Aiuto Biblico

Come rendere sicura la salvezza

2 Pietro 1:1-11

sermone di Leonardo Bevilacqua, www.Aiutobiblico.org, per domenica, 27 settembre 2020

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Introduzione

Come stai spiritualmente? Come stai, veramente? Come sta andando il tuo cammino spirituale?

Sono domande importanti, che è fondamentale che ci poniamo, gli uni agli altri, e anche a noi stessi. Riconoscere veramente come stiamo è importante, perché ci aiuta ad esaminare il nostro cuore e a riconoscere come va il nostro cammino.

La vita è piena. Piena di cose da fare, piena di impegni, e piena di problemi, a volte. Ed è facile essere presi con le cose di oggi e vedere solo le cose di oggi. Però, fratelli, la vita è molto più che solo le cose di oggi.

Certamente, questo è vero per la vita qui sulla terra, ma quanto di più è vero per la vita spirituale. Abbiamo bisogno di avere sempre una visione d’insieme della vita cristiana. Altrimenti, è facile focalizzarsi sulle cose di oggi, che ci porta a scoraggiarci e zoppicare.

Oggi, con l’aiuto di Dio, guarderemo insieme un brano in 2Pietro che prego ci aiuterà a vedere la vita cristiana da una prospettiva più ampia. Non saranno verità nuove, ma prego che ci aiuteranno ad avere una prospettiva giusta sulla vita e che ci aiuteranno a valutare il nostro cammino, secondo verità.

Aprite le vostre Bibbie e trovate con me 2Pietro 1. Guarderemo insieme i versetti 1 a 11. Leggo tutto il brano prima, e poi lo guarderemo più nel dettaglio.

“1 Simon Pietro, servo e apostolo di Gesù Cristo, a coloro che hanno ricevuto in sorte una fede preziosa quanto la nostra nella giustizia del nostro Dio e Salvatore Gesù Cristo: 2 grazia e pace vi siano moltiplicate nella conoscenza di Dio e di Gesù, nostro Signore. 3 Poiché la sua divina potenza ci ha donato tutte le cose che appartengono alla vita e alla pietà, per mezzo della conoscenza di colui che ci ha chiamati mediante la sua gloria e virtù, 4 attraverso le quali ci sono donate le grandissime e preziose promesse, affinché per mezzo di esse diventiate partecipi della natura divina, dopo essere fuggiti dalla corruzione che è nel mondo a motivo della concupiscenza. 5 Anche voi per questa stessa ragione, usando ogni diligenza, aggiungete alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, 6 alla conoscenza l’auto-controllo, all’auto-controllo la perseveranza, alla perseveranza la pietà, 7 alla pietà l’affetto fraterno e all’affetto fraterno l’amore. 8 Perché, se queste cose si trovano in voi ed abbondano, non vi renderanno oziosi né infruttuosi nella conoscenza del Signore nostro Gesù Cristo. 9 Chi invece non ha queste cose è cieco e miope, perché ha dimenticato la purificazione dei suoi vecchi peccati. 10 Perciò, fratelli, impegnatevi sempre più di rendere sicura la vostra vocazione ed elezione perché, facendo queste cose, non inciamperete mai. 11 Così infatti vi sarà ampiamente concesso l’ingresso nel regno eterno del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo.” (2Pietro 1:1-11 LND)

Il dono della fede

Inizio leggendo il versetto 1, e voglio notare alcune verità preziose in questo versetto.

“1 Simon Pietro, servo e apostolo di Gesù Cristo, a coloro che hanno ricevuto in sorte una fede preziosa quanto la nostra nella giustizia del nostro Dio e Salvatore Gesù Cristo:” (2 Pietro 1:1 LND)

Prima di tutto, voglio notare a chi si rivolge questa epistola, e, perciò, anche il brano che stiamo studiando. Si rivolge a “coloro che hanno ricevuto in sorte una fede preziosa quanto la nostra”. È indirizzato a coloro che “hanno ricevuto… una fede…”. Cioè, si rivolge a tutti coloro che sono salvati per mezzo della fede in Cristo Gesù. È indirizzato a chi è stato salvato per grazia. Questa epistola è per ogni vero credente. Quindi, se tu sei un vero figlio di Dio, ascolta attentamente, perché sta parlando a te.

