Aiuto Biblico

Siamo UN corpo: investire gli uni negli altri

Sermone di Marco de Felice, www.Aiutobiblico.org per domenica, 27 dicembre 2020, – cmd dmp –
Descrizione: È essenziale essere attivamente parte della chiesa locale, ed investire gli uni negli altri.
parole chiave: corpo di Cristo, famiglia di Dio, doni spirituali, crescita.

Audio:

Quando i cambiamenti sono molto graduali, non sempre ci accorgiamo di quanto le cose sono cambiate.

Viviamo in una società in cui c’è grande individualismo. Si tende a vivere molto per se stessi, o al massimo per la famiglia nucleare. Anche in questo caso, i legami nella famiglia nucleare sono molto meno forti rispetto a quelli nel passato. Viviamo nell’epoca dell’individuo.

Invece, in molte parti del mondo, e in buona parte della storia, una persona si identificava molto di più come parte di un popolo. Le sue decisioni erano prese tenendo in considerazione tutti gli altri. Non viveva per se stesso, viveva per il gruppo con cui si identificava: assolutamente la famiglia nucleare, e spesso, anche il suo popolo.

Quando si prendono le decisioni di tutti i giorni, si valuta in base a se stessi, o al massimo alla propria famiglia nucleare. Ci si impegna per il proprio bene.

Parte della Famiglia e del Corpo

Però, se siamo salvati, non siamo solo individui, non siamo parte solo della nostra famiglia nucleare.

Quando Dio salva qualcuno, non solo lo fa diventare un figlio di Dio, ma lo fa anche diventare un membro della famiglia di Dio. Ogni credente è fratello o sorella con tutti gli altri veri credenti nel mondo, e in modo più forte con gli altri credenti della propria chiesa locale. Infatti, la famiglia di Dio dura non solo in questa vita, ma dura per tutta l'eternità. C'è un legame molto profondo fra quelli che sono in Cristo.

La Bibbia rende molto chiaro che in Cristo, siamo membri della stessa famiglia. In più, per aiutarci a capire quanto dobbiamo essere legati, la Bibbia ci insegna che siamo membra dello stesso corpo, che veramente facciano parte gli uni degli altri. Facciamo parte gli uni degli altri, dipendiamo moltissimo gli uni dagli altri. Gesù Cristo è il nostro capo.

Perciò, un figlio di Dio non dovrebbe vivere solo per se stesso o per la propria famiglia nucleare. Dobbiamo vivere per il corpo di cui facciamo parte.

Leggo alcuni brani che parlano del fatto che siamo un unico corpo in Gesù Cristo. Leggo Romani 12:3-5, 9-10, 15-16

3 Infatti, per la grazia che mi è stata data, dico a ciascuno che si trovi fra voi di non avere alcun concetto più alto di quello che conviene avere, ma di avere un concetto sobrio, secondo la misura della fede che Dio ha distribuito a ciascuno. 4 Infatti, come in uno stesso corpo abbiamo molte membra e tutte le membra non hanno la medesima funzione, 5 così noi, che siamo molti, siamo un medesimo corpo in Cristo, e ciascuno siamo membra l’uno dell’altro.
9 L’amore sia senza ipocrisia; detestate il male e attenetevi fermamente al bene. 10 Nell’amore fraterno, amatevi teneramente gli uni gli altri; quanto all’onore fate a gara nel renderlo gli uni gli altri.
15 Rallegratevi con quelli che sono allegri, piangete con quelli che piangono. 16 Abbiate tra voi un medesimo sentimento; non aspirate alle cose alte, ma attenetevi alle umili; non siate savi da voi stessi. (Romani 12:3-5,9-10,15-16)

Questo brano ci parla del fatto che insieme costituiamo un unico corpo. Abbiamo funzioni diverse, ma siamo membra l'uno dell'altro. E' importante capire questo. Siamo membra l'uno dell'altro. Abbiamo doni diversi, che dobbiamo adoperare per il bene degli altri. Dobbiamo amarci teneramente. Dobbiamo onorarci. Dobbiamo essere così legati fra di noi che ci rallegriamo con chi è allegro, e piangiamo con chi piange. Siamo veramente un unico corpo.

