Aiuto Biblico

Dio perdona largamente

sermone di Marco deFelice, www.Aiutobiblico.org per mercoledì 28 maggio 2014 , – cmd es –
Descrizione: A volte crediamo che è impossibile essere perdonati. Invece, Dio è sempre pronto a perdonare chi si ravvede di cuore.
parole chiavi: perdono, peccato, perdonare. Cuore di Dio

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Dobbiamo impegnarci a camminare bene

Il peccato ci fa male. Questa è una cosa che dobbiamo ricordare sempre, e dobbiamo trasmetterlo ai nostri figli. Il peccato ci fa male, non solo il peccato che commettiamo, ma, come dice in Giacomo 4:17

“chi dunque sa fare il bene e non lo fa commette peccato”

Quindi io posso peccare non solo facendo il male, ma anche, non facendo il bene che dovrei fare. È importantissimo capire che il peccato ci fa male. Il peccato porta brutti frutti nella vita, noi lo sappiamo, ma abbiamo bisogno di ricordarlo. Il peccato ci fa molto male. Purtroppo a volte il male non arriva subito. A volte possiamo cavarcela senza vedere le conseguenze anche per anni, come succede alla salute fisica. Io posso avere problemi di salute causate da me stesso, perché mangio male, fumo, bevo tanto, sono sovrappeso, mangio robaccia e non le cose giuste. Io posso andare avanti anni senza vedere i risultati, ma i risultati ci saranno.

Puoi curare male i figli, non seguire loro quando sono piccoli, pensando: tanto sono piccoli e che cresceranno, illudendo te stesso. Ma poi arrivano le conseguenze perché hai seminato male, e poi paghi, paghi e paghi. Non sempre il male arriva subito, ma arriva.

Quando Pecchiamo

Vogliamo capire quanto il peccato è grave.

Per quanto possiamo capire che il peccato è grave, a volte pecchiamo cadendo in peccati grandi: impurezze, forte orgoglio, cattiveria, attaccamento a cose materiali, concupiscenza. A volte invece per un periodo della nostra vita, evitiamo grossi peccati, viviamo una vita morale e siamo corretti, ma il nostro peccato è che il nostro cuore si è raffreddato. Per stile di vita posso essere un buon credente, ma il mio cuore può essere raffreddato, e questo è grave.

Leggiamo in Apocalisse: 2:1-7 di una chiesa che era un modello, un’ottima chiesa, ma guardate quello che dice Cristo. Egli minaccia di togliere il candelabro dalla loro chiesa. È una cosa gravissima.

“1 "All’angelo della chiesa in Efeso scrivi: queste cose dice colui che tiene le sette stelle nella sua destra e che cammina in mezzo ai sette candelabri d’oro. 2 Io conosco le tue opere, la tua fatica e la tua costanza e che non puoi sopportare i malvagi, e hai messo alla prova coloro che si dicono apostoli e non lo sono, e li hai trovati bugiardi. 3 Tu hai sopportato, hai costanza e per amore del mio nome ti sei affaticato senza stancarti. 4 Ma io ho questo contro di te: che hai lasciato il tuo primo amore. 5 Ricordati dunque da dove sei caduto, ravvediti e fa’ le opere di prima; se no verrò presto da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto, se non ti ravvedi. 6 Tuttavia hai questo, che odi le opere dei Nicolaiti, che odio anch’io. 7 Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese: a chi vince io darò da mangiare dell’albero della vita, che è in mezzo al paradiso di Dio".” (Apocalisse 2:1-7 LND)

Quindi vediamo che quando Dio parla contro il peccato, non sta parlando solo contro la fornicazione, il mentire, e il rubare, ma anche del non avere amore per Cristo, perché questo è grave. Pensiamo a quante volte noi siamo caduti. Io sono caduto. A volte la caduta sembra veloce.

