Aiuto Biblico

Siamo santi in Cristo Gesù

Filippesi 1:1, parte 1

sermone di Marco deFelice, www.AiutoBiblico.org per domenica, 2019, – cmd es –
Descrizione: Quando Dio ci salva, siamo santi in Cristo. Cosa vuol dire, e come viverla?
parole chiavi: Paolo, in Cristo, santi in Cristo, santi, santo

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Chi sei? In realtà, abbiamo tante identità, ma solo una cambia la nostra eternità. Cioè, uno può essere figlio, fratello, marito, padre, operaio, vicino, Italiano, e tante altre identità. Però, quello che importa è se tu sei un peccatore, sotto condanna, oppure, se tu sei un santo in Gesù Cristo. Tenete questo in mente, mentre iniziamo a considerare l’Epistola ai Filippesi.

Nell’ultimo sermone, abbiamo visto che Filippi era una città romana, e che la maggioranza delle persone che Dio ha salvato erano gentili. Già dall’inizio, i giovani credenti subirono grandi persecuzioni. Paolo e Sila, che avevano fondato la chiesa, furono arrestati, picchiati, e gettati in prigione.

Dio mandò un terremoto miracoloso, liberandoli dal carcere, e poi, salvò il carceriere e la sua famiglia. Il giorno dopo, Paolo e Sila dovevano lasciare la città. I due fondatori di questa chiesa furono obbligati a lasciare questa giovane chiesa in mezzo ad una grande persecuzione.

Ricordate che già dall’inizio, questa chiesa provvedeva sostegno a Paolo. Cioè, questi giovani credenti mostravano grande zelo nel promuovere la predicazione dell’evangelo altrove.

In quel sermone, abbiamo visto che Paolo era stato preparato da Dio, molto prima della sua salvezza, per il ministero che Dio gli avrebbe dato. Dio prepara anche noi per il ministero che ha per noi.

l’inizio della lettera

Iniziamo ora a considerare il contenuto di questa lettera. Questa lettera, come tutta la Bibbia, fu scritta a certe persone, ma fu ispirata da Dio, e per questo, è anche per noi. Perciò, ascoltiamo dunque attentamente tutto ciò che Dio ha da dirci in questa lettera.

Leggo il versetto 1 e 2.

“1 Paolo e Timoteo, servi di Gesù Cristo, a tutti i santi in Cristo Gesù che sono a Filippi, con i vescovi e i diaconi: 2 grazia a voi e pace a da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo.” (Filippesi 1:1,2 LND)

Notate che Paolo acclude Timoteo nel saluto iniziale di questa lettera. È chiaro dal contenuto che fu Paolo a scrivere questa lettera. Però, come fa in tante epistole, acclude il nome di qualche collaboratore, e menziona tanti altri.

È facile pensare a quanto Dio ha fatto tramite l’Apostolo Paolo. Però, in realtà, Paolo aveva un grande gruppo di collaboratori, che servivano Dio con lui. Quello che Dio ha fatto era tramite tanti. Paolo menziona i suoi collaboratori spesso. Vi leggo solo alcuni esempi.

1Corinzi 4:17 parla di Timoteo.

“Per questa ragione vi ho mandato Timoteo, che è mio figlio diletto e fedele nel Signore, che vi ricorderà quali sono le mie vie in Cristo e come insegno dappertutto in ogni chiesa.” (1Corinzi 4:17 LND)

In 2Corinzi 9:3, Paolo parla di aver mandati più fratelli. Ve lo leggo.

“Or ho mandato questi fratelli, perché il nostro vanto per voi non risulti vano a questo riguardo affinché, come dicevo, siate pronti,” (2Corinzi 9:3 LND)

In 2Corinzi 2:12.18, Paolo parla di aver mandato Tito e un altro fratello. Leggo.

“Ho pregato Tito di venire da voi e con lui ho mandato questo fratello. Tito si è approfittato di voi? Non abbiamo camminato col medesimo spirito e sulle medesime orme?” (2Corinzi 12:18 LND)

In Efesini 6:21,22, Paolo scrive che aveva mandato Tichico a loro. Ve lo leggo.