Un’altra cosa che voglio notare in questo versetto è come parla della nostra fede. Se tu sei un figlio di Dio, questo versetto parla della TUA fede. E, parlando della fede, dice tre cose.

Notiamo che l’abbiamo RICEVUTA in sorte. La fede è un dono che viene da Dio. Nessuno ha mai ricevuto la fede che salva in base a qualche proprio merito. Piuttosto, la vera fede, che salva, viene totalmente da Dio, per grazia.

Poi, dice che questa fede è PREZIOSA. Fratelli, la fede che abbiamo, è preziosa. Questa è la fede che salva. Perciò, alla luce del giudizio e dell’eternità, avere questa fede è l’unica cosa che importa. La salvezza è la cosa che importa più di tutte, in assoluto. Dio, donandoci la fede, ci ha dato un dono prezioso, più prezioso di quanto possiamo comprendere.

Infine, leggiamo che abbiamo ricevuto questa fede NELLA GIUSTIZIA DI CRISTO. Di nuovo, non abbiamo ricevuto questa fede per mezzo di opere che noi abbiamo fatto. Piuttosto, abbiamo ricevuto questa fede nella giustizia di Cristo, cioè, nella giustificazione che abbiamo ricevuto tramite il suo sacrificio. È per mezzo del sacrificio di Cristo che abbiamo ricevuto questa fede preziosa.

Grazia e pace nella conoscenza

Andando avanti, nel versetto 2 troviamo la preghiera di Pietro per noi.

“2 grazia e pace vi siano moltiplicate nella conoscenza di Dio e di Gesù, nostro Signore.” (2 Pietro 1:2 LND)

Pietro prega per grazia e pace, e prega che ci siano moltiplicate. Grazia e pace sono ciò che il cuore di ciascuno di noi desidera.

Abbiamo bisogno di grazia, perché sappiamo di peccare ancora, e di meritare l’ira di Dio per il nostro peccato. Abbiamo bisogno di grazia per ricevere il bene che non meritiamo. E abbiamo bisogno di pace, perché questo è ciò che il nostro cuore desidera.

Abbiamo bisogno di grazia e pace nella vita di tutti i giorni. Per questo Pietro prega che esse ci siano moltiplicate. Ma, notate il mezzo tramite il quale ci sono moltiplicate:

“... nella conoscenza di Dio e di Gesù, nostro Signore.” (2 Pietro 1:2b LND)

Il mezzo è la conoscenza di Dio e di Gesù Cristo. Più conosciamo Dio e Gesù Cristo, più la grazia di Dio e la sua pace abbonderanno in noi.

Quello che abbiamo in Cristo

Nei versetti successivi, 3 e 4, troviamo una descrizione di quello che abbiamo ricevuto in Gesù Cristo. La base fondamentale per il discorso che Pietro sta per fare in questo capitolo è quello che abbiamo ricevuto in Gesù Cristo. Non manchiamo di vedere questa base, perché, altrimenti, avremo una visione tutta distorta dell’insegnamento che viene dopo.

Abbiamo tutte le cose per mezzo di Cristo

In questi due versetti Pietro ci parla di quello che abbiamo ricevuto per mezzo di Gesù Cristo. Inizio leggendo il versetto 3, notate cosa abbiamo ricevuto.

“3 Poiché la sua divina potenza ci ha donato tutte le cose che appartengono alla vita e alla pietà, per mezzo della conoscenza di colui che ci ha chiamati mediante la sua gloria e virtù,” (2 Pietro 1:3 LND)

Dio ci ha donato TUTTE le cose che appartengono alla vita e alla pietà.

