Non viviamo così fratelli! Piuttosto, applichiamoci con diligenza per capire bene la Parola di Dio.

Il significato di “favoritismi personali”

Quindi, cosa vuol dire avere favoritismi personali?

La parola greca che è stata tradotta come “favoritismi personali” compare 4 volte nel Nuovo Testamento, e in tutti gli altri casi, tranne in questo brano, è stata tradotta come “parzialità”.

Per esempio, Romani 2:11 dice:

“11 Perché presso Dio non v’è parzialità.” (Romani 2:11 LND)

Questo versetto si trova nel contesto di un discorso sul giudizio di Dio. Più indietro nello stesso capitolo leggiamo che, nel giudizio, Dio renderà a ciascuno secondo le sue opere. Poi, nel versetto 11, Paolo ripete lo stesso principio in parole diverse, e dice che presso Dio non c’è parzialità. Quindi, in questo brano, il senso di “avere parzialità” è “giudicare con metri diversi”, ovvero, è il contrario di fare un giusto giudizio. Infatti, un giudice che usa parzialità non giudica in base alla legge, quando giudica qualcuno non applica in modo uniforme la legge, piuttosto favorisce chi vuole lui. Per esempio, se il colpevole gli sta simpatico, potrebbe dichiararlo innocente. Oppure, se un innocente gli sta antipatico, potrebbe dichiararlo colpevole.

Un altro brano in cui viene usata la stessa parola “parzialità” è Colossesi 3:23-25. In questo brano Paolo sta parlando ai servi, che comprende anche chi lavora sotto un capo. E Dio, tramite Paolo, ci insegna che dobbiamo vivere facendo ogni cosa di buon animo e facendo tutto per il Signore, perché dal Signore riceveremo la ricompensa, al giudizio. E nel versetto 25 dice:

“25 Ma chi opera ingiustamente riceverà la retribuzione delle cose ingiuste che ha fatte, e non c’è parzialità con alcuno.” (Colossesi 3:25 LND)

Al giudizio, chi avrà vissuto per il Signore riceverà la ricompensa, ma chi avrà operato ingiustamente, cioè non per il Signore, riceverà la punizione per le sue opere. In questo contesto, Dio ci dice: non ci sarà parzialità con alcuno. Cioè, al giudizio ognuno riceverà quello che merita, non verrà chiuso un occhio al peccato, e non verranno puniti gli innocenti. Ognuno riceverà quello che merita. Se Dio usasse parzialità nel giudizio, userebbe metri diversi per persone diverse. Per esempio, se usasse parzialità, potrebbe condannare chi è già perdonato in Cristo, e salvare chi è ancora macchiato con i propri peccati. Ma Dio non farà questo, perché non c’è parzialità in Lui. Dio giudica tutti con lo stesso metro.

Quindi, in Giacomo 2, quando Giacomo parla di “favoritismi personali” sta parlando di chi fa un giudizio ingiusto, nel senso che preferisce una persona piuttosto che un’altra, non sulla base di un metro giusto, ma sulla base di un metro che lui stesso, o la società, ha inventato.

Spesso, i favoritismi personali riguardano quello che personalmente mi potrebbe dare vantaggi. Per esempio, uno può dare preferenze alle persone che sono stimate nella società, e disprezzare o ignorare le persone che la società considera di poca importanza, perché spera di ricevere approvazione e qualche vantaggio da quelli che sono stimati. Cioè, non è nemmeno perché le persone stimate sono più simpatiche, la realtà è che si hanno favoritismi perché si spera di ricevere qualcosa da loro. Non è in alcun senso amore per loro, piuttosto è cercare benefici per noi stessi. Dio, tramite Giacomo, ci insegna che avere questo genere di favoritismi personali è peccato.

Tenete questo in mente e seguite mentre leggo da Giacomo 2:1. Nel versetto 1 troviamo il comandamento di non avere favoritismi personali, e poi, nel resto del brano, Giacomo ci dà un esempio pratico per aiutarci a capire meglio quello che non dobbiamo fare. Seguite mentre leggo.

