Aiuto Biblico

Riverenza e timore di Dio

studio di Marco deFelice, www.Aiutobiblico.org per mercoledì, 4 novembre 2020, – cmd es –
parole chiavi: riverenza, timore, pietà, vita cristiana, genitori

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Oggi, la maggioranza delle persone sono seri e sobri, oppure scherzano molto, si parlano tanto tra di loro, ma dicono poco?

Qual è la società in cui viviamo? La maggioranza sono attenti con le loro parole, o dicono cose anche se non sanno quello che dicono? Fanno tante stupidaggini? Com’è la gente nella società? Com’è la gente fuori nel mondo?

Disprezzano quello che non sanno, oppure fanno battute. Ridono tanto per ridere. Ridere è bello, ma ridono quasi forzatamente, dicendo stupidaggini. Fanno battute che non hanno senso.

Cosa dice Efesini 5:3-4?

3 Ma come si conviene ai santi, né fornicazione, né impurità alcuna, né avarizia siano neppure nominate fra di voi; 4 lo stesso si dica dell’oscenità, del parlare sciocco e della buffoneria, che sono sconvenienti; ma piuttosto abbondi il ringraziamento. (Efesini 5:3,4)

La parola “sconveniente” non è come la usiamo in italiano. Vuol dire una cosa da non fare. Il mondo in cui viviamo parla così, oscenità, parlare sciocco e buffonerie, ed è un’abominazione per Dio. Noi non dobbiamo lasciare i nostri figli parlare da “stupidi”. Non dobbiamo lasciare che i nostri figli facciano battute stupide che non hanno senso, solo per far ridere. Come dico, ridere va bene, ma non quel modo di parlare.

Mi spezza il cuore quanti credenti fanno battute, scherzando, facendo disprezzi “finti”. Questo non è sano. Ridere va benissimo e chi ci conosce sa che qui in casa ridiamo spesso. Ridiamo tutti i giorni, però non con stupidaggini.

Questo è la realtà del mondo intorno a noi. E troppo spesso, vivendo in questo mondo, anche noi viviamo così.

Come dovremmo vivere?

Guardiamo due esempi.

Dio ha mandato il suo popolo in esilio. Esilio vuol dire “allontanamento forzato, non voluto”. Arriva questo esercito malvagio, cattivo, che fa cose bruttissime. Fanno soffrire, fanno morire, fanno cose terribile, e quelli sopravvissuti devono andare via marciando per centinaia di chilometri, piangendo e soffrendo. Vivono lontani dalla patria per 70 anni, perché Dio non ha solo permesso, ma ha guidato per il suo popolo di essere mandato in esilio.

Perché Dio ha mandato loro in esilio? Perché avevano peccato contro Dio per anni, e non volevano veramente ravvedersi. Dio ha detto “basta” e li ha mandati in esilio per 70 anni e avevano subito cose terribili per 70 anni.

Dopo di ciò Dio ha detto: “adesso vi faccio ritornare” e Esdra ha fatto ricostruire l’altare, iniziare di nuovo i sacrifici, e mettere su il tempio.

Cosa tendiamo a chiedere quando ci troviamo in gravi e pesantissimi condizioni? Qual è una parola che a volte ci viene in mente?

“Perché?!”

Loro avevano subito 70 anni di esilio, ma Esdra non chiede perché l’esilio è successo. Piuttosto, Esdra “spiega” perché. Leggo in Esdra 9 un po' della sua preghiera di confessione del peccato:

