Aiuto Biblico

Liberi dalla colpa

Sermone di Marco de Felice, www.AiutoBiblico.org per mercoledì, 9 aprile 2014 –- cmd dp –-
Descrizione: Uno dei pesi più grandi della vita è il senso di colpa. La liberazione non si ha negando la colpa, ma confessandola per ricevere il perdono in Gesù Cristo.
Parole chiave: colpa, perdono, senso di colpa, redenzione.

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Uno dei pesi più grandi che esiste nella nostra vita, qualcosa che è comune a tutti gli uomini, è il peso della colpa. Non c'è quasi nulla che aggrava il nostro cuore quanto il peso della colpa.

Ma che cos'è il senso di colpa, e perché lo abbiamo? E soprattutto, come possiamo essere veramente liberi del peso della nostra colpa?

Il motivo per cui sentiamo la colpa è molto semplice: è perché siamo colpevoli. Ma per capire perché siamo colpevoli, dobbiamo ricordare che quando Dio ha creato il mondo, dopo aver creato gli animali, ha creato l'uomo, e lo ha creato ad immagine di Dio. Noi siamo ad immagine di Dio, e questo non si riferisce all'aspetto fisico, perché Dio non ha corpo, ma piuttosto vuol dire in senso spirituale. Dio è spirito, e perciò anche l'uomo è spirito. Il fatto che anche noi siamo spirito ci permette di essere in comunione con Dio. Inoltre, visto che siamo fatti ad immagine di Dio, che vuol dire che siamo creature morali, e quindi possiamo fare del bene e possiamo fare del male. Un animale non può fare il bene o il male. Un animale semplicemente segue i suoi istinti, e fa quello che gli viene naturale. Invece l'uomo è spirituale, ed ha una coscienza, quindi può andare contro quello che in coscienza sa che è giusto, facendo il male, come può anche fare quello che sa essere giusto.

Quando scegliamo di fare il male, sia che ce ne rendiamo conto o meno, diventiamo colpevoli davanti a Dio. Questo perché ogni peccato è un peccato contro Dio. Dio è il metro della santità, ed ogni peccato è contro Lui. Dio ci ha dato una coscienza, e molto spesso quando pecchiamo la nostra coscienza ci fa capire che siamo colpevoli. E' anche vero che a volte la nostra coscienza è addormentata, e non ci permette di riconoscere la nostra colpa. Però, in linea generale la nostra coscienza ci fa sentire un peso quando siamo colpevoli.

Allora è importante capire la differenza fra essere colpevoli e sentire la colpa. Noi possiamo rendere la nostra coscienza insensibile, al punto che spesso non sentiamo la colpa, anche quando siamo colpevoli. La colpa è una condizione davanti a Dio. Se abbiamo peccato siamo colpevoli. Se quel peccato viene tolto, allora non siamo più colpevoli. Più avanti, vedremo come possiamo essere veramente liberati dalla nostra colpa. Però, quando pecchiamo siamo comunque colpevoli, se sentiamo o non sentiamo la colpa del nostro peccato. Siamo colpevoli quando abbiamo uno o più peccati sul nostro conto nei confronti di Dio. A volte sentiamo il peso della nostra colpa. Ed è un peso terribile. Invece, in altri momenti, o perché la nostra coscienza è addormentata, o per altri motivi, possiamo non sentire il peso della nostra colpa.

Il peso della colpa

Sappiamo tutti che spesso sentiamo il peso della nostra colpa. Infatti, il peso della colpa è una delle cose più terribili della nostra vita. Poche cose possono affliggere il nostro cuore quanto sentire il peso della nostra colpa. La colpa è un peso che affligge più di qualsiasi altro peso. Può arrivare nel mezzo alla notte. Può essere un peso segreto, di cui nessun altro è a conoscenza. Può durare anni e anni. Infatti, tante persone portano il peso della loro colpa tutta la vita, e muoiono con quel peso. Quando tu sei afflitto dal peso della colpa, è impossibile avere vera e piena pace nel tuo cuore.

Peggio ancora, quando senti il peso della vera colpa, non puoi avere una stretta comunione con Dio. Dal momento in cui hai colpa nei confronti di qualcuno, non puoi avere un buon rapporto con quella persona. La vera comunione viene danneggiata quando c'è la colpa. Quindi, la colpa è una delle cose peggiori di tutta la vita. E quindi, in un certo senso il bisogno più grande dell'uomo è quello di essere liberato dalla sua colpa.

