Aiuto Biblico

Far contare gli ultimi giorni

1 Pietro 4:7-8

sermone di Marco deFelice, www.AiutoBiblico.org per domenica, 2 ottobre 2016, – cmd es –
Descrizione: Il tempo rimasto è breve. Dobbiamo essere sobri e vigilanti, dedicandoci alla preghiera, e amandoci intensamente a vicenda.
parole chiavi: investire bene, amare il prossimo, amore cristiano, sobri e vigilante, preghiera,
Sermone per furlough, 1Pietr 4:7-9, “Making your last days count”

Audio:

Se tu dovessi scoprire di avere un tumore, e i dottori ti dicono che non c’è cura, e quindi, sicuramente ti farà morire, in un tempo relativamente breve, anche se non possono dirti quanto, cambieresti come vivi?

Certamente, una persona saggia, quando sa che sta morendo, cerca di investire il poco tempo che le rimane da vivere ancora sulla terra nel modo migliore. Per esempio, se ha figli, vuole trasmettere loro tutta la saggezza possibile. Un marito potrebbe voler organizzare le cose per rendere la vita meno difficile possibile per la moglie. Un credente vorrebbe vivere per la gloria di Dio il più possibile. Capendo che il tempo è limitato dovrebbe trasformare come viviamo.

In realtà, il nostro tempo è limitato, molto limitato. Siamo tutti sotto una sentenza di morte, che si chiama la mortalità. Alla luce dell’eternità, abbiamo poco tempo rimasto. La fine di tutte le cose è vicina.

Certo, non sappiamo se la nostra fine su questa terra sarà per la morte fisica, oppure, per il ritorno di Cristo per giudicare il mondo. Però, la fine sta per arrivare. Coloro che non avranno ricevuto la salvezza saranno condannati al tormento eterno. Noi che siamo stati salvati saremo giudicati per determinare la nostra ricompensa eterna in base alle opere che abbiamo compiuto dopo la nostra salvezza.

Alla luce dell'eternità, il tempo che ci rimane sulla terra è poco, ed è da investire bene, pensando all'eternità.

L'epistola di 1Pietro ci ricorda che essendo in Cristo, siamo stranieri in questo mondo, e stiamo aspettando la nostra eredità eterna. Ci insegna anche il modo in cui dobbiamo vivere, nel poco tempo che ci rimane su questa terra.

In 1Pietro 4, nella prima parte del capitolo, tramite Pietro Dio ci comanda a non vivere più come vivevamo prima della salvezza, cercando di soddisfare la nostra carne, ma ci esorta a vivere secondo la volontà di Dio.

In questo sermone, voglio considerare un aspetto di cosa vuol dire “vivere secondo la volontà di Dio”, quello che troviamo nei versetti 7 e 8.

Vi leggo 1Pietro 4:1-8

“1 Poiché dunque Cristo ha sofferto per noi nella carne, armatevi anche voi del medesimo pensiero, perché chi ha sofferto nella carne ha smesso di peccare, 2 per vivere il tempo che resta nella carne non più nelle passioni degli uomini, ma secondo la volontà di Dio. 3 Basta a noi infatti il tempo della vita che abbiamo trascorso a soddisfare le cose desiderate dai gentili, quando camminavamo nelle dissolutezze, nelle passioni, nelle ubriachezze, nelle gozzoviglie, nelle baldorie e nelle abominevoli idolatrie. 4 Per questo trovano strano che voi non corriate con loro agli stessi eccessi di dissolutezza e parlano male di voi. 5 Essi renderanno conto a colui che è pronto a giudicare i vivi e i morti. 6 Per questo infatti è stato predicato l’evangelo anche ai morti, affinché fossero giudicati nella carne secondo gli uomini, ma vivessero nello spirito secondo Dio. 7 Or la fine di tutte le cose è vicina; siate dunque sobri e vigilanti per dedicarvi alle preghiere, 8 avendo prima di tutto un intenso amore gli uni per gli altri, perché "l’amore coprirà una moltitudine di peccati".” (1Pietro 4:1-8 LND)

Nella prima parte del brano, leggiamo che dobbiamo abbandonare totalmente il vecchio modo peccaminoso di vivere, per vivere secondo la volontà di Dio nel tempo che ci resta nella carne. Ci ricorda che Cristo sta per ritornare per giudicare il mondo, noi compresi. Quindi, dobbiamo vivere secondo la volontà di Dio.

