Aiuto Biblico

Come spiegare l'Evangelo

vari brani

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Che cos'è l'evangelizzazione? Qual è la nostra responsabilità, alla luce dei comandamenti di Gesù? Leggiamo alcuni brani in cui Cristo comanda ai credenti di evangelizzare.

16 Ora gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato 17 e, vedutolo, lo adorarono, alcuni però dubitarono. 18 Poi Gesù si avvicinò e parlò loro, dicendo: "Ogni potestà mi è stata data in cielo e sulla terra. 19 Andate, dunque, e fate discepoli di tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, 20 insegnando loro di osservare tutte le cose che io vi ho comandato. Or ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo. Amen". (Matteo 28:16-20 LND)
14 Infine apparve agli undici mentre erano a tavola e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a coloro che lo avevano visto risuscitato. 15 E disse loro: «Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo a ogni creatura; 16 chi avrà creduto e sarà stato battezzato, sarà salvato; ma chi non avrà creduto, sarà condannato. (Marco 16:14-16 LND)
36 Ora, mentre essi parlavano di queste cose, Gesù stesso si rese presente in mezzo a loro e disse loro: "Pace a voi!". 37 Ma essi, terrorizzati e pieni di paura, pensavano di vedere uno spirito. 38 Allora egli disse loro: "Perché siete turbati? E perché nei vostri cuori sorgono dei dubbi? 39 Guardate le mie mani e i miei piedi, perché sono io. Toccatemi e guardate, perché uno spirito non ha carne e ossa, come vedete che ho io". 40 E, detto questo, mostrò loro le mani e i piedi. 41 Ma poiché essi non credevano ancora per la gioia ed erano pieni di meraviglia, egli disse loro: "Avete qui qualcosa da mangiare?". 42 Ed essi gli diedero un pezzo di pesce arrostito e un favo di miele. 43 Ed egli li prese e mangiò in loro presenza. 44 Poi disse loro: "Queste sono le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: che si dovevano adempiere tutte le cose scritte a mio riguardo nella legge di Mosé, nei profeti e nei salmi". 45 Allora aprì loro la mente, perché comprendessero le Scritture, 46 e disse loro: "Così sta scritto, e così era necessario che il Cristo soffrisse e risuscitasse dai morti il terzo giorno 47 e che nel suo nome si predicasse il ravvedimento e il perdono dei peccati a tutte le genti, cominciando da Gerusalemme. 48 Or voi siete testimoni di queste cose. 49 Ed ecco, io mando su di voi la promessa del Padre mio; ma voi rimanete nella città di Gerusalemme, finché siate rivestiti di potenza dall’alto. (Luca 24:36-49 LND)
19 Ora, la sera di quello stesso giorno, il primo della settimana, mentre le porte del luogo dove erano radunati i discepoli erano serrate per paura dei Giudei, Gesù venne e si presentò là in mezzo, e disse loro: "Pace a voi!". 20 E, detto questo, mostrò loro le sue mani e il costato. I discepoli dunque, vedendo il Signore, si rallegrarono. 21 Poi Gesù di nuovo disse loro: "Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, così io mando voi". (Giovanni 20:19-21 LND)
1 Io ho fatto il primo trattato, o Teofilo, circa tutte le cose che Gesù prese a fare e ad insegnare, 2 fino al giorno in cui fu portato in cielo dopo aver dato dei comandamenti per mezzo dello Spirito Santo agli apostoli che egli aveva scelto. 3 Ad essi, dopo aver sofferto, si presentò vivente con molte prove convincenti, facendosi da loro vedere per quaranta giorni e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. 4 E, ritrovandosi assieme a loro, comandò loro che non si allontanassero da Gerusalemme, ma che aspettassero la promessa del Padre: "Che, egli disse, voi avete udito da me. 5 Perché Giovanni battezzò con acqua, ma voi sarete battezzati con lo Spirito Santo, fra non molti giorni". 6 Così quelli che erano riuniti assieme lo interrogarono, dicendo: "Signore, è in questo tempo che ristabilirai il regno a Israele?". 7 Ma egli disse loro: "Non sta a voi di sapere i tempi e i momenti adatti, che il Padre ha stabilito di sua propria autorità. 8 Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea, in Samaria e fino all’estremità della terra". (Atti 1:1-8 LND)

Allora, qual è il comandamento in questi cinque brani? Qual è la responsabilità della chiesa in questo epoca in cui ci troviamo, fra la risurrezione di Cristo e il Suo ritorno per giudicare il mondo?

