Aiuto Biblico

Chi può essere salvato?

Marco 10:23-31

sermone di Marco deFelice, www.AiutoBiblico.org per mercoledì, 12 febbraio 2020, – cmd es –
Descrizione: è difficile per i ricchi di essere salvati, impossibile se confidano nelle ricchezze. Ma è possibile per Dio.
parole chiavi: ricchezze, salvezza, come essere salvato, tutto possibile per Dio.

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La salvezza è il dono che vale più di qualunque cosa della vita, in realtà, vale più della vita fisica. Vale più della famiglia, vale più di qualunque cosa che potremmo avere in questo mondo. Questo perché senza la salvezza siamo eternamente perduti.

Però, ci sono tanti ostacoli ad arrivare alla salvezza. Il cuore umano è tale che per quanto potrebbe desiderare la salvezza, viene ostacolato dal proprio peccato.

Abbiamo visto questo nell'ultimo studio in Marco 10. Abbiamo considerato l’avvenimento del giovane ricco, quel giovane uomo molto ricco, che desiderava tanto la salvezza, e corse a Gesù, prostrandosi davanti a Gesù, per chiedere cosa doveva fare per ereditare l'eterna. Effettivamente, Gesù gli ha detto di abbandonare l'idolo del suo cuore, che erano le sue ricchezze, per affidare la sua vita a Gesù Cristo. Però, se ricordate, il giovane, sentendo quello, andò via molto triste, perché aveva tante ricchezze, e non era disposto a lasciarle.

Cioè, per me quello è uno dei passi più tristi di tutta la Bibbia. Quell'uomo voleva la salvezza, sapeva che Gesù poteva mostrargli la via. Però, era troppo attaccato alle sue ricchezze da rinunciare alle ricchezze per la salvezza.

I discepoli erano là con Gesù quando quell'uomo si è presentato a Gesù, avevano sentito tutto. Perciò, vedendo quell'uomo andare via molto triste, avendo capito che lui aveva scelto le sue ricchezze al posto della salvezza, erano rimasti colpiti. Andando avanti in questo brano, iniziando con Marco 10:23, consideriamo quello che Gesù dichiara ai suoi discepoli, e tramite le scritture a noi. In questo brano, Gesù ci fa capire quanto grave è il pericolo di porre la nostra fede in qualunque cosa oltre a Dio. Ci fa anche capire che la salvezza è un'opera di Dio, perché sarebbe impossibile per gli uomini lasciati a sé.

Vogliamo iniziare con Marco 10:23, ma per contesto, inizio leggendo Marco 10:22.

“22 Ma egli, rattristatosi per quella parola, se ne andò dolente, perché aveva molti beni. 23 Allora Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto difficilmente coloro che hanno delle ricchezze entreranno nel regno di Dio!». 24 E i discepoli si sbigottirono alle sue parole. Ma Gesù, prendendo di nuovo la parola, disse loro: «Figli, quanto è difficile per coloro che confidano nelle ricchezze entrare nel regno di Dio. 25 È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio».” (Marco 10:22-25 LND)

Gesù guarda intensamente intorno a tutti i discepoli. Nel brano precedente, abbiamo letto che Gesù, guardando al giovane ricco, lo amava. Certamente, Gesù amava profondamente i suoi discepoli. Questo è il cuore di Gesù. Perciò, in questo momento Gesù guarda intorno, conoscendo quello che passava per la testa degli apostoli. E poi, dichiara:

“Quanto difficilmente coloro che hanno delle ricchezze entreranno nel regno di Dio!”

Nel versetto 24, Gesù aggiunge un dettaglio che è importante per capire correttamente questo brano. Perciò, leggo anche una parte di quel versetto.

“«Figli, quanto è difficile per coloro che confidano nelle ricchezze entrare nel regno di Dio.” (Marco 10:24 LND)

È importante notare la frase: coloro che confidano nelle ricchezze. Quello che Gesù sta dicendo in questo brano riguarda non chi ha ricchezze, ma quelli che confidano nelle ricchezze. In realtà, uno può confidare nelle ricchezze anche se non le ha. Cioè, una persona potrebbe essere convinto che le ricchezze cambiano la vita, e sono stra importanti, e perciò, potrebbe dedicarsi ad ottenere ricchezze, anche senza successo. Però, in quel caso, anche quella persona senza le ricchezze confida nelle ricchezze. Certamente, la grande maggioranza delle persone con ricchezze confidano nelle ricchezze.

