Aiuto Biblico

Vivere per la gloria di Dio

Descrizione: Dio ci chiama a vivere per la gloria di Dio in tutto. Questo è l’unica vita che può soddisfarci. Qualche aiuto a vivere così.
sermone di Marco deFelice, www.AiutoBiblico.org per domenica, 10 giugno 2017, – cmd ag –
parole chiave: glorificare Dio, vita che conta, cuore soddisfatto, gloria a Dio, preghiera,

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Se vuoi un cuore soddisfatto, nulla, assolutamente nulla, ti soddisferà minimamente quanto vivere alla gloria di Dio, dando gloria a Dio in tutto ciò che sei e ciò che fai.

Questo è perché Dio ci ha creati in modo che cerchiamo cose gloriose. Pensate con me. Da quando siamo piccoli, siamo attirati a ciò che è grande e maestoso, e glorioso. I bambini sognano cose grandi, e questo non cambia quando diventiamo adulti, cambia solo l’oggetto dei nostri sogni.

In ogni campo della vita siamo attirati a ciò che è più grande di noi. Innalziamo persone nello sport, nella scienza, nella letteratura, nella musica, in ogni altro campo. Innalziamo la tecnologia, le macchine, e anche la moda. E poi, anche le persone che non credono in Dio innalzano la natura, perché anche uno senza Dio riconosce il riflesso della gloria di Dio che vediamo nella natura, anche se non riconosce che viene da Dio.

Quindi, l'uomo è stato fatto da Dio in modo da ricercare cose gloriose. L'uomo vuole glorificare qualcosa. Questo dà senso alla vita.

Il problema è che nessuna cosa in cui cerchiamo la gloria è sufficiente per soddisfare il nostro cuore. Siamo stati creati da Dio, e solo la vera gloria, la gloria di Dio, può soddisfare i nostri cuori. Siamo stati creati per gloriare in Dio, perché Dio è infinitamente al di sopra di qualunque cosa in cui normalmente gli uomini si gloriano.

Solo Dio è veramente glorioso. La gloria che esiste negli uomini e nella natura è solamente tutta un’ombra che rispecchia, in modo molto debole, l’unica vera gloria, che è la gloria di Dio. TUTTA la vera gloria appartiene a Dio.

Dio ci ha creati per manifestare la sua gloria, e perciò, Dio ci comanda di vivere per la sua gloria. Questo dà gloria a Dio e soddisfa i nostri cuori.

Nell’ultimo sermone, abbiamo parlato dell'importanza di adorare Dio. Abbiamo visto che la vera adorazione è quando innalziamo Dio per i suoi attributi e per le sue opere. La vera adorazione non è un sentimento, non è un'emozione. La vera adorazione è dichiarare gli attributi e le opere di Dio con le parole.

Però, Dio è così glorioso che dobbiamo glorificare Dio in tutto, e non solo quando lo adoriamo. Infatti, dovremmo glorificare Dio sempre, come leggiamo in 1Corinzi 10:31

“Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate alcun’altra cosa, fate tutte le cose alla gloria di Dio.” (1Corinzi 10:31 LND)

Dobbiamo fare tutto alla gloria di Dio, certamente tramite l’adorazione che facciamo con le parole, ma anche in tutto ciò che facciamo. Allora, consideriamo alcuni esempi di come possiamo vivere alla gloria di Dio in tutto ciò che facciamo, giorno per giorno.

Camminare in Santità

Prima di tutto, per poter vivere alla gloria di Dio, è fondamentale camminare in santità. Non possiamo glorificare Dio se abbiamo del peccato non confessato nel nostro cuore. Quindi, è essenziale riconoscere e confessare i nostri peccati. Solo allora possiamo vivere alla gloria di Dio, nei vari modi che Dio ci insegna nella Bibbia.

Quindi, come fondamento, dobbiamo camminare in santità.

Evangelizzare ed insegnare

Vorrei investire questo tempo per considerare alcuni dei modi in cui possiamo vivere alla gloria di Dio. Prego che possiamo riconoscere che immenso privilegio abbiamo di vivere per ciò che veramente vale, vivere per ciò che è eternamente importante.