Pensa a Davide con Bath-sceba. Sembrava una caduta veloce ma non lo era. È stato un processo graduale. È sempre un processo graduale. Facciamo piccoli compromessi, permettiamo al cuore di raffreddarsi, manteniamo una moralità, manteniamo una vita esterna cristiana, però il cuore si raffredda e ci allontaniamo da una stretta comunione con il Signore. Magari il più delle volte succede che il nostro cuore si raffredda, mentre il comportamento esteriore rimane abbastanza cristiano. Di solito è così. Infatti non si inizia facendo delle cose brutte ma si mantiene una buona facciata di cristianesimo, però il cuore si raffredda, e si allontana da Dio. Si continua per un po' a leggere la Bibbia e a condividere al culto, se quello era già la pratica, a vivere più o meno nella stessa maniera, però, man mano, Dio non è più il tesoro.

Prima o poi, si comincia con il trascurare le discipline spirituali, la lettura della Bibbia, la preghiera, parlare insieme con altri di Cristo, si prega meno e con meno cuore. La lettura della Bibbia diventa meccanica, ed eventualmente, si comincia a trascurarla.

A questo punto, anche se non ci sono grossi peccati visibili nella vita, il cuore è già molto raffreddato. La condizione è già gravissima, anche se non è tanto visibile, perché la vita esternamente sembra più o meno uguale.

Se non c’è ravvedimento, si comincia a vedere il peccato come molto attraente. Magari non necessariamente peccati che sono considerati gravi. Per noi può essere che siamo attaccati alle cose del mondo. Può essere la tecnologia, può essere l'approvazione degli uomini e voler essere visti bene dagli altri, tenere a quello che pensano gli altri. Può essere il divertimento, possono essere le cose materiali, possono essere tante cose. Però, il cuore viene attirato dalle cose del mondo, anziché da Dio.

Finché non si arriva a commettere grossi peccati che sono molto visibili, uno può negare a se stesso la propria condizione. Può ignorarla, può non riconoscerla, perché non vuole riconoscerla. Cioè, finché il comportamento esterno rimane più o meno cristiano, finché non ci sono grandi peccati visibili, uno può auto convincersi che va bene.

Posso non vedere la gravità della mia condizione, ma non è questo il metro che dobbiamo usare. Dobbiamo misurarci non in base a cose esterne, ma in base a quanto il nostro cuore arde per Cristo. Ho un cuore che arde per Dio? Ho un cuore che ha piacere nel sentire le cose di Dio, raccontare le cose di Dio? Dov’è il mio cuore? Quando trovo più piacere nelle cose del mondo che nelle cose di Dio, questo è una bandiera rossa nel mio cuore. La vera condizione del nostro cuore dipende da quanto Gesù Cristo è il nostro tesoro.

Prima, ho menzionato Apocalisse 2:1-7. Abbiamo letto questo brano e abbiamo visto che questa chiesa era esemplare: santità, odiavano i malvagi, purezza, costanza, impegno, dottrina, tutto, ma il loro cuore si era raffreddato, e Cristo ha detto: “se non vi ravvedete tolgo via il candelabro”.

A Dio non importa principalmente quello che facciamo. A Dio importa soprattutto il nostro cuore, che siamo innamorati di Lui, che il nostro cuore sia focalizzato su di Lui.

Che cosa disse Gesù quando gli fu chiesto quale era il più grande comandamento?

Amare Dio con tutto il tuo cuore, anima, forza e mente.

Cosa succede quando ci allontaniamo da Dio? Non esternamente, ma spiritualmente? Prima di tutto perdiamo la gioia. Non sempre riconosciamo di non avere gioia, perché spesso ci teniamo così occupati che non abbiamo tempo di pensare. Spesso cerchiamo di riempire la vita con mille impegni, andiamo a letto tardi, sempre correndo, così non abbiamo tempo per pensare. Però, se non stiamo in stretta comunione con Dio allora perdiamo la nostra gioia. Possiamo avere una vita piena, fare cose che ci piacciono, avere successo e anche attribuire il successo a Dio, ma con un cuore vuoto. Spesso quando il cuore è vuoto tendiamo a correre di più, perché non ci fa pensare che abbiamo il cuore vuoto.

