Aiuto Biblico

L'amore perfetto caccia via la paura

1 Giovanni 4:14-21

sermone di Marco deFelice, www.Aiutobiblico.org per domenica, 1 maggio 2021, – cmd es –
parole chiavi: 1 Giovanni 4:14-21

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Il vero amore ti cambia, anzi, più che solo cambiarti, il vero amore ti trasforma. Il vero amore trasforma come vivi. Il vero amore trasforma come pensi. Il vero amore ti fa assomigliare a Gesù Cristo. La domanda è: come possiamo avere il vero amore? Come possiamo amare così, perché non è la nostra natura amare così.

Per avere il vero amore, un amore che assomiglia l'amore di Dio, prima di tutto, dobbiamo avere un nuovo cuore, dobbiamo essere nati di nuovo, e avere un nuovo cuore e il perdono in Gesù Cristo.

E poi, per poter amare con il vero amore, dobbiamo conoscere l'amore di Dio. Dobbiamo conoscere l'amore di Dio che vediamo soprattutto nel fatto che Dio ha mandato il suo unigenito Figlio per essere il nostro Salvatore.

Stiamo studiando 1 Giovanni, e siamo vedendo varie prove che possano mostrare se siamo veramente salvati. Ci troviamo in capitolo 4, che, come anche altri capitoli, parla molto dall'amore. La vera salvezza produce amore gli uni per gli altri. La vera salvezza è fondata sull'amore di Dio per noi in Gesù Cristo. Abbiamo già detto che vediamo l'amore nel fatto che Dio ha mandato suo Figlio ad essere la propiziazione per i nostri peccati. In altre parole, ha mandato Gesù Cristo per salvarci.

Vogliamo riprendere il nostro studio, iniziando con 1 Giovanni 4:14. In questo versetto, Giovanni sta parlando di se stesso e gli altri apostoli, coloro che avevano vissuto con Gesù Cristo, lo avevano visto crocefisso e lo avevano visto risuscitato e poi salire in cielo. Seguite mentre leggo 1 Giovanni 4:14.

14 E noi stessi abbiamo visto, e testimoniamo che il Padre ha mandato il Figlio per essere il Salvatore del mondo. (1 Giovanni 4:14)

Qui, Giovanni sta parlando di lui e degli altri apostoli, che avevano vissuto con Gesù per tre anni. Erano testimoni della morte e della risurrezione di Gesù Cristo. Giovanni, Pietro, e Giacomo avevano visto la gloria di Gesù sul Monte della trasfigurazione. Dopo che Gesù è tornato in cielo, lo Spirito Santo è venuto e ha guidato gli apostoli a ricordare precisamente le cose dette da Gesù, e anche ha insegnare loro verità che non erano pronti a capire prima della risurrezione. Quindi, Giovanni può dire che loro avevano visto e che testimoniavano che il Padre ha mandato il Figlio per essere il Salvatore del mondo.

Considerate la frase: Il Padre ha mandato il Figlio. Qua, Giovanni fa riferimento al fatto che il Figlio era con il Padre, in cielo. Poi, il Padre ha mandato il Figlio, ha mandato il Figlio nel mondo. Lo ha mandato per essere il Salvatore del mondo. Prima, abbiamo letto che lo ha mandato per essere la propiziazione per i nostri peccati. Questo è il modo che il Figlio, Gesù Cristo, è il Salvatore del mondo. Egli è il Salvatore perché ha pagato la condanna del peccato di tutti coloro che si ravvedano e credono in lui.

Gesù Cristo è il Salvatore del mondo. Non è solo il Salvatore dei Giudei. È l'unico Salvatore in tutto il mondo. È solo nel suo nome, nel nome di Gesù Cristo, che c'è la salvezza. In Atti 4, Pietro e Giovanni erano stati arrestati mentre predicavano alla folla dopo aver guarito un paralitico. Ad un certo punto, Pietro dichiara pubblicamente che la guarigione è venuta nel nome di Gesù Cristo, e spiega che solo nel nome di Cristo c’è la salvezza. È l'unico nome in tutto il mondo che può salvare. Leggo queste dichiarazioni di Pietro, in Atti 4:8-12.