La “vita” di cui parla riguarda tutto quello che affronteremo in questa vita. Dio ci ha dato tutto quello che ci serve per superare ogni prova e ogni situazione della vita. La pietà, invece, è avere timore di Dio. Una vita di pietà è una vita vissuta avendo timore di Dio, essendo coscienti del fatto che Dio ci vede e, per questo, non vogliamo peccare contro di Lui, per non offenderlo. In altre parole, parlando di “vita” e di “pietà”, sta parlando della vera vita cristiana, la vera vita benedetta, vissuta in comunione con Dio.

Dio, nella sua potenza, ci ha donato TUTTE le cose che fanno parte della vita cristiana. Un altro versetto che dice la stessa cosa è Efesini 1:3:

“3 Benedetto sia Dio, e Padre del Signor nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo,” (Efesini 1:3 LND)

Dio ci ha donato tutto quello che serve per affrontare tutto quello che incontreremo nella vita, in modo che glorifica Dio. Ci ha dato ogni benedizione spirituale, PER MEZZO della conoscenza di Cristo. Questa conoscenza non è la conoscenza intellettuale, piuttosto, è conoscere Cristo personalmente, intimamente. Questo è conoscere Cristo come mio personale Signore e Salvatore.

Notate, poi, cosa dice di Cristo.

“3 Poiché la sua divina potenza ci ha donato tutte le cose che appartengono alla vita e alla pietà, per mezzo della conoscenza di colui che ci ha chiamati mediante la sua gloria e virtù,” (2 Pietro 1:3 LND)

Cristo ci ha chiamati mediante la sua gloria e virtù. Siamo stati chiamati da Cristo, per mezzo del suo sacrificio. Mediante la virtù del Suo sacrificio, e mediante la gloria della sua risurrezione, siamo stati chiamati.

Solo per grazia, e solo per mezzo del sacrificio di Cristo, abbiamo ricevuto la vera vita e tutto quello che ne fa parte. E questa è la vera vita benedetta, l’unica vita che porta ad avere un cuore soddisfatto, adesso e per l’eternità. E noi abbiamo ricevuto questa vita. Grazie a Dio!

Abbiamo le promesse

Vado avanti con il versetto 4. Notate un’altra benedizione incredibile che abbiamo ricevuto. Leggo dal versetto 3 per seguire il filo del discorso.

“3 Poiché la sua divina potenza ci ha donato tutte le cose che appartengono alla vita e alla pietà, per mezzo della conoscenza di colui che ci ha chiamati mediante la sua gloria e virtù, 4 attraverso le quali ci sono donate le grandissime e preziose promesse, affinché per mezzo di esse diventiate partecipi della natura divina, dopo essere fuggiti dalla corruzione che è nel mondo a motivo della concupiscenza.” (2 Pietro 1:3-4 LND)

Attraverso la gloria e virtù di Cristo, ci sono donate le grandissime e preziose promesse di Dio.

Per mezzo dei meriti di Cristo, per mezzo del suo sacrificio, abbiamo le promesse di Dio. Sono nostre! Le meravigliose e potenti promesse di Dio valgono per noi! Fratelli e sorelle, questo è incredibile! Le meravigliose promesse di Dio sono per noi!

Queste promesse che abbiamo sono PREZIOSE e GRANDISSIME. Lo diresti? Diresti che le promesse che Dio ti ha dato sono preziose e grandissime? Pensiamo ad alcune delle promesse che abbiamo. Per esempio:

