Aiuto Biblico

Glorificare Dio, amare gli altri

Vari brani

sermone di Marco de Felice, www.Aiutobiblico.org per domenica, 5 settembre 2021, – cmd dp –

Audio:

Una donna sposata con bambini piccoli da curare, dovrebbe vivere come quando era una giovane donna non sposata, senza figli? Assolutamente no. Ora, dovrebbe vivere per curare la sua famiglia. È lo stesso per un giovane uomo, che si sposa e diventa anche padre. Ora, dovrebbe vivere per curare la sua famiglia.

Similmente, quando Dio salva una persona, e lo fa diventare un figlio di Dio, parte della famiglia di Dio, la vita di quella persona dovrebbe cambiare drasticamente.

Allora, qual è lo scopo della vita, per chi è un figlio di Dio? Il nostro Dio, che ci ha salvato, ci insegna qual è lo scopo della vita mentre viviamo in questo mondo, che non è più il nostro mondo. Siamo solo pellegrini. Allora, qual è lo scopo della vita per chi è un figlio di Dio?

Lo scopo della vita per ogni vero credente dev’essere vivere per glorificare Dio in tutto, e per amare gli uni gli altri.

Per esempio, 1Pietro 2:9 dichiara il motivo per cui Dio ci salva.

“9 Ma voi siete una stirpe eletta, un regale sacerdozio, una gente santa, un popolo acquistato per Dio, affinché proclamiate le meraviglie di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua mirabile luce;” (1Pietro 2:9 LND)

Dio ci salva affinché proclamiamo la gloria di Dio agli altri, ovvero, annunciare le sue meraviglie agli altri.

In 1Corinzi 10:31 leggiamo che dobbiamo fare tutto quello che facciamo per la gloria di Dio. Leggo.

“Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate alcun’altra cosa, fate tutte le cose alla gloria di Dio.” (1Corinzi 10:31 LND)

Dobbiamo fare tutto quello che facciamo, giorno per giorno, per la gloria di Dio.

In Colossesi 3:16,17 leggiamo che dobbiamo fare tutto nel nome del Signore Gesù, che è un altro modo di dire, per la sua gloria. Leggo.

“16 La parola di Cristo abiti in voi copiosamente, in ogni sapienza, istruendovi ed esortandovi gli uni gli altri con salmi, inni e cantici spirituali, cantando con grazia nei vostri cuori al Signore. 17 E qualunque cosa facciate, in parola o in opera, fate ogni cosa nel nome del Signore Gesù, rendendo grazie a Dio e Padre per mezzo di lui.” (Colossesi 3:16,17 LND)

In 1Pietro 4:10,11 leggiamo che dobbiamo vivere usando i nostri doni spirituali per gli altri. Poi leggiamo che così, Dio sarà glorificato in ogni cosa.

“10 Ciascuno, secondo il dono che ha ricevuto, lo metta al servizio degli altri, come buoni amministratori della multiforme grazia di Dio. 11 Se uno parla, lo faccia come se annunciasse gli oracoli di Dio; se uno fa un servizio, lo faccia nella forza che gli è fornita da Dio, affinché in ogni cosa sia glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo, a cui appartiene la gloria e il dominio per i secoli dei secoli. Amen.” (1Pietro 4:10,11 LND)

Quindi, dobbiamo vivere per portare gloria a Dio in tutto quello che facciamo, piccolo o grande, ogni giorno.

Amare gli altri

Inoltre, e una parte di questo, è che dobbiamo amare gli uni gli altri. Ci sono tanti brani che parlano di questo. Leggiamo solo alcuni, iniziando con Gesù che spiega il più grande comandamento in Marco 12.

Marco 12:28-33 amare il prossimo

“29 E Gesù gli rispose: «Il primo di tutti i comandamenti è: "Ascolta, Israele: Il Signore Dio nostro è l’unico Signore", 30 e: "ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza". Questo è il primo comandamento. 31 E il secondo è simile a questo: "Ama il tuo prossimo come te stesso". Non vi è alcun altro comandamento maggiore di questi».” (Marco 7:29-31 LND)

Amare, amare veramente, il prossimo è assolutamente fondamentale per ogni vero credente.

