Aiuto Biblico

Come vedere più di Cristo

Studio di Marco de Felice, www.Aiutobiblico.org per mercoledì, 19 maggio 2021, – cmd dp –

Audio:

Il cuore della salvezza non è quello che tu fai. Il CUORE della salvezza è di avere il cuore fissato su Gesù Cristo.

Allora la buona dottrina è importante. È anche importante servire il Signore e vivere impegnandoci. È anche vero che il frutto della salvezza è amarci gli uni gli altri. Dobbiamo tutti crescere, ma se non amiamo non siamo salvati.

Ma il cuore della salvezza non è tutto quello che noi facciamo. Il cuore della salvezza è guardare a Cristo, a quello che fa Lui. La salvezza è avere FEDE in Gesù Cristo. Vuol dire vedere che Gesù Cristo vale più di ogni altra cosa. Vuol dire cercare la nostra gioia in Cristo. La salvezza è considerare questo: noi amiamo perché Dio ci ha amato per primo. Questo vuol dire guardare a Cristo.

Ci sono tanti brani che ci parlano di tenere i nostri occhi su Cristo e guardare a Dio. Ve ne leggo alcuni.

Prima, leggiamo in Ebrei 12. Nel capitolo precedente, Ebrei 11, sono elencati tutti questi uomini e donne di fede. Poi, Ebrei 12:1-3 inizia parlando di questi testimoni, tutte queste persone che avevano camminato per fede guardando a Dio.

1 Anche noi dunque, essendo circondati da una tale nuvola di testimoni, deposto ogni peso e il peccato che ci sta sempre attorno allettandoci, corriamo con perseveranza la gara che ci è posta davanti, 2 tenendo gli occhi su Gesù, autore e compitore della nostra fede, il quale, per la gioia che gli era posta davanti, soffrì la croce, disprezzando il vituperio, e si è posto a sedere alla destra del trono di Dio. 3 Ora considerate colui che sopportò una tale opposizione contro di sé da parte dei peccatori, affinché non vi stanchiate e veniate meno. (Ebrei 12:1-3)

Il versetto 2 dice: “tenendo gli occhi su Gesù” e poi al versetto 3 “ora considerate colui che sopporta una tale opposizione contro di sé la parte dei peccatori”.

“Considerare” è un verbo che indica di fissare la mente e ripassare nella testa tenendo gli occhi su Gesù.

Non tanto tempo fa qualcuno mi ha scritto chiedendomi cosa vuol dire “pensare a Te nelle veglie della notte”. Vuol dire che Dio è così tanto presente nei miei pensieri, che in mezzo alla notte, penso solo a Lui. Non penso ai problemi o che cosa dovrò fare domani, ma penso a Dio.

Cioè Dio mi viene in mente in modo da farmi vedere quanto sono debole. Vedo le mie cadute ma poi vedo Dio. Fisso gli occhi su Gesù e considero Gesù.

Ricordate bene la storia di Marta e Maria in Luca 10. Voglio notare la prima parte della storia di Marta e Maria iniziando da Luca 10:38, dove Gesù spiega a Marta che la scelta di Maria era la scelta giusta.

“38 Ora, mentre essi erano in cammino, avvenne che egli entrò in un villaggio; e una certa donna, di nome Marta, lo ricevette in casa sua. 39 Or ella aveva una sorella che si chiamava Maria, la quale si pose a sedere ai piedi di Gesù, e ascoltava la sua parola. 40 Ma Marta, tutta presa dalle molte faccende, si avvicinò e disse: "Signore, non t’importa che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti". 41 Ma Gesù, rispondendo, le disse: "Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti inquieti per molte cose; 42 ma una sola cosa è necessaria, e Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta".” (Luca 10:38-42 LND)

Le faccende ci saranno tolte a causa della vecchiaia, della malattia, della debolezza o della morte fisica, e non potremo più fare le faccende. Ci saranno tolte le ricchezze e l'approvazione degli uomini. Tutto quello che nella vita è bello ci sarà tolto.

