Aiuto Biblico

Siamo tutti peccatori

Romani 2 - 3:1-20

studio di Marco deFelice, www.Aiutobiblico.org per mercoledì, 10 giugno 2020, – cmd es –

Audio:

Ripasso Romani 1

Vorrei andare avanti nella lettura di Romani. Se ricordate abbiamo letto negli ultimi due incontri, Romani 1. Abbiamo visto che Paolo, anche se non aveva mai visto questi credenti, li aveva molto a cuore, e lui desiderava andare là per edificarli.

Il cuore di Paolo era di vivere per portare frutto spirituale, e io vi chiedo, qual è il vostro traguardo? È di arrivare alla fine della settimana?

Qual è il vostro traguardo? È di compiere le cose che servono, crescere i figli e far si che finiscano la scuola, avere abbastanza soldi, e poi cercare di rilassarvi?

Qual è il vostro traguardo?

Se non è di portare frutto spirituale, hai una vita sprecata. Se il tuo traguardo non è di portare frutto spirituale, hai una vita sprecata, anche se hai successo. Allora, la cosa bella, è che non deve mica essere un predicatore per avere una vita che porta frutto. Chiunque è in Cristo può portare molto frutto.

Questo mi incoraggia moltissimo. Non dipende da quanti doni hai o quanto sei bravo. No, dipende dal tuo cuore, perché è Dio che opera in noi per portare frutto.

Quindi hai un traguardo di voler portare frutto spirituale? O piuttosto vuoi completare quello che devi fare ogni giorno? Se non hai un traguardo di voler portare frutto spirituale, hai una vita sprecata.

Paolo voleva portare frutto e lui dice: “imitate me, come io imito Cristo”. Poi, più volte Gesù parla di portare frutto, “vi ho scelto affinché portiate frutto”. E “vi ho detto queste cose affinché la mia gioia sia completa”. Come?

Portando frutto.

Poi Paolo spiega che vuole annunciare l’Evangelo. Dio è amore, lo so, ma Dio è pieno di ira contro il peccato, contro l'orgoglio, contro l’egoismo, e contro un cuore freddo. Un cuore freddo è un grave peccato.

Cosa dice Gesù quando gli fu chiesto qual è il primo comandamento, quello più importante? Non dice, “andare in chiesa tutte le domeniche” o “leggere la Bibbia”, ma dice: “amare il tuo Signore, con tutto il cuore”.

In Apocalisse Gesù scrive alle sette chiese. La prima chiesa, Efeso, era una chiesa DOC, una chiesa con ottima dottrina, una Chiesa moralmente sana, una Chiesa che si impegnava nell'opera di Dio, eppure Gesù aveva una cosa contro di loro. Quale era questa cosa? Avevano perso che cosa?

Il loro primo amore. Per quello dice, che se non si ravvedono cosa farà? Porterà via il candelabro, lascerà loro.

Ma il mio cuore è così! Ecco perché abbiamo Cristo come Sommo Sacerdote, per gridare a Dio: “Signore, cambia il mio cuore. Il mio cuore è freddo. Cambia il mio cuore.”

Nel matrimonio quando il tuo cuore è freddo, come puoi avere un cuore che si riscalda di nuovo? Se è freddo, contro il tuo coniuge, come puoi di nuovo avere un cuore che arde? Sacrificando per il coniuge, facendo cosa?

Scegliendo di stare insieme quando non hai voglia. Sacrificando quando non hai voglia, perché molto spesso l'agire, anche con sacrificio, comincia a cambiare quel cuore di pietra. Spesso abbiamo il concetto sbagliato, “non me la sento e perciò non lo faccio”. Invece, no, “non me la sento perciò lo faccio”, perché voglio sentirlo.

Allora, il più grande comandamento è di amare Dio con tutto il cuore, anima, forza, e mente. Quindi, vivere una vita non volendo, non desiderando, non impegnandoci a portare frutto è una vita sprecata. Voglio incoraggiarci tutti a dire: “Signore, svegliami”. Paolo voleva frutto. Spiega l’Evangelo, e ha detto che l’ira di Dio si rivela dal cielo contro due cose. Quali sono?

