Aiuto Biblico

Gesù: poco prima della croce

Marco 14:1-21

sermone di Marco deFelice, www.Aiutobiblico.org per domenica, 28 giugno 2020, – cmd es –

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Si arriva alla vera salvezza vedendo la propria condizione davanti a Dio, e poi, vedendo Gesù Cristo, come Colui che può salvare.

Cresciamo nella salvezza vedendo sempre di più di Gesù Cristo. La vita cristiana è una vita di fede. Potremmo dire che la nostra fede non sarà più profonda di quanto è la nostra conoscenza di Gesù Cristo, e le verità che Dio ci dà nella Bibbia. Ecco perché è così importante leggere e conoscere la Bibbia.

Per conoscere più Gesù Cristo, stiamo leggendo e considerando l'evangelo di Marco. Siamo arrivati al capitolo 14. Ormai, Gesù è entrato a Gerusalemme come il Cristo, accolto dalle folle. I capi dei Giudei lo odiano, perché Gesù rende evidente la loro ipocrisia.

Nella nostra lettura, ci troviamo nella settimana della Pasqua, la festa stabilito da Dio la notte che Dio liberò i Giudei dall'Egitto. Se ricordate, in quella notte, Dio stava per mandare l'ultima piaga sull'Egitto. Stava per mandare l'angelo di Dio ad entrare in ogni casa per uccidere il primogenito. Ordinò a Mosé di dire a tutti Giudei di sacrificare un agnello, e di spargere il sangue dell'agnello sugli stipiti della porta. Così, quando l'angelo arrivava a quella casa, vedendo il sangue dell'agnello, sarebbe passato sopra quella casa, anziché uccidere il primogenito. Effettivamente, il sangue dell'agnello avrebbe pagato il prezzo al posto del primogenito.

La parola ebraica per “passare sopra” viene traslitterato in Italiano come “Pasqua”. La festa della pasqua ricorda come la morte dell’agnello salvava, perché l’Angelo passava sopra.

Dio aveva stabilito per i Giudei di osservare questa festa sempre, per aiutarli a ricordare che serviva il vero agnello di Dio, per togliere via la condanna che meritavano. Gesù Cristo è quel agnello. Quindi, la Pasqua è la sua festa. La Pasqua era la festa che rappresentava la morte di Gesù, da secoli prima della sua venuta sulla terra.

Qui in Marco 14, siamo arrivati proprio alla Pasqua che sarebbe la vera Pasqua, la Pasqua dal sacrificio di Gesù Cristo. Quindi, ricordando a che punto siamo, iniziamo a leggere il Marco 14, iniziando con i versetti 1 e 2.

“1 Ora, due giorni dopo era la Pasqua e la festa degli Azzimi; e i capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di prendere Gesù con inganno e ucciderlo. 2 Ma dicevano: «Non durante la festa, perché non succeda un tumulto di popolo».” (Marco 14:1,2 LND)

È importante capire che Dio ha tutto sotto controllo. Era il piano di Dio per Gesù di morire quella Pasqua là a Gerusalemme. Questi capi religiosi, uomini esternamente religiosi ma con cuori malvagi, volevano trovare un modo di prendere e uccidere Gesù. Dovevano usare inganno, perché sapevano che Gesù era pienamente innocente. Volevano ucciderlo, perché era una minaccia per il loro desiderio di continuare ad ingannare le persone. Però notate che volevano aspettare fino a dopo la Pasqua, per evitare di agitare il popolo. Invece il piano di Dio era per Gesù di morire alla Pasqua. Vedremo che il piano di Dio è sempre quello che viene adempiuto.

Gesù doveva morire la Pasqua, perché Gesù è il vero agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo.

Il convito a Betania

Passiamo ora al versetto 3, dove vediamo Gesù a Betania, attraverso la valle da Gerusalemme, ad un convito. Qui, vediamo varie lezioni, fra l'altro quanto possiamo essere influenzati dal male. Vediamo anche come Dio gestisce tutte le cose. Leggo il versetto 3.

“3 Ora egli, trovandosi a Betania in casa di Simone il lebbroso, mentre era a tavola, entrò una donna con un vaso di alabastro di olio profumato di autentico nardo, di grande valore; or ella, rotto il vaso di alabastro, glielo versò sul capo.” (Marco 14:3 LND)

Il fatto che quest'uomo viene chiamato Simone il lebbroso probabilmente indica che era un lebbroso che Gesù aveva guarito. È possibile che questo era la stessa cena in cui c'era Lazzaro e le sue sorelle. Comunque, erano persone gioiose di avere questo tempo con Gesù. Mentre erano a tavola, entrò una donna con un vaso di grandissimo valore, un vaso di alabastro, pieno di un olio molto costoso e con un profumo molto forte. Questa donna rompe il vaso di alabastro, e versò questo ricchissimo olio sul capo di Gesù. Possiamo presumere che colava giù per coprire il suo corpo.

