Aiuto Biblico

Vivere per onorare Gesù

Marco 15:40 a 16:8

sermone di Marco deFelice, www.Aiutobiblico.org per domenica, 4 ottobre 2020, – cmd es –

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Dio è santissimo, ed ogni nostro peccato è un grave offesa contro Dio. Per conto nostro, sarebbe impossibile arrivare a Dio. Ma Dio non è il solo santo, Dio è anche misericordioso. E perciò, per provvedere una via per essere perdonati dai nostri peccati Dio ha mandato suo Figlio a diventare uomo, Gesù Cristo, per morire sulla croce subendo l'ira di Dio al posto nostro.

Nel nostro studio nell'Evangelo di Marco, siamo arrivati alla crocefissione di Gesù Cristo. Abbiamo considerato le terribile sofferenze di Gesù, prima dalla croce, e poi mentre era sulla croce. La sofferenza peggiore di tutto in assoluto era quando per tre ore Gesù subiva l'ira di Dio come punizione per i nostri peccati.

Alla fine di quelle tre ore, Gesù gridò una frase che ci apre la porta alla salvezza. Gridò: “è finito”, in altre parole, il debito è pagato. Che meraviglioso. Gesù ha pagato per noi! Il debito del nostro peccato è pagato, se ci ravvediamo e crediamo nell’opera di Gesù per noi.

Se ricordate, a quel punto il velo del Tempio, che separava il luogo santo dal luogo santissimo, si squarciò in due, dall'alto in basso. Questo era un'opera di Dio, che mostrava che con il sacrificio di Gesù, fu aperto l'accesso a Dio.

Riprendiamo il nostro studio, iniziando dal Marco 15:40. Trovatelo. Leggo i versetti 40 e 41. Gesù è appeso alla croce.

“40 Vi erano pure delle donne che guardavano da lontano; fra di esse vi erano Maria Maddalena e Maria madre di Giacomo il minore e di Iose, e Salome 41 che lo seguivano e lo servivano quando era in Galilea; e ce n’erano molte altre che erano salite con lui a Gerusalemme.” (Marco 15:40,41 LND)

Quando leggiamo la Bibbia, notiamo che Dio dà grande onore alle donne. È importante riconoscere che Dio ha stabilito ruoli diversi. Per esempio, il marito è capo della famiglia, che non vuol dire che sia un dittatore. Nella Chiesa, Dio non permette alle donne di avere la guida, né di predicare. Ma questo non vuol dire che le donne non sono estremamente importanti nella Chiesa. Allora nel nostro brano, come in tanti altri, vediamo un esempio dell'importanza delle donne nel regno di Dio. In questo caso, notiamo che c'erano un gruppo di donne che avevano seguito e servito Gesù, che erano venute dalla Galilea con Gesù, e qua, stanno ad osservare la crocefissione e anche la morte di Gesù.

Ricordate che i discepoli di Gesù scapparono quando egli fu arrestato. Scopriamo in Giovanni che il discepolo Giovanni era là alla croce. Però, non leggiamo nulla degli altri discepoli. Evidentemente, queste donne erano più coraggiose dei discepoli. Marco introduce queste donne qua, perché poi dopo, sono loro che vanno alla tomba per preparare il corpo di Gesù. Fanno quello che i discepoli non fanno.

Sappiamo il nome di tre di queste donne, ma il brano dice che c'erano molte altre. Che buon ricordo: non importa che gli altri sappiamo quello che facciamo per Cristo. La cosa importante è che viviamo per Cristo, come facevano queste donne.

Il seppellimento

Ricordate che per i Giudei, il giorno iniziava al tramonto, e andava fino al tramonto successivo. Era venerdì pomeriggio, ma per loro il sabato iniziava al tramonto. Ricordate che i Giudei non dovevano lavorare il sabato. Capendo questo ci aiuta a capire quello che succede adesso. Un uomo timorato di Dio, membro del sinedrio, Giuseppe d'Arimatea, chiese a Pilato il corpo di Gesù. Leggo i versetti 42-45.