Tre tipi di colpa

Quando parliamo di colpa, è importante capire che esiste la vera colpa, ed esiste anche un senso di colpa che non è per una vera colpa. È un falso senso di colpa. Infatti, ci sono tre tipi di senso di colpa.

Il senso di colpa può riguardare un:

1 – Peccato specifico e vero, non ancora confessato

2 – Peccato specifico e vero, ma già confessato e quindi, già perdonato.

3 – La sensazione di aver peccato, quando in realtà non c'è peccato. Facilmente ci sentiamo colpevoli quando in realtà non siamo colpevoli. La vera colpa è andare contro un comandamento di Dio.

Parliamo di questi tre tipi di senso di colpa.

Un peccato specifico, non ancora confessato

Il senso di colpa dovuto al fatto che abbiamo peccato contro un comandamento di Dio viene da Dio ed è giusto sentirlo. Quando pecchiamo, diventiamo colpevoli davanti a Dio, ed è giusto che sentiamo la nostra colpa. Questo senso di colpa dovrebbe spingerci a ravvederci e confessare il nostro peccato, per ricevere il perdono che Dio ci offre gratuitamente in Cristo Gesù.

Peccato vero, ma già Confessato e Perdonato

Il secondo tipo di senso di colpa è quando ci sentiamo colpevoli per un peccato che abbiamo commesso, però, abbiamo già confessato quel peccato a Dio, e perciò, siamo stati perdonati. Questo senso di colpa NON viene da Dio. Questo senso di colpa serve solo per scoraggiarci. Questo ci porta a non essere concentrati su quello che dovremmo fare, ed infine ci porta a peccare di più in altri modi.

Senso di Colpa per la Sensazione di aver Peccato

Il terzo senso di colpa è quello che si prova quando si ha la sensazione di avere peccato, per quello che Dio non considera un peccato.

Per esempio, possiamo credere che qualcosa che Dio permette sia peccato, e possiamo avere la vaga sensazione di non aver fatto abbastanza. Possiamo avere altri pensieri che ci portano a sentirci colpevoli quando non lo siamo.

Avere questo tipo di senso di colpa diventa una catena che ci lega e ci ostacola molto dal godere la gioia della salvezza. Inoltre, ci ostacola dall'impegnarci per Dio.

Come Tendiamo a Reagire alla nostra Colpa

Vogliamo considerare come dobbiamo reagire riguardo ad ognuno di questi modi di sentirsi in colpa. Però prima voglio considerare come tendiamo solitamente a reagire alla nostra colpa.

Teniamo in mente che il nostro peccato di fondo è l'orgoglio. Per natura siamo creature orgogliose. Vogliamo vederci bene, vogliamo che gli altri ci vedano bene. Perciò, è difficile per noi umiliarci e riconoscere pienamente la nostra colpa.

Altre volte, riconosciamo la nostra colpa, ma di nuovo interviene il nostro orgoglio, e così ci abbattiamo a causa della nostra colpa, che può essere anche una reazione di orgoglio.

Solitamente, esistono due tipi di reazione davanti alla colpa che possiamo avere nella carne. Possiamo negare la colpa, o possiamo abbatterci a causa della colpa. Consideriamo queste due reazioni.

Spesso, quando un nostro peccato in qualche modo ci viene mostrato, tendiamo a negare quel peccato, oppure ad ignorarlo. Questa è una reazione di orgoglio. Non vogliamo accettare che siamo colpevoli per quello che è successo. In questo caso, se qualcuno ci parla del nostro peccato, il nostro cuore risponde con agitazione, a volte con accuse, a volte con cattiveria. Una persona così ha un cuore ingannevole. Non vuole vedersi colpevole, e perciò rifiuta di credere a quello che Dio gli fa notare tramite qualcun altro. A volte, non è una persona che gliene parla, ma le circostanze mettono in evidenza un suo peccato. Anche in questi casi, quella persona fa dei ragionamenti nella sua testa per negare la realtà. Non vuole vedersi colpevole. Cerca di auto convincersi che non è colpevole.

