Aiuto Biblico

Proseguo, per afferrare Cristo

Filippesi 3:12-16

sermone di Marco deFelice, www.AiutoBiblico.org per domenica, 8 dicembre 2019, – cmd es –
Descrizione: la vera vita cristiana è di correre sempre in avanti, per aver sempre più di Cristo.
parole chiavi: vita cristiana, Cristo, vero tesoro, il vero premio

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Certi avvenimenti arrivano, e poi, finiscono. Altri cambiano la vita da quel punto in poi.

Se uno vince una medaglia agli olimpiadi, in un certo senso, finisce là. Ha la sua medaglia, ma poi, la sua vita continua. Quello che ha vinto non cambia molto la sua vita. Se si fa un safari in Africa e vede tanti animali, certamente è un’esperienza grande, ma poi, finisce e la vita continua.

Invece, ci sono avvenimenti che cambiano la vita per sempre. Per esempio, sposarsi cambia la vita profondamente, per tutta la vita mentre entrambi sono in vita. Diventare genitore cambia la vita profondamente da quel giorno in avanti.

Allora, più di qualsiasi altra cosa, diventare un figlio di Dio, essere perdonato e riconciliato con Dio, cambia la vita, drasticamente ed eternamente.

Non è solo un trofeo da lasciare sulla mensola. Non sono delle foto da tenere in un album.

No. Piuttosto, essere un figlio di Dio è una strada da percorrere, con tutto il cuore, con tutto l’impegno per tutta la vita. Non è una religione da praticare, è quello che dovrebbe essere al centro della nostra esistenza, che supera ogni altra parte della vita. Essere un figlio di Dio è TUTTO.

Stiamo considerando l’Epistola scritta dall’Apostolo Paolo alla chiesa a Filippo. Siamo arrivati al capito 3, e negli ultimi sermoni, stiamo considerando l’insegnamento in cui Paolo descrive come ha considerato tutto come spazzatura, per guadagnare Cristo.

Cioè, prima della salvezza, come ognuno di noi, Paolo aveva delle cose nella sua vita che erano importanti per lui. Per Paolo, era essere così zelante nella sua religione che superava gli altri. Prima della sua salvezza, Paolo credeva di avere una giustizia sua, per merito.

Però, quando Paolo ha visto il suo peccato, ha capito che in realtà, tutto quello sul quale si era aggrappato prima, lo aveva tenuto lontano da Dio. Quando Paolo ha visto il vero valore di Gesù Cristo, Paolo voleva Cristo più di qualsiasi altra cosa. Infatti, Paolo ha scelto di considerare tutto quello che prima gli era importante, come spazzatura, per poter guadagnare Cristo.

Seguite, mentre leggo di nuovo Filippesi 3:7-11

7 Ma le cose che mi erano guadagno, quelle ho ritenute una perdita per Cristo. 8 Anzi, ritengo anche tutte queste cose essere una perdita di fronte all’eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù mio Signore, per il quale ho perso tutte queste cose e le ritengo come tanta spazzatura per guadagnare Cristo, 9 e per essere trovato in lui, avendo non già la mia giustizia che deriva dalla legge, ma quella che deriva dalla fede di Cristo: la giustizia che proviene da Dio mediante la fede, 10 per conoscere lui, Cristo la potenza della sua risurrezione e la comunione delle sue sofferenze, essendo reso conforme alla sua morte, 11 se in qualche modo possa giungere alla risurrezione dai morti. (Filippesi 3:7-11 LND)

Tutte le cose che Paolo aveva considerato un guadagno, ora Paolo considerava una perdita, anzi, tanta spazzatura.

Per capire meglio questo, ricordiamo quale erano alcune delle cose che prima di avere Cristo Paolo considerava un guadagno.

Uno era l’essere un vero giudeo, e osservare attentamente la legge giudaica, e l’essere parte del gruppo più rigido dei giudei. Per mezzo di tutto questo, Paolo credeva di avere merito per conto suo davanti a Dio.

