Aiuto Biblico

Gesù cammina sull'acqua

Marco 6:45-56

Sermone di Marco deFelice, www.AiutoBiblico.org per mercoledì, 7 agosto 2019, – cmd es –

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Quando leggiamo gli Evangeli, che raccontano la vita di Gesù, ricordate che lo scopo è di aiutarci a conoscere Gesù, in modo che possiamo avere più fede in Lui, fede per credere, e fede per camminare nella vita cristiana.

Stiamo considerando l’Evangelo di Marco, e ci troviamo in capitolo 6. Nell’ultimo studio, abbiamo letto di quando Gesù moltiplicò il pane e i pesci. In quel avvenimento, abbiamo visto il cuore di Gesù nei confronti della folla, in quanto, nonostante che Gesù voleva portare i discepoli in un posto isolato, era pronto a prendere tempo per insegnare la folla del regno di Dio.

Abbiamo anche visto che Gesù aveva gestito la situazione in modo da aumentare la fede degli apostoli. Gesù aveva detto a loro di dare da mangiare alla folla, una richiesta umanamente impossibile. Però, poi, Gesù ha provveduto in abbondanza in modo che i discepoli potevano dare da mangiare alla folla. In quello, abbiamo visto che quando Dio ci comanda qualcosa, Dio provvederà per noi di poter adempiere il suo comandamento.

Il brano conclude con i dodici apostoli che raccolgono dodici cesti di pane e pesci avanzati. Nonostante che Gesù può fare tutto, non dobbiamo sprecare. Egli provvedeva per loro, e provvede anche per noi.

Gesù Cammina sull’Acqua

Andiamo avanti, iniziando con Marco 6:45. Seguite mentre leggo Marco 6:45,46.

“45 E subito dopo Gesù costrinse i suoi discepoli a salire nella barca e a precederlo all’altra riva verso Betsaida, mentre egli licenziava la folla. 46 Appena l’ebbe congedata, salì sul monte a pregare.” (Marco 6:45,46 LND)

Qualche pensiero qua. Prima di tutto, Gesù costrinse i suoi discepoli a salire nella barca e a partire verso l'altro lato del lago. Gesù doveva costringerli. Non volevano lasciare Gesù. Avrebbero preferito restare con Gesù. Molto spesso, le vie di Dio non sono le nostre vie. Spesso, Dio, nella sua saggezza ci comanda a fare qualcosa che non avremo scelto noi. Quindi, dobbiamo scegliere: ubbidiamo a Dio? Oppure, facciamo quello che al nostro giudizio sembra la cosa migliore? La vita è fatta di situazioni così. Farai quello che Dio comanda, o no?

In questo caso, Gesù costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca e procedere verso l'altra riva, senza di Lui.

Poi, vediamo che Gesù licenzia la folla. Vedremo in Giovanni 6 che il giorno seguente, la folla è venuta in cerca di Gesù. Non volevano lasciare Gesù, volevano restare con Lui, perché avevano capito qualcosa della potenza di Gesù. Capirono che avere Gesù sarebbe stato un immenso aiuto pratico. E perciò, Gesù doveva licenziare la folla, mandarli a casa.

Notate che le persone volevano restare con Gesù, ma non per un motivo spirituale, piuttosto perché avevano visto Gesù compiere un grande miracolo con i pani e i pesci.

Infine, dopo che Gesù aveva mandato avanti i suoi discepoli, e aveva mandato a casa la folla, Gesù si trovava solo. Appena si trovò solo, salì sul monte a pregare. Salì sulla montagna per essere totalmente isolato dagli altri. Là, poteva avere ricca comunione con il Padre.

Gesù pregava sempre. Se Gesù era un uomo di preghiera, quanto di più noi dobbiamo essere uomini e donne di preghiera.

Andiamo avanti nel brano. Leggo i versetti 47 e 48.