“21 Ora, affinché anche voi sappiate come sto e ciò che faccio, Tichico, il caro fratello e fedele ministro nel Signore, vi informerà di tutto; 22 ve l’ho mandato proprio a questo scopo, affinché veniate a conoscenza del nostro stato e consoli i vostri cuori.” (Efesini 6:21-22 LND)

Qua in Filippesi, in 2:25, Paolo dichiara che aveva mandato Epafròdito.

“Tuttavia ho ritenuto necessario di mandarvi Epafrodito, mio fratello, compagno d’opera e di lotta, vostro apostolo e ministro dei miei bisogni” (Filippesi 2:25 LND)

In Tito 3:12, Paolo parla di mandare Artemas e Tichico. Ve lo leggo.

“Quando ti avrò mandato Artema o Tichico, fa’ di tutto per venire da me a Nicopoli, perché ho deciso di passare l’inverno lì.” (Tito 3:12 LND)

In questi, e tanti altri brani, possiamo capire che quello che Dio ha compiuto tramite Paolo, in realtà era tramite tanti uomini. Sapiamo poco di loro. Ma sapiamo che erano pronti a fare quello che serviva, e che furono usati da Dio per portare molto frutto per il regno di Dio.

Quando tu sei disposto a servire Dio, e non ti preoccupi di essere notato, allora, Dio opererà tramite te. Prego che possiamo tutti desiderare la gloria di Dio, e non preoccuparci minimamente se veniamo conosciuti o no dagli uomini. Non cerchiamo la gloria degli uomini. Facciamo tutto per la gloria di Dio. Sarà poi Dio a dare la ricompensa per l’eternità.

Servi di Cristo Gesù

Andando avanti in questo versetto, notiamo che Paolo dichiara che lui e Timoteo sono servi di Cristo. Leggo di nuovo il versetto 1.

“1 Paolo e Timoteo, servi di Cristo Gesù, a tutti i santi in Cristo Gesù che sono in Filippi, con i vescovi e con i diaconi,” (Fil 1:1)

Consideriamo questa parola “servi”.

Prima di tutto, in greco questa parola, doulos, vuol dire schiavo. Viene tradotto spesso come schiavo, per esempio, in Giovanni 8:34,35, dove troviamo la stessa parla, tradotta due volte come “schiavo”.

“34 Gesù rispose loro: "In verità, in verità vi dico: Chi fa il peccato è schiavo del peccato. 35 Or lo schiavo non rimane sempre nella casa; il figlio invece vi rimane per sempre.” (Giovanni 8:34-35 LND)

Questa parola significa, uno che fa la volontà di un altro. Paolo è i suoi collaboratori si consideravano schiavi di Gesù Cristo, vivevano per fare la volontà del Signore Gesù Cristo.

In realtà, questa è la vita cristiana: piuttosto che vivere per noi stessi, vivere per il nostro Signore, e fare la SUA volontà, non la nostra.

Per esempio, nel Padre Nostro, Gesù ci insegna a pregare così:

“Venga il tuo regno. Sia fatta la tua volontà in terra come in cielo.” (Matteo 6:10 LND)

In Matteo 7:21, Gesù descrive i veri credenti come coloro che fanno la volontà di Dio. Ve lo leggo.

“Non chiunque mi dice: "Signore, Signore" entrerà nel regno dei cieli; ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.” (Matteo 7:21 LND)

In Matteo 12:50, Gesù sta insegnando ad una folla di persone, e gli dicono che la sua famiglia è fuori e lo vogliono. Notate la risposta di Gesù.

“Poiché chiunque fa la volontà del Padre mio, che è nei cieli, mi è fratello, sorella e madre".” (Matteo 12:50 LND)

La vera vita cristiana, essere veramente un figlio di Dio, è una vita in cui non si fa la propria volontà, ma si fa la volontà di Dio.

