Aiuto Biblico

Una vita che vale

Filippesi 1:19-24

Descrizione: Come avere una vita che vale, vivendo per portare frutto.
sermone di Marco deFelice, www.AiutoBiblico.org per domenica, 5 maggio 2019, – cmd es –
parole chiavi: frutto spirituale, vita che vale, senso della vita

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Qual è la tua passione? Cos'è che desideri più di qualsiasi cosa? Dove pensi di trovare il vero senso alla tua vita?

Oppure, non ci pensi? Ti impegni per quello che veramente vale, oppure, ti lasci prendere da tutte le faccende, in modo che non hai tempo di pensare?

Se tu non sai che cosa veramente darà vero valore e senso alla tua vita, vuol dire che sicuramente avrai una vita senza vero senso, senza vero valore. E se vivi così, la tua vita sarà sprecata, sarà una vita vuota. Per quanto puoi riempire la tua vita con impegni, per quanto tu puoi avere successo, avrai una vita sprecata, se non vivi per quello che da vero senso alla vita!

Quindi, è necessario valutare attentamente per capire che cos'è che veramente dà senso alla vita. Che cosa dà vero valore alla vita?

L'apostolo Paolo sapeva benissimo quello che dà valore alla vita, ed egli si impegnava con tutto la sua forza a vivere per quello che vale. E infatti, quando Paolo è arrivato alla fine della sua vita, poteva dire quello che leggiamo in 2Timoteo 4:6-8.

“6 Quanto a me, sto per essere offerto in libagione, e il tempo della mia dipartita è vicino. 7 Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho serbato la fede. 8 Per il resto, mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno, e non solo a me, ma anche a tutti quelli che hanno amato la sua apparizione.” (2Timoteo 4:6-8 LND)

Paolo aveva vissuto in modo da avere una vita che contava, una vita con frutto che durava nell'eternità. Quindi, Paolo poteva lasciare questa vita sulla terra con grande gioia, e anticipazioni di quello che lo aspettava. Io voglio vivere così, io voglio una vita che conta. Che cosa vuoi tu?

Voglio riprendere il nostro studio in Filippesi, e oggi vogliamo capire che cos'è che dà vero senso e valore alla vita. Se ricordate, nell'ultimo sermone in Filippesi l'apostolo Paolo si trovava in prigione a Roma. Non poteva uscire per predicare, però, egli predicava alle guardie che lo custodivano e a chi veniva a trovarlo. Abbiamo visto che Paolo sapeva di certi che predicavano Cristo per incoraggiarlo, e di altri che predicavano Cristo per invidia. A Paolo, la cosa importante era che Cristo fosse predicato!

Andiamo avanti in Filippesi 1, considerando dal versetto 19 in avanti. Leggo dal versetto 18 per avere un po’ di contesto.

“18 Che importa? Comunque sia, o per pretesto o in verità, Cristo è annunziato; e di questo mi rallegro, anzi me ne rallegrerò anche per l’avvenire. 19 So infatti che questo riuscirà a mia salvezza, mediante la vostra preghiera e l’aiuto dello Spirito di Gesù Cristo, 20 secondo la mia fervida attesa e speranza, che non sarò svergognato in cosa alcuna, ma che con ogni franchezza, ora come sempre, Cristo sarà magnificato nel mio corpo, o per vita o per morte.” (Filippesi 1:18-20 LND)

In questo brano, Paolo si trova in prigione per Cristo, ma Paolo ha fiducia che Dio opererà per la sua salvezza. Quello che voglio notare è le due basi sulla quale Paolo fondava la sua fiducia. Non era un pensiero campato in aria. Nel versetto 19, notate che Paolo basa la certezza che la sua situazione riuscirebbe alla sua salvezza mediante le loro preghiere e mediante l'aiuto dello Spirito di Gesù Cristo.

Consideriamo l’importanza della preghiera.

Quanto è importante la preghiera. Volta dopo volta nelle epistole, vediamo Paolo che chiede preghiera. Il grande Paolo, usato grandemente da Dio, più di tutti gli altri apostoli, sapeva benissimo che dipendiamo da Dio, e perciò, che è essenziale pregare!

