Aiuto Biblico

le Tradizioni o Dio?

Marco 7:1-23

Sermone di Marco deFelice, www.AiutoBiblico.org per mercoledì, agosto 2019, – cmd es –

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Quando si pensa al ministero di Gesù sulla terra, cioè, non la croce, ma tutto quello che Gesù faceva nei tre anni prima della croce, tante persone pensano principalmente ai miracoli. Però, in realtà, i miracoli erano molto secondari all'insegnamento. Il ministero principale che Gesù aveva mentre era sulla terra era di insegnare. Gesù è la Parola di Dio, e perciò Gesù ci insegna le verità di Dio.

Allora, continuando il nostro studio dell'Evangelo di Marco, siamo arrivati al capitolo 7, un capitolo estremamente importante. Questo insegnamento si applica moltissimo alla nostra situazione oggi, e perciò, vogliamo considerarlo con cura. Quindi, trovate Marco 7. Il contesto è uno scontro verbale fra Gesù e i farisei e gli scribi. Vi ricordo chi erano i farisei e gli scribi.

Ricordate che Gesù era un giudeo. Il giudaismo non è una religione come tutte le altre, in quanto, non fu fondata dagli uomini, come tutte le altre religioni. Il vero giudaismo è stato stabilito da Dio, che per primo scelse Abrahamo, promettendo di creare un popolo dalla sua discendenza, e poi, quel popolo fu formato come popolo quando Dio portò i discendenti di Abramo fuori dall'Egitto sotto la guida di Mosé. Al monte Sinai, Dio stabilì il suo patto con loro, e diede a loro la sua legge, che troviamo nei primi libri dell'Antico Testamento. Quindi, a differenza di tutte le altre religioni del mondo, il giudaismo non fu formato dagli uomini, ma da Dio stesso.

Però, il cuore dell'uomo è sempre pronto a modificare qualunque cosa che Dio ha stabilito. Per esempio, Dio ha creato l'aspetto sessuale della vita come qualcosa di puro e buono, ma gli uomini l'hanno preso e lo hanno mutato in modo che è un oggetto di grande peccato. Dio ha creato tanti animali meravigliosi, che dimostrano la gloria di Dio. Invece, il cuore ottenebrato dell'uomo ha innalzato gli animali come oggetto di adorazione. Lo stesso possiamo dire del sole, della luna, e di tanti aspetti della creazione.

Similmente, Dio ha stabilito il giudaismo per aiutare le persone ad entrare in rapporto con Dio. Però, gli uomini hanno preso quello che Dio ha creato di buono e lo hanno riempito di peccato.

I farisei erano una setta di Giudei che si consideravano gli unici veramente fedeli. Loro insegnavano la legge di Dio, ma un po' alla volta, introdussero le loro tradizioni, che presero il posto dei comandamenti di Dio. Infatti, ormai al tempo di Gesù i farisei erano molto osservanti della loro tradizioni, ma non più dei comandamenti di Dio.

Gli scribi erano gli studiosi delle scritture. Eppure, pur essendo esperti nella legge di Dio, seguivano le loro tradizioni anziché la legge di Dio.

Allora, questi gruppi si considerarono gli unici Giudei veramente fedeli. Si mettevano al di sopra di tutti gli altri, e giudicavano gli altri. Loro usavano il loro metro, che non era la legge di Dio, piuttosto erano le tradizione che loro avevano stabilito, per giudicare chi camminava bene e chi camminava male.

Al tempo di Gesù, ormai avevano molta autorità sulla gente comune. La loro autorità era dovuta al fatto che si presentavano come chi parlava da parte di Dio. Si mettevano in condizioni di giudicare gli altri, e perciò, i Giudei normali avevano timore di loro, e avevano timore di essere giudicati da loro. I farisei e gli scribi avevano grande potere, dovuto al fatto che si consideravano spiritualmente superiori agli altri.

Arriva sulla scena Gesù Cristo. Mentre i farisei insegnavano basandosi sempre su altri uomini che c'erano prima di loro, Gesù insegnava con autorità. Inoltre, il messaggio di Gesù era un messaggio di verità, che metteva in luce l'ipocrisia di quegli uomini religiosi. E perciò, come abbiamo già visto in questo Evangelo, i farisei e gli scribi odiavano Gesù, e volevano farlo morire. Cercavano ogni opportunità per screditarlo e accusarlo davanti al popolo.