“42 Poi, essendo già sera, poiché era il giorno di preparazione, cioè la vigilia del sabato, 43 Giuseppe d’Arimatea, un rispettabile membro del consiglio, che aspettava anch’egli il regno di Dio, andò coraggiosamente da Pilato e domandò il corpo di Gesù. 44 E Pilato si meravigliò che fosse già morto. E, chiamato il centurione, gli domandò se fosse morto da molto tempo. 45 E, rassicurato dal centurione, concesse il corpo a Giuseppe.” (Marco 15:42-45 LND)

Visto che il venerdì stava per finire, questo uomo di Dio, Giuseppe d'Arimatea, si sbrigava per andare da Pilato per chiedere il corpo di Gesù.

Il brano menziona che era un uomo rispettabile del consiglio, ovvero del sinedrio, il gruppo che aveva condannato Gesù. Sappiamo da Luca 23:51 che Giuseppe non aveva approvato quella condanna. Lo leggo, sta parlando di questo Giuseppe.

“il quale non aveva acconsentito alla deliberazione e all’operato degli altri. Egli era di Arimatea, città dei Giudei, e aspettava anch’egli il regno di Dio.” (Luca 23:51 LND)

Quindi questo era un uomo timorato di Dio. Inoltre, il brano dichiara che era coraggioso. Visto che Gesù era appena stato condannato alla morte, chiedere il corpo di Gesù, che era dichiararsi un seguace di Gesù, era un atto rischioso. Ma questo uomo ci teneva tanto onorare Gesù, che era pronto a mettersi in grande rischio.

Leggendo quello, mi chiedo se io sono pronto a rischiare per portare gloria Dio? Quando leggo degli altri, voglio valutare la mia vita. E tu?

Solitamente, la morte sulla croce era una morte lenta, dove la sofferenza durava per tante ore. Ma se ricordate, quando Gesù aveva finito a pagare il debito per il peccato, che sarebbe verso le 15 del pomeriggio, rese lo spirito. Avendo compiuto quello per cui era venuto alla terra, rese lo spirito, lasciò il suo corpo. Non aveva altro da compiere.

Quando Giuseppe chiese a Pilato per il corpo di Gesù, Pilato era sorpreso che fosse morta così presto, e perciò prima di lasciarlo prendere il corpo, chiese ad un Centurione la conferma della morte. Essendo rassicurato che Gesù era morto, concesse il corpo a Giuseppe.

Sappiamo il motivo per cui il centurione sapeva che Gesù era morto da Giovanni 19:31-34. Ve lo leggo.

“31 Or i Giudei, essendo il giorno di Preparazione, affinché i corpi non rimanessero sulla croce il sabato, perché quel sabato era un giorno di particolare importanza, chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. 32 I soldati dunque vennero e spezzarono le gambe al primo e poi anche all’altro, che era crocifisso con lui; 33 ma, arrivati a Gesù, come videro che era già morto, non gli spezzarono le gambe, 34 ma uno dei soldati gli trafisse il costato con una lancia, e subito ne uscì sangue ed acqua.” (Giovanni 19:31-34 LND)

È importante capire che Gesù fu veramente morto per i nostri peccati. Negli anni, ci sono stati coloro che volevano negare che Gesù fosse veramente morto. Gli uomini hanno inventato tanti teorie senza fondamento, dicendo per esempio che Gesù era solo svenuto. Invece, Gesù è veramente e chiaramente morto. È morto per pagare il prezzo dei nostri peccati.

Prima che lasciamo gli avvenimenti della croce, ricordiamo che la morte sulla croce era considerata la morte più terribile e più umiliante. Era estremamente dolorosa. Era umiliante perché solitamente la persona era appesa nuda, davanti a tutti. Era una morte che rendeva la persona un pubblico spettacolo. Come abbiamo visto, le persone gettavano derisione e oltraggio a Gesù mentre era appeso alla croce. Gesù ha subito la morte peggiore per pagare i nostri peccati.