Guardiamo anche in 1Corinzi 12:7,11-27

“Or a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per l’utilità comune.” (1Corinzi 12:7 LND)
“11 Or tutte queste cose le opera quell’unico e medesimo Spirito, che distribuisce i suoi doni a ciascuno in particolare come vuole. 12 Come infatti il corpo è uno, ma ha molte membra, e tutte le membra di quell’unico corpo, pur essendo molte, formano un solo corpo, così è anche Cristo. 13 Ora noi tutti siamo stati battezzati in uno Spirito nel medesimo corpo, sia Giudei che Greci, sia schiavi che liberi, e siamo stati tutti abbeverati in un medesimo Spirito. 14 Infatti anche il corpo non è un sol membro, ma molte. 15 Se il piede dicesse: "Perché non sono mano io non sono parte del corpo," non per questo non sarebbe parte del corpo. 16 E se l’orecchio dicesse: "Perché non sono occhio, io non sono parte del corpo," non per questo non sarebbe parte del corpo. 17 Se tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe l’udito? Se tutto fosse udito, dove sarebbe l’odorato? 18 Ma ora Dio ha posto ciascun membro nel corpo, come ha voluto. 19 Ma se tutte le membra fossero un solo membro, dove sarebbe il corpo? 20 Ci sono invece molte membra, ma vi è un solo corpo. 21 E l’occhio non può dire alla mano: "Io non ho bisogno di te"; né parimenti il capo può dire ai piedi: "Io non ho bisogno di voi". 22 Anzi, le membra del corpo che sembrano essere le più deboli, sono molto più necessarie delle altre; 23 e quelle che stimiamo essere le meno onorevoli del corpo, le circondiamo di maggior onore; e le nostre parti indecorose sono circondate di maggior decoro; 24 ma le nostre parti decorose non ne hanno bisogno. Perciò Dio ha composto il corpo, dando maggiore onore alla parte che ne mancava, 25 affinché non vi fosse divisione nel corpo, ma le membra avessero tutte una medesima cura le une per le altre. 26 E se un membro soffre, tutte le membra soffrono; mentre se un membro è onorato, tutte le membra ne gioiscono insieme. 27 Or voi siete il corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per parte sua.” (1Corinzi 12:11-27 LND)

Che brano ricco, che meriterebbe un sermone per conto suo. Per adesso, voglio notare che siamo parte gli uni degli altri, formiamo un unico corpo. Abbiamo tutti ricevuto doni spirituali, chiamati anche la manifestazione dello Spirito. Notate che questi servono per l'utilità comune. Dio ha dato a ciascuno doni spirituali che servono per il bene spirituale degli altri.

Il piano di Dio per noi è crescere investendo costantemente gli uni negli altri.

Quanto è fondamentale comprendere che siamo tutti membra di un unico corpo. E perciò, siamo membra gli uni degli altri. Ogni membro del corpo deve avere grande premura e cura per le altre membra. Ogni membro è importante ed essenziale. Nel piano di Dio, è fondamentale che le membra abbiano tutte una medesima cura le une per le altre.

Anche Efesini 1:22,23 ci ricorda che facciamo parte di un unico corpo. Siamo membra gli uni degli altri.

22 ed egli ha posto ogni cosa sotto i suoi piedi, e lo ha dato per capo sopra ogni cosa alla chiesa, 23 che è il suo corpo, il compimento di colui che compie ogni cosa in tutti. (Efesini 1:22,23)

Poi, Efesini 4:4

4 Vi è un unico corpo e un unico Spirito, come pure siete stati chiamati nell’unica speranza della vostra vocazione. (Efesini 4:4)

Efesini 4:11-16 è un brano molto importante, che ci spiega come vivere insieme come membra del corpo di Cristo. Notate quanto è fondamentale che siamo strettamente legati insieme.