Quindi, consideriamo alcuni dei modi in cui le nostre vite possono essere vissute per la gloria di Dio.

Un modo importante in cui possiamo glorificare Dio è quando evangelizziamo e Dio salva le persone. Gesù Cristo ha lasciato alla Chiesa il mandato di proclamare l’evangelo a tutti. Leggo Marco 16:15.

“Poi disse loro: "Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo a ogni creatura;” (Marco 16:15 LND)

Dobbiamo proclamare Cristo a tutti. Questo glorifica Dio, e in modo particolare, quando Dio salva una persona. Ascoltate ciò che Paolo dichiara in Romani 15:15,16.

“15 Ma, fratelli, io vi ho scritto alquanto più arditamente, come per ricordarvi per la grazia che mi è stata data da Dio, 16 per essere ministro di Gesù Cristo presso i gentili, adoperandomi nel sacro servizio dell’evangelo di Dio, affinché l’offerta dei gentili sia accettevole, santificata dallo Spirito Santo.” (Romani 15:15-16 LND)

Paolo dichiara che coloro che vengono salvati sono un’offerta a Dio, un’offerta santificata dallo Spirito Santo.

Come figli di Dio, abbiamo l’immenso privilegio, oltre alla responsabilità, di glorificare Dio parlando con altri dell’Evangelo. Paolo chiama questo un sacro servizio.

Se mai pensassi che la tua vita non abbia scopo, prego che tu possa capire che come vero credente hai l’immenso privilegio di compiere un sacro servizio a Dio, annunciando Gesù Cristo ai non credenti. Non esiste incarico in tutto il mondo più importante di questo.

Quindi, un modo importante di glorificare Dio è di proclamare l’evangelo. Dio opera tramite la nostra predicazione, e salva certe persone. Quelle persone diventano un’offerta, da parte nostra, a Dio. Ogni credente dovrebbe impegnarsi a proclamare l’Evangelo. Preghiamo ogni giorno di poter annunciare il nostro Signore. Solo Lui può salvare.

Sacrificio Vivente

Un altro modo che possiamo glorificare Dio è di offrire noi stessi come sacrifici viventi a Dio, riconoscendo che la nostra vita non appartiene a noi, ma a Dio.

Per glorificare Dio, dobbiamo ricordare che non apparteniamo a noi stessi, ma a Dio. Leggo 1Corinzi 6:18-20

“18 Fuggite la fornicazione. Qualunque altro peccato che l’uomo commetta è fuori del corpo, ma chi commette fornicazione pecca contro il suo proprio corpo. 19 Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi, il quale voi avete da Dio, e che voi non appartenete a voi stessi? 20 Infatti siete stati comprati a caro prezzo, glorificate dunque Dio nel vostro corpo e nel vostro spirito, che appartengono a Dio.” (1Corinzi 6:18-20 LND)

Apparteniamo totalmente a Dio, corpo e spirito. Il nostro corpo non è nostro. Il nostro tempo non è nostro. I nostri soldi non sono nostri. Le nostre capacità non sono nostre, tutto quello che siamo e tutto ciò che abbiamo appartiene a Dio. E perciò, Dio ci chiama a glorificare Dio con tutto di noi stessi. È un immenso privilegio presentare noi stessi come sacrifici viventi a Dio, perché è solo perché Dio ci ha salvati che possiamo vivere così! Seguite mentre leggo Romani 12:1,2.

“1 Vi esorto dunque, fratelli, per le compassioni di Dio, a presentare i vostri corpi, il che è il vostro ragionevole servizio, quale sacrificio vivente, santo e accettevole a Dio. 2 E non vi conformate a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza qual sia la buona, accettevole e perfetta volontà di Dio.” (Romani 12:1-2 LND)

Dio ci chiama a vivere ogni giorno per Dio, in ogni decisione. Questo è molto più di un obbligo, questo è un immenso privilegio. Nel mondo, se uno viene scelto per poter servire un personaggio estremamente famoso e importante, in qualsiasi ruolo, è considerato un privilegiato. Quanto è infinitamente di più un privilegio poter vivere per Dio e servire Lui! Vivere come sacrifici viventi è un immenso privilegio, e porta gloria a Dio.