Penso che Marta trovava una certa soddisfazione nel fare le faccende. Si dedicava alle faccende. Era tutta presa dalle faccende e ci teneva a fare un buon lavoro per un buon motivo: curare il Signore e prendersi cura della famiglia. Però era tutta presa con ciò che le sarebbe stato tolto, Maria ha scelto la parte che non le sarà tolta. Maria ha scelto di sedersi ai piedi di Gesù, di fissare gli occhi su di Lui, e di voler ascoltare Gesù.

Nell'Antico Testamento, leggiamo alcuni versetti nel Salmo 73. Il Salmo 73 parla del fatto che Asaf era turbato perché i malvagi avevano prosperità e lui aveva tanti problemi. Alla fine però, ha riconosciuto il suo peccato.

Salmo 73:21-26

“21 Quando il mio cuore era inacerbito e mi sentivo trafitto internamente 22 io ero insensato e senza intendimento; davanti a te ero come una bestia. 23 Ma pure io sono sempre con te; tu mi hai preso per la mano destra. 24 Tu mi guiderai col tuo consiglio e poi mi porterai nella gloria. 25 Chi ho io in cielo fuor di te? E sulla terra io non desidero altri che te. 26 La mia carne e il mio cuore possono venir meno, ma DIO è la rocca del mio cuore e la mia parte in eterno.” (Salmo 73:21-26 LND)

Può un marito e/o una moglie essere la tua parte in eterno? Possono i figli essere la tua parte in eterno? Può un ministero, un lavoro, un piacere o qualunque altra cosa riempire il cuore? No, solo Dio. Il salmista ha capito che solo Dio può essere la sua parte in eterno.

In Filippesi 3:20-21 è scritto:

20 La nostra cittadinanza infatti è nei cieli, da dove aspettiamo pure il Salvatore, il Signor Gesù Cristo, 21 il quale trasformerà il nostro umile corpo, affinché sia reso conforme al suo corpo glorioso, secondo la sua potenza che lo mette in grado di sottoporre a sé tutte le cose.(Filippesi 3:20,21)

Quando la Bibbia dice “da dove aspettiamo pure il Salvatore”, aspettare non vuol dire che si arriverà. “Aspettare” è un verbo molto attivo.

È come una famiglia con i bambini che desiderano un cane, un gatto, un elefante o uno struzzo. Vogliono questo animale e dicono: “possiamo avere un elefante?”. Finalmente, dopo anni di richieste al Signore, il loro papà viaggia verso un posto lontano per andare a prendere l'elefante per loro. Prima di partire per tornare a casa, il papà manda le foto di lui con l'elefante dietro nel carrello attaccato all’auto, e i bambini aspettano il ritorno del papà con l’elefante.

Con quale cuore aspettano l'elefante? Vanno a fare altre cose o aspettano contando le ore? Vanno a nuotare o chiedono in continuazione: “mamma quando arriva?”. Per le ore che mancano, guardano l'orologio, aspettando, finché il papà non torna a casa con l’enorme carrello dietro la macchina e l’elefante che i bambini aspettavano.

Con quale cuore aspetta una donna un bambino? Ci pensa ogni tanto? Dice: “oh, è vero un domani nascerà.” No, lei sta contando i giorni e non vede l'ora.

“Aspettare” è un’azione attiva.

Allora la domanda: stiamo aspettando Cristo? Ci alziamo al mattino dicendo: “Signore, forse oggi tornerai”?

L'Apostolo Paolo era vicino alla morte. Lui era in prigione a Roma e sapeva che a breve lo avrebbero ucciso. Lui era consapevole che stavano per metterlo a morte. Dalla prigione lui scrisse in 2 Timoteo 4:6-8

6 Perché, quanto a me, sto per essere offerto in libazione, e il tempo della mia dipartita è vicino. 7 Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho serbato la fede. 8 Per il resto, mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno, e non solo a me, ma anche a tutti quelli che hanno amato la sua apparizione. (2Timoteo 4:6-8)

Mi dispiace dirvi che non sempre amo l'apparizione di Gesù Cristo. Non sempre sono come Maria che sta lì tutta presa ai piedi di Gesù. Non è sempre il mio cuore. Non sempre considero colui che ha sopportato la croce per me. Non sempre tengo gli occhi su Gesù Cristo; ma che cosa succede quando viviamo così?

Risultati di vivere così

Che cosa succede quando viviamo tenendo gli occhi su Cristo?

In breve, quando dimoriamo in Cristo, la nostra gioia sarà piena.

