Aiuto Biblico

Evangelizzare: la Legge porta a Cristo

sermone di Marco deFelice, www.Aiutobiblico.org per mercoledì 10 agosto 2016, – cmd es –
Descrizione: Quando evangelizziamo, usiamo la legge per mostrare il peccato. La legge di Dio serve per portare a Cristo.
parole chiavi: evangelizzazione, evangelizzare, legge di Dio, mostrare il peccato.

Audio:

Nostro mandato

Qual'è il nostro mandato?

Lo troviamo in Matteo 28, Marco 16, Giovanni 21, Atti 1 e nell’ultimo capitolo di Luca.

Qual’è il nostro mandato?

Andate e predicate.

“Poi disse loro: "Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo a ogni creatura;” (Marco 16:15 LND)

Chi fra le persone che conosciamo dovrebbe sentire l’evangelo? Tutti. Tutti hanno bisogno. Volendo o non volendo, hanno bisogno.

Immaginate una nave che comincia ad affondare. Mancano circa 20 minuti prima che la barca sarà sotto l’acqua ma ci sono abbastanza barche di salvataggio.E in fondo alla nave c'è un casinò e c’è un gruppo di personeche stanno giocando e che stanno vincendo anche dei soldi. Si stanno divertendo senza rendersi conto del pericolo. È giusto interromperli per dirgli che dovrebbero abbandonare la nave? E se rispondono, “No, no stiamo vincendo. No, no non disturbarci”?Ègiusto avvertirli del pericolo anche se non vogliono sentire? Ma se loro non vogliono sentire perché stanno vincendo e non vogliono essere disturbati, che devi fare? Lì non c'è molto tempo.

E noi non sappiamo quanto tempo hanno le persone intorno a noi. Quanti anni deve avere uno prima di poter morire? Non c'è limite di età. 5, 10, 15, 20, 30, qualunque età è buona. Abbiamo un comandamento, perché le persone pur non capendo, hanno bisogno di sentire l'evangelo. Questo è il nostro mandato.

Quale Sono le Verità che Servono

Qui in Italia, quali sono le verità che servono per poter proclamare l'evangelo?

Solo l'evangelo, perché è la buona notizia.

Qual'è la buona notizia?

La buona notizia è che c'è il perdono. Ma non è una buona notizia se non capisco che c'è bisogno del perdono. Le persone intorno a noi di solito stanno disperatamente cercando perdono? I nostri colleghi sono disperati nel cercare perdono? Assolutamente no. A scuola i ragazzi sono disperati nel cercare il perdono? Assolutamente no.

Proclamare l’evangelo deve iniziare con Dio. Quali sono le verità di Dio che servono? Ci sono alcune basi fondamentali che serve comunicare? Quali sono?

Uno è che Dio è il Creatore.

Chi è Dio

Dio è il Creatore. Vediamo mai l’evangelo proclamato in quel modo? Che Lui è il Creatore? Mai uno proclama l’evangelo iniziando con Dio come Creatore. È solo una idea o viene dalla Bibbia?

Un esempio è la predicazione di Paolo ad Atene in Atti 17. Parlava di questo popolo che credeva in tante religioni ma non capiva che c'è un Dio che è il Creatore di tutti e che dipendiamo da Lui per la vita, per il respiro, per tutto. Tutta la creazione è così incredibile che con poco tu puoi far vedere che c'è un Creatore. E se dico la verità che leggiamo in Atti 17, che c'è un Creatore da cui dipendiamo, lo Spirito Santo la applica.

Dio è il nostro Creatore. Qualcuno può dire che ci sono tanti che non ascoltano, ma non è un nostro problema. Il nostro problema è di proclamare, in modo chiaro, non ponendo alcun altro inciampo se non la croce di Cristo. Non vogliamo essere cattivi o maleducati, ma con rispetto. Dio è il Creatore da cui dipendiamo.

Guardiamo in Atti 17 dove Paolo sta predicando ad Atene.

Qual è la nostra Condizione

Dio è il Creatore, Lui ci dà tutto. Atti 17:26-31.