“1 Fratelli miei, non abbiate favoritismi personali nella fede del nostro Signore Gesù Cristo, il Signore della gloria. 2 Se nella vostra assemblea, infatti, entra un uomo con un anello d’oro, vestito splendidamente, ed entra anche un povero con un vestito sporco, 3 e voi avete un particolare riguardo a colui che porta la veste splendida e gli dite: "Tu siediti qui in un bel posto," e al povero dite: "Tu stattene là in piedi", oppure: "Siediti qui sotto, vicino allo sgabello dei miei piedi", 4 non avete fatto una discriminazione fra voi stessi, divenendo così giudici dai ragionamenti malvagi?” (Giacomo 2:1-4 LND)

Il comandamento nel versetto 1 è chiarissimo: non abbiate favoritismi personali, o in altre parole, non abbiate parzialità. Preferire una persona piuttosto che un altra sulla base diun metro nostro, cercando qualche vantaggio per noi, anziché usare un metro giusto, un metro uguale per tutti, è peccato davanti a Dio.

Gesù Cristo, il Signore della Gloria

Prima di andare avanti, voglio fermarmi per notare un particolare del versetto 1. Notate come Giacomodescrive Gesù Cristo, il nostro Signore.

1 Fratelli miei, non abbiate favoritismi personali nella fede del nostro Signore Gesù Cristo, il Signore della gloria.” (Giacomo 2:1 LND)

Gesù Cristo, il nostro Signore, è il Signore della gloria. Gesù Cristo è glorioso e Gesù Cristo merita tutta la gloria. C’è un solo essere che ha gloria in sé stesso: Dio! Gesù, che è Dio, è il Signore della gloria, ha vera gloria in sé stesso e merita di essere glorificato. Gli uomini cercano gloria gli uni dagli altri, ma nessuno ha vera gloria in sé stesso. Gesù Cristo ha vera gloria in sé stesso, e per questo è degno di essere lodato e adorato.

Che meraviglioso ricordo di chi è il nostro Signore! Gesù Cristo, il nostro Signore, non era solo un buon uomo o un grande profeta del passato. No! Piuttosto, il nostro Signore è vivente ed è il Signore della gloria, pienamente glorioso e maestoso!

Avere favoritismi personali: ricchi e poveri

Tornando al punto principale di questo brano, consideriamo questo esempio che Giacomo ci dàper capire cosa vuol dire in pratica avere favoritismi personali. Seguite mentre rileggo dal versetto 2.

2 Se nella vostra assemblea, infatti, entra un uomo con un anello d’oro, vestito splendidamente, ed entra anche un povero con un vestito sporco, 3 e voi avete un particolare riguardo a colui che porta la veste splendida e gli dite: "Tu siediti qui in un bel posto," e al povero dite: "Tu stattene là in piedi", oppure: "Siediti qui sotto, vicino allo sgabello dei miei piedi", 4 non avete fatto una discriminazione fra voi stessi, divenendo così giudici dai ragionamenti malvagi?” (Giacomo 2:2-4 LND)

Qui vediamo un chiaro esempio di cosa vuol dire avere favoritismi personali. In questa situazione, durante un incontro di chiesa, entrano due uomini: uno è visibilmente ricco e l’altro è visibilmente povero. In questa situazione uno può scegliere fra due modi di comportarsi: può trattare tutti e due allo stesso modo, oppure preferire uno piuttosto che l’altro.

