Aiuto Biblico

Come essere salvato

vari brani

studio di Marco deFelice, www.Aiutobiblico.org per mercoledì, 4 agosto 2021, – cmd dp –

Audio:

Ultimamente, come tantissime volte negli anni, ho sentito persone che mi dicono che non riescono a seguire i comandamenti di Dio. Dicono che per quanto vorrebbero, non ci riescono. Mi chiedono della salvezza e commentano su quanto è impossibile essere salvati perché non riescono a seguire Dio perfettamente.

In questo studio, vorrei considerare queste domande comuni, leggendo alcune lettere che mi sono arrivate, e poi, considerare quello che Dio dà come risposta.

Allora, la seguente lettera, ben scritta, riporta le domande che ho sentito da tante persone. Apprezzo quest’uomo. Leggiamo:

Prima lettera

… Ma come si fa a conoscere i rapporti con Cristo al centro? E come sperimento la potenza che Dio è in me?

Perché Dio non mi sceglie e non mi aiuta? Io lo desidero ardentemente e lo chiedo sempre... Ma se non ho la fortuna che Dio ancora non ha toccato il mio cuore ed anima che COLPA ho?!

E cosa posso fare? Non tutti abbiamo la fortuna che ha lei.

E comunque io non conosco ancora persone, che vivono questa vita fatta al 100% di rinunce, ma conosco gente che dice di credere a parole, ma a conti fatti poi sono come me o peggiori di me.

Perché gli unici santi conosco solo quelli che stanno in paradiso. Perché ripeto, gente che segue alla lettera i 10 comandamenti, che fa contento Dio al 100% e che rinuncia per DAVVERO a TUTTO su questa terra, sfortunatamente non l’ho ancora conosciuto...

Ma se lei dice di conoscerli, ben per loro, anzi BEATE queste persone che ci riescono. Ma spero lo facciano con i fatti e non a parole. (Anche perché una vita fatta senza amici, senza tv, senza film, senza canzoni, senza internet, etc. è già una vita di clausura, anche senza essere chiuso dentro 4 mura).

Spero con tutto il cuore che allora Dio mi illumini e mi faccia questa grazia! Perché ogni giorno chiedo ed affido la mia vita nelle mani e VOLONTÀ di Dio, certo un pò mi ha cambiato, e sto facendo miglioramenti, ma non posso dire di essere un santo e di essere in grado di rinunciare a TUTTO su sta terra.

Poi ognuno è diverso, siamo tutti diversi. Io personalmente per vivere in santità al 100% e per vivere come un santo, dovrei allontanarmi da tutti e tutto ed allora FORSE ci riuscirei. Altrimenti ho bisogno di un grosso, anzi, grossissimo aiuto di Dio, altrimenti non ce la faccio!

Sperando che ciò accada... Aspetterò fiducioso e vedremo

Un’altra lettera

Poi, leggo la lettera di un’altra persona, una signora mi ha scritto dicendo:

Proviamo, ma è molto difficile riuscire a seguire i comandamenti, è difficile non cadere. Siamo grandi peccatori, vorremmo non cadere, ma siamo umani. Facciamo fatica, dovremmo seguire più. Speranza che il buon Dio ci cambia un po’. Non è bello rimanere così. Ma Dio è buono verso di noi. Il suo cuore è buono, noi abbiamo ancora tanta spazzatura: rabbia, gelosia, stanchezza, delusione, sofferenza: Però, con l’aiuto di Dio le cose possono cambiare.

Abbiamo visto i nostri peccati, anche mancanza di rispetto.

Sento questo continuamente: “cerco di vivere per Dio ma non riesco.”

Prima c’era la domanda: “perché Dio non ha toccato me? Io Lo cerco.”

Adesso vorrei dare qualche risposta biblica.

Perché Dio non mi sceglie?

Allora, in Giovanni 7:37-39 Gesù è ad una festa religiosa dei Giudei. Leggiamo:

“37 Or nell’ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù si alzò in piedi ed esclamò dicendo: "Se qualcuno ha sete, venga a me e beva. 38 Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, da dentro di lui sgorgheranno fiumi d’acqua viva". 39 Or egli disse questo dello Spirito, che avrebbero ricevuto coloro che avrebbero creduto in lui; lo Spirito Santo infatti non era ancora stato dato, perché Gesù non era stato ancora glorificato.” (Giovanni 7:37-39 LND)

Quello che voglio notare è che dice: "Se qualcuno ha sete, venga a me e beva.” Qualcuno. Cioè, chiunque.

