Aiuto Biblico

Giustificati per fede

Romani 3:19 – 4

studio di Marco deFelice, www.Aiutobiblico.org per mercoledì, 17 giugno 2020, – cmd es –
parole chiavi: giustificati, giustificazione, fede

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La settimana scorsa abbiamo visto Romani 2 e la prima parte di Romani 3. Ricordate che Romani è un libro. È una epistola scritta con un filo unico, che vuol dire che non puoi leggere un pezzo di Romani e capirlo correttamente. Romani viene letto tutto insieme.

Nel primo capitolo Paolo annuncia che non si vergogna dell’Evangelo, perché è quello che salva le persone. Poi inizia a mostrare la colpa degli uomini.

Prima parla della colpa di coloro che non hanno mai sentito parlare di Dio. La loro colpa è basata sul fatto che hanno visto Dio nella creazione. Dio è visibile nella creazione.

Per esempio, se io entro in una stanza, vedo delle sedie in ordine, vedo dei libri in ordine su una scaffalatura, penso che qualcuno abiti lì. Se entro in un posto e c’è del cibo sul tavolo ed è tutto ordinato e messo in modo particolare, io so che qualcuno ha preparato quel cibo. Se guardo una camicia o un pantalone, io so che qualcuno ha cucito quello. Qualcuno lo ha fatto chiaramente con intelligenza. Si vede che c’è qualcuno dietro.

E gli uomini sanno che c'è Dio, anche quelli che affermano di essere atei, nel loro cuore sanno che c'è Dio. Per quello sono inescusabili, perché non ringraziano Dio, e non glorificano Dio. Ma noi ringraziamo Dio?

Se non glorificano Dio e non ringraziano Dio per quello che vedono di Lui solo nella creazione, loro sono inescusabili e sono colpevoli. Quindi, è da domandarci: noi veramente ringraziamo Dio tutti i giorni? Noi glorifichiamo Dio tutti i giorni?

Adesso in questi giorni sta piovendo. Io credo che servisse molta pioggia, perché la terra era abbastanza secca, e ho detto: “Signore, sei grande, il tuo piano è perfetto!” Stiamo glorificando Dio per le cose materiali e le cose spirituali? Stiamo glorificando Dio tutti i giorni?

Se no, siamo colpevoli, e certamente noi abbiamo molte più rivelazioni di Romani 1.

Poi nel capitolo 2 Paolo parla di Giudei e Greci che sono non Giudei, ma che sono gentili. Spiega varie cose dove sono tutti quanti colpevoli.

Voglio adesso chiudere l’introduzione con Romani 3:19-20 ricordando l'ultimo insegnamento:

19 Or noi sappiamo che tutto quello che la legge dice, lo dice per coloro che sono sotto la legge, affinché ogni bocca sia messa a tacere e tutto il mondo sia colpevole davanti a Dio, 20 perché nessuna carne sarà giustificata davanti a lui per le opere della legge; mediante la legge infatti vi è la conoscenza del peccato. (Romani 3:19-20 LND)

Ho evidenziato in versetto 19-20, “ogni bocca sia messa a tacere e tutto il mondo sia colpevole davanti a Dio, perché nessuna carne sarà giustificata davanti a lui”. Tutti gli essere umani sono colpevoli. Nessuno sarà giustificato al giudizio finale. Nessuno sarà giustificato per opere che potrebbe fare quella persona. Nessuno supererà il giudizio. I piccoli e i grandi davanti al giudizio, saranno colpevoli e andranno al lago di fuoco. La giustizia per mezzo nostro è impossibile.

Poi proseguendo nel brano forse vediamo il più grande “MA” nella Bibbia. Meraviglioso. Versetto 21:

21 Ma ora, senza la legge, è stata manifestata la giustizia di Dio, alla quale rendono testimonianza la legge e i profeti (Romani 3:21 LND)

In avanti Paolo parlerà ancora di questa giustizia di Dio, ma guardiamo in questo versetto al momento: ora. Ora che il Cristo è venuto. Ora che Cristo è andato alla croce, è risuscitato, ed è tornato in cielo. Ora non per mezzo della legge. Quando dice “senza la legge”, vuol dire non per quella via, perché per quella via abbiamo già visto che nessuno sarà giustificato, Per un'altra via “è stata manifestata la giustizia di Dio.”