Cosa vuol dire in pratica: vuol dire fare a loro quello che vorremmo che gli altri facessero a noi, come Gesù dichiara in Matteo 7:12.

“Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro, perché questa è la legge ed i profeti.” (Matteo 7:12 LND)

Notate che non si parla di un sentimento, ma di quello che facciamo. Il vero amore è un impegno.

Conosciamo 1Corinzi 13:4-7, che descrive il vero amore. Lo leggo.

“4 L’amore è paziente, è benigno; l’amore non invidia, l’amore non si mette in mostra, non si gonfia, 5 non si comporta in modo indecoroso, non cerca le cose proprie, non si irrita, non tiene conto del male; 6 non si rallegra dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità, 7 tollera ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.” (1Corinzi 13:4-7 LND)

Che brano ricchissimo. Voglio notare che il vero amore non cerca le cose proprie. Quando uno ama veramente, non vive per se stesso, ma vive per il bene degli altri.

Il vero amore per gli altri fa parte della vita in Cristo. Chi non ama, non ha veramente conosciuto Dio, ovvero, non è veramente salvato. Leggo 1Giovanni 4:7,8

7 Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, poiché l'amore è da Dio e chiunque ama è nato da Dio e conosce Dio. 8 Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.” (1Giovanni 4:7,8 LND)

Amare gli altri veramente fa parte della salvezza.

Applicazione

Allora, è chiaro che dobbiamo vivere per glorificare Dio in tutto quello che facciamo, e dobbiamo amare, veramente gli uni gli altri.

Cosa vuol dire in pratica per come dobbiamo vivere? Filippesi 2:1-4 ci spiega il cuore che dobbiamo avere.

“1 Se dunque vi è qualche consolazione in Cristo, se qualche conforto d’amore, se qualche comunione di Spirito, se qualche tenerezza e compassione, 2 rendete perfetta la mia gioia, avendo uno stesso modo di pensare, uno stesso amore, un solo accordo e una sola mente, 3 non facendo nulla per rivalità o vanagloria, ma con umiltà, ciascuno di voi stimando gli altri più di se stesso. 4 Non cerchi ciascuno unicamente il proprio interesse, ma anche quello degli altri.” (Filippesi 2:1-4 LND)

Avete visto? Non dobbiamo vivere per noi stessi. Non dobbiamo cercare gloria per noi stessi. Dobbiamo vivere per il vero bene degli altri.

Come viviamo di natura

Prego che tutto questo sia chiaro. Però, cosa serve per poter vivere così? Cioè, se arriviamo a capire quello che Dio ci comanda, come possiamo sapere se stiamo ubbidendo o no?

Per cambiare, dobbiamo valutare come viviamo attualmente.

Cioè, quando leggiamo come Dio ci comanda a vivere, dobbiamo non solo leggere, ma dobbiamo valutare come stiamo vivendo attualmente, per riconoscere quali sono i campi della vita, o i nostri modi di vivere, in cui non stiamo vivendo così. Solo così, solo riconoscendo quali dei nostri modi di vivere o di pensare non sono come Dio ci comanda, solo così possiamo cambiare.

Faccio un paragone: Se sto camminando su un sentiero in montagna, e studio attentamente la cartina per capire qual è il sentiero giusto, però, NON mi informo su quale sentiero sto camminando, non posso sapere se sono nel sentiero giusto o no.

Quindi, come dobbiamo vivere, per glorificare Dio in ogni cosa, e amare veramente gli uni gli altri? Come stiamo vivendo attualmente?

Per capire come viviamo, consideriamo anche quello che è la vita normale intorno a noi, perché molto spesso è anche come viviamo noi. Solo riconoscendo come stiamo vivendo già, possiamo cambiare direzione, quando la nostra vita non rispecchia la vita benedetta che Dio ci comanda di avere.