Infatti, quando una persona tende a correre e correre e correre, può essere perché il cuore è vuoto e sta correndo per non dover pensarci. È proprio quello il momento di fermarsi per valutare e chiedersi: perché sto correndo così tanto? Sto scappando da me stesso? Non mi sto guardando nello specchio? Quale è la mia condizione spirituale? Se tu hai una vita in cui non hai quasi mai tempo di riflettere sulla tua condizione spirituale, se non trovi quel tempo, se non ti prendi quel tempo, allora può darsi che non sei in stretta comunione con Dio, e il tuo riempire la testa di mille cose è un modo per non pensarci.

La cura e la soluzione è molto semplice: tornare a Dio. Ma spesso, anziché tornare a Dio, cominciamo ad impegnarci di più in altre cose, per non pensare al vuoto che c'è nel nostro cuore. Quindi, quella che è già una situazione grave, anche se poco visibile, diventa sempre più grave. Più corro e meno affronto la situazione, più il cuore si raffredda. Più il tempo passa più mi raffreddo. Se prima la mia coscienza mi affliggeva, man mano che ignoro la coscienza si forma un callo e sento sempre meno quello che la coscienza mi dice. Questo è pericoloso.

In questa condizione, ci vorrà tempo, ma pian piano, cominceremo a cadere in peccati anche visibili. Infatti per un po' di tempo si evitano peccati più grandi ma prima o poi satana userà la nostra condizione debole per tentarci, e noi cadremo. Pensiamo a Davide. Davide era un uomo estremamente vicino a Dio. Ha scritto dei Salmi stupendi. Eppure, quando ha lasciato che il cuore si raffreddasse, è caduto profondamente nel peccato. Un peccato che ha portato un altro peccato e così via . Alla fine lo ha portato ad un naufragio spirituale. Si è pentito ed è stato perdonato, però la sua vita è stata macchiata per tutta la vita sulla terra. I suoi peccati hanno recato terribile danno alla sua vita.

Eppure, da quello che leggiamo in 2 Samuele, per molto tempo, Davide non voleva riconoscere apertamente la gravità della sua situazione. Era probabilmente almeno un anno, perché il suo bambino era già nato quando si è ravveduto. Era solo quando venne il profeta Nathan che ha messo in chiaro il peccato di Davide che Davide si è ravveduto.

Eppure, noi sappiamo che in quel periodo Davide, anche se non aveva confessato il peccato, non stava bene. Nonostante che non aveva riconosciuto il suo peccato, in realtà Davide non aveva alcuna pace. Leggiamo questo nel Salmo 32:1-5. Descrivono il tempo in cui Davide non aveva ancora confessato il suo peccato e quanto stava male. Poi, parla della benedizione nel ricevere il perdono.

“1 Beato colui la cui trasgressione è perdonata, il cui peccato è coperto! 2 Beato l’uomo a cui l’Eterno non imputa l’iniquità, e nel cui spirito non c’è inganno. 3 Mentre tacevo, le mie ossa si consumavano tra i gemiti che facevo tutto il giorno. 4 Poiché giorno e notte la tua mano pesava su di me, il mio vigore era diventato simile all’arsura d’estate. (Sela) 5 Davanti a te ho riconosciuto il mio peccato, non ho coperto la mia iniquità. Ho detto: "Confesserò le mie trasgressioni all’Eterno," e tu hai perdonato l’iniquità del mio peccato.” (Salmo 32:1-5 LND)

Quindi, anche se Davide non aveva detto nulla del suo peccato, non stava bene. Non aveva pace e non aveva gioia. Nel Salmo 51 egli dice:

rendimi la gioia della tua salvezza (Salmo 51:12)

Non aveva gioia. Aveva nascosto il suo peccato per circa un anno vivendo come se tutto andasse bene. Ma grazie a Dio che Lui opera in noi. Infatti, finché taceva il suo cuore era aggravato giorno e notte, perché Dio non gli lasciava avere pace.

