Aiuto Biblico

Come edificare

Vari brani

sermone di Marco de Felice, www.Aiutobiblico.org per mercoledì, 17 maggio 2023, – cmd dp –

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Il nostro orgoglio e l’approvazione degli altri

Quanto facilmente si arrende il nostro orgoglio? Quanto facilmente riusciamo ad uccidere ed avere vittoria sull’orgoglio, così non osa più alzare la sua testa? L’orgoglio muore facilmente?

Lo Spirito Santo può farci vedere in modo chiaro, ma ci umiliamo facilmente o diamo ancora spazio al nostro orgoglio? Ci sono tante forme di orgoglio.

Perché è veramente difficile confessare i nostri peccati? Se confesso a fondo il mio peccato sto dando coltellate al mio orgoglio e il mio orgoglio non si arrende facilmente.

Voglio menzionare una forma di orgoglio in particolare. L’orgoglio di volerci far vedere, di vantarci, di volere l’approvazione degli uomini, di essere visti bene.

Perché facciamo questo? È orgoglio, ma c’è di più sotto. Che cosa stiamo cercando quando vogliamo che gli altri ci vedano bene? Non ce ne rendiamo conto di solito, però è quello che vogliamo.

AMORE.

Che cosa desidera dentro di sé ogni essere umano? Essere amato.

Ma se non ti senti amato, non puoi far si che gli altri ti amino. Quindi, sostituiamo il vero amore, che viene dato gratuitamente, con l'approvazione. L'approvazione non è amore. Sembra essere amore, ma non è amore.

Pensa ad un bambino in una famiglia con i genitori che lo amano. Dubita di essere amato? No. Se cresce in una famiglia buona, sa, senza ombra di dubbio, che è importantissimo per i suoi genitori? Assolutamente sì.

Ma non ogni famiglia ama i figli come dovrebbe, e quindi un figlio, crescendo, non è sempre convinto di essere prezioso. A volte perché non è prezioso per i suoi genitori ed è visto piuttosto come un disturbo o un fastidio o come meno importante di altri impegni.

È naturale che i genitori vedono un figlio come prezioso, ma nel mondo? È naturale che altri ci vedono come preziosi? No, perché viviamo in un mondo dove siamo tutti egoisti e le persone diventano oggetti che servono per farci stare bene.

Se io voglio la tua approvazione, è possibile per me amarti veramente? No, non è possibile, perché quando una persona ama veramente, non vuole ricevere niente. Una persona che ama dà amore che l’altra persona non ha guadagnato. Può capitare che anche l’altra persona abbia un amore reciproco, però la prima persona non ama perché l’altra lo ama o perché le fa cose bellee la fa stare bene. Non ama perché l’altra persona gli dà approvazione. La ama perché il suo amore origina in lui.

Quindi, se io voglio ricevere da te, io non posso amarti. Questo esclude il vero amore.

Dio ci ama per qualcosa che abbiamo fatto per Lui? O ci ama perché l’amore nasce nel Suo cuore per noi? Dio è il metro del vero amore.

Pensa all’amore che una mamma ha per suo figlio ancora prima che nasca. Lei non conosce neanche il figlio nel suo grembo, ma lo ama. Non l’ha neanche visto, ma lo ama. Quel figlio nel suo grembo non ha fatto nulla per lei, però lo ama lo stesso.

Quello è possibilmente il più vicino che possiamo arrivare a capire l’amore di Dio per noi.

Se io sto cercando approvazione, quello che sto cercando veramente è quel senso di essere prezioso per qualcuno. Visto che io non posso costringere gli altri ad amarmi, cerco un sostituto dell'amore. In modo palese oggi ci sono i social media, dove cerco questa approvazione tramite tutti i “mi piace” che mi arrivano. Ho sentito persone che utilizzano i social media ed hanno un gran numero di persone che li seguono, dire quanto apprezzano che quelli che li seguono li amano. Poi, anche loro esprimono il loro “amore” per i loro seguaci. Il 99% di questi seguaci non li ha mai conosciuti e non li conoscerà mai. Quanto è grande quell’amore? Però si sentono amati.

