Aiuto Biblico

Un cuore afflitto per il peccato

sermone di Marco deFelice, www.Aiutobiblico.org per mercoledì 11 marzo 2015, – cmd es –
Descrizione: tradotto e adattato da “Brokenness” by Voddie Baucham.

Audio:

Preghiera: importante arrivare ad un cuore afflitto, per poter arrivare a Cristo e ricevere il perdono.

Cosa fai quando riconosci un peccato?

Due strade: devo fare meglio, devo impegnarmi di più.

Oppure: essere grandemente afflitto, schiacciato.

ravvedimento: cambiamento di direzione di cuore. Afflizione è dove inizia il ravvedimento vero.

“La tristezza secondo Dio infatti produce ravvedimento a salvezza, che non ha rimpianto: ma la tristezza del mondo produce la morte.” (2Corinzi 7:10 LND)

L'afflizione che ci serve quando pecchiamo è quando riconosciamo che tutto quello che siamo, tutto quello che facciamo, è miserabilmente insufficiente. Dio ci schiaccia sotto il peso del nostro peccato, affinché non possiamo più sperare in noi stessi.

Come cultura, non vogliamo dolore, non vogliamo soffrire.

Pensate alla psicologia. Cerca di fare soffrire meno. Quindi, una persona vive nel peccato, tratta male la famiglia, è egoista e orgogliosa, e poi, visto che tutto va male, diventa depressa. La società insegna che bisogna avere commiserazione, bisogna cercare di incoraggiare quella persona. Invece Dio dichiara che bisogna aiutare a vedere il suo peccato.

Tristemente, anche con credenti, c'è una tendenza di voler stare meglio, quando nella vita ci sono dei peccati non confessati. Ma quel stare meglio è fondato sul cercare di ignorare il peccato e avere la gioia del Signore senza confessare il peccato.

Spesso, vogliamo crescere, ma non vogliamo sentire il peso del nostro peccato. Non vogliamo essere afflitti. Vogliamo un po' chiudere gli occhi, e chiedere perdono velocemente a Dio, e poi passare alla parte della crescita. Non vogliamo fermarci per riconoscere e meditare sulla gravità del nostro peccato agli occhi di Dio!

Quando consideriamo il nostro peccato, dobbiamo considerare quanto era terribile e tremenda l'ira di Dio che doveva versare su Gesù Cristo. Dobbiamo considerare versetti come Giacomo 5:1:

"E ora a voi, ricchi: piangete e urlate per le vostre sciagure che stanno per cadere addosso." (Giacomo 5:1)

E consideriamo anche Ebrei 10:31:

“È cosa spaventevole cadere nelle mani del Dio vivente.” (Ebrei 10:31 LND)

C'è una tendenza di volere un cristianesimo dove non bisogna essere afflitto per il proprio peccato. C'è un desiderio per una fede dove si concentra sull'amore di Dio, e cantare canti che vengono sentiti, facendo credere che c'è stata adorazione, quando non c'è stata vera adorazione, perché non c'è stato un grave dolore per quanto il peccato è terribile!

Viviamo in una società in cui si trasmette fortemente che bisogna aiutare le persone a sentire bene di loro stessi. Cioè la società insegna che dobbiamo incoraggiare ogni persona a realizzarsi, avere stima di sé, e la società considera molto positivo innalzare gli uni degli altri. Nella società moderna, c'è una forte posizione di non giudicare gli altri, questo così, gli altri non devono giudicare noi. Così si promuove la tolleranza, che in onestà non è altro che io tollero i tuoi peccati e tu tolleri i miei.

Nella società moderna, quasi ogni forma di peccato è considerata una scelta personale, e anziché aggravarsi per il peccato, ognuno vuole sentirsi libero di vivere come vuole. Purtroppo, tanti credenti cadono in questa mentalità, dicendo cose come per esempio che non spetta a te dire a me quello che è peccato. Vorrebbero credere che ognuno può giudicare per conto proprio quello che è giusto e quello che non è giusto. Dimenticano che c'è un Giudice solo, ed è Lui che determina quello che è giusto e quello che non è giusto.

