Aiuto Biblico

Gesù entra come il Cristo

Marco 11

studio di Marco deFelice, www.Aiutobiblico.org per mercoledì, 6 maggio 2020, – cmd es –

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Gesù è venuto sulla terra per andare alla croce. Tutto era mirato a quello.

Quando leggiamo gli Evangeli, non sono da leggere come storia. Sono storicamente veri, ma sono più che semplice storia. Sono la spiegazione di come Dio ha provveduto per la NOSTRA salvezza.

Quindi continuiamo la nostra lettura dell’Evangelo di Marco. Siamo nel capitolo 11. Prego che possiamo vedere più di Gesù Cristo.

Gesù, duediscepoli, il puledro d’asino

“1 Ora quando furono giunti vicino a Gerusalemme, verso Betfage e Betania, presso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli, 2 dicendo loro: «Andate nel villaggio che vi sta di fronte e, appena entrati in esso, troverete un puledro d’asino legato, sul quale nessuno è ancora salito; scioglietelo e conducetelo da me. 3 E se qualcuno vi dice: "Perché fate questo?", rispondete: "Il Signore ne ha bisogno. E subito lo rimanderà qui"». 4 Essi dunque andarono e trovarono il puledro legato vicino ad una porta, fuori sulla strada, e lo sciolsero. 5 Alcuni dei presenti dissero loro: «Cosa fate? Perché sciogliete il puledro?». 6 Ed essi risposero loro come Gesù aveva comandato, e quelli li lasciarono andare.” (Marco 11:1-6 LND)

Tutta va come Dio ha stabilito. Dio gestisce tutto, fino ai dettaglio. Perciò, possiamo fidarci di Dio.

Ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme

Quando Gesù entrava a Gerusalemme, entrò in modo da adempiere la profezia che Egli è il Cristo. Leggo prima Marco 11:7,8, e poi, leggeremo la profezia.

“7 Allora essi condussero il puledro a Gesù, vi posero sopra i loro mantelli, ed egli vi si sedette sopra. 8 E molti stendevano i loro vestiti sulla via, e altri tagliavano rami dagli alberi e li spargevano sulla via.” (Marco 11:7-8 LND)

Serviva un puledro, per adempiere la profezia, e mostrare che Gesù è il Cristo.

Questo atto adempia una profezia, in Zaccaria 9, che annunciava l’arrivo del Cristo, il vero re di Israele.

“Esulta grandemente, o figlia di Sion, manda grida di gioia o figlia di Gerusalemme! Ecco, il tuo re viene a te; egli è giusto e porta salvezza, umile e montato sopra un asino, sopra un puledro d’asina.” (Zaccaria 9:9 LND)

Che tipo di re? Non un re umano, che entra con soldati, ma un re spirituale, nei cuori delle persone.

La reazione della folla:

La folla riconosceva, fino ad un certo punto, che Gesù è il Cristo, il Salvatore.

Leggiamo come le folle accoglievano Gesù mentre entrava a Gerusalemme, adempiendo le profezie.

“9 E tanto quelli che precedevano come quelli che seguivano, gridando, dicevano: «Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! 10 Benedetto il regno di Davide nostro padre, che viene nel nome del Signore. Osanna nei luoghi altissimi!».” (Marco 11:9-10 LND)

Viene accolto come il re, come il Cristo.

Dire: benedetto il regno di Davide nostro padre”, stanno riconoscendo che Gesù è il Cristo, come Dio aveva promesso a Davide come discendente.

Lodano Dio per la salvezza. Quindi, stavano riconoscendo, anche se non capivano pienamente, che Gesù era il Cristo, venuto per salvare.

Non capivano come, ma capivano che Gesù era il Cristo, il Salvatore.

“11 Così Gesù entrò in Gerusalemme e nel tempio; e, dopo aver osservato bene ogni cosa, essendo ormai tardi, uscì con i dodici diretto a Betania.” (Marco 11:11 LND)

Gesù osserva tutto. Gesù sempre osserva tutto. Nulla è nascosto da Cristo. Vede tutto, tutto della tua vita.