“8 Allora Pietro, ripieno di Spirito Santo, disse loro: "Capi del popolo e anziani d’Israele, 9 se oggi noi siamo giudicati intorno ad un beneficio fatto a un uomo infermo, per sapere come egli è stato guarito, 10 sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d’Israele che ciò è stato fatto nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti; in virtù di lui compare davanti a voi quest’uomo completamente guarito. 11 Questi è la pietra che è stata da voi edificatori rigettata e che è divenuta la testata d’angolo, 12 E in nessun altro vi è la salvezza, poiché non c’è alcun altro nome sotto il cielo che sia dato agli uomini, per mezzo del quale dobbiamo essere salvati".” (Atti 4:8-12 LND)

Il Padre ha mandato il Figlio per essere il Salvatore del mondo. L'unica salvezza in tutto il mondo è in Gesù Cristo. È in questa epistola, tramite Giovanni, Dio rende chiaro che quella salvezza deve essere per mezzo della fede in Gesù Cristo, veramente Dio, e veramente uomo. In 2 Pietro 1:16-18, Pietro spiega che la parola dichiarata dagli apostoli è una parola sicura. Non è qualcosa che avevano inventato loro. Seguite mentre leggo quello che l'apostolo Pietro scrive in quel brano.

16 Infatti non vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signor nostro Gesù Cristo, andando dietro a favole abilmente escogitate, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua maestà. 17 Egli ricevette infatti da Dio Padre onore e gloria, quando dalla maestosa gloria gli fu rivolta questa voce: "Questi è il mio amato Figlio, nel quale mi sono compiaciuto". 18 E noi udimmo questa voce recata dal cielo, quando eravamo con lui sul monte santo. (2 Pietro 1:16-18)

La testimonianza degli apostoli è una testimonianza sicura. Non è un parere loro. È la parola sicura che Dio ha dato a loro, che Dio stesso ha confermato con i miracoli che ha permesso loro di compiere, per mostrare che la loro testimonianza è vera.

E grazie a Dio, Dio ha mandato suo Figlio, Gesù Cristo, per essere il Salvatore del mondo, e anche il nostro Salvatore.

Un altra prova della salvezza

Passando al versato 15, troviamo un'altra prova della salvezza. Ricordate che questa epistola è piena di prove che possono dimostrare se la salvezza è vera o no. Ricordate che bisogna che tutte le prove siano vere. Cioè, se una supera una prova ma fallisce in un'altra, non ha frutto di essere salvato. Invece, la vera salvezza porterà una persona a superare tutte le prove. In questo versetto, la prova riguarda riconoscere che l’uomo Gesù è anche divino, il Figlio di Dio.

Giovanni ci dà questa prova, e poi, ci dà una conseguenza meravigliosa di chi è veramente salvato. Seguite mentre leggo il versetto 15.

15 Chiunque confessa che Gesù è il Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed egli in Dio. (1 Giovanni 4:15)

Questa prova della salvezza è il contrario di quello che abbiamo visto nei versetti 2 e 3 di questo capitolo. In quei versetti, la prova è che uno doveva riconoscere che Gesù Cristo, quindi, il Cristo come divino, è venuto nella carne. In altre parole, uno sa che Gesù Cristo è divino, e deve credere anche che è diventato umano. In questo versetto 15, la prova della salvezza e che uno deve confessare che Gesù è il Figlio di Dio. In questo caso, si inizia riconoscendo Gesù come uomo, e si riconosce e si confessa che Gesù uomo è il Figlio di Dio, ovvero è anche veramente divino.

Nella vera salvezza, uno riconosce che Gesù Cristo è pienamente uomo, e anche che è pienamente Dio. Gesù Cristo è il Figlio di Dio, diventato anche uomo.

Credere e confessare questo è essenziale per la salvezza. È anche essenziale superare le altre prove, per esempio, amare gli uni gli altri, e camminare in santità. Queste prove dimostrano la vera salvezza.

Il versetto 15 dichiara una verità meravigliosa per chi è veramente salvato. Leggo ancora il versetto.