Gesù messo nella tomba

Avendo ricevuto il permesso di Pilato di avere il corpo di Gesù, questo Giuseppe andò e prese il corpo, per rendere quest'ultimo onore a Gesù. Leggo i versetti 46,47.

“46 E questi, comperato un lenzuolo e tratto Gesù dalla croce, lo avvolse nel lenzuolo e lo mise in un sepolcro che era stato scavato nella roccia; poi rotolò una pietra davanti all’entrata del sepolcro. 47 E Maria Maddalena e Maria, madre di Iose, osservavano dove egli veniva deposto.” (Marco 15:46,47 LND)

Qua, vediamo che questo uomo timorato di Dio mette Gesù nella propria tomba. Sappiamo da Matteo che Giuseppe aveva fatto scavare quella tomba, chiaramente per se stesso. Era una tomba mai usata da altri. E perciò, anche in questo dettaglio, un'altra profezia fu adempiuto. Infatti, in Isaia 53, quel capitolo famoso che parla della crocifissione e anche della risurrezione di Gesù, troviamo una profezia anche del suo seppellimento. Leggo Isaia 53:9.

“Gli avevano assegnato la sepoltura con gli empi, ma alla sua morte fu posto col ricco, perché non aveva commesso alcuna violenza e non c’era stato alcun inganno nella sua bocca,” (Isaia 53:9 LND)

Dio aveva gestito ogni dettaglio, perfino in quale tomba Gesù sarebbe stato messo. Possiamo avere pace, sapendo che Dio gestisce anche tutto i dettagli della nostra vita.

Comunque, ormai sarebbe stato quasi il tramonto, e perciò, l'inizio del sabato. A quel punto, era vietato per i Giudei di compiere lavori.

Il versetto 47 dichiara che due donne, Maria Maddalena e Maria, madre di Iose, che avevano osservato la crocefissione, osservavano dove queste Giuseppe aveva deposto il corpo di Gesù. Evidentemente erano rimaste alla croce, e poi hanno osservato Giuseppe tirare giù il corpo, e portarlo alla tomba. Lo seguivano per capire dove Gesù sarebbe stato messo.

Voglio aggiungere un dettaglio dall'Evangelo di Giovanni che mi colpisce molto. Se ricordate, in Giovanni 3, un membro del sinedrio, Nicodemo, venne a Gesù di notte per parlare con Lui. Il fatto che viene di notte ci fa capire che aveva timore di venire a Gesù pubblicamente di giorno.

Però, in Giovanni 19, vediamo che Nicodemo aveva creduto in Gesù Cristo, ed era disposto a rischiare la sua vita e anche la sua carriera come membro del sinedrio, per onorare Gesù. Leggo Giovanni 19:38-40, che racconta di quando Giuseppe di Arimatea prese il corpo di Gesù. Notate che venne anche Nicodemo.

“38 Dopo queste cose, Giuseppe d’Arimatea che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di poter prendere il corpo di Gesù; e Pilato glielo permise. Egli dunque venne e prese il corpo di Gesù. 39 Or venne anche Nicodemo, che in precedenza era andato di notte da Gesù, portando una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre. 40 Essi dunque presero il corpo di Gesù e lo avvolsero in panni di lino con gli aromi, secondo il costume di sepoltura in uso presso i Giudei.” (Giovanni 19:38-40 LND)

Questo è un grande incoraggiamento per me. Prima, Nicodemo aveva timore di andare da Gesù pubblicamente. Però dopo, arrivò ad avere il coraggio di aiutare Giuseppe d'Arimatea a prendere il corpo di Gesù davanti a tutti.

Questo mi incoraggia perché ho avuto cadute, in cui avevo timore di quello che avrebbero pensato gli altri. Ma il fatto che ho avuto delle cadute non vuol dire che devo rimanere così. Come Nicodemo, non devo rimanere timoroso. In Cristo, posso essere coraggioso. Quindi, Giuseppe era coraggioso, e anche Nicodemo. E se tu guardi a Gesù Cristo, anche tu puoi essere coraggioso nel seguire Gesù, costi quel che costi, perché capirai il valore di Gesù Cristo.