La giustizia che gli uomini cercavano da secoli e non solo, ma la legge e i profeti, l'Antico Testamento, rendono testimonianza di questa giustizia, che non è per la legge. Cioè, tutto l’Antico Testamento parla di questa giustizia. I sacrifici erano simboli del vero sacrificio. L’arca era simbolo del propiziatorio in cielo. Il tempio era simbolo del tempio in cielo. Gesù è andato in cielo ad offrirsi. Il battesimo attraverso il Mar Rosso, l'arca di Noè, tutto era un simbolo di Gesù Cristo. I profeti parlavano del Cristo, tutto parlava di Cristo, Colui in cui sarebbe stata manifestata la giustizia di Dio.

Quindi, questa giustizia di Dio, che era impossibile ottenere per conto nostro, è stata manifestata. Quale giustizia? versetto 22

22 cioè la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo verso tutti e sopra tutti coloro che credono, perché non c’è distinzione; (Romani 3:22 LND)

Questa giustizia di Dio, che viene data agli uomini, come si riceve questa?

Non tramite la legge, ma “mediante la fede in Gesù Cristo”. E per chi?

“… sopra tutti coloro che credono”. Questa è una fede in Gesù Cristo che porta alla giustizia. Non opere. Infatti per le opere nessuna carne sarà giustificata davanti a lui, ma per fede in Gesù Cristo, perché non c'è distinzione

23 poiché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, (Romani 3:23 LND)

Di nuovo, tutti, ogni carnecome dice in 19-20, tutto il mondo, ogni bocca sarà fatta tacere. Tutti hanno peccato e quindi, tutti sono privi della gloria di Dio. Tutti sono separati da Dio. Separati. Di natura siamo nelle tenebre.

E la gloria di Dio nella Bibbia viene simbolizzata come? Come luce. La gloria, una grande luce, e noi tutti siamo nelle tenebre.

23 poiché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, 24 ma sono gratuitamente giustificati per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù. (Romani 3:23-24 LND)

“… sono gratuitamente giustificati”. Gratuitamente. È un dono. Non è comprato, e non è meritato. Infatti subito dopo dice: “per la sua grazia”. Gratuitamente, senza pagare, grazia, un dono. Le persone che credono sono gratuitamente giustificate. Quello che era impossibile per la legge è possibile per la grazia di Dio. Ma come?

“… mediante la redenzione che in Cristo Gesù”. In versetto 22 abbiamo letto: “la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo”. E qui dice: “mediante la redenzione che è in Cristo Gesù”. È la stessa cosa. La fede in Gesù è la fede che su quella croce, lui ha pagato i miei peccati, perché io ero colpevole. La redenzione quindi è il riconoscere che io merito la condanna, e Gesù ha pagato per me, e quindi sono gratuitamente giustificato.

“Sono giustificati” è un verbo passivo. Non facciamo noi, ma Dio fa in noi per la sua grazia. È solo grazia. Siamo salvati “per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù”.

Poi parlando di Cristo Gesù in versetto 25

25 Lui ha Dio preordinato per essere il propiziatorio mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare così la sua giustizia per il perdono dei peccati, che sono stati precedentemente commessi durante il tempo della pazienza di Dio, (Romani 3:25 LND)

Dio ha preordinato per Gesù Cristo di essere il propiziatorio. In Apocalisse dice: “l'agnello immolato prima della fondazione del mondo”. Quindi non è che Dio era impreparato, “oh… cosa succede adesso? Gli uomini hanno peccato”. No. Prima di creare il mondo, Dio aveva già stabilito, preordinato, per Gesù Cristo di essere il propiziatorio tramite il suo sacrificio. Il piano di Dio è sempre perfetto. Quello che Dio fa è stabilito. Ha stabilito per Cristo di essere il propiziatorio, Colui che avrebbe pagato, placcato l’ira di Dio, calmato l’ira di Dio. Tu hai peccato contro Dio e l'ira di Dio, giustamente, dovrebbe cadere su di te. Gesù ha preso quell’ira. È per quello che Gesù l’ha presa per noi, in modo che Dio potesse perdonarci.

Infatti, in modo che Dio può perdonarci per fede, la fede nel suo sangue. Cosa vuol dire: “mediante la fede nel suo sangue”?

Non è sangue liquido. No, il sangue di Gesù rappresenta la sua morte. Vuol dire che riconosco di meritare la morte eterna, la separazione da Dio, e che riconosco che Gesù Cristo è morto per me. “Mediante la fede nel suo sangue” vuol dire che mi fido di quello che Gesù ha fatto morendo al mio posto. Credo con tutto il mio cuore che Gesù ha pagato per me. Questo è come la propiziazione arriva a noi, perché mi fido della morte e la risurrezione di Gesù Cristo. Vuol dire che io so di meritare la morte. Se io credo di non essere così malvagio, non mi fido della sua morte, perché non vedo che ho bisogno. Quando mi fido della morte e la risurrezione di Cristo è già compreso, implicato, che mi vedo colpevole e che ho bisogno del Cristo, del Salvatore.