Non ha giudicato in quel momento. Però, è tornato dopo per giudicare.

Il giudizio non è sempre immediato, ma, sempre ci sarà il giudizio.

Il fico seccato

Segue un avvenimento che serve per insegnare come Dio vede coloro che si dicono di essere credenti, ma non producono frutto spirituale.

“12 E il giorno seguente, usciti da Betania, egli ebbe fame. 13 E, vedendo da lontano un fico che aveva delle foglie, andò a vedere se vi trovasse qualcosa; ma, avvicinatosi ad esso, non vi trovò altro che foglie, perché non era il tempo dei fichi. 14 Allora Gesù, rivolgendosi al fico, disse: «Nessuno mangi mai più frutto da te in eterno». E i suoi discepoli l’udirono.” (Marco 11:12-14 LND)

Il fico rappresenta il popolo di Israele, ovvero, il popolo di Dio. Il principio qua si applica oggi a chi si dichiara di essere un figlio di Dio.

Israele, all’ora, era maggiormente senza frutto. Si vantavano di essere il popolo di Dio, Ma non vivevano per Dio, e non c’era frutto nelle loro vite.

Gesù ebbe fame: desiderava ardentemente di vedere frutto spirituale nelle persone.

Questo è simile all’insegnamento di Luca 13:6-9

“6 Or disse questa parabola: "Un uomo aveva un fico piantato nella sua vigna; e venne a cercarvi del frutto ma non ne trovò. 7 Disse allora al vignaiolo: Ecco, sono già tre anni che io vengo a cercare frutto su questo fico, e non ne trovo; taglialo; perché deve occupare inutilmente il terreno? 8 Ma quegli gli rispose e disse: Signore, lascialo ancora quest’anno, finché lo scalzi e gli metta del letame 9 e se fa frutto, bene; altrimenti, in avvenire lo taglierai"".” (Luca 13:6-9 LND)

Dio è paziente, fino ad un certo punto. Poi, se uno non produce vero frutto, viene tagliato via, e gettato lontano da Dio. Questo è lo stesso insegnamento che Gesù fece in Giovanni 15:1,2. Ve lo leggo.

“1 "Io sono la vera vite e il Padre mio è l’agricoltore. 2 Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie via; ma ogni tralcio che porta frutto, lo monda affinché ne porti ancora di più.” (Giovanni 15:1,2 LND)

Chi non produce frutto, non è veramente salvato, e sarà tagliato via e gettato nel fuoco eterno. Frutto è essenziale.

Quindi, con quel fico a Gerusalemme, Gesù stava mostrando ai suoi discepoli la necessità di produrre frutto.

Anche noi dobbiamo esaminarci: frutto non è semplicemente attività religiosa. I Farisei facevano moltissimo. Frutto è quando le nostre vite aiutano altri a veramente vedere più di Dio.

La vera vita cristiana produce frutto.

La purificazione del tempio

Gesù è tornato nel tempo, per purificarlo. Questo serviva, siamo per quel momento, ma molto di più, come simbolo che Gesù è il giudice, che ritornerà per giudicare il mondo.

Leggiamo i vv.15-17.

“15 Così giunsero a Gerusalemme. E Gesù, entrato nel tempio, cominciò a scacciare quelli che nel tempio vendevano e compravano, e rovesciò le tavole dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombi. 16 E non permetteva ad alcuno di portare oggetti attraverso il tempio. 17 E insegnava, dicendo loro: «Non è scritto: "La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le genti"? Voi, invece, ne avete fatto un covo di ladroni!».” (Marco 11:15-17 LND)

Quello che vediamo qua, nel tempio, sono uomini che usavano il nome di Dio per trovare guadagno loro.

In quel caso, il guadagno erano soldi. Il guadagno può anche essere potere, o essere visti come importanti. Tante persone, anche oggi, si presentano come uomini di Dio, o donne di Dio, per avere qualche vantaggio.

Per esempio, in 1Timoteo 6:3-5, leggiamo di persone che usano il nome di Dio per un guadagno. Ve lo leggo.