Sembrava tutto perso

È importante fermarci a non solo notare gli avvenimenti in sé, ma a riflettere su quello che era il cuore e i pensieri di queste persone. Queste persone avevano creduto in Gesù, ma ormai, da quello che capivano, era tutto finito. Quello che facevano, facevano con amore, facevano per onorare Gesù. Ma nelle loro menti, ormai Gesù era morto. Non c'era più da sperare in Lui. Stavano cercando soltanto di onorare Gesù con questo ultimo gesto.

Avevano capito che Gesù era da Dio, e verso la fine, avevano capito che Gesù è il Cristo. Credevano che come Cristo avrebbe avuto vittoria su tutti. Invece, Lo avevano visto condannato ingiustamente, e poi, messo a morte. Aspettavano il regno di Dio, avevano creduto che sarebbe venuto tramite Gesù, ma in base a come avevano immaginato tutto, la loro speranza era caduta a terra.

In un certo senso, la loro speranza era morta con la morte di Gesù. Questa non era perché Dio non aveva mantenuto la sua parola, era perché loro avevano sperato in modo errato. Non avevano capito le profezie, non avevano capito gli annunci che Gesù stesso aveva fatto. E per questo, la loro speranza non era ben fondata. Dio non delude chi spera in Lui, ma se abbiamo un concetto sbagliato, possiamo essere delusi. Ma quello non è Dio che ci delude, è che noi abbiamo un concetto sbagliato.

Quindi, era venerdì sera, l'inizio del sabato, e Gesù è messo nella tomba. La grande pietra fu rotolato davanti all'entrata del sepolcro, e tutti vanno a casa fino alla fine del sabato.

Se finisse la storia là, Gesù sarebbe solo un grande uomo religioso. Sarebbe solo un grande insegnante, un uomo che aveva compiuto grandi miracoli, ma solo un uomo, che, come tutti gli uomini, viene sconfitto dalla morte. Se questo fosse la fine della storia, allora Gesù sarebbe solo un grande uomo, ma solo un uomo.

Ma la storia non finisce là. Vogliamo andare avanti, per capire quello che è successo dopo, che sembra impossibile, anzi, umanamente è impossibile. Ma nulla è impossibile per Dio.

Le donne vanno alla tomba

Andando avanti, ricordiamo che per i discepoli, per tutti coloro che avevano creduto in Gesù, Gesù era morto. Giuseppe e Nicodemo Lo avevano messo nella tomba, sapendo che ormai era morto, e volevano almeno onorarLo nella sua morte, mettendoLo in una tomba. Abbiamo letto che Nicodemo aveva portato degli aromi. Non c'era tempo di veramente preparare il corpo, essendo quasi sabato. Perciò dovevano lasciare tutto.

Durante tutto il sabato, che per noi sarebbe da venerdì notte a sabato al tramonto, nessuno andava alla tomba. Però, ricordate che il sabato finiva a quello che per noi sarebbe il tramonto di sabato. Poi, al tramonto, era il primo giorno della settimana, e i negozi potevano riaprire. Voglio riprendere gli avvenimenti da quel punto. Ricordate che per i discepoli, Gesù era morto e la storia era chiusa.

Leggo Marco 16:1.

“1 Ora, trascorso il sabato, Maria Maddalena, Maria, madre di Giacomo, e Salome acquistarono degli aromi per andare ad imbalsamare Gesù.” (Marco 16:1 LND)

Queste donne erano state là a guardare Gesù sulla croce, avevano visto Gesù morire, avevano visto Giuseppe e Nicodemo tirare giù il corpo, e avevano visto la tomba. Adesso, passato il sabato, vanno ad acquistare gli aromi che servivano per imbalsamare il corpo di Gesù. Questo era l’ultimo atto d'amore e d'onore che potevano fare a Gesù, da quello che capivano loro.