Viviamo in un mondo dove cerchiamo di essere notati. Cerchiamo di far notare le nostre capacità o la nostra bellezza o il nostro impegno, affinché gli altri ci vedano bene e così ci sentiamo amati. Ma questa ricerca dell’approvazione, “l’amore”, mi ostacola dall'amare veramente.

La cura per questo male

Qual è la cura per tutto questo? È un male. È un peccato. È un modo storto di pensare. E qual è la cura?

La cura non è semplicemente vederlo e confessarlo come peccato.

Ricordiamo che cerchiamo l’approvazione dagli altri per sentirci amati. Allora, qual è la cura?

La cura è vedere di più, essere preso di più, comprendere di più dell’amore di Dio per me. Più vedo l’amore di Dio per me, più so che sono amato. E quando so di essere amato da Dio, non avrò bisogno di un finto amore dagli altri e potrò amare perché il mio cuore è pieno.

A questo punto, se gli altri mi amano, bene. E se non mi amano? Io starò bene comunque perché Dio mi ama.

Quali sono alcuni modi in cui vediamo di più la grandezza dell’amore di Dio?

L’opera di Cristo nel perdono. Però se meditiamo soltanto sull’opera di Cristo nell'averci perdonati 5, 15, 30, o 50 anni fa, questo non ci fa vedere a fondo l’amore di Dio. Quello che ci fa vedere a fondo l’amore di Dio è meditare sul perdono che abbiamo ricevuto oggi. Vedremo la grandezza dell’amore di Dio quando consideriamo quanto sono gravi i nostri peccati, ci aggrava, e poi consideriamo di nuovo il perdono in Cristo.

In Apocalisse 2, quando Gesù scrive alla chiesa di Efeso, elenca tutte le meravigliose qualità di quella chiesa, ma ha una cosa contro di loro: che hanno lasciato il loro primo amore.

E che cos’è il “primo amore”? L’amore manifestato nel sacrificio di Cristo, che è morto per i miei peccati. L’amore che vedo quando riconosco il mio peccato e poi, il perdono in Cristo.

Nel piano di Dio, un credente continua a vedere la gravità del proprio peccato e così continua a vedere la meraviglia del perdono per il suo peccato. E così continua ad avere il primo amore perché giorno per giorno è preso con la grandezza del perdono di oggi.

Vedendo l’amore di Dio per me in Gesù Cristo non ho bisogno di cercare il favore degli uomini. Posso piuttosto dare. Posso amare gli altri in base a quanto sono amato.

“Noi lo amiamo, perché egli ci ha amati per primo.” (1 Giovanni 4:19 LND)

Noi amiamo gli uni gli altri perché vediamo l’amore di Dio. Quindi, la cura per l’orgoglio, il vantarsi, non è solo di confessare il peccato. È di vedere più dell’amore di Dio per me in Gesù Cristo e nel Suo perdono. Quando vedo il Suo amore sarò ricolmo e non avrò bisogno di cercare l’approvazione che non è vero amore.

Cercare l’approvazione è una strada triste. Finché faccio quello che gli altri apprezzano, mi approvano, però nel momento in cui non faccio quello che a loro piace, non mi danno approvazione. Quanto è triste affaticarsi senza mai essere amati veramente.

Perché cerchiamo l’approvazione?

Per riempire un vuoto, perché vogliamo sentirci preziosi e amati. Solo che non sostituisce l'amore. È una schiavitù. La soluzione e la cura è di conoscere l’amore di Dio, per cui devo vedere la gravità dei miei peccati.

L’edificazione

Dio ci ha creati come esseri sociali e ci ha creati con il desiderio di non restare soli, ma di avere contatti con altre persone. È buono ed è da Dio. Stare insieme è bello.