Allora, in questo brano Gesù sta dichiarando che è molto difficile per coloro che hanno delle ricchezze, o come vediamo dopo coloro che confidano nelle ricchezze, di entrare nel regno di Dio. Vorrei vedere alcuni altri brani che parlano a coloro che hanno ricchezze, o di coloro che hanno ricchezze. Vogliamo anche tener conto che ricchezze non vuol dire una certa quantità di soldi. Effettivamente, avere più del necessario è già una forma di ricchezze. Perciò, questo insegnamento non è limitato a chi ha tantissimi soldi, ma a chi ha più del necessario. In realtà, la grande maggioranza di noi, se non tutti di noi, entriamo in questa categoria.

Vi leggo 1 Timoteo 6:9-11.

“9 Ma coloro che vogliono arricchirsi cadono nella tentazione, nel laccio e in molte passioni insensate e nocive, che fanno sprofondare gli uomini nella rovina e nella distruzione. 10 L’avidità del denaro infatti è la radice di tutti i mali e, per averlo grandemente desiderato, alcuni hanno deviato dalla fede e si sono procurati molti dolori. 11 Ma tu, o uomo di Dio, fuggi queste cose e procaccia la giustizia, la pietà, la fede, l’amore, la pazienza e la mansuetudine.” (1 Timoteo 6:9-11 LND)

In quel brano, Paolo esorta Timoteo, e tramite la Bibbia tutti noi, a fuggire da queste cose, ovvero, a fuggire dal voler arricchirci. Voler arricchirci non vuol dire avere tanti soldi, vuol dire voler avere più soldi. E questo è un gravissimo pericolo spirituale. Bisogna fuggire da questo pericolo.

Nello stesso brano, in 1 Timoteo 6:17-19, leggiamo:

“17 Ordina ai ricchi di questo mondo di non essere orgogliosi, di non riporre la loro speranza nell’incertezza delle ricchezze, ma nel Dio vivente, il quale ci offre abbondantemente ogni cosa per goderne, 18 di fare del bene, di essere ricchi in buone opere, di essere generosi e di essere pronti a dare, 19 mettendo in serbo per se stessi un buon fondamento per l’avvenire, per afferrare la vita eterna.” (1Timoteo 6:17-19 LND)

In questo brano, Dio ci comanda tramite Paolo a non riporre le speranze nelle ricchezze, ma piuttosto in Dio. Questo è il contrario di confidare nelle ricchezze. La salvezza arriva quando uno confida in Dio, anziché nelle ricchezze.

In 1 Giovanni 2:15-17, leggiamo:

“15 Non amate il mondo, né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui. 16 perché tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e l’orgoglio della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo. 17 E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno.” (1 Giovanni 2:15-17 LND)

Confidare nelle ricchezze vuol dire credere che le ricchezze possono benedirci, possano risolvere i nostri problemi, possono soddisfare il cuore. Confidare nelle ricchezze effettivamente vuol dire amare le ricchezze, e in questo brano in 1 Giovanni è descritto come la concupiscenza degli occhi. Non è possibile avere l'amore di Dio e allo stesso tempo confidare nelle ricchezze.

Ecco perché Gesù dichiara in Marco 10 che è molto difficile per coloro che confidano nelle ricchezze di entrare nel regno di Dio. Questo è perché per entrare nel regno di Dio uno deve smettere di confidare nelle ricchezze, per confidare solo in Dio.

Pensate al giovane ricco, nel passo precedente al nostro. Lui aveva ricchezze, e per quanto desiderava la salvezza, non era disposto a smettere di confidare nelle sue ricchezze. Non era disposto ad abbandonare le ricchezze per confidare solo in Gesù, che era il senso di lasciare tutto per seguire Gesù. E perciò, ha rinunciato alla salvezza.