Tenete quello in mente mentre leggiamo Marco 7:1-4.

“1 Allora si riunirono intorno a lui i farisei e alcuni scribi venuti da Gerusalemme. 2 E, avendo visto che alcuni dei suoi discepoli mangiavano il cibo con le mani impure, cioè non lavate, li accusarono. 3 Infatti i farisei e tutti i Giudei non mangiano se non si sono prima lavate le mani con gran cura, attenendosi alla tradizione degli anziani; 4 e, quando tornano dalla piazza, non mangiano senza prima essersi purificati. Ci sono molte altre cose, che sono tenuti ad osservare per tradizione: lavatura di coppe, di brocche, di vasi di rame e di letti. (Marco 7:1-4 LND)

La prima cosa che mi colpisce qui è che i farisei e gli scribi sono venuti da Gerusalemme non per ascoltare Gesù, ma per accusare Gesù. Cioè, le folle venivano a Gesù cercando la guarigione, e l'aiuto pratico. Invece, questi uomini religiosi venivano cercando di screditare Gesù.

Ricordate che per loro, la religione era principalmente seguire le loro tradizioni per sentirsi giusti. Loro si vantavano, perché riuscivano a seguire le loro tradizioni molto meglio di quanto i Giudei normali riuscivano a seguirle. E perciò, in base a quanto potevano seguire le tradizioni, si ritenevano spiritualmente superiori.

Notate che accusando i discepoli, stavano accusando Gesù Cristo indirettamente. Cioè, Gesù era molto apprezzato dalla gente. E perciò, questi farisei e scribi non osavano accusare Gesù direttamente. In questo caso, accusarono i discepoli di Gesù, perché non si lavavano prima di mangiare.

È importante precisare qua che il lavarsi di cui si tratta qua non riguardava l'igiene. Piuttosto, era un lavaggio rituale. I farisei ritenevano di essere strettamente superiori agli altri. E perciò, quando erano in un ambiente dove gli altri potevano aver toccato qualcosa, ritenevano che dovevano lavarsi, per non essere contaminati dagli altri. Quindi, non riguardava per nulla l'igiene, riguardava una purificazione spirituale.

Comunque, i discepoli di Gesù non facevano questo lavaggio rituale prima di mangiare. Questo vuol dire che nemmeno Gesù si lavava così. All'epoca, un discepolo viveva come il suo maestro. E quindi, il fatto che i discepoli non si lavavano così, vuol dire che Gesù non si lavava così. Ma loro non osavano attaccare Gesù direttamente, e perciò, lo attaccarono indirettamente, accusando i suoi discepoli per il fatto che non si lavavano prima di mangiare.

Nei versetti 3 e 4, Marco ci spiega un po' delle tradizioni dei Giudei. Spiega che il fatto di purificarsi con un lavaggio veniva dalle tradizioni degli anziani. Cioè, non veniva minimamente dalle scritture. Non troviamo questo nella Bibbia. Piuttosto, gli antenati di questi farisei avevano stabilito questa pratica. E perciò, loro trasmettevano questo come un dovere, e giudicavano chiunque non lo faceva.

Notate che tutte queste tradizioni, questi lavaggi, riguardavano una presunta contaminazione esterna. Questi farisei credevano che un contatto fisico con un cibo impuro o con una persona impura li contaminava. In altre parole, si consideravano superiori agli altri, al punto che il contatto con gli altri li avrebbe contaminati.

Perciò, con le loro tradizioni, vedendo Gesù e i suoi apostoli che non si lavavano con quel lavaggio rituale prima di mangiare, accusano i discepoli di Gesù, e domandano a Gesù perché permetteva questo. Leggo il versetto 5.

“5 Poi i farisei e gli scribi gli domandarono: "Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli anziani, ma prendono il cibo senza lavarsi le mani?".” (Marco 7:5 LND)

Condannavano i discepoli, e tramite loro Gesù, NON in base alla Parola di Dio, ma in base alle loro tradizioni. Loro avevano stabilito un loro metro, e nella loro mente, chi non osservava il loro metro era colpevole.