E Dio ha preordinato Cristo “per essere il propiziatorio mediante la fede nel suo sangue...

25 per dimostrare così la sua giustizia per il perdono dei peccati, che sono stati precedentemente commessi durante il tempo della pazienza di Dio,

Questo è importante. Se Cristo è morto circa duemila anni fa, come ha potuto Dio perdonare le persone che hanno peccato prima di Cristo, ma che avevano fede in Dio? Cioè, come poteva Dio portare Abrahamo, Mosé, o Davide con sè in cielo, quando Cristo non era ancora morto? Avevano peccato e Dio non può chiudere l'occhio al peccato. Perché?

Perché Dio è giusto, e andrebbe contro la giustizia di Dio dire, “lascia stare il peccato, va bene, dai ti perdono…”

No, per essere giusto, Dio deve punire il peccato. Quindi, cosa ha fatto “il tempo della pazienza di Dio”? Dio ha messo la condanna di quelle persone che hanno creduto, in Cristo, che doveva venire. Ha preso la loro condanna e l'ha caricata sul conto futuro di Gesù Cristo, in modo che quando Gesù è morto sulla croce, è morto anche per i loro peccati. Visto che era stabilito così, Dio poteva perdonare loro, sapendo che Gesù avrebbe pagato.

È paragonabile ad un ragazzo che va in un posto ed ha un debito con il titolare. Poi il padre chiama il titolare e gli dice: “arrivo dopodomani e pagherò tutto”. Il titolare che conosce il padre e sa che è un uomo di parola, dice al figlio: “tu puoi andare. Il tuo debito è pagato”. Il padre non è ancora venuto, ma quell'uomo sa che il padre mantiene la parola, sempre, e quindi dice: “non preoccuparti. È tutto a posto”. Il figlio si libera dal debito perché è stato messo sul conto del padre. Questo è quello che Dio ha fatto.

Perché ha fatto questo? Leggiamo versetto 26 dove dice che ha fatto questo

26 per manifestare la sua giustizia nel tempo presente, affinché egli sia giusto e giustificatore di colui che ha fede in Gesù. (Romani 3:26 LND)

Allora, ha fatto morire Gesù, per i peccati precedentemente commessi, per manifestare la sua giustizia adesso. Dio non ha ignorato i peccati di questi uomini e donne di fede. Li ha puniti in Cristo. Allora, Dio è giusto. Lui punisce ogni peccato, “affinché egli (Dio) sia giusto”. È giusto in quanto non ignora il peccato.

E di chi è giustificatore? Non di tutti.

di colui che ha fede in Gesù

Dio non giustifica tutti. Lui giustifica solamente coloro che riconoscono che sono colpevoli davanti a Dio. Quelle persone vengono giustificate.

Cosa dice 1 Giovanni del peccato?

Se diciamo di non aver peccato inganniamo noi stessi e la verità non è noi, ma se confessiamo i nostri peccati,

Sta parlando a noi come credenti. Dobbiamo continuamente dire: “Signore, ho peccato in questo, in quell’altro.” Non “ho sbagliato”. Non che “non capivo”. No! “Ho peccato.” Perché nella confessione c'è il perdono. Dio è giusto e sempre punisce il peccato, ed è giustificatore di colui che ha fede in Gesù.

Allora: il vanto?

Allora a quel punto, Paolo tira su il discorso che leggo in 27

27 Dov’è dunque il vanto? È escluso. Per quale legge? Delle opere? No, ma per la legge della fede. (Romani 3:27 LND)

Per natura, noi vogliamo vantarci. Vogliamo far vedere agli altri quanto siamo bravi e quanto abbiamo fatto un buon lavoro come marito, come moglie, come genitore, come pastore, come operaio. Voglio vedermi bene in quello che faccio e voglio far capire agli altri quanto sono bravo. Amiamo vantarci. Che abominazione.

In questo caso, dov'è il vanto per la nostra salvezza, per la nostra giustificazione? Se siamo salvati, il vanto è escluso. Ma per quale legge, o regola, è escluso? Perché è escluso?

È escluso per la legge delle opere. Per le opere nessuno poteva essere giustificato. È escluso. “… per la legge della fede”. Siamo giustificati per la fede, non per opere nostre, perciò non c'è vanto.

