Aiuto Biblico

Uno stesso modo di pensare

Filippesi 2:2-4

sermone di Marco deFelice, www.AiutoBiblico.org per domenica, 30 giugno 2019, – cmd es –
parole chiavi: vita cristiana, umiltà, stessa mente, stesso cuore, unità, scopo della vita

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Nell'ultima settimana, hai meditato sull'immensità dell'amore di Dio per noi in Gesù Cristo? Nel nostro ultimo sermone, in Filippesi 2:1, abbiamo considerato qualcosa dell'immensità dell'amore di Dio per noi in Gesù Cristo. Abbiamo visto che Paolo ha usato la parola se, chiedendo: se vi è qualche consolazione in Cristo, se qualche conforto d'amore, se qualche comunione di spirito, se qualche tenerezza e compassione. Mettendo in forma di domanda incerta, Paolo ci stimolava a valutare, per poi dichiarare con forza che assolutamente abbiamo questi aspetti dell'amore, e li abbiamo in abbondanza, tutto per mezzo di Cristo.

E allora, ho chiuso quel sermone incoraggiando ciascuno a prendere tempo per meditare sull'immensità dell'amore di Dio per noi in Gesù Cristo. È importante per noi di pensare alla consolazione in Cristo, ed è importante considerare il grande conforto d'amore che noi riceviamo tramite le parole che Dio ci ha dato. Ci aiuta grandemente quando pensiamo al fatto che abbiamo vera comunione di Spirito. Incredibile, noi abbiamo comunione con lo Spirito Santo. E poi, è d'immenso incoraggiamento quando riflettiamo sulla grande tenerezza e compassione che Dio ci dà in Gesù Cristo.

E quindi, di nuovo voglio incoraggiare ciascuno di noi vivamente a pensare spesso all'immensità dell'amore di Dio per noi in Gesù Cristo, e a questi aspetti di quel meraviglioso amore.

Solo così possiamo vivere la vita cristiana con gioia.

Ma vedere l'amore di Dio per noi non è solo per farci avere gioia per il fatto che Dio ci ama. Serve anche per stimolarci ad amare gli altri. Cioè, il fatto che Dio ama noi dovrebbe spingerci ad amare gli uni gli altri, come noi siamo amati. Ascoltate alcuni versetti dall'Epistola di 1Giovanni. Notate quanto è fondamentale che noi amiamo gli uni gli altri. Leggo prima di tutto 1Giovanni 2:10,11, poi, leggo 3:14, poi 3:21-23, e infine capitolo 4:10-11. Seguite mentre leggo.

“10 Chi ama il proprio fratello dimora nella luce e non vi è niente in lui che lo faccia cadere. 11 Ma chi odia il proprio fratello è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa dove va, perché le tenebre gli hanno accecato gli occhi.” (1Giovanni 2:10-11 LND)
“Noi sappiamo di essere passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli; chi non ama il proprio fratello rimane nella morte.” (1Giovanni 3:14 LND)
“21 Carissimi, se il nostro cuore non ci condanna, abbiamo fiducia davanti a Dio 22 e qualunque cosa chiediamo, la riceviamo da lui, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo le cose che gli sono gradite. 23 E questo è il suo comandamento, che crediamo nel nome del suo Figlio Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri come egli ci ha comandato.” (1Giovanni 3:21-23 LND)
“10 In questo è l’amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che lui ha amato noi e ha mandato il suo Figlio per essere la propiziazione per i nostri peccati. 11 Carissimi, se Dio ci ha amato in questo modo, anche noi ci dobbiamo amare gli uni gli altri.” (1Giovanni 4:10-11 LND)

Questi versetti rendono chiaro, come tanti altri brani, che l'amore gli uni per gli altri è fondamentale per chiunque è un vero credente. E perciò, tornando al nostro brano in Filippesi 2, nel versetto 1 abbiamo considerato qualcosa della grandezza dell'amore di Dio per noi in Gesù Cristo. Adesso, iniziando nel versetto 2, Paolo parla di come possiamo e dobbiamo amare gli altri. Mentre consideriamo questi versetti, tenete in mente che Paolo ci aveva appena stimolato a riconoscere l'immensità dell'amore di Dio per noi.

Leggo Filippesi 2:1-4.