E quale sono alcune delle cose che NOI consideravamo un guadagno, prima della nostra salvezza? Anche nel nostro casa, erano cose in cui ci vedevamo con valore in noi stessi, con qualche merito. Volevamo poter vantarci.

Tenete in mente che nonostante che siamo salvati, la nostra carne continua a considerare queste cose un guadagno, e perciò, dobbiamo combattere contro la carne.

Per la grande maggioranza di noi, nella carne, un guadagno è l’essere visto bene dagli altri. Vogliamo che gli altri ci vedono bene. Questo è un modo, a volte in modo chiaro, a volte in modo molto subdolo, in cui vogliamo gloria dagli uomini. Spesso, ci impegniamo molto per essere visti bene dagli altri.

Un altro modo che mostra che vogliamo gloria per noi stessi è quando odiamo la riprensione. Nella carne, non vogliamo vedere il nostro peccato. Facciamo di tutto per non vedere a fondo il nostro peccato. Però, ricordatevi, che finché non vediamo a fondo il nostro peccato, non possiamo avere il perdono, e perciò, non possiamo essere vicini a Cristo.

Ricordate che per essere perdonati, dobbiamo confessare il nostro peccato. La parola “confessare” vuol dire: dichiarare la stessa cosa, dichiarare pubblicamente e in modo formale, proclamarlo chiaramente.

Perciò, , se vogliamo più di Cristo, dobbiamo vedere il nostro peccato per quello che è: il più grande ostacolo fra noi e Cristo che esiste. Potremmo anche dire: l’UNICO vero ostacolo fra noi e Cristo.

Quindi, se veramente vogliamo più di Cristo, vedremo il nostro peccato come un terribile nemico. Odieremo il nostro peccato. E non avremo esitazione di confessarlo duramente.

Vi do un esempio di uno che NON confessa veramente il suo peccato, e poi di uno che confessa il suo peccato.

Immaginate uno che mentisce. Egli viene scoperto, e poi, egli dice: perdonami. Non ho parlato come avrei dovuto. Devo stare più attento a dire solo la verità.

Quel uomo ha veramente confessato il suo peccato? Ha veramente descritto il suo peccato?

NO. Ha piuttosto parlato in termini generali, spiegando che sa che dovrebbe fare meglio, implicando che il suo cuore è buono. Cosa direbbe se confessasse veramente il suo peccato? Egli direbbe qualcosa come:

“ho mentito. Ho detto il falso. Non stavo cercando la gloria di Dio e non stavo amando il mio prossimo, e perciò, ho mentito, per arrivare a dove la mia carne voleva arrivare. Ho peccato contro Dio, e ho peccato contro te. La mia menzogna è venuta dal mio cuore, che era nel peccato. Ti chiedo perdono.”

Quello è un esempio di confessare il peccato. Quando vogliamo più di Cristo, confessare veramente i nostri peccati è uno dei passi più importante. Peccare è cercare la gioia nel peccato anziché in Cristo. Confessare veramente il peccato è voler più di Cristo.

O che Dio ci aiuti a capire sempre di più quanto è meraviglioso avere più di Cristo. Nulla può soddisfare il nostro cuore, se non solo l’avere più di Cristo. E per avere più di Cristo, dobbiamo riconoscere tutto quello in cui cercavamo la nostra soddisfazione, e dobbiamo considerarlo come spazzatura, per poter avere Cristo.

Dobbiamo desiderare più di Cristo, dobbiamo desiderare di conoscere la sua potenza all’opera in noi, dobbiamo desiderare la sua gloria, e perciò, dobbiamo essere anche pronti a soffrire per Lui. Dobbiamo vedere che avere sempre più di Cristo vale più della vita stessa.

Abbiamo considerato tutto quello nell’ultimo sermone. Oggi, vogliamo andare avanti in questo brano, per considerare il resto di quello che Paolo dichiara, che è l’unica vera vita per ognuno di noi che è un figlio di Dio.