Dio ci mette in guardia dal trattare i due in modo diverso in base a dei ragionamenti carnali e malvagi. Infatti, trattare bene il ricco e onorarlo perché è ricco, e al contrario, disprezzare e disonorare il povero perché è povero è avere favoritismi personali. Questo è usare parzialità. Infatti, fare questo tipo di distinzione non ha alcun fondamento biblico, non è spinto dall’amore, ma viene solamente da ragionamenti carnali. Per esempio, uno potrebbe pensare che trattando bene il ricco questi potrebbe fargli avere qualche vantaggio o beneficio. Questo non è un cuore che ama il prossimo come se stesso, al contrario, questo è un cuore attaccato alle cose materiali o ai soldi, ed è un cuore malvagio e lontano da Dio. Allo stesso modo, uno può trattare male un povero perché quel povero non ha niente da dargli in senso materiale. Quella è anche una grave mancanza di amore. Dio ci comanda di amare il nostro prossimo, indistintamente, come noi stessi. Disonorare o trascurare un povero perché non ha nulla da darti, materialmente parlando, è l’esatto contrario di amare il tuo prossimo.

Nel versetto 4 leggiamo che chi si comporta così, avendo favoritismi personali, o parzialità, è un giudice dai ragionamenti malvagi. Infatti, questa persona ha una preferenza per uno piuttosto che un altro non sulla base dei principi di Dio, ma sulla base di un metro che lui stesso, o la società, ha inventato, un metro basato sull’egoismo anziché sull’amore.

Trattare una persona meglio di un’altra solo perché questa ha più soldi, NON è un comportamento che si basa su un metro biblico. Piuttosto, questo comportamento viene da un cuore malvagio, che non ha il senso delle cose di Dio, e che giudica in base a quello che non ha vero valore. In questo esempio, per chi tratta bene il ricco e tratta male il povero, il valore delle personeè in quante cose materiali possiedono, e in quanto si potrebbe sperare di ricevere da loro, ma questo è un metro malvagio e falso. Questo non è il metro di Dio, che è avere amore per gli altri.

Avere favoritismi personali è un peccato e, quindi, va contro Dio. E come tutti gli altri peccati, non solo ci fa del male e fa del male a quelli intorno a noi, ma anche ci toglie le benedizioni che Dio ci ha dato. Vediamo questo dal versetto 5.

5 Ascoltate, fratelli miei carissimi, non ha Dio scelto i poveri del mondo, perché siano ricchi in fede ed eredi del regno, che egli ha promesso a coloro che lo amano? 6 Ma voi avete disonorato il povero! Non sono forse i ricchi quelli che vi tiranneggiano e vi trascinano davanti ai tribunali? 7 Non sono essi quelli che bestemmiano il buon nome che è stato invocato su di voi? 8 Se veramente adempite la legge regale secondo la Scrittura: "Ama il tuo prossimo come te stesso", fate bene; 9 ma se usate favoritismi personali, commettete peccato e siete condannati dalla legge come trasgressori.” (Giacomo 2:5-9LND)

Qui Dio ci dichiara che avere favoritismi personali è un peccato, va contro Dio. Proprio per questo, avere favoritismi personali, visto che è un peccato, ci fa perdere le benedizioni di Dio. Ci allontana da Dio.

Nell’esempio che ci dà questo brano, gli uomini che vengono onorati perché sono ricchi, e da cui si spera di ottenere qualche ricchezza, sono gli stessi uomini che poi ci tiranneggiano e che ci portano in tribunale. Gli stessi uomini che vengono onorati e stimati per le ricchezze che possiedono sono gli stessi che non onorano Dio, e che bestemmiano il suo nome. Quindi, avere favoritismi personali, favorire chi è ricco,sperando di forse ricevere qualche beneficio terreno da lui, sembra promettente nella carne, ma in realtà porta solo male, perché ci allontana da Dio.

Chi ha favoritismi pecca contro Dio perché è il contrario di amare il prossimo. Infatti leggiamo questo nei versetti 8 e 9. Li rileggo.

8 Se veramente adempite la legge regale secondo la Scrittura: "Ama il tuo prossimo come te stesso", fate bene; 9 ma se usate favoritismi personali, commettete peccato e siete condannati dalla legge come trasgressori.” (Giacomo 2:8-9LND)

Il punto è molto chiaro. Ci sono solo due modi di agire verso il tuo prossimo: o ami il tuo prossimo, cercando il SUO bene, oppure hai favoritismi personali, sperando nel TUO bene. Nell’esempio dei due uomini, uno ricco e l’altro povero, se uno favorisce il ricco perché è ricco e trascura il povero, sta peccando contro Dio e contro questo povero perché non lo sta amando. E in realtà, non ama nemmeno il ricco, perché il bene che gli fa non è spinto dall’amore. Trascurare, ignorare, mettere da parte qualcuno per motivi impuri e malvagi è il contrario di amare.