Poi, versetto 38: “Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, da dentro di lui sgorgheranno fiumi d’acqua viva". Gesù sta dicendo che da chiunque Lo cerca si farà trovare. Lo salverà.

Gesù salva CHIUNQUE va a Lui con cuore umile.

Allora, cosa vuol dire andare da Gesù con cuore umile? Non possiamo continuare ad aggrapparci al nostro peccato. Dobbiamo volere veramente Cristo.

È come essere in una barca in mezzo al mare ed avere una cassa piena di oro in barca insieme a te. Però poi, la barca prende fuoco e inizia a bruciare ed andare giù. Ci sono tanti squali nell'acqua e questa cassa pesa 200 kg. E hai un piccolo gommone che sostiene il peso di una persona a stento. Quindi, se tu metti questa cassa dentro il gommone, il gommone va giù e tu ti trovi nell’acqua piena di squali. Il gommone può salvarti ma tu dici che non puoi lasciare il tuo oro. Quanto vuoi la salvezza a quel punto? Quanto la vuoi veramente? Tu rifiuti di lasciare il tuo oro e lo metti nel gommone… cosa succede? Gli squali fanno a gara a vedere chi può mangiarti per primo.

Allora, tu volevi la salvezza però non quanto volevi l’oro. Solo se abbandoni tutto puoi essere salvato. La salvezza è gratuita, ma devi volerla più di qualsiasi altra cosa.

In Geremia 29:13 dice:

“Mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il vostro cuore.” (Geremia 29:13 LND)

Gesù dice che la salvezza è per tutti ma dobbiamo veramente voler Cristo.

Un altro esempio di questo concetto è quello di un uomo che ha più donne, ma poi riconosce che una donna è un vero tesoro. Dice che vorrebbe sposarla perché vede il suo valore, ma finché non è pronto a lasciare le altre donne non la vuole veramente.

La salvezza è un dono, ma dobbiamo volere la salvezza.

Gesù ci spiega questo in Matteo 13:44

“"Di nuovo, il regno dei cieli è simile ad un tesoro nascosto in un campo, che un uomo, avendolo trovato. nasconde; e, per la gioia che ne ha, va, vende tutto ciò che ha e compera quel campo.” (Matteo 13:44 LND)

Trova un tesoro e dice che quel tesoro vale più di tutto. E per avere quel tesoro vende tutto quello che ha.

Che cosa ci ostacola?

Spesso abbiamo degli ostacoli a volere Cristo. Può essere che non voglio abbandonare un certo peccato o un rapporto che non va bene. O forse non voglio perdere l’approvazione delle persone. Può essere che ho un hobby, uno sport o un modo di passare il tempo che se abbiamo Cristo non possiamo più farlo. Quindi, non vogliamo totalmente Cristo.

Il problema non è che Dio non tocca i cuori è che ancora non abbiamo visto il valore di Cristo. La preghiera è quella di poter vedere il valore di Cristo e l’inganno di quello che ci ostacola da Cristo.

Tante persone arriveranno al giudizio avendo saputo la risposta senza essersi mai aggrappati veramente a Cristo.

La Legge di Dio

Adesso consideriamo i comandamenti di Dio. Abbiamo sentito che tante persone dicono che non conoscono nessuno che segue i comandamenti di Dio. Dicono che provano, con l’aiuto di Dio, ma non ci riescono.

Dio ci ha dato i Suoi comandamenti. A che cosa servono?

Sono da osservare. Chi è Dio? È il nostro Creatore, a cui appartiene tutto il mondo. È Colui che ci provvede la vita, cibo, aria, forza, pioggia, tutto, e giustamente, come nostro Creatore, chiede da noi ubbidienza ai suoi giusti comandamenti. È giusto che Gli siamo ubbidienti. Addirittura, ha detto che alla fine di questa vita ci troveremo davanti a Lui per essere giudicati sul fatto che abbiamo seguito o meno i Suoi comandamenti.

Ma non seguiamo i Suoi comandamenti. Perché no?

In realtà, il nostro peccato ci ostacola dal poterli osservare. Certo, possiamo ubbidire a certi comandamenti a volte. Ma non riusciamo a farlo pienamente, perché di natura, siamo peccatori. Cioè, pecchiamo perché è la nostra natura. Siamo colpevoli di cuore. Non pecchiamo per sbaglio e non pecchiamo a causa delle circostanze. Pecchiamo perché siamo peccatori.