Nel versetto 24, vediamo che i discepoli si sbigottirono alle parole di Gesù. Ricordate che poco prima, Gesù doveva riprendere loro, spiegando che era necessario umiliarsi come un fanciullo per entrare in cielo. I discepoli a quel punto erano ancora molto attaccati al mondo. Ancora volevano grandezza, ancora volevano quello che il mondo offriva. E perciò, capendo che le parole di Gesù volevano dire che sarebbero pochi i salvati, si sbigottirono. Era difficile per loro di credere e di accettare questa parola così dura. Però, è la verità, e per accogliere questa parola dobbiamo vedere la grandezza della salvezza.

E perciò, Gesù spiega che confidare nelle ricchezze rende molto difficile entrare in cielo. È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio. Questo esempio è per far capire che umanamente, è effettivamente impossibile per un ricco di entrare in cielo.

Allora, attenzione, nella Bibbia c'erano vari uomini ricchi che sono stati salvati. Nell'antico testamento ce n’erano vari, tipo di Giobbe, Abrahamo, e Davide. Nel nuovo testamento troviamo Giuseppe di Arimatea, e altri uomini. Non è la ricchezza in sé che ostacola dall’entrare in cielo. È confidare nelle ricchezze. È essere attaccato alle ricchezze.

In realtà, questo vale non solo per le ricchezze, ma per qualunque altra cosa di questo mondo. Se uno confida nell'approvazione degli uomini, se uno confida nella propria forza, se uno confida nella sua religione, non può entrare nel regno di Dio. È solo quando si smette di confidare in altre cose, e si confida solamente in Gesù Cristo, che si può entrare nel regno di Dio.

I discepoli capivano bene quello che Gesù stava dicendo, e perciò, facendo i loro calcoli, capivano che umanamente parlando, la salvezza è impossibile. Leggo il versetto 26.

“26 Ed essi, ancora più stupiti, dicevano fra di loro: «E chi dunque può essere salvato?».” (Marco 10:26 LND)

A questo punto, i discepoli stavano valutando la salvezza come l'opera umana. Stavano vedendo che è l'uomo che deve arrivare a Dio con il proprio impegno. In un certo senso, questo è quello che il giovane ricco aveva chiesto a Gesù, quando aveva chiesto che cosa doveva fare per ereditare la vita eterna. Egli credeva di dover fare lui qualcosa per arrivare alla salvezza. Qui, i discepoli hanno una mentalità simile, credendo che è l'uomo che deve arrivare a Dio. E perciò, sentendo Gesù dichiarare che per chi confida nelle ricchezze, è essenzialmente impossibile arrivare alla salvezza, a loro parere, sembra impossibile che ci siano persone salvate. Ecco il senso della loro domanda.

Ma non capiscono che la salvezza è un'opera di Dio. Per conto proprio, nessun uomo può arrivarci. E perciò, la risposta di Gesù alla loro domanda è estremamente importante per noi, per capire correttamente che cos'è la salvezza. Leggo di nuovo il versetto 26, con la risposta di Gesù nel versetto 27.

“26 Ed essi, ancora più stupiti, dicevano fra di loro: «E chi dunque può essere salvato?». 27 Ma Gesù, fissando lo sguardo su di loro, disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma non a Dio, perché ogni cosa è possibile a Dio».” (Marco 10:26,27 LND)

Quanto è importante che comprendiamo che la salvezza è un'opera di Dio. Certamente, dobbiamo ravvederci, dobbiamo credere, ma non sarebbe possibile se non fosse per l'opera di Dio in noi prima.

Per esempio, in Giovanni 6:44, parlando della salvezza, Gesù dichiara:

“Nessuno può venire a me, se il Padre che mi ha mandato non lo attira, e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.” (Giovanni 6:44 LND)

Nessuno può venire a Gesù, se non viene attirato dal Padre. L'essere umano non ha la capacità in se stesso di andare a Gesù per la salvezza. In noi stessi, siamo morti, nessuno cerca Dio senza un'opera di Dio in lui. Quindi, è vero che bisogna andare a Gesù per ottenere la salvezza, ma nessuno può andare se non viene attirato dal Padre.

