Aiuto Biblico

La Trasfigurazione

Marco 9:1-13

Sermone di Marco deFelice, www.AiutoBiblico.org per mercoledì, 25 settembre 2019, – cmd es –

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Stiamo studiando l’Evangelo di Marco, che, come gli altri Evangeli, ci mostra Gesù Cristo. La salvezza è in Gesù Cristo. Il cammino cristiano è possibile solo per mezzo di una fede vivente in Gesù Cristo. Quindi, ci serve vedere Cristo, giorno dopo giorno, per avere la fede che è necessaria per camminare come pellegrini qua sulla terra. Solo avendo fede in Gesù possiamo superare le prove e le difficoltà della vita.

Quindi, continuiamo il nostro studio di questo Evangelo. Siamo arrivati a Marco 9.

Se ricordate, in Marco 8 gli apostoli avevano riconosciuto per la prima volta che Gesù è il Cristo. Poi, Gesù ha iniziato a spiegare ai suoi discepoli che doveva essere crocifisso, per poi risuscitare. Alla fine di capitolo otto, Gesù aveva chiamato la folla per dichiarare che chi voleva seguirlo doveva rinnegare se stesso, prendere la propria croce, e seguirlo. Gesù spiega che è nel perdere la vita per lui che uno trova la vera vita.

Concludendo col discorso, Gesù fa la dichiarazione che noi troviamo in Marco 9:1. Trovate Marco 9, e seguite mentre leggo versetto 1.

1 Poi disse loro: ‘In verità vi dico che vi sono alcuni qui presenti che non gusteranno la morte, senza aver visto il regno di Dio venire con potenza’.” (Marco 9:1 LND)

In realtà, questo versetto è molto facile a capire, perché sia in Matteo, che qui in Marco, che in Luca, troviamo queste dichiarazioni, e poi, subito dopo troviamo quello che segue, che è l'avvenimento quando Gesù porta Pietro, Giacomo, e Giovanni sul Monte della trasfigurazione.

Quando Gesù dichiara che alcuni di loro lì presente avrebbero visto il regno di Dio venire con potenza, la parola per regno è una parola che ha vari significati. Un significato è la potenza del re. Quindi, un adempimento di questo sarebbe vedere un re nella sua potenza.

Mentre Gesù era sulla terra, viveva come uomo. Certamente, compiva miracoli con una potenza divina, ma la sua divina potenza era solitamente nascosta. Gesù appariva come un semplice uomo. Invece, sul Monte di trasfigurazione, che viene spiegato iniziando nel versetto due, questi tre apostoli vedevano Gesù nella sua gloria, e quindi lo vedevano come il re glorioso che è.

Perciò, questa profezia veniva adempiuta sei giorni dopo che fu annunciato da Gesù. Leggiamo ora dal versetto due dove troviamo l'adempimento di questa profezia. In questo avvenimento, per un attimo Dio tira indietro il velo e vediamo Gesù nella sua gloria. Leggo i versetti 2 e 3.

“2 Sei giorni dopo Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse in disparte, essi soli, sopra un alto monte; e fu trasfigurato davanti a loro. 3 E le sue vesti divennero risplendenti e bianchissime come neve, più bianche di ciò che potrebbe fare alcun lavandaio sulla terra.(Marco 9:2,3 LND)

Prima di tutto, notate che Gesù ha preso i tre discepoli che erano probabilmente i più maturi. Infatti, ci sono vari momenti in cui Gesù porta solo questi tre discepoli. Ricordate che i discepoli avevano appena riconosciuto che Gesù è il Cristo. Era necessario per loro di capire che egli è il Cristo prima che Gesù rivelasse a loro la sua gloria.

Notate anche che porta loro in disparte, tutti soli, sopra un alto monte. Gesù non voleva che nessun altro vedesse la sua gloria a questo punto. Perciò, li porta in alto, dove non c'erano altre persone. Il mondo non era ancora pronto per la rivelazione della gloria di Gesù Cristo.