Questo era un atto di grande reverenza e onore. Lei non cercava di risparmiare nulla. Versava tutto l'olio su capo di Gesù. Dava tutto a Gesù, senza tenere nulla per se stessa. Questo è il cuore di chi riconosce la salvezza in Gesù Cristo.

Però, alcuni delle persone là, forse alcuni dei suoi discepoli non erano contenti di questo atto di onorare Gesù, perché non avevano il cuore giusto. Andiamo avanti a leggere i versetti 4 e 5.

“4 E alcuni si sdegnarono fra di loro e dissero: «Perché tutto questo spreco di olio? 5 Poiché si poteva vendere quest’olio per più di trecento denari e darli ai poveri». Ed erano indignati contro di lei.” (Marco 14:4,5 LND)

Alcuni degli ospiti criticavano questa donna per quello che loro consideravano uno spreco. Nel evangelo di Giovanni 12:4-6, scopriamo che Giuda Iscariota era chi aveva detto questo. Leggo quei versetti.

“4 Allora uno dei suoi discepoli, Giuda Iscariota, figlio di Simone, quello che stava per tradirlo, disse: 5 "Perché non si è venduto quest’olio per trecento denari e non si è dato il ricavato ai poveri?". 6 Or egli disse questo, non perché si curasse dei poveri, ma perché era ladro e, tenendo la borsa, ne sottraeva ciò che si metteva dentro.” (Giovanni 12:4-6 LND)

Quindi, da questi versetti capiamo che Giuda era attaccato ai soldi. Quell'olio costoso valeva più di 300 denari, che era circa lo stipendio di un anno intero di un operaio. Giuda usava la scusa che si poteva dare quei soldi ai poveri. Ma in realtà, voleva tenerli lui.

Molto probabilmente gli altri non erano attaccati ai soldi, e non stavano sperando di avere quei soldi per loro stessi. Però, sentendo i commenti di Giuda, erano influenzati al punto a non riconoscere il grande onore che la donna faceva a Gesù. Piuttosto, vedevano questo atto come uno spreco. In questo, vediamo come la brutta compagnia può corrompere buoni costumi.

Cioè, Giuda era malvagio, voleva i soldi per se stesso, usando la scusa dei poveri. Gli altri sono stati trascinati a vedere quello che onorava Gesù, il Cristo, come spreco.

Dobbiamo stare in guardia perché quando abbiamo una brutta compagnia, ci influisce veramente tanto.

Ma Gesù non accettava queste critiche. Sapeva che quello che la donna aveva fatto era un atto che lo onorava. Sapeva che quella donna aveva fatto il bene. Ascoltiamo come Gesù riprende loro e innalza quello che ha fatto la donna, leggendo i versetti 6-9.

“6 Ma Gesù disse: «Lasciatela fare; perché le date fastidio? Ella ha compiuto una buona opera verso di me. 7 Perché i poveri li avete sempre con voi; e quando volete, potete far loro del bene; ma me non mi avete sempre. 8 Ella ha fatto ciò che poteva; ha unto in anticipo il mio corpo per la sepoltura. 9 Ma in verità vi dico che in tutto il mondo, ovunque sarà predicato questo evangelo, si racconterà pure in suo ricordo ciò che costei ha fatto».” (Marco 14:6-9 LND)

La Bibbia ci insegna in tanti passi che è buono aiutare i veri bisognosi. Ma quello non esclude di onorare Dio in altri modi. Per esempio, serve mandare chi può predicare l'evangelo. Non dobbiamo solamente curare le persone materialmente bisognose, senza provvedere per quelle spiritualmente bisognose. In questo caso, questa donna stavo onorando Gesù, addirittura, stava ungendo Gesù in anticipo per la sua sepoltura.

I discepoli probabilmente non potevano capire cosa voleva dire Gesù, quando parlava della sua sepoltura. Ma Gesù sapeva che Dio aveva ordinato l’atto di questa donna, anche questo, per onorarLo.