“3 Se uno insegna una dottrina diversa e non si attiene alle sane parole, quelle del Signor nostro Gesù Cristo e alla dottrina che è secondo pietà, 4 è gonfio e non conosce nulla, ma ha un interesse morboso in questioni e dispute di parole, da cui nascono invidia, litigi, maldicenze, cattivi sospetti, 5 vane dispute di uomini corrotti nella mente e privi della verità, che stimano la pietà essere fonte di guadagno; da costoro separati. 6 Or la pietà, assieme all'essere contento, è un grande guadagno.” (1Timoteo 6:3-6 LND)

Avete visto? Tanti usano il nome di Dio, qua descritto come “la pietà”; come fonte di guadagno.

Allora, vediamo questo chiaramente in tanti oggi che insegnano il falso “Evangelo della Prosperità”. Secondo quel falso insegnamento, Dio ci promette prosperità. Chi insegna quello cerca di guadagnare dai suoi seguaci. I seguaci voglio arricchirsi. E così, il vero Evangelo viene tutto seppellito in questo falso insegnamento.

Però, non è solo chi insegna l’Evangelo della Prosperità. Tanti credenti vedono Dio come se esistesse per risolvere i loro problemi. Anziché cercare la gloria di Dio, e il suo regno, cercano benefici terreni. Credono che seguire Dio dovrebbe dare a loro la vita che vogliono.

Seguire Dio non è per avere benedizioni terreni. Seguire Dio è per portare gloria a Dio.

In Efesini 1, leggiamo che abbiamo ogni benedizione spirituale in Cristo Gesù, non ogni benedizione terrena.

Oh che possiamo esaminarci, per riconoscere se stiamo veramente vivendo per l’eternità, e per la gloria di Dio.

La reazione dei capi

Certamente, i capi dei Giudei, che erano ipocriti, erano furiosi dall’azione di Gesù. Il problema non era che Gesù schiacciava coloro che vendevano e compravano, piuttosto, il problema era che Gesù aveva reso visibile a tutti la loro ipocrisia. Leggo della loro reazione. v.18

“18 Ora gli scribi e i capi dei sacerdoti, avendo udito queste cose, cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutta la folla era rapita in ammirazione del suo insegnamento.” (Marco 11:19 LND)

Visto che Gesù aveva reso chiara la loro ipocrisia, Lo odiavano, e volevano ucciderlo.

Anziché ravvedersi, odiavano Gesù, e volevano farlo morire.

Noi dobbiamo chiederci: Quando qualcuno mette in evidenza un nostro peccato, come reagiamo?

Vogliamo noi vedere i nostri peccati, e così, siamo grati a Dio per quella persona, e confessiamo il peccato, per avere più di Cristo?

Oppure, quando persone mettono in evidenza i nostri peccati, non ci piace, e dentro di noi, vediamo male quella persona? Forse troviamo scuse per accusarle di qualcosa, o di criticarle. Ma, ci dà fastidio, e non vogliamo vedere i nostri peccati.

Nel caso di Gesù, visto che questi capi religiosi avevano un certo potere, e visto che era il piano di Dio, volevano far morire Gesù. Loro lo facevano per malvagità, ma in realtà, era il piano di Dio.

E qua, una piccola parentesi. Quando le persone peccano contro di noi, loro lo fanno per malvagità. Però, Dio è in controllo, e gestisce tutto per il nostro vero bene.

Andiamo avanti.

La lezione del fico

Adesso, tornando fuori la città, Gesù completa la lezione che insegnava loro con il fico.

Leggo i vv.19-22.

“19 E, quando fu sera, Gesù uscì fuori dalla città. 20 Il mattino seguente, ripassando vicino al fico, lo videro seccato fin dalle radici. 21 E Pietro, ricordandosi, gli disse: «Maestro, ecco, il fico che tu maledicesti è seccato».” (Marco 11:19-21 LND)

Vedo varie lezioni qua per noi. Se Dio maledice, ovvero, toglie le sue benedizioni, è impossibile per quella persona di essere benedetta. Solo Dio può benedire. Quando Gesù ha maledetto il fico, perché non aveva frutto, era impossibile per il fico di riprendersi. Una volta che Dio maledice, una volta che Dio dichiara: Basta, non c’è frutto, è troppo tardi.