Cioè, quello che Paolo scrive qua non è solo una scelta che andava bene per Paolo. Questa è una descrizione della vera vita cristiana, descrive cosa vuol dire veramente camminare con Cristo. Quindi, ascoltiamo con cuori aperti, in modo che possiamo avere sempre più di Cristo.

Proseguendo

Finora in questo brano, Paolo ci ha fatto capire che per avere più di Cristo, dobbiamo considerare tutto il resto una perdita, addirittura, spazzatura. Così guadagniamo sempre più di Cristo.

Ora, dal versetto 12 in poi, Paolo continua, e spiega che finché siamo in questo corpo, dobbiamo spingerci sempre in avanti. Non si arriva alla perfezione in questa vita. Ascoltiamo i vv.12-14.

“12 Non che io abbia già ottenuto il premio, o sia già arrivato al compimento, ma proseguo per poter afferrare il premio, poiché anch’io sono stato afferrato da Cristo Gesù. 13 Fratelli, non ritengo di avere già ottenuto il premio, ma faccio una cosa: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso le cose che stanno davanti, 14 proseguo il corso verso la méta verso il premio della superna vocazione di Dio in Cristo Gesù.” (Filippesi 3:12-14 LND)

Non aveva ottenuto il premio

Paolo dichiara che non era ancora arrivato al compimento. La parola “compimento” è una parola che vuol dire completo, vuol dire non mancante di nulla. Nella vita cristiana, vuol dire essere pienamente conformato a Cristo.

Paolo era un credente eccezionale. Egli è stato scelto direttamente da Cristo come uno degli Apostoli. Cristo Gesù stesso è apparso a Paolo più volte, e gli insegnamenti di Paolo venivano direttamente da Dio, non tramite alcun uomo. Paolo aveva più zelo di tutti gli altri Apostoli, si è affaticato più di tutti loro. Perciò, se ci fosse mai stato un uomo in grado di essere arrivato al compimento, sarebbe stato Paolo. Invece, Paolo dichiara in modo categorico che egli NON aveva già ottenuto il traguardo finale, ed egli NON era arrivato al compimento. In altre parole, Paolo sta dichiarando che aveva ancora da crescere, per essere pienamente conformato all’immagine di Gesù Cristo.

E perciò, quanto di più è vero che nessuno di noi è arrivato al traguardo. Abbiamo tutti ancora della strada da fare. Ogni giorno abbiamo tanta strada da fare.

Abbiamo sempre più da conoscere e da godere di Cristo.

Il fatto che c’è sempre da crescere non dovrebbe scoraggiarci. Invece, dobbiamo ascoltare e seguire l’esempio che Paolo ci dà nei versetti 12 a 14. Anche noi dovremmo fare come Paolo. Seguire mentre leggo ancora questi versetti.

“12 Non che io abbia già ottenuto il premio, o sia già arrivato al compimento, ma proseguo per poter afferrare il premio, poiché anch’io sono stato afferrato da Cristo Gesù. 13 Fratelli, non ritengo di avere già ottenuto il premio, ma faccio una cosa: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso le cose che stanno davanti, 14 proseguo il corso verso la méta verso il premio della superna vocazione di Dio in Cristo Gesù.” (Filippesi 3:12-14 LND)

proseguo:

Paolo riconosceva, e dichiarava pubblicamente, che non era arrivato al compimento. Paolo non si vergognava di dire che doveva ancora crescere. E così, riconoscendo la sua condizione, come noi dobbiamo riconoscere la nostra condizione, che cosa faceva?

Paolo proseguiva, sempre in avanti. Leggo il nuovo la seconda parte del versetto 12.

“...ma proseguo per poter afferrare il premio, poiché anch’io sono stato afferrato da Cristo Gesù.” (Filippesi 3:12)

Ogni giorno della sua vita, Paolo proseguiva il cammino: continuava a camminare in avanti, verso Cristo. Egli già stava camminando nella via di Cristo, e continuava a camminare in quella via, senza fermarsi, senza lasciarla.