Quello che dobbiamo capire è che avere un cuore veramente afflitto è la risposta giusta quando pecchiamo. Dio intende che noi siamo veramente afflitti, terribilmente aggravati, quando cadiamo nel peccato. Vediamo questo per esempio in Salmo 51. Trovate quel Salmo, e ricordati che questo fu scritto da Davide quando era un forte credente da anni. A questo punto nella sua vita, Davide aveva una certa età. Aveva seguito Dio da anni, da quando era un giovane. Quindi questo non parla di un non credente che arriva alla salvezza per la prima volta, piuttosto questo parla da punti di vista di un grande uomo di Dio che è caduto nel peccato. Tenendo quello in mente, ricordando che questo Salmo è stato ispirato dallo Spirito Santo, notiamo il cuore che bisogna avere quando cadiamo nel peccato.

Per ricordare il contesto del peccato di Davide, ricordate che Davide fu chiamato un re guerriero, il suo ruolo era di combattere contro i nemici di Israele. Dio aveva dato a lui tante vittorie sui nemici, e il suo ruolo era di guidare la nazione nelle guerre contro i loro nemici. Tenere quello in mente ci aiuta a capire che qualcosa non va quando leggiamo in 2 Samuele 11:1:

“Con l’inizio del nuovo anno, nel tempo in cui i re vanno a combattere, Davide mandò Joab con i suoi servi e con tutto Israele a devastare il paese dei figli di Ammon e ad assediare Rabbah; ma Davide rimase a Gerusalemme.” (2 Samuele 11:1 LND)

Davide non era dove doveva essere. In realtà, Davide avrebbe anche saputo che tutte le donne sarebbero state a casa senza i loro mariti che erano nella guerra. Quando Davide vide quella donna che faceva il bagno, dove lui poteva vederla, ha scelto di continuare a guardare, anziché girare subito lo sguardo dall'altra parte. E quindi, già molto prima di commettere adulterio, Davide aveva già peccato in vari modi nel suo cuore. Conosciamo bene la storia, che un peccato portò ad un altro peccato, che così spesso è il caso. E quindi, per nascondere il suo primo peccato, Davide doveva mentire, e poi fu responsabile per la morte di Uriah.

Passò probabilmente circa un anno, perché da quello rapporto nacque un bimbo. In tutto quel periodo, Davide non confessò il suo peccato. Continuò a vivere una menzogna, esternamente camminando come credente, ma con grande colpa del suo cuore. Finalmente, Dio mandò il profeta Nathan a Davide. Nathan fu usato da Dio per mostrare a Davide la sua colpa. Salmo 51 è una dichiarazione da parte di Davide del suo cuore quando finalmente si umiliò per riconoscere pienamente il suo peccato. Questo è una vera descrizioni di che cos'è un cuore afflitto, veramente afflitto come bisogna essere, per il peccato.

Leggo Salmo 51:1-8

“1 «Al maestro del coro. Salmo di Davide, quando il profeta Nathan venne a lui, dopo che egli aveva peccato con Bathsceba.» Abbi pietà di me, o DIO, secondo la tua benignità; per la tua grande compassione cancella i miei misfatti. 2 Lavami completamente dalla mia iniquità e purificami dal mio peccato. 3 Poiché riconosco i miei misfatti e il mio peccato mi sta sempre davanti. 4 Ho peccato contro di te, contro te solo, e ho fatto ciò che è male agli occhi tuoi, affinché tu sia riconosciuto giusto quando parli e retto quando giudichi. 5 Ecco, io sono stato formato nell’iniquità e mia madre mi ha concepito nel, peccato. 6 Ma a te piace la verità che risiede nell’intimo, e m’insegni la sapienza nel segreto del cuore. 7 Purificami con issopo, e sarò mondo; lavami, e sarò più bianco della neve. 8 Fammi sentire gioia e allegrezza, fa’ che le ossa che hai spezzato festeggino.” (Sl 51:1-8 LND)

Mi fermo qui per notare che dice "le ossa che hai spezzato". È stato Dio a spezzare le ossa di Davide, ovvero ad affliggerlo da stare così male che a lui sembrava che le ossa fossero rotte, spezzate. Certamente, Dio è un Dio di amore. Ma allo stesso tempo Dio ci ama così tanto che è disposto a portare grandi problemi nella nostra vita per spingerci alla ravvedimento! L'amore di Dio non è un amore di un dolce nonno in cielo, che fa quello che vogliamo noi. Piuttosto l'amore di Dio è un amore che spinge Dio a fare il necessario per portarci ad essere afflitti per il nostro peccato, affinché ci rivolgeremo a Dio per ottenere il perdono che si trova solamente in Gesù Cristo. Davide aveva resistito Dio per un anno. Continue a leggere.