11 Ed egli stesso ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti e altri come pastori e dottori, 12 per il perfezionamento dei santi, per l’opera del ministero e per l’edificazione del corpo di Cristo, 13 finché giungiamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, a un uomo perfetto, alla misura della statura della pienezza di Cristo, 14 affinché non siamo più bambini, sballottati e trasportati da ogni vento di dottrina, per la frode degli uomini, per l'astuzia che mira ad usare insidie di errore, 15 ma, seguendo la verità nell’amore, cresciamo in ogni cosa in colui che è il capo, cioè Cristo. 16 Dal quale tutto il corpo ben connesso e unito insieme, mediante il contributo fornito da ogni giuntura e secondo il vigore nella misura di ogni singola parte, produce la crescita del corpo per l’edificazione di se stesso nell’amore. (Efesini 4:11-16)

Prego che vediamo qua che la nostra crescita DIPENDE dal fatto di essere strettamente legati gli uni agli altri. La nostra crescita non arriva principalmente in modo individuale, ma quando siamo strettamente legati insieme.

Voglio ripetere questo, perché è fondamentale. La nostra crescita non arriva principalmente in modo individuale, ma quando siamo strettamente legati insieme. Solo così possiamo crescere bene in Cristo.

Anche Colossesi 2:19 ci dichiara che cresciamo quando siamo legati insieme, investendo gli uni negli altri. Leggo.

9 e non attenendosi al Capo, da cui tutto il corpo, ben nutrito e tenuto insieme mediante le giunture e le articolazioni, cresce con l’accrescimento che viene da Dio. (Colossesi 2:19)

Dio ci fa crescere quando siamo ben nutriti e tenuti insieme. Quando ognuno vive per se stesso, e per la propria famiglia, ma non per il resto del corpo, questa crescita non avviene.

Siamo Famiglia

Oltre ad essere corpo, ci sono anche tanti brani che ci ricordano che siamo una famiglia, e che quindi, Dio vuole che noi abbiamo rapporti stretti gli uni con gli altri, come quelli di una famiglia. Per esempio, Galati 6:10 ci insegna che dobbiamo fare del bene a tutti, ma in modo particolare a quelli della famiglia di Dio.

10 Mentre dunque abbiamo l’opportunità, facciamo del bene a tutti, ma principalmente a coloro della famiglia della fede. (Galati 6:10)

La vita cristiana è una vita dedita a fare del bene, ma dobbiamo riconoscere che siamo membra gli uni degli altri, perciò, dobbiamo soprattutto impegnarci a fare del bene gli uni agli altri.

Certamente, per fare del bene, devo conoscere i miei fratelli e le mie sorelle, devo capire le loro circostanze, devo capire quale è il bene che serve a loro. Devo essere coinvolto nelle loro vite.

Leggo anche Efesini 2:19. Questo brano è scritto per noi che prima eravamo gentili, esclusi dalla famiglia di Dio. Ora, per la grazia di Dio in Gesù Cristo, siamo membri della famiglia di Dio. Leggo questo versetto bellissimo. Notate quello che facciamo, tutti insieme.

19 Voi dunque non siete più forestieri né ospiti, ma concittadini dei santi e membri della famiglia di Dio, 20 edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Gesù Cristo stesso la pietra angolare, 21 su cui tutto l’edificio ben collegato insieme cresce per essere un tempio santo nel Signore, 22 in cui anche voi siete insieme edificati per essere una dimora di Dio nello Spirito. (Efesini 2:19-22)

Avete notato che insieme, siamo una dimora di Dio nello Spirito? In quanto siamo la famiglia di Dio, Dio stesso dimora in noi. Il fatto di essere parte della famiglia di Dio è di immensa importanza.

Come parte della famiglia di Dio, siamo fratelli e sorelle gli uni degli altri. Questo non è solo un modo di dire. Siamo veramente e realmente fratelli e sorelle. Infatti, quando lasciamo questo mondo, finirà l'importanza dei rapporti terreni. Ma il fatto di essere fratelli e sorelle in Cristo durerà per tutta l’eternità.

In varie epistole, ma in modo particolare in 1Giovanni, leggiamo di quanto è essenziale amarci come fratelli e sorelle. Leggo alcuni versetti da 1Giovanni.