L’empietà e ogni ingiustizia”. Che cosa fanno l'empietà e ingiustizia? Soffocano la verità di Dio. L’empietà abbiamo visto è mancanza di riverenza.

Un anziano di chiesa, che predica regolarmente ogni settimana da 10 anni, mi ha chiamato e mi ha detto: “potresti ascoltare questi miei sermoni, perché non voglio sbagliare? Non voglio dire del mio. Non voglio solo parlare. Voglio essere fedele, e restare attaccato alla Parola.” Purtroppo nella sua Chiesa non c'è questo stretto impegno. Gli altri gli dicono: “va bene, va bene”, ma lui dice: “non va bene se non è fedele”. Quindi, dopo un mese ho potuto ascoltare un insegnamento ieri, e ho preso appunti. Il sermone era molto biblico, ma l'introduzione è partita con un discorso che non era il discorso dell'insegnamento. L'insegnamento era fedele, chiaro, e potente, ma non l'introduzione. Gli ho scritto che era un ottimo insegnamento per questi motivi, però non l'introduzione, e lui mi ha risposto: “grazie, soprattutto per quello che mi hai detto dell’introduzione, perché mi aiuta. Non mi aiuta tanto sentire delle parti che ho fatto bene, ma sentire delle parti che non ho fatto bene”.

Com’è il tuo cuore? Ti piace quando le persone ti parlano delle parti che non hai fatto bene? Come marito, come moglie, come padre, come madre, come credente, tu vuoi crescere, al punto che non è piacevole? Tu vuoi più di Cristo che vuol dire che tu vuoi che le persone ti parlino di quello che non va bene? Tu vuoi che ti parlino quando non hai riverenza, dove hai qualche ingiustizia, e dove manca il tuo amore? Oh che possiamo avere il cuore che prega: “Signore, tu mi mandi tante persone che sono un buon esempio per me.”

Quindi Paolo ha scritto che tutti gli uomini sono colpevoli e sono inescusabili. Perché? Non tutti hanno sentito di Dio. Perché sono tutti inescusabili se non hanno sentito l’Evangelo, o sentito la Bibbia? Come? In che senso sono colpevoli? Perché sono inescusabili?

La sua eterna potenza e divinità sono palesemente manifestati, dove? Non hanno la Bibbia, allora dove sono manifestati?

Nella creazione. Gli uomini hanno visto le qualità invisibili e l'eterna potenza e divinità di Dio nella creazione, perciò gli uomini sono inescusabili. Sono inescusabili perché pur sapendo quello di Dio senza mai sentire la Bibbia non “l’hanno però glorificato né l’hanno ringraziato come Dio”. E visto che gli uomini si considerano grandi e intelligenti e saggi, sono diventati stolti e Dio li ha abbandonati. Se non ti umili a Dio, cosa fa Dio?

Gesù ha detto: “chi ha molto, gli sarà dato in più”. Chi non usa quello che ha, così dice?

Gli sarà tolto. Quindi Dio ti ha dato una certa quantità di conoscenza e di luce, ma se non cammini in quella luce, non ti ravvedi, e non cresci, Gesù dice basta, e si prende quello che ha dato. Lui non ci dà e dice: “se vuoi puoi usarlo bene se non vuoi usarlo non importa”. No, Dio ci dà per farci crescere. Ma se non ritengo che sia importante usare come tesoro quello che Dio mi ha dato, Dio dice basta, dopo tanti avvertimenti e se lo riprende , e l'ultima condizione è peggio della prima.

Non è che dobbiamo leggere Romani, pensando: “ma guarda quella gente, ma quanto è malvagia!” Dobbiamo considerare noi stessi.

Romani 2

Infatti Romani capitolo 2 parla di quello. Dopo aver elencato tutti questi peccati terribili che noi non facciamo, Dio guida Paolo a scrivere il capitolo 2 e dice:

1 Perciò, o uomo, chiunque tu sia che giudichi, sei inescusabile

Allora, abbiamo già letto in Romani 1:20 che gli uomini sono inescusabili, perché non glorificano Dio e non ringraziano Dio. Qui dice: tu sei inescusabile quando giudichi: “guarda quelli lì! Non si vergognano, ma non ci credo! Guarda quelli là. Guarda loro…”. Sono inescusabili.

perché in quel che giudichi l’altro, condanni te stesso, poiché tu che giudichi fai le medesime cose.