Giovanni 15:11

“Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia piena.” (Giovanni 15:11 LND)

“Vi ho detto queste cose”: le cose riguardo a come dimorare in Cristo e avere una vita legata a Cristo che porta frutto.

È Cristo che parla in Giovanni 15:11 – “affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia piena” vuol dire avere in noi quella pace nel cuore che supera la conoscenza. Vuol dire avere gioia in Cristo. Vuol dire avere una vita che è piena di frutto spirituale. Vuol dire avere una vita fruttuosa che fa sì che, quando saremo arrivati davanti a Gesù, Lui dirà:

Bene servo buono e fedele… entra nella gioia del tuo signore” (Matteo 25:21)

Una vita così non ha confronti! Ma noi non viviamo sempre così. Perché non viviamo così? Prego che sia chiaro che è meraviglioso quando viviamo così.

Ma allora, perché non viviamo così? Qual è il più grande motivo per cui noi non viviamo amando l'apparizione di Gesù? Il nostro peccato! Ci sono tante cose. C’è il mondo con le migliaia di distrazioni, ci sono le faccende di Marta, ci sono le abitudini sbagliate, c'è la stanchezza, e c'è un cuore raffreddato. Ma il più grande ostacolo è il nostro peccato.

Allora attenzione! Io posso vivere per Cristo e servire Cristo al punto di stancarmi, affaticarmi e fare le cose giuste dalla mattina alla sera, ma posso farlo per abitudine. Posso farlo perché sono fatto così o posso farlo a causa del mio orgoglio. Ci sono tante mamme e anche alcuni papà non credenti che si dedicano alla famiglia al punto di stancarsi. Esistono tantissime mamme così, che non lo fanno per il Signore. È semplicemente il loro carattere. Si dedicano alla famiglia e sono le prime ad alzarsi e sono le ultime ad andare a letto. Lavorano tutto il giorno per gli altri. Noi possiamo servire il Signore, curare la famiglia, dedicarci alla casa ed impegnarci ad aiutare gli altri, ma senza amare il Signore.

Infatti, se abbiamo peccato e non lo stiamo confessando, non ameremo Gesù. Il nostro amore per Cristo non può essere più alto e più grande di quanto riconosciamo i nostri peccati e li odiamo e confessiamo. Se tu odi la riprensione, tu non puoi amare Cristo, perché tu odi vedere proprio quello che ti farà vedere Cristo come prezioso!

Cristo non è prezioso perché ci dà una bella vita, perché un credente può anche avere una vita molto pesante. Cristo non è prezioso perché mi darà il cielo; il cielo ci sarà un domani, ma io vivo qui oggi. Cristo è prezioso perché per mezzo di lui sono stato perdonato. Ma se io odio la riprensione perché non voglio vedere i miei peccati, io non posso amare Cristo.

Ricordate quando Gesù andò in casa di quel fariseo di nome Simone, ed è venuta la donna peccatrice? Quella donna unse i piedi di Gesù con le lacrime, e li asciugò con i suoi capelli, e Simone pensò:

39 Se costui fosse profeta, saprebbechi e quale genere di persona è la donna che lo tocca, perché è una peccatrice.” (Luca 7:39 LND)

Ma Gesù disse a Simone:

40 … "Simone, ho qualche cosa da dirti"… 41 … "Un creditore aveva due debitori; l’uno gli doveva cinquecento denari e l’altro cinquanta. 42 E non avendo essi di che pagare, egli condonò il debito ad entrambi. Dimmi dunque: chi di loro lo amerà di più?". (Luca 7:40-42 LND)

Leggiamo la risposta di Simone e poi di Gesù:

43 … "Suppongo sia colui al quale egli ha condonato di più". E Gesù gli disse: "Hai giudicato giustamente". 44 Poi, volgendosi verso la donna, disse a Simone: "Vedi questa donna? Io sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato dell’acqua per lavare i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i capelli del suo capo. 45 Tu non mi hai dato neppure un bacio; ma lei, da quando sono entrato, non ha smesso di baciarmi i piedi. 46 Tu non mi hai unto il capo di olio; ma lei ha unto i miei piedi di olio profumato. 47 Perciò ti dico che i suoi molti peccati le sono perdonati, perché ha molto amato; ma colui al quale poco è perdonato, poco ama".