Notiamo anche che la Bibbia spiega questo in termini molto semplici, come spiega anche i suoi miracoli. Gesù fu trasfigurato davanti a questi discepoli. Lì, davanti ai loro occhi, Gesù apparse nella sua vera gloria. Le parole umane non sono sufficienti per descrivere la gloria di Gesù. Quindi, si usa paragoni umani, debole, per cercare di trasmettere qualcosa della gloria di Gesù. Il brano dichiara che i suoi vestiti furono bianchissimi, un bianco che non è della terra. Non ci sono parole adeguate a descrivere la gloria di Dio. Qui, si parla di un bianco che è una forma di luce, più grande di quello che esiste nella natura. La gloria di Dio, e Gesù è Dio, è più grande di qualunque gloria naturale. Ogni gloria della natura è solamente un'ombra della gloria di Dio.

Questo brano è importante anche perché ci aiuta a capire che quello che vediamo di Gesù negli Evangeli è Gesù, ma con la sua gloria nascosta. Gesù è pieno di gloria. Ma mentre era sulla terra, nascondeva la sua gloria. Ma il nostro Signore e Salvatore è curioso, perché è Dio, Dio incarnato. Questo brano ci permette di vedere uno sguardo di Gesù pieno della sua gloria. Questo ci aiuta ad avere più fede in Gesù.

La grandezza di questo avvenimento non è solamente che questi tre discepoli vedevano Gesù nella sua gloria, ma anche che Mosè ed Elia sono apparsi insieme a lui. Leggo i versetti 4-6.

“4 Ed apparve loro Elia con Mosè, i quali conversavano con Gesù. 5 Pietro allora, prendendo la parola, disse a Gesù: "Maestro, è bene per noi stare qui; facciamo dunque tre tende: una per te, una per Mosè e una per Elia!". 6 Egli infatti non sapeva che cosa dire, perché erano spaventati.” (Marco 9: 4-6 LND)

Ricordate che la morte fisica non è la fine dell'esistenza di una persona. È solo la fine del pellegrinaggio sulla terra. La persona continua a vivere. Chi ha fede in Dio vive con Dio. E in Marco 12 Gesù parlando con i sadducei dichiara che Abrahamo non era morto. Leggo Marco 12:26,27.

“26 Riguardo poi alla risurrezione dei morti, non avete letto nel libro di Mosè come Dio gli parlò dal roveto, dicendo: "io sono il Dio di Abrahamo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe"? 27 Egli non è il Dio dei morti, ma dei viventi. Voi, dunque, vi sbagliate grandemente".” (Marco 12:26-27 LND)

Gli uomini di Dio non erano morti, nel senso di non esistere più. Piuttosto, erano con Dio, in attesa della fine del mondo. E così anche Mosè ed Elia non erano morti, o meglio dire i loro corpi non erano più sulla terra, ma loro erano pienamente vivi della presenza di Dio. In questa occasione, sono apparsi a parlare con Gesù Cristo.

Tenete conto che Mosè rappresenta la legge di Dio. Infatti, spesso parliamo della legge di Mosè, che in realtà è la legge di Dio che egli ha dato tramite Mosè. Poi, Elia era il più grande dei profeti. Quindi questi due uomini rappresentano tutto quello di cui Israele era orgoglioso. Rappresentavano la legge e i profeti. E la legge e i profeti parlavano del Cristo che doveva venire. In Romani 3, leggiamo della giustizia di Dio, Leggo Romani 3:21-22. Notate che era annunciato sia nella legge che ne profeti.

“21 Ma ora, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata la giustizia di Dio, alla quale rendono testimonianza la legge e i profeti, 22 cioè la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo verso tutti e sopra tutti coloro che credono, perché non c’è distinzione;” (Romani 3:21-22 LND)

La giustizia di Dio per mezzo di Gesù Cristo è il messaggio della legge dell'antico testamento, che Dio ha dato tramite Mosè, ed è il messaggio dei profeti, di cui Elia era il più grande. Perciò, in questo momento in cui Gesù Cristo rivela la sua gloria a questi tre apostoli, Mosè ed Elia appaiono con lui per conversare con lui. In Luca impariamo che stavano parlando della sua dipartita, ovvero da quando avrebbe lasciato il mondo per tornare in cielo. Loro avevano profetizzato e insegnato della morte e della risurrezione di Gesù Cristo. Adesso, che era quasi arrivato il momento, parlavano con lui di questo. L'opera più grande della storia del mondo stava per accadere.