Allora, come si vive normalmente nel mondo intorno a noi?

Per prima cosa, nel mondo in cui viviamo, c’è un immenso impegno per cercare gloria per se stessi. A volte questo è molto evidente, in altri casi è più subdolo. Ma è come si vive. In realtà, è così normale che spesso neanche lo riconosciamo, come una persona che fuma non nota la puzza degli altri fumatori.

Infatti, siamo così circondati con il mondo che spesso, nemmeno ci rendiamo conto quanto quello che è normale intorno a noi sia lontano dalla via del Signore.

Io sono cresciuto in una chiesa. Ho frequentato un’università cristiana. Ho studiato anche ad una scuola biblica. Sono stato sempre attivo in chiesa.

Oggi, riconosco che c’era molto che facevo, che era normalissimo per i credenti intorno a me, ma che andava molto contro quello che Dio ci insegna. Però, all’epoca, essendo circondato da altri credenti che vivevano così, anch’io vivevo così. Tanti aspetti della mia vita NON rispecchiavano i principi di Dio. Ma non me ne rendevo conto.

Quindi, quando la chiesa, ovvero, la maggioranza dei credenti, vive in qualche campo molto come il mondo, diventa molto difficile per i credenti riconoscere che il loro modo di vivere non è secondo il piano di Dio.

Possiamo vedere questo in tantissimi campi.

Parlando dei comandamenti di vivere in TUTTO per la gloria di Dio, e poi, di vivere per amare gli altri come amiamo noi stessi. Come vivono le persone intorno a noi, e troppo spesso, come viviamo noi?

Nel mondo, è normale vivere cercando gloria per se stessi, anziché cercare la gloria di Dio.

Per esempio, è considerato normale vivere per cercare l’approvazione dagli altri, è normale cercare di apparire belli e bravi davanti agli altri, è normale voler essere visti bene dagli altri.

Effettivamente, questi sono tutti modi in cui si cerca gloria per se stessi.

Cioè, il fatto stesso che mi importa come gli altri mi vedono vuol dire che sto cercando gloria per me stesso. Mi importa come vedono me.

In realtà, dovremmo avere nel cuore solamente come vedono Dio in noi.

Invece nel mondo, si pensa a come vedono TE, non Dio in te.

Pensate all’apparenza. Nel mondo, e purtroppo, troppo spesso anche nella chiesa, è normale impegnarsi per essere visti bene dagli altri. C’è un’immensa enfasi sull’apparenza, su come appariamo agli altri.

Se uno crede di stare bene, è tranquillo davanti agli altri. Se uno si sente di essere messo male, non si sente comodo davanti agli altri.

Analizziamo questo.

Se il mio pensiero è solo di glorificare Dio, e amare il mio prossimo, non mi importa come mi vedono. Mi importa il bene degli altri, e che Dio sia visibile.

Quando invece mi importa come vedono ME, e voglio IO essere visto bene, il mio cuore non è totalmente fissato su volere che loro vedano più di Dio. Mi importa come vedono ME. Questa è una forma subdola di volere gloria per me stesso.

Sapete che desiderare gloria dagli altri ostacola la vera fede? Infatti, in Giovanni 5, Gesù dichiara:

“44 Come potete voi credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri e non cercate la gloria che viene da un solo Dio?” (Giovanni 5:44 LND)

Nel mondo in cui viviamo, è normale, anzi, è considerato buono cercare e prendere gloria gli uni dagli altri. Il mondo dà gloria agli uomini costantemente. Lo si fa in grande, tipo nelle grandi cerimonie, e lo si fa in piccolo, per esempio con i social media, quando tanti mettono “mi piace”. Lo vediamo quando cerchiamo di farci belli. Perché ci facciamo belli? Non lo facciamo quando restiamo a casa da soli, lo facciamo quando usciamo. Perché? Per essere visti bene dagli altri.

