Aiuto Biblico

Perché Gesù doveva morire sulla croce

Studio di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org, per mercoledì, 27 marzo 2013 --- cmd ag ----
Descrizione: Più di qualsiasi altra cosa, la croce è il simbolo del cristianesimo. Perché? Perché l'opera principale di Gesù sulla terra era di salvare, e per salvare, doveva morire al posto di peccatori, per poi risuscitare. Questo studio è un piccolo aiuto a comprendere la necessità della croce nella vita di ogni persona.
parole chiave: pasqua, croce, crocifissione, salvezza, Salvatore

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Nella vita, ci sono domande difficili, che non hanno risposte facili, oppure, che vanno molto contro ciò che sembra ragionevole.

Se ci pensiamo, forse la domanda più difficile che esiste, se ci fermiamo a veramente pensarci, è: Perché la croce?

Pensiamo a ciò che è la croce. Gesù Cristo è Dio, e nella Trinità, è il Figlio di Dio, il Figlio del Padre. Gesù è venuto, è stato incarnato, vivendo come uomo, senza smettere di essere Dio.

Meritava adorazione, meritava ringraziamento.

Leggiamo Giovanni 1:1-13. In questo brano, la Parola è il Figlio di Dio, che, quando diventò anche uomo, prese il nome Gesù, il Cristo. Seguite mentre leggo:

“1 Nel principio era la Parola e la Parola era presso Dio, e la Parola era Dio. 2 Egli (la Parola) era nel principio con Dio. 3 Tutte le cose sono state fatte per mezzo di lui (la Parola), e senza di lui nessuna delle cose fatte è stata fatta. 4 In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini. 5 E la luce risplende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno compresa. 6 Vi fu un uomo mandato da Dio, il cui nome era Giovanni, 7 Questi venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, affinché tutti credessero per mezzo di lui; 8 egli non era la luce, ma fu mandato per rendere testimonianza della luce. 9 Egli (la Parola) era la luce vera, che illumina ogni uomo che viene nel mondo. 10 Egli (la Parola) era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il mondo non lo ha conosciuto. 11 Egli è venuto in casa sua, e i suoi non lo hanno ricevuto, 12 ma a tutti coloro che lo hanno ricevuto, egli ha dato l’autorità di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome, 13 i quali non sono nati da sangue né da volontà di carne, né da volontà di uomo, ma sono nati da Dio.” (Giovanni 1:1-13 LND)

In questo brano, vediamo che Gesù Cristo è Dio! Egli è il Creatore di tutto. Egli è la vita. Egli è la luce del mondo.

In Colossesi 1:15-17 leggiamo:

“15 Egli è l’immagine dell’invisibile Dio, il primogenito di ogni creatura, 16 poiché in lui sono state create tutte le cose, quelle che sono nei cieli e quelle che sono sulla terra, le cose visibili e quelle invisibili: sia troni o signorie o principati e potestà; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. 17 Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui.” (Colossesi 1:15-17)

Tutto sussiste in Cristo. Tutto dipende da Lui. Quindi, Egli merita adorazione e ubbidienza da tutti, essendo il nostro Creatore e Signore. Invece, venendo in casa sua, venendo nel mondo che Egli aveva creato, non è stato accolto come Dio. Non è stato adorato. Piuttosto, gli uomini lo hanno odiato. Lo hanno crocifisso.

Però, andando avanti nell’Evangelo di Giovanni scopriamo che Gesù è andato alla croce di sua libera volontà.

La vita di Gesù non è stata tolta da lui. Piuttosto, Gesù Cristo è andato alla croce, per dare la sua vita per poter salvare le persone. Leggiamo ciò che Gesù dichiara della sua morte nell’Evangelo di Giovanni 10:17-19.

“17 per questo mi ama il Padre, perché io depongo la mia vita per prenderla di nuovo. 18 nessuno me la toglie, ma la depongo da me stesso; io ho il potere di deporla e il potere di prenderla di nuovo; questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio".” (Giovanni 10:17-18 LND)

Certamente, in un certo senso, Gesù è stato ucciso, ma in realtà, nessuno ha tolto la vita a Gesù, ma piuttosto Gesù ha deposto la sua vita volontariamente.