Cosa vuol dire offrirci come sacrifici viventi? Vuol dire non vivere per soddisfare la nostra carne, non vivere per ricevere apprezzamenti e gloria dagli altri, ma piuttosto vivere per far vedere la gloria di Dio agli altri in tutto.

Vuol dire non cercare ciò che piace a noi, ma cercare ciò che dà piacere e gloria a Dio. Possiamo dire, come dichiara Gesù, rinnegare a noi stessi, per prendere la nostra croce e seguire lui. È una vita in cui cerchiamo la gloria di Dio in tutto, e diciamo costantemente “no” alla nostra carne.

In realtà, per un vero credente, vivere così non è una vita pesante. È l’unica vita che ci darà la gioia della salvezza.

Promuovere il regno di Dio con i nostri soldi

Un altro modo in cui possiamo glorificare Dio è di usare i nostri soldi per promuovere l’opera di Dio. L’Apostolo Paolo fu chiamato da Dio a proclamare Cristo, ma come tutti, aveva bisogno di soldi per mangiare e per dormire. I credenti di Filippi, i Filippesi, avevano mandato sostegno a Paolo, che era evidentemente una cifra notevole. Seguite mentre leggo ciò che Paolo dichiara per quanto riguarda il loro dono di soldi, e come fu un sacrificio a Dio. Leggo Filippesi 4:10-18.

“10 Or mi sono grandemente rallegrato nel Signore, perché finalmente le vostre cure per me si sono ravvivate; in realtà già ci pensavate, ma ve ne mancava l’opportunità. 11 Non lo dico perché sia nel bisogno, poiché ho imparato ad essere contento nello stato in cui mi trovo. 12 So essere abbassato, come anche vivere nell’abbondanza; in tutto e per tutto ho imparato ad essere sazio e ad aver fame, ad abbondare e a soffrire penuria. 13 Io posso ogni cosa in Cristo che mi fortifica. 14 Tuttavia avete fatto bene a prendere parte alla mia afflizione. 15 Or sapete anche voi, Filippesi, che all’inizio della predicazione dell’evangelo, quando partii dalla Macedonia, nessuna chiesa mi fece parte di alcuna cosa, per quanto al dare e al ricevere, se non voi soli 16 poiché anche a Tessalonica mi avete mandato, non solo una volta ma due, di che provvedere al mio bisogno. 17 Non già che io ricerchi i doni, ricerco invece il frutto che abbondi a vostro favore. 18 Adesso ho ricevuto tutto ed abbondo, sono ricolmo, avendo ricevuto da Epafrodito ciò che mi è stato mandato da voi, che è un profumo di odor soave, un sacrificio accettevole, piacevole a Dio.” (Filippesi 4:10-18 LND)

Questi credenti avevano dato quello che probabilmente era un grande dono economico a Paolo. Questo dono economico serviva per sostenere Paolo in modo che egli potesse servire il Signore, ed era un sacrificio gradito a Dio. In altre parole, il loro dono di soldi, visto che promuoveva l'opera di Dio, era considerato un'offerta spirituale a Dio.

Ripetutamente la Bibbia ci insegna ad usare i nostri soldi per il regno di Dio. Per esempio, leggo Galati 6:6 e poi 1Corinzi 9:14.

“Ora colui che è istruito nella parola faccia parte di tutti i suoi beni a colui che lo istruisce.” (Galati 6:6 LND)
“Così pure il Signore ha ordinato che coloro che annunziano l’evangelo, vivano dell’evangelo.” (1Corinzi 9:14 LND)

Abbiamo il comandamento, ma molto di più, il privilegio, di usare i nostri soldi per promuovere il regno di Dio. Possiamo glorificare Dio con i nostri soldi. Questo è un grande privilegio!

Questo è incredibile. Tutto il mondo appartiene a Dio, tutto è già suo. Tutto ciò che noi abbiamo appartiene a Dio, e lo riceviamo da Dio. Questo comprende tutto il bene materiale che abbiamo, come anche le nostre capacità, la nostra forza e il nostro tempo, e la nostra stessa vita.