Vari commenti qua. Prima di tutto, erano Giudei, e perciò, erano sotto la legge di Mosé. Erano fedeli a quello che capivano dalla legge di Dio. Erano molto attente a seguire la legge di Dio in ogni suo dettaglio. Noi non siamo sotto la legge di Mosé, ma siamo sotto la legge di Cristo. Siamo noi attenti a seguire ogni dettaglio della legge di Cristo?

Il fatto che compravano questi aromi per imbalsamare il corpo Gesù ci aiuta a capire che non avevano alcuna speranza che Gesù potesse tornare in vita. Per loro Gesù era morto, non c'era più alcuna speranza. Comunque volevano onorarLo.

Umanamente parlando, avevano ragione. Umanamente parlando quando uno muore, finisce ogni speranza. E similmente, umanamente parlando ci sono tante altre situazioni in cui in base ai nostri calcoli, non c'è più speranza. Ma dobbiamo ricordare che Dio non è limitato ai nostri calcoli. Comunque, quello che per noi sarebbe sabato sera, che per loro era già il primo giorno la settimana, compravano gli aromi necessari per imbalsamare il corpo di Gesù.

Vado avanti, e leggo i versetti 2 e 3. Qua, vediamo un esempio della fede che serve anche a noi. Leggo.

“2 La mattina del primo giorno della settimana, molto presto, vennero al sepolcro al levar del sole. 3 E dicevano fra di loro: «Chi ci rotolerà la pietra dall’entrata del sepolcro?».” (Marco 16:2,3 LND)

Prima di tutto, vediamo l’amore di queste donne per Gesù. Mi colpisce che non erano i discepoli ad andare al onorare Gesù così. Avevano timore. Erano queste donne. Di nuovo, vediamo che la Bibbia innalza il ruolo delle donne. Queste donne vanno prestissimo la mattina, prima dell'alba, per onorare Gesù preparando il suo corpo con gli aromi.

Però, c'era un ostacolo grandissimo. Loro sapevano di non avere la capacità di rotolare via la grande pietra che chiudeva il sepolcro. Cioè era fisicamente impossibile per loro di spostare la pietra. Non sapevano di aver alcun aiuto. Eppure, andavano alla tomba con gli aromi.

Prego che vedete la loro fede nel fatto che vanno alla tomba, pur non sapendo chi avrebbe rotolato la pietra per loro. Vedevano un bisogno, quello di preparare il corpo di Gesù, volevano adempiere quel bisogno, anche se umanamente c'era un ostacolo impossibile per loro di superare. Ma nonostante che c'era quell'ostacolo, andavano avanti per fede. Andavano avanti senza capire minimamente come avrebbero risolto il problema. Ma andavano avanti.

Tante volte, quando vediamo un ostacolo, nemmeno iniziamo. Facciamo i nostri calcoli, e non vedendo come fare, restiamo fermi, senza cercare di adempiere quel bisogno. Prego che possiamo imparare dall'esempio di queste donne a non lasciare che gli ostacoli ci fermano. Facciamo tutto quello che possiamo noi, e poi, confidiamo in Dio, che Egli toglierà gli ostacoli secondo la sua volontà.

E infatti, quando arrivano alla tomba, scoprono che Dio aveva operato. Quell'ostacolo impossibile, la grande pietra, Dio aveva tolto. Leggo il versetto 4.

“4 E, alzando gli occhi, videro che la pietra era stata rotolata, sebbene fosse molto grande.” (Marco 16:4 LND)

Dio aveva tolto l'ostacolo che era impossibile per loro di togliere. Prego che possiamo noi avere la fede di queste donne.

In Matteo 28 impariamo che Dio aveva tolto la pietra miracolosamente. Leggo quel brano.

“1 Ora, alla fine dei sabati, all’alba del primo giorno dopo i sabati, Maria Maddalena e l’altra Maria, andarono a vedere il sepolcro. 2 Ed ecco, si fece un gran terremoto, perché un angelo del Signore, sceso dal cielo, venne e rotolò la pietra dall’apertura del sepolcro e si pose a sedere su di essa.” (Matteo 28:1-2 LND)

Non lasciamoci scoraggiare dagli ostacoli. Quando è la volontà di Dio, sarà Dio a toglierli.