Noi siamo responsabili di annunciare l'Evangelo, di predicare l’Evangelo, di predicare il ravvedimento e il perdono dei peccati.

La parola Evangelo vuol dire la buona notizia che riguarda l'opera di Gesù Cristo di procurare la salvezza tramite la sua morte e risurrezione.

Quindi, il nostro incarico è quello di annunciare alle persone dell'opera di Cristo.

Necessità di spiegare Dio

Se esaminiamo i vari esempi nella Bibbia in cui l’Evangelo viene spiegato, come abbiamo fatto negli anni passati, possiamo notare che ci sono principalmente due modi in cui l'Evangelo viene spiegato e varia in base a due categorie di persone.

Ci sono persone che hanno un concetto corretto di Dio, capiscono che Egli è il nostro creatore e che dobbiamo rendere conto a Lui. Capiscono che Dio è santo, e che siamo peccatori. Queste persone sanno, quindi, che hanno bisogno della salvezza. Annunciare l'Evangelo a queste persone vuol dire, perciò, annunciare che Cristo è il Salvatore, e quello che Egli ha fatto per compiere la salvezza, ovvero, la sua morte e la sua risurrezione.

Poi, ci sono persone che non hanno un concetto corretto di Dio. Alcune di queste persone credono in un dio, ma senza avere delle idee chiare su come sia. Altre non sanno se c'è un Dio. Altre ancora credono molto, ma il dio in cui credono non è lo stesso del vero Dio che si rivela tramite le Scritture. In altre parole, le persone di questa seconda categoria non conoscono il vero Dio, non sanno com'è, non capiscono che la loro vita dipende totalmente da Lui, non sanno che dovranno rendere conto a Lui nel giudizio finale.

Quasi sempre, le persone che hanno un concetto corretto di Dio conoscono la Bibbia, o almeno hanno avuto chi gli ha spiegato le verità che sono nella Bibbia. Infatti, l'unico modo di avere una vera conoscenza di Dio come Giudice e anche come Salvatore è tramite la Bibbia. Perciò, la Bibbia è fondamentale per poter capire le verità di Dio.

Quando esaminiamo i vari esempi nella Bibbia in cui l’Evangelo viene annunciato, vediamo una grande differenza fra come viene spiegato a coloro che già hanno un chiaro concetto di Dio, e come viene spiegato a coloro che non hanno un chiaro concetto di Dio.

In sintesi, a coloro che non hanno un chiaro concetto di Dio, oltre a spiegare dell'opera di Gesù a provvedere la salvezza, viene spiegato chi è Dio, e del fatto che come nostro Creatore, dobbiamo rendere conto a Lui, e quindi, appariremo davanti a Lui per essere giudicati.

Voglio considerare questo fatto. Senza capire che c'è un giudizio, l’Evangelo non ha alcun senso.

La necessità di capire con chi parliamo

Dobbiamo capire, perciò, con chi stiamo parlando. Questo non vuol dire, però, che bisogna conoscere ogni persona personalmente. Si può anche capire più o meno la conoscenza di una persona dal gruppo di cui fa parte.

Esempi di questo nella Bibbia:

Paolo nella sinagoga

Quando Paolo predicava nelle sinagoghe, quale messaggio predicava, e da quello, che cosa presumeva della loro conoscenza di Dio?

1 Or dopo essere passati per Anfipoli e per Apollonia, giunsero a Tessalonica, dove c’era la sinagoga dei Giudei. 2 E Paolo, secondo il suo solito, entrò da loro e per tre sabati presentò loro argomenti tratti dalle Scritture, 3 dichiarando e dimostrando loro, che era necessario che il Cristo soffrisse e risuscitasse dai morti, e dicendo: "Questo Gesù che vi annunzio è il Cristo". 4 Alcuni di loro credettero e si unirono a Paolo e Sila, come pure un gran numero di Greci pii e non poche donne ragguardevoli. (Atti 17:1-4 LND)

Che cosa presumeva?