Paolo proseguiva. Cosa vuol dire questa parola? La parola greca tradotta qua come proseguire è la stessa parola che spesso viene tradotta come “perseguitare”, e anche come “procacciare”. È un verbo molto forte, e descrivere correre dietro qualcosa con tutta la tua forza, senza mai togliere gli occhi da quello che cerchi. Quindi, non è un impegno occasionale, è quello che riempia completamente la vita, e che fai con tutto il tuo cuore e tutta la tua forza.

Si userebbe questa stessa parola per descrivere un leone che corre dietro la preda. Il leone sa che se non prende la preda, per avere qualcosa da mangiare, morirà, e perciò, non toglie mai i suoi occhi dalla preda. È totalmente focalizzato sulla preda. Nulla lo distrae.

Similmente, quando Paolo dice che prosegue per poter afferrare il premio, descrive una vita che è totalmente e costantemente focalizzata su avere più di Cristo.

Potremmo essere scoraggiati, pensando che non arriveremo mai. Però, Paolo ci aggiunge una verità che è molto importante e può incoraggiarci moltissimo. Paolo dichiara:

“...ma proseguo per poter afferrare il premio, poiché anch’io sono stato afferrato da Cristo Gesù.” (Filippesi 3:12)

Da una parte, è Paolo che prosegue, che corre dietro a Cristo. Però, grazie a Dio, poteva anche dire che egli stesso era stato afferrato da Cristo Gesù. Paolo era già stato afferrato, da Cristo, per quello che egli cercava di afferrare. Per cosa era stato afferrato da Cristo? Ovvero, quale opera Dio aveva iniziato in lui? Paolo era stato afferrato, ovvero, salvato, da Cristo Gesù, per avere comunione eterna con Dio, essendo santo e senza macchia nella presenza di Dio nell’amore per tutta l’eternità.

Paolo teneva sempre gli occhi sul pieno adempimento della sua salvezza.

Quando dice: “per poter afferrare,” non vuol dire che la salvezza dipendeva da lui, ma che ogni vero credente deve vivere come se dipendesse dal suo modo di vivere.

Come camminava

Andando avanti ai versetti 13 e 14, comprendiamo meglio come Paolo viveva, e come dobbiamo vivere noi, per avere più di Cristo. Ascoltiamo ancora i v.13 e 14:

13 Fratelli, non ritengo di avere già ottenuto il premio, ma faccio una cosa: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso le cose che stanno davanti, 14 proseguo il corso verso la méta verso il premio della superna vocazione di Dio in Cristo Gesù.” (Filippesi 3:13-14 LND)

Paolo ripete che non aveva ottenuto il premio, che non era arrivato.

Una cosa

Poi, Paolo dichiara che faceva una cosa.

Quanto è importante che nello stesso modo che uno uomo non può avere due donne come il suo tesoro, e un soldato non può combattere per le due parti in una guerra, e non si può amare Dio e le ricchezze allo stesso tempo, così non si può desiderare sia Cristo che un altro tesoro. Paolo aveva solo UN traguardo nella sua vita. Paolo faceva UNA COSA.

Se ricordate, quando Gesù era alla casa di Marta e Maria, Marta era presa con preparare tutto, mentre Maria era tutto presa con Gesù. Ascoltato Luca 10:38-42.

“38 Ora, mentre essi erano in cammino, avvenne che egli entrò in un villaggio; e una certa donna, di nome Marta, lo ricevette in casa sua. 39 Or ella aveva una sorella che si chiamava Maria, la quale si pose a sedere ai piedi di Gesù, e ascoltava la sua parola. 40 Ma Marta, tutta presa dalle molte faccende, si avvicinò e disse: "Signore, non t’importa che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti". 41 Ma Gesù, rispondendo, le disse: "Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti inquieti per molte cose 42 ma una sola cosa è necessaria, e Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta".” (Luca 10:38-42 LND)

Avete notate che Gesù dichiara che solo una cosa è necessaria? Certamente, serviva cucinare la cena. Però, in realtà, c’è una cosa di vera importanza, ed è di avere sempre più di Gesù Cristo. Questo è quello che Maria cercava, e Gesù dichiara che chi cerca più di Lui, non perderà Lui.