In Romani 5 leggiamo di Adamo, che ha scelto di peccare, ed essendo il primo uomo da cui tutti gli uomini sono discendenti, lui ha trasmesso il peccato a tutte le persone. Infatti in Romani 5:12-14 leggiamo di questo:

12 Perciò, come per mezzo di un solo uomo, il peccato è entrato nel mondo e per mezzo del peccato la morte, e così la morte si è estesa a tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato; 13 perché, fino alla legge, il peccato era nel mondo; ora il peccato non è imputato se non vi è legge; 14 tuttavia la morte regnò da Adamo fino a Mosè anche su quelli che non avevano peccato con una trasgressione simile a quella di Adamo, che è figura di colui che doveva venire. (Romani 5:12-14)

Adamo ha peccato e noi tutti, suoi discendenti, abbiamo ereditato questa natura di essere peccatori. Pecchiamo perché siamo peccatori e il nostro peccato è più forte di noi. Uno può scegliere di non commettere quelpeccato però non può scegliere di non peccare.

In Giovanni 8:34,35 dice:

34 Gesù rispose loro: "In verità, in verità vi dico: chi fa il peccato è schiavo del peccato. 35 Or lo schiavo non rimane per sempre nella casa; il figlio invece vi rimane per sempre.". (Giovanni 8:34-35)

Di natura, siamo schiavi del peccato. Fa parte di chi siamo. Non pecchiamo a causa delle circostanze, pecchiamo perché il peccato è in noi.

Molto spesso vogliamo giustificare il nostro peccato usando scuse e dando la colpa alle circostanze, ai nostri coniugi, al traffico, al lavoro, alla stanchezza, al caldo, ecc. per dire che il nostro cuore non è così. Invece, pecchiamo perché questo è il nostro cuore.

Gesù spiega in Marco 7:15-23 che è quello che è nel cuore che contamina l’uomo.

15 Non c’è nulla di esterno all’uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono da lui che lo contaminano. 16 Chi ha orecchi da udire, oda!". 17 Quando poi egli fu rientrato in casa, lontano dalla folla, i suoi discepoli lo interrogarono sul significato della parabola. 18 Ed egli disse loro: "Siete anche voi così privi d’intelligenza? Non capite che tutto ciò che dal di fuori entra nell’uomo non può contaminarlo, 19 perché non entra nel suo cuore, ma nel ventre, e poi se ne va nella fogna, purificando tutti i cibi?". 20 Disse ancora: "Ciò che esce dall’uomo, quello lo contamina. 21 Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, procedono pensieri malvagi, adultéri, fornicazioni, omicidi, 22 furti, cupidigie, malizie, frodi, dissolutezza, invidia, bestemmia, orgoglio, stoltezza. 23 Tutte queste cose malvagie escono dal di dentro dell’uomo e lo contaminano". (Marco 7:15-23)

Mai il peccato di un altro ti fa peccare. Casomai, il peccato di un altro rivela il tuo peccato. Casomai, le circostanze o le difficoltà rivelano il tuo peccato ma non ti fanno peccare. Non possono far peccare. Il peccato è già dentro te.

Quindi, una cosa importante è di non scusarci ma piuttosto riconoscere che pecchiamo perché il peccato è nel nostro cuore.

Vivere per Dio e il metro di Dio

Poi, consideriamo che le persone che hanno scritto quelle lettere hanno detto che non conoscono nessuno che vive 100% per Dio. Certo. Nessuno riesce a vivere 100% per Dio ma la salvezza non arriva vivendo 100% per Dio.

Allora, c’è una credenza sbagliata molto diffusa. Questa credenza è che Dio mi accetterà perché sa che cerco di fare del bene e di non fare il male. E anche se cado delle volte, faccio più bene che male.

Ma il metro di Dio non considera se facciamo più bene che male. Il metro di Dio è che qualsiasi male ci rende colpevoli.

Riscontriamo questo al livello umano. Prendiamo l’esempio di un uomo che è un buon uomo che aiuta i poveri, è onesto, e non commette nessun reato, ma poi, un giorno uccide qualcuno. Dopo quel giorno però riprende a fare carità e bene agli altri prima che lo beccano. Quando è in tribunale, non è che il giudice gli dice, “visto che hai vissuto tanti anni con tanta bontà, e solo quel giorno hai ucciso qualcuno, non contiamo quel giorno. Hai fatto più bene che male.” No. Non dice così. Piuttosto, l’uomo sarà giudicato per il male che ha fatto. Sarà condannato per il suo peccato.