Infatti, quando Gesù fu arrestato nel giardino, e Pietro cercò di combattere contro le guardie per salvare Gesù, Gesù dichiarò:

“51 ed ecco, uno di quelli che erano con Gesù, stesa la mano, trasse fuori la sua spada e percosse il servo del sommo sacerdote, recidendogli un orecchio. 52 allora Gesù gli disse: "riponi la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che mettono mano alla spada, periranno di spada. 53 pensi forse che io non potrei adesso pregare il Padre mio, perché mi mandi più di dodici legioni di angeli? 54 come dunque si adempirebbero le Scritture, le quali dicono che deve avvenire cosi?".” (Matteo 26:51-54 LND)

Gesù aveva un appuntamento con la croce, e ci è andato volontariamente.

Allora, che cosa è successo quando Gesù era appeso alla croce? Là sulla croce, Dio Padre versò la sua ira su Gesù, come punizione per i peccati di tutti coloro che Dio avrebbe salvato.

Questo fatto fu profetizzato dal profeta Isaia circa 600 anni prima della venuta di Gesù Cristo. Vi leggo Isaia 53:6, che parla del fatto che Dio ha caricato l'iniquità, ovvero i peccati, su Cristo. Il titolo “l’Eterno” è un nome per Dio.

“noi tutti come pecore eravamo erranti, ognuno di noi seguiva la propria via, e l’Eterno ha fatto ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti.” (Isaia 53:6 LND)

Dio Padre ha fatto ricadere su Gesù Cristo l'iniquità di tutti coloro che Dio salva. Leggiamo di questo ancora in 2 Corinzi 5:21.

“poiché egli ha fatto essere peccato per noi colui che non ha conosciuto peccato, affinché noi potessimo diventare giustizia di Dio in lui.” (2 Corinzi 5:21 LND)

Uno scambio divino.

Dio Padre ha fatto essere peccato per noi Gesù Cristo, che non aveva mai conosciuto peccato. In altre parole, Gesù ha veramente preso su di sé i peccati di coloro che sarebbero stati salvati, per essere punito LUI al posto di quei peccatori.

Un altro brano che parla di questo è 1Pietro 2:21-24. Non è scritto a tutti, ma solo a coloro che sono già stati salvati. Ve lo leggo:

“21 A questo infatti siete stati chiamati, perché Cristo ha sofferto per noi, lasciandoci un esempio, affinché seguitate le sue orme. 22 "egli non commise alcun peccato e non fu trovato alcun inganno nella sua bocca," 23 oltraggiato, non rispondeva con oltraggi; soffrendo, non minacciava, ma si rimetteva nelle mani di colui che giudica giustamente. 24 egli stesso portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, affinché noi, morti al peccato, viviamo per la giustizia; e per le sue lividure siete stati guariti.” (1Pietro 2:21-24 LND)

Mentre Gesù era appeso sulla croce, Dio Padre versò su di lui la sua ira che doveva ricadere per tutta l’eternità su noi che Dio salva. Infatti, il tormento peggiore che Gesù subiva sulla croce non era il dolore fisico, ma per l’ira di Dio Padre che ricadeva su di lui.

Gesù sapeva ciò che Gli sarebbe aspettato sulla croce. Quindi, era già afflitto da quel pensiero, mentre pregava nel giardino prima di essere arrestato. Leggo ciò che disse ai discepoli in quel momento. Leggo Matteo 26:36-39.

“36 allora Gesù andò con loro in un luogo, chiamato Getsemani, e disse ai discepoli: "Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare". 37 E, presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a provare tristezza e grande angoscia. 38 allora egli disse loro: "L’anima mia è profondamente triste, fino alla morte; restate qui e vegliate con me". 39 E andato un poco in avanti, si gettò con la faccia a terra e pregava dicendo: "Padre mio, se è possibile, allontana da me questo calice; tuttavia, non come io voglio, ma come vuoi tu".” (Matteo 26:36-39 LND)

E’ importante capire che quello che Gesù ha subito sulla croce era terribile, soprattutto l’ira di Dio, durante la quale fu abbandonato da Dio.

Era così terribile, perché Gesù aveva conosciuto solo l'amore del Padre da tutta l'eternità passata. Però là, sulla croce, essendo caricato con i nostri peccati, Gesù subì l’ira di Dio. Fu abbandonato dal Padre. Ricordate le parole di Gesù mentre era appeso sulla croce.

“verso l’ora nona, Gesù gridò con gran voce dicendo: "Elì, Elì, lammà sabactanì?". cioè: "Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?".” (Matteo 27:46 LND)

Non è possibile per noi di comprendere la profondità delle sofferenze di Cristo. Ricordate che Gesù è andato alla croce volontariamente, perché sapeva che era necessario. Non era possibile essere salvati senza la croce.