Cerchiamo di essere visti bene in tanti campi. È normale fare cose per essere notati. Certamente, l’apparenza è un campo gigantesco, in cui la nostra società mette moltissima enfasi sull'essere notati e apprezzati dagli altri, che è una forma di cercare gloria gli uni dagli altri.

Si può cercare gloria anche in cose buone e giuste. Uno che predica, anziché predicare solo per la gloria di Dio e per amare gli altri, può predicare cercando gloria per sé, volendo essere notato e visto come bravo, o volendo avere tanti che lo ascoltano.

Si possono servire gli altri per amore, oppure, per essere notati.

Si possono fare cose buone, che sembrano essere per Dio, o per gli altri, ma con un cuore che desidera essere notato.

Chiaramente, la nostra società non vuole glorificare Dio. Di natura, gli uomini senza Dio vogliono gloria solo per loro stessi, non per Dio.

Perciò, tutta la società vive per dare e ricevere gloria gli uni dagli altri.

Ed è molto triste, ma vivendo in questa società, come credenti, troppo spesso, seguiamo l’andazzo della società. Facilmente, cerchiamo anche noi gloria dagli uomini. Facilmente, a noi importa come ci vedono

Leggo di nuovo Giovanni 5:44.

“44 Come potete voi credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri e non cercate la gloria che viene da un solo Dio?” (Giovanni 5:44 LND)

In questo versetto, Gesù dichiara che il fatto di prendere gloria gli uni dagli altri ci ostacola da credere in Dio.

La vera fede in Dio non può coesistere con il cercare gloria per noi stessi. Sono due cose opposte.

Leggo anche Giovanni 12:42-43.

“42 Tuttavia anche tra i capi molti credettero in lui; ma a motivo dei farisei non lo confessavano, per non essere espulsi dalla sinagoga, 43 perché amavano la gloria degli uomini più della gloria di Dio.” (Giovanni 12:42,43 LND)

Questi capi religiosi avevano capito che Gesù è il Cristo. Però, avevano timore di confessarlo pubblicamente, perché non volevano perdere la gloria degli uomini. Cioè, sapevano che confessando Gesù come il Cristo, sarebbero stati disprezzati e forse espulsi delle sinagoghe. Non sarebbero stati più stimati. Avrebbero perso la gloria degli uomini che avevano ricevuto fino a quel momento.

Quindi, pur avendo capito che Gesù è il Cristo, preferivano non confessarlo, per non perdere la gloria degli uomini.

A ciascuno chiedo: TU, a volte, hai timore di seguire Dio pienamente, perché non vuoi essere visto male dagli uomini?

Oh che possiamo desiderare la gloria di Dio, anziché desiderare di ricevere gloria dagli altri!

Quando cerchiamo gloria gli uni dagli altri, non solo non stiamo glorificando Dio, ma, non stiamo amando gli altri.

Il vero amore è un sacrificio. In Giovanni 15:13, Gesù dichiara che il più grande amore è dare la propria vita per altri. Ve lo leggo.

“Nessuno ha amore più grande di questo: dare la propria vita per i suoi amici.” (Giovanni 15:13 LND)

In 1Tessalonicesi, Paolo dichiara che ricordava sempre la fatica del loro amore. Il loro amore era un amore vero, e quindi, si affaticavano per aiutare gli altri. Non era un semplice sentimento, era un vero sacrificio, fatto con molta fatica, al punto che Paolo, da lontano, aveva sentito della fatica del loro amore. Vi leggo 1Tessalonicesi 1:3.

“ricordando continuamente la vostra opera di fede, la fatica del vostro amore e la costanza della speranza che voi avete nel Signore nostro Gesù Cristo davanti a Dio, nostro Padre,” (1Tessalonicesi 1:3 LND)

Il vero amore è una fatica, è un impegno così grande che porta alla stanchezza. A volte porta alla stanchezza fisica, a volte alla stanchezza mentale. Ma il vero amore è un sacrificio costoso.