E Dio fa la stessa cosa con noi. Noi ci allontaniamo da Dio. Non intendevamo allontanarci da Dio, ma è successo. Ci troviamo presi da qualcosa e cominciamo man mano a raffreddarci, e un bel giorno ci rendiamo conto di essere lontani da Dio. Cosa succede? Finché non riconosciamo pienamente il nostro peccato, abbiamo un cuore aggravato.

L'Inganno di Satana

Vorrei parlare di una tattica che spesso Satana usa. Egli mette nella nostra mente dei pensieri. Infatti quale è il potere di Satana? La menzogna. Dio permette a Satana di mettere i pensieri nella nostra testa. È per quello che dobbiamo rendere ogni pensiero prigioniero di Cristo. Non dobbiamo credere a tutto quello che ci passa per la testa, anche se ci sembra convincente. Dobbiamo valutare con la verità.

Allora supponiamo una situazione in cui man mano il nostro cuore si raffredda. Ci lasciamo prendere dagli impegni, o dai sogni, o dai problemi, o dai piaceri, ma comunque lasciamo che qualcosa cominci a riempire la nostra mente e il nostro cuore, e man mano ci raffreddiamo nei confronti di Dio.

Poi un giorno apriamo gli occhi e ci rendiamo conto che il nostro cuore non è più vicino a Dio.

Forse riconosciamo la nostra condizione nel silenzio della notte, quando siamo soli. Oppure, a volte capita che ci rendiamo conto quanto siamo raffreddati durante il culto, quando ci rendiamo conto che non abbiamo nulla da dire, perché in realtà non stiamo trovando la nostra gioia nel Signore. Oppure, forse condividiamo il culto, ma lo facciamo meccanicamente, quasi per nascondere a noi stessi la nostra condizione. Ma comunque sia, in un modo o nell'altro, arriviamo al punto che ci rendiamo conto che il nostro cuore è lontano da Dio.

Cominciamo a essere molto aggravati per questo. Sappiamo che Dio merita tutto da noi, e riconosciamo che Gli stiamo dando solo le briciole della nostra vita.

In questa condizione, spesso succede che Satana comincia a mettere pensieri falsi nella nostra mente per convincerci che non possiamo tornare a Dio, che non conviene tornare a Dio. Per esempio, ci troviamo con il pensiero che noi non meritiamo il perdono, perché abbiamo peccato troppe volte, o che il nostro peccato è troppo grave. Ci arriva il pensiero che abbiamo già chiesto a Dio perdono più volte per questo peccato, e adesso non ci perdonerà più. Oppure, ci viene in mente il pensiero che abbiamo peccato troppo contro Dio da poter essere perdonati. Magari pensiamo al fatto che Dio è santissimo, e che il nostro peccato è veramente terribile. E perciò, ci vergogniamo di avvicinarci a Dio. Ci sentiamo indegni di poter rivolgerci a Dio ancora un'altra volta per chiedere perdono. E perciò, restiamo lontani da Dio e non andiamo a Dio per il perdono.

Quando abbiamo questi pensieri, ci sentiamo troppo presi dal nostro peccato da poter tornare a Dio. Riconosciamo che Dio merita molto, molto più di quanto gli abbiamo dato, e perciò non ci sentiamo di poter tornare a Dio. Oppure, riconosciamo che abbiamo già chiesto perdono per questi peccati tante volte, e ci sentiamo indegni di poter rientrare nella sua presenza per chiedere perdono di nuovo. E perciò, con un immenso peso sul cuore, restiamo lontani da Dio.

In realtà, questo diventa un cerchio vizioso. Più restiamo lontani da Dio, più indegni ci sentiamo di poter tornare a Dio. Più restiamo lontani da Dio, più sembra impossibile tornare a lui. Inoltre, più restiamo lontani da Dio, più freddo diventa il nostro cuore. E perciò, anche se siamo miserabili, abbiamo sempre meno stimolo di tornare a Dio e ci dimentichiamo quanto è stupenda la comunione.