“6 essendo convinto di questo, che colui che ha cominciato un’opera buona in voi, la porterà a compimento fino al giorno di Gesù Cristo.” (Filippesi 1:6 LND)
“28 Or noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene per coloro che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo proponimento.” (Romani 8:28 LND)
“5 Nel vostro comportamento non siate amanti del denaro e accontentatevi di quello che avete, perché Dio stesso ha detto: "Io non ti lascerò e non ti abbandonerò". 6 Così possiamo dire con fiducia: "Il Signore è il mio aiuto, e io non temerò. Che cosa mi potrà fare l’uomo?".” (Ebrei 13:5-6 LND)
“Ma cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte.” (Matteo 6:33 LND)
“Io posso ogni cosa in Cristo che mi fortifica.” (Filippesi 4:13 LND)
“27 Le mie pecore ascoltano la mia voce, io le conosco ed esse mi seguono; 28 e io do loro la vita eterna e non periranno mai, e nessuno le rapirà dalla mia mano. 29 Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti; e nessuno le può rapire dalla mano del Padre mio.” (Giovanni 10:27-29 LND)

Questo è solo un piccolo assaggio dell’immenso tesoro di promesse che abbiamo. Queste promesse sono preziose, sono grandissime e sono PER NOI.

Quindi, abbiamo ricevuto queste promesse meravigliose. Ma Pietro non si ferma a dichiarare questo. Lui va avanti e ci spiega perché abbiamo ricevuto queste promesse, cioè, ci spiega lo scopo per cui Dio ce le ha date. E dice:

“4 attraverso le quali ci sono donate le grandissime e preziose promesse, affinché per mezzo di esse diventiate partecipi della natura divina, dopo essere fuggiti dalla corruzione che è nel mondo a motivo della concupiscenza.” (2 Pietro 1:4 LND)

Lo scopo delle promesse che Dio ci ha dato è che diventiamo partecipi della natura divina, cioè, che diventiamo come Cristo, ovvero, che cresciamo nella santificazione.

Ma, per ottenere questo beneficio, per crescere nella santificazione, c’è una condizione fondamentale. Infatti dice:

“… dopo essere fuggiti dalla corruzione che è nel mondo a motivo della concupiscenza.” (2 Pietro 1:4 LND)

Per diventare sempre più come Cristo è necessario essere fuggiti dalla corruzione che è nel mondo, che è la corruzione prodotta dal peccato. In altre parole, per crescere nella santificazione dobbiamo necessariamente fuggire dal peccato.

Fratelli, fuggire non vuol dire semplicemente non camminare nel peccato, pur restandoci vicini. E fuggire non vuol dire neanche evitare il peccato. Fuggire è un verbo forte, che vuol dire correre nella direzione opposta, scappare il più lontano possibile. Dobbiamo correre verso l’essere come Cristo, lasciando il peccato dietro di noi.

Come dobbiamo vivere

Quindi, abbiamo visto quello che abbiamo ricevuto in Cristo: la fede preziosa, tutte le cose che fanno parte della vita cristiana, tutte le benedizioni meravigliose e le promesse preziose e grandissime. Tenendo in mente le ricchezze di queste benedizioni che abbiamo in Cristo, passiamo adesso a vedere come dobbiamo vivere alla luce di tutto questo.

Fratelli, è estremamente importante che, mentre consideriamo come dobbiamo vivere, ovvero, potremmo dire, i nostri doveri, teniamo in mente le benedizioni immense e meravigliose che abbiamo in Cristo. L’unico modo per avere una visione equilibrata e vera della vita cristiana è se vediamo i nostri “doveri” alla luce di tutte le immense benedizioni che abbiamo ricevuto. Ogni altro modo di vedere la vita cristiana è squilibrato. Infatti, se guardiamo più ai “doveri” di quanto guardiamo ai privilegi, allora al meglio saremo scoraggiati e osserveremo i comandamenti di Dio con un cuore scontento. Al contrario, se guardiamo più ai privilegi della vita cristiana, ma non camminiamo in ubbidienza a Dio, allora la nostra fede è solo una fede intellettuale, ma non c’è frutto di vera rigenerazione. Dobbiamo avere equilibrio. E l’equilibrio viene dal vedere i comandamenti di Dio, il “come vivere”, sempre alla luce del privilegio che abbiamo di essere figli di Dio, di essere curati da Dio, di essere amati da Dio, di avere le promesse di Dio e di avere un’eternità di gioia che ci aspetta, alla fine di questa vita.

