Aiuto Biblico

Combattiamo il peccato

Sermone di Marco deFelice, www.AiutoBiblico.org per mercoledì, 26 giugno 2019, – cmd es –
Parole chiavi: peccato, confessare il peccato, combattere il peccato

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La vita cristiana è piena di meravigliosi benefici, ma il nostro peccato ci ostacola da quei benefici.

La Bibbia ci insegna che dobbiamo combattere il nostro peccato.

Ebrei 12:1-11.

“1 Anche noi dunque, essendo circondati da un tale nuvola di testimoni, deposto ogni peso e il peccato che ci sta sempre attorno allettandoci, corriamo con perseveranza la gara che ci è posta davanti, 2 tenendo gli occhi su Gesù, autore e compitore della nostra fede, il quale, per la gioia che gli era posta davanti, soffrì la croce disprezzando il vituperio e si è posto a sedere alla destra del trono di Dio. 3 Ora considerate colui che sopportò una tale opposizione contro di sé da parte dei peccatori, affinché non vi stanchiate e veniate meno. 4 Voi non avete ancora resistito fino al sangue, combattendo contro il peccato, 5 e avete dimenticato l’esortazione che si rivolge a voi come a figli: "Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore e non perderti d’animo quando sei da lui ripreso, 6 perché il Signore corregge chi ama e flagella ogni figlio che gradisce". 7 Se voi sostenete la correzione, Dio vi tratta come figli; qual è infatti il figlio che il padre non corregga? 8 Ma se rimanete senza correzione, di cui tutti hanno avuta la parte loro, allora siete dei bastardi e non dei figli. 9 Inoltre ben abbiamo avuto per correttori i nostri padri secondo la carne e li abbiamo rispettati; non ci sottometteremo molto di più ora al Padre degli spiriti, per vivere? 10 Costoro infatti ci corressero per pochi giorni, come sembrava loro bene, ma egli ci corregge per il nostro bene affinché siamo partecipi della sua santità. 11 Ogni correzione infatti, sul momento, non sembra essere motivo di gioia ma di tristezza; dopo però rende un pacifico frutto di giustizia a quelli che sono stati esercitati per mezzo suo.” (Ebrei 12:1-11 LND)

Questo brano parla di combattere contro il nostro peccato al punto di arrivare al sangue. Allora, il combattimento non è fisico, perciò, questo non vuol dire che combattiamo letteralmente al sangue. Però, vuol dire che dobbiamo combattere duramente contro la nostra carne.

È importantissimo che comprendiamo questo. Il combattimento contro il nostro peccato è una battaglia così dura che viene descritta come combattere fino al sangue. Il nostro peccato è il nostro nemico peggiore. Se non combattiamo contro il nostro peccato, il nostro peccato ci rovinerà. Il nostro peccato può rovinare completamente la nostra vita. Il nostro peccato è sempre presente. Perciò, dobbiamo combattere con tutta la nostra forza contro il nostro peccato.

Il peccato non è mai un piccolo problema. È sempre un pericolo gravissimo. Quello che potrebbe sembrare un piccolo peccato è come avere una casa di legno che comincia a bruciare. Anche se al momento il fuoco è piccolo, lasciato a sé, distruggerà tutta la casa. E perciò, dobbiamo capire che il nostro peccato è un nemico pericoloso, che dobbiamo combattere con tutto il nostro cuore.

Allora in questo semplice studio, vorrei parlare di alcuni aspetti di come combattere contro il nostro peccato. Per combattere il nostro peccato, ci sono tre passi fondamentali. Prima di tutto, dobbiamo riconoscere il nostro peccato. Poi, dobbiamo confessare di cuore il nostro peccato. Infine, dobbiamo fare il bene al posto del peccato. Consideriamo questi tre passi.

Riconoscere il peccato

Il primo passo per combattere il peccato è di riconoscere il nostro peccato. Riconoscere il peccato vuol dire riconoscere un'azione peccaminosa, un atteggiamento peccaminoso, parole peccaminose, oppure, la mancanza di un'azione che avremmo dovuto fare. Però soprattutto, riconoscere il peccato vuol dire riconoscere il peccato di cuore che sta sotto l'azione o le parole sbagliate.