Il Cuore di Dio Verso Chi è Nel Peccato

Vorrei considerare dalla parola di Dio:

Qual'è il cuore di Dio verso il non credente che si trova immerso nel suo peccato?

Naturalmente per un non credente è un'opera di grazia, Dio apre i suoi occhi affinché riconosca di essere peccatore.

Qual'è il cuore di Dio verso il credente che si trova immerso nel suo peccato?

Per il credente è lo Spirito Santo che gli mostra che è lontano da Dio, e il credente si rende conto e chiede perdono e torna a Dio.

Abbiamo già visto che quando ci troviamo nel peccato, Satana mette menzogne nella nostra mente, che noi non meritiamo di poter tornare a Dio. Probabilmente non pensiamo con quei termini, ma in realtà è quello che stiamo pensando. Cioè, a noi sembra che abbiamo peccato troppo da poter tornare a Dio. Ma se consideriamo questo pensiero, in realtà questo modo di pensare implica che uno può venire a Dio per il perdono per merito. Cioè, questo modo di pensare implica che se uno ha peccato poco, allora è degno di andare a Dio e chiedere perdono. Invece, se ha peccato gravemente, oppure se è caduto per l'ennesima volta nello stesso peccato, non è degno di tornare a Dio per il perdono. Ma che uno abbia peccato molto o poco, nessuno merita il perdono da Dio, il perdono è per grazia.

Fratelli e sorelle, e tutti, voglio dirvi che questo modo di pensare è completamente falso. Nessuno potrebbe mai arrivare ad essere degno di rivolgersi a Dio per il perdono. Il perdono è un dono di grazia. Chi riceve il perdono non merita in alcun senso il perdono. Non si può meritare il perdono, perché il perdono è per merito di Gesù. Dio offre perdono solamente ai peccatori che riconoscono di esserlo, non a chi si ritiene giusto.

Iniziamo con una dichiarazione di Gesù Cristo che troviamo in Marco 2:17. È Gesù che parla.

“E Gesù, udito ciò, disse loro: "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a ravvedimento".” (Marco 2:17 LND)

Gesù è venuto a chiamare i peccatori, non i giusti, persone che hanno peccato e non sono degne di andare a Dio. E perciò, non importa quanto è grave il tuo peccato, Gesù è venuto per te, se tu ti ravvedi.

Un altro versetto che mostra il cuore di Gesù Cristo verso quelli che si trovano nel peccato è Matteo 11:28-30. In questo brano, Gesù Cristo invita coloro che sono aggravati e travagliati ad andare a lui. Comprendiamo che il senso di Gesù è che coloro che sono aggravati a causa dei loro peccati, possono andare da lui e trovare riposo per le loro anime.

“28 Venite a me, voi tutti che siete travagliati e aggravati, ed io vi darò riposo. 29 Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo per le vostre anime. 30 Perché il mio giogo è dolce e il mio peso è leggero!".” (Matteo 11:28-30 LND)

Notate qui che Gesù sta invitando tutti coloro che sono travagliati e aggravati, e offre riposo per le anime. Il vero cuore aggravato è quello aggravato dal peccato. Questo è un invito ad andare a Gesù Cristo per ricevere pieno perdono. Gesù è pronto ad accogliere il più grande peccatore. Infatti, Gesù è andato alla croce proprio per poter offrire il perdono.

Abbiamo già letto Salmo 32, in cui Davide parla del fatto che stava molto male finché non ha confessato il suo peccato. Noi sappiamo che il suo peccato era estremamente grave: adulterio, menzogna, omicidio, e sappiamo che è passato abbastanza tempo dopo che ebbe il figlio da Bath-sceba. probabilmente un anno. Nonostante questo, quando Davide ha confessato il suo peccato fu perdonato! Questo è il cuore di Dio.