Nei versetti 7 e 8 vediamo tre cose.

Vediamo il motivoper cui dobbiamo vivere per la volontà di Dio, il modo di vivere secondo la volontà di Dio, e poi, un aspetto fondamentale del vivere secondo la volontà di Dio.

Leggo di nuovo i versetti 7 e 8.

“7 Or la fine di tutte le cose è vicina; siate dunque sobri e vigilanti per dedicarvi alle preghiere, 8 avendo prima di tutto un intenso amore gli uni per gli altri, perché "l’amore coprirà una moltitudine di peccati".(1Pietro 4:7,8 LND)

Motivo: la fine di tutte le cose è vicina (.v7)

Il motivo per cui dobbiamo vivere secondo la volontà di Dio è perché la fine di tutte le cose è vicina. Che assurdità, sapendo che la vita sta per finire, investire la vita in cose che non hanno alcun vero valore. L’unica saggezza è di vivere in modo sobrio e vigilante, per investire bene, in modo da non avere rimpianti. Dobbiamo tenere sempre in mente la verità che tutto su questa terra sta per finire, perché Gesù Cristo sta per ritornare per giudicare il mondo.

La fine di tutte le cose che ci circondano è vicina!

A vedere le cose, non sembra così! Infatti, la Bibbia ci rivela che la fine arriverà come un ladro. Tutto andrà avanti come sempre, e poi, arriverà Cristo. In Matteo 24, Gesù, parlando con i discepoli del suo ritorno, disse:

“Quanto poi a quel giorno e a quell'ora, nessuno li conosce, neppure gli angeli dei cieli, ma soltanto il Padre mio.” (Matteo 24.36 LND)
“Vegliate dunque, perché non sapete a che ora il vostro Signore verrà.” (Matteo 24:42 LND)

Anche in Luca, Gesù ci avverte di essere pronti.

“Anche voi dunque siate pronti perché il Figlio dell’uomo verrà nell’ora che non pensate".” (Luca 12:40 LND)

L'Apostolo Paolo scrisse di questo ai Tessalonicesi:

“poiché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte.” (1Tessalonicesi 5:2)

La fine è vicina, e arriverà senza preavviso! Per vivere secondo la volontà di Dio dobbiamo ricordare sempre che tutto sta per finire. Viviamo in modo da essere sempre pronti. Questa è saggezza. Non vivere così è grande stoltezza.

Quando finirà il nostro breve tempo su questa terra, appariremo davanti a Cristo per essere giudicati per quello che abbiamo fatto mentre eravamo nella carne, come leggiamo in 2Corinzi 5.

“6 Noi dunque abbiamo sempre fiducia e sappiamo che mentre dimoriamo nel corpo, siamo lontani dal Signore. 7 Camminiamo infatti per fede, e non per visione. 8 Ma siamo fiduciosi e abbiamo molto più caro di partire dal corpo e andare ad abitare con il Signore. 9 Perciò ci studiamo di essergli graditi, sia che abitiamo nel corpo, sia che partiamo da esso. 10 Noi tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione delle cose fatte nel corpo in base a ciò che ha fatto, sia in bene che in male.” (2Corinzi 5:6-10 LND)

Dobbiamo vivere sempre coscienti del fatto che compariremo davanti al tribunale di Cristo. Dobbiamo ricordare questo per vivere bene il tempo che ci rimane.

In che senso: La fine di tutte le cose?

Considerate con me che tutto sta per finire, per chi è in Cristo.

Stanno per finire tutte le cose del mondo che ci attirano, come la tecnologia, le cose materiali, le grande imprese degli uomini, perfino la natura. Tutto quello che ci attira sta per finire.

Stanno per finire tutte le cose che ci fanno affannare. Tutti gli impegni, i problemi di tutti i giorni, le fatiche, stanno tutti per finire.