15 Chiunque confessa che Gesù è il Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed egli in Dio. (1 Giovanni 4:15)

Questo versetto dichiara che per chi è salvato, Dio dimora in lui ed egli in Dio. Dio stesso dimora in quella persona che è salvata. Dio non è lontano, Dio dimora letteralmente in chi è salvato. È la persona salvata dimora in Dio.

La vera salvezza non è seguire una religione, la vera salvezza è essere in vera comunione con Dio. Le religioni che gli uomini inventano insegnano come si deve vivere, sperando poi che alla fine uno sarà salvato. Nelle religioni, Dio rimane una figura lontana, e non è chiaro se ti ascolta o no. Invece, nella vera salvezza, per mezzo di Gesù Cristo la persona entra in un rapporto diretto con Dio, e Dio stesso dimora in quella persona, e quella persona in Dio. Questo è perché nella vera salvezza, Gesù Cristo toglie l'ostacolo del peccato, permettendo alla persona di essere in rapporto con Dio.

Grazie a Dio per questo. Grazie Dio per questo meraviglioso beneficio della vera salvezza.

Il fatto che Dio dimora in chi è salvato è una benedizione oltre modo meravigliosa e grande. Nel versetto 16, Giovanni spiega di più del fatto che Dio dimora in chi è salvato, e quella persona in Dio. Seguite mentre leggo il versetto 16.

16 E noi abbiamo conosciuto e creduto all'amore che Dio ha per noi. Dio è amore; e chi dimora nell'amore dimora in Dio e Dio in lui. (1 Giovanni 4:16)

Qua, Giovanni ripete quello che ha detto nel versetto precedente, spiegando ancora di più di questa verità. Giovanni ha già parlato molto dell'amore. Abbiamo già letto che l'amore viene da Dio, e che vediamo l'amore di Dio sopra ogni altra cosa nel fatto che Dio ha mandato il suo unigenito Figlio per essere la propiziazione per i nostri peccati. Dio Padre ha fatto soffrire suo Figlio, Gesù Cristo, per pagare la condanna dei nostri peccati. Questo è l'amore di Dio per noi.

Quando Dio salva una persona, apre gli occhi del cuore di quella persona a vedere e capire l'amore di Dio nel sacrificio di Gesù Cristo. E perciò, come questo versetto dichiara, noi che siamo salvati abbiamo conosciuto e creduto all'amore che Dio ha per noi. Nella vera salvezza, lo Spirito Santo opera in una persona affinché conosce e crede all'amore di Dio nell'aver mandato Gesù Cristo. Chi è salvato dimora in quell'amore, ovvero, crede di essere salvato per mezzo del sacrificio di Gesù Cristo. E perciò, possiamo dire che dimora nell'amore di Dio per noi.

Nell'epistola agli Ebrei, leggiamo che entriamo nel vero riposo in Cristo. In altre parole, nella vera salvezza la persona crede nel sacrificio di Gesù Cristo, vede l'amore di Dio in quel sacrificio, e dimora in quell'amore, ovvero, confida pienamente nel sacrificio di Gesù per la sua salvezza.

E perciò, Giovanni conclude questo versetto dichiarando:

chi dimora nell'amore dimora in Dio e Dio è in lui. (1 Giovanni 4:16)

Questo è simile a quello che Giovanni aveva detto nel versetto 15. Chi è salvato, riconoscendo che Gesù è il Figlio di Dio, Dio dimora in lui e lui in Dio. E in questo versetto, chi dimora nell'amore, dimora in Dio e Dio in lui. Vediamo da questo che Giovanni ci aiuta a capire che essere veramente in Cristo vuol dire superare le prove della salvezza.

Quello che l'amore produce in noi

Passando ai versetti 17 e 18, troviamo un immenso è meraviglioso beneficio per chi è veramente salvato. Se tu sei salvato, camminando in santità, questa verità è per te. Seguite mentre leggo questi versetti.