Teniamo questo in mente e andiamo avanti dal versetto 5. Qui Pietro ci spiega come dobbiamo vivere per avere una fede vivente.

Pietro inizia il discorso dicendo “per questa stessa ragione”. Qui sta facendo riferimento a quello che ha detto al versetto precedente, e dice, per diventare “partecipi della natura divina”, fate questo. Seguite mentre leggo i versetti da 5 a 7.

“5 Anche voi per questa stessa ragione, usando ogni diligenza, aggiungete alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, 6 alla conoscenza l’auto-controllo, all’auto-controllo la perseveranza, alla perseveranza la pietà, 7 alla pietà l’affetto fraterno e all’affetto fraterno l’amore.” (2 Pietro 1:5-7 LND)

Ci sono sette cose che dobbiamo aggiungere alla nostra fede per camminare in santità. E tutte e sette sono fondamentali e devono coesistere.

Prima di guardare insieme queste sette cose, voglio notare COME dobbiamo cercare queste cose. Nel versetto 5 leggiamo:

“5 Anche voi per questa stessa ragione, usando ogni diligenza, aggiungete alla vostra fede...” (2 Pietro 1:5 LND)

Dobbiamo cercare queste cose USANDO OGNI DILIGENZA. Questo descrive un impegno forte, e serio. È una forte presa di posizione che si traduce nel fare tutto quello che serve per raggiungere un traguardo, senza deviare né a destra né a sinistra. Usare ogni diligenza per raggiungere un traguardo vuol dire avere sempre davanti agli occhi quel traguardo e impegnarsi, senza sosta, con un impegno vero e serio, per raggiungere quel traguardo. Vuol dire non dare retta alla carne, non valutare come ti senti o se ne hai voglia o meno. Sei usi ogni diligenza, non ti importa come ti senti, vedi il traguardo davanti e ti importa di raggiungerlo a qualsiasi costo. Questo è il cuore che dobbiamo avere nell’aggiungere queste sette cose alla nostra fede. Dobbiamo avere chiaro davanti a noi il traguardo e correre diritti verso il traguardo, senza stancarci e senza sederci.

Quindi, Pietro elenca 7 cose che dobbiamo aggiungere alla nostra fede. La fede è la base per la salvezza, lo sappiamo. Siamo salvati per fede, ma la sola fede non rimane mai sola. Nella vita cristiana la vera fede deve essere sempre accompagnata da altri frutti. Ci sono 7 altre caratteristiche che dobbiamo impegnarci ad avere.

Virtù

Alla nostra fede dobbiamo aggiungere la virtù. La virtù è l’eccellenza morale, cioè, avere una vita moralmente irreprensibile. Questo implica che quando gli altri osservano la tua vita vedono un esempio di integrità e purezza, in ogni campo della tua vita.

Conoscenza

Alla virtù dobbiamo aggiungere la conoscenza. La conoscenza, conoscere Dio di più, è fondamentale. Questo porta tantissimi benefici. Un beneficio meraviglioso che porta è l’avere una fede viva e radicata, ben fondata, che è il contrario di una fede cieca. Dio non ci chiama ad avere una fede cieca. Piuttosto, possiamo e dobbiamo avere una fede ben radicata nella conoscenza di Dio.

Autocontrollo

Poi, dobbiamo avere autocontrollo. Dobbiamo avere controllo su noi stessi, sulla nostra carne. È fondamentale vivere una vita controllata dallo Spirito e non dalla carne e dai suoi desideri peccaminosi. Abbiamo ancora la carne in noi, ma dobbiamo combattere la nostra carne.