Stanno per finire tutte le cose che ci affliggono, tutti i problemi, tutte le difficoltà, tutte le ingiustizie. Tutto quello che affligge il nostro cuore sta per finire, e sarà dimenticato per sempre.

Per vivere bene il tempo che rimane, dobbiamo ricordare sempre che tutto sta per finire. Solo così avremo una prospettiva giusta e possiamo vivere bene, con saggezza.

Ricordare che tutto sta per finire e che compariremo davanti a Cristo ci stimola a vivere con una condotta santa e con pietà, come leggiamo in 2Pietro 3:11,12:

“11 Poiché dunque tutte queste cose devono essere distrutte, come non dovreste voi essere persone di santa condotta e di pietà, 12 mentre aspettate e affrettate la venuta del giorno di Dio, a motivo del quale i cieli infuocati si dissolveranno e gli elementi consumati dal calore si fonderanno?” (2Pietro 3:11-12 LND)

Sapendo che tutte le cose stanno per finire, dobbiamo vivere con una santa condotta, e una vita di grande pietà, ovvero, riverenza per Dio.

Quando viviamo ricordando che tutto sta per finire, questo è un grande aiuto a non agitarci, e a superare le tentazioni, e poi, diventa un grande stimolo a vivere per la gloria di Dio.

Sapendo che la fine di ogni sofferenza e ogni afflizione e ogni ingiustizia è vicina, e che vedremo Cristo Gesù nella sua gloria, possiamo avere immensa gioia, mentre aspettiamo Cristo, come leggiamo in 1Pietro 1:6.

“A motivo di questo voi gioite anche se al presente, se questo è necessario, per un po' di tempo, dovete essere afflitti da varie prove,” (1Pietro 1:6 LND)

Ci rimane solo un po’ di tempo su questa terra, e poi, vedremo il nostro Signore e Salvatore, Gesù Cristo. Possiamo gioire, sapendo che il male finirà ben presto, e vedremo Cristo, e staremo con Lui per sempre.

Ben presto, vedremo Cristo Gesù, il nostro Signore e Salvatore, in tutta la sua gloria! Il nostro cuore sarà pienamente soddisfatto in Lui per tutta l'eternità!

Quindi, l’unico modo di vivere la vita cristiana è di tenere sempre in mente che la fine di tutte le cose è vicina. Solamente se ricordiamo questo avremo una prospettiva giusta e verace.

Il Modo: Siate sobri e vigilanti

Un motivo per vivere secondo la volontà di Dio è perché tutto sta per finire. Il MODO di vivere secondo la volontà di Dio nel tempo che ci rimane, sapendo che tutto sarà distrutto, è di essere sobri e vigilanti.

Il versetto 7 dichiara:

“Or la fine di tutte le cose è vicina; siate dunque sobri e vigilanti per dedicarvi alle preghiere,” (1Pietro 4:7 LND)

Dobbiamo essere sobri e vigilanti, per dedicarci alla preghiera. Consideriamo i due termini: sobri e vigilanti.

La parola “sobrio” è una parola che significa “una mente sana”, significa “tenere i pensieri sotto controllo”. Significa non lasciare mai correre i nostri pensieri, e significa avere “buon senno”. Troviamo questa parola in 2Corinzi 5:13, dove è tradotta come “buon senno”.

“Infatti se siamo fuori di senno, lo siamo per Dio, e se siamo di buon senno lo siamo per voi.” (2Corinzi 5:13 LND)

Avere buon senno vuol dire valutare ogni decisione, tenendo contro del fatto che tutto sta per finire. Quindi, vuol dire vivere con saggezza, in vista dell’eternità.

Essere vigilante” è un’espressione che letteralmente vuol dire essere sobrio, ed è il contrario di essere ubriaco. Nella Bibbia, viene usato nel senso spirituale, e descrive uno che è libero da ogni forma di confusione o eccesso mentale. Vuol dire avere auto-controllo, e avere la mente chiara, sempre attento contro i pericoli spirituali che ci circondano.

Quindi, essere vigilante significa essere sempre in guardia, attento, sempre cosciente dei pericoli spirituali, sempre spiritualmente sveglio.