“47 E fattosi sera, la barca era in mezzo al mare ed egli era a terra tutto solo. 48 E, vedendo i discepoli affaticarsi a remare, perché avevano il vento contrario, verso la quarta vigilia della notte, egli andò verso loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli.” (Marco 6:47,48 LND)

Prima, Marco ci spiega la situazione. La barca era in mezzo al mare, e Gesù era a terra tutto solo. Quindi, Gesù era lontano vari chilometri dai discepoli. Poi, il versetto 48 dichiara qualcosa di incredibile. Dichiara che Gesù vedeva i discepoli che si affaticavano a remare.

In realtà, questo è un miracolo. Gesù era vari chilometri dai discepoli. Era sera, in realtà notte. Non sarebbe realistico per lui di vedere loro a quella distanza. Invece, Gesù vedeva loro e vedeva che facevano fatica a remare.

Il principio cui è importantissimo per noi. I discepoli si trovavano in una situazione molto difficile, potremmo dire perfino una situazione di pericolo. Erano soli, lontani da Gesù. Quindi, non avevano Gesù con loro per aiutarli. Posso immaginare che avevano grande paura. Erano affaticati, non avevano le forze per andare avanti.

Eppure, Gesù vedeva loro, era pienamente cosciente della loro situazione. Qua, vediamo una grande lezione per noi. Gesù è il buon pastore, e conosce la situazione delle sue pecore! Gesù non si dimentica mai di noi. Gesù non è mai distratto. Gesù tiene sempre i suoi occhi su di noi.

E poi, verso la quarta vigilia della notte, ormai era quasi mattina, Gesù andò verso loro camminando sul mare. Il brano lo dice semplicemente, ma è un miracolo incredibile. Un uomo non può camminare sul mare. Eppure, Gesù camminava sul mare, e non qualche passo, ma vari chilometri. Gesù camminava sul mare fino al punto di arrivare dai discepoli in mezzo al mare.

Questo è come gli altri miracoli nella Bibbia. Vengono menzionati in modo molto semplice. Per Dio, i miracoli sono piccole cose, non sono difficili per Lui. Quindi, mentre gli uomini parlerebbero in modo molto grandioso di un miracolo così, nella Bibbia, è semplicemente menzionato. Gesù camminava sull'acqua per arrivare a loro.

Poi troviamo le parole: voleva oltrepassarli. Che cosa vuol dire? In che senso Gesù voleva oltrepassarli? Vediamo il senso di questo prima di tutto nell'esempio di Giacobbe che lottava con l'angelo di Dio. Se ricordate, l'angelo di Dio era Dio, probabilmente Cristo prima dell’incarnazione. Giacobbe lottò con lui tutta la notte. Verso mattina, l'angelo comunicò di voler andare via. Leggo Genesi 32:26.

“E quegli disse: "Lasciami andare, perché sta spuntando l’alba". Ma Giacobbe disse: "Non ti lascerò andare, se non mi avrai prima benedetto!".” (Genesi 32:26 LND)

L'angelo dice “lasciami andare”, ma in realtà, era un modo per stimolare Giacobbe a riconoscere il suo bisogno d'essere benedetto da Dio.

Anche in Luca 24:28, troviamo Gesù che cammina con due discepoli sulla via per Emmaus. Quando arrivano al villaggio, Gesù fa sembrare che vuole andare avanti. Anche qui, il suo scopo era di stimolarli a chiedergli di restare con loro. Leggo quel versetto.

“Come si avvicinavano al villaggio dove erano diretti, egli finse di andare oltre.” (Luca 24:28 LND)

Era il piano di Dio spezzare il pane con loro. Ma dovevano loro capire che volevano restare con lui.

Perciò, anche in questo avvenimento con Gesù che camminava sull'acqua fino ai discepoli in mezzo al mare, Gesù voleva oltrepassarli, non che volesse veramente andare oltre, ma mostrava quello nel suo modo di camminare, in modo che sarebbero loro che avrebbero scelto di voler Gesù.

A questo punto, i discepoli vedono Gesù che cammina sul mare. Allora, sappiamo tutti che un uomo non può camminare sul mare. Loro sapevano che questo è impossibile. Però, avevano visto Gesù compiere tanti altri miracoli. Conoscevano anche il cuore di Gesù. Però, non hanno pensato a Gesù.