Perseveranza

All’autocontrollo dobbiamo aggiungere la perseveranza. Perseverare vuol dire andare avanti nel cammino, in mezzo a qualsiasi situazione, nonostante quanto difficile e doloroso possa essere il cammino. Ci sono momenti, o periodi, difficili nella vita. Ci sono per tutti. La domanda è cosa fai quando arrivano. Ti scoraggi e smetti di seguire Cristo perché è troppo doloroso? Oppure vai avanti trovando forza e coraggio in Dio? Siamo chiamati a perseverare.

Pietà

Alla perseveranza dobbiamo aggiungere la pietà. “Pietà”, oppure, “essere pio”, vuol dire camminare nella vita avendo timore di Dio. Questo non vuol dire avere paura di Dio, piuttosto, vuol dire camminare essendo coscienti che Dio ci vede e, perciò, camminare in santità in ogni campo della vita, non volendo offendere Dio con il nostro peccato.

Affetto fraterno

Alla pietà dobbiamo aggiungere l’affetto fraterno. La parola greca che è stata tradotta come “affetto fraterno” è “philadelphia”, che, in realtà, è l’unione di due parole: philos e adelphos. Significa letteralmente “amare un fratello, o una sorella”. “philos” è una delle due parole usate per “amore”, l’altra è “agape”. Philos è un amore meno forte e profondo di agape. Parla più del rapporto e dell’affetto.

Quindi, dobbiamo amare i nostri fratelli e sorelle.

Amore

All’amore per i fratelli dobbiamo aggiungere “l’amore”. Qui, la parola usata per “amore” è “agape”, che è l’amore più forte e profondo. Mentre “philadelphia” descrive un profondo affetto, “agape” descrive un profondo impegno per il vero bene dell’altro.

Fratelli e sorelle, nella vita cristiana è fondamentale avere amore. In 1Corinzi 13:1-3 leggiamo:

“1 Quand’anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non ho amore, divento un bronzo risonante o uno squillante cembalo. 2 E se anche avessi il dono di profezia, intendessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede da trasportare i monti, ma non ho amore, non sono nulla. 3 E se spendessi tutte le mie facoltà per nutrire i poveri e dessi il mio corpo per essere arso, ma non ho amore, tutto questo niente mi giova.” (1Corinzi 13:1-3 LND)

L’amore è fondamentale. Non puoi chiamarti figlio di Dio se non ami. Infatti, l’amore è il primo frutto dello Spirito che viene elencato in Galati 5:22:

“Ma il frutto dello Spirito è: amore gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo.” (Galati 5:22 LND)

È fondamentale che abbondiamo nell’amore, per il prossimo, per i fratelli, e per Dio.

Tutto è necessario

Abbiamo visto queste sette cose che devono essere presenti nella vita di ogni vero credente. Ed è necessario che ci siano tutte e sette. Non è che dobbiamo impegnarci prima ad avere tutta la virtù, poi possiamo andare avanti con la conoscenza. E quando abbiamo tutta la conoscenza andiamo avanti al passo successivo, e lavoriamo sull’autocontrollo. Non è un elenco per cercare prima il primo, poi il secondo, poi il terzo, ecc. Non è questo il senso.

Il senso di quello che Dio, tramite Pietro, ci sta dicendo è che queste sono le qualità fondamentali che dobbiamo avere. Se ci chiamiamo figli di Dio dobbiamo avere queste cose nella nostra vita. E devono esserci tutte, certamente, in senso sempre più profondo, ma tutte allo stesso tempo.

Cosa succede se viviamo così

Andiamo avanti con i prossimi versetti e consideriamo cosa succede se viviamo così e cosa succede se non viviamo così. Vediamo prima cosa succede se viviamo così. Leggo il versetto 8, notate quale frutto meraviglioso raccoglieremo se ci impegniamo a cercare queste cose.