“1 Se dunque vi è qualche consolazione in Cristo, se qualche conforto d’amore, se qualche comunione di Spirito, se qualche tenerezza e compassione, 2 rendete perfetta la mia gioia, avendo uno stesso modo di pensare, uno stesso amore, un solo accordo e una sola mente 3 non facendo nulla per rivalità o vanagloria, ma con umiltà, ciascuno di voi stimando gli altri più di se stesso. 4 Non cerchi ciascuno unicamente il proprio interesse, ma anche quello degli altri.” (Filippesi 2:1-4 LND)

Consideriamo i comandamenti qua, e che sono l'unica risposta giusta all'amore infinito che Dio ha per noi in Gesù Cristo. Cioè, quando consideriamo l'immensità dell'amore di Dio per noi, l'unica risposta giusta è per noi di amare gli uni gli altri.

Iniziato considerando la prima parte del versetto 2. Leggo di nuovo quello che Paolo dice nel versetto 2.

“rendete perfetta la mia gioia, avendo uno stesso modo di pensare,...” (Filippesi 2:2 LND)

Se ci pensiamo, quello che Paolo dice qua è incredibile. Paolo si trovava in prigione. Paolo rischiava la morte, Paolo aveva subito tantissimo. Eppure, quello che Paolo desidera per rendere perfetta, o completa, la sua gioia era la crescita di questi credenti.

Solo per chiarimenti, dal greco, la parola che qui viene tradotta perfetta è la parola che solitamente viene tradotta come pieno, o adempiere, o riempire. Per esempio, troviamo questa stessa parola in Giovanni 15:11, tradotta come completa, quando Gesù dichiara:

“Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia completa.” (Giovanni 15:11 LND)

Quindi, io tradurrei questo versetto dicendo:

“rendete piena, o completa, la mia gioia, avendo uno stesso modo di pensare...” (ecc) (Filippesi 2:2)

Paolo aveva già grande gioia in Cristo. Aveva gioia sentendo dalla crescita di questa chiesa e gli altri. Ma Paolo condivida con questi credenti che desiderava profondamente per loro di avere più amore gli uni per gli altri, nel modo che Paolo spiega in questo brano, e che se avessero vissuto così, avrebbe reso piena la sua gioia.

In questo, Paolo è un grande esempio per noi di cosa vuol dire trovare la nostra gioia delle cose che veramente valgono. Quanto spesso cerchiamo la gioia nelle stesse cose terrene in cui le persone senza Cristo cercano la gioia. Ma quelle cose non possono mai darci vera gioia. L'apostolo Paolo è un esempio per noi di dove dobbiamo cercare la gioia. Ed è un motivo di vera gioia, di profonda gioia, e di una gioia duratura quando troviamo la nostra gioia dalla crescita di altri credenti. E quindi, il fatto che Paolo dichiara a loro che potevano rendere perfetta la sua gioia vivendo più come Cristo è un esempio per noi di dove dobbiamo cercare la nostra gioia.

Se tu cerchi la tua gioia nelle circostanze, potresti stare bene finché le circostanze vanno bene. Però poi, quando le circostanze vanno male, tu starai male. Invece, se tu cerchi la tua gioia nel progresso in Cristo di altri credenti, avrai una gioia profonda!

Andiamo avanti, ma ti lascio con la domanda: dove stai cercando la tua gioia?

Uno stesso modo di pensare

Ora, tenendo quello in mente, consideriamo i comandamenti che Paolo ci dà in questo brano, che descrivano una vita in cui amiamo gli uni gli altri. In questo brano, ci sono quattro aspetti su come dobbiamo amare gli uni gli altri. Non sono quattro cose distinte, bensì quattro aspetti pratici di cosa vuol dire veramente amare gli uni gli altri. Quindi, leggo di nuovo il versetto 2. Notate le quattro e cose che fanno parte del vero amore. Mentre consideriamo questi aspetti del vero amore, è utile per ciascuno di noi di valutare se la nostra vita tè veramente segnata di questi aspetti. Leggo il versetto 2.