Infatti in Giacomo 2:10,11 dice:

10 Chiunque infatti osserva tutta la legge, ma viene meno in un sol punto, è colpevole su tutti i punti. 11 Infatti colui che ha detto: "Non commettere adulterio", ha anche detto: "Non uccidere". Per cui se tu non commetti adulterio ma uccidi, sei trasgressore della legge. (Giacomo 2:10,11)

Sarai giudicato per i tuoi peccati e se manchi in una cosa, sei colpevole. Sei un peccatore. Il salario del peccato è la morte.

Questo è il metro di Dio. Siamo tutti colpevoli. Nessuno può arrivare alla salvezza per merito proprio.

Giustificato davanti a Dio

Romani 3:19 dichiara che NESSUNO sarà giustificato per le opere della legge davanti a Dio.

Cosa vuol dire essere “giustificato”? Questo fa riferimento al tribunale di Dio dove i due esiti possibili sono: essere condannato oppure giustificato. Se tu sei colpevole, vieni condannato. Se tu non sei colpevole, sei giustificato e puoi andare libero.

Al giudizio finale ci sarà qualche persona che sarà giustificata per le opere della legge o dichiarata innocente per aver ubbidito alla legge?

Leggiamo quello che dice la Bibbia in Romani 3:19-20

19 Or noi sappiamo che tutto quello che la legge dice, lo dice per coloro che sono sotto la legge, affinché ogni bocca sia messa a tacere e tutto il mondo sia colpevole davanti a Dio, 20 perché nessuna carne sarà giustificata davanti a lui per le opere della legge; mediante la legge infatti vi è la conoscenza del peccato. (Romani 3:19,20)

Nessuna carne, nessun essere umano, sarà giustificato davanti a Dio al giudizio. Tutti sono colpevoli. La legge dà la conoscenza del peccato.

Dio è santo, e la Sua legge è santa e giusta. Egli è il nostro Creatore, Egli ci ha creato, ci sostiene. Egli merita la nostra ubbidienza. Dovremmo ubbidire alla Sua legge ma non lo facciamo.

Perché? Perché siamo peccatori e quindi, siamo colpevoli davanti a Dio. Il nostro cuore è pieno di peccato, e viene fuori. Le circostanze difficili fanno uscire quello che è nel nostro cuore. E a causa del nostro cuore pieno di peccato, siamo sotto condanna. Non c’è nessuno buono abbastanza per essere salvato. Siamo tutti mancanti.

Allora, come si arriva alla salvezza? Non migliorando perché ho già una vita di peccati contro Dio. Anche se potessi smettere totalmente di peccare oggi, cosa faccio con la vita di peccati contro Dio, i peccati arretrati che ho?

Dio ci chiama a ravvederci e credere.

Ravvedetevi!

Leggiamo quello che Gesù ha predicato quando ha iniziato il Suo ministero dopo il Suo battesimo.

Leggiamo il Suo messaggio in Marco 1:14,15

14 Ora, dopo che Giovanni fu messo in prigione, Gesù venne in Galilea predicando l’evangelo del regno di Dio, 15 e dicendo: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino. Ravvedetevi e credete all’evangelo». (Marco 1:14,15)

Ravvedetevi e credete all’evangelo dove c’è perdono per mezzo dell’opera di Gesù Cristo.

Consideriamo Pietro a Gerusalemme, il Giorno di Pentecoste, che predicava ad una grande folla. Pietro stava predicando, spiegando che Gesù era risuscitato, e questo mostrava che Egli è il Cristo. Prima di tutto, Pietro ha messo in evidenza i loro peccati, nonostante il fatto che erano Giudei, persone religiose, il popolo di Dio.

Poi, annunciava che è possibile essere perdonati, per mezzo di Gesù Cristo.

Leggiamo quello che Pietro predica in Atti 2:36-40.