Alla luce dell’eternità, essere sobrio vuol dire vivere impegnandoci sempre per quello che porterà frutto per l’eternità. Essere vigilante vuol dire essere sempre in guardia contro il peccato e i pericoli spirituali.

In 1Pietro 5:8, la parola tradotta qua come vigilante viene tradotta come “siate sobri”, davanti ai pericoli spirituali. Ve lo leggo.

“Siate sobri, vegliate, perché il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare.” (1Pietro 5:8 LND)

Dobbiamo essere vigilanti e sobri in ogni cosa, ogni giorno, in ogni situazione, perché tutto sta per finire.

Se dovessi attraversare una giungla piena di gravi pericoli, come serpenti velenosi, buchi profondi, e animali pericolosi, e tanti nemici, tu saresti sia sobrio che vigilante. Non ti lasceresti mai distrarre in modo da non notare qualsiasi pericolo!

Noi ci troviamo in un pericolo ancora più grande, con conseguenze eterne, perché la fine di tutte le cose è vicina. Perciò, Dio ci comanda di vivere sempre attenti, prendendo ogni decisione in modo da onorare Dio, sempre attenti a riconoscere e a confessare ogni peccato, riconoscendo i gravi pericoli spirituali che ci circondano.

Chi non è sobrio e vigilante vivrà male. Cadrà spesso nel peccato. Sarà aggravato inutilmente, e la sua vita sarà sprecata.

Tu sei così? Oppure, ti lasci prendere da altre cose, che ti distraggono? Se non sei sobrio, riconosci questo come peccato, e confessalo a Dio.

Perciò, alla luce del fatto che la fine di tutto è vicina, vi esorto, nel nome di Cristo, ad essere sobri e vigilanti.

Per dedicarvi alle preghiere

Quando siamo sobri e vigilanti, ci porterà necessariamente ad essere dedicati alle preghiere. Leggo ancora il v. 7.

“Or la fine di tutte le cose è vicina; siate dunque sobri e vigilanti per dedicarvi alle preghiere,” (1Pietro 4:7 LND)

Una parte fondamentale di essere sobri e vigilanti è di essere dedicati alle preghiere. Fra l’altro, questo è necessario per non cadere nella tentazione, come Gesù esortava Pietro, Giacomo e Giovanni a vegliare per pregare quando si trovava nel Giardino di Getsemani. Leggo Matteo 26:40,41.

“40 Poi tornò dai discepoli e li trovò che dormivano, e disse a Pietro: "Così non avete potuto vegliare neppure un’ora con me? 41 Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione, poiché lo spirito è pronto ma la carne è debole".” (Matteo 26:40-41 LND)

Carissimi, siamo in grave pericolo tutti i giorni. Essere vigilanti ci porta a riconoscere i pericoli intorno a noi, e quanto facilmente possiamo cadere, e questo ci spinge a dedicarci alla preghiera, perché sappiamo che abbiamo costantemente bisogno di Dio.

Notate che dobbiamo dedicarci alle preghiere, non solo alla preghiera, cioè, dobbiamo fare ogni tipo di preghiera. Non bastano solo suppliche e richieste, ma dobbiamo anche offrire anche adorazioni e ringraziamenti. Come Gesù ci insegna nel Padre Nostro, dobbiamo non solo pregare per noi stessi, ma anche per gli altri, e soprattutto, per l'avanzamento del regno di Dio. Questo fa parte di essere vigilante.

Essere dedicati alle preghiere descrive un impegno costante e profondo. La preghiera è una parte fondamentale della vita di chi vive secondo la volontà di Dio.

Tu sei dedicato alla preghiera? C’è poco che può trasformare la tua vita più che diventare dedicato ad ogni tipo di preghiera.

Prima di tutto: l'amore intenso

Perciò, alla luce del fatto che la fine di tutto è vicina, e che dobbiamo perciò vivere in modo sobrio e vigilante, Pietro ci comanda come dobbiamo vivere mentre aspettiamo Cristo Gesù. Il comandamento che troviamo nel v.8 è un aspetto centrale di come vivere secondo la volontà di Dio. Leggo i versetti 7 e 8.