Osservare la legge in tutti i punti

Avere favoritismi personali è mancanza di amore, e per questo è un peccato grave davanti a Dio. Anche questo, come ogni peccato, è gravissimo agli occhi di Dio e ci squalifica dal poter stare nella sua presenza. È importante capire che qualsiasi peccato è grave. Non dobbiamo mai pensare che solo perché non commettiamo certi peccati, mentre ne commettiamo altri, allora non siamo messi male. Ogni peccato è grave davanti a Dio, e ci rende colpevoli.

Infatti, nei prossimi versetti leggiamo che basta un solo peccato per essere colpevoli davanti a Dio. Leggo dal versetto 10.

“10 Chiunque infatti osserva tutta la legge, ma viene meno in un sol punto, è colpevole su tutti i punti. 11 Infatti colui che ha detto: "Non commettere adulterio", ha anche detto: "Non uccidere". Per cui se tu non commetti adulterio ma uccidi, sei trasgressore della legge.” (Giacomo 2:10-11 LND)

Dio ci ha dato la sua legge che ci mostra come dobbiamo vivere. Trasgredire alla legge di Dio vuol dire peccare contro Dio. Anche se la legge di Dio è fatta di tanti punti, basta trasgredire ad un solo punto per essere considerato trasgressore della legge e quindi, essere punito.

Ma, se ci pensate, funziona così anche con le leggi che hanno i vari stati, ed è giusto che sia così.

Infatti, quando un criminale compare davanti al giudice per essere giudicato, viene giudicato per il reato che ha commesso, e viene punito per il reato che ha commesso. Cioè, il giudice esamina quello che quell’uomo ha fatto e la legge che lo riguarda. E se quello che quell’uomo ha fatto va contro la legge, quell’uomo viene dichiarato colpevole, condannato e gli viene assegnata una pena. Quando questo criminale si trova davanti al giudice che lo condanna, non può giustificarsi dicendo: “Ma io ho ubbidito a tutto il resto della legge, ho mancato solo in un punto!”. Cosa direbbe un giudice giusto? Lo lascerebbe andare perché comunque è stato ubbidiente a tutti gli altri punti della legge? Certo che no! Un giudice giusto lo condannerebbe, perché anche se ha trasgredito solo un punto della legge, è comunque colpevole davanti alla legge.

La stessa cosa vale con la legge di Dio. Se tu trasgredisci la legge di Dio anche solo in un punto, tu sei un trasgressore, come lo saresti se trasgredissi in tutti i punti. Infatti, trasgredire la legge di Dio, cioè peccare contro Dio, ti rende trasgressore, ti rende colpevole davanti a Dio. Cari fratelli, è una cosa terribile essere colpevoli davanti a Dio. Basta un peccato per metterci in questa condizione.

Gesù Cristo, unica fonte di salvezza

Però, fratelli, ciascuno di noi sa che non abbiamo trasgredito la la legge di Dio in un sol punto. Piuttosto, ciascuno di noi ha trasgredito la legge di Dio in tanti punti, in tutti i punti. Non abbiamo commesso ogni forma di ogni peccato, ma tutti abbiamo peccato in ogni campo, quello sì.

Questo, fratelli, ci mostra qual è, di natura, la gravità della nostra condizione davanti a Dio. Io e te, eravamo senza speranza. Se basta un solo peccato per essere trasgressori davanti a Dio e quindi condannati al tormento eterno, cosa sarebbe stato di noi visto che abbiamo peccato tanto contro Dio, con tanti peccati diversi? Fratelli e sorelle, la nostra colpa davanti a Dio era grandissima e gravissima. Eravamo terribilmente colpevoli davanti a Dio.