Vediamo questo in Gesù Cristo stesso, che faceva la volontà del Padre. Per esempio in Giovanni 4:34, Gesù dichiara:

“Gesù disse loro: "Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e di compiere l’opera sua.” (Giovanni 4:34 LND)

Vediamo la stessa cosa in Giovanni 6:38.

“perché io sono disceso dal cielo, non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.” (Giovanni 6:38 LND)

Gesù faceva sempre la volontà del Padre, fino alla croce. Leggo una parte della preghiera di Gesù nel Giardino di Getsemani, Luca 22:42.

“dicendo: "Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia volontà, ma la tua".” (Luca 22:42 LND)

Come Gesù faceva sempre la volontà del Padre, essere un vero cristiano vuol dire vivere facendo la volontà di Dio. Questo è il senso di essere schiavi di Cristo. O siamo schiavi del peccato, o siamo schiavi di Cristo.

L’Apostolo Paolo e Timoteo si riconoscevano come , come schiavi di Gesù Cristo. Questa è la vera vita cristiana. Tu vivi così?

a tutti i Santi in Cristo

Andando avanti, troviamo che Paolo sta scrivendo ai santi in Cristo Gesù. Chi sono i santi? Leggo ancora il versetto 1.

“Paolo e Timoteo, servi di Cristo Gesù, a tutti i santi in Cristo Gesù che sono in Filippi, con i vescovi e con i diaconi,”
(Filippesi 1:1)

Chi sono i santi a cui Paolo scrive? Chi sono i santi in Cristo?

Nel Nuovo Testamento, la parola “santo” è uno dei titoli più usati per descrivere credenti. Dire “un santo” è sinonimo a dire “un credente”. Se tu sei un figlio di Dio, TU sei un santo. Cosa vuol dire?

La parola “santo”, o “santi”, è una parola biblica molto importante. La parola santo e il derivato sacro vengono usati più di 500 volte nella Bibbia! Questo concetto riempie tutta la Bibbia. Cosa vuol dire “santo”?

Abbiamo detto in altre occasione che l’attributo di Dio più nominato nella Bibbia è la sua santità, cioè, Dio è Santo.

Parlando di Dio, dire che Dio è santo indica la sua purezza e la sua perfezione. Quando si usa la parola santo per riferirsi a persone, descrive una persona pura, separata dal peccato, e consacrata a Dio. È molto importante capire che una persona santa è consacrata a Dio. Quindi, vuol dire una persona separata dai non credenti, che vive per Dio, e non più per se stesso. I santi appartengono a Dio, e sono chiamati a vivere totalmente per Lui. Questo è il senso di chiamare qualcuno un santo. Appartenere a Dio e vivere per Lui.

Nel Nuovo Testamento, tutti i salvati sono chiamati “santi”. Ricordate che quando Dio ci salva, ci compra dal peccato e dalla morte, e apparteniamo a Lui. No apparteniamo più a noi stessi. Ascoltate l’esortazione che troviamo a proposito in 1Corinzi 6:19,20.

“19 Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi, il quale voi avete da Dio, e che voi non appartenete a voi stessi? 20 Infatti siete stati comprati a caro prezzo, glorificate dunque Dio nel vostro corpo e nel vostro spirito, che appartengono a Dio.” (1Corinzi 6:19-20 LND)

Apparteniamo a Dio. In Tito 2, leggiamo che Cristo ci ha salvati per purificarci per sé, come popolo speciale Leggo Tito 2:11-14.

11 Infatti la grazia salvifica di Dio è apparsa a tutti gli uomini, 12 e ci insegna a rinunziare all’empietà e alle mondane concupiscenze, perché viviamo nel mondo presente sobriamente, giustamente e piamente, 13 aspettando la beata speranza e l’apparizione della gloria del grande Dio e Salvatore nostro, Gesù Cristo, 14 il quale ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e purificare per sé un popolo speciale, zelante nelle buone opere. ( Tito 2:11-14 LND)

Tu: DA che cosa sei stato salvato? Grazie a Dio, per la sua grazia verso di noi in Gesù Cristo, siamo stati salvati dall’ira di Dio, salvati per appartenere a Cristo, un popolo puro e speciale. Siamo santi, consacrati a Cristo.