Come credenti è bello stare insieme, ma non sempre edifica.

Eppure, siamo chiamati ad edificarci, ad usare i nostri doni spirituali per l’edificazione. Il solo stare insieme in sé non edifica. L’edificazione si ha quando miriamo ad edificare gli uni gli altri.

In 1 Corinzi 12:7 leggiamo:

“Or a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per l’utilità comune.” (1Corinzi 12:7 LND)

Poi, in 1 Pietro 4:10-11 dice:

“10 Ciascuno, secondo il dono che ha ricevuto, lo metta al servizio degli altri, come buoni amministratori della multiforme grazia di Dio. 11 Se uno parla, lo faccia come se annunciasse gli oracoli di Dio; se uno fa un servizio, lo faccia nella forza che gli è fornita da Dio, affinché in ogni cosa sia glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo, a cui appartiene la gloria e il dominio per i secoli dei secoli. Amen.” (1Pietro 4:10,11 LND)

Com’è glorificato Dio se io adopero i miei doni per gli altri?

Fa vedere più di Dio all’altra persona, edifica l’altra persona, fortifica la fede dell’altra persona, e aiuta la persona a vedere di più ed assomigliare di più a Cristo. Questo glorifica Dio.

Leggiamo ora in Colossesi 3:16-17

“16 La parola di Cristo abiti in voi copiosamente, in ogni sapienza, istruendovi ed esortandovi gli uni gli altri con salmi, inni e cantici spirituali, cantando con grazia nei vostri cuori al Signore. 17 E qualunque cosa facciate, in parola o in opera, fate ogni cosa nel nome del Signore Gesù, rendendo grazie a Dio e Padre per mezzo di lui.” (Colossesi 3:16,17)

Glorifichiamo Dio quando siamo pieni della Parola di Dio che usiamo nella vita gli uni degli altri facendo tutto per la gloria di Dio.

In pratica

Questi sono insegnamenti chiari. Dobbiamo edificare gli uni gli altri. Ma come lo facciamo? Come viviamo così? Quanto è importante che i nostri rapporti come credenti siano rapporti in cui ci edifichiamo gli uni gli altri?

La nostra crescita e la crescita della nostra chiesa, dipendono maggiormente da questo. In Efesini dice:

“11 Ed egli stesso ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti e altri come pastori e dottori, 12 per il perfezionamento dei santi, per l’opera del ministero e per l’edificazione del corpo di Cristo” (Efesini 4:11-12 LND)

Questo è quello che produce frutto spirituale. Frutto spirituale è aiutare gli altri vedere più di Dio e più delle verità di Dio. Dio ci ha salvati per portare frutto.

“8 Voi infatti siete stati salvati per grazia, mediante la fede, e ciò non viene da voi, è il dono di Dio, 9 non per opere, perché nessuno si glori. 10 Noi infatti siamo opera sua, creati in Cristo Gesù per le buone opere che Dio ha precedentemente preparato, perché le compiamo.” (Efesini 2:8-10 LND)

Se non viviamo edificando gli uni gli altri, questo ostacola la nostra crescita, e ostacola che la nostra vita porti frutto che dura. Porta ad una vita sprecata. Invece, se viviamo così, edificando gli uni gli altri, allora Dio opererà per portare frutto duraturo in noi.

Un campo pratico: I pasti

È importante che apriamo le nostre case gli uni agli altri per i pasti o per le visite. La casa è un ambiente completamente diverso da quello di un ristorante. I pasti, in cui un credente, o famiglia, invita altri, sono un tempo importante per edificare, e per accogliere nella vita.

Quando invitiamo delle persone, la motivazione non dovrebbe essere quella di cercare di fare bella figura con una cena speciale. Quella è una motivazione carnale. Quella non è l’ospitalità cristiana.

Invitiamo con semplicità per edificare gli uni gli altri.