“… fai le medesime cose” in un altro modo, in un modo non così visibile, o in un'altra forma. Poi versetto 2

2 Or noi sappiamo che il giudizio di Dio è secondo verità su coloro che fanno tali cose. 3 E pensi forse, o uomo che giudichi coloro che fanno tali cose e tu pure le fai, di scampare al giudizio di Dio? 4 Ovvero disprezzi le ricchezze della sua benignità, della sua pazienza e longanimità, non conoscendo che la bontà di Dio ti spinge al ravvedimento?

Lui sta parlando di persone che invece di essere aggravati dal proprio peccato, si lamentano dei peccati degli altri. Questo è giudicare.

Quando ti lamenti del lavoro, della vita, della società, dello Stato, e del tempo, tu stai criticando. Criticando i capi, criticando i credenti, criticando lo Stato, criticando i vicini di casa, criticando come guidano e per come ti creano problemi per strada, criticando tutto. Questo è giudicare.

1 Perciò, o uomo, chiunque tu sia che giudichi, sei inescusabile perché in quel che giudichi l’altro, condanni te stesso, poiché tu che giudichi fai le medesime cose.

Invece di dire: “purificami Signore, fammi essere più come Cristo”, ci lamentiamo, criticando, e dicendo: “non è giusto!” Oh che possiamo capire quando stiamo giudicando gli altri pur vivendo noi nello stesso modo.

Non c'è scampo al giudizio di Dio. Ricordate quando Gesù dichiara con il metro, la misura con cui misurate, sarà misurato a voi. Si dice in versetto 4

disprezzi le ricchezze della sua benignità della sua pazienza e longanimità non capendo che la bontà di Dio ti spinge a ravvedimento,

e poi continua versetto 5

5 Ma tu, per la tua durezza ed il cuore impenitente, ti accumuli un tesoro d’ira, per il giorno dell’ira e della manifestazione del giusto giudizio di Dio, 6 che renderà a ciascuno secondo le sue opere:

“… ti accumuli un tesoro…” Ma questo non è il tesoro che tanti vogliono. Che tipo di tesoro? Non di oro, non di fama, non di approvazione degli uomini. Quale tesoro?

ti accumuli un tesoro d’ira, per il giorno dell’ira e della manifestazione del giusto giudizio di Dio, 6 che renderà a ciascuno secondo le sue opere:

Questo mi spaventa, e dovrebbe spaventarci e farci correre al rifugio in Gesù Cristo e vedere Cristo come prezioso, perché in Gesù Cristo c'è il perdono di cui abbiamo bisogno. In Gesù Cristo c'è sicurezza. In Gesù Cristo c'è la giustizia. In Gesù Cristo ci sono le promesse.

Quindi, voglio restare vicino a colui che mi salva da quest'ira, ed è un grande Salvatore. È un Salvatore sicuro. Infatti “la sua benignità, la sua pazienza e longanimità… la bontà di Dio [m]i spinge al ravvedimento”, che vuol dire correre a Cristo. Ma la durezza di cuore continua a vedere male gli altri, soprattutto quelli che fanno male a me, invece di vedere male me stesso.

Quando dice: “renderà a ciascuno secondo le sue opere” vuol dire che la salvezza è per opere? Al giudizio Dio renderà a ciascuno secondo le sue opere. Cosa sembra di implicare una semplice lettura di queste parole? Dio giudicherà, renderà a ciascuno secondo le sue opere. Quali sono le opere sulle quale saremo giudicati?

Trovate Giovanni 6:27 dove leggiamo di queste opere. Gesù aveva moltiplicato il pane e le persone lo volevano come re. Che bello avere un re che può farci così e che può darci tutto quello che vogliamo. Leggo Giovanni 6 da versetto 25

25 E avendolo trovato di là dal mare gli dissero: “Maestro quando sei venuto qui”? Gesù rispose loro e disse: “in verità, in verità vi dico che voi mi cercate non perché avete visto segni ma perché avete mangiato dei pani e siete stati saziati, adoperatevi non per il cibo che perisce ma per il cibo che dura in vita eterna e che il figlio dell'uomo vi darà perché su di lui il Padre, cioè Dio ha posto il suo sigillo” gli chiesero allora: “che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio” ?