Entrano nella tomba

Ricordate che queste donne erano venute per imbalsamare il corpo di Gesù con gli aromi. Così, entrano nel sepolcro per iniziare quest'opera d'amore. Rimasero scioccate da quello che è successo. Leggo i versetti 5-7.

“5 Entrate dunque nel sepolcro, videro un giovanetto che sedeva dal lato destro vestito di bianco, e rimasero spaventate. 6 Ed egli disse loro: «Non vi spaventate! Voi cercate Gesù il Nazareno che è stato crocifisso; è risuscitato, non è qui; ecco il luogo dove l’avevano posto. 7 Ma andate a dire ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea; là lo vedrete come vi ha detto».” (Marco 16:5-7 LND)

Entrano nel sepolcro per imbalsamare il corpo di Gesù, ma anziché trovare il corpo di Gesù, vedono un giovanetto, vestito di bianco. Erano scioccate. Rimasero spaventate. Chi era? Dov'era il corpo di Gesù?

Da altri brani, noi sappiamo che questo era un angelo. Gli angeli sono spiriti, che servano Dio, che Dio manda in missione per il bene dei credenti. Essendo spiriti, solitamente non li vediamo. Ma varie volte nella Bibbia troviamo esempi in cui gli angeli prendono forma umana. Non sono umani, ma possono prendere forma umana, immagino in modo da non spaventare gli uomini.

Comunque, c'è questo giovane, che in realtà è un angelo. Perché Dio ha mandato questo angelo a loro, anziché solo farle trovare la tomba vuota?

Qua, vediamo ancora la bontà di Dio. Dio voleva tranquillizzarle, voleva che potessero sapere per sicuro che Gesù era risorto. Se avessero solo trovato la tomba vuota, avrebbero potuto immaginare che in qualche modo il corpo di Gesù fosse stato portato via. Ma non era stato portato via. Gesù era risuscitato. E questo angelo aveva l'incarico di dichiarare questa meravigliosa verità a queste donne.

Il fatto che dice a loro di non spaventarsi ci ricorda che Dio vuole darci la sua pace. Più volte Gesù parlava di pace, diceva che il nostro cuore non dovrebbe essere turbato. Dice di darci la sua pace, non come la pace del mondo. Anche qua, vediamo che Dio opera per dare pace a queste donne che credevano in Gesù.

Poi, questo angelo dichiara chiaramente che Gesù è risuscitato. Dichiara categoricamente che quel Gesù che era stato crocefisso è risuscitato. Non era un altro Gesù. Era proprio Gesù Cristo che era morto sulla croce. Gesù, il Cristo, è risuscitato.

Noi abbiamo sentito dalla risurrezione di Gesù da quando siamo piccolissimi. Perciò, è difficile per noi di afferrare quanto è una notizia incredibile. Quando le persone muoiono, muoiono. Finisce là. Non tornano in vita. Da quando mondo è mondo si sa questo. Eppure, questo angelo stava dichiarando che Gesù, quel Gesù che avevano visto morire sulla croce, è risuscitato.

Pensate a questo. Per la prima volta nella storia del mondo, qualcuno ha vinto la morte con la propria potenza. Nessuno aveva mai fatto questo, Gesù Cristo sì. Se ricordate, in Giovanni 10 Gesù aveva dichiarato di avere il potere di deporre la sua vita e di riprenderla dopo. Leggo le sue parole Giovanni 10:18. Gesù sta parlando della sua vita.

“Nessuno me la toglie, ma la depongo da me stesso; io ho il potere di deporla e il potere di prenderla di nuovo; questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio".” (Giovanni 10:18 LND)

Questo angelo dichiara a queste donne la notizia più grande della storia. Gesù è stato crocefisso, e poi, come aveva annunciato, è risuscitato. Aveva pagato il debito per il peccato. Il prezzo era pagato in pieno. Il prezzo del MIO peccato, e del TUO peccato, se ti ravvedi e credi in Gesù Cristo, Gesù ha pagato il prezzo per il NOSTRO peccato. Grazie a Dio!! E avendo pagato il debito, è risuscitato.