“26 or egli ha tratto da un medesimo sangue tutte le nazioni degli uomini, perché abitassero sopra tutta la faccia della terra, avendo determinato le epoche prestabilite e i confini della loro abitazione, 27 affinché cercassero il Signore, se mai riuscissero a trovarlo come a tastoni, benché egli non sia lontano da ognuno di noi. 28 Poiché in lui viviamo, ci muoviamo e siamo, come persino alcuni dei vostri poeti hanno detto: "Poiché siamo anche sua progenie". 29 Essendo dunque noi progenie di Dio, non dobbiamo stimare che la Deità sia simile all’oro o all’argento o alla pietra o alla scultura d’arte e d’invenzione umana. 30 Dio dunque, passando sopra i tempi dell’ignoranza, ora comanda a tutti gli uomini, in ogni luogo, che si ravvedano. 31 Poiché egli ha stabilito un giorno in cui giudicherà il mondo con giustizia, per mezzo di quell’uomo che egli ha stabilito; e ne ha dato prova a tutti, risuscitandolo dai morti".” (Atti 17:26-31 LND)

Questo è quello che dobbiamo dichiarare, cioè: che c'è un Creatore da cui dipendiamo e questo Creatore ci giudicherà. Ma non basta quello. Io devo spiegare il modo in cui Dio ci giudicherà.

Qual è il Metro

Tu sai quale metro userà Dio? In quale metro credono le persone? In loro metro: “io mi confronto con i cattivi” oppure “io sono abbastanza bravo”. Un metro dove io sono dalla parte dei buoni. Questo è il metro che tanti immaginano.

In un tribunale, quando un imputato è sotto processo, è mai permesso all’imputato di stabilire la legge con il quale sarà giudicato?

Chiaramente, no.

Quanto importa quello che pensa l’imputato?

Nulla.

La legge è già stata stabilita e l’unica cosa che importa è la legge che è già stabilita.

E quello è davanti a un tribunale umano. Quanto di meno davanti al tribunale divino.

Per noi, davanti al tribunale di Dio, davanti al quale dovremo tutti apparire, l’unica cosa che importa è la legge di Dio, che è già stabilita. Saremo giudicati con la legge di Dio. Quello è l’unico metro che importa.

Questo è quanto dobbiamo dire alle persone. Non sarà permesso a noi decidere qual è il metro con il quale saremo giudicati. Quando ci troviamo davanti a Dio, il nostro metro non vale nulla. Cosa ha stabilito Dio?

Possiamo chiedere: “Tu sai la legge con la quale sarai giudicato? Tu conosci a fondo la legge di Dio? Perché tu sarai giudicato da quella legge.”

Possiamo dire: “Io non conoscevo la legge di Dio, e poi ho capito, qualcuno mi ha aiutato. Sono andato ad informarmi e ho scoperto la legge e sai quello che ho scoperto? Che io ero colpevole, e io vorrei condividere con te la legge davanti al quale saremo giudicati. La legge comprende tante cose, vorrei toccare alcuni dei punti della legge di Dio, per aiutarti a capire quale sarà il metro a cui tu dovrai rispondere, per come hai vissuto, e anche io.”

Valutiamoci con la la legge di Dio

Grazie a Dio, Egli non ci lascia nel buio per quanto riguarda comprendere il metro con il quale saremo giudicati. Ci dà la Sua Parola, la Bibbia, per mostrarci la legge di Dio. Quindi, per capire la nostra condizione, consideriamo quello che dichiara la legge di Dio, e poi, consideriamo la nostra condizione alla luce di questa legge.

Non Mentire

Più volte, la legge di Dio ci comanda a non mentire. Per esempio, nei Dieci Comandamenti, leggiamo:

“Non farai falsa testimonianza contro il tuo prossimo.” (Esodo 20:16 LND)

Poi, in Efesini 4:25 leggiamo:

“Perciò, deposta la menzogna ciascuno dica la verità al suo prossimo perché siamo membra gli uni degli altri.” (Efesini 4:25 LND)

“Deposta, tolta via la menzogna, dica la verità”. Dio ci comanda a evitare totalmente la menzogna, in qualsiasi forma, e sapete per quale motivo Dio ci comanda di non usare alcuna forma di menzogna?

Perché Dio è verità. Non solo dichiara la verità, ma Dio è la verità. Quindi, Dio è totalmente verace. La verità è verità perché rispecchia chi è Dio. Per esempio, Gesù Cristo, che è Dio incarnato, dichiara di se stesso in Giovanni 14:6

“Gesù gli disse: "Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.” (Giovanni 14:6 LND)

Anche lo Spirito Santo è chiamato verità, in 1Giovanni 5:6.