3 Quando udii questa cosa, mi stracciai le vesti e il mantello, mi strappai i capelli della testa e della barba, e mi sedetti costernato. 4 Allora tutti coloro che tremavano alle parole del DIO d'Israele si radunarono presso di me a motivo del peccato di quelli ritornati dalla cattività; e io rimasi seduto e costernato fino all'oblazione della sera. 5 All'oblazione della sera mi alzai dal mio digiuno, con la veste e il mantello stracciati; poi caddi in ginocchio e stesi le mani verso l'Eterno, il mio DIO, 6 e dissi: «O mio DIO, io sono confuso e mi vergogno di alzare la mia faccia a te, o mio DIO, poiché le nostre iniquità si sono moltiplicate fin sopra il nostro capo, e la nostra colpa è giunta fino al cielo. 7 Dai giorni dei nostri padri fino al giorno d'oggi siamo stati grandemente colpevoli, e a motivo delle nostre iniquità noi, i nostri re e i nostri sacerdoti siamo stati dati in mano dei re delle nazioni straniere, in balìa della spada, dell'esilio, del saccheggio e dell'obbrobrio, come è al presente. 8 Ma ora l'Eterno, il nostro DIO, ci ha fatto grazia per un breve istante, lasciandoci un residuo e dandoci un asilo nel suo santo luogo, e cosí il nostro DIO ha illuminato i nostri occhi e ci ha dato un piccolo risveglio nella nostra schiavitù.

Lui va avanti pregando. Non voglio neanche dire quello che hanno fatto i babilonesi quando sono venuti a portarli in esilio. Sono cose bruttissime. Noi chiediamo “perché”, Esdra invece dice: “O Signore, ti dico io perché. Perché abbiamo peccato contro di te.”

Vuoi stare bene? Allora, non chiedere “perché queste prove?” ma dici: “Signore, io merito peggio di questo, e accetto questo.” Questo è il cuore giusto.

Notiamo che lui fa questa preghiera, “costernato”. Cosa vuol dire costernato? Costernato è turbato nel cuore, agitato.

Adesso voglio notare CHI era là durante questa confessione. Esdra 10

“1 Mentre Esdra pregava e faceva questa confessione, piangendo e prostrato davanti alla casa di DIO, si radunò intorno a lui una grandissima moltitudine d’Israele: uomini, donne e fanciulli; e il popolo piangeva a dirotto.” (Esdra 10:1 LND)

Fanciulli. Trasmettevano perfino ai figli un senso di grande riverenza.

Lui piangeva, “O Signore, abbiamo peccato contro di te” e in questa grande moltitudine, non c’erano solo adulti. Avete notato chi c’era in questa grande moltitudine?

Fanciulli. Bambini piccoli. E non stavano giocando. A quella tenera età sentivano il peso del peccato del loro popolo. Era importante per loro di capire per non arrivare a quel punto. Capivano un senso del timore di Dio. Questo è qualcosa in cui prego che possiamo crescere, però deve essere dentro di noi. Non posso trasmettere quello che non abbiamo.

Nehemia

Guardiamo anche in Nehemia, qualche anno più tardi. Nehemia è tornato, lavorava per il re, ma è tornato a Gerusalemme. Sotto Esdra, hanno ripreso i sacrifici. Dio usò Nehemia per ricostruire le mura della città di Dio, però anche per santificare il popolo di Dio.

Notiamo come Nehemia parla con loro in Nehemia 8:1-9.

“1 Allora tutto il popolo si radunò come un solo uomo sulla piazza che era davanti alla porta delle Acque; dissero poi ad Esdra lo scriba, che portasse il libro della legge di Mosè che l'Eterno aveva dato a Israele. 2 Il primo giorno del settimo mese, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all'assemblea degli uomini, donne e di tutti quelli capaci di intendere.

quelli capaci di intendere” vuol dire che c’erano anche ragazzini. Non lattanti ma quelli che potevano capire erano lì. E come stavano?