10 Chi ama il proprio fratello dimora nella luce e non vi è niente in lui che lo faccia cadere. (1Giovanni 2:10)
10 Da questo si riconoscono i figli di Dio e i figli del diavolo: chiunque non pratica la giustizia non è da Dio, e neppure lo è chi non ama il proprio fratello. 11 Poiché questo è il messaggio che avete udito dal principio: che ci amiamo gli uni gli altri, (1Giovanni 3:10,11)
14 Noi sappiamo di essere passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli; chi non ama il fratello rimane nella morte. (1Giovanni 3:14)

Qua, Dio ci insegna che è proprio il fatto di amare, chiaramente, amare veramente, di cuore e con impegno, è il fatto di amare i fratelli che dimostra che la nostra salvezza è vera.

In 1Giovanni 3:16-18 impariamo che il nostro amore non è un semplice sentimento, è un impegno. Leggo.

16 Da questo abbiamo conosciuto l'amore di Dio: perché egli ha dato la sua vita per noi; anche noi dobbiamo dare la nostra vita per i fratelli. 17 Ma se uno ha dei beni di questo mondo e vede il proprio fratello che è nel bisogno e gli chiude le sue viscere, come dimora in lui l'amore di Dio? 18 Figlioletti miei, non amiamo a parole né con la lingua, ma a fatti e in verità. (1Giovanni 3:16-18)

Amare i nostri fratelli, veramente amarli, è fondamentale per ogni vero credente. In 1Giovanni 4 leggiamo:

20 Se uno dice: «Io amo Dio», e odia il proprio fratello, è bugiardo; chi non ama infatti il proprio fratello che ha visto, come può amare Dio che non ha visto? 21 E questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche il proprio fratello. (1Giovanni 4:20,21)

Siamo stati adottati come figli, abbiamo lo stesso Padre, quindi, siamo fratelli e sorelle gli uni degli altri. Essere salvati vuol dire: amare nostro fratello o sorella. Vuol dire amare veramente.

Vuol dire amare intensamente. Vuol dire conoscere, perché non possiamo amare se non conosciamo. Infatti, in Efesini 5, ai mariti viene comandato di amare le loro mogli. Invece, in 1Pietro 3:7, il comandamento ai mariti è di vivere con le loro mogli secondo conoscenza. Questo è perché amare veramente richiede conoscenza, profonda conoscenza. È solo così che possiamo capire qual'è il bisogno di quella persona.

Similmente, per poter amare i nostri fratelli e sorelle, dobbiamo conoscerli, e perciò, è necessario essere coinvolti nella vita gli uni degli altri. Dobbiamo passare il tempo insieme, dobbiamo aprire le nostre case e i nostri cuori gli uni agli altri. Così avendo stretti rapporti possiamo veramente amarci gli uni gli altri.

È interessante che ben cinque volte nelle epistole troviamo il comandamento di salutarci con un santo bacio. In altre parole, il nostro amore l'uno per l'altro deve arrivare ad essere un amore che comprende un grande affetto per gli altri, un affetto che comprende un affetto fisico, tenero, che vediamo con un santo bacio.

Ci sono tanti versetti che parlano dell'importanza non solo di amarci, ma di avere affetto l'uno per l'altro. Per esempio, notate il cuore di Paolo in Filippesi 1:8.

8 Dio infatti mi è testimone, come io vi ami tutti con affetto sviscerato in Gesù Cristo. (Filippesi 1:8)

Sentite il cuore di Paolo in uno Tessalonicesi 1:7,8.

7 Ma siamo stati mansueti fra voi, come una nutrice che alleva teneramente i suoi bambini. 8 Così, nel grande affetto che nutrivamo per voi, eravamo disposti di comunicarvi non solo l’evangelo di Dio, ma anche la nostra stessa vita, perché ci eravate divenuti cari. (1Tessalonicesi 1:7,8)

Notate il tenero amore di Paolo per quei credenti. Tu hai questo grande, profondo affetto per gli altri credenti?

In 2 Pietro 1, Pietro sta indicando un elenco di qualità che sono essenziali nella vita cristiana. Notate che “l'affetto fraterno” fa parte di quello che è fondamentale per ogni vero credente. Ascoltate questo elenco.