Poi, l'angelo dà un ordine a queste donne. Ordina al loro di andare e a dire ai suoi discepoli, e poi menziona Pietro specificamente, che Gesù era risuscitato e che avrebbe preceduto loro in Galilea, come aveva detto a loro.

Era fondamentale per tutti i discepoli di sapere che Gesù è risuscitato.

Domanda: Perché dice loro di dire ai discepoli e a Pietro? Perché ha menzionato Pietro in modo particolare? Non era Pietro già compreso con gli altri discepoli?

Sì, ma ricordate che Pietro si era vantato di amare Gesù più degli altri, e che non avrebbe abbandonato Gesù, come gli altri. Invece, alla casa del sommo sacerdote, ben tre volte, anche con giuramento, Pietro aveva negato di conoscere Gesù. Alla luce di quella caduta terribile, sarebbe stato molto facile per Pietro e anche gli altri di dubitare che Pietro fosse ancora un discepolo. E perciò, questo angelo menziona specificamente Pietro per far capire che Dio aveva ancora un ruolo per lui.

L’angelo menziona che Gesù aveva già dichiarato questo a loro, perché facilmente conosciamo le promesse di Dio, ma ci arrivano dubbi. Quanto è importante che crediamo quello che Dio dichiara.

Cosa fecero le donne? Leggo il versetto 8.

“8 Ed esse, uscite prontamente, fuggirono via dal sepolcro, perché erano prese da tremore e stupore; e non dissero nulla a nessuno, perché avevano paura.” (Marco 16:8 LND)

Queste donne fuggirono. Erano così colpite che erano piene di tremore e stupore. La notizia era incredibile, ma difficile da credere. Sembrava impossibile. In realtà, ERA impossibile. Ma nulla è impossibile per Dio.

Erano così colpite che non dissero nulla a nessuno. Erano troppo piene di paura.

Nonostante che Gesù aveva annunciato più volte ai suoi discepoli che sarebbe ucciso e poi risuscitato, queste donne, come anche i discepoli, avevano difficoltà crederlo.

Applichiamo questo

Dobbiamo lasciare questo brano per oggi. Ma consideriamo quello che abbiamo letto.

Gesù Cristo era morto. Lo avevano visto morire. Per tutti i suoi discepoli, la storia era finita. Ma anche nella loro tristezza, abbiamo visto delle lezioni importanti.

Abbiamo visto che le donne hanno preso l’iniziativa nel onorare Gesù, e di agire senza paura. Abbiamo visto la loro fede, che nonostante che non sapevano come avrebbero rotolato la pietra, andarono comunque alla tomba per imbalsamare Gesù. Quanto è importante agire con fede, come facevano loro.

Abbiamo visto il coraggio di Giuseppe d’Arimatea, andando a Pilato per chiedere il corpo di Gesù, e poi anche il coraggio di Nicodemo, che lo aiutava a prendere il corpo di Gesù per metterlo nella tomba.

O che possiamo noi avere quel tipo di cuore, che non ci vergogniamo di Cristo, anche se ci mette in rischio.

Abbiamo visto l’amore delle donne per Gesù quando andavano alla tomba per rendere un ultima onore, quello di imbalsamare suo corpo. Però, non hanno trovato il suo corpo. Gesù era risuscitato. È impossibile tornare dalla morte, ma Gesù aveva vinto la morte.

In Gesù, anche noi possiamo avere la vera vittoria sulla morte. La morte di Gesù ha pagato per i nostri peccati. In Gesù, c’è pieno perdono. In Gesù, c’è vittoria sulla morte e sulla condanna eterna. In Gesù, per mezzo del suo sacrificio e risurrezione, c’è la vera salvezza.

Oh che possiamo capire che Gesù Cristo è morto per noi, ed è risuscitato. Ha pagato la nostra condanna. Ma non è rimasto nella tomba.