Questo mi fa porre la domanda: Quando vedo qualcuno nel peccato secondo il mio modo di vedere, il mio metro è veramente la Parola di Dio, oppure, è qualcosa che ho stabilito io?

È estremamente pericoloso accusare o valutare qualcuno in base ad un mio metro. Fare così mi rende molto colpevole davanti a Dio. Quindi, a ciascuno pongo la domanda: quando accusi qualcuno, quando giudichi qualcuno, il tuo metro è veramente la Parola di Dio?

Gesù condanna loro

Iniziando nel versetto 6, Gesù risponde a loro, con una fortissima condanna di loro, e del loro modo di rapportarsi con Dio e con gli altri. Leggiamo questo brano, iniziando con il versetto 6.

“6 Ma egli, rispondendo, disse loro: "Ben profetizzò Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: "Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è lontano da me.” (Marco 7:6 LND)

Questa è una delle condanne più forte che Gesù fa in tutta la Bibbia, ed è importante notare che non è contro un ubriacone, una prostituta, un truffatore, o simile, ma è contro degli uomini religiosi.

Spesso, si pensa a Gesù come dolce, ma in questo brano Gesù si rivela come il giudice, che è pronto a condannare chi usa il nome di Dio in modo falso.

Gesù inizia citando una profezia da Isaia, in modo da dichiarare che loro eranoipocriti.

Una delle accuse più terribili che si possano fare ad un uomo religioso è di chiamarlo ipocrita. Vuol dire che è un falso, vuol dire che tutta la sua religione non vale nulla, vuol dire che finge, vuol dire che è un bugiardo in quello che fa e proclama!

Gesù applica a loro la profezia che onorano Dio con le labbra, dicono belle parole e sembrano molto religiosi con le parole, ma in realtà, il loro cuore è lontanissimo da Dio. Fanno finta di essere uomini di Dio, ma in realtà, sono lontanissimi da Dio. Fanno finta di essere molto più vicini a Dio delle persone normali, ma in realtà sono più lontani.

Gesù continua la sua dura condanna contro di loro, nei versetti 7 e 8. Seguite

“7 Ma invano mi rendono un culto, insegnando dottrine che sono comandamenti di uomini". 8 Avendo tralasciato infatti il comandamento di Dio, vi attenete alla tradizione degli uomini: lavatura di brocche e di coppe; e fate molte altre cose simili".” (Marco 7:7,8 LND)

Quanto pesanti sono queste parole. Che terribile se mai devono applicarsi a noi. Gesù dichiara che il loro culto era invano. In altre parole, tutto il loro impegno, tutto quello che investivano per adorare Dio, almeno in nome, era tutto invano, non valeva nulla. Non giovava loro per niente. Era tutto completamente inutile.

Il motivo per cui tutto il loro impegno per Dio era invano era perché in realtà, quello che insegnavano non era veramente quello che Dio insegnava, piuttosto erano comandamenti di uomini, era quello che gli uomini avevano inventato.

Pur parlando in nome di Dio, in realtà, loro avevano tralasciato i comandamenti di Dio, per aggrapparsi alle tradizioni degli uomini. Fingevano di seguire Dio, dichiaravano di seguire Dio, si vantavano di seguire Dio, ma in realtà, non seguivano Dio. In realtà, seguivano le loro tradizioni. E per questo, Dio rifiutava categoricamente il loro culto, Dio rifiutava quello che facevano in nome di Dio.

C'è una cosa che mi colpisce moltissimo qui. Loro erano gravemente colpevoli davanti a Dio, ma non per quelli che vedremmo come grandi peccati. Gesù non li condanna di omicidio, né di furto, né di menzogna, né di adulterio, né di altre cose simili. Piuttosto, Gesù li condanna perché seguivano le loro tradizioni religiose anziché seguire veramente Dio.

Certamente, esternamente, si direbbero che erano uomini estremamente religiosi. Ma in realtà, seguendo le loro tradizioni anziché quello che Dio comandava, erano in ribellione contro Dio. Il loro peccato era subdolo, non era palese, ma era gravissimo.