“Questi è colui che è venuto con acqua e sangue, cioè, Gesù Cristo; non con acqua soltanto, ma con acqua e con sangue. E lo Spirito è colui che ne rende testimonianza, perché lo Spirito è la verità.” (1Giovanni 5:6 LND)

In 1Giovanni 5:20, Cristo, il Figlio di Dio, è chiamato il Vero. Ve lo leggo.

“Ma noi sappiamo che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato intendimento, affinché conosciamo colui che è il vero; e noi siamo nel vero, nel suo Figlio Gesù Cristo; questo è il vero Dio e la vita eterna.” (1Giovanni 5:20 LND)

Quindi, Dio è verità e tutto quello che riguarda Dio è pura verità.

Mentire è un modo di dire qualcosa per far credere che non è vero. Quindi, si può mentire dicendo una semplice bugia, come si può mentire dicendo una cosa vera, ma non dicendo tutto, per fare credere qualcosa che non è vera. Io posso dire qualcosa escludendo certi fatti, oppure posso nascondere cose. Oppure davanti a certe persone mi comporto in un certo modo, davanti ai credenti certe cose non le faccio, non le porto, perché voglio che mi vedano in un certo modo. Sto mentendo perché il mio scopo nel comunicare è di far credere una cosa che non è vera.

Quindi, agli occhi di Dio che è la verità, qualsiasi modo di comunicare che fa credere qualcosa di falso, è mentire.

E Dio che è verità vieta in modo assoluto il mentire.

Allora, è giusto domandare:

----- Hai mai mentito, o in modo diretto o in modo indiretto? Hai mai mentito nascondendo qualcosa? Hai mai mentito facendo credere qualcosa?

La risposta vera è: Sì.

Come si chiama uno che ha detto una bugia? un BUGIARDO.

Cosa dichiara la Parola di Dio per quanto riguarda i bugiardi?

Parlando di chi sarà in cielo, e chi sarà mandato nel tormento eterno, il lago di fuoco e zolfo, leggo Apocalisse 21:6-8:

“6 E mi disse ancora: "E’ fatto! Io sono l’Alfa e l’Omega, il principio e la fine; a chi ha sete io darò in dono della fonte dell’acqua della vita. 7 Chi vince erediterà tutte le cose, e io sarò per lui Dio ed egli sarà per me figlio. 8 Ma per i codardi, gl’increduli, gl’immondi, gli omicidi, i fornicatori, i maghi, gli idolatri e tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello stagno che arde con fuoco e zolfo, che è la morte seconda".” (Apocalisse 21:6-8 LND)

Dio dichiara che chi dice in modo diretto o indiretto bugie, la sua parte è nello stagno di fuoco, tormento eterno. Questo è il metro di Dio.

Adultero

Passiamo ad un altro comandamento di Dio. In Esodo 20:14 leggiamo:

“Non commetterai adulterio.” (Esodo 20:14 LND)

Uno potrebbe dire di non aver mai commesso adulterio, ma questo comandamento non si limita solamente a una persona sposata. Il concetto nella Bibbia non si limita solo a quella impurezza sessuale. Si applica a qualunque rapporto vero o mentale al di fuori del matrimonio. Gesù Cristo chiarisce questo comandamento in Matteo 5:27-30.

“27 Voi avete udito che fu detto agli antichi: "Non commettere adulterio" 28 Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore. 29 Ora, se il tuo occhio destro ti è causa di peccato, cavalo e gettalo via da te perché è meglio per te che un tuo membro perisca, piuttosto che tutto il tuo corpo sia gettato nella Geenna; 30 e se la tua mano destra ti è causa di peccato, mozzala e gettala via da te, perché è meglio per te che un tuo membro perisca, piuttosto che tutto il tuo corpo sia gettato nella Geenna.” (Matteo 5:27-30 LND)

Qua, Gesù dichiara che solo il desiderio è già adulterio per Dio.

Quindi, domanda per gli uomini: Hai mai desiderato una donna che non era tua moglie?

Donne: ti sei mai resa desiderabile per un uomo, nel modo che ti vesti, lasciando intravedere il corpo, la forma, o qualcosa che loro possono vedere?

Se sì, allora, sei colpevole di questo comandamento.