Dalla sua risposta, in cui spiegava dalle Scritture che il Cristo doveva morire e risuscitare, e che Gesù è quel Cristo, vediamo il seguente:

  1. Presumeva che credevano già alle Scritture, perché ragionava dalle Scritture.

  2. Presumeva che credevano già in Dio, che capivano già che ci sarà un giudizio, e che l'uomo ha bisogno di un salvatore, che sarebbe il Cristo.

Come mai Paolo presumeva tutto questo? Perché stava parlando con persone che frequentavano la sinagoga, dove le Scritture venivano lette e studiate. Quindi, chi andava nella sinagoga conosceva e credeva le Scritture. Così Paolo poteva capire che avevano un concetto giusto di Dio e della necessità della salvezza.

Paolo ad Atene

Vediamo un esempio totalmente contrario quando Paolo fu ad Atene.

Paolo era nella piazza con i Greci. Un giorno, ebbe la possibilità di parlare nell’ Areòpago, che era la piazza principale. Notiamo il suo messaggio a loro in Atti 17:22-32

“22 Allora Paolo, stando in piedi in mezzo all’Areopago, disse: "Ateniesi, io vi trovo in ogni cosa fin troppo religiosi. 23 Poiché, passando in rassegna e osservando gli oggetti del vostro culto, ho trovato anche un altare sul quale era scritto: AL DIO SCONOSCIUTO. Quello dunque che voi adorate senza conoscerlo, io ve lo annunzio. 24 Il Dio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso, essendo Signore del cielo e della terra, non abita in templi fatti da mani d’uomo, 25 e non è servito dalle mani di uomini come se avesse bisogno di qualcosa, essendo lui che dà a tutti la vita, il fiato e ogni cosa; 26 or egli ha tratto da un medesimo sangue tutte le nazione degli uomini, perché abitassero sopra tutta la faccia della terra, avendo determinato le epoche prestabilite e i confini della loro abitazione, 27 affinché cercassero il Signore, se mai riuscissero a trovarlo come a tastoni, benché egli non sia lontano da ognuno di noi. 28 Poiché in lui viviamo, ci muoviamo e siamo, come persino alcuni dei vostri poeti hanno detto: "Poiché siamo anche sua progenie". 29 Essendo dunque noi progenie di Dio, non dobbiamo stimare che la Deità sia simile all’oro o all’argento o alla pietra o alla scultura d’arte e d’invenzione umana. 30 Dio dunque, passando sopra ai tempi dell’ignoranza, ora comanda a tutti gli uomini, in ogni luogo, che si ravvedano. 31 Poiché egli ha stabilito un giorno in cui giudicherà il mondo con giustizia, per mezzo di quell’uomo che egli ha stabilito; e ne ha dato prova a tutti, risuscitandolo dai morti". 32 Quando sentirono parlare di risurrezione dei morti, alcuni lo beffavano, altri dicevano: "Su questo argomento ti ascolteremo un’altra volta". (Atti 17:22-32)

Quale era il discorso principale di Paolo qua? Come possiamo comparare il suo discorso qua con il suo discorso nelle sinagoghe?

Che cosa presumeva?

Dalla sua risposta, in cui spiegava che Dio è il Creatore, e che dipendiamo da Lui, e che Egli ha stabilito un giorno in cui giudicherà il mondo, comprendiamo che Paolo presumeva che i suoi ascoltatori non sapevano queste cose di Dio. Presumeva una certa ignoranza in loro riguardo le verità basilari di Dio.

Il punto da ricordare

Il punto che è importante capire da questi due esempi è che possiamo presumere, senza chiedere, in base a chi è una persona, quanto capisce già di Dio. Certamente, se è pratico chiedere, può essere utile farlo. Però, generalmente, possiamo già avere una buon'idea, tenendo conto di chi è una persona.

Per esempio, Paolo sapeva che era molto probabile che i Greci ad Atene non aveva mai sentito insegnamenti sul vero Dio, e quindi presumeva, correttamente, che non conoscevano queste verità.