“2 rendete perfetta la mia gioia, avendo uno stesso modo di pensare, uno stesso amore, un solo accordo e una sola mente...” (Filippesi 2:2 LND)

In questo brano, Paolo ci comanda ad avere uno stesso modo di pensare, uno stesso amore, un solo accordo, e una sola mente. Consideriamo questi quattro aspetti del vero amore gli uni per gli altri.

Consideriamo per primo uno stesso modo di pensare. Potremo vedere questo come il punto principale di Paolo, e poi gli altri tre aspetti sono aspetti di questo. Il vero amore per Dio, che crea un vero amore gli uni per gli altri, vuol dire che pensiamo nello stesso modo, perché se veramente ami Dio, i tuoi traguardi della vita non saranno come prima. Se veramente ami Dio, tu vivrai per Dio, questo sarà il tuo desiderio, e perciò, questo ti stimolerà e guiderà i tuoi pensieri.

Quando siamo veramente uniti nell'amore di Dio, avremo uno stesso modo di pensare. Non vivremo ognuno per sé stesso. Non vivremo ognuno per i propri traguardi. Il nostro traguardo sarà la gloria di Dio. E perciò, saremo uniti con uno stesso modo di pensare.

Troppo spesso, abbiamo scontri nei nostri rapporti, perché il nostro vero traguardo non è di vivere per la gloria di Dio. Piuttosto, in questi casi, il nostro vero traguardo è la nostra gloria, ed è di soddisfare la nostra carne, di ottenere quello che vogliamo noi. Questo crea gli scontri e le divisioni nelle chiese, perché non abbiamo tutti uno stesso modo di pensare.

Vediamo un esempio di questo in Giacomo 4:1-3, che descrive la vita dove non c'è uno stesso modo di pensare. Ve lo leggo, e notate quanto è un contrasto con come Paolo ci comanda a vivere.

“1 Da dove vengono le guerre e le contese fra voi? Non provengono forse dalle passioni che guerreggiano nelle vostre membra? 2 Voi desiderate e non avete, voi uccidete e portate invidia, e non riuscite ad ottenere; voi litigate e combattete, e non avete, perché non domandate. 3 Voi domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri.” (Giacomo 4:1-3 LND)

Noi abbiamo scontri quando non siamo vivendo per la gloria di Dio. Invece, quando viviamo veramente per la gloria di Dio, allora, possiamo avere uno stesso modo di pensare. Questo ci porta ad unirci per combattere per lo stesso traguardo. È come un gruppo di soldati, che hanno lo stesso traguardo. Lavorano insieme come se fossero uno. E così, compiono molto di più. Quindi, se veramente amiamo Dio, vedendo l'immensità del suo amore per noi, e come risultato, amiamo gli uni gli altri, e desideriamo di spenderci per la gloria di Dio, allora, avremo un stesso modo di pensare.

uno stesso amore

Il secondo aspetto del vero amore gli uni per gli altri è di avere uno stesso amore.

In altre parole, è amare le stesse cose. Dovremmo avere lo stesso amore: lo stesso amore per Dio, e lo stesso amore gli uni per gli altri. Dovremmo avere lo stesso amore per la gloria di Dio, per il popolo di Dio, e anche per gli uomini perduti.

Quando abbiamo lo stesso amore, i nostri cuori saranno uniti, perché condividendo lo stesso amore ci unisce veramente. Quando una coppia desidera profondamente un bambino, e per la grazia di Dio nasce un figlio, ed entrambi i genitori amano profondamente quel figlio, avendo lo stesso amore, quel figlio unisce quella coppia profondamente.

Quando abbiamo lo stesso amore, non c'è spazio per alcuna rivalità. Si vede questo nell'esempio della coppia con un bambino. Quando il padre sta curando quel bambino, dà una grande gioia alla madre. Quando la madre sta curando il bimbo, dà una gioia profonda al padre. Sono ben pronti a collaborare in tutto, se veramente hanno lo stesso amore.

Ed è così nella vita cristiana. Questa è la vera unità cristiana. Gesù e il Padre hanno lo stesso amore per noi, e così, sono perfettamente uniti in tutto quello che fanno. Se vogliamo essere utili a Dio per promuovere il suo regno, dobbiamo essere uniti con lo stesso amore, quello che è di Dio. Questo fa parte di amare Dio veramente.