Quando è importante vivere per l’eternità, e cercare le benedizioni in Dio, e non al di fuori di Dio.

In questo, Gesù non solo ci insegna la necessità di produrre frutto, ma anche la potenza della preghiera.

Potenza della preghiera

Leggo i vv.22-24.

“22 Allora Gesù, rispondendo, disse loro: «Abbiate la fede di Dio! 23 Perché in verità vi dico che se alcuno dirà a questo monte: "Spostati e gettati nel mare", e non dubiterà in cuor suo, ma crederà che quanto dice avverrà, qualunque cosa dirà gli sarà concessa. 24 Perciò vi dico: Tutte le cose che domandate pregando, credete di riceverle e le otterrete.” (Marco 11:22-24 LND)

Varie lezioni importanti qua.

Prima di tutto, dobbiamo avere FEDE in Dio. Quando preghiamo, dobbiamo pregare con FEDE.

Non dobbiamo avere fede nella FEDE, ma fede in DIO.

Inoltre, la preghiera non è una formula magica.

Non basta dire “nel nome di Gesù”.

Inoltre quando leggiamo la Bibbia, dobbiamo capire che spesso, come qua, abbiamo un insegnamento che è come una piantina semplice, che poi, in altri brani, viene spiegato più a fondo.

Qua, leggiamo che possiamo pregare qualunque cosa.

Però, altri brani spiegano meglio quello che Gesù intende.

Giovanni 14:13,14

“13 E qualunque cosa chiederete nel nome mio la farò, affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se chiedete qualche cosa nel nome mio, io la farò".” (Giovanni 14:13-14 LND)
“Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi; e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto, e il vostro frutto sia duraturo, affinché qualunque cosa chiediate al Padre nel mio nome, egli ve la dia.” (Giovanni 15:16 LND)
“23 In quel giorno non mi farete più alcuna domanda. In verità, in verità vi dico che tutto ciò che domanderete al Padre nel mio nome, egli ve lo darà. 24 Finora non avete chiesto nulla nel mio nome; chiedete e riceverete, affinché la vostra gioia sia completa.” (Giovanni 16:23-24 LND)

In tutti di questi brani, l’insegnamento di Gesù è molto chiaro. Per avere risposte da Dio alle nostre preghiere, dobbiamo chiedere nel nome di Gesù.

Allora, che cosa vuol dire: chiedere nel nome di Gesù. Non è una semplice formula, che bisogna dire. Piuttosto, pregare “nel nome di Gesù” vuol dire pregare secondo la volontà di Gesù Cristo. È pregare quello che Egli chiederebbe al Padre.

Troviamo questo in 1 Giovanni 5:14,15.

“14 Questa è la sicurezza che abbiamo davanti a lui: se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. 15 E se sappiamo che egli ci esaudisce in qualunque cosa gli chiediamo, noi sappiamo di avere le cose che gli abbiamo chiesto.” (1Giovanni 5:14-15 LND)

Quando chiediamo nel nome di Gesù, che vuol dire, secondo la sua volontà, Dio risponderà alle nostre preghiere. Così, Dio viene glorificato, il regno di Dio cresce, e il nostro cuore viene soddisfatto.

Quanto è importante che siamo un popolo che prega. Quando preghiamo veramente, con zelo e fede, secondo la volontà di Dio, Dio opererà potentemente.

Ostacola alla preghiera

Gesù ci insegna un peccato che ci ostacola da avere le risposte da Dio. Leggo i versetti 25,26.

“25 E quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate affinché anche il Padre vostro, che è nei cieli, perdoni i vostri falli. 26 Ma se voi non perdonate, neanche il Padre vostro, che è nei cieli, perdonerà i vostri falli».” (Marco 11:25,26 LND)

Quando preghiamo a Dio, dobbiamo aver perdonato chi ha peccato contro di noi. Non dobbiamo aspettare che ci chiedono, dobbiamo già perdonarlo nel nostro cuore, lasciando la vendetta a Dio.