3 Quindi lo lesse sulla piazza che sta davanti alla porta delle Acque, dallo spuntar del giorno fino a mezzogiorno,

Circa quante ore è “dallo spuntar del giorno fino a mezzogiorno”? Circa sei ore. Circa sei ore leggeva la Bibbia.

davanti agli uomini, alle donne e a quelli capaci di intendere; e le orecchie di tutto il popolo stavano attente al libro della legge. 4 Esdra, lo scriba, stava su una tribuna di legno che avevano fatto per l'occasione. Accanto a lui stavano, a destra, Mattithiah, Scema, Ananiah, Uria, Hilkiah e Maaseiah, a sinistra, Pedaiah, Mishael, Malkijah, Hashum, Hashbaddana, Zaccaria e Meshullam. 5 Esdra aprí il libro alla presenza di tutto il popolo, perché stava piú in alto di tutto il popolo; come l'aperse, tutto il popolo si alzò in piedi. 6 Esdra benedisse l'Eterno, il grande DIO, e tutto il popolo rispose: «Amen, amen», alzando le mani; poi s'inchinarono e si prostrarono con la faccia a terra davanti all'Eterno… 9 Nehemia, che era il governatore Esdra, sacerdote e scriba, e i Leviti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: «Questo giorno è consacrato all'Eterno, il vostro DIO, non fate cordoglio e non piangete!». Tutto il popolo infatti, ascoltando le parole della legge, piangeva. (Nehemia 8:1-6, 9 LND)

Chi erano compresi in quelli che piangevano? Anche i bambini. Tutta la gente ascoltava con grande riverenza.

E voglio notare il cuore che Dio vuole che noi abbiamo.

In capitolo 12 hanno completato le mura, e Nehemia ha fatto sì che c'era questo coro che è salito sopra le mura. Si sono divisi, entrando in due direzioni intorno alla città, per ritrovarsi dall'altro lato, cantando lodi a Dio. Nehemia 12:27-31.

27 Alla dedicazione delle mura di Gerusalemme, mandarono a cercare i Leviti da tutti i loro luoghi, per farli venire a Gerusalemme per celebrare la dedicazione con allegrezza, con lodi e con canti, cembali, arpe e cetre. 28 E i figli dei cantori si radunarono dalla regione intorno a Gerusalemme, dai villaggi dei Netofathiti. 29 da Beth-Ghilgal, e dalle campagne di Gheba e di Azmaveth, poiché i cantori si erano costruiti villaggi tutt'intorno a Gerusalemme. 30 I sacerdoti e i Leviti si purificarono e purificarono il popolo, le porte e le mura. 31 Poi io feci salire sulle mura i capi di Giuda e formai due grandi cori di lode. Il primo s'incamminò a destra, sulle mura, verso la porta del Letame; dietro di esso camminano

Notate la grande serietà. Poi versetti 40-43.

“40 I due cori di lode si fermarono nella casa di DIO; così feci io, con la metà dei magistrati che erano con me, 41 e i sacerdoti Eliakim Maaseiah, Miniamin, Mikaiah, Elioenai, Zaccaria, Hananiah con le trombe. 42 e Maaseiah, Scemaiah, Eleazar, Uzzi, Jehohanan, Malkijah, Elam e Ezer. I cantori cantarono a voce alta, sotto la direzione di Jezrahiah. 43 In quel giorno offrirono grandi sacrifici e si rallegrarono perché DIO li aveva allietati con una grande gioia. Anche le donne e i fanciulli si rallegrarono; e la gioia di Gerusalemme si udiva da lontano.” (Nehemia 12:40-43 LND)

È importante notare che i “fanciulli” erano compresi. Fanciulli non erano troppo piccoli. I genitori volevano che potessero capire di più la grandezza di Dio, e l’opera di Dio, e che potessero capire dei loro peccati in quel momento, e il perdono di Dio. Dio vuole che trasmettiamo ai nostri figli un senso di riverenza e timore di Dio.

Riverenza

Vogliamo considerare l’importanza di avere una vita con riverenza di Dio.

Sapete qual è il luogo più comune dove puoi trovare riverenza?

Nel vocabolario, non nella vita.

Dove trovi riverenza? Trovi riverenza in casa? Trovi riverenza in chiesa? Troviamo vera riverenza nei nostri cuori? E che cosa è la “riverenza”?

Riverenza vuol dire una forte ripugnanza di fare qualunque cosa che potrebbe disonorare Dio. Cioè, è capire quanto Dio è santo, e che Dio dimora in noi, e poi di avere un profondo desiderio di non, in alcun modo (ripugnanza), disonorare Dio.