È incredibile che possiamo prendere ciò che Dio ci ha dato, e usarlo per la sua gloria, e poi Dio lo accetta come un sacrificio gradito a lui. Che immenso privilegio! Grazie a Dio.

Quindi, quando valutiamo come usare i nostri soldi, mettiamo come priorità di investire i nostri soldi nel promuovere il regno di Dio. Questo è un altro sacrificio gradito a Dio.

Esercitare la beneficenza

Un altro modo in cui possiamo offrire sacrifici di Dio che glorificano Dio è di esercitare la beneficenza. La beneficenza vuol dire aiutare chi sta nel bisogno. Questo è un sacrificio gradito a Dio. Ascoltate Ebrei 13:16

“E non dimenticate la beneficenza e di far parte dei vostri beni agli altri, perché Dio si compiace di tali sacrifici.” (Ebrei 13:16 LND)

Esercitare la beneficenza può essere aiutando economicamente, come anche in senso pratico, o con il nostro tempo, secondo il bisogno. Dio è glorificato quando aiutiamo altre persone, soprattutto credenti, che si trovano nel bisogno.

Ci sono tanti esempi di come si potrebbe esercitare la beneficenza. Certamente comprende aiutare qualcuno nel bisogno con un dono di soldi. Questo sarebbe il modo principale. Però, può anche essere un aiuto pratico.

Un esempio sarebbe una madre che ha tre bambini, e uno si ammala gravemente, e lei deve passare tante ore in ospedale con lui. Certamente, non avrà tempo di cucinare, di fare il bucato, di pulire la casa, e di fare la spesa. Però, tutte quelle cose servono. Esercitare la beneficenza in questo caso sarebbe per altre sorelle della chiesa di organizzarsi per dare una mano, facendo le cose pratiche che quella madre non riesce a fare, finché l’aiuto serve.

Un altro esempio potrebbe essere aiutare una famiglia che sta curando la nonna che ha la demenza. In un caso così, la famiglia, e probabilmente soprattutto la moglie, sarà estremamente stanca. Un aiuto pratico sarebbe di offrire di andare qualche volta alla settimana a curare la nonna al suo posto per liberarla qualche ora, o anche aiutando con i lavori di casa.

Certamente la beneficenza può essere un aiuto economico, ed è spesso così nella Bibbia. Però, può essere un aiuto pratico.

Dio ci insegna il principio dell’uguaglianza. A certi Dio dà di più, non perché possono spendere quello in più per loro stessi, ma affinché possano aiutare coloro a cui Dio ha dato di meno. Così Dio viene glorificato. Leggiamo di questo principio in 2Corinzi 8, quando Paolo spiega ai credenti come possono aiutare coloro che hanno meno di loro.

“12 Se infatti c’è la prontezza d’animo, uno è accettevole secondo quello che ha e non secondo ciò che non ha. 13 Però non si vuole mettere sotto pressione voi per dar sollievo agli altri, 14 ma solo seguire un criterio di uguaglianza; che al presente la vostra abbondanza supplisca alla loro indigenza, affinché anche la loro abbondanza sia impiegata a supplire alla vostra indigenza, perché vi sia uguaglianza, 15 secondo quel che sta scritto,: "Chi ne aveva raccolto molto, non ne ebbe di più, e chi poco, non ne ebbe di meno".” (2Corinzi 8:12-15 LND)

Il principio di uguaglianza non vuol dire che tutto appartiene a tutti. La Bibbia è molto chiaro che ognuno è padrone di ciò che ha, anche se dobbiamo ricordare che in realtà tutto appartiene a Dio. In Atti 5, quando Anania e Saffira vendettero la loro terra, non dovevano dare una certa cifra per i bisognosi. Il ricavato apparteneva a loro, e potevano dare ciò che volevano. Potevano tenere tutto. Però, per vantarsi, dissero di aver donato tutto il prezzo quando in realtà hanno tenuto una parte per loro. Il loro peccato non fu di tenere una parte, fu di mentire. Notate ciò che Pietro disse loro, e che avevano la possibilità di tenere tutto per loro. Vi leggo Atti 5:1-4.