In qualche modo, Pietro e gli altri capivano che questo era Mosè ed Elia. Certamente, erano spaventati. Cioè, qua davanti a loro c'era Mosè ed Elia, e in più, Gesù che avevano sempre visto come uomo nella sua gloria. Qualunque uomo sarebbe stato spaventato. E perciò, non sapendo cosa dire, Pietro suggerisce di fare tre tabernacoli, o tre tende. Così sarebbe stato un modo di onorare questi tre personaggi.

Un piccolo commento. A volte, non sappiamo cosa dire. In quei casi, non dobbiamo solo dire qualcosa che non ha senso. Pietro non sapeva cosa dire, e perciò ha buttato fuori un suggerimento per non restare in silenzio. Se non sai cosa dire, è meglio non dire nulla. Non dobbiamo essere impulsivi come Pietro.

Il fatto di vedere Gesù pieno di gloria, e poi, di vedere Mosè ed Elia con lui, era un immenso privilegio, che confermava in modo molto chiaro a questi tre discepoli la piena divinità di Gesù Cristo.

La situazione era già incredibile. Ma poi, nel versetto 7, accade qualcos'altro di grande. Questi tre discepoli hanno sentito la voce di Dio Padre. Seguite mentre leggo e il versetto 7.

“7 E venne poi una nuvola che li adombrò; e dalla nuvola uscì una voce che disse: "Questi è il mio amato Figlio; ascoltatelo!".” (Marco 9:7 LND)

Dio è spirito, e non ha un corpo da vedere. Perciò, per aiutare loro a capire che era là con loro, furono coperti da una nuvola. Poi, dalla nuvola uscì una voce, la voce di Dio stesso. La voce di Dio parlava a questi tre discepoli, e diceva:

"..."Questi è il mio amato figlio; ascoltatelo!"" (Marco 9:8 LND)

Ci sono varie verità che vediamo qui. Prima di tutto, il fatto che il Padre dichiara di amare suo Figlio ci aiuta a capire la realtà della trinità. Ci sono coloro oggi che dicono che non esiste la trinità. Dicono che non c'è distinzione fra Gesù e il Padre, che è sempre lo stesso Dio che appare in forme diverse. Però, qui il Padre dichiara di amare il Figlio. il fatto che il Padre dichiara di amare il Figlio dimostra una distinzione fra il Padre e il Figlio. L'amore è una persona ad un'altra. Il Padre ama il Figlio, e ama lo Spirito Santo. C'è un solo Dio, ma sono tre persone che si rapportano in quell'unico Dio.

Il fatto della nuvola che adombrò loro ci ricorda della colonna di fuoco che guidava il popolo d'Israele nel deserto, ci ricorda anche della nuvola della gloria di Dio che riempiva il tempio il giorno in cui Salomone dedicò il tempio a Dio. In queste occasioni, Dio manifestava una piccola parte della sua gloria agli uomini tramite una specie di nuvola della sua gloria. Quanto è importante per noi di capire di più la grande gloria di Dio.

Infine, un'altra lezione importantissima in questo brano è che Dio ci comanda di ascoltare Gesù Cristo. È molto più forte che solo sentire. Io posso sentire qualcosa e ignorarla. Invece, “ascoltare” descrive un'azione in cui uno sceglie di dare retta a quello che dice qualcuno. Compresa nel vero ascolto è l'ubbidienza. Con questo comandamento, Dio sta comandando agli apostoli, e tramite le scritture anche a noi, di ascoltare ed ubbidire a Gesù Cristo.

Infatti, in Luca 6:46 Gesù dichiara:

“Ora, perché mi chiamate, Signore, Signore, e non fate quello che dico?” (Luca 6:46 LND)

Non basta solo ascoltare Gesù Cristo con le orecchie. Bisogna ascoltarlo con il cuore, che vuol dire anche ubbidire a Lui. Questo è quello che Dio Padre comanda agli uomini. E quindi, ognuno di noi che dichiara di essere un figlio di Dio deve valutare se veramente ascolta di cuore Gesù Cristo. Essere veramente salvato non è solo una questione di dire di credere in Gesù Cristo. Non è venire in chiesa e prendere la cena del Signore. Essere veramente salvato è un cuore che veramente riconosce la propria perdizione e si aggrappa a Gesù per la salvezza, e quell’aggrapparsi porta all'ubbidienza.