Certamente, uno è anche colpevole sia se ha fatto sia se ha solo desiderato.

In tutti questi casi, o con il desiderio, o con l’atto, uno è adultero.

Leggiamo in 1Corinzi 6:9-10 di questo.

Prima di leggere, voglio dire quanto è importante leggere la Bibbia quando parliamo con le persone. Cosa dimostro quando leggo dalla Bibbia? Cosa trasmetto? Che non è come penso io, ma sto mostrando quello che dice il nostro Creatore.

“9 Non sapete voi che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v’ingannate: né i fornicatori, né gli idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né gli omosessuali, 10 né i ladri, né gli avari, né gli ubriaconi, né gli oltraggiatori, né i rapinatori erediteranno il regno di Dio.” (1Corinzi 6:9-10 LND)

Qui parla anche ai fornicatori. Questo comprende anche il modo di vestirsi. Oggi la moda è fatta si che la persona sia notata, che una donna voglia o non voglia la moda è fatta per quello. E gli uomini, vanno in giro godendo quello che la società propone. Chi rientra in questa categoria non erediterà il regno di Dio, sarà mandato al lago di fuoco.

Quindi, la domanda:

----- Hai mai commesso qualsiasi forma di impurezza sessuale, o hai mai avuto quel pensiero?

Se la risposta è sì, allora, agli occhi di Dio, ovvero, secondo il metro che Dio userà per giudicarci, sei un adultero, un fornicatore, e sei colpevole davanti a Dio.

Giacomo 2:10,11 leggiamo:

“10 Chiunque infatti osserva tutta la legge, ma viene meno in un sol punto, è colpevole su tutti i punti. 11 Difatti, colui che ha detto: "Non commettere adulterio," ha anche detto: "Non uccidere". Per cui se tu non commetti adulterio ma uccidi, sei trasgressore della legge.” (Giacomo 2:10-11 LND)

Se manchi in un punto sei colpevole. Quanto facilmente siamo colpevoli davanti a Dio.

Non usare il Nome di Dio invano

Passiamo ad un altro comandamento. Leggo Esodo 20:7.

“Non userai il nome dell’Eterno, il tuo DIO, invano, perché l’Eterno non lascerà impunito chi usa il suo nome invano.” (Esodo 20:7 LND)

Usare il nome di Dio invano è un grave peccato davanti a Dio.

Cosa vuol dire usare il nome di Dio invano? Vuol dire usarlo con leggerezza, in modo scherzoso, come esclamazione.

Effettivamente, vuol dire usare il nome di Dio in qualsiasi modo che non sia con riverenza e onore.

Nel Padre Nostro, Gesù ci insegna a pregare:

“Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome.”

Qualunque uso del nome di Dio che non santifica il suo nome, che non onora il suo nome, è un uso invano.

Allora, come puoi rispondere alla domanda:

----- Hai mai usato il nome di Dio invano? Hai mai usato il nome di Dio come esclamazione? Hai mai scherzato con il nome di Dio? Hai mai usato il nome di Dio per ottenere qualcosa che volevi tu? Usare il nome di Dio invano non vuol dire solo con la bestemmia, ma può essere con una battuta.

Se la risposta è sì, allora, tu sei un bestemmiatore. Questo è un peccato grave, non rimarrai impunito dice l'Eterno.

Non Rubare

Passiamo ad un altro peccato. Leggo Esodo 20:15.

“Non ruberai.” (Esodo 20:15 LND)

Qualsiasi forma di rubare ci rende colpevoli di aver disubbidito a questo comandamento. Rubare è un peccato perché disprezza Dio, e rivela un cuore idolatro che è attaccato a quello che è stato rubato. Perché chi ruba vuole quello che ruba, e non si accontenta di Dio. Questo è una forma di idolatria. Io non mi fido di Dio. Io voglio quello e me lo prendo. Dio non mi ha dato quello allora lo prendo per conto mio.

Si può rubare in tanti modi, come si può mentire in tanti modi. Si può rubare in modo diretto, portando via di nascosto qualcosa che appartiene ad altri, ma si può peccare rubando in tanti altri modi.

Per esempio: sprecando tempo al lavoro. Questo è una forma di rubare, perché il mio datore mi paga per un lavoro che in effetti non gli sto dando. Mi paga per otto ore di lavoro, ma gli do meno.