Riconoscere un peccato vuol dire riconoscere l'azione, e poi, i vari aspetti peccaminosi del cuore che stanno dietro quel peccato.

Ci sono vari modi che Dio usa per farci vedere i nostri peccati. La domanda è se siamo umili da voler riconoscere i peccati. Vi elenco i modi normali che Dio usa per farci riconoscere i nostri peccati.

1) la nostra coscienza

Dio ci ha dato il dono della coscienza. La nostra coscienza ci avverte di tanti peccati.

Quando i Giudei hanno portato a Gesù la donna presa nell'adulterio, e Gesù disse a loro che chi era senza peccato poteva lanciare per primo una pietra, sono stati colpiti dalle loro coscienze. Leggo Giovanni 8:9.

“Quelli allora, udito ciò e convinti dalla coscienza, se ne andarono ad uno ad uno, cominciando dai più vecchi fino agli ultimi; così Gesù fu lasciato solo con la donna, che stava là in mezzo.” (Giovanni 8:9 LND)

Paolo viveva per non andare contro la sua coscienza, come leggiamo in Atti 24:16.

“Per questo io mi sforzo di avere continuamente una coscienza irreprensibile davanti a Dio e davanti agli uomini.” (Atti 24:16 LND)

In 1Timoteo 1, impariamo che una buona coscienza è un frutto che avremo se camminiamo nei comandamenti di Dio. Leggo:

“Ora il fine del comandamento è l’amore, che viene da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede non finta.” (1Timoteo 1:5 LND)

La coscienza può essere marchiata, in modo che non colpisce più. Leggo un Timoteo 4:2.

“per l’ipocrisia di uomini bugiardi, marchiati nella propria coscienza,” (1Timoteo 4:2 LND)
“Certo, tutto è puro per i puri, ma niente è puro per i contaminati e gli increduli; anzi, sia la loro mente che la loro coscienza sono contaminate.” (Tito 1:15 LND)

Quando pecchiamo, il nostro peccato ci condanna, ma possiamo essere pienamente perdonati in Gesù Cristo. Leggo Ebrei 10:22, che parla di accostarci a Dio per mezzo di Gesù Cristo.

“accostiamoci con cuore sincero, in piena certezza di fede, avendo i cuori aspersi per purificarli da una cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura.” (Ebrei 10:22 LND)

Quindi, Dio si serve della nostra coscienza per farci vedere tanti dei nostri peccati. Per esempio, possiamo riconoscere che non abbiamo gioia e pace, e questo dovrebbe farci riconoscere che qualcosa non va in noi. Infatti, se non abbiamo pace, se non abbiamo gioia, qualcosa non va. Una coscienza tenera e sensibile riconoscerà che c'è del peccato.

Quando la tua coscienza ti colpisce, non devi farla tacere. Piuttosto, dovresti ascoltarla, e correre a Cristo per ricevere il perdono che può dare pace alla tua coscienza.

Quindi, Dio ci rivela molti dei nostri peccati tramite la nostra coscienza.

2) la Parola di Dio

Oltre alla coscienza, Dio ci rivela molti peccati tramite la Parola di Dio. La Parola può parlarci tramite la nostra lettura della Parola, e tramite un insegnamento che ascoltiamo. Tramite la lettura o un insegnamento della Parola di Dio, possiamo riconoscere i nostri peccati.

Io posso avere peccato in un certo modo di comportarmi, e non riconoscere che è peccato, finché non leggo nella Bibbia, o sento in un insegnamento una spiegazione di qualche brano che mi fa capire che quello che per me era del tutto normale in realtà è un peccato agli occhi di Dio. Quindi, Dio si serve della Parola per convincerci dei nostri peccati.

In Romani 7:7, l'apostolo Paolo spiega che è stata la Parola di Dio, qua chiamata “la legge”, che gli ha fatto riconoscere il suo peccato di concupiscenza. Seguite mentre leggo questo versetto.