Eppure, se siamo onesti, riconosciamo che spesso, cadiamo. Spesso veniamo meno. Spesso, deludiamo il Signore, e deludiamo noi stessi. Se siamo onesti, spesso, non ci sentiamo di essere considerati santi.

Eppure, santi siamo, anche quando cadiamo, perché la santità non ha origine in noi, ma in Cristo. Notate che quando l’Apostolo Paolo inizia la sua Epistola alla Chiesa di Corinto, una chiesa piena di tanti problemi e peccati, dichiara che sono santificati, chiamati ad essere santi. Leggo 1Corinzi 1:1,2.

“1 Paolo, chiamato ad essere apostolo di Gesù Cristo, per volontà di Dio, e il fratello Sostene, 2 alla chiesa di Dio che è in Corinto ai santificati in Gesù Cristo, chiamati ad essere santi, insieme a tutti quelli che in qualunque luogo invocano il nome di Gesù Cristo, loro Signore e nostro:” (1Corinzi 1:1-2 LND)

Cari fratelli, siamo santi, non perché siamo bravi, non per merito nostro, ma solamente perché Dio che ci ha perdonati in Gesù Cristo, e ci ha giustificati in Cristo. Siamo stati comprati a caro prezzo, e siamo stati giustificati. Siamo santi, in Cristo.

Posizione legale “in Cristo”

Infatti, è estremamente importante capire l’unico modo che siamo santi, è che siamo santi perché siamo “in Cristo Gesù”. Leggo di nuovo Filippesi 1:1:

“1 Paolo e Timoteo, servi di Cristo Gesù, a tutti i santi in Cristo Gesù che sono in Filippi, con i vescovi e con i diaconi,” (Filippesi 1:1 LND)

Siamo santi perché siamo in Cristo Gesù. Questa è una realtà spirituali. Quando Dio ci ha salvati, siamo stati battezzati nella morte di Gesù, in modo che Egli ha preso il nostro peccato, e noi abbiamo ricevuto la sua giustizia. Siamo stati uniti a Cristo. Ripetutamente, leggiamo del fatto che siamo “in Cristo”.

Essere in Cristo comprende varie verità. Al livello del giudizio di Dio, il fatto di essere santi in Cristo è una posizione legale, davanti al Tribunale di Dio. Cioè, essere un santo vuol dire essere giustificato, dichiarato innocente. Siamo quello in Cristo.

Alla luce della santità assoluta di Dio, nessun uomo, per conto suo, potrebbe mai meritare questa posizione, perché basta un peccato e siamo colpevoli, anziché santi. L’unico modo che possiamo essere dichiarati santi e giusti è di essere perdonati in Gesù Cristo e coperti con la sua giustizia. Quindi, il fatto di essere santi è prima di tutto una posizione legale, che dipende dal fatto di essere coperti con la giustizia di Cristo, e di essere in Cristo.

Non è proprio questo il messaggio dell’evangelo. Annunciamo che siamo tutti peccatori, separati da Dio a causa dei nostri peccati, sotto giudizio, e che l’unico perdono è in Gesù Cristo, in cui possiamo essere giustificati e resi santi davanti a Dio. Nella salvezza, Dio mette il nostro peccato su Cristo, e noi diventiamo giustificati in Cristo. Leggiamo di questo in 2Corinzi 5:21.

“Poiché egli ha fatto essere peccato per noi colui che non ha conosciuto peccato, affinché noi potessimo diventare giustizia di Dio in lui.” (2Corinzi 5:21 LND)

Perciò, quando Paolo parla ai “santi in Cristo Gesù”, intende coloro che sono stati legalmente dichiarati santi, uniti a Cristo nella sua morte, e così essendo stati coperti con la santità di Cristo. Sta parlando a tutti i veri credenti a Filippi, e tramite l’ispirazione dello Spirito Santo, a tutti i veri credenti da allora.

Solo “in Cristo” possiamo essere santi.

In questa stessa Epistola, leggiamo che siamo giustificati solo in lui. Nel capitolo 3, Paolo sta parlando della sua salvezza. Notate quello che dichiara in Filippesi 3:9, parlando di Cristo.