Un solo accordo

Per avere il vero amore cristiano, dobbiamo anche avere un solo accordo. La parola che viene tradotta “un solo accordo” è una parola che vuol dire essere veramente uniti in spirito, uniti nell'anima. Non è solo avere lo stesso pensiero, ma è proprio avere lo stesso cuore. Vuol dire condividere l'anima l'uno con l'altro. Vuol dire vivere veramente uniti nello spirito, e quindi, tirando tutti nella stessa direzione, in modo che non importa nulla essere riconosciuto o innalzato, perché condividiamo un solo desiderio, ed è che Dio sia glorificato, e che il suo regno cresca e si espanda.

Uno dei pesi più dolorosi della vita è quando ci scontriamo con altre persone. Se tu stai cercando di tirare a destra, e l'altra persona sta cercando di tirare a sinistra, rende la vita molto pesante. Non è una questione di chi prevale. Il fatto di tirare in direzioni diverse rende la vita pesante per entrambi. Purtroppo, quando camminiamo nella carne e non nello Spirito, anche nella vita cristiana cerchiamo di prevalere. Questo rende la vita molto pesante, e vuol dire che non stiamo veramente vivendo per la gloria di Dio, anche se quello che stiamo facendo sembra di essere per Dio. Cioè, possiamo svolgere il ministero, possiamo sacrificarci per promuovere il regno di Dio, però, facendo tutto con un cuore che in realtà non sta cercando solo la gloria di Dio, ma la proprio gloria. In questo caso, non saremo di un solo accordo, ovvero, non avremo lo stesso spirito.

E perciò, una parte importante del vero amore per Dio, e del vero amore per gli altri, è di avere uno stesso accordo fra di noi. Dio opererà potentemente quando i credenti hanno un solo accordo, quando sono pienamente uniti nel desiderare la gloria di Dio.

Una sola mente

La quarta qualità che fa parte di veramente amarci gli uni gli altri è di avere una sola mente. Questa parola potrebbe essere anche tradotta con pensando le stesse cose. Descrive credenti che hanno gli stessi pensieri. All'inizio del versetto, Paolo parlava di avere uno stesso modo di pensare. Qui dice, una sola mente. Sta dicendo quasi la stessa cosa in questi due aspetti del vero amore. Comunque, Paolo sta parlando di essere veramente uniti in spirito, con il cuore, e anche con i pensieri. Questo succede solamente se non stiamo vivendo per la nostra gloria, né per il nostro vantaggio, ma solo per la gloria di Dio, e il vero bene degli altri.

Allora, viviamo così

Nel ultimo sermone, abbiamo considerato l’amore di Dio per noi in Cristo, specificamente la consolazione, il conforto d’amore, la comunione di Spirito, e la tenerezza e la compassione in Cristo.

Alla luce di quell’amore, è giusto che noi viviamo pienamente per la gloria di Dio, uniti insieme con uno stesso modo di pensare, uno stesso amore, un solo accordo, e una sola mente.

È chiaro che spesso non viviamo così. È chiaro che spesso abbiamo scontri, abbiamo tensione nei nostri rapporti, e non siamo veramente uniti così. Più stretto è il nostro rapporto, e più sarà visibile la tensione fra noi dovuto al fatto che non siamo veramente uniti così. Quali sono le cose che ci ostacolano da avere questa unità? È il nostro peccato, soprattutto il nostro orgoglio, il nostro egoismo. Il nostro peccato ci spinge a voler vivere per noi stessi. Vedendo per noi stessi, è impossibile essere uniti come Paolo sta dicendo.

Allora, qual è la soluzione? Dobbiamo riconoscere il nostro peccato, e confessarlo. Solo così possiamo veramente essere uniti in Cristo.

Uno dei problemi

Uno dei motivi principali che non siamo uniti come Dio ci comanda è perché non riconosciamo veramente che siamo parte di un unico corpo. Non ci identifichiamo in Cristo, e come parte del suo corpo.

Considerate che quando Dio ci salva, ci fa diventare parte del corpo di Gesù Cristo. E perciò, siamo membra con tutti gli altri veri salvati. È giustissimo che camminiamo tutti insieme.

Se non viviamo riconoscendo costantemente che facciamo parte del corpo di Cristo, sarà un disastro, e non saremo uniti, e le nostre vite non porteranno gloria a Dio.