5 Anche voi per questa stessa ragione, usando ogni diligenza, aggiungete alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, 6 alla conoscenza l’auto-controllo, all’auto-controllo la perseveranza, alla perseveranza la pietà, 7 alla pietà l’affetto fraterno e all’affetto fraterno l’amore. (2Pietro 1:5-7)

Cari fratelli e care sorelle, state usando ogni diligenza per aggiungere alle altre qualità l'affetto fraterno? Siete veramente vicini agli altri credenti, in modo che loro vedano e sentano il vostro amore? Ti impegni a passare il tempo con loro, conoscendoli veramente, conoscendo veramente la loro situazione, in modo da poterli amare, in modo da avere affetto fraterno? È solo se stiamo insieme che possiamo mostrare pienamente questo affetto fraterno.

Importanza del contatto faccia a faccia

Come stiamo vedendo, il contatto personale è fondamentale per vivere la vita cristiana. È principalmente con il contatto diretto che possiamo adoperare i nostri doni spirituali nella vita degli altri. È principalmente con il contatto diretto che possiamo mostrare l'affetto fraterno che fa parte della vita cristiana.

In Romani 1, sentiamo il cuore di Paolo, e quanto desiderava andare a vedere i credenti di Roma di persona, per poter essere un aiuto spirituale per loro. A Paolo non bastava solo scrivere. Leggo Romani 1:9-13)

9 Perché Dio, a cui io servo nel mio spirito mediante l’evangelo di suo Figlio, mi è testimone che non smetto mai di menzionarvi, 10 chiedendo continuamente nelle mie preghiere che mi sia finalmente concessa dalla volontà di Dio l’opportunità di venire da voi, 11 perché io desidero grandemente vedervi per comunicarvi qualche dono spirituale, affinché siate fortificati. 12 E questo è per essere assieme a voi consolato insieme mediante la fede che abbiamo in comune, vostra e mia. 13 Ora, fratelli, io non voglio che ignoriate che molte volte mi sono proposto di venire da voi per avere anche tra voi qualche frutto, come tra gli altri gentili; ma finora ne sono stato impedito. (Romani 1:9-13)

Anche alla fine di questa epistola, Paolo menziona ancora quanto desidera vedere loro. Leggo Romani 15:22,23.

22 Anche per questo motivo sono stato spesse volte impedito di venire da voi. 23 Ma ora, non avendo più luogo da evangelizzare in queste regioni, e avendo già da molti anni un grande desiderio di venire da voi, (Romani 15:22,23)

Era importantissimo per Paolo essere fisicamente insieme con quei credenti. Lui capiva molto bene che quello stretto contatto era essenziale per la crescita in Cristo.

Notate il cuore di Paolo nella sua prima epistola ai Tessalonicesi. Leggo 2:17-19 e poi 3:9-11.

17 Or noi, fratelli, privati di voi per un breve tempo, di persona ma non col cuore, ci siamo maggiormente preoccupati, spinti da un grande desiderio, di vedere il vostro volto. 18 Perciò abbiamo voluto, almeno io Paolo, non solo una ma ben due volte, venire da voi, ma Satana ce lo ha impedito. 19 Qual è infatti la nostra speranza, o gioia, o corona di gloria? Non siete proprio voi, davanti al Signor nostro Gesù Cristo alla sua venuta? (1Tessalonicesi 2:17-19)
9 Quale ringraziamento possiamo infatti rendere a Dio per voi, per tutta la gioia che proviamo a causa vostra davanti al nostro Dio, 10 pregando intensamente, notte e giorno, per poter vedere la vostra faccia e compiere le cose che mancano ancora alla vostra fede? 11 Ora Dio stesso, nostro Padre, e il Signor nostro Gesù Cristo appianino il nostro cammino verso di voi. (1Tessalonicesi 3:9-11)

Paolo aveva un profondo amore per questi credenti, e il suo grande desiderio era di stare personalmente con loro. Questo dovrebbe essere il nostro desiderio, perché questo è il piano di Dio.

Il contatto diretto è fondamentale per poter mostrare l'amore di Dio, il contatto diretto è fondamentale per poter usare i nostri doni spirituali nella vita degli uni e degli altri. Il contatto diretto è fondamentale per conoscersi bene, in modo da capire quale sia il modo giusto di amare in quella particolare circostanza.