Perché era necessario?

Possiamo capire, almeno parzialmente, che Gesù ha sofferto terribilmente nell'anima mentre era appeso sulla croce. Capiamo che lo ha fatto per provvederci la salvezza. Ma quello che è molto difficile da capire è perché era necessario.

Cioè, pensate a chi è Dio. Dio è onnipotente. Dio è onnisciente. Non poteva Dio, che aveva creato tutto l'universo, che ha creato ogni animale, ogni pianta, che aveva creato tutti i vari sistemi che esistono nel mondo e nell'universo, che ha messo il tutto insieme in modo così incredibile, non poteva questo Dio così immenso creare un altro modo per salvarci? Non era possibile per Dio, in qualche modo, trovare un’altra soluzione, anziché punire il suo unigenito Figlio in modo così terribile?

Consideriamo perché la croce era assolutamente necessaria, e perché non c'era alcun’altra soluzione per poter salvare dei peccatori come noi.

Dio è Giusto

Per capire perché era necessario, dobbiamo iniziare considerando chi è Dio. Dio è giusto, che vuol dire che Dio fa assolutamente tutto con giustizia. Dio fa solamente ciò che è giusto. Non può essere ingiusto, perché va contro il suo carattere. Dio è giusto in tutto quello che fa. Fa solo e sempre ciò che è giusto.

Per esempio, Gesù giudica ciascuno giustamente. Non punisce uno per i peccati di un altro. Vi leggo Ezechiele 18:20.

“L’anima che pecca morirà, il figlio non porterà l’iniquità del padre e il padre non porterà l’iniquità del figlio; la giustizia del giusto sarà su di lui, l’empietà dell’empio sarà su di lui.” (Ezechiele 18:20 LND)

In realtà, nessuno è giusto. La Bibbia dichiara questa verità ripetutamente. Dio guarda il cuore, e vede il peccato che spesso gli altri non vedono. Per esempio, in Romani 3:10 leggiamo:

“non c’è alcun giusto, neppure uno.” (Romani 3:10 LND)

Ogni uomo è un peccatore. Infatti, in Romani 3:23 leggiamo:

“poiché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio,” (Romani 3:23 LND)

Siamo tutti peccatori, siamo tutti privi della gloria di Dio, che vuol dire che a causa del nostro peccato, siamo tutti separati da Dio e dalla sua gloria. Di natura non c'è alcun uomo giusto. Di natura siamo tutti peccatori!

E allora, essendo Dio il giusto Giudice, Egli deve punire il peccato, e siamo tutti peccatori! Questo è uno dei motivi principali per cui era necessaria la croce di Gesù Cristo. La croce è necessario a causa del carattere di Dio, cioè a causa del fatto che Dio è giusto, e che deve punire il peccato. Lui non può ignorare il peccato, non può scusare il peccato. Non può perdonarci senza punire il nostro peccato. La punizione per il peccato è la morte, ovvero, la separazione eterna da Dio.

E allora, per poter salvare gli uomini, Dio stesso doveva provvedere un mezzo per redimere gli uomini dalla giusta condanna che erano sotto.

È chiaro nella Bibbia che non tutti saranno salvati. Infatti, Gesù Cristo dichiara che pochi saranno salvati. Allora, sorge la domanda: come possiamo essere salvati?

Il Nostro Peccato

Per poter essere salvati, dobbiamo capire il vero senso del nostro peccato. Raramente prendiamo il tempo di meditare sulla realtà dei nostri peccati. Non riconosciamo che anche il minimo peccato, una mezza verità o qualcos'altro, è andare contro la legge del Creatore dell'universo. Con il minimo peccato stiamo sfidando il diritto di Dio di regnare su tutta la sua creazione, in quanto stiamo rifiutando il suo regno nella nostra vita. Quando noi pecchiamo, stiamo prendendo noi l'autorità che appartiene solo a Dio. Stiamo dichiarando con il nostro peccato che noi abbiamo l'autorità di decidere come vivere. E facendo così, stiamo rifiutando l'autorità di Dio su di noi. Ogni nostro peccato è un disprezzo alla santità di Dio, e alla gloria di Dio, e alla giustizia di Dio. Ogni nostro peccato, per quanto ci potrebbe sembrare piccolo, è una forma di alto tradimento contro il Re dell'universo.