È molto importante tenere in mente che in diversi casi, soprattutto nei nostri rapporti interpersonali, è estremamente raro che, quando ci sono dei problemi, non ci sia colpa da entrambe le parti. Cioè, quando ci sono problemi fra due persone, quasi sempre entrambi hanno colpa davanti a Dio. Allora, nella carne noi vogliamo concentrarci solo sulla colpa dell'altra persona, e tendiamo ad ignorare o negare la nostra colpa. Ma facendo così, non risolveremo mai i problemi, ed in più ci rendiamo ancora più colpevoli davanti a Dio.

Abbattuti

Un altro modo in cui spesso reagiamo davanti alla colpa è quello di abbatterci. Cioè consideriamo quanto abbiamo sbagliato, e questo ci affligge. Però, in questi casi l'afflizione non ci spinge al ravvedimento ed a confessare quel peccato.

In realtà, in questi casi quello che sta succedendo è che il nostro orgoglio è ferito. Vogliamo vederci bene, ma alla luce del nostro peccato sappiamo di avere sbagliato, e perciò il nostro orgoglio ne esce ferito. Così ci sentiamo come un verme, pensiamo molto a noi stessi, a quanto male abbiamo fatto. In questi casi, non pensiamo a Cristo, non pensiamo al fatto che egli ci offre il perdono. Non pensiamo alla gloria di Dio. In realtà, in questi casi non siamo afflitti per il male che abbiamo fatto a Dio, ma perché il nostro orgoglio è ferito e siamo aggravati per le conseguenze che il nostro peccato ha provocato. In questo caso, noi abbiamo quello che la Bibbia chiama la tristezza del mondo. Leggo 2Corinzi 7:10

“La tristezza secondo Dio infatti produce ravvedimento a salvezza, che non ha rimpianto; ma la tristezza del mondo produce la morte.” (2Corinzi 7:10 LND)

La tristezza del mondo produce la morte. Uno può essere molto triste per un peccato, ma non arriva a confessarlo a Dio.

Quindi, quando pecchiamo e siamo colpevoli, una reazione è quella di arrabbiarci e negare la colpa, e l'altra reazione è quella di abbatterci, perché il nostro orgoglio è ferito, e siamo tristi per le conseguenze che dobbiamo subire.

Colpa per Vecchi Peccati

Vorrei parlarvi di una situazione che succede spesso. Nella vita, noi pecchiamo. Questo peccato ci fa seminare male, e produce brutti frutti, spesso che durano per anni. Capita spesso che miglioriamo nel nostro comportamento, e smettiamo di peccare come facevamo anni prima. Però, non ci umiliamo fino a riconoscere e confessare veramente quei peccati. Vengono seppelliti nel passato, senza mai essere confessati e perdonati.

Così, quando più tardi, a volte anni più tardi, arrivano nella nostra vita dei problemi e delle difficoltà, in conseguenza di quei vecchi peccati, che non abbiamo mai confessato, le difficoltà che abbiamo ci aggravano, ma non riconosciamo la nostra parte di colpa per quello che succede.

Questo accade spesso nei nostri rapporti. Succede anche per quanto riguarda la nostra reputazione. Prima di tutto, vediamo qualche esempio per quanto riguarda la nostra reputazione. Immaginiamo uno che non ha tanta voglia di impegnarsi a lavoro. Quindi, fa il minimo indispensabile. Viene conosciuto così dai suoi datori di lavoro. Magari ad un certo punto diventa molto più serio, e lavora meglio. Però, è difficile cambiare la sua reputazione. Perciò, i datori di lavoro lo vedono sempre come lo vedevano prima, anche se adesso non è più così. Perciò, quando arriva un'opportunità per un ruolo migliore e più importante, i datori di lavoro danno quell'incarico a qualcun altro, qualcuno in realtà meno qualificato, ma la loro scelta si è basata su quella vecchia reputazione che aveva. Allora, in un caso come questo, la persona alla quale non viene dato il ruolo migliore può essere agitata e rimanerci male quello che è successo. In realtà, non avrà mai pace finché non si riconosce colpevole per il suo comportamento dei primi anni. Il fatto che una persona migliori il suo comportamento, questo non toglie la sua colpa precedente.