Per capire meglio questo, vi faccio un esempio. Immaginate che uno perde la mano in un incidente. Capita che i dottori hanno una mano di uno che era appena morto che andrebbe benissimo. Con grande capacità, i dottori riescano ad attaccare perfettamente quella mano a colui che ha perso la mano.

Però, in questo esempio, immaginiamo che quella mano nuova non si rende conto che appartiene ad un nuovo corpo. Vuole vivere per se stesso. Non si vede come parte di qualcosa più grande di lui. Non ha gli stessi traguardi di quello del capo che comanda il suo nuovo corpo. Ha i propri traguardi.

Come sarebbe se fosse così? Sarebbe un disastro. E poi, se non fosse solo la mano, ma se le varie membra del corpo vivessero per i propri traguardi, anziché seguire veramente il capo, sarebbe terribile. L'unico modo che quel corpo può andare veramente bene è se tutte le membra hanno uno stesso modo di pensare, uno stesso amore, un solo accordo, e una sola mente. Allora quel corpo può compiere grandi cose. Finché ogni membro vive per conto suo, anche parzialmente, sarà un terribile disastro.

E così, dopo che Paolo ci spiega dei benefici preziosi che abbiamo in Cristo nel versetto 1, qua nel versetto 2 ci esorta ad essere veramente uniti. Per vivere così, dobbiamo ricordare che siamo le membra del corpo di Cristo. Questo è l'unico modo di vivere che ci permetterà ad avere una vita che porta frutto per l'eternità.

Cosa togliere, cosa aggiungere

Andiamo avanti e leggiamo i versetti le 3 e 4, in cui Paolo continua la sua descrizione di come vivere per veramente amare Dio e amare gli uni gli altri. In questi due versetti, parla di come non vivere, e poi, come vivere. Seguite mentre leggo.

“3 non facendo nulla per rivalità o vanagloria, ma con umiltà, ciascuno di voi stimando gli altri più di se stesso. 4 Non cerchi ciascuno unicamente il proprio interesse, ma anche quello degli altri.” (Filippesi 2:3,4 LND)

Prima di tutto, nel versetto 3 abbiamo un comandamento di quello che non dobbiamo fare, seguito con il comandamento contrario, di come dovremo vivere. Nella Bibbia, Dio non solo ci insegna quello che dovremmo togliere dalla vita, ma ci spiega o ci comanda quello che dobbiamo mettere al suo posto.

Quindi, leggo di nuovo il versetto 3, e poi valutiamo come viviamo.

“3 non facendo nulla per rivalità o vanagloria, ma con umiltà, ciascuno di voi stimando gli altri più di se stesso.” (Filippesi 2:3 LND)

Qui, vediamo un comandamento a non fare nulla per rivalità o gloria. La parola rivalità vuol dire avere ambizioni, impegnarsi per ottenere vantaggi per sé. L'idea di rivalità viene da quello, perché quando c'è rivalità, ognuno vuole arrivare prima degli altri. Qui, Dio ci comanda a non fare nulla per rivalità.

E nemmeno dobbiamo fare per vanagloria. La parola vanagloria è una parola composta da due parole, la parola vana, o vuota, e poi gloria. Di natura, cerchiamo gloria per noi stessi. Ma visto che tutta la vera gloria appartiene solo a Dio, qualunque gloria che noi otteniamo è una gloria vuota, senza vero valore, è una gloria vana. Inoltre, la gloria che cerchiamo per noi stessi ci ostacola a vivere per la gloria di Dio, e ci fa trascurare gli altri.

Molto di quello che facciamo è per rivalità, ovvero, ambizioni, e molto è anche per cercare in qualche modo gloria per noi stessi. Nel mondo di oggi, si fa tantissimo per mettersi in mostra con gli altri. Il modo di vestirsi spesso è per mettersi in mostra. Si cerca di avere cose che gli altri possono notare. Si cerca di essere bravi per essere notati dagli altri. Si possono fare cose buone, ma con la motivazione di ricevere gloria dagli altri. Per esempio, uno può cercare di predicare o svolgere qualche altro ministero sperando di essere riconosciuto ed innalzato. Quello è fare per rivalità, ovvero ambizione, e vanagloria.