Cosa ci fa amare Cristo più di qualsiasi cosa? Il perdono.

Ostacoli a vivere così

il nostro peccato (la carne)

Il nostro peccato è un ostacolo che ci impedisce di vedere Cristo. Anzi, è l’ostacolo più grande di qualsiasi altra cosa dal vedere Cristo.

Se abbiamo del peccato non confessato, non vedremo tanto di Cristo. Il nostro cuore non può essere ripieno di Cristo.

Possiamo fare di tutto per avvicinarci a Cristo. Possiamo pregare, possiamo chiedere aiuto a Dio, possiamo digiunare, e possiamo darci da fare, ma senza vedere più di Cristo.

NULLA ci ostacola dal vedere Cristo quanto il nostro peccato non confessato.

Se hai peccato contro un fratello o una sorella, serve confessare questo, non solo a Dio, ma anche a quella persona.

Trovate Matteo 5:23-25.

Mentre leggiamo questi versetti, tenete in mente che nell'Antico Testamento si portavano offerte al Signore: offerte di grano e olio, ma soprattutto offerte di animali.

Nel Nuovo Testamento, invece, quali sono le offerte o i sacrifici che offriamo a Dio? In Ebrei 13 dice che questi sacrifici sono lodi e ringraziamenti. Allora la tua offerta non è più un animale, ma sono le lodi ed i ringraziamenti.

In Matteo 5:23-25 Gesù dice:

“23 Se tu dunque stai per presentare la tua offerta all’altare, e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te, 24 lascia lì la tua offerta davanti all’altare e va’ prima a riconciliarti con tuo fratello; poi torna e presenta la tua offerta. 25 Fa’ presto un accordo amichevole con il tuo avversario, mentre sei sulla via con lui, che talora il tuo avversario non ti dia in mano del giudice e il giudice ti consegni alla guardia e tu sia messo prigione” (Matteo 5:23-25 LND)

Dio non accetta le nostre offerte, la nostra lode, e le nostre preghiere se non abbiamo chiesto perdono per il nostro peccato.Puoi pregare quanto vuoi, ma se “ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te”, allora tu hai peccato contro tuo fratello o tua sorella senza aver chiesto perdono a lui o a lei. Tu puoi fare ore di preghiera senza essere ascoltato perché Dio non gradisce le preghiere fatte con peccato non confessato nella propria vita. Tu puoi lodare, cantare, e fare tutto quello che vuoi, ma Dio non ascolta le tue preghiere perché vede il tuo peccato. Tu stai offrendo a Lui, lodi e preghiere con mani macchiate dal peccato. Quindi, “lascia lì la tua offerta e va’ prima a riconciliarti con tuo fratello;poi torna e presenta la tua offerta” e Dio accetterà la tua offerta come un odore soave.

Isaia 59:1,2 dice:

“1 Ecco, la mano dell’Eterno non è troppo corta per salvare, né il suo orecchio troppo duro per udire. 2 Ma le vostre iniquità hanno prodotto una separazione fra voi e il vostro DIO e i vostri peccati hanno fatto nascondere la sua faccia da voi, per non darvi ascolto.” (Isaia 59:1-2 LND)

Questo non è un insegnamento per i pagani; è un insegnamento per il popolo di Dio. Se le vostre iniquità hanno prodotto una separazione fra voi e il vostro Dio, Lui non vi darà ascolto.

O che possiamo vedere quanto il nostro peccato è un ostacolo da dimorare in Cristo e vedere più di Cristo. O che possiamo vedere quanto è grave il nostro peccato, quanto è un inganno e quanto ci ostacola dal capire quanto Cristo è grande e meraviglioso. Cristo è grande e meraviglioso perché in Lui c’è perdono per noi quando confessiamo i nostri peccati.

Quando ci umiliamo, Dio è pronto a perdonarci. In 1 Giovanni 1:8-10 è scritto:

8 Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. 9 Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. 10 Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo e la sua parola non è in noi. (1Giovanni 1:8-10)

La vera salvezza crea un cuore che è pronto a vedere il proprio peccato.

Leggiamo in Giacomo 5:13-16 dove parla di varie situazioni in cui dobbiamo pregare gli uni per gli altri.