Il vero amore è avere un profondo desiderio per il vero bene degli altri. Quel profondo desiderio ti spinge a impegnarti per il loro bene. Quell'impegno non è solo qualcosa che fai quando hai finito di fare tutte le tue cose, è un sacrificio, ed è anche una fatica.

Quando cerchiamo gloria per noi stessi, anche in modi subdoli, facendo quello che tutti gli altri fanno, NON stiamo vivendo per amare gli altri. Stiamo cercando per noi, NON quello che è essenziale per la vita, ma quello che soddisfa la nostra carne, l’essere visti bene dagli altri.

Quindi, quando un nostro traguardo è di essere visti bene degli altri, quando ci importa come ci vedono, quando cerchiamo la loro approvazione, allora, NON stiamo vivendo pienamente per la gloria di Dio. Vogliamo gloria anche per noi stessi. Ma, SOLO Dio merita la gloria. Quindi, ogni volta che cerchiamo gloria dagli altri, in realtà stiamo rubando gloria da Dio.

Infatti, non abbiamo NULLA di valore in noi stessi per merito nostro. Tutto quello che abbiamo di buono: la nostra bellezza, la nostra intelligenza, le nostre capacità e i nostri talenti, le nostre forze, le opportunità che abbiamo avuto, TUTTO quello che abbiamo, lo abbiamo ricevuto da Dio. Quindi, non abbiamo nulla per cui dovremmo vantarci. Vi leggo 1Corinzi 4:7, che spiega questo.

“Che cosa infatti ti rende diverso? Che cosa hai tu che non l’abbia ricevuto? E se l’hai ricevuto, perché ti glori come se non l’avessi ricevuto?” (1Corinzi 4:7 LND)

In realtà, visto che tutto quello che abbiamo viene da Dio, gloriarci, vantarci, cercare gloria, per qualcosa che siamo o che abbiamo, è un terribile peccato, perché è cercare per noi la gloria che appartiene a Dio.

Inoltre, quando cerchiamo gloria per noi stessi, non stiamo amando gli altri. Non si può cercare gloria per sé e allo stesso tempo amare.

Cari fratelli e sorelle, viviamo in un mondo in cui cercare gloria per sé è normale, in cui è quello che fanno quasi tutti. La moda è fatta per farti cercare gloria per te. I social media sono fatti per farti cercare gloria per te. Ci sono tanti campi della vita che sono fatti per farti cercare gloria per te, e per dare gloria agli altri, anziché a Dio.

Come credenti, Dio ci chiama a fare TUTTO per la SUA gloria. E così, possiamo anche amare gli altri.

L’uso del nostro tempo

Consideriamo alcuni altri campi della vita, come vive il mondo, e molto spesso anche noi, e poi, come dovremmo vivere per glorificare Dio e amare gli altri.

Consideriamo come usiamo il nostro tempo.

Nel mondo, c’è la mentalità: è la mia vita. Ho bisogno di tempo per ME. Ho fatto i miei doveri, adesso posso passare il mio tempo come voglio IO.

Ma, come c’entra questa mentalità, con la mentalità di fare TUTTO per la gloria di Dio, e di amare il nostro prossimo, sacrificandoci per il bene degli altri?

Chiaramente, la mentalità così diffusa nel mondo intorno a noi, che il nostro tempo libero è per NOI, è il contrario di quello che Dio ci insegna e ci comanda. Per esempio, per quanto riguarda il pensiero che il nostro tempo libero è NOSTRO, vi leggo quello che Dio ci insegna in 1Corinzi 6:19,20.

“19 Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi, il quale voi avete da Dio, e che voi non appartenete a voi stessi? 20 Infatti siete stati comprati a caro prezzo, glorificate dunque Dio nel vostro corpo e nel vostro spirito, che appartengono a Dio.” (1Corinzi 6:19-20 LND)

Non apparteniamo a noi stessi. Perciò, il nostro tempo non è nostro, come tutto il resto di quello che abbiamo. Come leggiamo in questo brano, tutto quello che siamo e che abbiamo appartiene a Dio, e Dio ci chiama a glorificarLo nel nostro corpo e nel nostro spirito. Cioè, ci chiama a glorificarLo con tutto quello che siamo e tutto quello che abbiamo, compreso nostro tempo.