Sarebbe simile ad un uomo che vuole con tutto il suo cuore proteggere l’onore di sua moglie, e che qualsiasi commento o atto contro l’onore di sua moglie sarebbe un terribile dolore per lui. Ripugnanza è più che solo schifo. Ti fa male solo il pensiero.

Riverenza è voler, a tutti i costi, in ogni momento, in ogni azione, in ogni parola, in TUTTO, onorare Dio. È chiedere al Signore di proteggerti da offenderLo in qualunque modo. È non voler offenderLo in qualunque risposta carnale detta senza pensare o in qualunque modo di sfogarti. È un desiderio di non parlare contro il Signore e di non dire davanti ad altri: “è troppo!” escludendo che Dio è in controllo. Riverenza vuol dire non voler portare obbrobrio sul nome di Dio.

Leggo alcuni brani che parlano di riverenza e anche timore di Dio. Ebrei 12:28 ci spiega come vivere.

“28 Perciò ricevendo il regno che non può essere scosso, mostriamo gratitudine mediante la quale serviamo Dio in modo accettevole con riverenza e, timore,” (Ebrei 12:28 LND)

L’unico modo di servire Dio in modo accettevole è con riverenza e timore. Se non è con riverenza, Dio non accetta, anche se tu fai tanto per lui.

Parla anche di una vita di profonda e costante gratitudine. In Lamentazioni 3 dice:

“E’ una grazia dell’Eterno che non siamo stati interamente distrutti, perché le sue compassioni non sono esaurite.” (Lamentazioni 3:22 LND)

Quindi, quando mi arrivano cose pesanti, ingiuste, e brutte, non dico: “perché?” ma “O Signore, è una misericordia che non sono stato totalmente distrutto, consumato, e ti ringrazio per Cristo. Ti ringrazio che sei in controllo e non mi lascerai.” Questa è una vita di profonda e costante gratitudine.

Il modo di servire Dio con gratitudine è solo se è con riverenza e timore. Questa riverenza vuol dire che mai scherzo del peccato e mai mi lamento.

Timore

Poi la parola che troviamo anche qui è “timore”. Timore è quando sappiamo che Dio è un fuoco consumante.

Timore è quello che ha chi lavora con la corrente ad alta tensione e che sa che per un minimo sbaglio, sarà ucciso. Ci lavora ma non scherza.

Un altro esempio di timore è una persona che lavora con qualche chimico stra-pericoloso. Lui non scherza. Ci lavora perché non ha quel terrore che lo ostacola, ma ha un rispetto assoluto.

E quei soldati addestrati e preparati per rendere inerti le bombe, sapendo che se sbagliano possono comunque morire, restare ciechi o perdere le mani, loro scherzano? Mai, perché hanno il timore giusto. Fanno il loro lavoro, ma sanno che queste bombe e questo loro lavoro potrebbe in un attimo distruggerli. Quindi fanno tutto con timore.

Voglio leggervi di Gesù in Ebrei 5:7. Gesù è diventato pienamente uomo e mi colpisce che Gesù, come uomo, aveva timore di Dio.

“Nei giorni della sua carne, con grandi grida e lacrime, egli offrì preghiere e supplicazioni a colui che lo poteva salvare dalla morte, e fu esaudito a motivo del suo timore di Dio.” (Ebrei 5:7 LND)

Perché è stato esaudito? Tramite la risurrezione, ma perché è stato esaudito? A causa del suo timore di Dio.

Atti 9:31

“Così le chiese in tutta la Giudea, la Galilea e la Samaria avevano pace ed erano edificate. E, camminando nel timore del Signore e nella consolazione dello Spirito Santo, moltiplicavano.” (Atti 9:31 LND)

Camminando nel timore di Dio, ed erano consolati dallo Spirito Santo, e Dio li faceva moltiplicare. Voglio avere più timore di Dio.