Ecco, stanno chiedendo quali sono le opere sulle quali saremo giudicati.

29 Gesù rispose e disse loro: “Questa è l’opera di Dio che crediate in colui che egli ha mandato”. (Giovanni 6:25-29 LND)

Questa è l'opera di Dio” = veramente credere in Gesù. Questa è l'opera di Dio.

Torniamo in Romani 2 e leggiamo: “Dio renderà a ciascuno secondo le sue opere”.Questa è l'opera principale, di base, sulle quali si edificano tutte le altre opere: veramente credere in Gesù Cristo. Sapere che io ho bisogno di Cristo, ho bisogno del rifugio che trovo solo in Cristo, ho bisogno del perdono che trovo in Cristo, e ho bisogno della giustizia che trovo in Cristo.

Poi lui descrive il giudizio, e cosa renderà

7 la vita eterna a coloro che, perserverando nel fare il bene, cercano gloria, onore e immortalità;

Dove sono gli occhi di chi cerca gloria, onore e immortalità? Tu stai vivendo per questa vita o per l'eternità?

Ricordate che è di vivere per cercare di provvedere il frutto? Perché? Perché vivo pensando al ritorno di Cristo. Voglio vedere Cristo mio Salvatore e voglio portare gloria a Colui che è morto per me, ed è risorto per me. Voglio portare frutto per il suo nome, a Chi è la mia giustizia. Non stai cercando di guadagnare la salvezza. Questo è un frutto che tu hai afferrato la vera salvezza.

Cosa dice Matteo 18 del servo che gli viene condonato una cifra impossibile da pagare? Il cuore non era giusto. Lui non ha detto: “non riesco a pagare, dammi clemenza.” No, lui ha detto: “dammi tempo, dammi tempo.” Ma era impossibile trovare quella somma ,il tempo non c’era. Comunque il padrone gli ha detto: “ti condono tutto.” Poi, quel servo esce, prende il suo conservo, e non aveva misericordia. Quando il padrone ha visto quello, ha detto, effettivamente: “ti mando nel tormento eterno, perché se avessi veramente visto il tuo peccato, non saresti stato più cattivo con gli altri, perché il tuo peccato ti avrebbe ferito troppo.”

Così, se tu vedi il tuo peccato e il perdono, tu perseveri “nel fare il bene, cercando gloria, onore e immortalità”. Tu vivi per l’eternità, perché hai visto il giudizio e hai visto il perdono in Gesù.

8 a coloro invece che contendono e non ubbidiscono alla verità, ma ubbidiscono all’ingiustizia, spetta indignazione ed ira.

“… spetta indignazione ed iraeternamente. Ubbidiscono all'ingiustizia e non si ravvedono.

Poi lui ripete la stessa cosa in un altro modo nei versetti 9 e 10

9 Tribolazione e angoscia spetta ad ogni anima d’uomo che fa il male, del Giudeo prima e poi del Greco;

Non importa se tu sei Giudeo o Greco. La condanna eterna sta per arrivare!

10 ma gloria, onore e pace a chiunque fa il bene, al Giudeo prima e poi al Greco.

La salvezza non è di appartenere ai Giudei. La salvezza non è di appartenere alla chiesa, cioè alla chiesa umana. La salvezza è di appartenere a Cristo. Questo ti fa vivere facendo il bene. Si conosce un albero dal suo frutto e se uno ha Cristo, vive in novità di vita.

Vive perfettamente? No. È per quello che dice 1 Giovanni:

figlioletti vi ho scritto queste cose affinché non pecchiate, ma se qualcuno ha peccato abbiamo un avocato presso il Padre.

Per i Gentili

E poi versetto 11

11 Perché presso Dio non v’è parzialità.

Che uno sia Giudeo o che sia non Giudeo (Greco), non importa. Dio giudica tutti con lo stesso metro.

12 Infatti tutti quelli che hanno peccato senza la legge, periranno pure senza la legge; e tutti quelli che hanno peccato sotto la legge, saranno giudicati per mezzo della legge, 13 perché non coloro che odono la legge sono giusti presso Dio, ma coloro che mettono in pratica la legge saranno giustificati.