Invece, erano terrorizzati. In quello che leggiamo nei versetti 49 e 50, vediamo che i discepoli credevano una superstizione che era comune in quell'epoca. Credevano nei fantasmi. Non era una credenza biblica, ma era comunemente creduto fra i Giudei. E perciò, vediamo che anche i discepoli credevano questo, anche se non era la verità. Leggo 49 e 50.

“49 Ma essi, vedendolo camminare sul mare, pensavano che fosse un fantasma e si misero a gridare, 50 perché lo avevano visto tutti e si erano spaventati; ma egli subito parlò loro e disse: "Fatevi animo, sono io, non temete!".” (Marco 6:49,50 LND)

Come ho menzionato prima, i discepoli, accettando pensieri comuni anche se non erano biblici, credevano che fosse un fantasma. E perciò, avevano grande paura. Cominciarono a gridare. Erano terrorizzati. Non pensavano più alla cura di Dio, non pensavano al potere di Gesù Cristo. Erano presi dalla paura. Erano terribilmente spaventati.

La stessa cosa succede a noi. Quando noi focalizziamo solo sui pericoli, solo su quello che potrebbe succedere, solo su quello che è più grande di noi, anche noi avremo paura. Anche noi perderemo ogni forma di pace. E quindi, in questi casi, anche noi abbiamo bisogno di confidare in Dio!

Io non posso criticare questi discepoli, perché tante volte io ho guardato solo ai problemi, e il mio cuore si è agitato. Quanto è importante che impariamo a non guardare ai problemi, ma di tenere gli occhi su Cristo.

Mi colpisce che il versetto dice: egli subito parlò loro.

Gesù subito parla con loro, per rassicurare i loro cuori. Abbiamo detto prima che Gesù tiene i suoi occhi sempre su noi. Gesù è sempre vicino a noi, e non si dimentica mai di noi. Nella sua parola, abbiamo sempre le parole che ci servono per essere tranquillizzati. All'epoca, non c'era ancora il Nuovo Testamento. E così, Gesù parlava direttamente a loro. Adesso, abbiamo le promesse e le dichiarazioni di Gesù nel nuovo testamento. Quanto è importante che la parola di Cristo abiti in noi copiosamente.

E che cosa disse Gesù a loro per tranquillizzarli? Leggo di nuovo la seconda parte del versetto 50.

“Ma egli subito parlò loro e disse: fatevi animo, sono io, non temete!” (Marco 6:50 LND)

Quello che può tranquillizzarci in qualunque tempesta della vita è di sapere che Gesù Cristo è con noi. Pensate ad un piccolo bambino. Se sa di essere in braccio al padre, si sente sicuro in qualunque situazione. Un piccolo bimbo ha grande fede in suo padre. E perciò, se è con il padre, è tranquillo. Se si trova da solo in una situazione che a lui sembra pericolosa, avrà timore. Però, se arriva lì suo padre, dicendo: “fatti animo, sono io, non temere”, il bambino si tranquillizzerà subito.

La presenza del padre porta la pace.

Similmente, possiamo noi avere pace quando riconosciamo la presenza di Gesù Cristo. Gesù Cristo è la fonte della pace, la pace viene da Dio, per mezzo di Gesù Cristo. La pace di Dio sorpassa l'intelligenza, non è legata alle circostanze.

Ringrazio Dio che Gesù Cristo è con noi, e Gesù Cristo e in controllo di tutto. Camminiamo per fede in Gesù Cristo.

Andiamo avanti, e leggo i versetti 51 e 52.

“51 Poi salì con loro sulla barca e il vento si calmò, ed essi erano grandemente stupiti in se stessi e si meravigliarono, 52 perché non avevano capito il fatto dei pani, essendo il loro cuore indurito.” (Marco 6:51,52)

Subito Gesù si mette con loro. Allora, nell'Evangelo di Matteo, impariamo un dettaglio che Marco non spiega. Prima che Gesù salisse con loro sulla barca, Pietro gli chiede di farlo venire, e Pietro cammina sull'acqua verso Gesù. Quando Pietro toglie gli occhi da Gesù, comincia ad affondare. Gesù lo rialzò.