17 In questo l'amore è stato reso perfetto in noi (perché abbiamo fiducia nel giorno del giudizio): che quale egli è, tali siamo anche noi in questo mondo. 18 Nell'amore non c'è paura, anzi l'amore perfetto caccia via la paura, perché la paura ha a che fare con la punizione, e chi ha paura non è reso perfetto nell'amore. (1 Giovanni 4:17,18)

Questo brano parla di quello che succede quando l'amore è reso perfetto in noi. Se ricordate, nel versetto 12, abbiamo già letto dell'amore reso perfetto in noi. Lo leggo di nuovo, per avere un po' di contesto.

12 Nessuno ha mai visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio dimora in noi e il suo amore è reso perfetto in noi. (1 Giovanni 4:12)

In quel versetto, Giovanni ci aveva dato una prova della salvezza, quella di amarci gli uni gli altri, e poi, ci dà due risultati. Il primo è che Dio dimora in noi, il secondo è che il suo amore è reso perfetto in noi. Ora, nel versetto 17, ci dà un risultato meraviglioso del fatto che l'amore è stato reso perfetto in noi. Leggo di nuovo il versetto 17.

17 In questo l'amore è stato reso perfetto in noi (perché abbiamo fiducia nel giorno del giudizio): che quale egli è, tali siamo anche noi in questo mondo. (1 Giovanni 4:17)

L'amore di Dio è reso perfetto in noi quando quello che egli è, cioè quello che Gesù Cristo è, tali siamo anche noi in questo mondo. Che cos’è Gesù Cristo? Gesù Cristo è santo. Quindi, l’amore è reso perfetto in noi quando camminiamo in santità. In questa epistola, Giovanni ha spiegato che la vera salvezza produce un cammino di ubbidienza, di santità. Non è solo meglio, è fondamentale nella vera salvezza. La vera salvezza produce una vita di santità.

Noi cadiamo, come questa epistola spiega. Però, un vero credente non rimani nel peccato, ogni volta che cade, confessa il suo peccato. E così, cammina in santità.

Quando camminiamo in santità, essendo noi in questo mondo quello che Cristo è, allora, vuol dire che l’amore di Dio è reso perfetto in noi.

Avere l’amore reso perfetto in noi porta ad avere fiducia nel giorno di giudizio. Cioè, quando camminiamo in santità, avremo un chiaro frutto della vera salvezza. Non stiamo parlando solo di una santità esterna, fatta di regole. Piuttosto, stiamo parlando di una santità di cuore, un cammino di santità, di timore di Dio. Non è possibile per chi non è veramente salvato di camminare così. Quando camminiamo così, ci permette ad avere fiducia nel giorno del giudizio. Sappiamo che nel giorno del giudizio siamo salvati per mezzo del perdono in Gesù Cristo, e che è l'opera di Dio in noi che ci permette di camminare in santità.

Pensando sempre al giudizio finale, e al fatto che staremo davanti a Dio, il versetto 18 spiega ancora di più come andrà per chi ha chiaro frutto della salvezza della sua vita. Questa persona è chi ha un amore reso perfetto, perché il suo amore lo spinge ad amare gli uni gli altri, e a camminare in ubbidienza verso Dio, ovvero in santità. Leggo ancora il versetto 18 che ci spiega come andrà per chi è così.

18 Nell'amore non c'è paura, anzi l'amore perfetto caccia via la paura, perché la paura ha a che fare con la punizione, e chi ha paura non è reso perfetto nell'amore. (1 Giovanni 4:18)

Quando c'è il vero amore di Dio, quando conosciamo l'amore di Dio e amiamo Dio, e amando Dio, amiamo gli uni gli altri, allora, non c'è paura. L'amore perfetto, l'amore completo, l'amore genuino, caccia via la paura, perché la persona non teme più il giudizio, perché sa che Gesù Cristo ha veramente pagato il suo debito, vede chiaro frutto della salvezza nella propria vita, il frutto di cui stiamo leggendo in questa epistola.

Grazie a Dio, nella vera salvezza, si può sapere di essere salvato. Questo perché si crede veramente nel sacrificio di Gesù, e si sa che quel sacrificio è il vero pagamento. E poi, credendo veramente in Gesù, e basando la propria salvezza totalmente su quel sacrificio, si cammina in novità di vita. Questo è un chiaro frutto della salvezza. Quindi, la vera fede in Gesù, insieme al chiaro frutto nella vita, dà la certezza della salvezza. A quel punto, non c'è paura del giudizio.