Gesù ci spiega anche che ci saranno sempre i poveri. Se uno ha cuore per i poveri, ed è un buon cuore da avere, ci saranno sempre i poveri da aiutare. Ma in questa occasione, era importante onorare Gesù così. E perciò, quello che ha fatto quella donna viene descritto nelle Scritture, per essere raccontato finché Gesù non ritornerà.

Infatti, considerando che quel vaso di alabastro pieno di olio di Nardo valeva circa un anno di stipendio, possiamo capire che quella donna faceva un grande sacrificio per onorare Gesù. Questo mi fa chiedere se anch'io, e anche tu, se vogliamo veramente sacrificare per portare gloria al nostro Signore? Quanto è importante che vediamo il valore di Cristo, in modo da portare gloria a Lui, anche con grandi sacrifici.

Prego che possiamo usare l'esempio di questa donna come modello da imitare. Prego che possiamo avere il suo cuore.

Giuda offre di tradire Gesù

Dopo di questo, Giuda Iscariota, uno degli apostoli, va dai capi dei sacerdoti, offrendo di tradire Gesù. Leggo i versetti 10 e 11.

“10 Allora Giuda Iscariota, uno dei dodici, andò dai capi dei sacerdoti, per consegnarlo nelle loro mani. 11 Ed essi, udito ciò, si rallegrarono e promisero di dargli del denaro. Così egli cercava un’occasione propizia per tradirlo.” (Marco 14:10,11 LND)

Prego che possiamo comprendere la profondità del fatto che Giuda era uno dei 12 uomini che Gesù aveva scelto personalmente per essere i suoi apostoli, coloro che vivevano con Gesù, che lui aveva preparato in modo speciale per servirlo. Giuda era uno del gruppo intimo di Gesù. Perciò, questo tradimento era estremamente terribile e doloroso. Gesù aveva dato tutto ai suoi apostoli. E perciò, per Giuda di cercare modo di tradire Gesù era veramente doloroso per Gesù. Qualunque cosa che tu dovresti subire, sappi che Gesù Cristo ha subito di peggio.

Notate che Giuda andò dai capi dei sacerdoti. I sacerdoti furono stabiliti da Dio stesso per aiutare le persone ad arrivare a Dio. Erano gli uomini incaricati da Dio a guidare le persone nelle cose di Dio.

Invece, questi uomini, pur portando il titolo di sacerdoti, pur rappresentando Dio in nome, in realtà, erano malvagi. In realtà, erano nemici di Dio. E perciò, quando seppero che Giuda, uno degli apostoli, era pronto a consegnare Gesù nelle loro mani, si rallegrarono.

Quella parola rallegrare è la parola di gioire. Questi uomini trovavano gioia a sapere che potevano prendere e uccidere Gesù. Che malvagità. Già il fatto di uccidere è terribile, uccidere Gesù Cristo, il santo di Dio, è infinitamente più terribile. Ma trovare gioia per questo è incomprensibile.

Aspettate. È veramente così difficile capire? Cioè, non è che anche noi abbiamo trovato una specie di gioia carnale in qualche peccato? Non è che nei momenti di ribellioni, abbiamo trovato una grande soddisfazione nella carne per qualche peccato?

È terribile che loro trovavano gioia per questo, e quanto è terribile quando noi troviamo piacere nel peccato.

Notate che promisero di dare denaro a Giuda. Quanto il denaro inganna. Sembra di avere grande valore. Molto del mondo corre dietro al denaro e alle ricchezze. Ma in realtà, è come una grande pietra attaccata al collo che trascina in fondo del mare. Quando vediamo il denaro come qualcosa da desiderare, è un grande inganno.

Comunque, Giuda, attirato al denaro, cercava un'occasione propizia per tradire Gesù. In altre parole, cercava un momento quando Gesù sarebbe stato lontano dagli occhi della folla. E nel piano di Dio, sarebbe proprio al momento stabilito da Dio.

La preparazione per la Pasqua

Adesso, tutto è pronto. Il piano di Dio si sta adempiendo perfettamente, come lo fa sempre. Adesso, Gesù ha bisogno di mangiare l'ultima cena con i suoi apostoli. E così, manda due dei discepoli a preparare la cena. Evidentemente, in qualche modo era già stabilito con un certo uomo di usare casa sua. La Bibbia non ci dà dettagli su questo, perciò, basta capire che nella provvidenza di Dio, tutto andava come doveva. Seguite mentre leggo i versetti 12-16.