Quando lo facciamo per fare bella figura, non ci sentiamo di ospitare spesso a causa del grande impegno che richiede. Ma quando non modifichiamo il menù e solo aggiungiamo un po’ di cibo in più in base al numero di persone presenti, allora è facile ospitare. Non ci preoccupiamo di pulire di più la casa. È tutto semplice perché lo scopo è di passare del tempo insieme per edificarci.

Però, qual è il contenuto dei nostri discorsi? Di che cosa parliamo?

Esempio: “Come sta andando il tuo lavoro?”

È un discorso che tende a portare all’edificazione, o riempie il pranzo con cose mondane che anche un non-credente potrebbe condividere? Sembra essere un modo di interessarsi alla vita di quella persona. Però, in realtà, promuove discorsi spirituali, che edificano, oppure, porta a discorsi che riempiono il tempo del pasto, ma non edificano?

Come edifica chiedere e parlare del lavoro? Può capitare che una persona ha visto l’opera di Dio, ma in linea generale edifica ben poco. Riempie il tempo con qualcosa che non porta frutto.

Tempo a tu per tu

Consideriamo il nostro tempo trascorso con qualcuno a tu per tu: di persona o per telefono. Come gestisci questo tempo?

Una domanda comune è: “Come sta andando?”. Va bene questa domanda?

È una domanda del mondo, perché spesso la persona non arriva mai ad aprire il cuore con quella domanda. Piuttosto risponde che tutto sommato va bene a lavoro ed in famiglia.

Si parla di cose pratiche, di questo e di quell'altro, ma non si aiuta a vedere più di Cristo.

Allora, capita che ci sono volte in cui una persona sta male e non ha molto da dare. In questi casi si spera che l’altra persona abbia da dare. Però, per quanto è possibile, attingendo da Cristo, vogliamo dare.

Come guidare in casa i discorsi che edificano

Che cos’è più facile nella carne? Fare discorsi che non rivelano il cuore o fare discorsi trasparenti che rivelano le cose profonde del cuore? Pensate ai discorsi leggeri come, per esempio, chiedere del lavoro. È facile chiedere del lavoro o di cose pratiche, perché evita di arrivare troppo vicini al mio cuore.

Cioè, nella carne, la cosa più facile è fare discorsi che non rivelano il cuore, e che non toccano il cuore. Però, porta poco e niente di vero frutto.

Ma come si guidano i discorsi in modo edificante?

Prima di tutto, non voglio solo chiedere. Non voglio solo fare domande. Quello non è guidare i discorsi.

Voglio piuttosto essere trasparente.

Non è guidare un discorso quando tieni nascosto il tuo cuore e fai domande all’altro. Non è minimamente guidare il discorso in modo che edifica. Questo è usare il tuo ruolo per nascondere il tuo cuore. La persona non viene edificata e tu non vieni edificato. Nessuno viene edificato.

Non devi solo chiedere all’altra persona di parlare, ma devi parlare tu, devi aprirti tu.

Certo, vuoi interessarti dell’altro e magari l’altro ha avuto una settimana in cui il lavoro è stato il peso spirituale maggiore. Non vuoi, però, iniziare chiedendo del lavoro. Vuoi chiedere come sta la persona veramente e che cosa ha nel suo cuore. Poi, condividi alcune lotte che tu stai avendo. Magari, invece di interrogare solo l’altra persona inizi tu, così l’altra persona si sente libera di aprirsi.

Certamente, se la persona sta soffrendo, vuoi essere sensibile e non parlare solo dei tuoi problemi. La cosa importante è di essere trasparenti e questo comprende parlare di lotte e anche di cose belle, come quando un fratello telefona oppure leggi un Salmo e condividi delle verità che il Signore ha usato per incoraggiare il tuo cuore o per farti vedere un peccato.

Racconti della fedeltà di Dio. Condividi ringraziamenti a Dio. Parli dei peccati che stai vedendo nel tuo cuore e del perdono di Cristo.