Però, il punto che vediamo qui in Marco è che Gesù salì con loro sulla barca. Si sentivano soli, ma Gesù aveva visto la loro situazione. Spesso, a noi sembra che siamo soli. Ma Gesù vede la nostra situazione. Gesù è andato da loro, e Gesù è con noi. Gesù li calmava facendo loro capire che egli era con loro. Noi avremo la pace quando riconosciamo che Gesù Cristo è con noi. Ricordiamo che Gesù è colui che ha ogni autorità in cielo e sulla terra.

E poi, vediamo che Gesù si mette con loro nella barca. A quel punto, il vento si calmò. Anche questo era un miracolo. Cioè, erano in mezzo al mare, il vento soffiava da ore, e ad un tratto, il vento si calmò. Questo ci ricorda un’altra volta quando Gesù ha comandato al vento e questo si e calmato. Qui, non dice nemmeno che Gesù abbia detto qualcosa. Ma quando entrò nella barca con loro, il vento si calmò. Giustamente, i discepoli erano grandemente stupiti. Chi era questo uomo, che poteva camminare sull'acqua, e che basta la sua presenza è il vento si calma?

Ci farebbe molto bene essere meravigliati e stupiti della presenza e della potenza del nostro Signore Gesù Cristo. Se non siamo colpiti della potenza di Gesù Cristo, ma siamo aggravati per la grandezza dei problemi della vita, vuol dire che non stiamo riconoscendo abbastanza chi è il nostro Signore.

Cioè, pensate a questo con me. Spesso, ci lasciamo agitare per la grandezza dei problemi. Quindi, ci lasciamo perdere la pace per quanto un problema è grande, più grande di noi. Ma se ci lasciamo agitare per la grandezza di un problema, quanto di più dovremo essere stupiti dell’immensità della potenza di Gesù Cristo? Nessun problema è minimamente un problema per Gesù. Gesù è il sovrano su tutto. E perciò, non dobbiamo temere. Per quanto i problemi possono essere grandi, Gesù Cristo è infinitamente più grande e più potente.

Il versetto 52 dice che non avevano capito il fatto dei pani, essendo il loro cuore indurito. In altre parole, avevano visto il miracolo, e intellettualmente avevano visto che Gesù aveva moltiplicato i pani e i pesci. Però, non avevano veramente capito che questo dimostrava che Gesù è il Cristo, Dio incarnato, che può fare tutto! Cioè nonostante la chiara prova del miracolo dei pani e dei pesci, che per un'ennesima volta dimostrava la divinità di Gesù Cristo, loro non avevano capito, perché il loro cuore era indurito.

Cioè, avevano i loro concetti di come sarebbe stato il Cristo. E perciò, nonostante le chiare evidenze che Gesù è il Cristo, ancora non avevano capito questa verità.

Quante volte noi abbiamo tutte le prove che servono per farci avere pace in Cristo, ma i nostri cuori sono induriti, e non crediamo quello che dovrebbe essere ovvio. Manchiamo di fidarci di Cristo, nonostante le prove che ci sono della sua potenza e della sua cura per noi.

Quando abbiamo cuori induriti, dobbiamo umiliarci davanti a Dio, e chiedere perdono per la durezza dei nostri cuori.

I discepoli avrebbero dovuto capire di più della potenza di Gesù. E quante volte noi avremmo dovuto capire meglio la capacità di Dio! Quante volte abbiamo visto Dio operare potentemente! Certamente, abbiamo anche tutti gli esempi della Bibbia! Non abbiamo scuse per non fidarci di Dio in qualunque situazione in cui ci troviamo. O che possiamo avere cuori teneri, e non cuori induriti!

il cuore di Gesù

Arriviamo adesso agli ultimi versetti, dal 53 al 56. Vediamo di nuovo il cuore di Gesù Cristo. Ricordate che Gesù aveva iniziato questo viaggio cercando un posto tranquillo per riposarsi con i discepoli. Prima c'era la grande folla a cui aveva insegnato tutto il giorno e poi aveva moltiplicato il cibo. Poi, aveva camminato sull'acqua per curare i discepoli. Adesso, arriva dall'altro lato del lago, e di nuovo, è inondato da una grande folla. Notate il cuore di Gesù Cristo. Leggo dal versetto 53.