“9 Nascondi la tua faccia dai miei peccati e cancella tutte le mie iniquità. 10 O DIO crea in me un cuore puro e rinnova dentro di me uno spirito saldo. 11 Non rigettarmi dalla tua presenza e non togliermi il tuo santo Spirito. 12 Rendimi la gioia della tua salvezza, e sostienimi con uno spirito volenteroso. 13 Allora insegnerò le tue vie ai trasgressori, e i peccatori si convertiranno a te. 14 Liberami dal sangue versato, o DIO. DIO della mia salvezza, e la mia lingua celebrerà con giubilo la tua giustizia. 15 O Signore, apri le mie labbra, e la mia bocca proclamerà la tua lode. 16 Tu infatti non prendi piacere nel sacrificio altrimenti te l’offrirei, né gradisci l’olocausto. 17 I sacrifici di DIO sono lo spirito rotto; o DIO tu non disprezzi il cuore rotto e contrito. 18 Fa’ del bene a Sion per la tua benevolenza edifica le mura di Gerusalemme. 19 Allora prenderai piacere nei sacrifici di giustizia, negli olocausti e nelle offerte da ardere interamente, allora si offriranno torelli sul tuo altare.” (Salmo 51:9-19 LND)

Questo Salmo ci mostra vari motivi per cui la risposta giusta quando pecchiamo è un cuore afflitto. Voglio solo considerare brevemente alcuni di questi punti.

Il puritano Tommaso Watson dichiarò di Davide: a volte cantava con la sua bocca, e a volte la sua musica erano le lacrime dai suoi occhi.

Quando parliamo di afflizione per il peccato, non stiamo parlando di autoflagellazione, come se il nostro dolore potesse pagare la condanna del nostro peccato. No, dobbiamo confidare nell'opera di Gesù Cristo. Però, quando consideriamo l'assoluta santità di Dio, e perciò quanto i nostri peccati sono un abominazione a lui, allora, l'unica risposta giusto quando pecchiamo è un cuore veramente afflitto.

1) Il Nostro Peccato Macchia l'Anima

Il primo motivo per cui è giusto essere talmente afflitto per il nostro peccato è perché il nostro peccato macchia la nostra anima. Non è semplicemente uno sporco esteriore, ma macchia l'anima nostra profondamente. Notate le parole nei versetti uno e due.

“1 Abbi pietà di me, o DIO, secondo la tua benignità; per la tua grande compassione cancella i miei misfatti. 2 Lavami completamente dalla mia iniquità e purificami dal mio peccato.” (Salmo 51:1-2 LND)

Notate i verbi, cancella, lavami, e purificami.

Per esempio, la parola “cancella” è la stessa parola ebraica che leggiamo in Genesi 6:7, in cui Dio dichiara quello che farà con il diluvio al tempo di noi. Ve lo leggo.

“Così l’Eterno disse: "lo sterminerò dalla faccia della terra l’uomo che ho creato, dall’uomo al bestiame, ai rettili, agli uccelli del cielo, perché mi pento di averli fatti".” (Genesi 6:7 LND)

Qua, la parola è tradotta come “sterminerò”. Vuol dire “togliere una macchia terribile”. È in Salmo 51 Davide chiede a Dio di sterminare, togliere completamente la macchina suo peccato.

Usando questo termine, Davide sta dichiarando che il suo peccato è una macchia terribile, che ha bisogno di essere completamente distrutto. Stai paragonando la macchia del suo peccato come il terribile peccato che portò Dio a distruggere il mondo al tempo di noi. Quindi, di Davide vedeva il suo peccato come terribile.

La parola “lavami” è una parola che si userebbe per una donna che lava con vigore vestiti per togliere tutto lo sporco. Davide riconosce che è veramente sporcato dal suo peccato, e vuole essere lavato. E poi, la terza parola, purificami, è una parola che descrive un lavaggio cerimoniale, un lavaggio spirituale. Davide sapeva che il suo peccato lo aveva reso spiritualmente impuro, incapace a vivere per Dio, incapace ad avere comunione con Dio. Sapevo che solamente se fosse purificato, poteva rientrare in comunione con Dio.