E in questa condizione senza speranza, solo il sacrificio di Cristo poteva pagare per i nostri peccati e sottrarci dalla giusta punizione che ci spettava per i nostri peccati. Gesù Cristo, il santo Figlio di Dio, era l’unico che poteva pagare la grave condanna per i nostri peccati. E grazie a Dio Gesù Cristo ha pagato per i nostri peccati! Gesù è andato alla croce caricandosi con i nostri terribili peccati. Gesù ha subito su di sé la punizione che spettava a noi, cioè la tremenda ira di Dio riversata tutta su di sé. E così, ci ha comprato il pieno perdono, per ogni nostro peccato, e la riconciliazione con Dio. Oh lode a Dio per Gesù Cristo, il nostro Salvatore! Quello che Gesù Cristo ha fatto per noi ha un valore immenso! Il suo sacrificio è prezioso e meraviglioso perché è l’unica via per la salvezza. E grazie a Dio abbiamo questa via alla salvezza!

Quindi, basta un solo peccato per renderci colpevoli davanti a Dio. Questo ci mostra anche un altro principio: non possiamo prendere solo le parti della legge di Dio che ci piacciono e osservare quelle, ignorando le altre parti che non ci piacciono, o che sono più difficili per noi. Non possiamo scegliere noi a quali comandamenti ubbidire e quali scartare. La vita cristiana è seguire Cristo in ogni campo della vita, non solo quelli che ci piacciono o che sono più facili. In quel caso, uno non segue Cristo, ma segue certi comandamenti. Invece, quando seguiamo Gesù Cristo, seguiamo tutto quello che Egli ci comanda.

Abbiamo peccato, e continuiamo a cadere. Quindi, se la nostra salvezza dipendesse dalla nostra ubbidienza alla legge di Dio, saremmo senza speranza.

Ma sia ringraziato Dio, perché la nostra salvezza non si basa sulla nostra ubbidienza alla legge, perché altrimenti nessuno potrebbe MAI essere salvato. Piuttosto, la nostra salvezza si basa totalmente sul sacrificio di Cristo e sulla Sua giustizia. Certo, se siamo veramente salvati vorremo seguire Dio in ogni campo della vita. Ma non è quello che ci salva. Siamo salvati solo per la grazia di Dio, in Cristo. Grazie a Dio per questa verità stupenda!

Avere favoritismi ci rende colpevoli

Quindi, tornando al discorso principale del brano, è chiaro che avere favoritismi personali, che è non amare il prossimo, è un peccato che ci rende colpevoli davanti a Dio, proprio come l’adulterio, il rubare e il disonorare i genitori.

Se tu sei un figlio di Dio, esamina la tua vita. Hai favoritismi personali? Tratti meglio certi persone, per poter avere qualche beneficio per te? Trascuri altre persone, perché sembra che non ci siano benefici da ricevere da loro? Se questo fa parte della tua vita, non stai amando. Tu vivi così? Se sì, riconosci questo tuo peccato e ravvediti, perché c’è perdono e riconciliazione in Cristo.

La conclusione del discorso

Nei versetti 12 e 13 Giacomo ci dà la conclusione del discorso. Seguite mentre leggo i versetti 12 e 13.

“12 Parlate quindi e agite come se doveste essere giudicati dalla legge della libertà, 13 perché il giudizio sarà senza misericordia contro chi non ha usato misericordia; e la misericordia trionfa sul giudizio.” (Giacomo 2:12-13 LND)

Dobbiamo parlare e agire come se dovessimo essere giudicati in base alla legge della libertà, che è la legge di Dio.

In greco, il versetto 12 non è un condizionale. Quindi, si potrebbe tradurre meglio come: “Parlate quindi e agite come coloro che saranno giudicati dalla legge della libertà.”

Fratelli e sorelle, SAREMO giudicati dalla legge della libertà.

Se ricordate, in Giacomo 1, abbiamo già letto della legge della libertà. Seguite mentre leggo Giacomo 1:25.