La preghiera è fondamentale nella vita cristiana. La preghiera non serve per far cambiare Dio l'idea, ma piuttosto serve per spingere NOI a focalizzare su Dio, sapendo che solo Egli può curarci e benedirci. Di natura, guardiamo in tante direzioni. Guardiamo un po’ a Dio, e poi, rivolgiamo lo sguardo altrove. La preghiera ci aiuta a togliere lo sguardo dalle altre cose, e focalizzare su Dio. E questo è fondamentale, perché è così che Dio viene glorificato quando opera, e noi veniamo edificati.

Quindi, Paolo sta dicendo che Dio opererà per la sua salvezza mediante la loro preghiera. E poi, Paolo sapeva che Dio avrebbe operato tramite l'aiuto dello Spirito di Gesù Cristo. Appena prima di tornare in cielo, Gesù dichiarò ai suoi discepoli che ogni potestà in cielo e in terra era stato dato a lui. In più, Gesù promise di stare con i discepoli fino alla fine di questo mondo. Quindi, oggi, Gesù è con noi, pieno di potenza, ed è lo Spirito di Gesù Cristo, che opera nelle nostre vite!

Paolo sapeva questo, quindi, la sua fiducia era fondata sul fatto che i credenti pregavano per lui, e che Gesù Cristo ha ogni potere ed è all'opera!

Prego che saremo un popolo che prega, e un popolo che ha fede nell’opera di Cristo in noi. Dio farà sempre quello che porta il vero bene per noi.

Non essere svergognato

Quello che Paolo dichiara nel versetto 20 mi colpisce moltissimo. È fondamentale per vivere una vita che veramente vale. Leggo di nuovo il versetto 20.

“20 secondo la mia fervida attesa e speranza, che non sarò svergognato in cosa alcuna, ma che con ogni franchezza, ora come sempre, Cristo sarà magnificato nel mio corpo, o per vita o per morte.” (Filippesi 1:20 LND)

Paolo aveva una fervida attesa di speranza di qualcosa. Una fervida attesa di qualcosa che desiderava profondamente, e ci pensava sempre, ed egli viveva per quel giorno quando finalmente sarebbe diventato una realtà. Paolo aveva questa attesa, e anche la speranza certa di trovarsi davanti al Gesù al giudizio, senza essere svergognato.

Paolo aspettava di presentarsi davanti a Cristo senza essere svergognato in cosa alcuna.

Fratelli e sorelle, è estremamente importante capire questo brano. Il modo di avere una vita che veramente conta, una vita con valore, è di vivere in modo da non essere svergognati di nulla quando ci presentiamo davanti a Gesù Cristo. Così, possiamo avere una gioia indescrivibile.

Notate che Paolo dice che non sarebbe svergognato in cosa alcuna! Paolo viveva in modo tale che non c'era alcun campo della sua vita che lo avrebbe svergognato davanti a Gesù Cristo.

Per noi di vivere così, dobbiamo vivere in modo che Cristo è magnificato in ogni campo delle nostre vite, come parliamo, come ci impegniamo, in ogni decisione.

Paolo viveva per Cristo in tutto, in tutto quello che faceva, e anche nella sua morte. Viveva sempre per Cristo. Quello era il suo unico desiderio. Paolo viveva in tal modo, con gli occhi fissi su Cristo, che non aveva da essere vergognato davanti a Dio per nulla.

È importante capire questo, perché in realtà, in un certo senso, viviamo tutti per non essere svergognati La domanda importantissima è: per non essere svergognati da chi?

Paolo viveva per non essere svergognato in alcuna cosa davanti a Dio! Piuttosto, Paolo viveva in ogni momento e in ogni campo della vita in modo che Cristo sarebbe magnificato in lui, nella vita e nella morte.

Questo vuol dire che Paolo camminava in santità, evitando il peccato, e quando peccava, confessava subito quel peccato per non rimanere macchiato. Paolo si dedicava costantemente a compiere buone opere per Cristo. Paolo viveva in modo che la sua vita portava gloria a Gesù Cristo. E così, sapeva che non sarebbe stato svergognato in cosa alcuna davanti a Dio. Questa era una fonte di grande gioia per lui.

Però, nella carne, non vogliamo essere svergognati davanti agli uomini.

Questo ci porta ad una domanda importante per ciascuno di noi: Tu vivi per non essere svergognato davanti a Dio, oppure, tu vivi per non essere svergognato davanti agli uomini?

