Aiuto Biblico

Forti o deboli, abbiamo bisogno di Dio

sermone di Marco deFelice, www.Aiutobiblico.org per domenica, 6 febbraio 2022

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Tu ti vedi forte, oppure ti vedi debole?

Molte persone si vedono forti in certi momenti della vita, e poi, in altri momenti, si vedono deboli. Anche noi. Tendiamo a passare da un lato all’altro, ma vederci forti in noi stessi, o vederci deboli, sono entrambi modi sbagliati di vederci. Consideriamo questo.

Ci vediamo forti

A volte, ci vediamo forti, ci sentiamo forti. Il nostro orgoglio ci spinge a vederci forti in noi stessi. Magari, come il fariseo che è andato nel tempio a pregare in Luca 18, ringraziamo Dio per le nostre capacità, la nostra intelligenza o la nostra spiritualità. Però, in realtà, ci vediamo bene, ci vediamo bravi, ci vediamo forti. Anche se ringraziamo Dio, in realtà, crediamo in noi stessi.

Quando siamo così, crediamo di farcela. Ci vediamo forti.

In realtà, quando siamo così, cominciamo a vederci come superiori agli altri. Spesso con quelli di casa: il coniuge, o i figli.

Quando ci vediamo forti, cominciamo, in modo subdolo, a disprezzare gli altri. Cominciamo a vederci capaci, e non incapaci.

Quando ci vediamo forti, e capaci in noi stessi, e qualcosa ci viene bene, allora, nella nostra mente ci innalziamo ancora di più. L’orgoglio di prima diventa ancora più grande, anche se in modo nascosto e subdolo.

Un esempio chiaro di uno che si vedeva forte e capace in sé è il grande re Nebukadnetsar, di cui leggiamo nel libro di Daniele. Dio gli aveva dato molto potere. Però, anziché riconoscere che la sua potenza e il suo successo venivano tutti da Dio, innalzava se stesso. Prima che leggo di lui, tenete in mente che egli aveva il regno più grandioso del mondo in quell'epoca. La città che aveva fatto costruire era molto gloriosa. Quindi, quando lui si confrontava con altri re, era vero che egli aveva fatto più di loro. Però, il problema è che attribuiva la gloria per quello che aveva fatto a se stesso

Leggo Daniele 4:28-31. Mentre leggo, considerate il cuore di Nebukadnetsar.

“28 Tutto questo avvenne al re Nebukadnetsar. 29 Dodici mesi dopo, mentre passeggiava sul palazzo reale di Babilonia, 30 il re prese a dire: "Non è questa la grande Babilonia, che io ho costruito come residenza reale con la forza della mia potenza e per la gloria della mia maestà?". 31 Queste parole erano ancora in bocca al re, quando una voce discese dal cielo: "A te, o re Nebukadnetsar, si dichiara: il tuo regno ti è tolto;” (Daniele 4:28-31 LND)

Nebukadnetsar aveva compiuto tanto, ma per quale ragione era capace a compiere così tanto? Egli non aveva nulla in se stesso, tutto quello che aveva veniva da Dio. Dio gli aveva dato forza, capacità ed intelligenza, Dio aveva reso deboli i suoi nemici, tutto era gestito da Dio. Ma Nebukadnetsar non guardava a Dio, guardava a se stesso.

Prima che lo giudichiamo, pensate. Non è che spesso, noi facciamo la stessa cosa? Certamente, nessuno di noi ha compiuto quello che aveva compiuto Nebukadnetsar. Nessuno di noi ha mai avuto la sua potenza e intelligenza umana. In confronto a lui, siamo piccolissimi. Eppure, nel nostro piccolo, quante volte abbiamo avuto l’orgoglio di vederci grandi. Quante volte ci siamo gonfiati di orgoglio, come Nebukadnetsar, credendoci di essere qualcosa in noi stessi.

Quante volte in casa o in chiesa, o forse al lavoro, ci siamo sentiti superiori ad altri? E poi, nei campi in cui siamo più avanti rispetto a qualcun altro, ci umiliamo, per riconoscere che è tutto da Dio?