Voglio leggere un altro brano che ci aiuta a capire il cuore di Dio nei confronti di qualcuno che si è allontanato molto da Dio. Trovate con me Isaia 55. Leggiamo insieme Isaia 55:1-7. Notate specificamente nel versetto 7 il cuore di Dio verso l'uomo pieno di peccato che si ravvede.

“1 "O voi tutti che siete assetati, venite alle acque, e voi che non avete denaro venite, comprate e mangiate! Venite, comprate senza denaro e senza pagare vino e latte! 2 Perché spendete denaro per ciò che non è pane e il frutto delle vostre fatiche per ciò che non sazia? Ascoltatemi attentamente e mangerete ciò che è buono, e l’anima vostra gusterà cibi succulenti. 3 Porgete l’orecchio e venite a me, ascoltate e la vostra anima vivrà; e io stabilirò con voi un patto eterno, secondo le grazie stabili promesse a Davide. 4 Ecco, io l’ho dato come testimone ai popoli, come principe e comandante dei popoli. 5 Ecco, tu chiamerai una nazione che non conosci, e una nazione che non ti conosce accorrerà a te, a motivo dell’Eterno, il tuo DIO, e del Santo d’Israele, perché egli ti ha glorificato". 6 Cercate l’Eterno mentre lo si può trovare, invocatelo mentre è vicino. 7 Lasci l’empio la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri, e ritorni all’Eterno che avrà compassione di lui, e al nostro DIO che perdona largamente.” (Isaia 55:1-7 LND)

Se consideriamo il contesto di questo brano, vediamo che sta parlando di uomini che si sono allontanati da Dio. Sta parlando di uomini che vengono chiamati empi, e poi c’è anche l'uomo iniquo. Una persona empia è una persona assetata, perché il suo cuore non è soddisfatto. A queste persone Dio dà l'invito di andare da lui per trovare quello che soddisferà il cuore!

Dio chiede all'uomo che vive nel suo peccato di valutare se veramente conviene il peccato. Certo, il peccato ci promette tanto, ma alla fine non ci dà nulla di valore. Questo vediamo nel versetto 2, che dichiara:

2 Perché spendete denaro per ciò che non è pane e il frutto delle vostre fatiche per ciò che non sazia? Ascoltatemi attentamente e mangerete ciò che è buono, e l’anima vostra gusterà cibi succulenti.

Questa è proprio la condizione che Cristo sta descrivendo in Matteo 11:28-30. Cioè, qui, Dio parla di quella persona che si impegna in cose che non possono mai soddisfare il cuore. In altre parole, Dio parla a chi sta vivendo nel peccato. Quella persona può venire a Lui per ricevere quello che solo Dio può fare. E lo fa solo per grazia. Notate che dice che possono venire senza denaro e senza pagare. In altre parole, quello che Dio offre, lo offre per grazia.

Voglio invitarvi a fare molta attenzione al versetto 6. Notate quello che Dio dice, a tutti, ma specificamente a chi sta vivendo nel peccato. Quindi, questo è per quel peccatore che non è mai andato a Dio, e questo è per quel credente che si è allontanato da Dio. Quindi, se tu sei un credente, ma ti sei allontanato da Dio, se il tuo cuore si è raffreddato, e ti sembra impossibile tornare a Dio, allora riconosci che questo brano è proprio per te. E se non sei credente questo brano è anche per te. Leggiamo di nuovo il versetto 6.

6 Cercate l’Eterno mentre lo si può trovare, invocatelo mentre è vicino.

Il fatto che sei lontano da Dio, Dio ti chiama a cercarLo. Ti chiama a invocarLo, dandoti la meravigliosa verità che Dio è vicino. Nonostante quanto tu sei nel peccato, Dio è vicino, ma bisogna ravvedersi.

Cosa significa ravvedersi? Significa cambiare direzione. Non significa andare avanti per la tua strada. Infatti, il versetto 7, ci dichiara una verità meravigliosa! Il versetto 7, è un invito da Dio specificamente a chi sta nel peccato. Leggo questa meraviglioso versetto che ci insegna come è il cuore di Dio.