Poi il brano parla di chi è disciplinato da Dio. Questa persona è schiacciata dalla mano di Dio con una malattia. Come dice in 1 Corinzi 11, spesso la malattia può essere il risultato della disciplina di Dio. Notate che questo infermo chiama gli anziani perché finalmente riconosce il suo peccato e vuole chiederli perdono. Gli anziani l’avevano esortato e ammonito, ma non voleva ascoltare. Ora l’infermo vuole confessare il suo peccato. Notate quello che dice in Giacomo 5:13-16

13 C’è tra voi qualcuno che soffre afflizioni? Preghi. C’è qualcuno d’animo lieto? Canti inni di lode. 14 C’è tra voi qualcuno infermo? Chiami gli anziani della chiesa, ed essi preghino su di lui, ungendolo di olio nel nome del Signore, 15 e la preghiera della fede salverà il malato e il Signore lo ristabilirà; e se ha commesso dei peccati, gli saranno perdonati. 16 Confessate i vostri falli gli uni agli altri e pregate gli uni per gli altri, affinché siate guariti; molto può la preghiera del giusto, fatta con efficacia. (Giacomo 5:13-16)

Confessiamo i nostri falli, ovvero, i nostri peccati, gli uni agli altri. In altre parole, quando pecchiamo, confessiamo a coloro contro i quali abbiamo peccato. Dobbiamo confessare tutto a Dio ma dobbiamo anche confessare alle persone contro le quali pecchiamo.

Poi dice: “pregate gli uni per gli altri affinché siate guariti”. Quindi, quando confesso sinceramente i miei peccati agli altri e mi perdonano, pregano per me e Dio toglie la Sua disciplina; l’infermità in questo caso.

L'infermità viene menzionata in1 Corinzi 11 dove dice: “Per questa ragione (chi prende la cena del Signore indegnamente perché ha peccato non confessato nella vita) fra voi vi sono molti infermi e malati, e molti muoiono.” (1Corinzi 11:30 LND) Spesso il Signore aggrava fisicamente e aggrava il cuore per i peccati non confessati. È essenziale confessare i nostri peccati a Dio e confessarli gli uni agli altri.

Che cosa ci ostacola dal confessare i peccati? Solitamente, è il nostro orgoglio che ci ostacola dal confessare agli altri.

O che possiamo capire che non voler confessare il peccato, vuol dire vivere lontani da Dio e non vedere Cristo. Cristo è prezioso in proporzione a quanto riconosciamo e confessiamo i nostri peccati.

Le faccende: Marta e Maria

I nostri peccati non confessati sono il più grande ostacolo a vedere Cristo. Ma vorrei menzionare anche alcuni altri ostacoli.

Tanti di noi abbiamo tante cose da fare. Sono cose giuste e buone. Ma, se prendono primo posto nel nostro cuore, possono ostacolarci dal vedere Cristo.

Torniamo in Luca 10 alla storia di Maria e Marta e consideriamo l’ostacolo delle faccende. Marta aveva un cuore per Gesù. Aveva invitato Gesù a casa sua e lei credeva in Gesù. Dopo, troviamo che lei credeva nella risurrezione in Gesù. Marta era una buona credente, eppure aveva questo peccato di essere presa dalle faccende e non vedere il valore di Cristo.

Leggo di nuovo in Luca 10:38-42:

“38 Ora, mentre essi erano in cammino, avvenne che egli entrò in un villaggio; e una certa donna, di nome Marta, lo ricevette in casa sua. 39 Or ella aveva una sorella che si chiamava Maria, la quale si pose a sedere ai piedi di Gesù, e ascoltava la sua parola. 40 Ma Marta, tutta presa dalle molte faccende, si avvicinò e disse: "Signore, non t’importa che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti". 41 Ma Gesù, rispondendo, le disse: "Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti inquieti per molte cose; 42 ma una sola cosa è necessaria, e Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta".” (Luca 10:38-42 LND)

Le cose pratiche fanno parte della vita e sono da fare. Può essere che dedichiamo troppo pensiero o troppo tempo alle faccende perché non siamo organizzati bene, o perché prendiamo troppo tempo per fare i lavori, o perché siamo perfezionisti. A volte, cerchiamo di fare quello che non serve. È importante capire che dobbiamo fare le cose pratiche, però, non devono prendere il posto di vedere Cristo.