“36 Sappia dunque con certezza tutta la casa d’Israele che quel Gesù che voi avete crocifisso, Dio lo ha fatto Signore e Cristo," 37 Or essi, udite queste cose, furono compunti nel cuore e chiesero a Pietro e agli apostoli: "Fratelli, che dobbiamo fare?". 38 Allora Pietro disse loro: "Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo per il perdono dei peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo. 39 Poiché la promessa è per voi e per i vostri figli e per tutti coloro che sono lontani, per quanti il Signore Dio nostro ne chiamerà". 40 E con molte altre parole li scongiurava e li esortava, dicendo: "Salvatevi da questa perversa generazione".” (Atti 2:36-40 LND)

Pietro parlava con loro con autorità. “… li scongiurava e li esortava, dicendo: "Salvatevi da questa perversa generazione"”.

Notate anche che dice, “"Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo…” Essere battezzati nel nome di Gesù Cristo, per questi Giudei, voleva dire credere che Gesù è il Cristo e non solo un uomo. Voleva dire riconoscere che Gesù è il Cristo e che solo in Lui c’è il perdono dei peccati e la salvezza.

In Atti 3:19, Pietro e Giovanni vanno al Tempio e guariscono un uomo e la folla corre da loro per ascoltare la loro predica. Pietro predica e mostra i loro peccati e come essere salvati.

Iniziamo in Atti 3:14.

“14 Ma voi rinnegaste il Santo, il Giusto, e chiedeste che vi fosse dato un assassino 15 e uccideste l’autore della vita, che Dio ha risuscitato dai morti e del quale noi siamo testimoni! 16 E per la fede nel nome di Gesù, quest’uomo che voi vedete e conoscete è stato fortificato dal suo nome; e la fede, che si ha per mezzo suo, gli ha dato la completa guarigione delle membra, in presenza di tutti voi. 17 Ma ora, fratelli, io so che lo avete fatto per ignoranza, come hanno fatto pure i vostri capi. 18 Ma Dio ha così adempiuto le cose che egli aveva predetto per bocca di tutti i suoi profeti, e cioè, che il suo Cristo avrebbe sofferto. 19 Ravvedetevi dunque e convertitevi, affinché i vostri peccati siano cancellati, e perché vengano dei tempi di refrigerio dalla presenza del Signore,” (Atti 3:14-19 LND)

Grazie a Dio che si possono avere i peccati cancellati.

Notate come si ottiene la salvezza. Non arriva dal vivere bene abbastanza oppure dal migliorarsi. Nessuno riesce a migliorare abbastanza. La salvezza arriva piuttosto ravvedendosi, e convertendosi. Convertirsi è passare dal credere che si può salvare se stessi, tramite l’ubbidienza, a credere che la salvezza è solo per mezzo del perdono il cui merito è di Gesù Cristo.

Quando Paolo era ad Atene e parlava con i Gentili pagani che adoravano tanti dèi falsi, Paolo prima di tutto, ha mostrato loro che questi dèi non erano veri e che stavano seguendo idoli, e quindi, che stavano peccando contro l’unico vero Dio, il loro Creatore. Poi, dichiara che ci sarà il giudizio, e che serve il ravvedimento. Parla di Gesù come Colui che è stato risuscitato.

Leggiamo di questo in Atti 17:30-31

30 Dio dunque, passando sopra ai tempi dell’ignoranza, ora comanda a tutti gli uomini, in ogni luogo, che si ravvedano. 31 Poiché egli ha stabilito un giorno in cui giudicherà il mondo con giustizia, per mezzo di quell’uomo che egli ha stabilito; e ne ha dato prova a tutti, risuscitandolo dai morti". (Atti 17:30-31)

Dice di ravvedersi e riconoscere di essere peccatori e di aver bisogno del perdono per i peccati affinché i loro peccati siano cancellati.

L’utilità della legge di Dio

Allora, a cosa serve la legge di Dio se non riusciamo a seguirla? La legge è come dovremmo vivere, ma, in effetti, serve per farci vedere che abbiamo bisogno di Cristo.

Se non fosse per la legge, potrei dire che sono abbastanza bravo e che sono una persona buona in confronto agli altri. Però questo non è il metro. Di solito, quando scelgo di confrontarmi con gli altri, scelgo quelli che sono peggiori o migliori di me? Gli altri non sono il nostro metro.

La legge di Dio invece ci mostra quanto siamo peccatori in modo da farci capire che abbiamo bisogno del Salvatore Gesù Cristo.

In Galati 3:21-28, la legge viene chiamata un precettore per portarci a Cristo. Ci mostra il nostro peccato, ci fa vedere che non ce la facciamo. Ci fa vedere quanto siamo colpevoli. Ci fa vedere che è impossibile per noi meritare la salvezza. Così, ci mostra che abbiamo bisogno di un Salvatore.