“12 Ora, nel primo giorno della festa degli Azzimi, quando si sacrificava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: «Dove vuoi che andiamo a prepararti da mangiare la Pasqua?». 13 Allora egli mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e incontrerete un uomo, che porta una brocca piena d’acqua; seguitelo. 14 E là dove entrerà, dite al padrone di casa: "Il Maestro chiede: dov’è la stanza in cui mangerò la Pasqua con i miei discepoli?". 15 Egli allora vi mostrerà una grande sala di sopra arredata e pronta; là apparecchiate per noi». 16 E i suoi discepoli andarono e, giunti in città, trovarono come egli aveva loro detto; e apparecchiarono la Pasqua.” (Marco 14:12-16 LND)

Una chiara ed importante lezione per noi qua è che Dio provvede per quello che è la sua volontà. Serviva un posto grande abbastanza per Gesù e 12 apostoli. Serviva un posto privato, dove potevano celebrare senza rischio di essere scoperto dai Giudei. E Dio ha provveduto il posto perfetto.

Questi due discepoli sono entrati in città per fede. Gesù aveva comandato loro come fare, e così, dovevano andare per fede. E come lo fa sempre, Dio ha aperto le porte giuste. Hanno potuto adempiere quello che Gesù aveva mandato loro a fare. E così, Gesù aveva il posto giusto per mandare questa cena con i suoi discepoli.

O che possiamo noi avere una fede così. Quando Dio ci comanda come vivere, non dobbiamo fare i nostri calcoli per vedere se conviene. Piuttosto, dobbiamo fidarci di Dio. Dobbiamo fidarci che quello che Dio comanda, Dio renderà possibile. Certamente, nel piano di Dio avremo sofferenze. Nel piano di Dio saremo perseguitati. Nel piano di Dio subiremo cose brutte. Ma nulla succederà se non è secondo il piano di Dio per noi. Perciò, camminiamo in ubbidienza, confidando nel nostro Signore. Egli provvederà il giusto.

La cena pasquale

Adesso, vogliamo leggere di un avvenimento che in un certo senso conosciamo fin troppo bene. Dico questo perché vogliamo leggere dell'ultima cena, un avvenimento che conosciamo molto bene. E a volte, il fatto di conoscere così bene questo avvenimento vuol dire che non ci fermiamo a veramente riflettere su quello che stava passando per il cuore e la mente di Gesù in quella cena. Prego che possiamo veramente fermarci, e riflettere come era l'atmosfera in quella cena. Ricordate che Gesù sapeva perfettamente che dopo la cena, sarebbero andati al giardino, e lì, dopo aver pregato, sarebbe arrestato, e e sarebbe iniziato il terribile travaglio che concluderebbe nella mattina con la croce. Gesù sapeva tutto questo, sapeva che sarebbe stato tradito da Giuda, negato da Pietro, e abbandonato da tutti. Che Dio ci aiuti a veramente comprendere questo, a capire quello che Gesù sapeva, mentre leggiamo di questa cena.

Leggo i versetti 17-20. Ci sono altri dettagli della cena che Marco non racconta, per esempio, come Gesù lavò i piedi dei discepoli. Ma vogliamo afferrare quello che Marco descrive qua.

“17 E, quando fu sera, egli giunse con i dodici. 18 E, mentre erano a tavola e mangiavano, Gesù disse: «In verità vi dico che uno di voi, che mangia con me, mi tradirà». 19 Allora essi cominciarono a rattristarsi e a dirgli uno dopo l’altro: «Sono forse io?». E un altro disse: «Sono forse io?». 20 Ed egli, rispondendo, disse loro: «È uno dei dodici che intinge con me nel piatto.” (Marco 14:17-20 LND)

Che cuore ha Gesù. Nonostante tutto quello che doveva affrontare, voleva preparare gli apostoli per le prove che stanno per arrivare. Perciò, dichiara a loro che uno di loro lo tradirà.

Infatti, dopo la cena, quando sarebbero andati al giardino, Giuda sarebbe arrivato con tutti quei uomini armati per arrestare Gesù. E perciò, per non lasciare che i discepoli fossero scandalizzati, al punto di inciampare, Gesù prepara loro per questo, annunciando in anticipo che proprio uno di loro lo tradirebbe.

Fermatevi a pensare. Questo sarebbe inconcepibile per loro. Cioè, i discepoli avevano convissuto con Gesù questi anni, avevano visto il suo cuore, e da poco, avevano capito che Egli è il Cristo. Avevano visto lui come il buon pastore. Posso immaginare che era inconcepibile per loro gli immaginare che uno di loro lo avrebbe tradito. Eppure, Gesù dichiara proprio questo. E così, chiedono l'uno dopo l'altro se era loro. Chiaramente, i loro cuori erano turbati.