Poi 28 dice

28 Noi, perciò, riteniamo che l’uomo è giustificato mediante la fede senza le opere della legge. (Romani 3:28 LND)

Noi, perciò, riteniamo”. “Riteniamo” è la stessa parola che viene tradotta “consideratevi” morti al peccato. Vuol dire di prendere posizione e dichiarare quello, perché è la verità. Quindi, noi riteniamo, noi consideriamo, “che l'uomo è giustificato mediante la fede senza le opere della legge.” Non è che è giustificato un po' per la fede e un po' per le opere. No, è totalmente per la fede che l'uomo è giustificato.

Ma allora, questo suscita la domanda: “ma questa salvezza per chi”? Solo per i Giudei? Ricordate che in capitoli 2 e l’inzio di 3 Paolo aveva fatto il confronto fra Giudei e Greci, per mostrare che tutti sono peccatori. Quindi, per chi è questa giustificazione?

Leggo versetti 29 e 30

29 Dio è forse soltanto il Dio dei Giudei? Non lo è anche dei gentili? Certo, è anche il Dio dei gentili. 30 Poiché vi è un solo Dio, che giustificherà il circonciso per fede e anche l’incirconciso mediante la fede. (Romani 3:29-30 LND)

Essere giustificati per fede vale per chi?

Vale per chiunque crede, Giudeo, Greco, gentile, per tutti quanti. È l'unica via per essere perdonati. Vale per chiunque, grazie a Dio, perché io non sono Giudeo. Infatti, nessuno qui è Giudeo. I Giudei possono essere salvati per fede in Gesù Cristo, e noi che non siamo Giudei possiamo essere salvati per mezzo della fede in Gesù Cristo. Grazie a Dio!

Visto che la salvezza è per chiunque, anche non Giudei, e visto che non è per ubbidienza alla legge di Dio nell'Antico Testamento, a che serve la legge? Vale? Ha qualche valore? La domanda è in versetto 31.

31 Annulliamo noi, quindi, la legge mediante la fede? Così non sia; anzi stabiliamo la legge. (Romani 3:31 LND)

La legge non produce la salvezza, perché nessuno riesce ad adempire la legge pienamente. Ma la legge dimostra la giustizia di Dio, ed è un precettore, come dice in Galati, per portarci a Cristo. Il problema non è la legge. La legge è giusta, siamo noi peccatori.

Romani 4

A questo punto c’è la domanda: “ma Abrahamo, il nostro padre?”

1 Cosa diremo, dunque, che il nostro padre Abrahamo abbia ottenuto secondo la carne? 2 Perché se Abrahamo è stato giustificato per le opere, egli ha di che gloriarsi, ma non davanti a Dio. (Romani 4:1-2 LND)

Cosa ha fatto Abrahamo per le opere, per merito? Se Abrahamo è stato giustificato per le opere, potrebbe gloriarsi, ma mica davanti a Dio. Davanti a Dio nessuno può gloriarsi. Ma Abrahamo è arrivato ad essere giustificato per le opere?

Cosa dice la Scrittura? Versetto 3

3 "Or Abrahamo credette a Dio e ciò gli fu imputato a giustizia". (Romani 4:3 LND)

Di solito usiamo la parola “imputato” a livello legale. Cosa vuol dire? Un uomo commette un reato e “imputato” vuol dire che quel reato è stato applicato, messo, sul conto di quell’uomo.

Qui però viene usato al contrario in senso positivo. “Abrahamo credette a Dio”, cioè aveva fede che Dio avrebbe provveduto la salvezza, e “ciò (questa fede)gli fu imputata a giustizia”. La sua fede vuol dire che questo peccatore, Abrahamo, è stato perdonato. Il suo debito sarebbe stato pagato più avanti in Cristo, e la giustizia di Gesù Cristo fu imputato a suo conto.

Poi Paolo spiega di più in versetti 4-5

4 Ora a colui che opera, la ricompensa non è considerata come grazia, ma come debito; 5 invece colui che non opera, ma crede in colui che giustifica l’empio, la sua fede gli è imputata come giustizia. (Romani 4:4-5 LND)

Ci sono due vie per cercare la salvezza, ma solo una porta alla salvezza. “Ora a colui che opera”, che cerca di guadagnare la salvezza, se la ricompensa arrivasse (non si arriva, ma se dovesse), non sarebbe grazia, sarebbe un debito. Se tu lavori per il tuo datore e fai tutto giusto, e ti paga, quello che ti paga non è grazia, è un debito. Tu hai lavorato un mese per lui, allora lui è in debito con te per un mese di stipendio. A fine mese, Dio volendo, ti salda, il debito. Ti paga quei mesi di lavoro.