In Romani 3:18 parla di quelli che sono senza Dio, che vanno al tormento eterno e dice:

“non c’è il timore di Dio davanti ai loro occhi".” (Romani 3:18 LND)

Io posso dire: “ma io conosco tante persone al mio lavoro che non hanno timore di Dio.” È vero che loro non hanno timore di Dio, ma tu hai timore di Dio?

Timore di Dio ti fa agire senza scherzare. Timore di Dio ti spinge ad ubbidire a Dio, perché tu vuoi la benedizione da Dio.

Leggiamo alcuni altri brani che parlano del timore di Dio iniziando con 2 Corinzi 7:11. Paolo aveva scritto ai Corinzi riprendendoli duramente e si sono ravveduti. In 2 Corinzi 7:11 leggiamo del risultato di questo ravvedimento.

“Infatti, ecco quanta premura ha prodotto in voi l’essere stati rattristati secondo Dio, anzi quale scuse, quale sdegno, quale timore, quale grande affezione quale zelo, quale soddisfazione! In ogni maniera voi avete dimostrato che siete puri in quest’affare.” (2 Corinzi 7:11 LND)

Poi, Efesini 5:21 e Filippesi 2:12

21 sottomettetevi gli uni agli altri nel timore di Dio. (Efesini 5:21)
“Perciò, miei cari, come mi avete sempre ubbidito non solo quando ero presente, ma molto più ora che sono assente, compite la vostra salvezza con timore e tremore,” (Filippesi 2:12 LND)

Questo è come dovremmo vivere la vita cristiana. Noi che abbiamo da crescere figli dobbiamo trasmettere questo ai nostri figli da una tenera età, da quando sono fanciulli.

Che cosa ha fatto Noè? Ha costruito l’arca, perché Dio aveva avvertito lui che stava per distruggere il mondo. In Ebrei 11:7 parla della reazione di Noè a questo avvertimento.

“Per fede Noè, avvertito divinamente di cose che ancora non si vedevano e mosso da santo timore, preparò per la salvezza della sua famiglia l’arca, mediante la quale condannò il mondo e divenne erede della giustizia che si ottiene mediante la fede.” (Ebrei 11:7 LND)

Noè fu “mosso da santo timore”.

Poi, 1 Pietro 1:10-17 dice

“16 poiché sta scritto: "Siate santi, perché io sono santo". 17 E se invocate come Padre colui che senza favoritismi di persona giudica secondo l’opera di ciascuno, conducetevi con timore per tutto il tempo del vostro pellegrinaggio,” (1Pietro 1:16-17 LND)

“… conducetevi con timore per tutto il tempo” sulla terra.

In Giuda 1:12 sta parlando di falsi insegnanti che erano entrati nella chiesa e dice che erano uomini destinati al tormento eterno.

“Costoro sono macchie nelle vostre agapi, mentre banchettano assieme a voi senza timore, pascendo se stessi; essi sono nuvole senz’acqua, sospinte qua e là dai venti, alberi d’autunno senza frutti, doppiamente morti, sradicati,” (Guida 1:12 LND)

Stanno lì senza timore.

Abbiamo visto “riverenza”, “timore” e adesso voglio aggiungere un'altra parola: “pietà”.

Pietà

La pietà è una vita di riverenza, che è segnata da una vita caratterizzata da una grande riverenza di Dio, con un cammino di grande ubbidienza. Quindi, è tenere Dio al primo posto nella vita in ogni momento. È tenere Dio sempre nella mente, sempre attento a non offendere Dio in tutto: modi di parlare e di reagire.

Se arriva una notizia sgradevole e reagisco dicendo: “oh no!” dove c’entra Dio? Non c’è. Quella reazione non è una di riverenza o pietà.

Piuttosto dicendo: “Signore, sei tu in controllo. Dammi la forza di affrontare questo con fede, alla tua gloria” sarebbe una risposta di pietà.