Prego che nessuno di noi si auto ingannerà dicendo di credere in Gesù Cristo quando in realtà non c'è la vera fede. La vera fede produce la vita di ubbidienza. Prego che possiamo avere quella vita, che possiamo avere vero frutto della salvezza.

Come questo avvenimento è iniziato all'improvviso, si è anche concluso all'improvviso. Leggo il versetto 8.

“8 Ed improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù tutto solo con loro.” (Marco 9:8 LND)

Dio opera come e quando decide Lui. Dio ha scelto di rivelare a questi tre discepoli la gloria di Gesù. Ma era solo per un tempo molto limitato. È Dio che decide quando arriva una benedizione, e quando arriva una prova. È Dio che decide quando finisce una benedizione, e quando conclude una prova. Noi dobbiamo umiliarci e accettare con mansuetudine quello che Dio manda. Se noi cerchiamo di decidere noi l'ordine delle cose, non avremo mai pace. La pace arriva quando camminiamo umilmente davanti a Dio accettando tutto quello che Lui decide di fare.

È un buon ricordo per noi di riconoscere che prima di salire la montagna, Gesù appariva come un uomo normale. Poi, durante la trasfigurazione, la sua gloria era visibile ai discepoli. A questo punto, Gesù tornò ad apparire come un uomo normale. C'è molto della realtà spirituale che noi non vediamo. Gesù era sempre glorioso, ma era nascosto mentre era sulla terra, tranne su quel Monte. Dio è sempre all'opera nella nostra vita, ma solitamente è nascosto, perché l'opera di Dio non è vistosa, è dentro il cuore. Prego che possiamo camminare per fede, e non per visione. Camminiamo in base a quello che Dio dichiara, non in base a quello che vediamo in un certo momento.

Dovevano non raccontare questo

I versetti 9 e 10 ci insegnano un principio importante. Non tutta la verità è alla portata di tutti. Senza capire chi è il Cristo, capire la gloria di Gesù può spingere le persone a cercarlo con un cuore sbagliato. Seguite mentre leggo i versetti 9 e 10.

“9 Ora, come scendevano dal monte, Gesù ordinò loro di non raccontare ad alcuno le cose che avevano visto, fino a quando il Figlio dell’uomo sarebbe risuscitato dai morti. 10 Ed essi tennero per sé quella dichiarazione e discutevano fra di loro che cosa significasse risuscitare dai morti.” (Marco 9:9-10 LND)

Se ricordate, in vari brani negli Evangeli Gesù comanda a persone che avevano visto certi miracoli di non raccontare questi agli altri. Il motivo per questo era perché finché non fosse risuscitato, il mondo non era pronto a sentire della sua gloria e di tutti i suoi miracoli. Abbiamo già visto nel passato che gli uomini cercavano Gesù per motivi sbagliati. Non cercavano un Cristo che avrebbe salvato loro dai loro peccati. Piuttosto, cercavano un Dio a misura loro, un Dio che avrebbe risolto i loro problemi. Non capivano che il loro vero bisogno era il perdono e la salvezza. E quindi, finché Gesù non era andato alla croce, per morire e poi risuscitare, non voleva che gli uomini sapessero della sua gloria. E perciò, qui comanda a questi discepoli a non raccontare queste cose finché non fosse risuscitato dai morti.

In realtà, questo è un principio molto importante per noi. Tante persone cercano Dio non perché vogliono perdono, ma perché vogliono aiuto con i problemi della vita. Questo è esattamente quello che succedeva al tempo di Gesù. Ma quello che Dio offre ad un peccatore non è una vita più facile, non è aiuto nei problemi. Piuttosto, quello che Dio offre è perdono per i peccati.

Infatti, se tu esamini attentamente le varie volte che l'evangelo viene proclamato, vedrai che non viene offerto vari benefici terreni. Piuttosto, viene dichiarato perdono dei peccati. L'evangelo è la buona notizia che in Gesù Cristo possiamo essere perdonati e riconciliati con Dio. Finché una persona non capisce il suo peccato, e il suo bisogno del Salvatore, solo confonde la persona se parliamo di benefici terreni della salvezza.