Eppure fra pochi versetti lui dirà che nessuno mette in pratica la legge. Uno potrebbe dire: “ma qui dice che ci saranno quelli salvati per la legge”. No. Cosa dice precisamente?

Alla fine di versetto 13 dice: “coloro che mettono in pratica la legge saranno giustificati”, ma non dice che queste persone esistono. Infatti in capitolo 3 dice che non esistono. Lui sta dicendo: “se qualcuno vive secondo la legge, perfettamente, sarà giustificato per la legge”. Poi al capitolo 3 dice, “ma nessuno ci riesce”. Dio è un giusto giudice.

Infatti lui spiega: “se c'è chi fa del bene saranno salvati” ma non ci sono, non umanamente.

14 Infatti quando i gentili, che non hanno la legge, fanno per natura le cose della legge, essi, non avendo legge, sono legge a se stessi; 15 questi dimostrano che l’opera della legge è scritta nei loro cuori per la testimonianza che rende la loro coscienza, e perché i loro pensieri si scusano o anche si accusano a vicenda, 16 nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini per mezzo di Gesù Cristo, secondo il mio Evangelo.

Quindi, se ci sono persone che riescono a seguire la legge che hanno dentro di sé, saranno salvati per quello, ma dice dopo che non ci sono.

Per i Giudei

Poi lui si rivolge ai Giudei. Qual’è il problema più grande dei Giudei, in confronto con i gentili? Quale grave peccato avevano?

Orgoglio. Si consideravano superiori, come noi potremmo considerarci superiori ai non credenti, o a credenti che non hanno un buon insegnamento, e noi siamo superiori. Lui dice, i Giudei avevano un buon insegnamento, e lui dice:

17 Ecco, tu ti chiami Giudeo, ti fondi sulla legge e ti glori in Dio, 18 conosci la sua volontà e distingui le cose importanti, essendo ammaestrato dalla legge, 19 e sei convinto di essere guida di ciechi, luce di quelli che sono nelle tenebre, 20 istruttore degli insensati, insegnante dei bambini, avendo la forma della conoscenza e della verità nella legge.

E come scrive si sente l'orgoglio. Forse il posto più pericoloso è di essere in una chiesa di sana dottrina, perché avere la verità intellettualmente non ti salva. È aggrapparti a Cristo che ti salva. La verità è molto utile, ma la verità in sé non ti salva. È Cristo che ci salva. Come vedi gli altri quando tu dici: “noi abbiamo la verità”? Li vedi inferiori a te stesso. Ti gonfi di orgoglio. Cosa dice Dio a riguardo? Dio è vicino o lontano dagli orgogliosi?

È lontano. Non concentrarti su quanto hai la verità più degli altri. Concentrati su quanto hai bisogno di Cristo.

Quanto è facile vantarsi, avendo più conoscenza degli altri. Quanto è facile avere orgoglio e sentirsi superiori. Non c'è nulla che ti tiene lontano da Dio come quello.

La condanna da parte di Dio

Poi lui va avanti condannando i Giudei che avevano tutta questa conoscenza. Era conoscenza giusta, avevano la verità. Dice in versetto 21

21 Tu dunque che insegni agli altri, non insegni a te stesso? Tu che predichi che non si deve rubare, rubi? 22 Tu che dici che non si deve commettere adulterio, commetti adulterio?

Uno potrebbe dire, “ma io non rubo…” Aspetta. Rubare potrebbe essere non pagare tutte le tasse, o potrebbe essere non dare il meglio al mio datore. Potrebbe essere sprecare un po' di tempo quando non c’è nessuno che mi guarda. Per lo studente è di essere disonesto sugli esami. Ci sono tanti modi per rubare. Rubare un voto che non ho meritato, rubare soldi nella busta paga non facendo il mio dovere.

Oppure, “io non commetto adulterio…” Sentiamo cosa dice Gesù in Matteo.

“Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.” (Matteo 5:28 LND)

Poi, prosegue

22 … Tu che hai in abominio gli idoli, ne derubi i templi?

Cioè, tu che trovi qualche beneficio da qualche forma di idolatria.

23 Tu che ti glori nella legge, disonori Dio trasgredendo la legge?

Tu ti vanti perché hai la verità, eppure cammini in tutta quella verità?