Poi, usiamo tutto quello che abbiamo per la gloria di Dio e per il bene degli altri?

Ci vediamo deboli

Ho detto all’inizio che tendiamo a vederci forti, in noi stessi, oppure, ci vediamo molto deboli. Allora, certe persone si vedono quasi sempre forti, e altre persone ci vedono quasi sempre deboli. Tanti di noi ci troviamo in mezzo, a volte ci vediamo forti, e a volte ci vediamo deboli. Consideriamo i momenti e le stagioni della vita in cui ci vediamo deboli e le difficoltà sembrano troppo grandi per noi.

È importante riconoscere che in realtà, siamo deboli in noi stessi. Ma non sto parlando di vederci in modo reale. Sto parlando di quando vediamo gli impegni o i problemi come immensi, e sembrano troppo grandi per noi. Vederci deboli in questo senso ci scoraggia. Però, in altri momenti, ci vediamo deboli, non in senso buono, ma in modo che ci scoraggiamo. A volte, abbiamo paura. A volte, vederci così ci porta a perderci d’animo. Perdiamo la speranza. Quando siamo così, tutto ci sembra nero. Crediamo di non farcela.

In questa condizione, siamo molto giù. Stiamo male. Siamo scoraggiati. È difficile andare avanti.

Allora, in realtà, chi si sente troppo debole è molto più realista di qualcuno che si sente forte in se stesso. Chi si sente forte in se stesso si auto inganna. In noi stessi SIAMO deboli.

Però, anche chi si sente debole si auto inganna, ed ha pensieri falsi. In che modo? Vedremo.

Il problema di fondo

Per quanto questi due modi di vedersi possono sembrare opposti, in realtà, hanno qualcosa di fondamentale in comune. Sono entrambi modi di pensare fondati sullo stesso peccato ed errore. Qual è?

La persona che si vede forte in se stesso, non sta guardando a Dio. Non sta riconoscendo che dipende totalmente da Dio, e che ogni sua forza viene da Dio. Se Dio smettesse di darci il fiato, moriremmo subito. Infatti, quando Paolo proclama la Parola ad Atene, dichiara che dipendiamo totalmente da Dio. Vi leggo Atti 17:24,25.

“24 Il Dio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso, essendo Signore del cielo e della terra, non abita in templi fatti da mani d’uomo, 25 e non è servito dalle mani di uomini come se avesse bisogno di qualcosa, essendo lui che dà a tutti la vita, il fiato e ogni cosa;” (Atti 17:24,25 LND)

Dio ci dà la vita, il fiato, ovvero, il respiro, e ogni cosa. Noi non riusciremmo a vivere senza l’intervento costante di Dio.

Quindi, chi si sente forte in se stesso, si auto inganna terribilmente. Non è neanche capace di far continuare a battere il proprio cuore. Non è capace di respirare senza l’aiuto di Dio.

Quindi, vederci forti in noi stessi è un terribile peccato di orgoglio. Ci fa gonfiarci, ci allontana molto da Dio, e ci rende sempre più difficile amare veramente gli altri.

Però, anche la persona che si sente molto debole, scoraggiata ed incapace ad andare avanti, ha qualcosa in comune con chi si vede forte in sé.

Anche la persona che si vede molto debole non sta guardando a Dio.

Fermiamoci a considerare questo.

Certamente, la persona che si sente forte in sé non sta guardando a Dio. Ma in realtà, anche la persona che si sente molto debole e scoraggiata, e si sente di non poter andare avanti, anche quella persona non sta guardando a Dio.

Infatti, se tu sei un figlio di Dio, Dio non ti lascia MAI solo. Dio non permette MAI che tu sia tentato o provato oltre alle tue forze, le forze che Dio stesso ti ha dato. Dio non può sbagliare. Dio sa pesare le nostre prove e difficoltà perfettamente. E Dio permette SOLO quello che è per il nostro bene.

Se non guardiamo a Dio, e se siamo onesti, NON siamo capaci ad affrontare tutto da soli. SIAMO troppo deboli in noi stessi.

I problemi SONO più grandi di noi, se cerchiamo di affrontarli da soli nella nostra forza.