E nel nostro brano, Paolo sta dicendo la stessa cosa. Sta dicendo che una cosa è importante, che egli fa una cosa. Egli cerca sempre più di Cristo.

Dimenticava le Cose dietro

Per avere sempre più di Cristo, Paolo dimenticava le cose che stavano dietro, e correva in avanti, verso le cose che erano davanti, le cose eterne, le cose di Dio.

Prima della sua salvezza, Paolo aveva cose terrene che erano importanti per lui. Ogni persona senza Cristo ha delle cose che sembrano importanti. Quando Cristo ci salva, dobbiamo capire che le cose di questa vita che prima ci erano importanti possono ostacolarci nella corsa verso Cristo.

E così, Paolo sceglieva di dimenticare le cose che c’erano prima nella sua vita..

Avendo capito l’eccellenza di Cristo, Paolo ha scelto di dimenticare le cose che stavano dietro. Egli dimenticava le cose che una volta erano molto importanti per lui. Quando dice che le “dimenticava”, egli intende che egli sceglieva a non pensare più a quelle cose, per poter fissare la sua mente e cuore completamente su Cristo.

È come un uomo che frequenta prima una donna, poi un’altra, e poi un’altra, e poi, trova la donna che sposa. Quando le sposa, egli sceglie di dimenticare le altre donne, ovvero, sceglie a non pensare più a loro.

Similmente, quando troviamo Cristo, dobbiamo riconoscere il valore infinito di Cristo, e scegliere di dimenticare tutto quello che prima era importante a noi.

Qual erano le cose dietro di Paolo che prima gli erano importanti? Per Paolo, era essere il più bravo giudeo, era seguire attentamente la legge di Dio, in modo da vedersi bene davanti a Dio, per il proprio merito.

Ora, avendo visto l’infinito valore di Cristo, Paolo sceglieva a non pensare più a quelle cose. Paolo sceglieva a dimenticare quelle cose. Non voleva avere nulla a che fare con quello che prima erano i suoi tesori. Voleva solo Cristo.

È come quel uomo che, capendo il valore del matrimonio sceglie di dimenticare, completamente, e non pensare più, alle donne che aveva frequentato prima.

E per noi? Che cosa era importante per noi prima della salvezza? Forse era l’approvazione degli uomini. Forse erano cose materiali, forse erano certi piaceri del mondo. Forse era cercare di essere in controllo delle nostre circostanze. In ogni caso, ognuno di noi avere i propri tesori terreni.

Capire il vero valore di Cristo vuol dire scegliere di dimenticare tutto quello che ci era tesoro. Continuare a pensare ai vecchi tesori ci ostacola da Cristo.

Certamente, ogni peccato è un ostacolo. Però, non sono solo i peccati che possono ostacolarci. Ascoltate mentre leggo Ebrei 12:1,2

“1 Anche noi dunque, essendo circondati da un così gran numero di testimoni, deposto ogni peso e il peccato che ci sta sempre attorno allettandoci, corriamo con perseveranza la gara che ci è posta davanti, 2 tenendo gli occhi su Gesù, autore e compitore della nostra fede, il quale, per la gioia che gli era posta davanti, soffrì la croce disprezzando il vituperio e si è posto a sedere alla destra del trono di Dio.” (Ebrei 12:1-2 LND)

Questi versetti dichiarano che dovremmo deporre, non solamente il peccato, ma anche ogni peso. Pesi sono distinti dai peccati, sono cose, che pur non essendo peccati in sé, possono ostacolarci da correre pienamente verso Cristo.

L’unico modo di avere più di Cristo è di scegliere di non pensare più, ovvero, di dimenticare, quello che erano i nostri tesori. Paolo viveva così, e anche noi dobbiamo vivere così, per poter avere più di Cristo.