Un altro esempio, questa volta considerando il matrimonio. Un marito è sgarbato nei primi anni di matrimonio. Il suo comportamento è estremamente difficile da sopportare per la moglie, e man mano lei si trasforma da una donna sorridente e raggiante, ad una donna abbattuta che non sorride quasi mai. Dopo anni, il marito cresce spiritualmente, e migliora il suo comportamento. Però, non confessa mai il suo peccato, e nonostante lui si comporti meglio, la moglie comunque non è una donna gioiosa. Questo risulta pesante per lui, e si lamenta di dover sopportare una moglie così.

Quando lui pensa alla loro situazione, lui pensa alla colpa della moglie. Pensa al fatto che lei è negativa, e che vede male quasi tutte le sue idee. Nella sua mente, sembra ingiusto che lui debba sopportare una moglie così. Per lui, la colpevole è sua moglie.

Certamente, lei ha la sua colpa davanti a Dio. Però, il marito non dovrebbe pensare alla colpa della moglie. Piuttosto, dovrebbe pensare alla propria colpa. Dovrebbe pensare agli anni in cui il suo peccato di essere un marito sgarbato, ha avuto una grande influenza negativa sul carattere della moglie. L'unica vera speranza per quel matrimonio è che quell'uomo riconosca e confessi il suo peccato di carattere commesso nei primi anni del loro matrimonio, anche se ormai sono passati tanti anni da quando aveva quell'atteggiamento.

Facendo così, lui per la prima volta riceverebbe il perdono per quel peccato, sarebbe purificato, e questo sarebbe così l'inizio di un matrimonio trasformato.

Io so benissimo che come pastore, i miei peccati nei confronti della Chiesa possono causare situazioni, comportamenti ed atteggiamenti negativi. Allora magari io cresco e mi comporto meglio. Però i frutti dicono che quello che ho seminato può portarmi problemi anche dopo tanti anni. Quando succede, posso essere frustrato o deluso delle persone che si comportano così. E certamente, hanno una certa colpa davanti a Dio. Però, la situazione non può veramente migliorare finché io non riconosco i miei peccati davanti a Dio, anche se ormai da anni, non mi sono più comportato come prima. Il fatto che smetto di vivere in un certo mondo, non toglie la colpa del mio precedente comportamento. Io non vengo perdonato finché non confesso chiaramente un peccato. Anche se si tratta di qualcosa che ho commesso anni fa, se non l'ho confessato prima, ho bisogno di confessare il mio peccato.

Chiaramente, questo stesso principio vale anche per quanto riguarda i genitori. Molto spesso, i genitori si comportano male con i figli. Non hanno costanza, non mantengono la parola, hanno scatti di ira, sono sgarbati. Ci sono tanti modi in cui i genitori possono peccare nei confronti dei figli. Comunque sia, negli anni possibilmente i genitori crescono e non si comportano più così. Però, i figli sono stati cresciuti male, e molto probabilmente, dopo anni ci saranno comportamenti negativi, o mancanza di rispetto, o mancanza di impegno, o altri risultati conseguenti a quello che si è seminato tanti anni prima. In casi così, tanti genitori hanno la tendenza ad essere frustrati. Vedono la colpa tutta nei figli. Magari è vero che sono i figli che stanno peccando con il loro comportamento, però, il genitore ha bisogno di riconoscere che lui o lei ha seminato male anni prima, e questo oggi ha un'immensa influenza sul comportamento del figlio. Come nel caso del marito, e come nel caso del pastore, la soluzione per quel genitore è quella di umiliarsi davanti a Dio, e confessare il suo peccato commesso anni prima sia a Dio che alla famiglia. Questo è il passo che cambia la direzione di tutto. Non è garantito che il figlio cambierà, però, quel genitore avrà la pace di Dio, e così potrà influenzare il figlio per il suo bene.

Liberati dalla Colpa

Ho parlato di varie brutte situazioni. Adesso, vorrei anche darvi una buona notizia. Vorrei parlarvi di come essere liberati dalla colpa.

In realtà, c'è poco nella vita tanto meraviglioso quanto essere veramente liberati dalla colpa. Non sto parlando solamente del senso di colpa, ma proprio della colpa in sé. È un immenso sollievo per l'anima e per il cuore, quello di essere completamente perdonati e liberati dalla colpa, e quindi da tutto il peso che c'è insieme alla colpa.