Ma NON siamo soli. Se siamo figli di Dio, Dio è con noi.

Infatti, togliere gli occhi da Dio è sempre un grave problema. O ci porta a innalzarci, ed essere pieni di orgoglio, oppure, ci porta a scoraggiarci, vedendo quanto siamo deboli, ma senza vedere quanto Dio è con noi.

Quindi, non guardare a Dio ci porta ad avere gravi problemi spirituali.

Versetti:

Leggiamo alcuni versetti che ci aiutano a avere una prospettiva giusta e vera.

1Corinzi 4:7 ci ricorda che non abbiamo nulla di cui vantarci. Tutto quello che abbiamo, tutte le nostre capacità, la nostra forza, la nostra intelligenza, compreso tutto quello in cui siamo bravi, viene da Dio, e non viene da noi stessi. Seguite mentre leggo.

“Che cosa infatti ti rende diverso? Che cosa hai tu che non l’abbia ricevuto? E se l’hai ricevuto, perché ti glori come se non l’avessi ricevuto?” (1Corinzi 4:7 LND)

Tu hai ricevuto ogni qualità che hai. Questo è vero anche se tu ti sei impegnato molto a diventare brano.

Pensate all’esempio di un grande pianista, che è stato molto diligente a fare pratica per anni, è tutto da Dio. Le sue capacità naturali sono da Dio. La sua buona salute e la mente che funziona è tutto da Dio.

Il fatto che aveva i soldi per vivere in modo da poter dedicare ore ad esercitarsi è da Dio. Certo si è impegnato. Ma la sua capacità di impegnarsi è da Dio, e tutto il resto, viene tutto da Dio. Vantarsi sarebbe un grave peccato contro Dio.

Quindi, vantarsi, gloriarsi, vedersi bene, per qualcosa che hai, è stoltezza, perché non tiene conto della verità che quello che hai viene da Dio, ed è un grave peccato contro Dio, perché bisognerebbe dare a DIO tutta la gloria. Chi prende gloria per sé, ruba gloria da Dio.

Chi crede in se stesso, chi pensa di essere forte per conto suo, senza riconoscere che tutta la sua forza e le sue capacità vengono da Dio, si auto inganna, ed è lontano da Dio, e dalla verità.

Un brano che ci aiuta a capire e a ricordare quella che era la nostra vera condizione prima che Dio ci salvasse è Tito 3:1-7. Notate quello che eravamo per conto nostro, e poi in che modo siamo stati salvati. Notate che era tutto per grazia, non per merito nostro.

“1 Ricorda loro di essere sottomessi ai magistrati e alle autorità, di essere ubbidienti, pronti ad ogni opera buona, 2 di non dire male di alcuno, che non siano contenziosi, ma siano benigni, mostrando grande mansuetudine verso tutti gli uomini. 3 Anche noi infatti un tempo eravamo insensati, ribelli, erranti, schiavi di varie concupiscenze e voluttà, vivendo nella cattiveria e nell’invidia, odiosi e odiandoci gli uni gli altri. 4 Ma quando apparvero la bontà di Dio, nostro Salvatore, e il suo amore verso gli uomini, 5 egli ci ha salvati non per opere giuste che noi avessimo fatto, ma secondo la sua misericordia, mediante il lavacro della rigenerazione e il rinnovamento dello Spirito Santo, 6 che egli ha copiosamente sparso su di noi, per mezzo di Gesù Cristo, nostro Salvatore, 7 affinché, giustificati per la sua grazia, diventassimo eredi secondo la speranza della vita eterna.” (Tito 3:1-7 LND)

Cari fratelli e sorelle, avete visto quello che eravamo per natura? Eravamo insensati, ribelli, erranti, schiavi di varie concupiscenze e voluttà, vivendo nella cattiveria e nell’invidia, odiosi e odiandoci gli uni gli altri.

Essendo così, non avevamo nulla di che vantarci. E com’è che siamo usciti da quella condizione? Non per qualche merito nostro, non per opere giuste che noi avevamo fatto, ma secondo la misericordia di Dio, mediante lo Spirito Santo che ha applicato i benefici del sacrificio di Cristo a noi.