Dobbiamo capire che le due cose sono assolutamente contrarie. Se tu vivi per non essere svergognato davanti a Dio, non ti importerà quello che le persone pensano di te. Se ti disprezzano, se ti odiano, se ti prendano in giro, non ti importerà, perché quello che importa a te è di non essere svergognato davanti a Dio.

Se invece tu non vuoi essere svergognato davanti agli uomini, allora, non puoi vivere veramente per Dio, almeno non di cuore. Se tu non vuoi essere svergognato davanti agli uomini, tu devi cercare di vivere in base a quello che gli uomini pretendono, in base a quello che loro dicono di essere la cosa migliore o giusta, evitando quello che loro ti vedono male. Non poi vivere così e anche vivere per Dio.

O viviamo per non essere svergognati davanti a Dio, oppure, viviamo per non essere svergognati davanti agli uomini.

Quindi faccio ancora la domanda a ciascuno: Tu, vivi per non essere svergognato davanti a Dio, oppure, vivi per non essere svergognato davanti agli uomini?

Che immensa stoltezza quando viviamo cercando l'approvazione degli uomini. Possono gli uomini benedirci? Possono gli uomini veramente cambiare le cose nella nostra vita? Possono gli uomini darci la vera pace in mezzo alle tempeste della vita? Possono gli uomini veramente soddisfare i nostri cuori? Possono gli uomini darci una ricompensa che vale per tutta la vita per tutta l'eternità?

La risposta a tutte queste domande, e a tante altre, è assolutamente no! Gli uomini non possono benedirci, e non possono toglierci le benedizioni di Dio.

Solo Dio può veramente benedirci, in questa vita e per l'eternità. Dio può cambiare le cose nella vita. Dio può darci la vera pace in mezzo alle tempeste della vita. Dio può veramente soddisfare i nostri cuori. Dio può darci la ricompensa che dura per tutta l'eternità! Dio può fare tutto questo e molto di più.

Allora, perché, stoltamente, ci preoccupiamo di quello che dicono gli uomini, anziché preoccuparci solamente di quello che dice Dio? Perché cerchiamo l'approvazione degli altri, che non hanno nulla da offrirci di vero valore, quando possiamo cercare l'approvazione di Dio, che ci ama e può benedirci eternamente? Perché viviamo per la nostra gloria, che è vivere una menzogna, quando possiamo vivere per la gloria di Dio?

Prego che valuteremo questo, e che vivremo per quello che vale veramente. Prego che seguiremo l’esempio di Paolo, e vivremo per non essere svergognati in cosa alcuna davanti a Dio.

Tornando a Paolo, Paolo viveva per magnificare Gesù Cristo nel suo corpo, ovvero, con la sua vita, in tutto quello che faceva, compreso la sua morte fisica. Paolo viveva così perché Paolo voleva una vita che aveva vero valore, un valore che non si perderà mai. L’unico modo di avere una vita che vale veramente è di vivere in modo da portare frutto che glorifica Dio! Quanto è importante che impariamo questo. L'unica vita che vale veramente, la vita che ha senso, è di vivere in modo da portare frutto alla gloria di Cristo. E questo riguarda ogni campo della nostra vita.

Il confronto fra vivere e morire

Notate che Paolo dichiara che Cristo sarebbe magnificato nel suo corpo o per vita o per morte. Iniziando nel versetto 21, Paolo fa un confronto fra vivere e morire. Leggo Filippesi 1:21.

“21 Per me infatti il vivere è Cristo, e il morire guadagno.” (Filippesi 1:21 LND)

Già nel versetto 20, Paolo aveva menzionato che Cristo sarebbe magnificato nel suo corpo, o per vita o per morte. Qui, Paolo approfondisce questa verità, dichiarando che per lui, il vivere è Cristo, e il morire guadagno.

È importante che comprendiamo questo, perché questo dovrebbe essere la realtà di ognuno di noi che è un vero credente. Dovremmo anche noi vedere che il vivere è Cristo, e il morire guadagno.

L’unica vita che ha senso e ha valore è quando viviamo per Cristo finché siamo su questo terra.

È il morire? Quando Paolo dichiara che il morire è guadagno, questo è perché il morire fisicamente per un vero credente vuol dire andare a stare con Cristo, come spiegherà nel versetto 23.