In Efesini 2:1-10, leggiamo che eravamo morti dei nostri peccati. In quella condizione, spiritualmente morti, Dio ci ha vivificati. Questo precede qualunque opera nostra. Precede il nostro cercare Dio o andare a Dio. Seguite mentre leggo Efesini 2:1-10.

“1 Egli ha vivificato anche voi, che eravate morti nei falli e nei peccati, 2 nei quali già camminaste, seguendo il corso di questo mondo, secondo il principe della potestà dell’aria, dello spirito che al presente opera nei figli della disubbidienza, 3 fra i quali anche noi tutti un tempo vivemmo nelle concupiscenze della nostra carne, adempiendo i desideri della carne e della mente, ed eravamo per natura figli d’ira, come anche gli altri. 4 Ma Dio, che è ricco in misericordia per il suo grande amore con il quale ci ha amati, 5 anche quando eravamo morti nei falli, ci ha vivificati con Cristo (voi siete salvati per grazia), 6 e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere nei luoghi celesti in Cristo Gesù, 7 per mostrare nelle età che verranno le eccellenti ricchezze della sua grazia con benignità verso di noi in Cristo Gesù. 8 Voi infatti siete stati salvati per grazia, mediante la fede, e ciò non viene da voi, è il dono di Dio, 9 non per opere, perché nessuno si glori. 10 Noi infatti siamo opera sua, creati in Cristo Gesù per le buone opere che Dio ha precedentemente preparato, perché le compiamo.” (Efesini 2:1-10 LND)

In questo brano, è chiaro che eravamo spiritualmente morti, assolutamente incapaci a fare qualcosa per salvarci. È in quella condizione che Dio vivifica una persona, che poi rende la persona capace a andare a Gesù, a ravvedersi, e a credere in Gesù. Quindi, la salvezza sarebbe impossibile per l'uomo. Ma quello che è impossibile agli uomini non è impossibile a Dio. Dio può vivificare uno che è spiritualmente morto, infatti, Dio fa questo ogni volta che salva una persona.

Quanto è importante che riconosciamo che la nostra salvezza è un'opera di Dio. Quanto è importante che riconosciamo che siamo salvati per grazia, non per qualche merito nostro. Comprendendo questo possiamo avere grande gioia e pace, e dare a Dio la gloria che Lui merita. Quando riconosciamo che la nostra salvezza è un'opera di Dio, che poi ci permette di ravvederci e a vedere l'infinito valore di Cristo, allora, possiamo avere pace in mezzo alle prove. Possiamo riconoscere l'inganno del peccato, e l’inganno di quello che il mondo considera un tesoro.

Capire che è Dio che opera è anche un immenso incoraggiamento ad evangelizzare. Se la salvezza degli altri dovesse dipendere da noi, o se dovesse dipendere da loro, sarebbe troppo scoraggiante evangelizzare. Saremmo estremamente delusi. Invece, quando capiamo che Dio fa l'impossibile, allora, possiamo evangelizzare con grande zelo, sapendo che Dio salverà tutti coloro che aveva eletto.

Infatti, la verità che è Dio che opera per salvare una persona stimolava l'apostolo Paolo a soffrire ogni cosa nel evangelizzare, sapendo che Dio avevo coloro che avrebbe salvato. Leggo 2 Timoteo 2:10.

“Perciò io soffro ogni cosa per gli eletti, affinché anch’essi ottengano la salvezza che è in Cristo Gesù insieme alla gloria eterna.” (2 Timoteo 2:10 LND)

Paolo sapeva che la salvezza sarebbe impossibile agli uomini, ma non è impossibile per Dio. Questa verità, sapendo che Dio aveva le persone che aveva eletto, e che avrebbe salvato loro, stimolava Paolo a non stancarsi nel evangelizzare. Era disposto a soffrire ogni cosa per raggiungere gli eletti. Ed io posso dire che questa verità è quello che mi stimola da tantissimi anni. Non mi stanco di evangelizzare, perché so che Dio farà l'impossibile, e salverà coloro che ha eletto.

Risposta di Pietro

Pietro, probabilmente rappresentando tutti gli apostoli, voleva sapere quello che avrebbero avuto loro. Leggo il versetto 28.