24 Infatti: "Per causa vostra il nome di Dio è bestemmiato fra i gentili", come sta scritto.

Perché possiamo vantarci, ma non c’è una chiesa che cammina perfettamente. Nessuna chiesa ha una dottrina perfetta, però com'è il cuore? La dottrina è importante, ma com’è il cuore? La chiesa di Efeso aveva la dottrina perfetta, ma avevano perso il loro primo amore.

Quindi, per causa di questa ipocrisia, “il nome di Dio è bestemmiato fra i gentili”. Noi potremmo applicare questo ai non credenti. Cosa possono dire i colleghi, parenti e vicini, di noi? Come viviamo da credenti? Possono dire, “ma voi credenti… io non voglio il tuo Dio se ti fa vivere così!”? È da avere un cuore aggravato per quello.

I vantaggi non sono vantaggi in sé

Ma questo vuol dire che i Giudei sono da scartare?

25 Perché la circoncisione è vantaggiosa se tu osservi la legge, ma se sei trasgressore della legge, la tua circoncisione diventa incirconcisione.

Non vantarti del fatto che tu hai la legge e la circoncisione, perché se tu non segui la legge, ti rendi ancora più colpevole. Questo non ti dà nessun vantaggio.

Dio guarda al cuore

Poi lui veramente arriva al cuore dei Giudei con un domanda in versetto 26

26 Perciò se l’incirconciso osserva gli statuti della legge, non sarà la sua incirconcisione reputata circoncisione?

Reputata da chi? Non è scritto, ma da chi?

Da Dio. Lui sta parlando a questi Giudei che si vantavano, e dice: “se un gentile, un incirconciso segue la legge, Dio lo reputerà un circonciso”.

27 E se colui che per natura è incirconciso adempie la legge, non giudicherà egli te che con la lettera e la circoncisione sei trasgressore della legge?

Questa è una domanda con la risposta. Sappi che, al giudizio finale, ci saranno gentili che giudicheranno tu che ti vanti. Non c'è spazio per noi di innalzarci.

Il vero Giudeo

Poi dice in 28

28 Infatti il Giudeo non è colui che appare tale all’esterno, e la circoncisione non è quella visibile nella carne; 29 ma Giudeo è colui che lo è interiormente, e la circoncisione è quella del cuore, nello spirito, e non nella lettera; e d’un tal Giudeo la lode non proviene dagli uomini, ma da Dio.

Di quale Giudeo? Chi non è Giudeo di nascita, di circoncisione, ma è Giudeo di cuore, e che segue Dio di cuore. Dio stesso lo loda.

Allora questo è un forte avvertimento di non fondarci sui meriti che abbiamo ricevuto. Camminiamo nella verità che abbiamo? E quando vediamo gli errori e lasciamo una chiesa perché non hanno la verità, bene, ma tu cammini nella verità che hai?

Romani 3

Allora i Giudei non valgono niente? No.

1 Qual è dunque il vantaggio del Giudeo, o qual è l’utilità della circoncisione? 2 Grande in ogni maniera; prima di tutto perché gli oracoli di Dio furono affidati a loro.

Loro hanno la Parola di Dio e questo vale tantissimo. È un grandissimo vantaggio avere la Parola di Dio.

Poi versetto 3

3 Che dire allora? Se alcuni sono stati increduli, la loro incredulità annullerà forse la fedeltà di Dio?

Se alcuni dei Giudei sono stati increduli, la loro incredulità annullerà forse la fedeltà di Dio? Se alcuni Giudei non hanno creduto nel Cristo, Dio non è più fedele? Può la disubbidienza degli uomini in qualche modo cambiare o ostacolare il piano di Dio? Può l'uomo rendere Dio infedele? Gli uomini potrebbero far si che il piano di Dio viene naufragato?

Grazie a Dio, no. Se fosse così, il mondo non sarebbe stabile. Non è possibile rendere Dio infedele. Guarda la risposta al versetto 4

4 Così non sia; anzi, sia Dio verace e ogni uomo bugiardo, come sta scritto: "Affinché tu sia giustificato nelle tue parole e vinca quando sei giudicato".

No, nessuno può rendere Dio infedele. Dio è sempre fedele e possiamo riposarci nelle sue promesse. Il mondo è stabile, Dio è sempre fedele e il piano di Dio va avanti.