Nei versetti 22-24, Paolo spiega perché è difficile per lui scegliere quello che preferirebbe, fra vivere fisicamente o lasciare questo corpo, la morte fisica. Leggo questi versetti, che contengono delle verità molto importante per noi. Prima di tutto, vedremo qual è lo scopo della vita sulla terra. E poi, Dio volendo nel prossimo sermone, vedremo perché è così meraviglioso quando Dio ci fa lasciare questa vita. Leggo ancora il versetto 21, fino al 24.

“21 Per me infatti il vivere è Cristo, e il morire guadagno. 22 Ma se il vivere nella carne è per me un lavoro fruttuoso, allora non saprei proprio cosa scegliere, 23 perché sono stretto da due lati: avendo il desiderio di partire a da questa tenda e di essere con Cristo, il che mi sarebbe di gran lunga migliore, 24 ma il rimanere nella carne è più necessario per voi.” (Filippesi 1:21-24 LND).

Il modo di avere una vita che vale veramente è di avere una vita, come Paolo, che è un lavoro fruttuoso. Leggo di nuovo i versetti 22, e 24.

“22 Ma se il vivere nella carne è per me un lavoro fruttuoso, allora non saprei proprio cosa scegliere, ... 24 ma il rimanere nella carne è più necessario per voi.” (Filippesi 1:22, 24 LND).

Per Paolo, e per ogni vero credente, lo scopo della vita è che la vita sia un lavoro fruttuoso. Potremmo anche tradurlo come frutto del nostro operare.

Lo scopo della vita di un vero credente è di avere una vita piena di frutto spirituale. Solo una vita piena di frutto spirituale è una vita che conta. Qualsiasi altra vita è una vita sprecata.

Voglio ripetere questo. Quello che dà vero valore alla vita è quando la vita porta frutto spirituale. Consideriamo questo.

Frutto spirituale

Prima di tutto, dobbiamo capire che cosa intende la Bibbia quando parla di frutto. È importante capire che ci sono due tipi di frutto. C'è il frutto che noi produciamo, quando Cristo opera in noi, e c’è il frutto che lo Spirito Santo produce in noi. Sono due cose separate. Quando camminiamo in santità, quando siamo umili, quando viviamo per il Signore, allora lo Spirito Santo produrrà il suo frutto in noi. Leggiamo del frutto dello Spirito in Galati 5:22.

“Ma il frutto dello Spirito è: amore gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo.” (Galati 5:22 LND).

Questo frutto è essenziale, ma non è il nostro frutto. Questo è il frutto dello Spirito Santo che opere in noi quando camminiamo in santità.

L'altro tipo di frutto, quello di cui la Bibbia parla più delle volte, e quello di cui Paolo parla qua, è il frutto che noi portiamo per Dio. Certamente, è Dio che opera tramite noi per produrre questo frutto, quando dimoriamo in Cristo. Ma volta dopo volta la Bibbia descrive la vita cristiana come una vita in cui noi portiamo molto frutto.

E che cos’è questo frutto? Frutto della vita cristiana è quello che porta gloria a Dio. Il frutto principale che noi possiamo produrre è quando la nostra vita, il modo che viviamo, adoperando i nostri doni spirituali, aiuta altre persone a vedere più di Dio. Frutto è quello che porta gloria a Dio, soprattutto aiutando altri a vedere più di Dio.

Lo scopo della vita è di produrre frutto alla gloria di Dio. Questo è l’unica vita che ha senso, che non è sprecata. Se vuoi una vita che vale, allora, impegnati a portare frutto spirituale.

Ci sono tanti brani che parlano di vivere per portare frutto. Per esempio, in Romani 1:13, Paolo dichiara che voleva andare a Roma, per avere frutto fra di loro. Lo leggo.

“Ora, fratelli, io non voglio che ignoriate che molte volte mi sono proposto di venire da voi per avere qualche frutto fra voi come ne ho avuto fra le altre genti, ma finora ne sono stato impedito.” (Romani 1:13 LND)

Paolo voleva aiutare loro a vedere più di Dio.

I Romani 7:4, Paolo spiega che lo scopo della vita in Cristo è affinché portiamo frutti a Dio. Leggo Romani 7:4.