“1 Ma un certo uomo, di nome Anania, con sua moglie Saffira, vendette un podere, 2 e trattenne per sé una parte dell’importo d’accordo con la moglie, e andò a deporre il resto ai piedi degli apostoli. 3 Ma Pietro disse: "Anania, perché ha Satana riempito il tuo cuore per farti mentire allo Spirito Santo e trattenere una parte del prezzo del podere? 4 Se questo restava invenduto, non rimaneva tuo? E il ricavato della vendita non era forse a tua disposizione? Perché ti sei messo in cuore questa cosa? Tu non hai mentito agli uomini, ma a Dio!".” (Atti 5:1-4 LND)

Quindi, da questo e anche tanti altri brani impariamo che ciò che abbiamo è nostro da gestire e da usare per la gloria di Dio. Però, come abbiamo letto in 2Corinzi, Dio dà di più ad alcuni, per provvedere tramite loro ad altri. L’amore per il nostro prossimo vuol dire che chi ha di più aiuta chi ha di meno.

2Corinzi 9

Quando aiutiamo dei credenti che sono nel bisogno, questo suscita ringraziamento da parte loro a Dio, come leggiamo in 2Corinzi 9:12,13, in cui Paolo descrive i frutti che ci saranno dal dono che i credenti di Corinto danno per aiutare altri credenti che si trovano nel bisogno. Ve lo leggo. Notate che produce il frutto che Dio viene glorificato.

“12 Poiché l’adempimento di questo servizio sacro non solo supplisce alle necessità dei santi, ma produce anche abbondanza di ringraziamenti verso Dio, 13 perché, a causa della prova di questa sovvenzione, essi glorificano Dio per l’ubbidienza all’evangelo di Cristo, che voi confessate, e per la liberalità con cui ne fate parte a loro e a tutti.” (2Corinzi 9:12-13 LND)

Quando per amore i credenti si amano, aiutando anche in modo pratico, secondo il bisogno, questo impegno produce ringraziamenti che danno gloria a Dio. L’aiuto, chiamato anche “esercitare la beneficenza” nella Bibbia, vuol dire aiutare chi è nel bisogno in modo pratico, soprattutto materiale. Può essere aiutare con soldi, può essere anche aiutare in modo pratico, per esempio, aiutare qualcuno con i suoi lavori o altri impegni.

Oggi, viviamo in una società in cui ci sono tantissimi modi in cui possiamo spendere i nostri soldi per cose che in realtà non servono. Possiamo avere un tenore di vita che non ci lascia nulla di avanzato, non perché Dio non ci ha dato di più, ma perché abbiamo già speso tutto. Beato è quel credente che vuole vivere per la gloria di Dio in tutto, compreso come spende i suoi soldi, per portare gloria a Dio anche in questo. Che immenso privilegio, che possiamo usare soldi, qualcosa che perderemo per sempre, per portare frutto che durerà per l’eternità!

Questo è un altro modo di dare grande gloria a Dio.

5) le preghiere sono un sacrificio

Un altro modo che possiamo glorificare Dio è con le nostre preghiere. Quando preghiamo in modo biblico, le nostre preghiere glorificano Dio, perché innalzano il fatto che noi siamo deboli, e tutto ciò che abbiamo, non solo le cose materiali, ma molto di più la cura spirituale, tutto viene da Dio. Perciò, le preghiere fatte secondo il modello che vediamo nella Bibbia danno gloria a Dio, perché dimostrano che dipendiamo da Dio, e questo glorifica Dio. La Bibbia descrive le nostre preghiere come sacrifici a Dio.

In Apocalisse, Dio ci permette di vedere in cielo, e vediamo che le preghiere dei santi come incenso che si innalza alla presenza di Dio. Leggo Apocalisse 5:8, che descrive quando Cristo, l'Agnello, prende il libro dalla mano del Padre. Notate come le preghiere dei santi siano come incenso davanti a Dio. Sono una forma di adorazione e danno gloria a Dio. Ve lo leggo:

“E, quando ebbe preso il libro, i quattro esseri viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti all’Agnello, avendo ciascuno una cetra e delle coppe d’oro piene di profumi, che sono le preghiere dei santi,” (Apocalisse 5:8 LND)

È incredibile che le nostre preghiere, fatte per mezzo di Gesù Cristo, salgano alla presenza di Dio come profumi, ovvero, sono una forma di glorificare Dio. Che immenso privilegio!