“7 Or la fine di tutte le cose è vicina; siate dunque sobri e vigilanti per dedicarvi alle preghiere, 8 avendo prima di tutto un intenso amore gli uni per gli altri, perché "l’amore coprirà una moltitudine di peccati".” (1Pietro 4:7-8 LND)

Come credenti, mentre aspettiamo il ritorno di Cristo, prima di tutto, dobbiamo avere un amore intenso gli uni per gli altri.

La frase “prima di tutto” si riferisce non tanto all’ordine di tempo, ma alla sua importanza. Sopra ogni altra cosa, dobbiamo avere un intenso amore gli uni per gli altri.

Amare è la base della vita cristiana, perché Dio è amore. Quando Gesù fu chiesto qual è il comandamento più grande, rispose:

“30 e: "ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza". Questo è il primo comandamento. 31 E il secondo è simile a questo: "ama il tuo prossimo come te stesso". Non vi è alcun altro comandamento maggiore di questi".” (Marco 12:30-31 LND)

Il più grande comandamento è di amare: Dio, e poi di amare le persone intorno a noi. Perciò, se vogliamo crescere in Cristo, se vogliamo una vita che porta frutto, se vogliamo superare i nostri peccati, dobbiamo amare gli uni gli altri intensamente.

Amare gli altri è fondamentale per poter amare Dio, come leggiamo in 1Giovanni 4:20,21.

“20 Se uno dice: "Io amo Dio," e odia il proprio fratello, è bugiardo; chi non ama infatti il proprio fratello che vede, come può amare Dio che non vede? 21 E questo è il comandamento che abbiamo ricevuto da lui: chi ama Dio, ami anche il proprio fratello.” (1Giovanni 4:20-21 LND)

Un credente che non ha un intenso amore per gli altri non può avere un intenso amore per Dio. È ipocrisia dire di amare Dio, se non hai un vero amore per i tuoi fratelli e le tue sorelle.

Cosa vuol dire un amore intenso? La parola Greca usata qua è la parola “agape”, che descrive un amore molto più profondo di una simpatia o di un sentimento. Questo è l'amore che Dio ha per noi peccatori che salva, e questo amore si manifesta in un grandissimo impegno di procurare il bene di quella persona. Quindi, amare intensamente vuol dire vivere con un immenso impegno di procurare il vero bene degli altri.

Questo impegno deve essere la base dei nostri rapporti. Questo impegno deve anche essere la base per le nostre preghiere gli uni per gli altri. Questo deve essere la base per le decisioni che prendiamo giorno per giorno, e come spendiamo il nostro tempo.

Chi ha un amore intenso, si dedica ad impegnarsi per il bene degli altri. Cerca attivamente a capire quali sono i bisogni degli altri, e come potrebbe impegnarsi per il loro bene e la loro edificazione.

Come esempio: suppongo che ho tempo libero sabato o domenica pomeriggio. Potrei fare qualcosa per me stesso che mi piace. Oppure, potrei trovare una fratello che ha bisogno di incoraggiamento, o di una mano, o che sta avendo problemi nel matrimonio, o con i figli, e potrei dedicarmi ad aiutare lui. Gli altri comprendono quelli della famiglia. Perciò, un marito potrebbe passare tempo con la moglie anziché fare qualcosa che è rilassante per lui.

Un amore intenso non è un sentimento, è un impegno, e spesso, sarà un sacrificio, come era l’amore di Cristo Gesù per noi.

Se abbiamo un amore intenso per gli altri, troveremo gioia nel cercare modi di impegnarmi per il loro bene, perché il nostro cuore desidererà il loro bene e la gloria di Dio, come Cristo desiderava la gloria del Padre e il nostro bene.

Un amore intenso non dipende da quando tempo libero hai. Se hai un amore intenso, farai tutto il possibile, con il desiderio di fare di più. Un amore intenso ti spingerà a prendere decisioni per rendere possibile impegnarti per il bene degli altri.