“4 Così dunque, fratelli miei, anche voi siete morti alla legge mediante il corpo di Cristo per appartenere ad un altro, che è risuscitato dai morti, affinché portiamo frutti a Dio.” (Romani 7:4 LND).

Il Romani 15, Paolo spiega che i doni economici che i credenti di Macedoni e dell’Acaia per i santi di Gerusalemme era un frutto. Questo perché la loro generosità averebbe aiutato gli altri a vedere più la cura di Dio. Leggo Romani 15:26-28.

“26 perché a quelli della Macedonia e dell’Acaia è piaciuto di fare contribuzione per i poveri che sono fra i santi in Gerusalemme. 27 Ora è piaciuto loro di far questo, perché sono ad essi debitori; se i gentili infatti hanno avuto parte dei loro beni spirituali, devono anche sovvenire loro nei beni materiali. 28 Dopo dunque aver compiuto questo ed aver consegnato loro questo frutto, andrò in Spagna, passando da voi.” (Romani 15:26-28 LND)

In 2Corinzi 9, Paolo prega per i credenti, affinché Dio faccia crescere i frutti della loro giustizia. Nella Bibbia, la giustizia che abbiamo ricevuto da Gesù Cristo dovrebbe produrre in noi frutti di giustizia, che sono opere buone che portano gloria a Dio. Leggo 2Corinzi 9:10.

“Or colui che fornisce la semente al seminatore e il pane da mangiare, ve ne provveda e moltiplichi pure la vostra semente, ed accresca i frutti della vostra giustizia;” (2Corinzi 9:10 LND)

Come Paolo pregava che quei credenti avrebbero portato più frutto, anche noi abbiamo bisogno di pregare affinché possiamo portare più frutto. Esorto ognuno di voi che è un credente a pregare di poter portare più frutto.

Abbiamo studiato la preghiera di Paolo per i credenti in Filippesi 1, quando prega che possono vivere per avere vite ripiene di frutti di giustizia. Leggo la preghiera di Paolo per loro in Filippesi 1:9-11.

“9 E per questo prego che il vostro amore abbondi sempre di più in conoscenza e in ogni discernimento, 10 affinché discerniate le cose eccellenti e possiate essere puri e senza macchia per il giorno di Cristo 11 ripieni di frutti di giustizia che si hanno per mezzo di Gesù Cristo, alla gloria e lode di Dio.” (Filippesi 1:9-11 LND)

Vedete che lo scopo della vita è di portare frutto spirituale?

Anche in Filippesi 4, Paolo parla del fatto che loro avevano dato economicamente per aiutarlo. Questo dava gioia a Paolo, perché era un frutto dalla loro fede. Leggo Filippesi 4:15-17.

“15 Or sapete anche voi, Filippesi, che all’inizio della predicazione dell’evangelo, quando partii dalla Macedonia, nessuna chiesa mi fece parte di alcuna cosa, per quanto al dare e al ricevere, se non voi soli 16 poiché anche a Tessalonica mi avete mandato, non solo una volta ma due, di che provvedere al mio bisogno. 17 Non già che io ricerchi i doni, ricerco invece il frutto che abbondi a vostro favore.” (Filippesi 4:15-17 LND)

Ci sono più modi di portare frutto spirituale. In questo caso, usavano i loro doni per promuovere il regno di Dio.

Anche in Colossesi, troviamo una preghiera di Paolo in cui prega che i credenti possono avere frutto in ogni opera buona. Di nuovo, ricordiamo che questo è lo scopo della vita cristiana, e perciò, dovrebbe essere una delle nostre richieste centrali. Leggo Colossesi 1:9-10.

“9 Perciò anche noi, dal giorno in cui abbiamo sentito questo, non cessiamo di pregare per voi e di chiedere che siate ripieni della conoscenza della sua volontà, in ogni sapienza ed intelligenza spirituale, 10 perché camminiate in modo degno del Signore, per piacergli in ogni cosa, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio,” (Colossesi 1:9-10 LND).

Nell’Epistola a Tito, in cui Paolo sta dando istruzioni a Tito su come curare la giovane chiesa, Paolo comanda che imparano a dedicarsi a buone opere, per non essere senza frutto. Lo scopo della vita cristiana è di portare il frutto. Leggo Tito 3:14.