Ricordate che cos'è la colpa? La colpa è un debito nei confronti di Dio, dovuto al nostro peccato nei suoi confronti. Possiamo anche avere colpa nei confronti di un'altra persona, quando abbiamo peccato contro quella persona. Quindi la colpa è una cosa reale. Non è una sensazione campata in aria. Esiste la vera colpa, ed è un debito che non possiamo togliere con le nostre forze.

Infatti, in Romani 6:23 leggiamo:

"il salario del peccato è la morte."

Ripetutamente, Dio ci insegna nella Bibbia che la condanna per la nostra colpa è la morte. Perciò quando pecchiamo contro Dio, ed ogni peccato è contro Dio, migliorare il nostro comportamento non toglie minimamente il nostro debito. Quel debito rimane, e non c'è nulla che noi possiamo fare per toglierlo. E finché abbiamo quella colpa, non possiamo avere vera pace nel cuore.

Però qui arriva la buona notizia dell'Evangelo! Qui c'è la buona notizia di quello che Dio ha fatto per provvederci una via che porta al perdono.

La colpa è un debito con Dio. Dio provvede una via, la via di Gesù Cristo, per la quale quel debito può essere completamente pagato. Quando una persona si ravvede, e confessa il suo peccato a Dio, lo confessa veramente , senza giustificarsi, e crede in Gesù come colui che può provvedere il perdono, il suo peccato viene caricato su Gesù, e quella persona viene completamente liberata dalla colpa.

È importante comprendere che quando confessiamo veramente il nostro peccato, credendo in Gesù Cristo come fonte di perdono, il peccato viene perdonato in Cristo, perché Cristo ne prende la colpa, e paga Lui al posto di chi ha peccato.

Questo è il messaggio di tutta la Bibbia. Nell'Antico Testamento, i Giudei dovevano sacrificare animali. Questo sacrificio era un simbolo che riconoscevano la loro colpa, e speravano nel sacrificio. Poi Dio avrebbe provveduto il perdono con il sacrificio di Cristo.

La salvezza, dall'inizio alla fine della Bibbia, è sempre per mezzo del Cristo, il Redentore che paga il debito per gli uomini peccatori.

Ascoltate mentre vi leggo Isaia 53:6.

“Noi tutti come pecore eravamo erranti, ognuno di noi seguiva la propria via, e l’Eterno ha fatto ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti.” (Isaia 53:6 LND)

Questo versetto descrive quell'atto in cui l'eterno Dio mette la colpa e il peccato di un peccatore sulle spalle di Cristo Gesù. Infatti, sulla croce, Dio Padre ha fatto ricadere su Cristo l'iniquità di tutti quegli uomini peccatori che avrebbero creduto in Gesù Cristo.

Nel Nuovo Testamento, molto frequentemente leggiamo del perdono e della redenzione che troviamo in Gesù Cristo. Ricordate, ogni volta che leggete la parola perdono, vuol dire essere liberato dal peso della colpa. Quando una persona viene perdonata, il debito del suo peccato viene pagato. Quella persona non è più colpevole per quel peccato. Quando leggiamo della redenzione, si parla del fatto che Gesù Cristo ha preso la colpa su di sé, liberando quella persona totalmente da quella colpa. Come dico, questo è il messaggio che viene ripetuto volta dopo volta. Leggo un esempio della redenzione in Efesini 1:3-7.

“3 Benedetto sia Dio, Padre del Signor nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo, 4 allorché in lui ci ha eletti prima della fondazione del mondo, affinché fossimo santi e irreprensibili davanti a lui nell’amore, 5 avendoci predestinati ad essere adottati come suoi figli per mezzo di Gesù Cristo secondo il beneplacito della sua volontà, 6 a lode della gloria della sua grazia mediante la quale egli ci ha grandemente favoriti nell’amato suo Figlio, 7 in cui abbiamo la redenzione per mezzo del suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia,” (Efesini 1:3-7 LND)

Alla luce del fatto che in Cristo c'è il pieno perdono, per essere totalmente liberati dalla colpa, è un'immensa stoltezza negare la nostra colpa, o ignorare la nostra colpa, o cercare di nascondere la nostra colpa. Quando noi neghiamo la colpa o nascondiamo la colpa, o la ignoriamo, comunque la colpa rimane. Comunque ci ostacola dall'avere stretta comunione con Dio. Comunque il nostro cuore sarà aggravato.