“Ma chi esamina attentamente la legge perfetta, che è la legge della libertà, e persevera in essa, non essendo un uditore dimentichevole ma un facitore dell’opera, costui sarà beato nel suo operare.” (Giacomo 1:25 LND)

In quel brano, vediamo che è il piano di Dio che camminiamo nella legge della libertà.

Quando Dio ci salva, non siamo più sotto la legge di Mosè, però, siamo sotto la legge di Cristo. La legge data a Mosè ci tiene schiavi, mentre nella legge di Cristo, siamo liberi. Quindi, siamo sotto la legge della libertà, e saremo giudicati dalla quella legge. Come credenti, saremo giudicati in base a come abbiamo vissuto dopo che Dio ci ha salvati.

Allora, capendo questo, Giacomo si sprona a comportarci verso gli altri tenendo sempre in mente che dovremmo trovarci davanti a Dio. In 1Corinzi 3, parla di questo giudizio dei credenti, e parla di essere salvati tramite il fuoco. Sarà qualcosa di molto brutto.

Quindi, sapere che sarà così dovrebbe spingerci a riconoscere e a confessare i nostri peccati, per comportarci con gli altri con amore.

Poi dice che il giudizio sarà senza misericordia contro chi non hausato misericordia. Avere favoritismi personali è non avere misericordia. Pensate solo all’esempio che abbiamo visto prima con il ricco e il povero. Se onori il ricco per motivi non buoni e disprezzi il povero, non stai avendo misericordia verso il povero. Se vivi avendo favoritismi personali, e quindi non avendo misericordia verso gli altri, il giudizio sarà senza misericordia contro di te. Non è l’avere misericordia che ti compra la salvezza. Ma se tu non hai misericordia, dimostra che non hai capito la misericordia e la grazia di Dio verso di te salvandoti. In altre parole, se questa è la tua vita, se tu non hai misericordia per gli altri, tu non sei salvato e non ci sarà misericordia per te nel giudizio.

Se c’è misericordia nel giudizio, vuol dire che c’è la possibilità di essere perdonati. Ma se NON c’è misericordia, allora non c’è perdono.

Per chi vive non avendo misericordia verso gli altri, Dio non avrà misericordia verso di lui nel giudizio, perché è ancora lontano da Dio e non ha capito la gravità del proprio peccato e così quanto dipende dalla misericordia di Dio per essere perdonato e salvato.

Chi si riconosce peccatore, perso davanti a Dio, e riconosce la misericordia di Dio verso di lui nel mandare Gesù sulla croce per i propri peccati, chi riconosce questo di cuore e si aggrappa alla misericordia di Dio per la salvezza, non può non avere misericordia verso gli altri. Ogni vero credente ha misericordia verso gli altri, e perciò, ogni vero credente deve evitare di avere favoritismi personali, e se li ha, deve confessare e abbandonare questo peccato.

Conclusione

Questo brano è importantissimo per ciascuno di noi. Viviamo in una società malvagia, in cui le persone vivono per i propri interessi e non amando gli altri. Nella nostra società è normalissimo avere favoritismi personali, al punto che se tu non hai favoritismi personali sarai visto come strano.

Inoltre, la nostra carne è portata a fare le cose per interesse nostro, e perciò, ad avere favoritismi personali.

Il nostro Dio ci insegna che non avere favoritismi personali è l’unica via benedetta. Ascoltiamo il nostro Dio, non ascoltiamo la società che ci inganna cercando di trascinarci lontani da Dio, e non ascoltiamo la nostra carne.

Oh fratelli e sorelle, non viviamo avendo favoritismi personali, piuttosto, viviamo amando il nostro prossimo e a vendo misericordia verso il nostro prossimo. Ricordiamo l’immensa misericordia che il nostro Dio ha avuto verso di noi salvandoci, e il suo grande amore per noi, e usiamo misericordia con gli altri intorno a noi e amiamo gli altri, come Dio ama noi.