Carissimi, la nostra religione può sembrare molto bella e giusta, ma in realtà, può essere finta. Possiamo sembrare bravi credenti, possiamo sembrare di essere uomini e donne di Dio, ma in realtà, possiamo essere lontani da Dio! Possiamo seguire la nostra tradizione, anziché veramente seguire i comandamenti di Dio. In quel caso, per quanto possiamo impegnarci per Dio, per quanto possiamo cantare a Dio e adorare Dio, è tutto invano. Quanto è importante esaminarci per essere sicuri che in verità stiamo seguendo Dio.

Un esempio specifico, vv. 9 a 13

Nei versetti 9 a 13, Gesù li dà un esempio chiaro di come i loro seguivano la loro tradizione anziché i comandamenti di Dio. Leggo queste versetti, e poi consideriamo quella che Gesù sta dicendo.

“9 Disse loro ancora: "Voi siete abili nell’annullare il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizione. 10 Mosé infatti ha detto: "Onora tuo padre e tua madre" e: "Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte". 11 Ma voi dite: "Se un uomo dice a suo padre o a sua madre: Tutto quello con cui potrei assisterti è Corban cioè un’offerta a Dio," 12 non gli lasciate più far nulla per suo padre o per sua madre, 13 annullando così la parola di Dio con la vostra tradizione, che voi avete tramandata. E fate molte altre cose simili".” (Marco 7:9-13 LND)

Consideriamo questo con cura.

Il comandamento a cui Gesù si riferisce è il comandamento di onorare il padre e la madre. Il comandamento contrario è che chi maledice il padre o la madre sia messo a morte. Quindi, Dio comanda di onorare i genitori. Seguendo il discorso di Gesù, è chiaro che quell'onore in questo contesto riguarda assisterli economicamente. In altre parole, come leggiamo anche in 1 Timoteo 5, nel piano di Dio, i figli e i nipoti devono curare i loro genitori dando loro il sostegno economico di cui hanno bisogno. Questo è il senso principale di “onorare i genitori” quando uno è adulto.

Ora, Dio comanda a figli di curare i loro genitori. Ma i farisei avevano creato una tradizione secondo la quale uno poteva dedicare a Dio tutto quello che aveva oltre quello che doveva spendere per se stesso. Chiamavano questo Corban. A quel punto, se i genitori avessero dovuto aver bisogno, che in quell’epoca dove non c'era nessuna previdenza sociale, era una cosa normale, se il figlio avesse dichiarato tutto quello che aveva Corban, secondo i farisei, non doveva più curare i suoi genitori. In questo modo, i farisei, con la loro tradizione, annullavano il comandamento di Dio di onorare i genitori.

Cioè, il comandamento di Dio è chiaro, loro avevano creato questa tradizione in cui uno sembrava di essere molto dedicato a Dio, ma in realtà lo faceva andare contro Dio!

E loro facevano molte cose così. Avevano tante tradizioni che in realtà li facevano andare contro i comandamenti di Dio.

La chiara lezione qua è che dobbiamo decidere se seguiamo Dio, oppure, seguiamo la nostra tradizione. Allora, per i farisei la tradizione era la loro tradizione come gruppo. Oggi, spesso, la tradizione può essere la tradizione di una persona singola, quando quella persona si fonda sui suoi ragionamenti.

Cioè, la tradizione può essere fatta di cose visibili, come diritti, sacramenti, e pratiche religiose.

Però, la tradizione può essere anche qualcosa di molto più subdolo, e meno visibile. La nostra tradizione può essere qualche dottrina che non è veramente conforme alla Bibbia. Per esempio, ci sono chiese che lasciano donne predicare, nonostante che questo è chiaramente vietato nel Nuovo Testamento. Ci sono chiese che mettono come anziani uomini senza veramente esaminarli attentamente per vedere se hanno le qualifiche che Dio richiede in 1Timoteo 3 e Tito 1.

Però, arriviamo più vicini a casa. La Bibbia ci comanda a confessare i nostri peccati gli uni agli altri, ma ci sono credenti, e Dio sa se sono veri o no, che trovano le loro scuse per non confessare i loro peccati. Ci sono coppie dove i mariti e le mogli non accettano i ruoli che Dio comanda. Ci sono tanti altri esempi, in cui persone che si presentano come buoni credenti in realtà non seguono quello che Dio comanda.