Protendendomi

Paolo non solo dimenticava le cose che gli stavano dietro. Leggo ancora la seconda parte del versetto 13.

dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso le cose che stanno davanti, (Filippesi 3:13)

Protendendomi è un verbo che vuol dire spingersi in avanti con tutta la propria forza. Ci dà l’idea di un cane legato ad una catena che sta cercando di prendere un gatto, e tira con tutta la sua forza in avanti. Ci dà l’idea di un’atleta in una gara che vuole rompere il nastro prima dell’altro, e si spinge in avanti con tutta la sua forza.

Protendere, quindi, è qualcosa che si fa con tutto il cuore. Prima Paolo usava la parola “proseguire”, che sarebbe meglio tradurre come “procacciare”. È una parola molto forte. Anche la parola “protendere” è una parola molto forte.

Correre avanti per avere più di Cristo dev’essere il più forte desiderio della nostra vita. Dobbiamo protenderci, ovvero, correre avanti, con tutta la nostra forza.

Non possiamo solo camminare verso la meta, dobbiamo correre verso la meta, per ottenere il premio della celeste vocazione in Dio in Cristo Gesù. Se uno dovesse solo camminare in una gara, una maratona, non otterrebbe mai il premio, infatti, non arriverebbe nemmeno alla metà, perché la gara sarebbe già conclusa.

No, non basta camminare, dobbiamo correre, con tutto il nostro cuore. Dobbiamo cercare più di Cristo con tutto il nostro cuore, ogni giorno. Dobbiamo abbandonare qualsiasi cosa che ci ostacola da correre bene verso Cristo. Questo, perché Gesù Cristo vale più di tutto. Solo Cristo può soddisfare i nostri cuori. Siamo stati creati in Cristo, ovvero, siamo stati salvati, per vivere per la sua gloria, ogni giorno.

Il nostro mondo ci offre tante mete, e tante vocazioni. Possiamo essere distratti da tanti traguardi, da tanti falsi tesori, dai nostri peccati, possiamo essere distratti dalle tentazioni, possiamo essere distratti dagli impegni e dalle faccende. Il mondo ci offre tanto che può distrarci da correre dietro a Gesù Cristo.

Se fissiamo il nostro sguardo su qualsiasi premio terreno, ci farà togliere gli occhi da Cristo.

Leggo di nuovo il versetto 14:

14 proseguo il corso verso la méta verso il premio della superna vocazione di Dio in Cristo Gesù.” (Filippesi 3:13-14 LND)

Non possiamo correre in due gare allo stesso tempo. Solo chi ha un chiaro traguardo, e corre verso di esso, ci arriverà e avrà il premio. Paolo sapeva che nessun traguardo umano è minimamente paragonabile al premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù. Perciò, egli correva sempre verso Cristo. Egli procacciava la superna vocazione.

La parola superna vuol dire “in alto”, o “celeste”. In altre parole, Paolo correva verso il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù. Paolo viveva per l’eternità.

Paolo non si lasciava distrarre dai premi terreni, perché sapeva che ogni premio terreno sarà perso. Piuttosto, Paolo guardava in avanti, a quello che è eterno.

In quale direzione stai correndo tu? Stai correndo, con tutto il tuo cuore, nella gara verso la meta celeste?

In che modo potresti correre meglio? Quali sono le cose nella tua vita che ti rallentano nel tuo cammino verso cielo? Come potresti correre in modo più deciso, più efficace? In che modo potresti dimenticare le cose che prima erano importanti per te, e che sono ancora importanti per te, e in realtà, ti rallentano nel corso verso il tuo premio celeste?

Bisogna lasciare ogni altro tesoro del cuore per cercare solo Cristo.

L’esortazione per noi

Infatti, Paolo ci esorta a fare esattamente questo. Ascoltiamo i v.15,16.