Allora, questo vuol dire che non possiamo mai riposarci? Certamente no. Dio ci ha creato, Egli ci ha creato con il bisogno di cibo, di un tetto, e di riposo. Quindi, non è sbagliato riposarci, quando ne abbiamo veramente bisogno.

Il problema è che oggi, tanti chiamano riposo quello che in realtà è svagarsi, che spesso non è nemmeno un vero riposo per la mente e per l’anima.

In realtà, volendo glorificare Dio e amare gli altri, spesso possiamo riposarci, comunque investendo bene il tempo.

Per esempio: io lavoro moltissimo in ufficio, davanti al computer, scrivendo, parlando al telefono.

Io posso riposarmi facendo qualcosa di fisico, che mi permette anche di compiere qualcosa di utile. Posso aiutare Serena con qualche pulizia, posso togliere le erbacce dall'orto, posso riparare qualcosa, cioè, posso fare tante cose utili, che aiutano altri, che non mi fanno usare molto la mente. Così riposo la mia mente.

Chi ha un lavoro fisicamente pesante può fare qualcosa di mentale, qualche lavoro che richiede la testa, ma non il corpo.

Nel mondo, l’idea di rilassarsi o riposarsi è spesso legata a svagarsi o divertirsi. Tanti si mettono davanti allo schermo, o navigano in Internet, o passano il tempo in un modo che non porta alcun bene, e in realtà, non dà ristoro all’anima. Anzi, spesso, contamina l’anima. Questo non è un modo utile di investire il tempo prezioso che Dio ci ha dato.

Infatti, dobbiamo vedere il tempo come un dono prezioso, da usare al massimo per la gloria di Dio. In Efesini 5, leggiamo come dobbiamo vivere, ora che siamo nella luce. Leggo da Efesini 5:8.

“8 Un tempo infatti eravate tenebre, ma ora siete luce nel Signore; camminate dunque come figli di luce, 9 poiché il frutto dello Spirito consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità, 10 esaminando ciò che è accettevole al Signore. 11 E non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre, ma piuttosto riprovatele, 12 perché è persino vergognoso dire le cose che si fanno da costoro in segreto. 13 Ma tutte le cose che sono riprovate dalla luce divengono manifeste, poiché tutto ciò che è manifestato è luce. 14 Perciò dice: "Risvegliati, o tu che dormi, risorgi dai morti, e Cristo risplenderà in te". 15 Badate dunque di camminare con diligenza non da stolti, ma come saggi, 16 riscattando il tempo, perché i giorni sono malvagi. 17 Non siate perciò disavveduti, ma intendete quale sia la volontà del Signore.” (Efesini 5:8-17 LND)

Abbiamo già studiato questo a fondo in un altro sermone. Oggi, voglio solo notare alcune verità centrali:

Siamo luce nel Signore, e perciò, dobbiamo camminare nella luce, in ogni campo della vita.

Dobbiamo evitare totalmente le opere infruttuose delle tenebre. Piuttosto, dobbiamo impegnarci a portare frutto in tutto. Dobbiamo badare bene, ovvero, impegnarci con grande cura, a camminare come saggi, in modo che porta frutto eterno. Se no, siamo degli stolti.

E poi, parlando del nostro uso del tempo, non solo dobbiamo usare saggezza nell’uso del nostro tempo, capendo quella che è la volontà di Dio, ma dobbiamo RISCATTARE il tempo, perché i giorni sono malvagi.

Riscattare il tempo vuol dire prendere tempo che NON usavamo nel modo migliore, per investirlo in modo che porta gloria a Dio e che è veramente amore per il nostro prossimo.