Quindi, prima che puntiamo il dito contro i farisei, la cosa importante è esaminare noi stessi. Questo brano diventa utile per noi quando comprendiamo correttamente i principi, e poi, li applichiamo a noi stessi.

Spiegazione alla folla

A questo punto, Gesù si rivolge alla folla, per aiutare loro a capire che la tradizione dei farisei non era da Dio. Gesù non aveva mai problemi a denunciare un falso insegnamento. I farisei erano là presenti, ma Gesù dichiarava pubblicamente come la loro tradizione, in cui dicevano che erano certi cibi e oggetti esterni che contaminavano un uomo, non era vera. Leggo i versetti 14-16.

“14 Poi, chiamata a sé tutta la folla, disse loro: "Ascoltatemi tutti ed intendete: 15 Non c’è nulla di esterno all’uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono da lui che lo contaminano. 16 Chi ha orecchi da udire, oda!".” (Marco 7:14.-16 LND)

Prima di tutto, vedo di nuovo il cuore di Gesù, che era sempre pronto ad insegnare le verità di Dio alle persone. È fondamentale conoscere le verità di Dio, perché è tramite esse che si può fondare la nostra vita sulla roccia. Gesù usava ogni opportunità per annunciare le verità di Dio. Ed è per questo che Gesù chiama la folla a sé e esorta loro ad ascoltare e intendere quello che diceva.

Gesù dichiara categoricamente che non c'è nulla di esterno all'uomo che può contaminarlo. Nel contesto, Gesù sta parlando di cose materiali, di cibi, e cose del genere. E di contaminazione, sta parlando di contaminazione spirituale, perché quello era quello che i farisei insegnavano.

Quindi, con questo insegnamento Gesù sta dichiarando falsa la tradizione dei farisei.

Effettivamente, i farisei implicavano che l'uomo è puro nel cuore, e sono cose fisiche che entrano in lui e lo contaminano. Invece Gesù sta dichiarando che l'uomo non è puro dentro, ed è quello che esce dall'uomo che lo contamina. Gesù sta dichiarando che il peccato è dentro di noi. Abbiamo bisogno di un salvatore, abbiamo bisogno di essere purificati.

Gesù conclude questo insegnamento alla folla, come fa spesso, con le parole: chi ha orecchi da udire, oda.

Con questo, Gesù esorta loro, e tramite la Bibbia, esorta noi, a veramente ascoltare con cuore quello che dice. Non dobbiamo leggere la Bibbia con leggerezza, dobbiamo leggere la Bibbia per ascoltare Dio che parla al nostro cuore. E poi, dobbiamo ascoltare con cuore, che vuol dire rendere nostro, e applicare quello che leggiamo.

Spiega ai suoi discepoli (riprende loro)

Quando Gesù fu entrato in casa, i suoi discepoli volevano capire meglio quello che intendeva. Perciò, leggiamo i versetti 17 a 23, in cui Gesù spiega più a fondo il senso di quello che aveva detto alla folla. Leggo.

“17 Quando poi egli fu rientrato in casa, lontano dalla folla, i suoi discepoli lo interrogarono sul significato della parabola. 18 Ed egli disse loro: "Siete anche voi così privi d’intelligenza? Non capite che tutto ciò che dal di fuori entra nell’uomo non può contaminarlo, 19 perché non entra nel suo cuore, ma nel ventre, e poi se ne va nella fogna, purificando tutti i cibo?". 20 Disse ancora: "Ciò che esce dall’uomo, quello lo contamina. 21 Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, procedono pensieri malvagi, adultéri, fornicazioni, omicidi, 22 furti, cupidigie, malizie, frodi, dissolutezza, invidia, bestemmia, orgoglio, stoltezza. 23 Tutte queste cose malvagie escono dal di dentro dell’uomo e lo contaminano".” (Marco 7:17-23 LND)

Prima di tutto, nota che Gesù riprende abbastanza duramente i discepoli perché non avevano capito. Abbiamo visto nel capitolo sei che non avevano compreso la moltiplicazione dei pani e dei pesci. Qui, non capiscono il suo insegnamento. Avrebbero dovuto capire. Quante volte noi non capiamo quello che avremmo dovuto capire. Prego che possiamo avere cuori teneri che riconoscono la nostra mancanza di impegno.