“15 Quanti siamo perfetti, abbiamo dunque questi pensieri; e se voi pensate altrimenti in qualche cosa, Dio vi rivelerà anche questo. 16 Ma al punto in cui siamo arrivati, camminiamo secondo la stessa regola, conducendoci in pieno accordo.” (Filippesi 3:15-16 LND)

Consideriamo la frase: “Quanti siamo perfetti, abbiamo dunque questi pensieri;” La parola “perfetti” qual vuol dire completi, vuol dire maturi. La vera maturità cristiana consiste nel vivere come Paolo ha appena spiegato. Ogni credente dovrebbe dimenticare le cose che stanno dietro, e fissare lo sguardo fermamente in avanti, e correre sempre in avanti. Ogni credente dovrebbe desiderare, sopra ogni altra cosa, di crescere nella conoscenza di Cristo. Chi è così ha questi pensieri, ovvero, chi è veramente matura pensa e vive come Paolo.

Chi non è così, è immaturo, e non sta camminando bene. Parlando a chi non è maturo, a chi non capisce l’importanza di fissare lo sguardo totalmente in avanti. Paolo dichiara:

“e se voi pensate altrimenti in qualche cosa, Dio vi rivelerà anche questo.”

Cioè, se un vero credente non capisce che ciò che Paolo dichiara in questo brano è l’unico modo da vivere, se è un vero credente, Dio lo aiuterà a capire questa verità. Dio rivelerà questa verità anche a lui, perché è l’unico modo di crescere bene in Cristo.

Dio completerà la sua opera in ogni vero credente. Dio farà in necessario per togliere i nostri cuori dai tesori terreni.

Andiamo in avanti

Con il versetto 16 Paolo conclude questo brano con una verità importante. Seguite mentre lo leggo, e poi, consideriamolo.

16 Ma al punto in cui siamo arrivati, camminiamo secondo la stessa regola, conducendoci in pieno accordo.” (Filippesi 3:15-16 LND)

Esiste solamente una strada per i figli di Dio. Al punto in cui tu sei arrivato in quella strada, devi continuare ad andare sempre avanti. Non ci sono altre vie. Non ci sono modi diversi di vivere la vita cristiana. Non possiamo vivere come vogliamo noi, e credere che andrà bene.

Non possiamo noi scegliere come vogliamo vivere la vita cristiana. Esiste una sola via, quella che Paolo ha descritto in questo brano. Ogni vero credente si trova in qualche punto di questa via. Ognuno dovrebbe camminare sempre in avanti sulla stessa via. Se no, faremo naufragio, con conseguenze terribili.

Notate che Paolo dice: “conducendoci in pieno accordo”. Più andiamo avanti come Dio vuole, più Cristo è il nostro unico tesoro, più saremo veramente uniti in Cristo. Infatti, la vera unità in Cristo non è qualcosa che si raggiunge cercando l’unità, piuttosto è qualcosa che arriva quando più credenti stanno percorrendo la stessa via, la via che Paolo descrive in questo capitolo. Allora, saremo in pieno accordo, tutti volendo più di Cristo.

Conclusione

Io prego che ciascuno di noi possa capire di più l’infinito valore di Gesù Cristo. Prego che possiamo vedere l’inganno di quello che erano i nostri tesori terreni, prima della salvezza. Prego che possiamo scegliere, giorno per giorno, a dimenticare quello che ci era importante, per focalizzare su Cristo, l’unico che è veramente importante. Preghiamo che possiamo, come Paolo, vivere facendo UNA COSA, che è cercare sempre più di Cristo.

Perciò, esaminiamo bene la nostra vita, e contempliamo l’eccellenza di Gesù Cristo. Meditiamo sulla benedizione eterna che ci aspetta con Cristo in cielo. Meditiamo sulla comunione che possiamo avere ora, mentre camminiamo verso il cielo. Impegniamoci a godere la ricchezza della nostra salvezza ora, in attesa di quel gran giorno in cui vedremo Cristo faccia a faccia. Viviamo ora in modo da non avere di che vergognarci, quando Cristo aprirà i libri per giudicare il nostro cammino su questa terra.

Grazie a Dio per un Salvatore come Gesù Cristo!