Non abbiamo nulla di cui vantarci di noi stessi. Abbiamo tutto per cui ringraziare Dio.

Che stoltezza quando ci crediamo forti e bravi in noi stessi. Che tristezza quando ci sentiamo troppo deboli, dimenticando l’opera di Dio in noi e la sua cura.

Tutto viene da Dio

Ricordiamo che tutto quello che abbiamo, tutti i nostri beni, tutte le nostre capacità, tutta la nostra intelligenza, tutta la nostra forza, tutto quello che abbiamo viene da Dio. Quindi non abbiamo nulla che possiamo dare a Dio, che non abbiamo ricevuto da Lui. Ricordare questo ci aiuta ad essere umili. Quando il re Davide ha preparato molti materiali, che ha lasciato a suo figlio Salomone per costruire il tempio, Davide pregò pubblicamente, per rendere chiaro che nonostante lui ed il popolo stavano dando molto a Dio, in realtà, tutto veniva da Dio.

“Ma chi sono io e chi è il mio popolo, che siamo in grado di offrirti tutto questo spontaneamente? Tutte le cose infatti vengono da te, e noi ti abbiamo semplicemente dato ciò che abbiamo ricevuto dalla tua mano.” (1Cronache 29:14 LND)

Quanto ci aiuta quando ricordiamo che, tutto quello che abbiamo, lo abbiamo ricevuto da Dio. Quindi, non abbiamo mai da vederci forti o bravi da noi stessi. Neanche dobbiamo vederci soli e abbandonati. Piuttosto, dobbiamo ricordare che tutto viene da Dio, e dobbiamo abbondare nel ringraziamento.

Giovanni Battista ci ricorda che tutto quello che abbiamo viene da Dio, in Giovanni 3:27. Leggo le sue parole:

“Giovanni rispose e disse: "L’uomo non può ricevere nulla, se non gli è dato dal cielo.” (Giovanni 3:27 LND)

Tutto quello che abbiamo di buono è da Dio.

E Dio ci dà tutto quello che ci serve per superare le prove e le difficoltà che la sua provvidenza ci darà.

Umiliatevi

Vederci forti e bravi in noi stessi è orgoglio.

Dio ci insegna ripetutamente nella Bibbia che l’orgoglio è un grave peccato, che ci tiene lontani da Dio, se non lo confessiamo di cuore.

“5 Similmente voi, giovani, siate sottomessi agli anziani. Sì, sottomettetevi tutti gli uni agli altri e rivestitevi di umiltà, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili. 6 Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli v’innalzi al tempo opportuno, 7 gettando su di lui ogni vostra sollecitudine, perché egli ha cura di voi.” (1Pietro 5:5-7 LND)

Leggo anche Giacomo 4:6.

“Ma egli dà una grazia ancor più grande; perciò dice: "Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili"” (Giacomo 4:6 LND)

Ci sono tantissimi altri versetti che ci dicono la stessa cosa. Dio resiste i superbi, ovvero, Dio è contro di loro.

Finché non confessi il tuo orgoglio, Dio è contro di te, anziché darti la sua meravigliosa grazia. Dio è contro chi non si ravvede dal suo orgoglio. E non c’è nulla di più terribile che avere Dio contro di te.

È vero anche il contrario: Dio è vicino agli umili, Dio dà la sua meravigliosa grazia agli umili. Dio è dalla parte degli umili. Il grande Dio dell’universo è vicino e cura chi è umile.

Ascoltate mentre leggo della cura di Dio per gli umili, in Isaia 57:15 e Isaia 66:2.

“Poiché così dice l’Alto e l’Eccelso, che abita l’eternità, e il cui nome è Santo "Io dimoro nel luogo alto e santo e anche con colui che è contrito e umile di spirito, per ravvivare lo spirito degli umili, per ravvivare lo spirito dei contriti.” (Isaia 57:15 LND)
“Tutte queste cose le ha fatte la mia mano e tutte quante sono venute all’esistenza, dice l’Eterno. Su chi dunque volgerò lo sguardo? Su chi è umile, ha lo spirito contrito e trema alla mia parola.” (Isaia 66:2 LND)

Quanto è meraviglioso avere l’eccelso e santo Dio dalla tua parte, che ti cura perfettamente. Ed Egli cura così gli umili. Se siamo umili, non dobbiamo temere nulla, perché Dio è con noi e ci curerà perfettamente. Non dobbiamo credere di essere troppo deboli, perché Dio, che è onnipotente, è dalla nostra parte. Egli opererà per ravvivare il nostro spirito.