La contaminazione che importa è la contaminazione della nostra anima.

In tutto questo brano, il discorso riguarda la contaminazione spirituale che ci ostacola da Dio. Quella contaminazione riguarda il peccato e noi, non qualche cibo che mangiamo, o il fatto di aver toccato uno che pecca più di noi.

Certamente, quando si tratta di usare droga, o fumare, bere tanto alcol, la vera contaminazione non è una sostanza fisica, ma è il cuore che cerca in quella sostanza quel che bisogna trovare in Dio.

Tornando al nostro discorso, quello che mangiamo viene consumato dal corpo o viene espulso nella fognatura. Non può contaminarci spiritualmente.

Quello che ci contamina spiritualmente non è qualche cibo da fuori, ma è il nostro peccato nel nostro cuore. Il nostro peccato ci contamina nei confronti di Dio.

A questo punto, Gesù fa un elenco dei peccati. Questo non è un elenco completo, ma è un elenco rappresentativo di tanti dei peccati più comuni. Con questo elenco, Gesù ci sta aiutando a capire che la vera contaminazione è sempre dal nostro peccato.

Guardando questo elenco, notate che ci sono peccati di cuore, peccati di atteggiamenti, peccati di parole, e peccati di azioni. Con questo, vediamo che ci sono tanti tipi di peccati, e qualunque peccato ci contamina, e viene dal nostro cuore. I nostri peccati non vengono dalle circostanze, non vengono da quello che gli altri fanno a noi, i nostri peccati escono da dentro i nostri cuori. Fanno parte di noi, e sono i nostri peccati che ci contaminano nei confronti di Dio.

Il fatto che il nostro peccato ci contamina nei confronti di Dio vuol dire che abbiamo bisogno di un salvatore, abbiamo bisogno del perdono, abbiamo bisogno di essere purificati. Solo così possiamo essere riconciliati con Dio per essere in comunione con Lui. Quindi, anche questo insegnamento ci mostra il bisogno di un Salvatore.

Conclusione

Questo brano è utile per capire quanto possiamo avere orgoglio spirituale e stabilire un metro nostro di cos’è un buon credente. Siamo ben capaci, come i farisei, a condannare gli altri perché non seguono il nostro metro senza capire che il nostro metro non è veramente secondo la Bibbia.

Quanto è facile per noi stabilire le nostre tradizioni. Ci riteniamo troppo spirituali per seguire riti o pregare ai santi? Ma non vuol dire. Forse abbiamo altre tradizioni nostre. Vogliamo esaminarci e chiederci se quello che crediamo viene veramente dalla Bibbia. Abbiamo la Bibbia e lo Spirito Santo, e se siamo umile, e ci mettiamo a dividere rettamente la Parola di Dio, Dio ci guiderà e non dobbiamo avere timore di sbagliare strada.

È importante notare che la religione può essere usata per avere potere. Non vogliamo mai usare la Parola di Dio per essere prepotenti, metterci sopra gli altri, o sentirci superiori. Non vogliamo essere ipocriti. Non vogliamo fingere e adorare Dio invano. Che terribile pensare di vivere per Cristo, ma senza veramente vivere per Lui, e poi sentire Gesù dire: “non vi ho mai conosciuto!” Viviamo con umiltà e pietà e Dio ci mostrerà il peccato.

Poi, non annulliamo nessun comandamento di Dio giustificando il peccato, vedendo male gli altri prima di esaminare i nostri cuori, oppure considerando i comandamenti di Dio esagerati. Siamo sottomessi alla legge di Dio? Noi siamo ben capaci ad annullare il comandamento di Dio con le nostre tradizioni e il nostro metro. Camminiamo fidandoci di Dio e ricordando che i Suoi comandamenti non sono gravosi.

Oh che Dio possa farci vedere la verità. “Chi ha orecchi da udire”? Oda. Ascoltiamo Dio.