Allora versetto 5

5 Ora se la nostra ingiustizia fa risaltare la giustizia di Dio, che diremo? Dio è ingiusto quando dà corso alla sua ira? (Io parlo da uomo).

Allora, questa è una domanda importante che viene da dove? Viene dalla logica umana. La nostra logica a volte è pericolosa, perché Dio non è limitato alla nostra logica.

Pensiamo a Dio, tre in uno. Dio è uno ma in tre. Oppure pensiamo al fatto che Gesù è Dio ed è anche uomo. Uno dei titoli che Gesù usava più di qualsiasi altro era: “Figlio dell'uomo”. Lui ha preso l'umanità senza lasciare la divinità. La logica umana dice, “Se Gesù è uomo, non può essere anche Dio, perché non sarebbe più uomo.” Quella è la logica tua, ma Dio non vive dentro la scatola piccola della nostra logica.

“… se la nostra ingiustizia fa risaltare la giustizia di Dio, che diremo? Dio è ingiusto quando dà corso alla sua ira?”

Ma se la nostra ingiustizia mette in evidenza la giustizia di Dio, allora non siamo veramente colpevoli? No, questa è logica, non è biblica.

Dobbiamo umilmente accettare quello che Dio dichiara e quello che Dio fa, perché è giusto. Ci sono persone che dicono, “ma se Dio dovesse scegliere chi salva, sarebbe ingiusto. Io non posso credere ad un Dio così.” Tu puoi scegliere in chi credere ma Dio è così, e il fatto è che non è ingiusto.

Infatti Paolo risponde fortemente dicendo in versetto 6

6 Niente affatto! Altrimenti, come giudicherebbe Dio il mondo?

Dio non è ingiusto, perché se Dio fosse ingiusto quando condanna, come potrebbe giudicare il mondo? No. Dio è giusto.

Poi versetto 7

7 Per cui se la verità di Dio per la mia menzogna è sovrabbondata alla sua gloria, perché sono io ancora giudicato un peccatore? 8 E perché non dire come alcuni calunniandoci affermano che noi diciamo "Facciamo il male affinché ne venga il bene"? La condanna di costoro è giusta.

Gli uomini vogliono accusare Dio. Vogliono dire: “ma non è giusto che Dio ci condanna.”. Alcuni accusavano Paolo perfino di dire “più pecchiamo, più Dio è glorificato”. Paolo non insegnava quello. Lui risponde: “La condanna di costoro è giusta.

Versetto 9

9 Che dunque? Abbiamo noi qualche superiorità? Niente affatto! Abbiamo infatti dimostrato precedentemente che tanto Giudei che Greci sono tutti sotto peccato, 10 come sta scritto: "Non c’è alcun giusto, neppure uno.

Cosa sta dichiarando Paolo in versetto 9? Questo è fondamentale per capire i Romani. Cosa sta dicendo? Quanti giusti ci sono?

Nessuno. Diceva prima: se un gentile senza la legge, seguisse la legge, sarebbe giustificato per la legge. Ma nessuno è giusto. Se un Giudeo seguisse la legge, sarebbe giusto, ma nessuno lo è. “Non c'è alcun giusto, neppure uno”.

11 Non c’è alcuno che abbia intendimento, non c’è alcuno che ricerchi Dio. 12 Tutti si sono sviati, tutti quanti sono divenuti inutili; non c’è alcuno che faccia il bene, neppure uno. 13 La loro gola è un sepolcro aperto, con le loro lingue hanno tramato inganni, c’è un veleno di aspidi sotto le loro labbra; 14 la loro bocca è piena di maledizione e di amarezza; 15 i loro piedi sono veloci per spandere il sangue; 16 sulle loro vie c’è rovina e calamità, 17 e non hanno conosciuto la via della pace; 18 non c’è il timore di Dio davanti ai loro occhi".

Il versetto 17 è chiaro, “non hanno conosciuto la via della pace”. Qual è la via della pace?

Fede in Gesù Cristo. Essere giustificati per l'agnello di Dio. Lui sta dicendo: “non c'è alcuno, nessuno in tutto il mondo è giusto. Giudeo, Greco (gentile), nessuno è giusto. Noi siamo in quel gruppo fra Giudei e Greci, siamo o Giudei o Greci, e lui poi dice….