“8 Perché, se queste cose si trovano in voi ed abbondano, non vi renderanno oziosi né infruttuosi nella conoscenza del Signore nostro Gesù Cristo.” (2 Pietro 1:8 LND)

Fratelli e sorelle, se viviamo cercando queste cose, con il cuore giusto, usando ogni diligenza, queste cose si troveranno in noi, e abbonderanno. Il frutto di avere queste cose, e dell’averle in abbondanza, è che non ci renderanno oziosi né infruttuosi nella conoscenza di Cristo.

C’è un grande pericolo nella vita cristiana, che è il pericolo di avere una cosiddetta “fede” che però non è accompagnata da tutta una serie di frutti che la vera fede produce. Questo è essere oziosi e infruttuosi nella conoscenza di Cristo. È facile conoscere tante cose, sapere tante verità intellettuali, ma se questa conoscenza non è accompagnata da una vita trasformata, sarà infruttuosa, che è una cosa terribile.

Al contrario, se invece ci adoperiamo, impegnandoci con diligenza cercando queste cose, non saremo oziosi, ma zelanti, e non saremo infruttuosi, ma pieni di frutto. Questa è la vita cristiana che è piena della gioia di Cristo.

Fratelli, non è facile crescere in queste sette cose che abbiamo visto. Non è facile, perché implica riconoscere e combattere il nostro peccato, che spesso è radicato nel profondo del nostro cuore. Non solo non è facile, ma è anche estremamente doloroso per la nostra carne, e per nulla piacevole. Però, questa è l’unica via che porta a portare frutto con la nostra vita. E il risultato vale MOLTO più del dolore del processo.

Cosa succede se NON viviamo così

Ma, cosa succede se NON viviamo così? Leggo il versetto 9.

“9 Chi invece non ha queste cose è cieco e miope, perché ha dimenticato la purificazione dei suoi vecchi peccati.” (2 Pietro 1:9 LND)

Oh, fratelli, chi non ha queste cose nella sua vita, e non si impegna per cercarle, si trova in una situazione grave e pericolosissima. Chi non ha queste cose è cieco e miope, ovvero, ci vede poco o niente, e ha dimenticato la purificazione dei suoi peccati.

Fratelli e sorelle, quanto facilmente ci possiamo trovare in questa grave condizione. Quanto è facileraffreddarsi e dimostrare di avere una fede di nome, ma che è solo intellettuale e non è accompagnata da frutto abbondante.

E come si arriva a questo punto? Ci si arriva un passo alla volta, facendo cosiddetti “piccoli” compromessi con il peccato, lasciando peccato nel cuore, scegliendo le compagnie sbagliate. Spesso non è un’unica grave caduta che ci porta a questo punto, ma una serie di piccoli passi nella direzione sbagliata.

Fratelli e sorelle, questa condizione è gravissima. Se tu ti trovi in questa condizione, ravvediti dal tuo peccato, e corri a Dio per ricevere il perdono.

Il frutto e il senso di vivere così

Nella carne, possiamo vivere con questo impegno con la forza di Dio che opera in noi. Però, è una guerra dura contro la nostra carne. E potrebbe sorgerci la domanda: veramente vale la pena vivere così?

Nei prossimi versetti troviamo la risposta. Leggo i versetti 10 - 11.

“10 Perciò, fratelli, impegnatevi sempre più di rendere sicura la vostra vocazione ed elezione perché, facendo queste cose, non inciamperete mai. 11 Così infatti vi sarà ampiamente concesso l’ingresso nel regno eterno del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo.” (2 Pietro 1:10-11 LND)

Vale la pena impegnarti sempre più, con ogni diligenza, di rendere sicura la tua vocazione ed elezione? Vale la pena, o è fatica sprecata? Prego che ciascuno dirà: ASSOLUTAMENTE SI! Ne vale la pena!

Vale assolutamente, perché vivendo così, rendiamo la nostra vocazione ed elezione sicure. Questo ci dà la grande pace di sapere che siamo veramente e sicuramente salvati.