Noi siamo colpevoli di alto tradimento, contro il Re dell'universo. Dobbiamo riconoscerlo, altrimenti non potremo mai comprendere la necessità della crocifissione di Gesù Cristo.

La Bibbia parla del nostro peccato in vari modi, che ci aiutano a comprendere la necessità di ciò che Gesù ha compiuto sulla croce.

La Bibbia usa vari termini per descrivere il nostro peccato. Uno è “il nostro debito”. Un altro è “ l’inimicizia contro Dio”. Un terzo è “una violazione della legge di Dio”. Quando consideriamo queste tre descrizione del nostro peccato, possiamo comprendere meglio quanto è terribile, e perché serviva il sacrificio di Gesù Cristo.

Il Nostro Peccato Come Debito

Prima di tutto, il nostro peccato è un debito con Dio. Vediamo questa verità per esempio nella preghiera del Padre nostro. In quella preghiera, Gesù ci insegna a pregare: perdonaci i nostri debiti come noi perdoniamo i nostri debitori. (Matteo 6:21)

Poi, in Matteo 18:21-35 Gesù insegna con una parabola che noi dobbiamo perdonare gli altri dei loro debiti nei nostri confronti, riferendosi ai loro peccati come debito perché noi abbiamo i nostri debiti nei confronti di Dio, di nuovo riferendosi ai nostri peccati.

Ma in che senso i nostri peccati sono debiti? Per capire, dobbiamo capire che Dio è il Signore sovrano su tutto l'universo. La sovranità di Dio riguarda la sua autorità. Essendo Creatore di tutto, Dio ha autorità su tutto. È importante capire che essendo il nostro Creatore, è anche vero che noi dipendiamo da Dio per tutto, come leggiamo in Atti 17:

“24 il Dio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso, essendo Signore del cielo e della terra, non abita in templi fatti da mani d’uomo, 25 e non è servito dalle mani di uomini come se avesse bisogno di qualcosa, essendo lui che dà a tutti la vita, il fiato e ogni cosa;” (Atti 17:24-25 LND)

Dio ci dà tutto. Ci ha creato, ci dà cibo, ci dà vita, ci dà fiato e ogni cosa. E perciò, noi siamo debitori a Dio, siamo responsabili ad ubbidire a Lui in ogni cosa. Se noi non ubbidiamo a Dio, abbiamo un debito con Lui, un debito di peccati, perché non abbiamo ubbidito in ogni cosa in ogni momento, come Dio merita da noi.

Umanamente parlando, ci sono debiti che uno può riuscire a pagare. Uno può avere un mutuo, e pagare ogni mese per un certo numero di anni, e poi la casa è pagata. Non è consigliato, ma uno potrebbe avere una macchina che paga a rate. Quell’uomo ha un debito con la banca, che paga mese per mese. Questi sono debiti che solitamente uno riesce a pagare. Invece, il nostro debito con Dio è impossibile da pagare. Non è possibile pagare un po' alla volta. Dobbiamo capire meglio l'immensità di questo debito.

Dio ci comanda di essere totalmente santi, ovvero di camminare in giustizia in ogni campo della vita, in ogni decisione di ogni giorno. Questo riguarda non solo le decisioni che riguardano le nostre azioni, ma anche ogni nostra parola, e perfino quello che pensiamo nel cuore. Dio richiede un’ubbidienza assoluta, e una perfezione morale, in ogni azione, in ogni rapporto, e in ogni pensiero.

Quando abbiamo peccato anche una sola volta, non siamo più perfetti. Piuttosto, siamo colpevoli, separati da Dio, perché Egli è santo. Il debito per il nostro peccato è la morte, ovvero, la separazione eterna da Dio, quello che chiamiamo l’inferno.

Quindi, non è possibile per noi di pagare il debito per il nostro peccato e superare il giudizio. Non è possibile per noi di togliere la macchia del nostro peccato, e la nostra macchia è immensa. Abbiamo peccato ripetutamente. La nostra colpa è immensa. Per quanto cerchiamo di non peccare, il peccato fa parte di chi siamo, e continuiamo a peccare.

Il nostro debito ci rende colpevoli. È un debito che non riusciamo a pagare. Lasciati a noi stessi, siamo senza speranza. E perciò, abbiamo bisogno di una salvezza che solo Dio può provvedere.