D’altra parte, guardare a Cristo NON vuol dire passare ore al giorno in preghiera e leggendo. Questa non è la volontà di Dio. Dio ha creato un mondo in cui bisogna lavorare dalla mattina alla sera con fatica e con travaglio, in mezzo alle spine, con il sudore della fronte, per avere abbastanza da mangiare. Quindi, nel piano di Dio, non posso passare ore al giorno in preghiera.

Vado al culto la domenica e lodo il Signore con gli altri; magari invito altri a casa e dedichiamo del tempo a condividere la parola di Cristo e parlare insieme con salmi, inni e cantici spirituali. Posso prendere qualche ora ma non posso prendere 20 ore alla settimana. Non abbiamo quel tempo.

Quindi, Gesù non sta dicendo di non fare le faccende. È una questione di dov’è il nostro cuore. Notate che Marta era tutta presa dalle molte faccende.

“Gesù, rispondendo, le disse: "Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti inquieti per molte cose…".

Una mamma, per esempio, può essere presa con le faccende al punto che quando arriva il figlio, gli dice: “non vedi che sono impegnata?” Ma, lei può amare e fare le faccende. Non deve lavorare con agitazione, essendo inquieta o preoccupata, ma può fare le faccende con tranquillità e svolgerle con amore. Possiamo fare i lavori e le nostre faccende, ma possiamo farle con il cuore, pensando al Signore.

Se ho un cuore agitato, il problema non sono le faccende. Il problema è come le sto vedendo. Le sto vedendo troppo importanti. Magari sto cercando il mio valore nel fare un buon lavoro. Se faccio il mio lavoro per il Signore, guardando a Lui, farò un buon lavoro, ma la mia soddisfazione non verrà da quello, verrà dal Signore.

Ci sono cose da fare, ma dobbiamo cercare di soddisfare il nostro cuore in Gesù Cristo.

Il mondo: mille distrazioni

Un altro ostacolo dal tenere gli occhi su Cristo, è il mondo con mille distrazioni: guardando lo smartphone; leggendo i messaggi, o le notizie, o le previsioni del tempo 20 volte al giorno, Facebook. Possiamo perdere tempo in questo e in quell'altro. Dobbiamo riconoscere che queste cose sono distrazioni.

Una cosa da imparare come genitori e serve anche insegnarla ai figli. Se io investo 100€ in qualcosa, dopo posso investire gli stessi 100 € in qualcos'altro? Se io investo 5 minuti in questo, posso investire quei 5 minuti in qualcos'altro? Se io faccio una cosa che mi piace, posso usare quel tempo per amare gli altri? Se io spendo del tempo, quel tempo svanisce e non posso spenderlo di nuovo. È già passato. Il mondo mi offre mille cose che non hanno importanza.

Poco fa, una persona con cui sono andato all’università, ha trovato il mio indirizzo email e mi ha inviato un messaggio 25 anni dopo che mi sono laureato! All'università in America si vive tutti insieme in campus e dormitori, si mangia insieme, si seguono le lezioni insieme, e ci si conosce molto bene. È un piccolo mondo! Comunque, questo conoscente mi ha scritto elencando tutte le cose che si ricordava di me. Non era nulla di brutto, ma nulla che riguardava Dio. Mi ha detto: “tu eri molto bravo in questo e tu eri bravo in quello”. Io mi sono vergognato perché è vero che ero bravo in quelle cose, perché mi buttavo in ciò che mi piaceva, ma erano cose che non avevano nessun valore spirituale. Leggendo la sua e-mail e quello che si ricordava di me, mi sono vergognato davanti a Dio. Ho pensato: “Signore, io non vivevo per Te! La mia vita in quell'epoca, era sprecata.” Andavo in chiesa per qualche servizio cristiano, ma il mio cuore era concentrato sui miei piaceri e questa persona si ricordava di me perché “ero bravo”. Che tristezza. Che rimorso che ho degli anni che ho sprecato!