Perciò, quando noi parliamo di Dio con i non credenti, non dobbiamo parlare di come Dio può aiutare la loro vita o risolvere i loro problemi. Piuttosto, dobbiamo aiutarli a capire che sono peccatori, e che sta per arrivare il giudizio, e che hanno disperatamente bisogno dell'unico Salvatore! Quindi il principio di quello che Gesù dice agli apostoli qua vale anche per noi, finché le persone non capiscano l'importanza della croce e della risurrezione.

Notate che a questo punto, i discepoli non capivano cosa intendeva Gesù con la risurrezione. Cioè, la parola in sé è semplice. Però, visto che non è quello che succede naturalmente, nonostante che in sé era una dichiarazione chiara, i discepoli avevano difficoltà a credere che era veramente quello che sembrava. Se ricordate quando Gesù risuscitò Lazzaro dalla morte, Marta aveva parlato della risurrezione alla fine del mondo. I Giudei capivano che ci sarà una risurrezione alla fine del mondo. Ma quel che Gesù diceva implicava una risurrezione presto. E i discepoli non erano sicuri di cosa intendesse. Come sarebbe possibile? A volte, Dio fa quello che non sembra possibile a noi.

Domanda dei discepoli

Comunque, non capendo il senso di Gesù, gli fanno una domanda. Leggo i versetti 11 al 13.

“11 Poi lo interrogarono, dicendo: "Perché gli scribi dicono che prima deve venire Elia?". 12 Ed egli, rispondendo, disse loro: "Elia veramente deve venire prima e ristabilire ogni cosa; ma come sta scritto del Figlio dell’uomo: Egli dovrà soffrire molte cose ed essere disprezzato. 13 Ma io vi dico che Elia è venuto e gli hanno fatto tutto quello che hanno voluto, come era scritto di lui".” (Marco 9:11-13 LND)

I discepoli si riferiscono ad una tradizione de Giudei, che Elia verrebbe prima del Cristo. Questa tradizione veniva dalla profezia di Malachia 4:5,6. Ve lo leggo.

“5 Ecco, io vi manderò Elia, il profeta, prima che venga il giorno grande e spaventevole dell’Eterno. 6 Egli farà ritornare il cuore dei padri ai figli e il cuore dei figli ai padri, affinché non venga a colpire il paese di completo sterminio.” (Malachia 4:5-6 LND)

In quella profezia, Malachia sta annunciando che Dio avrebbe mandato un araldo prima del Cristo. Quell’araldo avrebbe assomigliato ad Elia, come personaggio, e quindi, viene chiamato Elia. Infatti, Giovanni ha fatto proprio come la profezia annunciava, preparando i cuori delle persone per Gesù Cristo.

Però, quando Giovanni il Battista è venuto, gli scribi, rifiutando il suo messaggio, non volendo ravvedersi, non l’ho hanno riconosciuto come l’adempimento della profezia di Elia.

Quindi, i discepoli, sapendo della profezia, e ora, capendo che Gesù è il Cristo, volevano sapere della profezia di Elia.

Gesù risponde alla loro domanda, prima di tutto affermando che Elia doveva venire prima. Poi, ricorda loro che il Cristo, il Figlio dell'uomo, doveva soffrire molte cose ed essere disprezzato. Dicendo quello, si riferiva a quello che aveva già spiegato loro, che doveva essere ucciso e poi risuscitare. Poi, nel versetto 13 fa una dichiarazione molto importante. Dichiara:

“ma io vi dico che Elia è venuto e gli hanno fatto tutto quello che hanno voluto, come era scritto di lui.” (Marco 9:13 LND)

Di che cosa si tratta? Gesù stava parlando di Giovanni battista. Giovanni battista non era letteralmente Elia. Però, lo spirito che Dio aveva dato ad Elia, aveva dato anche a Giovanni. Quindi, Giovanni era quell’Elia che doveva venire. Quando Gesù dice che gli hanno fatto tutto quello hanno voluto, sta parlando del fatto che Giovanni è stato arrestato e ucciso.