7 Lasci l’empio la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri, e ritorni all’Eterno che avrà compassione di lui, e al nostro DIO che perdona largamente.” (Isaia 55:7)

O cari fratelli e sorelle, e anche voi che non avete ancora Cristo, notate il cuore di Dio! Dio sta chiamando l'uomo empio, l'uomo iniquo, perciò, quello malvagio, che non ha alcun merito nei confronti di Dio. Lo sta chiamando a ritornare all'Eterno. E a quell'uomo Dio dà la meravigliosa notizia che avrà compassione di lui. Dio qui promette di avere compassione di qualunque persona, per quanto grave può essere il tuo peccato, torna a Dio! Questo è il cuore di Dio.

E poi dice di tornare al nostro Dio che perdona largamente! Questo termine "perdona largamente" vuol dire che Dio non si stanca di perdonare. Vuol dire che Dio è ben pronto a perdonare! Vuol dire che Dio ama perdonare!

Infatti, non vediamo mai un esempio nella Bibbia in cui uno va a Dio ravveduto e Dio non lo perdona. È il cuore di Dio perdonare. Egli perdona sempre, quando l'uomo si ravvede e torna a lui.

E può darsi che tu hai quel pensiero che hai peccato troppo, e sei andato troppe volte a Dio. E quindi, a te sembra che non hai più diritto di andare a lui. Ma qui leggiamo che Dio perdona largamente. Qua, possiamo capire il cuore di Dio leggendo quello che Gesù Cristo dichiara a Pietro, quando Pietro vuole sapere quante volte deve perdonare.

“21 Allora Pietro, accostatosi, gli disse: "Signore, se il mio fratello pecca contro di me, quante volte gli dovrò perdonare? Fino a sette volte?". 22 Gesù gli disse: "Io non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette. 23 Perciò il regno dei cieli è simile ad un re, il quale volle fare i conti con i suoi servi. 24 Avendo iniziato a fare i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti. 25 E non avendo questi di che pagare, il suo padrone comandò che fosse venduto lui con sua moglie, i suoi figli e tutto quanto aveva, perché il debito fosse saldato. 26 Allora quel servo, gettandosi a terra gli si prostrò davanti dicendo: "Signore, abbi pazienza con me e ti pagherò tutto" 27 Mosso a compassione, il padrone di quel servo lo lasciò andare e gli condonò il debito.” (Matteo 18:21-27 LND)

Avete notato? Se Gesù dice che noi dobbiamo perdonare volta dopo volta, senza tener conto, quanto di più Dio ha quel cuore. Notate anche nella parabola che nonostante che il servo aveva un debito immenso, il padrone ha condonato il debito. Dio è pronto a perdonare, non importa il debito. Questo è il cuore di Dio.

Quindi

Quindi, voglio invitare ciascuno a riconoscere che non ha senso restare lontani da Dio. È vero che cadiamo, ma non c'è motivo di restare nel peccato. È vero che il nostro cuore si raffredda, ma non c'è motivo di non ravvederci e tornare a Dio. Non dobbiamo credere ai pensieri che ci arrivano in testa che non siamo degni di tornare. Il fatto è che possiamo tornare non perché siamo degni, ma perché Dio è pronto a perdonare! Questo è il cuore di Dio.

Dio perdona largamente, Dio ama perdonare, Dio ama accogliere coloro che erano lontani, non conviene credere alle menzogne!

Quindi, se tu sei lontano da Dio, non credere ai pensieri sbagliati che non puoi tornare. Dio ti chiama, Dio ti aspetta, Dio è pronto a perdonarti. Torna a Dio, e conoscerai la gioia del perdono.

Certo, ci vuole tempo per riprendere la strada. Però, quando hai il pieno perdono, tu puoi riprendere. Dio ti aspetta. Non esitare.