La legge è buona, siamo noi peccatori e non riusciamo a seguirla a causa del nostro peccato.

Ma in Cristo c’è il perdono. In Cristo c’è la salvezza.

21 La legge è dunque contraria alle promesse di Dio? Così non sia; perché se fosse stata data una legge capace di dare la vita, allora veramente la giustizia sarebbe venuta dalla legge. 22 Ma la Scrittura ha rinchiuso ogni cosa sotto il peccato, affinché fosse data ai credenti la promessa per la fede di Gesù Cristo. 23 Ora, prima che venisse la fede noi eravamo custoditi sotto la legge, come rinchiusi, in attesa della fede che doveva essere rivelata. 24 Così la legge è stata nostro precettore per portarci a Cristo, affinché fossimo giustificati per fede. 25 Ma, venuta la fede, non siamo più sotto un precettore, 26 perché voi tutti siete figli di Dio per mezzo della fede in Cristo Gesù. 27 Poiché voi tutti che siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo. 28 Non c’è né Giudeo né Greco, non c’è né schiavo né libero, non c’è né maschio né femmina, perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù. (Galati 3:21-28)

Una cosa importante da notare è che, quando Paolo dice “voi tutti”, intende quelli che sono già in Cristo.

Poi, dice:“… la legge è stata nostro precettore per portarci a Cristo, affinché fossimo giustificati per fede”. La legge, i comandamenti, ci mostrano quanto siamo peccatori e che non riusciamo ad ubbidire perfettamente alla legge. E se la legge fa la sua opera in me, arrivo ad essere disperato, riconoscendo che non ce la faccio e che ho bisogno di un Salvatore.

Gesù Cristo è quel Salvatore che ci salva e la legge ci mostra il nostro bisogno di Lui.

La salvezza

Prima, in Giovanni 8, abbiamo letto che chi pecca è schiavo del peccato. Ora vorrei proseguire in Giovanni 8:34-36 leggendo che Gesù dichiara che Lui ci libera dalla schiavitù del peccato.

34 Gesù rispose loro: "In verità, in verità vi dico: chi fa il peccato è schiavo del peccato. 35 Or lo schiavo non rimane per sempre nella casa; il figlio invece vi rimane per sempre. 36 Se dunque il Figlio vi farà liberi sarete veramente liberi". (Giovanni 8:34-36)

Il Figlio ci libera dal nostro peccato. Lui fa quello che è impossibile per noi.

È impossibile da me stesso superare il mio peccato. In Cristo posso. Non sono più schiavo e posso camminare in ubbidienza. Non devo peccare o continuare ad agire così. Posso agire in santità. Posso scegliere di peccare ma non sono più obbligato a peccare.

In Efesini 2:8-10 leggiamo della salvezza e che non è per opere, ma per fede.

8 Voi infatti siete salvati per grazia, mediante la fede, e ciò non viene da voi, è il dono di Dio, 9 non per opere, perché nessuno si glori. 10 Noi infatti siamo opera sua, creati in Cristo Gesù per le buone opere che Dio ha precedentemente preparato, affinché camminiamo in esse. (Efesini 2:8-10)

Nessuno è salvato per opere. Nessuno è salvato perché è bravo e riesce a seguire i comandamenti. Siamo salvati per fede, che è un dono di Dio.

Poi, quando Dio salva una persona, diventa una nuova creatura in Cristo ed ha un cuore nuovo.

17 Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, tutte le cose sono diventate nuove. (2Corinzi 5:17)

La salvezza non è un premio per quelli che la meritano. Piuttosto, la salvezza è un dono per i colpevoli, che si umiliano di cuore e riconoscono la loro colpa, e che solo in Cristo c’è il perdono e la salvezza.

Chi è in Cristo è perdonato, NON perché è bravo e buono, ma perché si è ravveduto, e crede in quello che Gesù ha fatto sulla croce. Non confida nel proprio merito, confida totalmente in quello che Cristo ha fatto.

Quindi, se dici che vuoi la salvezza, vuoi Cristo, vuoi il perdono, vuoi una nuova vita, la devi volere di cuore, come quell'uomo in Matteo 13 che ha trovato il tesoro nel campo e, per comprarlo, ha venduto tutto ciò che aveva.