È il contrario per chi non ha l'amore reso perfetto. Quando qualcuno non vede veramente l'amore di Dio nel sacrificio di Gesù, e perciò, non ama gli altri, e non cammina in santità, perché non vede veramente il sacrificio di Cristo, l'amore di quella persona non è reso perfetto. E quella persona ha paura, ha paura del giudizio, perché non può avere la vera pace di Dio per quanto riguarda la salvezza.

La vera paura non è per quello che può succedere nella vita. La vera paura riguarda la punizione eterna per chi non ha il perdono in Gesù Cristo. Quando uno cerca di superare il giudizio con le proprie forze, non sarà mai sufficiente. Per quanto può fare, non avrà mai la pace vera. C'è paura della punizione. Ed è una paura giusta. Chi non ha il perdono in Gesù Cristo dovrebbe avere paura. Ha bisogno di Cristo, perché solo in Cristo c'è il perdono.

Se tu hai timore del giudizio finale, ti chiedo, stai guardando veramente a Gesù Cristo? Hai confessato e abbandonato i tuoi peccati? Credi che Gesù Cristo è Dio e anche uomo, e che è andato alla croce per morire al posto di peccatori? C'è chiaro frutto nella tua vita che Dio è in te, e ti sta trasformando? La pace che siamo salvati viene dal guardare veramente a Gesù Cristo, non a noi stessi. Ma poi, quando guardiamo veramente a Cristo, ci sarà chiaro frutto nella nostra vita.

Se non hai pace che sei salvato, la prima cosa da fare è considerare se veramente vedi il tuo peccato, e credi che Gesù è andato alla croce per pagare la tua condanna. Valuta se stai veramente riconoscendo e confessando i tuoi peccati. Dio vuole che abbiamo la certezza della nostra salvezza. Ma questo arriva solo se stiamo guardando a Cristo, e confessando i nostri peccati e camminiamo in santità, amando gli altri. Se non hai pace che sei salvato, esamina la tua vita. L'amore reso perfetto caccia via la paura.

L’amore reso perfetto in noi caccia via la paura. Il cuore è tranquillo, vedendo Gesù Cristo.

Perché noi amiamo Dio

Una parte fondamentale della vera salvezza è che noi amiamo Dio. Però questo amore non origina in noi. È il risultato del fatto che noi vediamo l'amore di Dio per noi. Cioè, è quando noi vediamo e conosciamo l'amore di Dio che noi lo amiamo. Giovanni ci ha già spiegato questo, ma lo ripete nel versetto 19. Seguite mentre lo leggo.

19 Noi lo amiamo, perché egli ci ha amati per primo. (1 Giovanni 4:19)

Quanto è importante ricordare questa verità. Tutto quello che diamo a Dio, riceviamo per prima da Dio. In questo caso, noi dobbiamo amare Dio, ma noi lo amiamo perché egli ci ha amati per primo. Dio ci ha amato quando eravamo ancora peccatori, senza forza, ovvero, senza la capacità di fare qualunque cosa per arrivare a Dio. In quelle condizioni Dio ci ha amato, mandando Gesù Cristo a morire al posto nostro.

Il nostro amore per Dio arriva in base a quanto vediamo l'amore di Dio per noi. Ed è per questo che troviamo la preghiera di Paolo in Efesini 3 in cui prega che conosceremo sempre di più l'amore di Dio che sorpassa la conoscenza.

La vera salvezza comprende capire che Dio ha mandato Gesù Cristo per morire per i nostri peccati. Perciò, la vera salvezza comprende vedere e conoscere l'amore di Dio per noi. Questo crea un vero amore in noi per Dio. E perciò, veramente amare Dio è un altro frutto essenziale della salvezza.

Amare Dio porta ad amare i fratelli

Amare Dio non è solo una questione di dire: io amo Dio. Amare Dio è un vero amore, che estende non solo a Dio, ma a coloro che Dio ha salvato. Chi ama veramente Dio amerà veramente i figli di Dio. Leggo i versetti 21 e 22.