Rapporti con gli altri

Un brano che ci esorta a vivere umilmente ed anche a non vivere per noi stessi, a non innalzarci, a non vivere per vederci forti e bravi, ma piuttosto, a vivere umilmente per il bene degli altri, è Filippesi 2:1-4.

“1 Se dunque vi è qualche consolazione in Cristo, se qualche conforto d’amore, se qualche comunione di Spirito, se qualche tenerezza e compassione, 2 rendete perfetta la mia gioia, avendo uno stesso modo di pensare, uno stesso amore, un solo accordo e una sola mente, 3 non facendo nulla per rivalità o vanagloria, ma con umiltà, ciascuno di voi stimando gli altri più di se stesso. 4 Non cerchi ciascuno unicamente il proprio interesse, ma anche quello degli altri.” (Filippesi 2:1-4 LND)

O che possiamo vivere così: non vivendo per noi stessi, non vedendoci bravi per conto nostro, non innalzandoci, ma camminando umilmente, usando la forza e le capacità che Dio ci ha dato per il bene degli altri e per la gloria di Dio.

Con Dio, possiamo fare tutto

Certo, alla mia età, so benissimo che la vita è difficile. So che ci sono montagne che non riusciamo a superare da soli. So che ci sono situazioni e difficoltà che sono più grandi di noi, e che le nostre forze non bastano.

Ma, non siamo soli. Non dobbiamo combattere solo con le nostre forze. È fondamentale ricordare e vivere la verità in Efesini 6:10.

“10 Del resto, fratelli miei, fortificatevi nel Signore e nella forza della sua potenza. 11 Rivestitevi dell’intera armatura di Dio per poter rimanere ritti e saldi contro le insidie del diavolo, 12 poiché il nostro combattimento non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potestà, contro i dominatori del mondo di tenebre di questa età, contro gli spiriti malvagi nei luoghi celesti. 13 Perciò prendete l’intera armatura di Dio, affinché possiate resistere nel giorno malvagio e restare ritti in piedi dopo aver compiuto ogni cosa.” (Efesini 6:10-13 LND)

Quando ti senti debole, quando ti sembra che non ce la fai, è importante chiederti: mi sto fortificando nella forza della potenza del Signore? Le nostre forze NON bastano. Ma non dobbiamo combattere con le nostre forze. Abbiamo in Cristo la forza di compiere tutto quello che Dio ci dà da fare. Egli ci terrà, Egli ci sosterà. Guardiamo a Lui.

In Isaia 43, leggiamo della cura di Dio per i suoi:

“1 Ma ora così dice l’Eterno, che ti ha creato, o Giacobbe, è Colui che ti ha formato, o Israele: "Non temere, perché io ti ho redento, ti ho chiamato per nome; tu sei mio. 2 Quando passerai attraverso le acque io sarò con te, o quando attraverserai i fiumi, non ti sommergeranno; quando camminerai in mezzo al fuoco, non sarai bruciato e la fiamma non ti consumerà. 3 Poiché io sono l’Eterno, il tuo DIO, il Santo d’Israele, il tuo Salvatore. Ho dato l’Egitto come prezzo per il tuo riscatto, l’Etiopia e Seba, al tuo posto. 4 Perché tu sei prezioso ai miei occhi e onorato, e io ti amo, io do uomini al tuo posto e popoli in cambio della tua vita.” (Isaia 43:1-15 LND)

Se tu sei in Gesù Cristo, allora, l’Eterno è anche con TE. Egli sarà con te in ogni difficoltà, in ogni fuoco, ogni volta che dovrai passare delle acque profonde. Tu sei amato da Lui, tu sei onorato, tu sei prezioso.