Chiaramente, le preghiere che sono un’offerta a Dio sono le preghiere che rispecchiano l’insegnamento biblico. Per esempio, nel Padre nostro, impariamo che la preghiera dovrebbe comprendere parole per dare gloria a Dio, e una sottomissione alla sua volontà. In più, dovono contenere ringraziamento. Poi ci sono anche suppliche, ma sempre secondo la volontà di Dio e per la sua gloria. Questo tipo di preghiera glorifica Dio, ed è un sacrificio di lode a Dio.

Tante persone pregano in un modo tutto contrario. Non danno gloria a Dio. Sono poco riconoscenti. Piuttosto, usano la preghiera solo per chiedere a Dio di risolvere i loro problemi e di dare loro ciò che vogliono. Quel tipo di preghiera NON è un sacrificio di lode a Dio.

Invece, quando le nostre preghiere rispecchiano le preghiere che troviamo nella Bibbia, quando mettiamo davanti a Dio le nostre debolezze, ma confidando in Dio e in ciò che Dio vuole fare, allora, le nostre preghiere sono profumi che arrivano alla presenza di Dio, e danno gloria a Dio. Quindi, possiamo glorificare Dio essendo un popolo che prega.

Usare i nostri doni spirituali

Un altro modo in cui glorifichiamo Dio è quando usiamo i nostri doni spirituali, perché così, i credenti vengono edificati e più conformati all’immagine di Cristo, e questo porta molto gloria a Dio. Vi leggo 1Pietro 4:10,11, che spiega come il fatto di usare i nostri doni spirituali porta gloria a Dio in ogni cosa. Leggo:

“10 Ciascuno metta al servizio degli altri il dono che ha ricevuto, come buoni amministratori della multiforme grazia di Dio. 11 Chi parla, lo faccia come se annunciasse gli oracoli di Dio; chi fa un servizio, lo faccia nella forza che gli è fornita da Dio, affinché in ogni cosa sia glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo, a cui appartiene la gloria e il dominio per i secoli dei secoli. Amen.” (1Pietro 4:10-11 LND)

Quindi, per glorificare Dio, impegnati ad usare i tuoi doni spirituali. Come dice questo versetto, metti al servizio degli altri i tuoi doni. Dio ci dà i nostri doni, che sono chiamati la manifestazione dello Spirito, per l’utile comune, come leggiamo in 1Corinzi 12:7.

“Or a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per l’utilità comune.” (1Corinzi 12:7 LND)

Impegnati ad usare i tuoi doni spirituali, e porterai gloria a Dio!

Conclusione

Ci sono anche altri aspetti di come possiamo glorificare Dio, ma abbiamo considerato alcuni di quelli principali.

Ricordatevi che l’unico modo per poter avere un cuore soddisfatto è se viviamo per la gloria di Dio. Questo è il motivo per cui Dio ci ha creati e salvati! Questa è l’unica vita che vale!

Abbiamo visto che per glorificare Dio, dobbiamo camminare in santità. Questo è basilare. Poi, glorifichiamo Dio quando evangelizziamo, perché questo fa conoscere Cristo ad altri. Glorifichiamo Dio quando viviamo come sacrifici viventi, scegliendo ciò che glorifica Dio anziché soddisfare la nostra carne. Glorifichiamo Dio quando usiamo i nostri soldi per promuovere l’opera di Dio. Glorifichiamo Dio quando esercitiamo la beneficenza, aiutando coloro che sono nel bisogno. Glorifichiamo Dio quando siamo un popolo che prega, come Dio ci insegna a pregare nella Bibbia. E glorifichiamo Dio quando usiamo i nostri doni spirituali per edificare gli altri credenti, perché così, i credenti saranno più conformati all’immagine di Cristo.

Io prego che possiamo vivere l’unica vita che conta, la vita in cui viviamo per glorificare Dio, e così, Dio sarà glorificato, e i nostri cuori saranno soddisfatti in Lui.