20 Se uno dice: «Io amo Dio», e odia il proprio fratello, è bugiardo; chi non ama infatti il proprio fratello che ha visto, come può amare Dio che non ha visto? 21 E questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche il proprio fratello. (1 Giovanni 4:20,21)

Dio ci comanda ad amare Dio, e ad amare i nostri fratelli e sorelle. Questi versetti ci rendono chiaro che è impossibile amare Dio senza amare anche i fratelli e le sorelle. Infatti, se uno dice di amare Dio, ma non ama il proprio fratello, è bugiardo. Non è possibile amare Dio senza anche amare i fratelli e le sorelle.

Notate nel versetto 20 che Giovanni fa un confronto, A = B e poi B = C, che ci porta a capire che A = C. Mi spiego.

Prima, dichiara A: è bugiardo chi dice: io amo Dio e poi B: odia il proprio fratello. Poi, dice chi non ama il proprio fratello, e poi B: non può amare Dio. In altre parole, odiare il proprio fratello è uguale a non amare il proprio fratello. Ricordate, abbiamo visto ripetutamente in questa epistola che secondo Dio, non amare è già odiare. Nell'amore, uno si impegna a fare del bene agli altri. Non fare quel bene è lasciare nel bisogno. Quello è una forma di odio.

Il punto di questo versetto è che se uno non ama il proprio fratello che ha visto, non può veramente amare Dio che non ha visto. Questo perché il vero amore per Dio crea vero amore per i fratelli.

E perciò, Giovanni conclude questo capitolo con il comandamento del versetto 21. Lo leggo di nuovo.

E questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche il proprio fratello. (1 Giovanni 4:21).

Questo brano non dovrebbe farci dubitare la salvezza. Questo brano dovrebbe stimolarci ad amare di più gli uni gli altri. Infatti, come ho detto in altri sermoni su questa epistola, queste prove non servano per far sì che un vero credente dubita la salvezza. Piuttosto, queste prove servono per stimolare ogni vero credente a vivere di più in modo da mostrare vero frutto della salvezza. Questo non è per essere salvato. Uno è salvato solamente per la fede in Gesù Cristo. Questo è per rendere chiara la salvezza.

È estremamente importante capire questo. La salvezza non arriva in alcun modo dalle nostre opere. La salvezza arriva solamente e totalmente per il ravvedimento e la fede in Gesù Cristo. Ma la vera salvezza sempre produce una vita trasformata. La vera salvezza sempre produce vero frutto, il frutto che troviamo elencato in questa epistola. Perciò, il frutto è necessario, non come causa della salvezza, ma come frutto della salvezza. Ed è tramite il frutto che abbiamo una conferma che la salvezza è vera.

Perciò

Perciò, come vivremo? Cosa vediamo?

Anche oggi, come altre volte, abbiamo visto più dell’amore di Dio per noi. Dio ci ha amato così tanto da mandare suo Figlio, Gesù Cristo, a prendere su di Sé il nostro peccato, e subire l’ira di Dio al posto nostro. Che immenso amore. Capendo questo amore, non possiamo non amare Dio. Cioè, vedere veramente l’amore di Dio ci spinge ad amare Dio. E non solo, ci spinge ad amare gli altri credenti. Non è possibile amare Dio, se non amiamo i nostri fratelli e sorelle.

Forse c’è un credente che ti è difficile amare. Se è così, corri a Dio, confessando il tuo peccato. Se ti è difficile amare qualcuno, non stai guardando alla gravità del tuo peccato, e alla grandezza del perdono in Gesù Cristo. Non stai vedendo l’amore di Dio.

Ricordate che un frutto di avere l’amore di Dio reso perfetto in noi è che cammineremo come Cristo in questo mondo. Camminiamo in santità. La santità è un frutto necessario della salvezza. Ma in Cristo, abbiamo un cuore nuovo, e abbiamo lo Spirito Santo.

Grazie a Dio per l’amore di Dio per noi, un amore che sorpassa l’intelligenza. Oh, che possiamo conoscere di più questo amore, che possiamo amare profondamente gli uni gli altri, che possiamo camminare in santità, per non aver alcuna paura del giudizio.

Viviamo così, in attesa di Cristo.