E perciò, capendo questo, non dobbiamo temere. Piuttosto, possiamo dire, con l’apostolo Paolo in Filippesi 4:13

“Io posso ogni cosa in Cristo che mi fortifica.” (Filippesi 4:13 LND)

Se tu hai Gesù Cristo come il tuo Signore e Salvatore, allora, Egli fortifica anche te, e tu puoi fare tutto quello che Dio mette nella tua vita, non nella tua debolezza, ma nella potenza di Dio. Fortificati nel Signore, e nella forza della sua potenza, e potrai fare ogni cosa che ti dà da fare, in Lui.

La stoltezza di sentirci superiori

Voglio tornare alla condizione di sentirci forti o bravi per contro nostro. Quando ci vediamo così, tendiamo a disprezzare gli altri, tendiamo a vedere male chi è meno bravo o meno capace di noi. Cominciamo ad innalzarci sopra gli altri, nella nostra mente.

Se ti senti forte e bravo in te stesso, sei veramente stolto, e pieno di orgoglio. Non hai alcuna capacità o forza o intelligenza se non SOLO quella che Dio ti ha dato.

Dio te l’ha data, e Dio può togliertela. È un grave peccato di orgoglio sentirti forte o capace per conto tuo.

Molto spesso, quando il nostro orgoglio ci spinge a vederci forti o bravi per conto nostro, arriviamo a vederci superiori a chi non è bravo come noi.

Che stoltezza, e che malvagità. Questo tipo di orgoglio non fa altro che allontanarci da Dio, e rovina il rapporto con chi vediamo inferiore .

Immaginate un genitore, che parla due lingue. Egli non insegna ai figli la seconda lingua. Però poi, anni dopo, nel suo cuore, li vede mancanti, perché non sanno parlare quella lingua. Anziché riconoscere che è stata la SUA mancanza il fatto che non parlino quella lingua, egli vede loro male. Che orgoglio.

È simile con noi mariti. Per noi che siamo mariti e padri: siamo capo famiglia. Se un marito vede che sua moglie è mancante in un campo, e non si impegna con pazienza e cuore ad aiutarla a crescere in quel campo, diventa colpa di lui che lei non è più brava. Se poi egli la disprezza nel suo cuore, nonostante che è la mancanza di LUI che ha ostacolato lei dal crescere in quel campo, egli è doppiamente colpevole davanti a Dio. È pieno di orgoglio, è egoista, non vive per la gloria di Dio, non sta amando sua moglie. In realtà, la sua condizione davanti a Dio è grave. Ma c’è perdono in Gesù Cristo se si umilia.

Sarebbe la stessa cosa tra genitori e figli. Se i genitori non si impegnano ad aiutare i figli a maturare in ogni campo della vita, e poi, in seguito vedono male i figli, perché sono immaturi, quei genitori sono messi molto male, spiritualmente. Sono pieni di orgoglio, anziché di umiltà.

Quindi

Quindi, cosa impariamo dai brani che abbiamo visto oggi, e da quello che abbiamo considerato? Abbiamo visto che non dobbiamo mai vederci forti o bravi in noi stessi, perché tutto quello che abbiamo è da Dio. Dobbiamo sempre dare tutta la gloria a Dio, e camminare umilmente, usando le nostre capacità e le nostre forze per la sua gloria. Non dobbiamo negare di essere bravi o forti o intelligenti, piuttosto, dobbiamo dare la gloria a Dio.

Abbiamo visto che non dobbiamo guardare alla nostra debolezza, ma dobbiamo piuttosto fortificarci nel Signore, e nella potenza della sua forza. Non dobbiamo disperarci né scoraggiarci, ma dobbiamo ricordare e pensare all’amore di Dio per noi, e alla Sua potenza ed al Suo controllo su tutto.

Dobbiamo amare gli uni gli altri, e non disprezzare.

Dobbiamo usare quello che abbiamo per la gloria di Dio.

Oh che possiamo avere più umiltà! Oh che possiamo avere più fede! Oh che Dio possa essere glorificato in noi, e gli altri edificati tramite noi!