Nella lettera ai Filippesi, Paolo prega per i credenti quello che io prego per me stesso e per voi. Filippesi 1:9-11 dice:

“9 E per questo prego che il vostro amore abbondi sempre di più in conoscenza e in ogni discernimento, 10 affinché discerniate le cose eccellenti e possiate essere puri e senza macchia per il giorno di Cristo, 11 ripieni di frutti di giustizia che si hanno per mezzo di Gesù Cristo, alla gloria e lode di Dio.” (Filippesi 1:9-11 LND)

Posso dirvi una cosa? Io non arriverò davanti a Cristo ripieno di frutti di giustizia perché ho sprecato anni. Io ero credente all'università ma non ho portato frutto, quindi quando arriverò alla fine e io mi troverò davanti a Cristo, la mia vita non sarà ripiena di frutti perché ho sprecato anni, anni di vergogna. Non vivevo nel peccato, ma non vivevo per il Signore. Adesso non voglio scegliere le cose non buone, ma le cose eccellenti.

Efesini 5:15 dice:

“15 Badate dunque di camminare con diligenza non da stolti, ma come saggi, 16 riscattando il tempo, perché i giorni sono malvagi. 17 Non siate perciò disavveduti, ma intendete quale sia la volontà del Signore. 18 E non vi inebriate di vino, nel quale vi è dissolutezza, ma siate ripieni di Spirito, 19 parlando a voi stessi con salmi, inni e cantici spirituali, cantando e salmeggiando nel vostro cuore al Signore, 20 rendendo continuamente grazie per ogni cosa a Dio e Padre nel nome del Signor nostro Gesù Cristo; 21 sottomettetevi gli uni agli altri nel timore di Dio.” (Efesini 5:15-20 LND)

Questo passo parla di non camminare da stolti sprecando il proprio tempo, ma di camminare da saggi, riscattando il tempo, scegliendo il bene e ricordando che il nostro Signore sta arrivando e che vogliamo portare gloria a Lui!

Le faccende e le mille distrazioni del mondo mi ostacolano dal vedere Cristo.

Abitudini

A volte le brutte abitudini possono ostacolarci dal vedere Cristo.

Impegni, stanchezza

Posso avere impegni ed essere sempre stanco. Dio sa che siamo deboli. Anche qua il problema non è il tempo, ma il cuore.

Allora, se io sono sempre stanco, forse è la stagione che Dio mi ha dato. Una giovane mamma che allatta un figlio, sarà stanca quasi sempre. È la stagione in cui Dio l’ha messa.

Oppure una persona cura un genitore o il nonno con l'Alzheimer che, a causa dell'Alzheimer non dorme, ed è sempre confuso. La persona che cura il genitore con L'Alzheimer sarà sempre stanca dalla mattina alla notte.

Ci sono stagioni in cui saremo stanchi, ma le mie circostanze non devono ostacolarmi dal vedere se in Cristo il mio cuore è giusto, se sto confessando i miei peccati, e se sto vedendo quanto gli altri sono preziosi e vedo Cristo tramite loro. Grazie a Dio!

Forse dici, “eh, ma non riesco perché io sono sempre troppo stanco!” Non siamo troppo stanchi. Possiamo essere stanchi di cuore e di mente, ma abbiamo lo Spirito Santo, quindi siamo responsabili per i nostri pensieri e per i nostri peccati.

Quando sei stanco, tu pecchi molto di più? Dici le cose con cattiveria? Sei molto brusco? È la stanchezza che ti fa peccare? Se il problema non è la stanchezza, qual è il problema? Che cosa fa la stanchezza? Rivela quello che tu hai nel cuore. La stanchezza non ci fa peccare, la stanchezza ci rivela quello che abbiamo nel cuore.

Se tu “schiacci” una persona che ha un cuore puro, cosa esce? Purezza. Se “schiacci” una persona con stanchezza e con tribolazioni, con problemi e con ingiustizie, che all'esterno sembra molto santa e pura, ma dentro ha del marcio, che cosa esce dal cuore?