Paolo presumeva che coloro che frequentavano la sinagoga fedelmente avessero sentito le verità di Dio che ci sono nelle Scritture, sapendo che nelle sinagoghe, le Scritture vengono lette ogni settimana.

Come possiamo applicare questo alla nostra situazione? Cioè, è importante capire i principi che ci sono nella Bibbia. Però, bisogna poi arrivare ad applicare quei principi.

Allora, come possiamo applicare questo principio alla nostra situazione?

Noi viviamo in una società in cui la grandissima maggioranza delle persone sono cresciute nella Chiesa Cattolica Romana. Sappiamo qual è l'insegnamento, più o meno, che hanno avuto. Che siano praticanti o no cambia poco.

Possiamo presumere che la persone con cui parliamo non avranno un chiaro concetto di Dio. NON avranno un chiaro concetto del fatto che dobbiamo apparire davanti a Dio per il giudizio, e che quel giudizio sarà severo, senza alcuna misericordia. Dio è misericordioso, ma solo ORA, per chi si ravvede. NON avrà misericordia nel giorno del giudizio. Allora sarà troppo tardi.

In genere, le persone intorno a noi non capiscono che ognuno di noi deve rendere conto per ogni decisione e ogni parola e ogni azione e ogni pensiero al nostro Creatore. Non conoscono la legge di Dio. Non capiscono minimamente la santità di Dio, e quindi, non sanno quanto grande è la loro colpa.

Inoltre, non sanno quale sarà la condanna per coloro il cui nome non sarà trovato scritto nel libro della vita. Presumono che Dio salverà tutti, o almeno persone come loro. Quindi, non sanno che davanti a sé avranno un'eternità di punizione.

Considerate: se c'è qualcuno che non capisce la santità di Dio, e quindi, non capisce il suo peccato, che non sa che deve rendere conto a Dio, e non sa della condanna eterna, che senso ha cercare di parlare a quella persona di Gesù Cristo quale Salvatore?

Se uno non ha la minima idea di fare un viaggio, che senso ha cercare di spiegargli come spostarsi da un aeroporto all'altro a New York? Se uno non sa di avere una malattia, e non solo, ma pensa che non c'è nemmeno rischio di prendere quella malattia, e poi, pensa che comunque sia una malattia poco pericolosa, quanto gli interesserebbe ascoltare una spiegazione su come cambiare drasticamente la sua vita per guarire da quella malattia?

Le verità che serve insegnare

Allora, quando cerchiamo di spiegare l’Evangelo a qualcuno, se non sappiamo già che è qualcuno di molto insolito, che ha passato molto tempo leggendo la Bibbia, e già capisce di essere un peccatore sotto condanna, allora, dove dovremmo iniziare nella nostra spiegazione? Quali sono le verità che quella persona ha bisogno di capire? Non solo, ma per ogni verità, è importante poter dimostrare quella verità dalla Parola di Dio. Questo serve a noi, per stare attenti di non dire qualcosa di sbagliato. Serve alla persona che ci ascolta, in modo che possa capire che non stiamo solo dicendo un nostro parere. Allora, quali sono le prime verità che servono?

RISPOSTA: La persona ha bisogno di capire che Dio è il suo Creatore, che Dio ha stabilito la sua legge morale, oltre alla legge naturale, e che dovrà rispondere a Dio al giudizio finale.

Infatti, è inutile parlare di un Salvatore finché la persona non ha capito qualcosa del giudizio. Se arriviamo troppo presto a parlare di un Salvatore, chi ascolta non capirà che ha bisogno di un Salvatore.

Mettiamo le verità che serve comunicare in modo ordinato e logico.

Dove inizia la Bibbia? Con quale avvenimento?

Inizia con la creazione. Anche nell’Evangelo di Giovanni, si inizia con la creazione. Dove inizia Paolo, quando predica ad Atene? Inizia con la creazione.

Allora, anche per noi è importante iniziare con la creazione. Le persone hanno bisogno di capire che Dio è il loro Creatore. Hanno bisogno di capire che non solo sono state create da Dio, ma che dipendono da Dio per ogni cosa, anche se non se ne rendono conto.

I brani che parlano di questo?