“… invece colui che non opera”, che non cerca la salvezza per le opere, “ma crede in colui che giustifica l’empio”, che vuol dire “io sono un empio, giustificami tu” in Cristo, “la fede gli è imputata come giustizia”. La fede, non le opere, porta ad essere giustificati.

Poi lui cita il Salmo 32 di Davide. Leggo versetti 6-8

6 Così pure Davide proclama la beatitudine dell’uomo a cui Dio imputa la giustizia senza opere, dicendo: 7 "Beati coloro le cui iniquità sono perdonate e i cui peccati sono coperti. 8 Beato l’uomo a cui il Signore non imputerà il peccato". (Romani 4:6-8 LND)

Beato. Se ci pensi o no, tu vuoi essere beato.

Davanti a Dio ci sono due scelte, non c'è la via di mezzo. Una è essere beato, e l’altra è essere maledetto, condannato eternamente. Quindi, o tu sei beato o tu sei maledetto da Dio. Se ci pensi o non ci pensi, ti assicuro che tu non vuoi essere maledetto da Dio.

Chi è beato? “Coloro le cui iniquità (siamo tutti colpevoli) sono perdonate e i cui peccati sono coperti”. Coperti con cosa?

Con la giustizia di Gesù Cristo. Beato l'uomo a cui il Signore non imputerà il peccato, cioè non imputa il suo peccato sul suo conto. Lo prende, lo mette sul conto di Gesù Cristo. Beato quell’uomo.

Questo vale per tutti, o visto che Davide era Giudeo, vale solo per i Giudei?

9 Ora dunque, questa beatitudine vale solo per i circoncisi, o anche per gli incirconcisi? Perché noi diciamo che la fede fu imputata ad Abrahamo come giustizia. (Romano 4:9 LND)

Per chi è la beatitudine di avere i loro peccati coperti, e non imputati a loro? È solo per i Giudei, i circoncisi, o anche per i non circoncisi, i gentili?

Abrahamo fu giustificato per fede, non per opere, ma quando? Non è che lui era circonciso, e quindi come Giudeo fu giustificato? No, non fu giustificato come uomo circonciso.

10 In che modo dunque gli fu imputata? Mentre egli era circonciso o incirconciso? Non mentre era circonciso, ma quando era incirconciso. 11 Poi ricevette il segno della circoncisione, come sigillo della giustizia della fede che aveva avuto mentre era ancora incirconciso, affinché fosse il padre di tutti quelli che credono mentre erano incirconcisi, affinché anche a loro sia imputata la giustizia, 12 e fosse il padre dei veri circoncisi, di quelli cioè che non solo sono circoncisi ma che seguono anche nelle orme della fede del nostro padre Abrahamo, che egli ebbe mentre era incirconciso.

Abrahamo fu giustificato prima della circoncisione. Non c’entrava nulla la circoncisione con la sua giustificazione. Fu giustificato per fede, e poi è venuta la circoncisione. La circoncisione è venuta secondariamente in modo che Abrahamo è, prima di tutto, “padre di tutti quelli che credono mentre erano incirconcisi”. Lui è il padre di coloro che hanno fede, anche se incirconcisi, affinché “fosse il padre dei veri circoncisi”. I veri circoncisi “non sono solo circoncisi (nella carne) ma seguono anche nelle orme della fede” di lui. Chi è circonciso nella carne ma non nella fede, per Dio è un incirconciso. Invece solo chi ha fede, sia un Giudeo o un gentile, è figlio di Abrahamo e lui è il padre spirituale. Grazie a Dio.

13 Infatti la promessa di essere erede del mondo non fu fatta ad Abrahamo e alla sua progenie mediante la legge, ma attraverso la giustizia della fede. (Romani 4:13 LND)

Quindi, non sono coloro che seguono la legge di Mosé che ricevano questa promessa, ma quelli che hanno fede. Questo comprende te, se tu hai vera fede in Gesù Cristo.