Facendo così facilita una trasparenza da parte dell’altra persona perché può simpatizzare con le stesse lotte, prove, domande o gioie.

Questo è guidare un discorso.

Dall’altra parte, NON è guidare e NON è edificare, quando fai discorsi superficiali o magari quando parli solo tu. Questo non è ascoltare. È un grande egoismo.

Ognuno dovrebbe avere l'impegno di edificare gli altri. È importante guidare e non solo lasciare andare un discorso.

Poi, è meglio rimanere in silenzio durante un pasto piuttosto che fare discorsi superficiali. Perché è meglio?

Perché rivela la condizione del nostro cuore. Aiuta a riconoscere la realtà della situazione. Rivela l’orgoglio di non voler aprire il cuore oppure quanto poco stiamo vedendo di Dio.

Allora, prego che avremo cuori timorati di Dio, per non cercare di coprire il silenzio con discorsi superficiali e di usare questi momenti di silenzio per confessare il peccato del nostro orgoglio di non volerci aprire con l’altra persona, oppure per condividere lo stato del nostro cuore. In entrambi i casi possiamo chiedere all’altro di pregare per noi.

Questi momenti di silenzio possono essere grandemente usati da Dio per poter sentire dallo Spirito Santo.

Lo scopo del nostro tempo insieme

Qual è lo scopo di passare del tempo insieme al telefono o ad un pasto?

Qual è lo scopo nella carne? Solo “stare bene insieme”. I non-credenti hanno questo scopo? Certo. E noi, prima della salvezza?

Ma qual è lo scopo giusto, davanti a Dio? Lo scopo per un vero credente dovrebbe essere edificare. Aiutare a vedere più di Dio.

Usiamo i nostri doni spirituali per edificare gli uni gli altri, ma come edifichiamo gli uni gli altri in modo specifico? Quali sono alcuni aspetti della vera edificazione?

1) Aiutare a vedere di più l’opera di Dio in modo che possa aumentare la fede.

2) Parlare delle verità di Dio e di come hai visto Cristo, parlando soprattutto delle verità che servono a quella persona.

3) Parlare dei tuoi combattimenti e delle tue lotte. Quante volte il Signore usa questa trasparenza per toccare il cuore dell’altro che poi confessa che anche lui sta avendo le stesse lotte.

4) Aiutare gli uni gli altri a riconoscere i falsi pensieri, ed a vedere le verità al posto dei falsi pensieri. TUTTI hanno pensieri falsi e quindi, abbiamo TUTTI bisogno di altri che possano aiutarci a riconoscere i nostri pensieri falsi. Ogni tanto, riconosciamo i nostri pensieri falsi per conto nostro, ma di solito servono gli altri per aiutarci a vederli.

Aiutare gli uni gli altri con i pensieri falsi

Per poter aiutare una persona che ha pensieri falsi, che cosa serve?

1) riconoscere quali sono i pensieri falsi della persona. Se parli di cose superficiali, come il lavoro e le cose pratiche, non è molto probabile che sentirai questa persona parlare dei pensieri del suo cuore, che includono i pensieri falsi. Ci devono essere discorsi dove puoi notare cose durante il discorso e bisogna ascoltare per capire lo stato d'animo dell’altra persona.

2) bisogna essere pieni dello Spirito Santo. Che cosa serve per essere ripieni di Spirito Santo? Essere umili e confessare i peccati. Non sarai mai pieno di Spirito Santo se non stai confessando i peccati.

3) Incoraggiare se uno è scoraggiato. Per poter incoraggiare una persona che è scoraggiata c’è bisogno di capire i pensieri di quella persona ed anche conoscere le verità che servono per incoraggiare chi è scoraggiato.

4) essere pieno della parola di Cristo con umiltà e con timore di Dio.