Ma anche in questo, vediamo il cuore pastorale di Gesù, che prepara i discepoli per questo. E Dio fa lo stesso con noi oggi, ci prepara per quello che ci manda. Quanto è importante che ascoltiamo quello che Dio ci dichiara nella Bibbia.

Quando gli apostoli vogliono capire chi è, Gesù spiega che è uno che intingeva con lui nel piatto. In Giovanni, impariamo che a quel punto, Giuda aveva preso il pane da Gesù. E perciò, almeno Giovanni e Pietro capirono che era Giuda.

Adesso, seguite mentre leggo la dichiarazione molto importante che troviamo nel versetto 21.

21 Sì, il Figlio dell’uomo se ne va come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo per mezzo del quale il Figlio dell’uomo è tradito. Sarebbe stato meglio per lui, se quell’uomo non fosse mai nato!».” (Marco 14:21 LND)

Le verità in questo versetto sono molto importanti a capire. Da un lato, tutto è stabilito da Dio. Possiamo riposarci nella verità che in qualche modo, tutto è stabilito da Dio, ed è sotto il suo controllo. Non siamo in grado di capire i dettagli di quello che Dio sta facendo, ma possiamo avere grande pace sapendo che nulla succede nella nostra vita che non è controllato da Dio. E perciò, possiamo fidarci di Dio in tutto.

Dall'altro lato, è importantissimo capire che nonostante che tutto è stabilito da Dio, ogni uomo è responsabile per il proprio peccato. In questo caso, Gesù sta parlando di Giuda, che lo avrebbe tradito. Era stabilito così, era necessario per Gesù di essere tradito da un suo apostolo. Però, questo non toglieva la colpa di Giuda. E visto che questo era un gravissimo peccato, Gesù dichiara di essere stato meglio per lui se non fosse mai nato.

Quando diciamo che tutto è sotto il controllo di Dio, è importante comprendere che Dio non tenta mai nessuno a peccare. Dio non spinge mai nessuno a peccare. Leggo Giacomo 1:13-15.

“13 Nessuno, quando è tentato, dica: "Io sono tentato da Dio", perché Dio non può essere tentato dal male, ed egli stesso non tenta nessuno. 14 Ciascuno invece è tentato, quando è attirato e adescato dalla propria concupiscenza. 15 Poi, quando la concupiscenza ha concepito, partorisce il peccato; e il peccato, quando è compiuto, genera la morte.” (Giacomo 1:13-15 LND)

Anche se il peccato è compreso nel piano di Dio, il peccato non origina mai in Dio. Questo è uno di quelle verità in cui dobbiamo umiliarci davanti a Dio, riconoscendo che la nostra mente non è grande abbastanza da comprendere tutto questo, ma possiamo credere le chiare verità che Dio ci dichiara.

Perciò, era stabilito che Gesù sarebbe tradito da un apostolo, ma questo non toglieva per nulla la colpa di Giuda per averlo tradito.

E anche nelle nostre vite, le prove che affrontiamo sono gestite da Dio, ma questo non toglie la colpa di coloro che peccano contro di noi, e non toglie la nostra colpa quando siamo noi a peccare.

Capire che Dio è in controllo può darci grande pace quando succedono le cose brutte.

Conclusione

Per tempo, lasciamo il resto per la prossima volta. Per ora, voglio ripassare delle verità importanti che abbiamo visto, sperando di ricordarle.

Abbiamo visto che i capi dei Giudei volevano prendere Gesù con inganno. Gesù non ha mai peccato. Ha vissuto perfettamente, e questo è importante, perché vuol dire che Gesù è capace a morire per i nostri peccati, visto che non ne aveva dei suoi.

Ci ricorda anche che nel piano di Dio, possiamo avere prove ingiuste. Ma tutto è gestito da Dio. Questi uomini malvagi volevano aspettare fino a dopo la Pasqua per uccidere Gesù. Ma il piano di Dio era per Gesù di morire sulla Pasqua. Il piano di Dio sempre vince. Possiamo riposarci in Dio. Il suo piano andrà sempre avanti.