Anche l’Apostolo Giovanni, pur potendo scrivere ai credenti, voleva vederli personalmente. Leggo 2 Giovanni 1:12.

12 Anche se avevo molte cose da scrivervi, non ho voluto farlo per mezzo di carta e di inchiostro, ma spero di venire da voi e di parlarvi a voce, affinché la nostra gioia sia completa. (2Giovanni 1:12)

Giovanni capiva l'importanza di un contatto personale. In questo versetto vediamo che il contatto personale è un modo in cui Dio dà gioia. Oh che possiamo noi impegnarci ad avere questo contatto gli uni con gli altri!

La chiesa è essenziale per la crescita spirituale

Dio vuole che stiamo insieme. Questo è il suo piano. Egli insegna questo, questo è quello che vediamo come esempi nel Nuovo Testamento, e perfino Dio comanda questo. Leggo Ebrei 10:24,25.

24 E consideriamo gli uni gli altri, per incitarci ad amore e a buone opere, 25 non abbandonando la nostra comune adunanza come alcuni hanno l’abitudine di fare, ma esortandoci a vicenda, tanto più che vedete approssimarsi il giorno. (Ebrei 10:24,25)

Dobbiamo stare insieme, per poter investire gli uni negli altri. È fondamentale far parte degli incontri della chiesa, ed è fondamentale vederci a tu per tu.

Leggo anche Colossesi 3:16, che parla di rapporti stretti, in cui i credenti investono gli uni negli altri.

12 Rivestitevi dunque come eletti di Dio, santi e diletti, di viscere di misericordia, di benignità, di umiltà, di mansuetudine e di pazienza, 13 sopportandovi gli uni gli altri e perdonandovi, se uno ha qualche lamentela contro un altro; e come Cristo vi ha perdonato, così fate pure voi. 14 E sopra tutte queste cose, rivestitevi dell’amore, che è il vincolo della perfezione. 15 E la pace di Dio, alla quale siete stati chiamati in un sol corpo, regni nei vostri cuori; e siate riconoscenti. 16 La parola di Cristo abiti in voi copiosamente, in ogni sapienza, istruendovi ed esortandovi gli uni gli altri con salmi, inni e cantici spirituali, cantando con grazia nei vostri cuori al Signore. (Colossesi 3:12-16)

In questo brano, vediamo quanto le nostre vite devono essere legate l'una con l'altra. Vediamo che il piano di Dio per noi è quello di amare gli uni gli altri profondamente, che vuol dire necessariamente essere molto legati, ed avere insieme molti contatti.

La società vuole separarci

Come chiesa, abbiamo appena fatto uno studio in cui abbiamo visto che Satana è il principe del mondo. Abbiamo visto che ogni persona che non è in Cristo è guidata da Satana, anche se solitamente non se ne rende conto. Perciò, il mondo, la società, lo Stato, le scuole, i media, tutti vengono usati per allontanarci da quello che Dio ci insegna.

Dio vuole che abbiamo molto contatto gli uni con gli altri. La società opera per allontanarci gli uni dagli altri.

Vediamo questo da anni. Per esempio già da tanti anni si trasmette il telegiornale all’ora di cena. Perciò, da tanti anni, tante famiglie in Italia, come nel resto del mondo, non parlano più insieme a tavola durante la cena. Piuttosto, guardano il telegiornale.

Vediamo questo in quanto tanti ragazzi praticano sport, che spesso vuol dire che mancano a cena o almeno una cena rilassata con la famiglia, perché hanno l'allenamento oppure una partita. E perciò, anziché crescere trascorrendo quel tempo a tavola per parlare tranquillamente insieme, e per invitare tante altre persone, la vita familiare diventa frenetica e c'è sempre meno tempo per investire negli altri.

Negli ultimi 30 anni, è entrato in gioco anche Internet, e negli ultimi dieci anni, molto di più, lo smartphone. Questo toglie molto tempo a tante persone. Questo vuol dire che le persone hanno sempre meno tempo gli uni per gli altri.