“53 E compiuta la traversata, giunsero nella contrada di Gennesaret e vi approdarono. 54 E, scesi dalla barca, subito la gente lo riconobbe; 55 e, percorrendo tutta quella regione all’intorno, incominciò a portare i malati sui lettucci, ovunque sentiva che si trovasse; 56 e dovunque egli giungeva, in villaggi, città o borgate, la gente metteva gli infermi sulle piazze e lo pregava di poter toccare almeno il lembo del suo vestito, e tutti quelli che lo toccavano erano guariti.” (Marco 6:53-56 LND)

Gesù era sempre circondato da grande folle. Le persone volevano il suo aiuto. Se si tratta di un aiuto pratico, un aiuto per problemi fisici, o bisogni materiali, ci sono sempre grandi folle. Oggi, ci sono posti di pellegrinaggio dove le persone credono che possono ricevere da Dio qualche guarigione o altro miracolo. E questi posti sono inondati da Pellegrini. Però, notate che non stanno cercando il perdono per i peccati. Non stanno cercando di essere riconciliati con Dio. Piuttosto, stanno cercando un aiuto per qualche problema terreno.

Allora, in questo brano vediamo che Gesù compiva tanti miracoli. Però, impariamo in vari brani che lo scopo per cui faceva questo era per mostrare che egli è il Cristo. Cioè, Dio non ci chiede di avere una fede cieca, una fede campata in aria. Dio aveva dichiarato nell'antico testamento i miracoli che il Cristo avrebbe fatto. In quel modo, quando sarebbe arrivato, le persone avrebbero potuto riconoscere che era veramente lui. E Gesù ha compiuto questi miracoli, così mostrandosi di essere il Cristo.

Quindi, mentre leggiamo di questi miracoli, ricordiamo che lo scopo dei miracoli era di mostrare con chiare prove che Gesù è il Cristo!

Carissimi, noi abbiamo la parola di Dio, che ci dimostra chi è Gesù Cristo. Loro vedevano solo i miracoli che Gesù compiva nella loro zona. Noi abbiamo l'elenco molto più grande. Noi abbiamo l'insieme delle profezie, e di come Gesù ha adempiuto le profezie. Noi abbiamo gli insegnamenti che poi lo Spirito Santo aveva fatto agli apostoli dopo la risurrezione. Se queste persone avevano ampi motivi per credere in Gesù Cristo, noi ne abbiamo molti di più. Perciò, confidiamo in Cristo. Qualunque difficoltà ci arrivi, in qualunque tempesta, confidiamo in Gesù Cristo. Chi confida in Cristo, non in qualche esito, ma in Gesù Cristo stesso, non sarà mai deluso.

Grazie a Dio, la guarigione vera che Gesù compie è la guarigione spirituale, in cui dà vita a chi è morto spiritualmente, e poi, continua la sua opera in quella persona finché la persona non sia confermata all'immagine di Gesù Cristo.

Quindi, facendo un piccolo riassunto di questo brano, di questo miracolo molto conosciuto, abbiamo visto che spesso, Gesù ci comanda a fare cose che non avremmo scelto di fare. Ci costringe a fare quello che noi non vogliamo fare. Questo perché le vie di Dio non sono le nostre vie. Le nostre vie sono limitate, non vediamo tutto. Dio vede tutto e sa tutto, e quello che Egli ci comanda è sempre la cosa migliore.

Abbiamo visto che anche quando sembra che Gesù sia lontano, in realtà, egli sa esattamente qual è la nostra situazione. Gesù non toglie mai i suoi occhi da noi. Siamo amati, e siamo curati, Gesù è sempre in controllo delle nostre circostanze. Al momento giusto, Gesù viene da noi, e ci consola ricordandoci che è lui, e che lui è con noi. Al momento giusto, per quanto può essere dura la tempesta, Gesù può far crollare tutto in un istante, quando è il momento giusto. Confidiamo nella cura e nel tempismo di Cristo.

Grazie a Dio per un Salvatore e Signore così.