Se poi ci chiedono perdono, quello ristora il rapporto. Ma dobbiamo perdonare tutti nel nostro cuore, sapendo che il giudizio appartiene a Dio, e noi siamo colpevoli e abbiamo sempre bisogno del perdono.

Perdonare gli altri dimostra un cuore che riconosce la grandezza del perdono che noi riceviamo da Dio.

Solo se camminiamo umilmente davanti a Dio, con fede, possiamo ricevere risposte alle nostre preghiere.

L’autorità di Gesù (i capi, gli scribi…)

A questo punto, i capi dei giudei vengono a Gesù, per cercare di intrappolarlo.

Notiamo la sapienza di Gesù. Leggiamo i vv.27,28.

“27 Poi vennero di nuovo a Gerusalemme; e mentre egli passeggiava per il tempio, i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani si accostarono a lui, 28 e gli dissero: «Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato codesta autorità per fare queste cose?».” (Marco 11:27-28 LND)

Visto che Gesù aveva scacciato tutti dal tempio, vogliono sapere con quale autorità aveva fatto quello.

Anziché rispondere, Gesù fa a loro una domanda. Qualsiasi risposta che fanno, rivelano di non essere veramente da Dio. Leggo i vv.29-33.

“29 E Gesù, rispondendo, disse loro: «Anch’io vi domanderò una cosa; rispondetemi dunque, ed io vi dirò con quale autorità faccio queste cose. 30 Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi». 31 Ed essi ragionavano tra di loro, dicendo: «Se diciamo: “dal cielo”, egli dirà: "Perché dunque non gli credeste?". 32 Ma se diciamo: “Dagli uomini”...». Essi temevano il popolo, poiché tutti ritenevano che Giovanni fosse veramente un profeta. 33 Perciò, rispondendo, dissero a Gesù: «Non lo sappiamo».” (Marco 11:29-33 LND)

A questi uomini, pur presentandoci come uomini di Dio, non interessava nulla la verità, né di onorare Dio. Volevano solo mantenere il loro potere sul popolo. Quindi, capendo che non c’era risposta che poteva mettere loro in una buona luce, rifiutarono a rispondere. Il loro dire: “Non lo sappiamo” era semplicemente un rifiuto di rispondere.

Gesù metteva in evidenza che stavano rifiutando di rispondere, con la sua risposta, nella seconda parte del v.33. Leggo di tutto il v.33.

“33 Perciò, rispondendo, dissero a Gesù: «Non lo sappiamo». E Gesù, rispondendo, disse loro: «Neppure io vi dico con quale autorità faccio queste cose».” (Marco 11:33 LND)

Visto che loro rifiutavano di rispondere, così, Gesù rifiutava di rispondere, così mettendo in evidenza la loro ipocrisia.

Facendo così, questi Giudei odiavano Gesù ancora di più. E così, erano convinti di dover uccidere Gesù. Ma questo era proprio la volontà di Dio, perché Gesù è venuto alla terra proprio PER morire sulla croce.

Quindi, Gesù non esitava di mettere in mostra la falsità di questi uomini. E vediamo negli Atti e nelle Epistole che nemmeno gli apostoli esitavano di mettere in mostra la falsità dei Giudei, e nemmeno delle false religioni dei pagani.

Non dobbiamo temere gli uomini, dobbiamo temere solo Dio.

Quindi, in questo capitolo, abbiamo visto che Gesù andava avanti, verso la croce. Tutto andava secondo il piano di Dio. Gesù non aveva timore, perché confidava nel Padre.

Anche noi possiamo andare sempre in avanti, confidandoci in Dio.

Quando consideriamo questi avvenimenti, è importante che non solo li vediamo con avvenimenti storici. Piuttosto, dobbiamo vederli per quello che sono, Gesù Cristo, andando alla croce PER NOI. Cioè, questa non è semplicemente storia, questa è come Dio ha provveduto il sacrificio di Gesù per la NOSTRA SALVEZZA.