Prosegue in versetto 14:

14 Poiché se sono eredi quelli che sono della legge, la fede è resa vana e la promessa è annullata, 15 perché la legge produce ira; ma dove non c’è legge, non vi è neppure trasgressione. (Romani 4:14-15 LND)

Se gli eredi sono solo i Giudei, quelli che sono discendenti della legge sotto Mosé, la fede è resa vana e non vale più. Se è solo chi segue la legge che è giustificato, “la fede èresa vana, e la promessa”, di cui abbiamo appena parlato, “è annullata, perché la legge produce ira”. Se è una questione di legge, c'è solo ira, perché nessuno riesce. Noi abbiamo bisogno di umiliarci e dire: “Signore, io non riesco con la mia forza. Non riesco. Ho bisogno del Salvatore oggi, non solo all'inizio della salvezza.”

Avere la salvezza, non è una questione storica: “Io so che sono salvato perché 12 anni fa ho creduto in Gesù Cristo”. Quello non è un motivo valido, biblicamente, per dire che tu sei salvato. Non vale niente. Hai frutto che Dio ti ha trasformato? C'è qualche evidenza? Cosa dice in 2 Pietro 1?

“5 … aggiungete alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza… 10 … fratelli, sforzatevi sempre maggiormente di rendere sicura la vostra vocazione ed elezione… ” (2Pietro 1:5,10 LND)

Solo perché hai detto di credere 5, 8, 10, 20, 25 anni fa, non vuol dire che tu sei salvato. Si vede il frutto della tua fede nella tua vita e che Dio ti ha cambiato?

Poi, chi cerca di farcela per conto suo, cosa merita? Ira. Merita ira. La legge produce ira, ed è quell’ira che Gesù ha pagato sulla croce per coloro che smettono di credere nell'ubbidienza alla legge, ma credono solo nell'opera di Gesù Cristo.

Poi, avendo reso chiaro che Abrahamo è stato salvato e giustificato non per la legge, e non per la circoncisione, ma solo per fede, leggiamo versetti 16 e 17

16 Perciò è per fede; in tal modo essa è per grazia, affinché la promessa sia assicurata a tutta la progenie, non solamente a quella che è dalla legge, ma anche a quella che deriva dalla fede di Abrahamo, il quale è padre di noi tutti 17 (come sta scritto: "Io ti ho costituito padre di molte nazioni") davanti a Dio a cui egli credette, che fa vivere i morti e chiama le cose che non sono come se fossero. (Romani 4:16-17 LND)

Perciò è per fede” che sono eredi. Chi è un erede è un erede per fede. Uno diventa un erede della salvezza per fede, “in tal modo che questo diventare eredi è per grazia”, non per le opere.

Dice in Romani 1 che quelli che non glorificano Dio e non ringraziano Dio, sono inescusabili. Se tu non stai ringraziando Dio per la grazia di essere perdonato la domanda è: “tu sei perdonato?” Come puoi non ringraziare Dio per questo dono? Che importa questa vita che è un vapore e che passa? Se io ho davanti a me l'eternità in tormento, che importa?

Cosa dice Gesù in Marco 8?

Che giova all'uomo se guadagna il mondo intero e perde l’anima sua?

Se tu dici: “Gesù mi ha salvato”, allora stai ringraziando Dio per la grazia e perché Dio ti ha perdonato? Gli uomini che neanche sanno del perdono, sono inescusabili perché non ringraziano Dio per l’aria, il cibo, il respiro, tutto. Tutto viene da Dio. Se il fatto di non ringraziare Dio rende ogni essere umano inescusabile, quanto è grave per uno che dice di avere il perdono di non ringraziare Dio.

Se vuoi sapere la tua condizione fisica, ci sono degli esami che fai: prendi la temperatura, fai analisi di sangue, varie cose. E se vuoi capire la tua condizione spirituale, considera quanto stai abbondando nel ringraziamento tutti i giorni. E’ questo che rispecchia chi sei?

16 Perciò è per fede; in tal modo essa è per grazia, affinché la promessa sia assicurata, grazie a Dio, a tutta la progenie, progenie di Abrahamo, e chi è progenie di Abrahamo? non soltanto a quella che è dalla legge, quindi non solo i Giudei, ma anche a quella progenie che deriva dalla fede di Abrahamo,(Romani 4:16 LND)

Io non sono Giudeo, ma credo in quello che Gesù Cristo ha fatto ed Abrahamo credeva. Cosa dice in Giovanni 8?

Abrahamo vide il mio giorno e si rallegrò,

Abrahamo aveva gioia. Vedeva in anticipo Gesù, cioè non la persona, ma il “Cristo verrà” e pagherà Lui. Come Dio ha provveduto il montone nel cespuglio per Isacco, provvederà il vero Cristo.