Spesso, gli uomini non capiscono quello che Dio dichiara. Tante persone capiscono molto della Bibbia in modo sbagliato. Camminiamo umilmente davanti a Dio.

Molto spesso, gli uomini si ribellano contro Dio, e perciò, odiano e rifiutano gli uomini che Dio manda. E quindi, Giovanni Battista, essendo il portavoce di Dio, fu disprezzato, e in fine, ucciso.

Un principio qua è che quando seguiamo Dio, a volte saremo odiati dal mondo, come Gesù dichiara in Giovanni 15:18-20.

“18 Se il mondo vi odia, sappiate che ha odiato me prima di voi. 19 Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; ma poiché non siete del mondo, ma io vi ho scelto dal mondo, perciò il mondo vi odia. 20 Ricordatevi della parola che vi ho detto: "Il servo non è più grande del suo padrone". Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra.” (Giovanni 15:18-20 LND)

Dobbiamo capire che, come Giovanni Battista fu odiato, se noi seguiamo Dio veramente, a volte saremo perfino odiati. Gli uomini odiano la luce. Gesù Cristo è la luce.

Oh che possiamo camminare in santità, davanti a Dio, e non tornare in dietro quando ci costa caro.

Conclusione

La domanda è: le persone vedono la luce in te? Le persone vedono Gesù Cristo in te? Voglio che vedano Cristo in me. Se odiano Cristo, voglio che odino me perché vedono Cristo in me.

In questo brano, Dio ci permette di vedere qualcosa della gloria del nostro Signore e del nostro Salvatore. Cristo doveva umiliarsi. Lui ha lasciato questa grande gloria per diventare uomo e andare alla croce per noi.

Allora, perché cerchiamo gloria per noi stessi? Perché vogliamo che gli altri vedano che noi siamo bravi o che facciamo più degli altri? Perché vogliamo che gli altri notino noi invece di farli vedere il nostro Signore Gesù. Gesù solo è glorioso. Noi non siamo gloriosi. Oh che possiamo innalzare Gesù Cristo.

Poi, vogliamo riconoscere che Dio dice: “questo è il mio amato Figlio; ascoltate Lo ”. Voglio che ognuno valuti: ma, io veramente ascolto Gesù? Questo è un comandamento che il Padre ci dà per quanto riguarda Gesù.

Vogliamo anche ricordare che tutto era organizzato e stabilito da Dio. La nostra vita è stabilito da Dio. Anche la sofferenza di Gesù e il fatto che era disprezzato era tutto organizzato da Dio.

Ma, allora, se Gesù doveva essere disprezzato, chi siamo noi per non voler subire cose brutte? Chi siamo noi a dire che non è giusto? Il glorioso Cristo doveva subire cose bruttissime. Chi siamo noi a dire che non dobbiamo subire cose brutte, come se meritassimo meglio? Oh che possiamo capire che, in realtà, ciò che meritiamo, Gesù ha preso per noi. Oh che possiamo accettare ciò che Dio ci dà.

Notiamo anche che gli apostoli non capivano tutto. Neanch’io capisco tutto. Voglio camminare per fede quando capisco e anche quando non capisco. Di solito, Dio ci spiega tutto o ci chiede di camminare per fede? Di solito, Dio non ci rivela tutto. Camminiamo per fede perché il nostro Dio sta gestendo tutto.

Una lezione finale che abbiamo visto in questo brano: quando parliamo con altri, parliamo del fatto che hanno bisogno di un Salvatore, non di un Dio che “ti ama e ha un bel piano per la tua vita!” Il messaggio dell’evangelo non è che Dio ti ama e ha un bel piano per la tua vita. Il messaggio è che siamo sotto condanna e che Dio ci giudicherà, ma che ci offre una via, per mezzo di Gesù Cristo, per trovare il perdono di cui abbiamo bisogno.

Se non conosci Gesù Cristo come il tuo Salvatore e Signore, bisogna correre a Lui finché ci sia tempo.

Predichiamo il vero evangelo e, per chi ha Cristo come il suo Salvatore e Signore, ringrazia Dio per il suo amato Figlio, il tuo Salvatore e Signore!