Tanti credenti prendono tempo di leggere la Bibbia e pregare ogni giorno, ma poi, per il resto della giornata, non pensano molto a Dio. Non tengono in mente Dio nelle loro decisioni. Non ricordano che stanno nella presenza di Dio con grande riverenza, sempre cosciente della presenza di Dio.

Pietà, una vita di riverenza, è un aspetto fondamentale nella vita cristiana. È un frutto fondamentale della vera salvezza. Chi non vive così mette in dubbio veramente di essere salvato.

Tu conosci Dio? Tu dici di conoscere Cristo, ma c’è frutto nella tua vita? Tu dici di conoscere Dio, ma come tu parli è come se non esistesse Dio. Spesso Dio non c'entra con i tuoi pensieri, ma chi è Dio per te veramente? Chi è Dio? È una religione che tu hai? Tante religioni nel mondo nominano Dio. Oppure è il tuo Signore e tu ti aggrappi a lui per la tua salvezza in Gesù Cristo?

Tanti versetti parlano di pietà. Uno è 1 Timoteo 4:7-8

7 Schiva però le favole profane e da vecchie, ma esercitati nella pietà, 8 perché l’esercizio corporale è utile a poca cosa, ma la pietà è utile ad ogni cosa, avendo la promessa della vita presente e di quella futura. (1Timoteo 4:7,8)

L’esercizio fisico serve a qualcosina ma la pietà vale per tutta la vita e tutta l’eternità.

Poi 1 Timoteo 6:3-6

3 Se uno insegna una dottrina diversa e non si attiene alle sane parole, quelle del Signor nostro Gesù Cristo e alla dottrina che è secondo pietà, 4 è gonfio e non conosce nulla, ma ha un interesse morboso in questioni e dispute di parole, da cui nascono invidia, litigi, maldicenze, cattivi sospetti, 5 vane dispute di uomini corrotti nella mente e privi della verità, che stimano la pietà essere fonte di guadagno; da costoro separati. 6 Or la pietà, assieme all'essere contento, è un grande guadagno. (1Timoteo 6:3-6)

Questi falsi uomini “stimano la pietà essere fonte di guadagno”. La loro non è una vera pietà. Vanno in giro mostrando questo senso esterno di pietà, ma è una facciata. Loro lo vedono però come potere. No, la vera pietà è un grande guadagno, non un guadagno economico, ma di vere benedizioni.

1 Timoteo 6:11 è un’esortazione a Timoteo che vale per ogni vero credente:

11 Ma tu, o uomo di Dio, fuggi queste cose e procaccia la giustizia, la pietà, la fede, l’amore, la pazienza e la mansuetudine. (1Timoteo 6:11)

“Procaccia”. Quest’esortazione non è solo per Timoteo, ma è anche per noi.

2 Pietro 1:3 -7

3 Poiché la sua divina potenza ci ha donato tutte le cose che appartengono alla vita e alla pietà, per mezzo della conoscenza di colui che ci ha chiamati mediante la sua gloria e virtù, 4 attraverso le quali ci sono donate le grandissime e preziose promesse, affinché per mezzo di esse diventiate partecipi della natura divina, dopo essere fuggiti dalla corruzione che è nel mondo a motivo della concupiscenza. 5 Anche voi per questa stessa ragione, usando ogni diligenza, aggiungete alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, 6 alla conoscenza l’auto-controllo, all’auto-controllo la perseveranza, alla perseveranza la pietà, 7 alla pietà l’affetto fraterno e all’affetto fraterno l’amore. (2 Pietro 1:3-7)

La pietà fa parte della vera vita cristiana.

Qual è il prossimo avvenimento grande nella storia del mondo nel piano di Dio? Qual’è?

La seconda venuta di Cristo. Come dobbiamo vivere alla luce di questo?

Ci sono ditte a cui viene detto che verranno gli ispettori della sicurezza. Allora, come vivono gli impiegati sapendo che gli ispettori verranno?

Preparano tutto. Controllano tutto. Non vogliono qualche terribile multa o peggio ancora, che l’azienda sia bloccata. Quindi, mettono tutto a posto, perché non sanno quando verranno. Sanno solo che verranno.