Anni fa, nelle serate quando c'era bel tempo, le persone si sedevano fuori davanti casa, passando il tempo insieme con i vicini,. Anni fa, i genitori vivevano in casa di uno dei figli, e i nipoti avevano molto tempo per imparare tante cose dai loro nonni.

Oggi, solitamente ogni famiglia resta nella propria casa, e c'è poco tempo da trascorrere insieme come famiglia, e ancora meno tempo da trascorrere con altri credenti.

Se consideriamo la società in cui viviamo, vediamo che mette grandissima pressione sulle persone togliendo tempo da trascorrere con la propria famiglia. E poi, a non avere tempo gli uni con gli altri. La società incoraggia le famiglie a mandare i bambini alla scuola materna quando sono piccolissimi, quando avrebbero invece tanto bisogno di imparare i veri valori dai genitori. La scuola è fatta in modo tale che riesce ad esercitare la principale influenza nella vita dei bambini e dei ragazzi, e in realtà, trasmette una mentalità lontana dai valori di Dio.

Quando la società parla dell'importanza di socializzazione per i ragazzi, in realtà quello che intende è il contrario di quello che Dio insegna. Dio insegna che i bambini ed i ragazzi hanno bisogno di imparare saggezza da quelli più maturi. Per la società, la socializzazione è che bambini e ragazzi passino molto tempo con i loro coetanei.

E poi, il modo in cui oggi i ragazzi crescono, insegna a vivere per loro stessi, con lo sport, con il divertimento, con Internet e social media.

Crescendo così, e poi, con tutti gli impegni che ci sono per chi è adulto, siamo ormai diventati una società in cui sembra quasi impossibile avere molto tempo da investire gli uni negli altri.

Poi, in un mondo che già spinge le persone ad essere poco legate gli uni agli altri, siamo in mezzo a quella che viene chiamata una pandemia, in cui lo Stato spinge le persone ad avere timore di avere uno stretto contatto gli uni con gli altri. Ci spinge ad evitare proprio quel contatto che è così importante per la nostra crescita spirituale.

In realtà, moltissimo di quello che viene detto della pandemia non è scientificamente vero. Infatti, molto dalla vera scienza non viene condiviso. C'è un forte impegno nel voler spaventare le persone. Ci sono stati pochi veri studi scientifici su quanto le mascherine siano efficaci. Ma i pochi studi veri che sono stati fatti dimostrano che in realtà le mascherine, come vengono utilizzate, non fanno alcuna differenza statisticamente significativa.

È un fatto scientifico che più del 99,9% delle persone sotto i settant'anni in buona salute che prendono questo virus non muoiono. E quindi, non serve tutto questo isolamento. Basterebbe isolare i vecchi, e le persone ad alto rischio.

Il fatto è che questo distaccamento ha causato una grande mancanza della cura spirituale che Dio ci comanda ad avere gli uni per gli altri. Tante persone vecchie hanno sofferto molto a causa dell'isolamento. Tante persone hanno paura. E così, c’è molta meno cura gli uni degli altri.

Quando ubbidire allo Stato

Quasi tutti sanno che Dio ci comanda di ubbidire allo stato. Per esempio, in Romani 13, leggiamo:

1 Ogni persona sia sottoposta alle autorità superiori, poiché non c’è autorità se non da Dio; e le autorità che esistono sono istituite da Dio. 2 Perciò chi resiste all’autorità, resiste all’ordine di Dio; e quelli che vi resistono attireranno su di sé la condanna. 3 I magistrati infatti non sono da temere per le opere buone, ma per le malvagie; ora non vuoi temere l’autorità? Fa’ ciò che è bene, e tu riceverai lode da essa, 4 perché il magistrato è ministro di Dio per te nel bene; ma se tu fai il male, temi, perché egli non porta la spada invano; poiché egli è ministro di Dio, un vendicatore con ira contro colui che fa il male. 5 Perciò è necessario essergli sottomessi, non solo per timore dell’ira ma anche per ragione di coscienza. (Romani 13:1-5).