Posso rubare non pagando l’IVA, o qualche altra tassa. Cioè, sto rubando, perché lo stato mi provvede dei servizi, ma in realtà, non sto pagando tutte le mie tasse. Oltre a rubare, questo è peccare contro il comandamento in Romani 13:6,7.

“6 Infatti per questo motivo pagate anche i tributi, perché essi sono ministri di Dio, dediti continuamente a questo servizio. 7 Rendete dunque a ciascuno ciò che gli è dovuto: il tributo a chi dovete il tributo, l’imposta a chi dovete l’imposta, il timore a chi dovete il timore, l’onore a chi l’onore.” (Romani 13:6-7 LND)

Quindi non pagare l'IVA, oltre che peccare contro Dio, è anche rubare.

Ci sono anche altri modi di rubare. Per esempio, se prendiamo gloria per qualcosa che in realtà non abbiamo fatto, quello è rubare gloria.

Quindi, se rubiamo, siamo colpevoli davanti a Dio.

Non Uccidere:

Poi c’è il peccato di non uccidere.

“Non ucciderai.” (Esodo 20:13 LND)

Forse uno potrebbe pensare di non essere colpevole perché non ha ucciso nessuno. Però, guardiamo quello che Gesù ci insegna a proposito.

“21 Voi avete udito che fu detto agli antichi: "Non uccidere" e: "Chiunque ucciderà, sarà sottoposto al giudizio"; 22 ma io vi dico: Chiunque si adira contro suo fratello senza motivo, sarà sottoposto al giudizio; e chi avrà detto al proprio fratello: "Raca," sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli avrà detto: stolto sarà sottoposto al fuoco della Geenna.” (Matteo 5:21-22 LND)

Leggendo questo versetto possiamo capire che tanti di noi, forse tutti, siamo colpevoli di aver disubbidito a questo comandamento. Anche solo guardando le notizie, e sentendo cose a lavoro, possiamo avere pensieri di disprezzo verso un altro. Agli occhi di Dio, questo è lo stesso cuore che commettere omicidio.

Questo è perché quello che Dio richiede da noi è che amiamo il nostro prossimo.

Nella Bibbia in 1 Giovanni ci sono solo due modi di agire nei confronti delle persone: amare o odiare. Odiare è non amare. Non amare è già odiare. Facilmente possiamo essere colpevoli di questo peccato.

Quindi, non amare è già peccare. Nei casi estremi, il non amare porta ad uccidere fisicamente. Ma il peccato di cuore è già presente, anche se non si manifesta esternamente. Dio guarda il cuore e il cuore che non ama è colpevole.

Altri Peccati

Ci sono tanti altri peccati. Ma il punto è questo:

Dio è il nostro Creatore e dobbiamo rispondere a Lui.

Dio ha stabilito di giudicarci al giudizio finale.

Non importa come pensiamo noi perché noi non stabiliamo il metro. Importa quello che Dio ha detto, e ci mostra il suo metro nella sua Parola. Saremo giudicati secondo la Legge di Dio.

Siamo tutti colpevoli di aver peccato tante volte. Siamo trasgressori della Legge di Dio. Siamo colpevoli davanti a Dio.

Più conosciamo la Legge di Dio, più riconosciamo il nostro peccato.

Romani 3:19,20 ci insegna questo.

“19 Or noi sappiamo che tutto quello che la legge dice, lo dice per coloro che sono sotto la legge, affinché ogni bocca sia messa a tacere e tutto il mondo sia sottoposto al giudizio di Dio, 20 perché nessuna carne sarà giustificata davanti a lui per le opere della legge; mediante la legge infatti vi è la conoscenza del peccato.” (Romani 3:19-20 LND)

Quindi, la legge non è la via di arrivare a Dio. Nessuno riesce ad ubbidire perfettamente alla legge di Dio.

La legge solo ci fa conoscere il nostro peccato. La legge dà la conoscenza del peccato. Le persone non capiscono quanto sono peccatori. Lo dicono con leggerezza perché non hanno capito. Quindi devo mostrare che siamo peccatori e la legge serve per quello.

Presentare Cristo

Se una persona arriva a riconoscere che è colpevole, perché lo Spirito Santo gli parla, allora, per la prima volta è pronta a sentire di Cristo. Non ha senso parlare del perdono in Cristo con una persona che non si vede peccatore.