19 Or noi sappiamo che tutto quello che la legge dice, lo dice per coloro che sono sotto la legge, affinché ogni bocca sia messa a tacere e tutto il mondo sia colpevole davanti a Dio,

Ogni bocca sia messa a tacere” All'inizio del capitolo 2, dice: “uomo, tu che giudichi”. Se uno giudica, cosa sta implicando di se stesso?

Che è superiore e che non è colpevole. Invece la legge fa sì che ogni bocca sia messa a tacere e tutto il mondo sia colpevole davanti a Dio. La legge dimostra che siamo tutti colpevoli, Giudeo, Greco, tutti.

Romani 1 parlava del fatto che tutti sono inescusabili, e poi 20

20 perché nessuna carne sarà giustificata davanti a lui per le opere della legge; mediante la legge infatti vi è la conoscenza del peccato.

Perché nessuna carne(nessun essere umano)sarà giustificata davanti a lui (davanti a Dio)” nel giorno del giudizio. Davanti a Dio, il Figlio Gesù Cristo, giudice del mondo.

20 perché nessuna carne sarà giustificata davanti a lui per le opere della legge, per mezzo delle opere dalla legge, mediante la leggi infatti vi è la conoscenza del peccato.

Cosa fa la legge? In Galati dice che la legge è un precettore, per portarci dove? A Cristo, per mostrarci i nostri bisogni.

Conclusione

Che cosa ci ha fatto vedere Paolo in capitolo 2 e questa prima metà del capitolo 3?

La nostra colpa. Questo capitolo e mezzo ci ha mostrato che invece di vivere lamentandoci della colpa e del comportamento degli altri e le ingiustizie, invece di puntare il dito nel nostro cuore o con le nostre parole contro gli altri, preoccupiamoci di noi stessi, perché noi siamo colpevoli davanti a Dio e per conto nostro non c’è scampo. Ci sta mostrando che abbiamo bisogno del Salvatore che sta per presentare nei seguenti versetti e capitoli.

Voglio che questo possa aiutarci a vedere il nostro bisogno ogni giorno di Gesù Cristo e che possiamo aggrapparci a Cristo.

C’è da giudicare dentro la chiesa. In 1 Corinzi 5 dice:

“12 Tocca forse a me giudicare quelli di fuori? Non giudicate voi quelli di dentro? 13 Ora è Dio che giudica quelli di fuori. Perciò togliete il malvagio di mezzo a voi.” (1Corinzi 5:12-13 LND)

Ma questa è un’altra cosa. Questo è un atteggiamento di superiorità. Vogliamo pregare di vedere il peccato, per vedere il Salvatore.

In Luca 7 racconta della donna peccatrice che è venuta alla casa di Simone, il fariseo. Gesù aveva perdonata la donna peccatrice, ma Simone pensa in cuor suo: “Se lui fosse un profeta, saprebbe che tipo di donna è quella.” Ricordate la domanda di Gesù a Simone?

“40 E Gesù, rispondendo, gli disse: "Simone, ho qualche cosa da dirti". Ed egli disse: "Maestro, di’ pure". 41 E Gesù gli disse: "Un creditore aveva due debitori; l’uno gli doveva cinquecento denari e l’altro cinquanta. 42 Non avendo essi di che pagare, egli condonò il debito ad entrambi. Secondo te, chi di loro lo amerà di più?". 43 E Simone, rispondendo, disse: "Suppongo sia colui, al quale egli ha condonato di più". E Gesù gli disse: "Hai giudicato giustamente".” (Luca 7:40-43 LND)

Se non senti amore per Cristo, probabilmente è perché non stai vedendo il tuo peccato. Vedendo il mio peccato e vedendo in Gesù il mio perdono, non posso fare a meno di amare Colui che è morto per me.

Questo non è qualcosa che faccio all'inizio della salvezza. Questo è qualcosa che dovrò fare sempre. Il motivo per cui gli Efesini in Apocalisse avevano perso il loro primo amore, è perché hanno smesso di ricordare la grandezza del peccato e quanto è meraviglioso il Salvatore. Oh che possiamo vedere quello.