Poi, abbiamo visto l’avvenimento quando la donna ha versato l'olio profumato sul capo di Gesù. In quell'avvenimento, abbiamo il brutto esempio di Giuda, che ha criticato la donna per quell'atto. E abbiamo visto che anche altri erano negativi. In questo, vediamo che la brutta compagnia corrompe buoni costumi. Sappiamo da Giovanni che Giuda voleva i soldi per sé. Visto che lui gestiva la borsa, è abbastanza chiaro che gli altri non stavano pensando ai soldi per loro stessi. Però, il brutto esempio di Giuda ha influenzato gli altri. Dobbiamo stare in guardia a chi imitiamo.

Infatti, per quanto Giuda era un brutto esempio, la donna era un esempio buonissimo. Lei ha dato tutto a Gesù. Lei voleva onorare Gesù senza limiti. Non ha tenuto nulla per se stessa. Non si vergognava degli altri, né delle loro critiche. Questo è il cuore che dobbiamo avere. Dobbiamo vivere pienamente per Gesù Cristo.

Tutto questo era gestito da Dio in modo che Gesù fosse unto con questo olio profumato in modo che sarebbe piena di quel profumo quando sarebbe messo nella tomba. Noi dobbiamo vivere per Cristo, sarà Dio a moltiplicare quello che facciamo.

Abbiamo visto che Giuda è andato ai capi dei sacerdoti offrendo di tradire Gesù Cristo per soldi. Erano sacerdoti, erano uomini che di nome aiutavano le persone a trovare Dio. Ma in realtà, ostacolavano gli uomini da trovare Dio. Da sempre ci sono stati questi uomini falsi, e ce ne sono tanti oggi. Quanto è importante che confrontiamo attentamente l'insegnamento e anche i cuori degli uomini che scegliamo come guida e insegnanti.

Infatti, nella Bibbia Dio ci dà un chiaro elenco di qualifiche che un uomo deve avere prima di poter diventare un anziano, una guida di chiesa. Gesù fa del tutto per proteggere la sua Chiesa.

Abbiamo visto che questi uomini provarono una forma di gioia nel fatto che avevano trovato modo di prendere Gesù di nascosto. Dobbiamo esaminare il nostro cuore, per essere sicuri che noi non stiamo provando gioia o piacere in qualunque peccato.

Abbiamo poi considerato il brano in cui Gesù mandava due discepoli per preparare la cena della Pasqua. E in quello, abbiamo visto che Dio aprirà le porte giuste quando ci manda in missione. In altre parole, quando noi camminiamo in ubbidienza a quello che Dio ci comanda, per quanto potrebbe sembrare impossibile avere risultati, sarà Dio ad aprire le porte giuste. Infatti, Dio è geloso per la sua gloria. Non dobbiamo preoccuparci dei risultati, perché dipendano da Dio. Il nostro ruolo è di essere fedele a Dio. Dio aprirà le porte giuste secondo la sua volontà.

Abbiamo iniziato a considerare l’ultima cena. Abbiamo considerato quanto il cuore di Gesù sarebbe stato pesante. Eppure, vediamo il cuore di Gesù per i suoi discepoli. Gesù sapeva che l'agnello che stavano mangiando rappresentava il suo corpo, che avrebbe dato la mattina dopo sulla croce. Abbiamo considerato quanto è importante che leggiamo la Bibbia con occhi aperti, per comprendere di più il senso di quello che stiamo leggendo.

Gesù ha dichiarato ai discepoli che uno di loro lo avrebbe tradito. Gesù voleva preparare loro dallo choc che ci sarebbe quando Giuda sarebbe arrivato nel giardino con gli uomini armati. Grazie a Dio, Gesù allo stesso cuore con noi. Ci prepara per quello che ci serve sapere in anticipo. Ci insegna che ci saranno tribolazioni e prove in questa vita. Ma ci dà anche le sue promesse che Egli sarà con noi.

Abbiamo visto anche che il piano di Dio comprende che altre persone peccheranno contro di noi. Eppure, quello non cambia il fatto che ogni uomo è responsabile per i propri peccati. Dio non tenta mai nessuno a peccare. Il peccato viene da dentro di noi. Quindi, possiamo riposarci nella verità che il nostro Dio è pienamente in controllo di tutto, e che nulla cambia quello che Dio sta facendo nella nostra vita. Nulla che Satana può mandarci, né gli uomini, può minimamente deviare il prefetto piano di Dio per noi. Che grandi motivi di gioia è questo.

O che possiamo ricordare le verità che abbiamo visto in questo brano, in modo che guidano come pensiamo e come viviamo. O che possiamo vedere più di Gesù Cristo, per vivere per la sua gloria, mentre aspettiamo il suo ritorno. Gesù Cristo è il buon pastore. Noi siamo le pecore del suo gregge.