È come andare in giro e spiegare la cura per una determinata malattia, ma se quella persona non ha quella malattia, non ascolta e di conseguenza non gli interessa la cura.

Parlare di perdono a chi non ha visto il peccato è inutile. È come gettare le perle davanti ai porci, perché il perdono di Cristo è una perla. Il perdono di Cristo ha un immenso valore, ma chi non capisce il peccato non sa minimamente di aver bisogno di quella perla.

Galati 3:21-24, spiega che la Legge ci porta a Cristo.

“21 La legge è dunque contraria alle promesse di Dio? Così non sia; perché se fosse stata data una legge capace di dare la vita, allora veramente la giustizia sarebbe venuta dalla legge. 22 Ma la Scrittura ha rinchiuso ogni cosa sotto il peccato, affinché fosse data ai credenti la promessa mediante la fede di Gesù Cristo. 23 Ora, prima che venisse la fede noi eravamo custoditi sotto la legge, come rinchiusi, in attesa della fede che doveva essere rivelata. 24 Così la legge è stata nostro precettore per portarci a Cristo, affinché fossimo giustificati per mezzo della fede.” (Galati 3:21-24 LND)

La legge ci porta a Cristo. Mostra che siamo peccatori, incapaci a superare il giudizio. Siamo bisognosi di un Salvatore. Quel Salvatore è Gesù Cristo. Egli offre perdono, ma se uno non sente che ha bisogno di perdono, non gli interessa quella offerta. Quindi, la legge è un precettore che ci porta a Cristo.

Questo è il messaggio che dobbiamo predicare.

Il Bisogno della Legge

Quindi, quando evangelizziamo, solitamente, prima di ogni altra cosa, serve la legge, serve aiutare la persona a riconoscere la sua colpa.

Non basta dire “tu sei un peccatore” oppure, “siamo tutti peccatori”. Serve piuttosto aiutare la persona a capire che è veramente colpevole.

Se uno peccasse solo cinque volte al giorno, in 80 anni, quello sarebbe circa 150.000 peccati. Immagina un imputato che ha commesso 150.000 reati e ognuno è un reato che merita la morte eterna. Dio è un Giusto Giudice. Un Giusto Giudice non può chiudere l’occhio al peccato. Deve applicare la legge.

“Infatti il salario del peccato è la morte,” (Romani 6:23 LND)
“Ecco, tutte le anime sono mie; tanto l’anima del padre come l’anima del figlio sono mie. L’anima che pecca morirà.” (Ezechiele 18:4 LND)
“9 Non sapete voi che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v’ingannate: né i fornicatori, né gli idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né gli omosessuali, 10 né i ladri, né gli avari, né gli ubriaconi, né gli oltraggiatori, né i rapinatori erediteranno il regno di Dio.” (1Corinzi 6:9-10 LND)

Per conto nostro, siamo peccatori, colpevoli, e condannati.

Romani 3:23

“poiché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio,” (Romani 3:23 LND)

Quindi, dobbiamo usare la legge per portare le persone a Cristo. Ci serve un Salvatore. Abbiamo il mandato di andare a portare il messaggio, poi ci penserà Dio ad operare nel cuore.

Ci serve un Salvatore e chi è quel Salvatore? Gesù Cristo è quel Salvatore. Annunciamo Cristo.

Errori da evitare

Ci sono cose che NON dobbiamo dire, che NON sono l'evangelo. Anzi, possono far credere un evangelo falso e sbagliato.

1) evangelizzare non è insegnare la moralità. Non dobbiamo cercare di convincere le persone di peccare meno e di avere una vita più santa. Dio non ci ha mandati a cercare ad incoraggiare la gente a vivere una vita più morale. Questo non porta le persone a Cristo. Dobbiamo mostrare che non puoi vivere abbastanza bene moralmente.

2) non dobbiamo dire che Dio risolverà i problemi. Per esempio, non dobbiamo promettere la pace da Dio per l’ansia delle persone. È vero Dio dà pace, ma questo non è il messaggio dell’evangelo. Perché tante persone non vogliono il perdono, ma vogliono la pace terrena. Cercano Dio per la pace e se non la trovano e non la ricevono? Dicono “basta, non la trovo”. Questo è un messaggio falso. Questo non è l'evangelo.

Vogliamo proclamare la verità.