16 affinché la promessa sia assicurata a tutta la progenie, non solamente a quello che è dalla legge, ma anche a quella che deriva dalla fede di Abrahamo, il quale è padre di noi tutti, noi tutti che siamo di fede, 17 come sta scritto Dio ad Abrahamo io ti ho costituito padre di molte nazioni, chi è questo Dio? Dio che fa vivere i morti, e chiama le cose che non sono come se fossero, (Romani 4:16-17 LND)

Notate che Paolo non può parlare di Dio senza elencare attributi e opere di Dio. Cioè, lui mette dentro cose che in un certo senso non c’entrano direttamente, ma non può evitare di glorificare Dio. Come descrive Dio?

17 davanti a Dio a cui Abrahamo credette, Dio che fa vivere i morti, e chiama le cose che non sono come se fossero, (Romani 4:17 LND)

Dio dichiara cose che non esistono, ed esistono. Dio fa vivere i morti, noi, Prima eravamo morti, ma poi Dio ci fa vivere.

Tornando a quel discorso di essere pieno di gratitudine, la Bibbia ci comanda ad abbondare nel ringraziamento. Se tu dichiari: “Gesù Cristo è il mio Signore”, e se tu prendi la cena del Signore, tu stai dicendo: “Gesù Cristo ha pagato la mia condanna pienamente. Sono perdonato. Sono giustificato.” Ogni volta che prendi la cena tu stai dichiarando questo. Ma stai ringraziando Dio durante la settimana? Come puoi dichiarare quello con la cena e non ringraziare Dio in altri momenti?

È proprio abominevole e falso. Sarebbe come un marito che all'anniversario porta la moglie fuori in qualche ristorante di lusso. Le dice: “amore, ti amo” e non le dice più nulla tutto il resto dell’anno. Ho conosciuto qualche uomo così e mi ricordo di uno anni fa. Mi ha pagato per andare a fare le foto di lui nel ristorante, e ha fatto una mega festa per celebrare l’anniversario e quanto amava la moglie, però non amava la moglie. Ho sentito la settimana scorsa che si sono divorziati.

Prendere la cena è dichiarare pubblicamente davanti agli uomini e agli angeli, “Gesù Cristo ha pagato per me”. Come puoi fare quella dichiarazione se non stai dichiarando, “Oh Signore, grazie. Gesù è la mia giustizia” con la bocca durante la settimana?

Non metterti nei guai con Dio. Dio chiama le cose che non sono come se fossero. Vi ricordate Ezechiele e la valle delle ossa secche che tornano in vita? Cioè, tutte queste ossa in questa valle cominciano a riunirsi, formano carne e pelle, e diventano un esercito. Ricordate quello?

Dio chiama le cose che non sono come se fossero. Dio disse ad Abrahamo “tu sarai il padre di molte nazioni” e Abrahamo ha detto, “io non ho un figlio, ma tu l'hai detto, ed io ci credo”.

Leggiamo di quella fede, di Abrahamo in versetto 18

18 Egli, sperando contro ogni speranza, credette per diventare padre di molte nazioni secondo ciò che gli era stato detto: "Così sarà la tua progenie". 19 E, non essendo affatto debole nella fede, non riguardò al suo corpo già come morto (avendo egli quasi cent’anni), né al grembo già morto di Sara. (Romani 4:18-19 LND)

La fede non si basa su quello che sembra logico. Piuttosto la fede si basa su quello che Dio promette. La fede non guarda le circostanze. Cosa promette Gesù in Matteo 6:33?

33 Ma cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte.

“… tutte queste cose” vuol dire le cose materiali. Potresti dire: “eh, ma non funziona”. Se parli così e se pensi così, tu guardi a quello che si vede, non a quello che Dio dichiara. Ma la fede, la fede non dipende da quello che si vede. Abrahamo, “sperando contro ogni speranza, credette” a quello che Dio gli aveva detto: "Così sarà la tua progenie". “… credette per diventare padre di molte nazioni” ed è successo proprio come Dio aveva detto.

Poi in versetto 20 vediamo che Abrahamo è un esempio di fede per noi

20 Neppure dubitò per incredulità riguardo alla promessa di Dio, ma fu fortificato nella fede e diede gloria a Dio, 21 pienamente convinto che ciò che egli aveva promesso era anche potente da farlo. (Romani 4:20-21 LND)

Abrahamo non dubitava, “ma non è possibile. No, come poteva succedere?” No, non dubitava. Dio lo ha detto e Dio lo farà. Sicuramente arrivavano le voci nella mente, “ma come lo farà? Io sono vecchio. Sara è vecchia. Sara è sterile. Come farà? Non è possibile.” Non posso non credere che arrivavano pensieri, e lui? “Dio ha detto. Io non so come succederà ma Dio l'ha detto” e fu fortificato nella fede.