“16 La parola di Cristo abiti in voi copiosamente, in ogni sapienza, istruendovi ed esortandovi gli uni gli altri con salmi, inni e cantici spirituali, cantando con grazia nei vostri cuori al Signore.” (Colossesi 3:16 LND)

Bisogna essere pieni della parola di Cristo, ma NON solo in senso intellettuale. Puoi conoscere la Bibbia meglio di tutti, ma se è solo una conoscenza intellettuale e sei pieno di orgoglio, perché non vuoi umiliarti e confessare i tuoi peccati, il modo in cui trasmetti le verità non sarà benedetto da Dio.

Se vuoi essere visto bene, se vuoi nascondere i peccati nel tuo cuore, NON sarai usato dallo Spirito e non porterai vero frutto.

Quindi, la condizione del tuo cuore è FONDAMENTALE per determinare se porterai frutto spirituale.

Che cos’è una vita con tante belle cose ma senza frutto spirituale? È una vita sprecata. Può essere una vita con una bella famiglia e con delle belle esperienze ma con pochissimo vero frutto spirituale, ed è una vita sprecata.

Quello che dà vero valore alla vita è quando Dio opera in te perché dimori in Cristo, attaccato alla vite, e così produci molto frutto. Gesù ci ha insegnato questo affinché la Sua gioia dimori in noi e la nostra gioia sia completa.

“5 Io sono la vite, voi siete i tralci; chi dimora in me e io in lui, porta molto frutto, poiché senza di me non potete far nulla…. 11 Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia piena.” (Giovanni 15:5,11 LND)

In fin dei conti, cosa vogliamo veramente nella vita? Gioia.

Serve umiltà, timore di Dio, aver visto e confessato veramente i tuoi peccati a Dio ed agli altri. E serve vero amore per l’altra persona, che vuol dire che vedi l’amore di Dio per te. Se non vedi l’amore di Dio per te, puoi sacrificarti e fare tante buone opere, ma non è perché ami. È piuttosto per cercare di essere visto bene.

Quando conosci l’amore di Dio per te, puoi dare senza contare il costo. Quando conosci l’amore di Dio per te, puoi essere umile e parlare dei tuoi peccati perché sai che sei amato. Puoi essere trasparente perché sei sicuro nell’amore di Dio.

Non siamo amati perché siamo bravi. Dio ti ama sapendo quanto non sei bravo. Quando conosci l’amore di Dio per te, puoi essere trasparente perché sei sicuro nell’amore di Dio. Puoi confessare i tuoi peccati perché non devi apparire meglio di quello che sei veramente, perché Dio non ti ama in base a chi sei. Così puoi vivere per gli altri portando frutto.

Questo cambierà il modo in cui passi il tempo con gli altri, perché vorrai edificare gli altri. Nei tuoi momenti con gli altri vorrai che sentano di Dio, vorrai ascoltarli per capire se sono scoraggiati o frustrati o se hanno timore, rabbia o orgoglio, in modo da dare le verità giuste a quella persona.

Se hai quel cuore umile e grande amore per l’altra persona, perché sai di essere amato da Dio, Lui si servirà di te. Poi, quando le persone che hanno trascorso del tempo con te escono, loderanno e ringrazieranno il Signore perché sono stati edificati. Questo è tempo trascorso insieme che edifica.

Conclusione

Voglio incoraggiarvi a valutare come passate il tempo insieme, nelle telefonate, nelle visite, e durante i pasti. Di che cosa parlate? Riempite il tempo con discorsi che non arrivano al cuore? Passi tutto il tuo tempo insieme all’altra persona facendo solo domande così parla solo lei e tu non dici niente?

O vuoi veramente rapporti trasparenti dove sei pronto a condividere il tuo cuore, le tue lotte e le tue cadute, anche quelle che non hai ancora superato? Rapporti in cui condividi queste lotte, perché vuoi che gli altri preghino per te.

Oh che possiamo crescere sempre più in questa direzione per edificarci sempre di più affinché ci sia molto frutto e per avere la gioia di Cristo e Dio opererà per glorificarsi tanto.