Ma se tu dici che non riesci a rinunciare a questo o a quell'altro, Gesù ha una parola per te in Marco 8:

“34 Poi chiamata a sé la folla con i suoi discepoli, disse loro: "Chiunque vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua 35 perché chiunque vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi perderà la sua vita per amor mio e dell’evangelo, la salverà. 36 Che gioverà infatti all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde l’anima sua? 37 O che cosa potrebbe dare l’uomo in cambio dell’anima sua?” (Marco 8:34-37 LND)

Quando Gesù parla della vita che uno vuole salvare, sta parlando della vita che uno ha costruito o che sta cercando di avere sulla terra.

chiunque vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi perderà la sua vita,

Non sta parlando di perdere la vita fisicamente ma di perdere tutto quello che una persona tiene ad avere.

per amor mio e dell’evangelo, la salverà.

La persona che Dio salva è la persona che dice che vuole Cristo e che ama Cristo e che non gli importa tutto il resto. Può perdere tutto ma vuole Cristo.

La salvezza è voler Cristo. La salvezza è quel tesoro che quell'uomo ha trovato nel campo. Che cos’è la salvezza? Che cos’è la vita eterna?

“Or questa è la vita eterna, che conoscano te, il solo vero Dio, e Gesù Cristo che tu hai mandato,” (Giovanni 17:3 LND)

La salvezza è di avere Dio. Non è voler andare in cielo con i propri cari. La salvezza è essere in rapporto con Cristo. E chi vuole Cristo sarà salvato.

Conclusione

Quindi, in risposta ad una delle domande iniziali: com’è possibile vivere bene abbastanza per essere salvati? La risposta è che NON si riesce a vivere bene abbastanza per essere salvati. Si riconosce di non riuscire a vivere bene abbastanza e che si pecca perché uno è peccatore. Poi, si vede che solo Cristo può salvarci e cancellare i nostri peccati perché è andato alla croce a morire per peccatori come noi.

Cosa c’entra questo con chi è già salvato? Cosa dice Paolo ai Galati?

“Siete così insensati che, avendo cominciato nello Spirito, vorreste finire nella carne?” (Galati 3:3 LND)

In altre parole, non siete riusciti ad arrivare a Cristo per le vostre opere, ma volete tornare alle vostre opere? Non potevate meritare la salvezza all’inizio, volete credere di meritarla adesso?

Dobbiamo vedere Cristo tutta la vita. Se credi che Cristo sia solo una polizza di assicurazione che metti nella tasca in questa vita e poi, la tiri fuori quando muori, tu non sei salvato. Perché se sei veramente salvato, hai lo Spirito Santo che non ti permette di vedere Cristo così.

1 Giovanni 2:4 dice:

“Chi dice: "Io l’ho conosciuto," e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui.” (1Giovanni 2:4 LND)

Uno non è salvato perché cammina bene. Cammina bene perché è salvato.

Quando uno ha Cristo, per forza continuerà a vedere Cristo come la sua giustizia. Per quanto cresciamo e camminiamo sempre di più in santità, è comunque impossibile vivere così senza Cristo. Con Cristo posso vivere una vita di santità e quando cado posso confessare il mio peccato ed aggrapparmi a Cristo per ricevere il perdono dei peccati. Ma la mia giustizia non è mai il mio cammino. La mia giustizia è Gesù Cristo.

Prego che ognuno possa vedere il valore di Cristo. Dio ci ha salvati per l’opera di Cristo. Possiamo crescere in santità però non riusciamo a vivere secondo il metro di Dio. Noi siamo salvati perché Gesù Cristo ha pagato la nostra condanna. Gesù Cristo è la nostra giustizia.

Quindi, questa è una risposta a quelli che dicono: “ma com’è possibile vivere così. Sto cercando ma non ci riesco! Beati quelli che ci riescono!”

No. Non siamo salvati perché riusciamo. Siamo salvati perché abbiamo visto che NON riusciamo a camminare bene abbastanza e siamo aggrappati a Cristo per la nostra salvezza.

Aggrappiamoci a Cristo con tutto il cuore e proclamiamo questa salvezza, questo perdono, a tutti perché il giorno di giudizio sta arrivando. OGGI c’è la salvezza. Non è detto che ci sarà domani.

E come Pietro scongiurava le persone a scampare dal giudizio aggrappandosi a Cristo, dobbiamo scongiurare le persone perché il tempo è breve.

Preghiamo.