“e per essere trovato in lui, avendo non già la mia giustizia che deriva dalla legge, ma quella che deriva dalla fede di Cristo: giustizia che proviene da Dio mediante la fede,” (Filippesi 3:9 LND)

Leggo anche Romani 8:1:

“Ora dunque non vi è alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù, i quali non camminano secondo la carne ma secondo lo Spirito,” (Romani 8:1 LND)

E anche 1Corinzi 1:30.

“Ora grazie a lui voi siete in Cristo Gesù, il quale da Dio è stato fatto per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione,” (1Corinzi 1:30 LND)

La salvezza è di essere “in Cristo”, e avere la sua giustizia e perciò, di essere santi in Lui.

Essere santi in Cristo è un dono di grazia. Però, è un dono che produce frutto. Ringraziamo Dio per l’immenso privilegio di essere santi in Cristo, e poi, viviamo per quello che siamo. SIAMO santi, viviamo come santi!

i Diritti e i Privilegi

Essere santi in Cristo ci porta immensi privilegi e benefici, più grandi di qualsiasi benedizione terrena.

Per esempio, un immenso beneficio di essere santi in Cristo è che abbiamo libero accesso a Dio. Ricordatevi che nessuno può, per conto proprio, avvicinarsi a Dio. Dio è un fuoco che consuma il peccatore. Dio nella sua santità non accetta l’uomo peccatore. Invece ora che siamo giustificati, e siamo santi in Cristo Gesù, abbiamo libero accesso al trono della grazia. Leggo Ebrei 10:19-22. Gesù Cristo è il nostro Sommo Sacerdote.

“19 Avendo dunque, fratelli, libertà di entrare nel santuario, in virtù del sangue di Gesù, 20 che è la via recente e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne, 21 e avendo un sommo sacerdote sopra la casa di Dio, 22 accostiamoci con cuore sincero, in piena certezza di fede, avendo i cuori aspersi per purificarli da una cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura.” (Ebrei 10:19-22 LND)

Avendo perciò libero accesso al trono della grazia, ovvero, alla presenza di Dio, possiamo sapere che Dio ascolta le nostre preghiere, e risponde con amore e con potenza, secondo la sua perfetta volontà, sempre al momento giusto, e nel modo perfetto. Senza Cristo, non c’è accesso a Dio. Grazie a Dio per questo immenso beneficio di essere santi in Gesù Cristo.

Come vivere

Come ho già menzionato, il fatto che Dio ci ha fatto santi in Gesù Cristo vuol dire che ora, dobbiamo VIVERE quello che è la nostra posizione davanti a Dio.

Questo è simile ad un giovane uomo che si sposa. Da quel giorno, davanti a Dio e davanti agli uomini, egli è un marito. Quindi, è importantissimo che ora egli VIVE come marito, seguendo tutto quello che Dio comanda ai mariti.

Vivere come santi è anche simile ad una coppia che hanno il primo figlio. Da quel giorno, sono realmente genitori. Però, devono impegnarsi a VIVERE quello che sono. Non tutti i genitori vivono veramente quello che sono, secondo le verità di Dio, e vediamo i risultati di questo spesso. Quanto è triste quando uno non vive quello che è.

Ora, in Gesù Cristo, noi SIAMO realmente santi. Quanto è importante che ci impegniamo a VIVERE quello che siamo. Come ogni marito dovrebbe assolutamente vivere il suo ruolo come marito, e lo stesso per ogni moglie, e come ogni genitore dovrebbe vivere il suo ruolo di essere un genitore, quanto di più ogni persona che è stata salvata in Gesù Cristo, che è stata perdonata e santificata, dovrebbe vivere come un santo, quello che è. Siamo chiamati ad essere santi. Sì, cadiamo, ma quando pecchiamo, dobbiamo riconoscere il nostro peccato, e poi, senza trovare scuse, dobbiamo confessare il nostro peccato. In Gesù Cristo, c’è perdono. Leggo in 1Giovanni 1:9 quello che Dio fa quando confessiamo i nostri peccati.

“Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto, da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità.” (1Giovanni 1:9 LND)

Quindi, siamo santi, non per merito nostro, perché non siamo mai perfetti, piuttosto, siamo santi per mezzo dell’opera di Gesù Cristo per noi. Ora, essendo stati salvati dall’ira di Dio, essendo stati rigenerati, ora, in Cristo avendo pace con Dio, viviamo in santità. Questa è la vera vita cristiana.

Quest’Epistola, come le altre epistole, ci insegna come vivere come santi in questa generazione perversa. Infatti, il Nuovo Testamento ci insegna della salvezza in Cristo, e poi, ci insegna come vivere una volta salvati.

la responsabilità per chi è “in Cristo”

Come esempio di come vivere, vi leggo qualche versetto, che parla di come dobbiamo vivere, ora che siamo santi in Cristo. Questi non sono solo suggerimenti, sono i comandamenti di come dobbiamo vivere se siamo veramente in Cristo.

Leggo 1Pietro 1:15,16.

“15 ma come colui che vi ha chiamati è santo, voi pure siate santi in tutta la vostra condotta, 16 poiché sta scritto: "Siate santi, perché io sono santo".” (1Pietro 1:15-16 LND)

Essendo santi in Cristo, siamo chiamati ad essere santi in ogni aspetto del nostro cammino.

In 1Giovanni 3:6, leggiamo che siamo in Cristo, non persistiamo nel peccato. Ve lo leggo.

“Chiunque dimora in lui non pecca chiunque pecca non l’ha visto né l’ha conosciuto.” (1Giovanni 3:6 LND)

Questo brano insegna che non possiamo continuare a peccare come prima, se siamo veramente in Cristo.

Fratelli, è tanto chiaro. Chi è veramente in Cristo non rimane nel peccato. Chi rimane nel peccato non è veramente in Cristo. La santità, per uno che è in Cristo, è essenziale, non è facoltativa. Chi non cresce nella santità dimostra di non essere veramente in Cristo. Essere in Cristo vuol dire essere “santi in Cristo”. Ed è per questo che Paolo inizia quest’Epistola scrivendo ai santi in Cristo a Filippi.

Quindi, essere dei santi in Cristo è un privilegio immenso che abbiamo, che ci fa avere una responsabilità immensa. Chiaramente, nessuno sarebbe capace di crescere da solo in santità. Però, chi è in Cristo non è solo, è realmente “in Cristo”, e troverà in Cristo la capacità di crescere nella santità.

Conclusione

Allora, riflettiamo spesso e a lungo sul fatto di essere santi, in Cristo. Consideriamo il grande, enorme privilegio di essere santi. Non esiste alcun privilegio nel mondo paragonabile al privilegio di essere un santo in Cristo Gesù. Tutto l’onore e tutta la gloria che il mondo può dare non vale nulla in eterno. Invece, essere un santo in Cristo offre benefici e benedizioni in questa vita e per tutta l’eternità.

Ricordate che insieme a Paolo c’era un esercito di altri collaboratori. Non cercavano gloria per loro stessi, cercavano solo il progresso del regno di Dio. A loro non importava essere notati. Volevano solo la gloria di Dio. Tu, cerchi gloria per te stesso, o, sei pronto a fare qualunque cosa che serve?

Ricordate poi che eravamo schiavi del peccato, ma siamo stati salvati, e fatti schiavi di Cristo. O che possiamo vivere, facendo la volontà di Dio, in ogni campo della nostra vita. Questa è la vita benedetta.

Grazie a Dio per chi siamo in Gesù Cristo. Siamo schiavi di Cristo, che vuol dire che siamo stati liberati dalla schiavitù del peccato, e ora possiamo fare la volontà di Dio, e far parte dell’opera di Dio. Siamo santi in Cristo, e ora abbiamo libero accesso a Dio.

Tutto questo è per mezzo di Gesù Cristo. Ricordiamo quello che eravamo, e gioiamo grandemente in Cristo.