Certamente, questo è un comandamento importante a cui dobbiamo ubbidire. Infatti, i veri credenti dovrebbero essere i cittadini migliori della società. Dovrebbero essere dei buoni modelli per gli altri. E prego che saremo così.

Però, l'autorità che Dio ha dato allo Stato non è un'autorità assoluta. Lo Stato non ha mai l'autorità di andare contro qualunque comandamento di Dio.

Per esempio, Dio stesso ha stabilito il matrimonio, e non ha dato allo Stato l'autorità di decidere chi può essere sposato. Dio non ha dato allo Stato l'autorità di riconoscere categorie di persone diverse da quelle che Dio ha stabilito già alla creazione.

Dio non ha dato l'autorità allo stato di vietare in qualunque modo quello che Dio ha comandato alle chiese.

In Atti 4, Pietro e Giovanni vengono arrestati, e portati davanti al Sinedrio, che era l'autorità. Leggo quello che viene loro ordinato, e la loro risposta.

“18 E, chiamatili, comandarono loro di non parlare affatto, né di insegnare nel nome di Gesù, 19 Ma Pietro e Giovanni, rispondendo loro, dissero: "Giudicate voi, se è giusto davanti a Dio ubbidire a voi, piuttosto che a Dio. 20 Poiché, quanto a noi, non possiamo non parlare delle cose che abbiamo visto e udito".” (Atti 4:18-20 LND)

Pietro e Giovanni vanno fuori e continuano a predicare nel nome di Gesù Cristo. Perciò, vengono arrestati e riportati davanti alle autorità. Notate di nuovo quello che dichiarano.

“27 Così essi li portarono e li presentarono davanti al sinedrio e il sommo sacerdote li interrogò, 28 dicendo: "Non vi abbiamo severamente proibito di insegnare in questo nome? Ed ecco, voi avete riempito Gerusalemme della vostra dottrina e volete far ricadere su di noi il sangue di quest’uomo". 29 Ma Pietro e gli altri apostoli, rispondendo, dissero: "Bisogna ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini.” (Atti 5:27-29 LND)

Quando lo Stato ci ordina a non fare qualcosa che Dio ci comanda di fare, dobbiamo ubbidire a Dio.

Vediamo vari esempi di questo nella Bibbia. Quando il Faraone in Egitto ordinò alle levatrici di uccidere i bambini maschi degli Ebrei, due di loro si rifiutarono, e questo viene presentato come giusto davanti a Dio.

Quando a Gerico i cittadini dovevano dire alle autorità dove erano le spie degli israeliti, la prostituta Rahab, avendo fede in Dio, si è rifiutata, e piuttosto ha protetto le spie. È onorata da Dio per questo.

Ci sono altri esempi. E poi, oggi come negli anni passati, c’è persecuzione di credenti in tantissimi posti. I credenti si incontrano, nonostante sia vietato, rischiando multe, carcere, e perfino la morte. Infatti, la chiesa cresce quando i credenti capiscono l'importanza di seguire Dio costi quello che costi.

Quindi

Quindi, voglio incoraggiare ognuno di noi che è un credente a capire sempre di più l’importanza di essere molto coinvolto nella vita degli uni e degli altri.

La nostra crescita dipende moltissimo dal fatto di essere molto legati insieme, investendo gli uni negli altri.

Certamente, questo è un sacrificio, ma tutto quello che vale veramente è un sacrificio. Questo vale più di qualsiasi altra cosa.

Il dono più grande che si può dare al coniuge è di crescere in Cristo.

Il dono più grande che genitori possono dare ai loro figli è di crescere in Cristo.

Dobbiamo capire che l’andazzo del nostro mondo ci ostacola dall'investire gli uni negli altri. Però, dobbiamo combattere contro l’andazzo del mondo. Dobbiamo avere come grande impegno quello di vivere la vita in modo da essere gli uni per gli altri.

La nostra natura umana va contro tutto questo. L’andazzo della società spinge contro questo. A volte, lo stato spinge contro questo. Dobbiamo avere in mente quello che Dio ci insegna, dobbiamo vivere per essere legati gli uni con gli altri. E così, insieme, cresciamo verso Cristo, e cresciamo i nostri figli in Cristo.