Inimicizia con Dio

Secondo, nella Bibbia il peccato viene descritto come inimicizia con Dio. In altre parole, il peccato è una trasgressione del nostro rapporto con il nostro Creatore. Quando pecchiamo, anziché comunicare amore, affetto, e devozione al nostro Creatore, Lo respingiamo, e dichiariamo la nostra ostilità e inimicizia contro di Lui.

Tenete in mente che Dio non ha mai manifestato inimicizia verso di noi. Dio non ha mai mancato di mantenere la sua parola nei nostri confronti. Dio mantiene sempre i suoi patti. Dio ha sempre fatto tutto quello che ha detto di fare. Non ha mai agito con ingiustizia contro alcun uomo. In altre parole, Dio è sempre stato totalmente giusto nei nostri confronti. Invece, siamo noi che abbiamo peccato contro Dio, respingendo Dio. Con ogni nostro peccato, ci facciamo nemici di Dio. Perciò, Dio è colui che viene offeso dal nostro peccato.

Il nostro peccato ci fa essere nemici di Dio.

Visto che noi ci comportiamo con inimicizia contro Dio, ogni volta che pecchiamo, Dio è giustamente offeso. Egli ha ira contro il nostro peccato. Perciò c'è separazione fra l'uomo e Dio. Questo è un secondo aspetto del peccato.

Il Peccato È Un Reato

Un terzo modo di capire il peccato è che il peccato è un reato contro la legge di Dio. Una definizione del peccato è che il peccato è qualunque mancanza di piena conformità alla legge di Dio, o qualunque trasgressione della legge di Dio. In altre parole, mancare di ubbidire alla legge di Dio in qualsiasi punto della sua legge è un reato contro Dio.

Ricordate che Dio, essendo il nostro Creatore, merita la nostra ubbidienza assoluta. E perciò, Dio ha ogni diritto di stabilire la sua legge per noi. Dio non ci dà suggerimenti. Dio ci comanda. I suoi comandamenti vengono dalla sua autorità assoluta e sovranità su di noi.

È il nostro dovere ubbidire ad ogni comandamento di Dio, essendo noi le Sue creature. Quando rifiutiamo di ubbidire, trasgredendo qualunque legge di Dio, è un reato nei confronti di Dio. Il peccato è la violazione dei comandamenti di Dio. E perciò, quando pecchiamo meritiamo la punizione.

La Bibbia ci presenta Dio come giusto giudice della sua creazione. Quando non ubbidiamo alla legge di Dio, come giudice Dio deve giudicarci. Egli giudica giustamente. Un giusto giudice, un buon giudice, non permette che un reato non sia punito. Come giudice, Dio è soprattutto un giudice che onora la sua legge. Dio non solo stabilisce la sua legge, Dio applica la sua legge. Perciò, anche quello che noi chiamiamo un piccolo peccato ci porta ad essere colpevoli davanti al giudice di tutto la terra. Dio è giusto, e la sua giustizia richiede la punizione per ogni peccato.

Allora, abbiamo visto che il nostro peccato è un debito con Dio, è inimicizia contro Dio, ed è un reato contro Dio. Tutti e tre vanno contro la giustizia divina di Dio, e richiedono la punizione. Il nostro debito dev’essere pagato. La Bibbia dichiara che il salario del peccato è la morte, cioè la separazione eterna da Dio.

Serve un modo per riconciliarci con Dio, ma questo ci è impossibile, perché noi siamo colpevoli.

Siamo colpevoli. Meritiamo la condanna eterna. Meritiamo di essere separati eternamente da Dio, in quello che è chiamato l’inferno.

Allora come possiamo essere perdonati? Come possiamo essere riconciliati con Dio? Come possiamo essere salvati?

Gesù Cristo è il Salvatore

Gesù Cristo è la risposta ad ognuno di questi problemi. Quando consideriamo il nostro peccato come un debito nei confronti di Dio, Gesù è colui che paga quel debito.

Quando consideriamo la nostra inimicizia con Dio, Gesù Cristo è il mediatore che ci riconcilia con Dio. Quando consideriamo il nostro peccato come un reato nei confronti di Dio il giudice, Gesù Cristo è il sostituto che paga la condanna al posto di peccatori.

Parlando del peccato come debito, in Ebrei 7:22 leggiamo:

“per questo Gesù è diventato garante di un patto molto migliore.” (Ebrei 7:22 LND)

Gesù è il garante di un patto migliore, in altre parole è colui che paga il nostro debito.