E noi che sappiamo che Gesù Cristo verrà senza preavviso, come dobbiamo vivere?

2 Pietro 3:11-13

11 Poiché dunque tutte queste cose devono essere distrutte, come non dovreste voi essere persone di santa condotta e di pietà, 12 mentre aspettate e affrettate la venuta del giorno di Dio, a motivo del quale i cieli infuocati si dissolveranno e gli elementi consumati dal calore si fonderanno? 13 Ma noi, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abita la giustizia. (2Pietro 3:11-13)

Qui abbiamo letto “di santa condotta e di pietà, mentre aspettate e affrettate la venuta del giorno di Dio.” Questo è essere cosciente alla presenza di Dio.

Voglio leggere adesso di un uomo di Dio che si è comportato senza pietà. Nonostante che viveva per Dio e ha fatto grandi sacrifici per Dio, non aveva pietà. Non era attento e ha fatto le cose per Dio alla buona.

Guardiamo la vita di Davide in 2 Samuele 6:1-11 e leggiamo di quando Davide era diventato re di tutto Israele e voleva trasportare l’arca a Gerusalemme.

1 Davide radunò di nuovo tutti gli uomini scelti d'Israele in numero di trentamila. 2 Poi si levò e partì con tutto il popolo che era con lui da Baale di Giuda, per trasportare di là l'arca di DIO, col nome stesso dell'Eterno degli eserciti, che siede sopra i cherubini. 3 E posero l'arca di DIO sopra un carro nuovo e la tolsero dalla casa di Abinadab che era sul colle; Uzzah e Ahio, figli di Abinadab guidavano il carro nuovo. 4 Cosí condussero via l'arca di DIO dalla casa di Abinadab che era sul colle, e Ahio andava davanti all'arca. 5 Davide e tutta la casa d'Israele suonavano davanti all'Eterno ogni sorta di strumenti di legno di cipresso, cetre, arpe, tamburelli, sistri e cembali. 6 Quando giunsero all'aia di Nakon Uzzah stese la mano verso l'arca di DIO e la sostenne, perché i buoi inciamparono. 7 Allora l'ira dell'Eterno si accese contro Uzzah, e là DIO lo colpí per la sua colpa; ed egli morí in quel luogo presso l'arca di DIO (2 Samuele 6:1-7 LND)

Dio lo ha colpito all'istante perché?

Perché Davide non aveva agito con riverenza. Aveva detto: “voglio vivere per Dio”, ma non era attento nel dire: “ devo capire cosa dice Dio e come vivere per Dio.” Davide ha fatto come voleva lui. Dio aveva detto: “l’arca non si mette su un carro. L’arca si porta con le stanghe, tramite gli anelli, e non viene toccata. Gli uomini si mettono in tutti e due i lati e portano l’arca, appesa con le stanghe, sulle spalle. Non deve essere toccata e non deve essere sopra un carro. Deve essere portata sulle spalle dei sacerdoti, i Leviti.” Davide non ha onorato Dio e Dio dice: “non puoi onorarmi come vuoi tu.”

Applicazioni

Allora come possiamo noi vivere con riverenza, con timore e con pietà? Non è un suggerimento, è fondamentale.

Ha a che fare con come parliamo in casa, come parliamo a tavola, come parliamo gli uni con gli altri, come parliamo nel matrimonio e con i figli, e come parliamo con i non credenti. Vuol dire non parlare male del tempo, non parlare contro lo stato, contro il tempo meteorologico, contro i datori, contro i vicini, o contro la legge. Si può valutare e discutere, ma parlare con riverenza, tenendo sempre conto di Dio.

Noi genitori, come raccontiamo le cose a tavola, con i figli presenti? E anche se non sono presenti, cosa sentono da noi? Come parliamo fra di noi? Genitori, i figli vedono in noi riverenza, timore e pietà? Stiamo trasmettendo questo a loro? Come possiamo aiutare i nostri figli ad avere riverenza?