“28 E Pietro prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato ogni cosa e ti abbiamo seguito».” (Marco 10:28 LND)

Per capire questo brano, è importante ricordare che Gesù aveva detto al giovane ricco, nel versetto 21:

Allora Gesù, fissandolo nel volto, l'amo e gli disse: una cosa ti manca; va, vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro nei cieli; poi viene, prendi la tua croce e seguimi.

Quindi, gli apostoli avevano appena sentito Gesù dire al giovane ricco di abbandonare tutto per seguire Gesù, dicendo che avrebbe avuto un tesoro nei cieli.

Allora, Pietro, visto che gli apostoli avevano lasciato tutto per seguire Gesù, voleva sapere quello che avrebbero avuto loro. Questo è chiaro dal brano parallele al nostro in Matteo 19:27. Me lo leggo.

“Allora Pietro gli rispose, dicendo: "Ecco, noi abbiamo abbandonato ogni cosa e ti abbiamo seguito; che ne avremo dunque?".” (Matteo 19:27 LND)

In Matteo troviamo l'ultima parte della domanda di Pietro: “che ne avremo dunque?” Pietro, e presumo gli altri apostoli, volevano sapere quello che avrebbero avuto avendo lasciato tutto. Non capivano ancora molto della salvezza. La risposta di Gesù è molto importante, non solo per loro, ma anche per noi. È importante per noi per la nostra salvezza, ed è importante per noi per capire come dobbiamo annunciare l'Evangelo ad altri. Leggo la risposta di Gesù alle domande di Pietro in Marco 10:29,30.

Avere Cristo = ricevere il centuplo

“29 Allora Gesù, rispondendo, disse: «Io vi dico in verità che non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o padre o madre o moglie o figli o poderi per amor mio e dell’evangelo, 30 che non riceva il centuplo ora, in questo tempo, in case, fratelli, sorelle, madre, figli e poderi, insieme a persecuzioni e, nel mondo a venire, la vita eterna.” (Marco 10:29-30 LND)

Gli uomini cercano benedizione materiali. Gesù aveva appena parlato del pericolo di confidare nelle ricchezze, che vuol dire desiderare le ricchezze. Gesù aveva detto al giovane ricco che per avere la salvezza, doveva smettere di aggrapparci alle sue ricchezze, che era quello a cui prima si era aggrappato, e doveva seguire Gesù.

Allora, visto che gli apostoli avevano lasciato tutto per seguire Gesù, vogliono capire quello che avrebbero avuto loro. La risposta Gesù e che chi lascia tutto, e non solo materialmente ma mette Gesù prima in ogni campo della vita, chi lascia tutto perché vuole Gesù più di ogni altra cosa, che è il senso della frase per amore mio e dell'evangelo, quella persona riceverà 100 volte di più in questo tempo, insieme a persecuzioni. Poi, nel futuro riceverà la vita eterna con Dio.

Quando Gesù dichiara che riceverà 100 volte di più, non vuol dire che avrà letteralmente 100 volte di più materialmente. Non vuol dire che se io lascio la mia casa che vale 1000 € per amore di Gesù, riceverò una casa che vale 100.000 €. Non vuol dire che se lascio i miei due fratelli, avrò 200 fratelli. Cioè, questa non è un formula matematica. Gesù sta dicendo che quando lasciamo tutto per Lui, la nostra vita sarà grandemente benedetta, in modo che non sarebbe mai possibile per conto nostro. Per esempio, se per avere Gesù Cristo uno perde la sua famiglia, perché lo vedono come fanatico e rompono i rapporti con lui, lui diventerà parte della famiglia di Dio, e in un certo senso, avrà una famiglia molto più grande di quella che aveva prima. Se uno perde casa, in un certo senso, sarà accolto da altri credenti e avrà più possibilità di quelle che aveva prima.

Gesù non sta parlando di ricchezza materiale. Infatti, ripetutamente vediamo che gli apostoli, a cui Gesù stava parlando, avevano lasciato tutto per Cristo, ma non sono diventati ricchi. Basta pensare all'apostolo Paolo, ma anche agli altri.