“Che diremo dunque? Che la legge è peccato? Così non sia; anzi io non avrei conosciuto il peccato, se non mediante la legge; infatti io non avrei conosciuta la concupiscenza, se la legge non avesse detto: "Non concupire".” (Romani 7:7 LND)

Quando ascolti o leggi della Parola di Dio, non chiudere il tuo cuore. Ascolta con umiltà quello che Dio ti dice. Agisci, con tutto il tuo cuore, in base a quello che Dio ti fa vedere. Quando Dio ti mostra un peccato, ravvediti, confessa e combatti quel peccato, torna alla santità.

3) un ammonimento da un altro credente

Un altro modo che Dio ci fa riconoscere il nostro peccato è tramite l'ammonimento di un fratello o una sorella. Abbiamo bisogno gli uni degli altri. Molto spesso, non vediamo i nostri peccati. Dio ha stabilito l'ammonimento come un mezzo importante per aiutarci a riconoscere il peccato in modo da poter tornare a camminare nella santità.

Però, la carne non vuole sentire l'ammonimento. Vi leggo tre Proverbi che ci fanno capire la differenza tra chi ha un cuore che desidera Dio, e chi ha un cuore duro. Per primo, leggo Proverbi 9:8.

“Non riprendere lo schernitore, perché ti odierà; riprendi il saggio, ed egli ti amerà.” (Proverbi 9:8 LND)

Come reagisci quando qualcuno ti parla del tuo peccato? Che reazione hai? Reagisci con rabbia, o difendendoti, o in qualche altro modo mostrando che non vuoi sentire quello che ti viene detto? Vedi bene oppure male la persona che ti parla del tuo peccato? Se odi la riprensione, hai un gravissimo problema di cuore.

Se tu tendi a rifiutare la correzione, è un brutto segno, e tu stai camminando in una strada che ti porterà grandi rimpianti. Leggo Proverbi 13:18.

“Miseria e vergogna verranno su chi rifiuta la correzione, ma chi dà ascolto alla riprensione sarà onorato.” (Proverbi 13:18 LND)

Questo versetto dichiara che se tu rifiuti la correzione, tu avrai davanti a te miseria e vergogna. Quanto è stoltezza avere un cuore duro che non vuole accettare con umiltà l’ammonizione.

Al contrario, chi accetta l’ammonizione con umiltà e di cuore la riprensione, sarà onorato. Camminerà sempre più in santità, e questo gli porterà grandi benefici.

Proverbi 29:1 descrive il disastro che cadrà su chi rifiuta la riprensione. Ve lo leggo.

“L’uomo che irrigidisce il collo quando è ripreso, sarà improvvisamente spezzato senza alcun rimedio.” (Proverbi 29:1 LND)

Questo è un duro avvertimento per farci capire che andrà malissimo se noi non ci umiliamo per veramente ascoltare gli ammonimenti che Dio ci dà tramite gli altri.

Allora, a ciascuno chiedo: Tu, come reagisci quando qualcuno ti parla del tuo peccato? È una grazia di Dio poter riconoscere il peccato. Se tu vuoi più di Cristo, dovresti ringraziare Dio se ci sono persone nella tua vita che ti parlano del tuo peccato.

Confessare il peccato

Quindi, per combattere il peccato dobbiamo prima di tutto riconoscere il peccato. Poi, dobbiamo confessare il peccato. Consideriamo cosa vuol dire confessare il peccato.

La parola confessare vuol dire: dichiarare la stessa cosa. Vuol dire dichiarare, in modo chiaro e categorico, la nostra colpa. Non è solo ammettere di aver commesso il peccato, ma comprende riconoscere la nostra piena responsabilità per quello che abbiamo fatto. Perciò, se io ammetto di aver fatto il male, ma poi mi giustifico dicendo che era perché ero stanco, oppure stressato, o perché certi avvenimenti mi avevano spinto in quella direzione, non sto veramente confessando il mio peccato. Sto ammettendo di aver commesso il peccato, ma sto cercando un modo per giustificare quello che ho fatto, e togliere la mia colpa. Quello non è confessare il peccato.