Riscattare il tempo vuol dire scegliere di prendere il tempo che prima usavamo per svagarci, o per compiere cose che non hanno valore eterno, o per soddisfare la carne, o per cose buone, ma non eccellenti, e usare quel tempo in quello che è eccellente, che porta frutto, che porta gloria a Dio.

Voglio invitare ciascuno di noi a valutare attentamente come investe il proprio tempo. Il tempo è uno dei doni più grandi che abbiamo da Dio. Quanto è importante usarlo bene.

Dio ci chiama a glorificare Dio in tutto, e ad amare gli altri, impegnandoci per il loro bene. Il TEMPO è essenziale, sia per l’uno che per l’altro. Considera attentamente come usi il tuo tempo. Togliamo quello che non è eccellente, per sostituirlo con quello che è eccellente. Così possiamo avere una vita piena di frutto che dura.

Nel mondo, NON si usa il tempo per la gloria di Dio e per amare veramente gli altri. Cambiamo direzione. Camminiamo nella luce, NON seguendo il mondo, non vivendo per noi stessi.

I nostri soldi

Certamente, se vogliamo vivere per la gloria di Dio in tutto, e per amare gli altri in tutto, questo riguarda anche come spendiamo i nostri soldi.

Anche qua, l’esempio del mondo è quello di usare i nostri soldi per noi stessi. Certamente, ci serve il necessario per vivere. Ma il mondo intorno a noi ci insegna a desiderare sempre di più per noi stessi e per le nostre famiglie.

In realtà, quasi tutti noi abbiamo molto più di quello che realmente serve. Abbiamo tanti più vestiti, abbiamo tante scarpe, abbiamo attrezzi, abbiamo moltissimo.

Spendiamo i soldi per noi stessi in tanti modi.

Come spendiamo i nostri soldi rivela molto della vera condizione dei nostri cuori.

Quando la tua passione è la gloria di Dio, quando hai un profondo amore per gli altri, spenderai i tuoi soldi per il necessario, ma poi, la tua passione sarà di spendere i tuoi soldi, come il tuo tempo, per la gloria di Dio, e per il vero bene degli altri.

Quando vogliamo gloria per noi stessi, spendiamo i nostri soldi per cercare quella gloria. Per esempio, se qualcuno cerca di essere visto come bello o bella, quella persona userà i suoi soldi per i vestiti, per abbellirsi, per quello che può farlo essere più notato dagli altri. Spendiamo soldi e tempo per quello che è il nostro tesoro.

Dio ci chiama a rinnegare noi stessi, per vivere totalmente per la gloria di Dio.

Questo è l’assoluto contrario di quello che il mondo ci insegna. Ma questa è la vita a cui Dio ci chiama.

Invito ciascuno a valutare come spende i suoi soldi e come spende il suo tempo, ed a capire qual è il tesoro che cerca giorno per giorno.

Per concludere

L’unica vita che conta è vivere per la vita a cui Dio ci ha chiamati. Quella vita è completamente contraria alla vita che si vive nel mondo. Dio ci chiama a fare TUTTO per la sua gloria, dalle cose piccole, alle cose grandi. Il mondo ci insegna a cercare la nostra gloria. Come vivrai tu?

Dio ci chiama ad amare il nostro prossimo come noi stessi. Ci chiama ad amare al punto di sacrificarsi. Ci chiama ad arrivare alla fatica. Il mondo ci insegna ad amare noi stessi, a vivere per noi stessi. Di natura, viviamo come vive il mondo. Come vivrai tu? Come ti impegnerai?

Dio ci chiama di esaminare ogni cosa, per scegliere bene. Il mondo ci insegna a vivere in base a come ci sentiamo. Come vivrai tu?

Oh che possiamo tutti esaminarci, esaminare ogni aspetto delle nostre vite, per vivere come Dio ci insegna!

Questo richiederà impegno, avremo peccati da confessare. Richiederà cambiamenti, a volte grandi.

Però così possiamo avere una vita che conta. Così possiamo avere la gioia della salvezza. Così possiamo portare gloria al nostro Dio, e bene alle persone intorno a noi.