Possiamo aiutarli nel modo di comportarsi in quello che riguarda Dio. Per esempio, quando si legge la Bibbia e quando si prega, richiede grande serietà.

Conosciamo delle famiglie dove quando si tira fuori la Bibbia e i genitori dicono, “bambini, c’è la Bibbia”, i bambini lasciano i giocatoli, i libri, tutto. Non si tiene in mano, si mette giù, e si sta lì guardando chi legge, ascoltando, perché questa è la Parola di Dio. È di trasmettere questo.

In Esdra cosa facevano le persone? In Nehemia cosa facevano le persone? Erano sei ore in piedi, anche i fanciulli. Sei ore ascoltando la Parola di Dio e anche i piccoli piangevano.

Conosciamo una chiesa dove fanno un buon lavoro con i figli. Ai bambini di 4 anni non è più permesso loro di avere libri o giocattoli durante il culto. Devono stare lì ad ascoltare i sermoni e gli insegnamenti a 4 anni. Nello studio non è permesso di fare nient’altro, sennò a 4 anni fanno i disegni di quello che viene insegnato. Quando iniziano a leggere e a scrivere fanno appunti, e poi i genitori li leggono il giorno dopo. Parlano del disegno e chiedono degli appunti, perché diventa una opportunità non solo per incoraggiarli a fare appunti veri, ma per parlare con loro delle cose di Dio. Ho visto bambini di 5 anni che tornavano a casa, “sai oggi nel sermone ha detto così, così, così.” A 5 anni sono ben capaci di trarre buone lezioni da un sermone, ma se noi li lasciamo lì con i loro libri, noi stiamo lasciando loro a credere alla menzognache puoi trattare Dio come vuoi perché intantolui è tanto buono. Ma non è vero. Dio non è tanto buono. Dio è un fuoco consumante che è pieno di bontà, solo verso chi? Non verso tutti. Verso chi?

Verso chi lo teme. Nei Salmi leggiamo che Dio mostra bontà verso chi lo teme.

Stiamo trasmettendo questo? Lo stiamo modellando gli uni agli altri? Genitori, state modellando una vita di riverenza? Nel modo di parlare della vita? Nel modo di agire? Nel modo di prendere decisioni? Nelle vostre preghiere? State trasmettendo un senso di vera riverenza e timore di Dio ai vostri figli?

Un genitore aiuta il figlio a fare bene a scuola, per poi un domani trovare un buon lavoro. La figlia cresce capendo come accudire la casa. Il genitore può allevare i figli ad essere bravi in tanti campi della vita e a fare anche cose pratiche, ma se il genitore non ha trasmesso timore di Dio e una vita di riverenza, onestamente è un fallimento.

Prego che ognuno di noi possa vedere più di Dio, nella sua santità e gloria, per vedere la misericordia che ha di noi. L’unico modo di conoscerLo in verità è di vederLo glorioso e di avere un santo timore di Lui. Se tu non hai un santo timore di Dio, credi in un falso dio. Non è il vero Dio, se tu non hai un santo timore di Dio.

Chi era l'amico di Gesù? Giovanni. E quando Giovanni vide Gesù nella sua gloria in Apocalisse 1, cosa fece? Quando Giovanni vide Gesù nella sua gloria, cadde a terra come morto, terrorizzato. Cadde a terra! Non poteva guardarLo. Non poteva stare in piedi. Cadde a terra come morto. E poi Gesù lo ha rialzato. Gesù rialza chi ha un santo timore di Lui.

Quindi, se il tuo dio è un dio di cui non c’è bisogno di avere un santo timore, tu stai credendo in un dio che non salva, un dio che non esiste, e che non è il vero Dio.

E tu arriverai al giorno del giudizio tutto contento e sentirai Gesù, il glorioso Dio da cui tutti scapperanno, dire: “io non ti ho mai conosciuto.”

Riverenza è fondamentale e chi ha riverenza e timore di Dio, conosce la tenerezza di Dio e l’amore di Dio. Che meraviglioso.