Confessare il peccato è riconoscere non solo di aver commesso il peccato, ma riconoscere la piena responsabilità per quello che ho fatto. Confessare è riconoscere che il mio peccato viene dall’iniquità nel mio cuore.

Bisogna sempre confessare il peccato a Dio, in quanto, ogni peccato è contro Dio. Bisogna anche confessare il peccato alle persone, quando il peccato è stato in qualche modo contro di loro, o, se sono stati testimoni di quel peccato. Quindi, se io pecco contro qualcuno, devo sempre confessare il mio peccato a Dio, ma devo anche confessare a quella persona.

Un brano che parla di confessare il peccato è 1Giovanni 1:8 fino a 2:2. Ci dà la meravigliosa verità che in Gesù Cristo, c’è perdono. Leggo quel brano.

“8 Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. 9 Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. 10 Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo e la sua parola non è in noi.
Figlioletti miei, vi scrivo queste cose affinché non pecchiate; e se pure qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo il giusto. 2 Egli è la propiziazione per i nostri peccati; e non solo per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.” (1Giovanni 1:8 -- 2:2 LND)

Confessare il nostro peccato è veramente dichiarare il peccato e la nostra piena responsabilità per esso. Grazie a Dio, per mezzo di Gesù Cristo, il nostro Avvocato, Dio ci perdona e ci purifica.

Salmo 32 parla della condizione del salmista dopo aver confessato il suo peccato, quanto stava male prima di confessare il suo peccato, e poi del momento in cui si è umiliato davanti a Dio confessando il suo peccato. Leggo Salmo 32:1-5.

“1 Beato colui la cui trasgressione è perdonata, il cui peccato è coperto! 2 Beato l’uomo a cui l’Eterno non imputa l’iniquità, e nel cui spirito non c’è inganno. 3 Mentre tacevo, le mie ossa si consumavano tra i gemiti che facevo tutto il giorno. 4 Poiché giorno e notte la tua mano pesava su di me, il mio vigore era diventato simile all’arsura d’estate. (Sela) 5 Davanti a te ho riconosciuto il mio peccato, non ho coperto la mia iniquità. Ho detto: "Confesserò le mie trasgressioni all’Eterno," e tu hai perdonato l’iniquità del mio peccato.” (Salmo 32:1-5 LND)

Quanto spesso il nostro cuore duro non vuole umiliarsi per veramente confessare il peccato. Ma la vera pace e la vera gioia resteranno lontani da noi finché non confessiamo umilmente il nostro peccato. Allora, la gioia della salvezza ritornerà.

Quindi, a ciascuno faccia la domanda: tu, stai veramente confessando i tuoi peccati?

Fare il bene

Non basta riconoscere il peccato e poi confessarlo. C’è un altro passo.

Serve anche fare il bene.

In Giacomo 4.17 leggiamo:

“Chi dunque sa fare il bene e non lo fa, commette peccato.” (Giacomo 4:17 LND)

Se sappiamo quello che avremmo dovuto fare, che non abbiamo fatto, abbiamo peccato. Bisogna non solo confessare quel peccato, ma quanto è possibile, dovremmo fare quello che non abbiamo fatto, oppure, se il nostro peccato era di fare il male, dovremmo fare quello che serve per non continuare ad avere i benefici di quel peccato.

Per esempio, se io ho riconosciuto che sono stato egoista, e non ho aiutato mia moglie, non basta confessare quel peccato. Devo anche mettermi da fare per aiutarla.

Se riconosco che mi sono lamentato di una situazione pesante della mia vita, non basta riconoscere che era peccato e confessarlo. Devo anche fare il contrario: ringraziare Dio per la sua cura in quella situazione, e come Egli ha guidato le cose. Voglio fare il bene che non avevo fatto.

Se riconosco che sono stato attaccato alle cose materiali in qualcosa che ho comprato, spesso, non basta confessarlo. Devo anche disfarmi di quello che avevo preso con un cuore sbagliato.

Mi ricordo una volta circa 20 anni fa quando eravamo in visita ad una chiesa. Uno degli anziani era alto circa come me. Mi spiegò che poco tempo prima, aveva usato il suo ruolo al lavoro per avere in regalo un bel capotto invernale da un fornitore. Non era corretto quello che aveva fatto. Infatti, confessò che aveva desiderato quel capotto, e quindi, fece una richiesta sbagliata, usufruendo del suo ruolo, per averlo come regalo.