“Or imparino anche i nostri a dedicarsi a buone opere per i bisogni urgenti, affinché non siano senza frutto.” (Tito 3:14 LND)

Concludo questo elenco di brani con Giacomo 3:17, che ci insegna che la vera sapienza è quello che produce frutti buoni in noi. Vera sapienza ci porta a vivere una vita piena di buon frutto, perché solo questa vita ha vero senso e valore. Leggo Giacomo 3:17.

“Ma la sapienza che viene dall’alto prima di tutto è pura, poi pacifica, mite, docile, piena di misericordia e di frutti buoni, senza parzialità e senza ipocrisia.” (Giacomo 3:17 LND)

La mia preghiera è che possiamo capire che lo scopo della vita cristiana è di avere una vita ripiena di frutti di giustizia, che vuol dire una vita piena di buone opere, una vita piena di quello che porta gloria a Dio, aiutando altri a conoscere Dio di più. Questa è l'unica vita che veramente ha senso, ed è l'unica vita che ha vero valore. Ogni successo terreno sarà perso. Vivere per la gloria di Dio è la vita che vale.

Allora, tornando all'apostolo Paolo, Paolo dichiarava che vivere nella carne era per lui un lavoro fruttuoso. In altre parole, Paolo viveva la sua vita in tal modo che portava frutto costantemente. Grazie a Dio, anche noi possiamo vivere così, portando frutto costantemente. Facciamo questo vivendo per la gloria di Dio in tutto quello che facciamo, e usando i nostri doni spirituali.

Qualunque siano le nostre circostanze, qualunque siano i nostri doni spirituali, qualunque siano i nostri problemi, possiamo vivere per la gloria di Dio. Possiamo avere una vita che conta, come Paolo.

Portare frutto per Dio non dipende dall'intelligenza, non dipende dalle nostre forze, non dipende dalle nostre circostanze. Portare frutto per Dio dipende solamente dal cuore che noi abbiamo. E quindi, come Paolo poteva dire che per lui vivere nella carne, vivere ancora sulla terra, era un lavoro fruttuoso, anche se era in prigione, anche noi possiamo vivere così, e così non essere svergognati in cosa alcuna quando vedremo Gesù Cristo.

Notate che nel versetto 24 Paolo dichiara che il rimanere nella carne era più necessario per loro. Paolo amava quei credenti, e sapeva che avevano ancora bisogno di guida, di insegnamento, di protezione dai falsi insegnamenti, e di cura pastorale. Paolo capiva che il suo rimanere nella carne poteva ancora portare molto frutto nelle loro vite.

Faccio una parentesi qua. È importante capire che a volte quello che potrebbe sembrare la cosa migliore per noi non è quello che Dio ha in mente. Io potrei immaginare che la mia presenza sia necessaria, ma a volte il piano di Dio è diverso, ed è sempre perfetto.

Quando avevo 32 anni, credevo di morire in una situazione drastica, mi ricordo che mi è arrivato il pensiero che chiaramente, io non c'entravo più nel piano perfetto di Dio per Serena, mia moglie.

Potrebbe sembrare a me che il mio ruolo nella Chiesa qui sia ancora importante. Ma a volte il piano di Dio è tutta un’altra cosa. Possiamo sempre fidarci di Dio, che non può sbagliare.

Quindi, sarà Dio a decidere quanto tempo abbiamo sulla terra. La cosa importante per noi è di vivere in modo da portare il più frutto possibile. Questo è l’unica vita che veramente vale. Vivendo così, Cristo sarà magnificato dal nostro corpo.

Ripasso

Vogliamo ricordare che Gesù Cristo sta per ritornare. Ognuno di noi si troverà davanti a Cristo per essere giudicati. Dovremo render conto a Cristo per tutto quello che abbiamo fatto, non fatto, detto e pensato. Che importa quello che pensano gli uomini di noi? Gli altri non possono benedirci.

Quello che importa è di vivere in modo da non essere svergognati davanti a Cristo.

Perciò, vi esorto, nel nome di Cristo, e tenere Gesù Cristo in mente ogni giorno, in ogni situazione. Solo così possiamo vivere in modo che Cristo sarà magnificato in noi, nella vita e nella morte. Solo così avremo una vita che veramente vale, che vale per tutta l’eternità.

O che Gesù Cristo, il nostro Signore e Salvatore, sia magnificato in noi. Grazie a Dio per il privilegio di vivere per quello che conta.