Non neghiamo o ignoriamo la colpa. Piuttosto, confessiamo la nostra colpa a Dio, guardiamo Gesù Cristo come chi è morto per pagare la nostra condanna. Così in Lui riceviamo il pieno perdono, e la piena redenzione.

Questo vale certamente per ogni peccato che commettiamo oggi. Però, questo vale anche per i vecchi peccati che non abbiamo mai confessato. Infatti, uno dei problemi più grandi nella nostra vita è quello di portare peccati dentro noi stessi per anni. Questi peccati ci aggravano, anche se non ci pensiamo più, o neghiamo di essere colpevoli. Come dicevo, quando noi siamo colpevoli, il fatto di ignorare un vecchio peccato non toglie la colpa e ci ostacola dalla piena comunione con Dio.

Il nostro orgoglio spesso ci spinge a cercare di migliorare, anziché riconoscere la colpa e confessare il peccato. Voglio incoraggiarvi a non vivere così. Voglio incoraggiarvi a riconoscere la colpa, per tornare a godere la piena comunione con Dio.

Forse ti trovi in una situazione in cui i peccati di qualcun altro ti pesano. È molto probabile che quella persona sta veramente peccando contro di te. Ma quello che voglio chiederti è: tu hai delle colpe in quel rapporto? Forse qualcosa di recente, forse qualcosa di tanto tempo fa. Non importa quando hai peccato. Forse è stato anni fa. Però se tu non hai riconosciuto e confessato quel peccato, sei ancora colpevole. Quella colpa, pur essendo vecchia, ti ostacola dal godere la piena comunione con Dio. Ostacola il tuo rapporto con quella persona.

Perciò vorrei invitare tutti quanti a riconoscere che la colpa è una reale situazione che abbiamo nei confronti di Dio quando abbiamo peccato. La colpa è un peso terribile, ma è un peso da cui possiamo essere liberati, quando ci umiliamo per confessare veramente il nostro peccato.

Vorrei chiudere leggendo il Salmo 32. Questo Salmo parla di quanto è meraviglioso quando il peccato è coperto, quando Dio non imputa all'uomo i suoi peccati. Questa è una descrizione del perdono che c'è in Gesù Cristo. Poi descrive quanto pesante era la vita ed il cuore del salmista nel periodo in cui non voleva confessare il suo peccato. Infine, descrive quando finalmente si è ravveduto, ha confessato il suo peccato, ed ha conosciuto il pieno perdono di Dio. Trovate Salmo 32, e seguite mentre leggo.

Salmo 32.

“1 « Di Davide. Cantico » Beato colui la cui trasgressione è perdonata, il cui peccato è coperto! 2 Beato l’uomo a cui l’Eterno non imputa l’iniquità, e nel cui spirito non c’è inganno. 3 Mentre tacevo, le mie ossa si consumavano tra i gemiti che facevo tutto il giorno. 4 Poiché giorno e notte la tua mano pesava su di me, il mio vigore era diventato simile all’arsura d’estate. (Sela) 5 Davanti a te ho riconosciuto il mio peccato, non ho coperto la mia iniquità. Ho detto: "Confesserò le mie trasgressioni all’Eterno," e tu hai perdonato l’iniquità del mio peccato. (Sela) 6 Perciò ogni uomo pio t’invocherà nel tempo che puoi essere trovato, anche se le grandi acque dovessero straripare, esse non giungeranno fino a lui. 7 Tu sei il mio luogo di rifugio, tu mi preserverai dall’avversità, tu mi circonderai di canti di liberazione. (Sela) 8 ti ammaestrerò e ti insegnerò la via per la quale devi camminare; io ti consiglierò e avrò il mio occhio su di te. 9 Non siate come il cavallo e come il mulo che non hanno intelletto, e la cui bocca bisogna frenare con morso e con briglia, altrimenti non ti si avvicinano. 10 Molti sono i dolori dell’empio, ma chi confida nell’Eterno sarà circondato dalla sua benignità. 11 Rallegratevi nell’Eterno ed esultate, o giusti; mandate grida di gioia voi tutti, retti di cuore.” (Salmo 32:1-11 LND)