A ciascuno faccio la domanda: tu, hai un amore intenso per gli altri? È la tua passione vivere per procurare il loro bene eterno? Se sì, allora, sei sobrio e vigilante. Se no, stai dando spazio alla tua carne. Stai credendo le menzogne del peccato, che vivere per te stesso può soddisfarti, quando in realtà, non può soddisfarti. Solo Dio può soddisfarti. Beato il credente che ama Dio e ama il suo prossimo, e si dedica con tutto il suo cuore ad amare intensamente gli altri, sapendo che la fine di tutte le cose è vicina.

L'amore coprirà una moltitudine di peccati

Un amore intenso trasformerà il modo con cui viviamo gli uni con gli altri. Mentre leggo di nuovo il versetto 8, notate una caratteristica di un amore intenso.

“8 avendo prima di tutto un intenso amore gli uni per gli altri, perché "l’amore coprirà una moltitudine di peccati".” (1Pietro 4:7-8 LND)

Un amore intenso, un amore che rispecchia l’amore con cui Dio ama noi, è un amore che copre una moltitudine di peccati.

Cosa vuol dire la frase: “l’amore coprirà una moltitudine di peccati”? È fondamenta capire il vero senso, per poter amare così.

L'amore intenso è un amore che ci spinge a scegliere a voler vedere il bene, quanto è possibile. Quindi, un amore intenso ci porta a non fissare il nostro sguardo sui peccati degli altri, né sulle loro mancanze, ma piuttosto, di vedere il bene in loro.

Certo, questo NON esclude ammonire e riprendere qualcuno quando il vero bene di qualcuno richiede quello. L’apostolo Paolo amava i credenti intensamente, ma non esitava a riprendere quando sarebbe stato un aiuto per qualcuno di riconoscere un peccato e tornare a Dio, che è il vero bene.

Ma il vero amore non va in cerca di vedere il male. Piuttosto, sceglie di focalizzare sul bene. Anche l’apostolo Paolo era sempre pronto a vedere cose per cui ringraziare Dio per le varie chiese.

La frase “l'amore coprirà una moltitudine di peccati” è una traduzione dell'Ebraico in Proverbi 10:12, che ci aiuta a capire il senso corretto di questa dichiarazione. Vi leggo quel versetto.

“L’odio provoca liti, ma l’amore copre tutte le colpe.” (Proverbi 10:12 LND)

Notate il contrasto fra l'odio e l'amore. L'odio provoca, ovvero, porta, a delle liti o scontri, perché focalizza sul male. Al contrario, l'amore copre, ovvero nasconde, le colpe, ovvero, i peccati, perché focalizza sul bene, e quello per cui ringraziare.

Dio ci comanda ad amare intensamente, e questo tipo di amore coprirà una moltitudine di peccati, perché scegliere di focalizzare sul bene quanto possibile. Chi ama intensamente sa che spesso, cade per conto suo, e perciò, è molto paziente con le cadute degli altri.

In 1Corinzi 13, il capitolo che descrive il vero amore, il v.4 dichiara:

“(l'amore...) tollera ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.” (1Corinzi 13:7 LND)

L'amore crede ogni cosa e spera ogni cosa, in altre parole, crede il bene, e spera il bene. Non fissa lo sguardo sul peccato, ma piuttosto, sceglie di pensare alle cose buone per le quali si possono ringraziare Dio.

L'esempio di Noè

In Genesi 9, troviamo un esempio molto chiaro, e in questo caso, anche letterale, di quello che significa “coprire il peccato”. Questo brano descrive un avvenimento nella vita di Noè dopo il diluvio. Noè aveva piantato una vigna, e aveva fatto del vino. Poi, si ubriacò, e rimase nudo per terra nella sua tenda.

Mentre vi leggo Genesi 9:20-23, notate specificatamente la differenza fra come il figlio minore, Cam, reagì quando scoprì il peccato del padre, e come i due figli maggiori reagirono.