Io ringrazio Dio per la stanchezza. La stanchezza mi aiuta, se sono umile, a vedere il mio cuore molto di più di quando sto bene. Nella stanchezza vedo veramente la mia condizione spirituale. Allora posso dire: “Oh Signore! È brutto vedere, ma grazie che mi mostri quello che ho ancora nel cuore”. Invece, se dici, “eh, no no, ma ero stanco…”, implichi che non era il tuo cuore. No! Era il tuo cuore. La stanchezza è uno strumento di Dio per farmi vedere di più di Cristo, perché vedendo il mio cuore, vedendo il peccato nel cuore e confessando umilmente quel peccato, vedo più di Cristo. Quindi, la stanchezza in sé può essere un grande strumento per farmi vedere di più di Cristo. Non è un motivo che mi ostacola da Cristo, mi mostra più di Cristo.

Un cuore raffreddato

Ci sono tanti altri ostacoli dal vedere più di Cristo.

Certamente un cuore raffreddato può ostacolarci dal vedere più di Cristo.

Chiediamo a Dio di cambiare il nostro cuore quando è freddo e indifferente.

Mancanza di buona compagnia

Vorrei menzionare un ultimo ostacolo a vedere di più di Cristo: quello di non avere abbastanza buona compagnia, altri credenti che stanno vedendo molto di Cristo e che mi aiutano a vedere di più di Cristo.

Vederci al culto è bellissimo, ma non basta. Mi serve una buona compagnia durante la settimana. Mi servono persone che possono farmi commenti e che possono aiutarmi con i miei pensieri tutti i giorni. E vogliamo anche noi aiutare gli altri. Mi servono persone che possono avere un ruolo nella mia vita e che possano parlarmi di Cristo.

Qual è la nostra tendenza carnale quando non stiamo bene spiritualmente? Qual è la nostra tendenza? Tendiamo ad essere presi con le faccende, con la stanchezza, con cuori raffreddati e alla fine non cerchiamo le persone che possono aiutarci. Dobbiamo combattere e dire, “Signore, ho bisogno di vederTi di più. Il mio cuore non arde per Te. Quindi ho bisogno di persone che possano aiutarmi, anche se non ho voglia di vedere altre persone nella mia vita.”

Non viviamo per le nostre voglie, ma facciamo quello che sappiamo essere giusto. Questo è importante! Spesso non vogliamo fare la cosa giusta. Quella è la nostra carne. Facciamo la cosa giusta nella forza del Signore, contro la carne. Preghiamo al Signore: “La mia carne non vuole più di Te,ma prego affinché l'uomo interiore voglia più di Te!” Facciamo le cose giuste, mettiamoci nella posizione giusta, e il Signore comincerà ad operare.

Conclusione

Il cuore della vita cristiana è vedere più di Cristo. È avere gli occhi fissi su Cristo, Colui che mi dà la gioia della salvezza e che mi dona una vita in cui Dio, tramite me, produce frutto. Questo è meraviglioso!

Il problema è che spesso non abbiamo gli occhi su Cristo. Ho elencato vari motivi per cui non abbiamo gli occhi su Cristo. Il più grande è il peccato non confessato. Se vuoi più di Cristo, chiedi a Dio: “Signore, mostrami il mio peccato e non mi importa come. Mandami le persone cattive,che mi parlano duramente; basta che mi fai vedere il mio peccato.” La persona che prega così, vedrà più di Cristo.Vogliamo vedere il nostro peccato veramente, perché vogliamo vedere più di Cristo? Dio potrebbe mandarci persone che non ci parleranno con gentilezza, perché se uno ci parla con gentilezza, non è tanto difficile relazionarci con lui. Ma se uno ci parla in modo ingiusto, potremmo agire nel peccato pensando che non sia giusto. Dio sa questo e si serve di quella persona per farci vedere di più di un nostro peccato.

Vuoi più di Cristo? Prega Dio che ti mostri il tuo peccato e avrai più di Cristo. Non c'è nulla di paragonabile ad avere più di Cristo.

Allora, vi faccio una domanda molto semplice: chi aveva più gioia? Marta che si dava da fare preparandoun pasto per Gesù, o Maria che stavaai piedi di Gesù, presa con tutto quello che Gesù diceva”? Quale delle due aveva più gioia?

Oh, che possiamo essere come Maria. Cosa dice Paolo: “una cosa faccio, dimenticando le cose che stanno dietro, e protendendomi verso quelle che stanno davanti” (Filippesi 3:13). Una cosa faccio: voglio più di Cristo. Se tu vuoi più di Cristo, Dio penserà a tutto il resto. O che possiamo vedere più di Cristo!