Dopo il fatto, riconobbe e confessò il suo peccato. Però, sapeva che non bastava confessarlo. Non poteva tenere quel capotto. Quindi, essendo alto circa come me, me lo regalò. C’è l’ho tuttora.

Quell’uomo capiva che non poteva solo confessare il suo peccato, doveva smettere di avere benefici da quel peccato.

E similmente, quando il peccato ci porta qualche beneficio, dobbiamo confessare il peccato, e poi, in qualche modo, liberarci da quel beneficio. Non è buono godere il frutto del peccato.

Se per esempio dovresti aiutare qualcuno, e non lo fai, spesso, non basta solo chiedere perdono. Dovresti cercare di fare la cosa giusta, e trovare un altro modo per aiutare. Lo scopo NON è pagare per il tuo peccato. Piuttosto, è non lasciare che il peccato ti dia vantaggi.

Se un fratello ha bisogno, e Dio ti aveva dato dei soldi in più, e potresti aiutarlo, ma invece, con quei soldi, ti compri qualcosa che ti dava piacere, ma che in realtà non ti serviva, per esempio, un nuovo smartphone, o dei vestiti, certamente dovresti chiedere perdono al tuo fratello. Però, dovresti anche disfarti, in qualche modo, da quel smartphone, o di quei vestiti, per non tenere il frutto del tuo peccato. Non basta solo confessare il peccato ma comuque tenere i benefici di quel peccato. Bisogna confessarlo, e anche togliere i benefici che quel peccato ti aveva dato.

Riassunto

Quindi, se vuoi una vita cristiana con la gioia della salvezza, devi combattere il tuo peccato. Per combattere il tuo peccato, devi prima di tutto RICONOSCERLO. Questo può essere dalla tua coscienza, dalla Parola di Dio, e da qualcuno che ti parla del tuo peccato. Quanto è importante avere un cuore umile e timorato di Dio, che ascolta quando Dio ci parla in qualche modo.

Dopo che riconosciamo il nostro peccato, dobbiamo veramente, sinceramente e umilmente CONFESSARLO. Questo vuol dire confessare non solo il peccato in sé, ma anche i peccati nel cuore che stanno sotto quel peccato. Quindi, se scatto con ira, quasi sicuramente avrò dentro di me orgoglio. Sicuramente manco amore. Sicuramente credo di meritare di meglio di quello che mi è successo. Chiaramente, non stavo cercando la gloria di Dio. Ho bisogno di confessare tutte queste cose.

Infine, quando Dio mi mostra il mio peccato, e l’ho confessato, devo mettermi da fare a fare del bene che non avevo fatto, se in qualsiasi modo è possibile.

Cari fratelli e sorelle, è MERAVIGLIOSO quando abbiamo stretta comunione con Dio. Allora, godiamo la GIOIA della salvezza, e la PACE in Cristo. Il nostro peccato ci ostacola dai meravigliosi benefici della salvezza. È fondamentale COMBATTERE il nostro peccato. Ci promette tutto, ma ci fa solo male. Chiudo, leggendo di nuovo Salmo 32:1-5.

“1 Beato colui la cui trasgressione è perdonata, il cui peccato è coperto! 2 Beato l’uomo a cui l’Eterno non imputa l’iniquità, e nel cui spirito non c’è inganno. 3 Mentre tacevo, le mie ossa si consumavano tra i gemiti che facevo tutto il giorno. 4 Poiché giorno e notte la tua mano pesava su di me, il mio vigore era diventato simile all’arsura d’estate. (Sela) 5 Davanti a te ho riconosciuto il mio peccato, non ho coperto la mia iniquità. Ho detto: "Confesserò le mie trasgressioni all’Eterno," e tu hai perdonato l’iniquità del mio peccato.” (Salmo 32:1-5 LND)

Grazie a Dio per il perdono che abbiamo in Gesù Cristo.

Preghiera.