Quando uno lascia le ricchezze materiali, riceverà le vere ricchezze mentre è in questa vita.

È importante riconoscere che Gesù dice anche che riceverà persecuzioni. Veramente seguire Gesù porterà sempre qualche forma di persecuzione. In Giovanni 15 Gesù dichiara che il mondo odierà i suoi seguaci. Nella sua preghiera in Giovanni 17, Gesù dichiara che il mondo ha odiato i suoi seguaci. Leggo Giovanni 17:14.

“Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché non sono del mondo, come neppure io sono del mondo,” (Giovanni 17:14 LND)

In 2 Timoteo 3:12, impariamo che la persecuzione fa parte di camminare in santità. Me lo leggo.

“Infatti tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati,” (2 Timoteo 3:12 LND)

Quindi, è importante capire che veramente seguire Gesù vuol dire essere benedetti con le vere benedizioni, ma vuol dire anche avere persecuzione in questo mondo, che non apparteniamo più al mondo.

Però la cosa più grande di tutto e che nel mondo a venire, chi ha scelto Cristo in questa vita avrà la vita eterna. Cioè, in questa vita avrà sia benedizione che persecuzioni. Invece, nel mondo a venire, che è il mondo che durerà per sempre, quel credente sarà con Dio per sempre. La vita eterna è veramente conoscere Dio non c'è nulla in questo mondo minimamente paragonabile a conoscere Dio personalmente.

Ogni benedizione terrena passerà, e sarà dimenticata. Il fatto di avere la vita eterna è quello che vale. E perciò, Gesù sta dicendo ai suoi apostoli, e grazie a Dio, questo vale anche per noi, che quando noi vogliamo Cristo, e lasciamo tutto per Lui, saremo benedetti, nel vero senso della parola, in questa vita, e anche avremo persecuzione, ma poi, avremo la vita eterna per tutta l'eternità. Oh che possiamo comprendere questo punto.

Gesù chiude questo insegnamento con una dichiarazione che riassume quello che sta dicendo sia al giovane ricco, sia quando diceva che uno deve diventare come un fanciullo, sia in questo brano. Leggo il versetto 31.

“31 Ma molti primi saranno ultimi, e gli ultimi saranno primi».” (Marco 10:31 LND)

Nel mondo, si cerca di essere grandi. Dio dice che bisogna diventare come un fanciullo. Nel mondo, si cercano le ricchezze, Gesù dichiara che bisogna non confidare nelle ricchezze, ma piuttosto seguire Lui. Nel mondo, si cerca un tesoro terreno. Gesù dichiara di cercare la vita eterna. Nel mondo, si cerca di meritare la salvezza, Gesù spiega che la salvezza è possibile solo quando è un'opera di Dio. E per riassumere tutto questo, Gesù dichiara che molti di coloro che il mondo considera i primi saranno ultimi, e molti di coloro che il mondo considera gli ultimi saranno i primi.

Effettivamente, Gesù ci sta esortando a non cercare quello che il mondo cerca, ma a cercare le vere benedizioni in Gesù Cristo. Gesù ci sta insegnando a correre dietro un vero tesoro, anziché un tesoro terreno.

Ad ognuno chiedo: tu, che cosa stai cercando dalla vita? Stai cercando veramente un tesoro terreno, oppure, stai cercando quello che promette di soddisfare la carne, quel che cercano i non credenti?

Conclusione

Prego che possiamo da questo brano capire quanto le ricchezze sono un inganno. Prego che possiamo capire che le vere ricchezze sono ricchezze di Cristo. Prego che possiamo capire che la salvezza sarebbe impossibile all'uomo, ma non è impossibile per Dio. Prego che questa possa incoraggiarci a evangelizzare senza timore, sapendo che Dio può fare l'impossibile.

Prego che possiamo anche ricordare che seguire Cristo vuol dire che ci saranno persecuzioni in questa vita, ma anche grandissime benedizioni. Ma poi, quando questa vita finirà, nel mondo a venire, avremo benedizioni eterne nella presenza di Dio. Oh che possiamo tenere questo in mente, per non stancarci in questo pellegrinaggio. Grazie alla sua opera in noi in Cristo.