Genesi 1, Giovanni 1, Atti 17; anche Giobbe 38-41; vari Salmi. Sarebbe buono memorizzare questi, o almeno saperli trovare subito.

Le persone hanno bisogno di capire, quindi, che essendo Dio il loro Creatore e Colui che le sostiene, Egli ha ogni diritto su di loro. Per esercitare questo suo diritto, Dio ha stabilito la sua legge.

Dove possiamo portare le persone nella Bibbia per aiutarle a capire come il nostro Creatore ha stabilito la sua legge per l'uomo?

Due brani importanti: Genesi 2:15-17 e Esodo 20

Se una persona non capisce che siamo sotto la legge di Dio, può veramente capire che siamo peccatori davanti a Dio?

Troviamo la definizione del peccato in 1Giovanni 3:4

“Chiunque commette il peccato, commette pure una violazione della legge; e il peccato è la violazione della legge.”

Anche Galati 3 ci spiega che la legge di Dio ci fa vedere il peccato, come anche Romani 7.

Considerando la definizione del peccato, quanto è importante spiegare la legge di Dio, prima di parlare del peccato? Quanto senso può avere un discorso sul peccato, se la persona non ha capito che esiste la legge di Dio e che siamo soggetti a quella legge?

Perciò, dobbiamo iniziare con l'esistenza di Dio, il suo ruolo come Creatore e Colui che sostiene, e poi, spiegare la sua legge, e che ci sarà un giudizio alla fine del mondo, e che tutti saranno giudicati in base a se hanno violato la legge di Dio in alcun punto.

Dopo che abbiamo parlato di Dio come il nostro santo Creatore, e della legge di Dio, e del fatto che ognuno di noi sarà giudicato in base alla nostra ubbidienza a quella legge, quale verità serve comunicare?

A quel punto, serve comunicare che è impossibile, con il nostro impegno, superare quel giudizio. In altre parole, il nostro meglio non basterà.

Quali versetti possiamo usare, per comunicare questa verità?

Romani 3; Galati 2:15,16; 3:8-14; Giacomo 2:10,11; Giovanni 14:21,24

Se lo Spirito Santo apre gli occhi e il cuore della persona che ci ascolta, che cosa avrà capito, a questo punto?

Che è un peccatore, e che è impossibile guadagnare il perdono, la salvezza, con le proprie forze.

Se la persona comprende questo veramente, e lo Spirito Santo sta all'opera nel suo cuore, che cosa vorrà sapere?

Vorrà sapere come può essere salvata! Infatti, se una persona non capisce il suo bisogno della salvezza, o se questo suo bisogno non le pesa, spiegare come può ricevere il perdono serve a poco. Certamente, possiamo spiegare anche quello, ma in quel caso, le verità più importanti sono quelle che riguardano il suo peccato, il giudizio e la sua condanna.

Allora, nel caso che una persona capisce il suo peccato, e che è sotto giudizio, e che non riesce a guadagnare la propria salvezza, e come risultato desidera la salvezza, quale verità le servono?

  1. è impossibile per un altro uomo di salvarlo, perché tutti sono peccatori. Quali brani possono aiutarlo a capire questo?

    Brani: Salmo 49:7,8,15; Romani 3:10-20

  2. Dio è diventato uomo, per compiere quello che la Legge richiede, ma essendo anche Dio, di poter morire al posto di tutti coloro che saranno salvati. Dove possiamo mostrare che Dio è diventato uomo?

    Brani: Giovanni 1:1-14, Colossesi 2:9; Ebrei 1:1-3

  3. Gesù, in quanto uomo, ha adempiuto la legge perfettamente. È stato totalmente senza peccato. Alcuni versetti?

  4. Gesù ha DATO la sua vita come riscatto. Per pagare la condanna del peccato.

    Brani: Matteo 20.28; Galati 4:4,5; Tito 2:14; 1Pietro 1:18,19; Ebrei 9:12; 1Pietro 2:9; Apocalisse 5:9; Romani 3:21-26; 2Corinzi 5:17-21;

  5. Si riceve il perdono per mezzo della fede in Gesù.

    Brani: Giovanni 1:11-14; Romani 3:21-26; Galati 2:15,16; 3:6-14; Efesini 2:8-10; solo per esempio.