“20 Poi Noè, che era agricoltore, cominciò a piantare una vigna; 21 e bevve del vino e si ubriacò, e si scoperse in mezzo alla sua tenda. 22 E Cam, padre di Canaan, vide la nudità di suo padre e andò a dirlo ai suoi due fratelli di fuori. 23 Ma Sem e Jafet presero un mantello, se lo misero sulle loro spalle e, camminando all’indietro coprirono la nudità del loro padre; e, siccome avevano le loro facce rivolte dalla parte opposta, non videro la nudità del loro padre.” (Genesi 9:20-23 LND)

Notate la grande differenza fra questi figli. Tutti i tre sapevano del peccato di Noè. Cam scelse di disprezzare il padre, raccontando il suo peccato ai fratelli. Cam non ebbe un amore intenso per il suo padre, anzi, ebbe una forma di odio.

Contrariamente, quando Sem e Jafet scoprirono il peccato del loro padre, anziché focalizzarsi su questo peccato, scelsero di coprirlo. Non giustificarono il suo peccato. Ma lo coprirono, evitando di farlo diventare l'oggetto di scherno o disprezzo.

Il vero amore coprirà una moltitudine di peccati. Questo non significa che non ci sarà più l'ammonimento. Non significa che la chiesa accetterà i peccati. Anzi, far vedere il peccato con amore è un atto di amore.

Però, amare intensamente ci porta a scegliere a non focalizzare i nostri pensieri sui peccati degli altri. Piuttosto, ci impegneremo a fare loro del bene, e pensare ai nostri propri peccati. Se è proprio necessario parlare con qualcuno del suo peccato, comunque dopo che si è chiarito, focalizzeremo di nuovo sulle cose per cui possiamo ringraziare Dio.

Quando amiamo intensamente, gli altri non ci daranno fastidio. Non saremo frustrati con loro.

Piuttosto, vivremo come leggiamo in Colossesi 3:12-14. Ve lo leggo.

“12 Vestitevi dunque come eletti di Dio santi e diletti, di viscere di misericordia, di benignità, di umiltà, di mansuetudine e di pazienza, 13 sopportandovi gli uni gli altri e perdonandovi, se uno ha qualche lamentela contro un altro, e come Cristo vi ha perdonato, così fate pure voi. 14 E sopra tutte queste cose, rivestitevi dell’amore, che è il vincolo della perfezione.” (Colossesi 3:12-14 LND)

Un amore intenso, che qua è descritto come il vincolo della perfezione, ci porta ad avere misericordia, e benignità e umiltà e mansuetudine e pazienza gli uni con gli altri, essendo pronti a perdonarci e a sopportarci. Se un credente non è così, non ha un amore intenso, non vive secondo la volontà di Dio, ed è nel peccato.

Un amore intenso non lascia alcun spazio all'egoismo, come leggiamo in Filippesi 2

“1 Se dunque vi è qualche consolazione in Cristo, qualche conforto d’amore, qualche comunione di Spirito, qualche tenerezza e compassione, 2 rendete perfetta la mia gioia, avendo uno stesso modo di pensare, uno stesso amore, un solo accordo e una sola mente 3 non facendo nulla per rivalità o vanagloria, ma con umiltà, ciascuno di voi stimando gli altri più di se stesso. 4 Non cerchi ciascuno unicamente il proprio interesse, ma anche quello degli altri.” (Filippesi 2:1-4 LND)

Conclusione

Allora, come dobbiamo vivere?

Dobbiamo ricordare, non solo ricordare, ma tenere ben in mente, giorno per giorno, che la fine di tutte le cose è vicina. Tutto sta per finire. I problemi finiranno. Le false promesse del peccato finiranno. Tutto quello che il mondo considera importante finirà. Solo le cose di Dio rimarranno. Dovremo comparire davanti a Dio per essere giudicati per come abbiamo vissuto in questi anni sulla terra.

Alla luce di questo, viviamo in modo sobrio e vigliante. Riconosciamo i pericoli, riconosciamo che abbiamo solo questa vita per portare frutto per la gloria di Dio.

Capendo i pericoli, capendo che il tempo è breve, dedichiamoci ad ogni tipo di preghiera. Siate un popolo di preghiera.

E in questo cammino, essendo figli di Dio, e perciò, fratelli e sorelle nel corpo di Cristo, amatevi intensamente. Dio è amore, ha mandato Gesù Cristo per salvarci per amore. Amarci a vicenda ci fa assomigliare a Dio.