Questo comandamento riguarda il cuore con cui facciamo quello che facciamo. E Dio ci comanda a non fare nulla per rivalità, ovvero ambizioni, né per cercare gloria per noi stessi.

Quando Dio ci comanda come non vivere, ci dà sempre quello che dovremmo fare. Perciò, in questo caso, non solo ci comanda di NON fare NULLA per rivalità o vanagloria, ma ci comanda anche il contrario, nella seconda parte del versetto 3. Lo leggo ancora.

“3 non facendo nulla per rivalità o vanagloria, ma con umiltà, ciascuno di voi stimando gli altri più di se stesso.” (Filippesi 2:3 LND)

Avendoci comandato di non fare nulla per ambizione o per la nostra gloria, Dio ci comanda di piuttosto avere umiltà, e perciò, di stimare gli altri più di noi stessi. Cioè, vivere per noi stessi è vivere nelle tenebre, lontani da Dio. Vivere nella luce vuol dire amare gli uni negli altri, e questo vuol dire che dobbiamo avere umiltà, l'umiltà di stimare gli altri più di noi stessi.

Se siamo onesti, se noi consideriamo quanto siamo mancanti, e la profondità dei nostri peccati, non è difficile stimare gli altri più di noi stessi. Riconoscere quanto gli altri sono preziosi a Dio ci aiuta a stimarli grandemente. E perciò, anziché vivere per noi stessi, anziché essere egoisti, ed orgogliosi, cercando gloria per noi stessi, dobbiamo essere umili, e stimare gli altri più di noi stessi. Questa è la vera vita cristiana. Questa è camminare nella luce.

Nel versetto 4, Paolo spiega ancora più a fondo com’è una vita in cui camminiamo veramente con Cristo. Ascoltate mentre lo leggo.

“4 Non cerchi ciascuno unicamente il proprio interesse, ma anche quello degli altri.” (Filippesi 2:4 LND)

Di natura, viviamo per il nostro proprio interesse. Questo comprende anche l'interesse di quello che fa parte di noi. Quindi, se genitori si dedicano ai loro figli, visto che i figli fanno parte di loro, questo è cercare il proprio interesse.

Questo versetto ci comanda a non cercare unicamente il proprio interesse, quello comprenderebbe di non vivere unicamente per gli interessi della propria famiglia. Nelle scelte di ogni giorno, non dobbiamo cercare solamene il nostro bene.

Piuttosto, dobbiamo cercare, ovvero impegnarci, per gli interessi degli altri. Questo è il vero amore. Se ricordate, il vero amore è impegnarci, al punto di sacrificio, per il vero bene degli altri. Quindi, anziché vivere e impegnarci solo per il nostro vero bene, per i nostri interessi, il vero amore ci costringe ad impegnarci, a cercare, anche gli interessi degli altri, ovvero, anche il vero bene degli altri.

Questa è la vera vita cristiana.

Pensate all’amore di Gesù Cristo per noi. Pensate a come Gesù viveva, e poi, pensate a come Gesù Cristo è andato alla croce, pur sapendo tutto quello che avrebbe subito. Perché ha fatto questo? Perché stava cercando il TUO bene, e il MIO bene. Sacrificava il suo bene, per noi.

Gesù si è sacrificato per cercare il nostro vero bene, per provvedere per noi il perdono, e la vita eterna.

Ora, essendo amati da Dio, Dio ci chiama a vivere così gli uni con gli altri. E perciò, non dobbiamo cercare unicamente il nostro proprio interesse. Non dobbiamo vivere principalmente per noi stessi. Piuttosto dobbiamo vivere per il vero bene degli altri. Il vero bene degli altri è il loro beni spirituali.

E ricordatevi che Paolo cercava la gioia nel vedere gli altri crescere in Cristo. Cercate la vostra gioia nel vedere altri crescere in Cristo. Inoltre, ci comanda ad avere uno stesso modo di pensare, uno stesso amore, un solo accordo e una sola mente. Non dobbiamo fare nulla per rivalità o vanagloria, ma con umiltà, ciascuno di noi dobbiamo stimare gli altri più di se stesso. Viviamo così, per la gloria di Dio. Questa è una vita benedetta e che porta vero frutto per l’eternità.