  6. la responsabilità della persona: ravvedersi e credere. Ravvedersi: comprende riconoscere la sua condizione davanti a Dio, e credere implica credere nella morte di Cristo al suo posto, e nella risurrezione di Gesù, e che la salvezza è totalmente per mezzo dell'opera di Cristo.

    Brani: Matteo 4:17; Marco 1:14,15

La nostra responsabilità

Qual è, quindi, la nostra responsabilità? Siamo mandati da Cristo come luce nel mondo, e perciò, dobbiamo essere preparati.

Perché è importante poter mostrare quello che dichiariamo dalla Bibbia?

  1. perché aiuta la persona a capire che non stai parlando di tua propria autorità, ma stai facendo quello che dichiara Dio stesso nella sua parola.

  2. perché è una protezione per TE, che ti aiuta a non dire le cose sbagliate. Se dici quello che ti viene in mente, quello che a te SEMBRA giusto, ma senza sostenerlo con la Bibbia, rischia di dire qualcosa che in realtà NON è corretto. Questo è un grave errore. Per non cadere in questo errore, la chiave sta nel sostenere sempre la tua posizione con la Bibbia.

Errori da evitare

Ci sono cose che NON dobbiamo dire, perché NON sono l’Evangelo. Anzi, possono far credere ad un evangelo falso e sbagliato.

Non dobbiamo insegnare la moralità. Non dobbiamo cercare di convincere le persone di peccare meno e di avere una vita più santa.

Esempi di questo: fornicazione, bestemmiare, mentire, rubare, ecc.

“Sai che quello è un peccato? Tu non dovresti fare quello. Non dovresti mentire? Sai che quello è rubare? Sai che Dio ti giudicherà per quello? Sai che è un offesa a Dio bestemmiare? Non dovresti bestemmiare.”

E buono o male fare questo tipo di discorso con la gente?

Gesù andava in giro facendo così? Paolo? Pietro? Giacomo andava in giro parlando con altri così? Assolutamente no.

Il nostro mandato è di andare in tutto il mondo ed incoraggiare la gente a peccare meno?

Problemi con questo modo di parlare con le persone:

  1. non è l’Evangelo

  2. rischi di far credere che possono meritare la salvezza migliorando il loro comportamento.

Cosa dice Galati 1 di uno che proclama un falso evangelo? Che sia anatema. Maledetto da Dio. Insegnare un falso evangelo è la cosa con la più severa condanna in tutta la Bibbia.

Quale sarebbe l’alternativa biblica?

“Sai che quello che fai è un peccato che Dio odia? Tu bestemmi e noto che anche mentisci e Dio dice che “nessun bugiardo entrerà nel regno dei cieli”. Ma sai una cosa? Il motivo per cui tu bestemmi e mentisci, è perché tu sei peccatore. Fa parte di te. Tu puoi cercare di peccare meno ma non cambierà la tua eternità. Tu sei già condannato per sempre e non puoi fare mai abbastanza per toglierti la condanna. Tu potresti lasciare dieci peccati ma avrai mille altri perché sei peccatore come ognuno di noi nato su questa terra tranne Gesù Cristo.”

Non vuoi far credere che uno può migliorare e poi, non essere condannato.

Conclusione

Oh che possiamo essere pronti a spiegare l’Evangelo a chi il Signore ci mette davanti.

Spieghiamo:

Dio come Creatore.

Dio, come Creatore, ha stabilito la sua legge.

La sua legge è impossibile da mantenere perché siamo tutti peccatori.

Saremo giudicati secondo questa legge che abbiamo trasgredito.

Siamo tutti senza speranza per conto nostro.

Dio ha provveduto il dono di un Salvatore.

Come possiamo avere questo Salvatore.

Ringrazio Dio che mi ha preso dalle tenebre. Io non lo cercavo ma Lui mi ha attirato per primo. Mi ha dato il desiderio di cercarLo. Mi ha fatto vedere la gloria di Cristo e il mio peccato e Cristo come Salvatore.

Vogliamo ringraziarLo per questo e preghiamo di essere un popolo pronto non a dire la nostra ma ad annunciare chiaramente la Parola di Dio.