Per quanto riguarda il nostro peccato come ciò che crea inimicizia fra noi e Dio, Gesù è il nostro mediatore. Gesù è colui che ci riconcilia con Dio. In 2 Corinzi 5:19 leggiamo:

“poiché Dio ha riconciliato il mondo con sé in Cristo, non imputando agli uomini i loro falli... .” (2 Corinzi 5:19 LND)

e poi quando riconosciamo il peccato come reato, Gesù Cristo è colui che viene punito per il nostro reato. Egli è il sostituto, che si mette al posto di peccatori, al posto tuo, se tu ti ravvedi e Lo accoglie come il tuo Signore e Salvatore!

Gesù Cristo è il prezzo del riscatto. Vi leggo ciò che Gesù dichiara di Se stesso, chiamandosi il Figlio dell’Uomo. Leggo l’Evangelo di Marco 10:45.

“Poiché anche il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti".” (Marco 10:45 LND)

Quanto è importante che riconosciamo la gravità della nostra condizione, e la nostra necessità di un Salvatore! Gesù Cristo è quel Salvatore, non c'è alcun altro! Gesù Cristo è l’unico Mediatore fra Dio e l’uomo, come leggiamo in 1 Timoteo 2:5.

“Vi è infatti un solo Dio, ed anche un solo mediatore tra Dio e gli uomini: Cristo Gesù uomo,” (1 Timoteo 2:5 LND)

Il fatto che il giudizio è dopo la morte fa sì che tante persone non ci pensano. Però, la morte sta per arrivare, e poi c’è il giudizio, e poi, ci sarà l’eternità, o in tormento per sempre, o con Dio per sempre. Ricordatevi dell’eternità! Conosciamo bene Ebrei 9:27. Ve lo leggo.

“...È stabilito che gli uomini muoiano una sola volta, e dopo ciò viene il giudizio,” (Ebrei 9:27 LND)

Applichiamo questo a noi

Pensate con mea cosa vuol dire tutto questo per noi. È importantissimo che ci rendiamo conto quanto ogni nostro peccato è grave nei confronti di Dio. Ogni nostro egoismo è grave. Ogni nostra manifestazione di orgoglio è una grave offesa ad un Dio glorioso che merita tutto l'onore e la gloria. Ogni volta che noi abbiamo qualunque forma di orgoglio ci stiamo innalzando, anziché abbassarci per dare gloria a Dio.

Marito: ogni volta che tu non ami tua moglie come Cristo ama la Chiesa, ogni volta che non sei paziente con lei, ogni volta che non la curi teneramente, stai peccando contro il piano perfetto che Dio ha stabilito per il matrimonio. Tu dovresti rispecchiare Cristo nel tuo matrimonio, e invece ogni volta che pecchi stai disprezzando l'immagine di Cristo in te.

Moglie: ogni volta che tu non sei veramente sottomessa di cuore, tu stai peccando contro Dio, dichiarando con il tuo peccato che il Suo piano per il matrimonio non è giusto, che tu puoi trovare benedizione al di fuori di Dio, perché la sua via non ti va bene. Oh che possiamo comprendere che i nostri peccati sono una forma di innalzare il pugno contro Dio, dicendo che rifiutiamo la via che Egli ha stabilito per noi.

Ogni volta che cerchiamo l'approvazione degli uomini, che è una forma di cercare gloria per noi stessi, stiamo peccando contro Dio, perché Egli è degno di tutta la gloria. Ogni volta che ignoriamo Dio, e non ringraziamo Dio, e e non glorifichiamo Dio, stiamo peccando gravemente contro Dio. Abbiamo un debito con Dio, un debito che è impossibile per noi di pagare. Quel peccato ci porta ad essere in inimicizia con Dio. Quel peccato è un reato contro Dio.

Prego che Dio ci farà capire di più la gravità dei nostri peccati, affinché possiamo riconoscere che l'unica salvezza è in Gesù Cristo.

Solo allora riconosceremo quanto la croce di Gesù Cristo è preziosa! Vedremo la risurrezione come la prova che Dio ha accettato il sacrificio di Cristo per i nostri peccati. Solo allora potremo aggrapparci a Gesù Cristo per la salvezza. Solo allora potremo vedere il valore della Pasqua.

Prego che vedremo il nostro peccato, per poter vedere Gesù Cristo come Salvatore.