In un certo senso, Pietro, in questi versetti, rincara la dose. Continua a spingerci ad impegnarci, a darci da fare, per vivere la vita cristiana come Dio ci comanda. Ma non ci lascia solo con il comandamento di impegnarci. Piuttosto, aggiunge anche qual è il risultato di tutto questo impegno. E dice:

“… perché, facendo queste cose, non inciamperete mai. 11 Così infatti vi sarà ampiamente concesso l’ingresso nel regno eterno del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo.” (2 Pietro 1:10-11 LND)

Facendo queste cose, le cose dei versetti da 5 a 7, non inciamperete mai; e vi sarà ampiamente concesso l’ingresso nel regno di Gesù Cristo. Se queste cose sono in noi ed abbondano, sono un indicatore che siamo veramente figli di Dio, perciò ci sarà ampiamente concesso di stare nella presenza di Dio per tutta l’eternità.

Questo non vuol dire in alcun modo che possiamo in qualche modo “comprare” la nostra salvezza con le buone opere. Non sta dicendo che entreremo nel Regno di Dio se ci impegniamo abbastanza. Piuttosto, il nostro impegno, le nostre opere, dimostrano che la nostra salvezza è autentica. Una cosiddetta “salvezza”, che però non dimostra frutto, non è vera salvezza. E, perciò, a chi non dimostra di avere frutto non sarà concesso l’ingresso nel regno di Cristo, perché non appartiene a Cristo.

Certamente, nella vita cristiana ci sono cadute. Ciascuno di noi cade ancora nel peccato. Questa è la realtà. Però, nella vita del credente le cadute sono cadute, non il cammino normale. Ci sono cadute, ma quando cadiamo dobbiamo riconoscere il nostro peccato, confessarlo e poi rialzarci e riprendere il cammino nella forza di Dio.

Fratelli, non guardiamo alla fatica di oggi. Guardiamo alla meta meravigliosa che ci sta davanti. Viviamo guardando all’eternità che ci aspetta, in perfetta comunione con Cristo, in gioia. Guardiamo alla gioia di avere una vita piena di buoni frutti, che possiamo presentare al nostro Signore, Gesù Cristo.

Conclusione

Per chiudere, a ciascuno chiedo, tu riconosci di avere queste qualità nella tua vita, in una misura sempre più grande? Riconosci chiaramente di avere virtù, conoscenza, autocontrollo, perseveranza, pietà, affetto fraterno e amore nella tua vita? Se sì, ringrazia Dio, profondamente, e continua a crescere. Se no, riconosci il tuo peccato e la gravità della tua condizione. Confessa il tuo peccato a Dio, e poi riprendi il cammino. E, grazie a Dio, in Cristo troviamo la forza e il sostegno che ci serve per tornare a camminare.

Forse ti stai impegnando con diligenza, ma il tuo cuore si sta raffreddando. Vivi la vita cristiana facendo quello che devi fare, ma ti sembra pesante e difficile. Allora, se questa è la tua condizione, impegnati a meditare sulle benedizioni che hai in Cristo. Magari tu sei bravo/a a vedere i tuoi doveri, e ti applichi ad adempierli. Ma è fondamentale che ti applichi anche a ricordare e a meditare sulle benedizioni che hai ricevuto in Cristo. Medita sul dono della salvezza, sul privilegio di poter essere un figlio di Dio. Medita sulle promesse che hai in Cristo. E chiedi a Dio di riscaldare il tuo cuore, per poter correre per Cristo, con zelo e con gioia.

Fratelli e sorelle, siamo tutti a punti diversi nella vita cristiana. In un certo senso, non importa a che punto sei. Importa che tu riconosca a che punto sei, e che, da lì in poi, tu vada avanti, con ogni diligenza, per rendere sicura la tua vocazione ed elezione, portando frutto per la gloria di Dio. E grazie a Dio non siamo soli nel cammino, Dio è con noi, non ci lascia e non ci abbandona. Grazie a Dio!