Quando fu fortificato, dove si trovava? Fu fortificato, quando? Nella fede, non nell’incredulità, “ma non è possibile. Non è possibile.” No, fu fortificato nella fede.

Se tu dubiti di Dio, non sarai fortificato, perché non stai credendo. Quando dici: “Dio lo ha detto”, allora Dio ti fortificherà nella tua fede. Abrahamo fu fortificato nella fede e diede gloria a Dio. Dio ama ricevere gloria perché Dio è pieno di gloria, e la gloria appartiene a Lui. Lui dice di fortificare chi ha fede. Abrahamo, essendo fortificato nella fede, fu “pienamente convinto che ciò che egli aveva promesso era anche potente da farlo.”

Ricordate in Ebrei 11 che Abrahamo viene elencato come esempio di fede. Dio aveva detto in Genesi di sacrificare Isacco. E Abrahamo? “Dio è capace di risuscitarlo. Dio mi ha detto che mi avrebbe dato una discendenza tramite Isacco. Io lo porto sulla montagna, lo sacrificherò, ma Dio è capace a farlo vivere di nuovo. Dio è potente a farlo.”

O che possiamo noi fidarci di Dio, che Dio non permetterà che siamo tentati oltre le nostre forze (1 Corinzi 10:13), che Dio completerà la sua opera in noi (Filippesi 1:6), e che tutto quello che succede coopera al nostro bene se siamo in Cristo (Romani 8:28). O che possiamo avere fede che Dio è potente di fare quello che ha detto.

Perciò…”, parlando di questa fede. Versetto 22.

22 Perciò anche questo gli fu imputato a giustizia. 23 Ora non per lui solo è scritto che questo gli fu imputato, 24 ma anche per noi ai quali sarà imputato, a noi che crediamo in colui che ha risuscitato dai morti Gesù, nostro Signore, 25 il quale è stato dato a causa delle nostre offese ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione. (Romani 4:22-25 LND)

Abrahamo aveva creduto a Dio all'inizio, e continuava a credere in Dio. Questa fede “fu imputato a giustizia” per lui, sul suo conto. La fede non è una cosa per una volta e poi smetti di credere. È una condizione di come vedi Dio.

“23 Ora non per lui solo è scritto che questo gli fu imputato, 24 ma anche per noi ai quali sarà imputato…”.

A chi? “A noi che crediamo in colui (Dio) che ha risuscitato dai morti Gesù, nostro Signore, il quale Gesù è stato dato a causa delle nostre offese”. È una questione di costantemente vedere che Gesù ha pagato per me, e io sono salvato, perdonato, e giustificato, per mezzo di Gesù. Infatti, Gesù “è stato risuscitato per la nostra giustificazione”. La sua morte ha pagato la condanna e la risurrezione dimostra che Dio l’ha accettata. È per quello che siamo giustificati. Quindi, la fede è nell'opera di Gesù Cristo per noi.

Riconoscendo il nostro bisogno di questo, allora, io ringrazio Dio per questo. Abrahamo è padre nostro, se noi abbiamo fede, e se noi vediamo il peccato. Io prego che possiamo essere un popolo che abbonda nel ringraziamento. È fondamentale. Fa parte della salvezza.

Respirare è consigliato o è necessario? È necessario. Non c'è vita se non respira una persona. Devi respirare. E se tu hai Cristo, devi ringraziare. Se non stai ringraziando, è grave ed è da chiedere perdono che non stai vedendo Gesù Cristo, il perdono, e il suo sacrificio per te. Hai motivi per ringraziare.

Vogliamo dire: “Signore, tu sei Santo. Io sono peccatore. La giustizia non è per opere. La giustizia che tu avevi sempre annunciato è per fede. È l'opera di Gesù Cristo e tu sei giusto perché tu non hai chiuso l'occhio al peccato. No, tu hai punito il peccato in Gesù Cristo. Quindi, tu sei giusto e tu sei giustificatore di coloro che hanno fede.”

Quindi, non c'è vanto. Il vanto è in Cristo, non in noi stessi. La cosa meravigliosa è che questa salvezza, questo “essere giustificato”, non è solo per i Giudei. È per chiunque è figlio di Abrahamo e ha fede come Abrahamo, nell’opera di Cristo. Ringrazio Dio per questa verità e prego che possiamo essere un popolo che cammina per fede nel ringraziamento.