Chiaramente, capendo questo, Davide non poteva essere altro che terribilmente afflitto per il suo peccato.

Quando noi riconosciamo la gravità del nostro peccato, e che lascia un segno terribile su di noi che non possiamo togliere noi, macchia veramente la nostra anima, e ci rende impure davanti a Dio, non c'è altro risposta possibile se non solo di essere terribilmente aggravati!

Tanti peccati lasciano una cicatrice che anche dopo il perdono lascia un segno nella vita, a volte per più generazioni. Per esempio, nella vita di Davide nonostante che è stato perdonato, dopo che fu veramente ravveduto, i risultati del suo peccato sono rimasti per sempre nella sua famiglia. Quanta sofferenza ebbe Davide, come frutto del suo peccato, anche dopo il perdono. Il perdono ha tolto tutte le conseguenze eterne, ma non ha tolto le conseguenze terrene. È importante ricordare che il nostro peccato può provocare terribili cicatrici nella nostra vita, che possono crearci dolore per tutto la vita.

Quando consideriamo quanto il nostro peccato ci macchia, quanto ci danneggia, e quanto danneggia coloro intorno a noi, e quanto è offensivo a Dio, l'unica risposta possibile è di essere veramente aggravati profondamente nel nostro cuore.

Uno dei motivi per cui spesso non siamo afflitti abbastanza per i nostri peccati è perché non consideriamo le conseguenze dei nostri peccati. Certamente, il sacrificio di Cristo pagò la condanna per i nostri peccati, passato presente e futuro. Ma non toglie il danno che i nostri peccati provocano.

Un uomo di Dio piange duramente per il suo peccato. Quando considera che dimora in lui ancora la carne, pieno di peccato, è tanto aggravato che porta dentro di sé quello che è abominevole a Dio! Riflette sul fatto che nel suo cuore ci sono tanti pensieri malvagi agli occhi di un Dio santo. Sa che è portato verso la vanità, sa che l'orgoglio è sempre presente nel suo cuore. Sa che ha dentro di sé più peccato di quanto può concepire. E per questo, è tanto aggravato.

Odio il mio peccato. Ringrazio Dio che odio il mio peccato, e prego che mai smetterò ad odiare mio peccato, anzi, prego che odierò sempre di più il mio peccato, vedendo quanto è un abominazione a Dio. Prego che non negherò mai il mio peccato. Prego che mai arriverò a voler nascondere il mio peccato, o giustificare il mio peccato, o minimizzare il mio peccato.

Quindi, il primo motivo per cui un cuore afflitto è la reazione giusta per il nostro peccato è perché ci macchia.

2) Il Peccato Lascia Brutti Ricordi

2) il secondo motivo per cui un cuore afflitto è la reazione giusta per il nostro peccato è perché ci lascia ricordi brutti che rimangono con noi. Certamente, Dio dimentica i nostri peccati che abbiamo veramente confessato nel senso che non ci ritiene più colpevole per quei peccati. Però, il ricordo di quei peccati rimani con noi in questa vita.

In questo Salmo, era passato circa un anno, e pure Davide dichiara nel versetto tre: il mio peccato mi sta sempre davanti. Nonostante che era passato un anno, Davide non poteva togliere dalla sua mente il suo peccato. Ma questo è vero anche per quando abbiamo confessato un peccato. Per esempio, una donna che ha abortito un suo figlio, ricorderà quello per tutta la vita. Quando vedrà un bambino che avrebbe l'età di suo figlio che ha ucciso, tornerà in mente quello che ha fatto. Certamente, può di nuovo ringraziare Dio per il suo perdono, ma ci sarà dolore per quello che avrà fatto.

Dio ci ha creati per non dimenticare i nostri peccati, che vorrei dare tre motivi per cui è buono che ricordiamo i nostri peccati.

a) se potessimo dimenticare i nostri peccati, non potremo testimoniare della bontà di Dio nel nostro perdono. Cioè, se veramente potessimo dimenticare i nostri peccati, non potremo ricordare la grandezza del perdono che abbiamo ricevuto in Gesù Cristo per quei peccati.

b) se dimenticassimo veramente i nostri peccati, non avremmo quell'avvertimento di evitarli nel futuro. Immagina se fosse possibile dimenticare il fuoco e il caldo. Se fosse così, una persona si brucerebbe volta dopo volta, perché non ricorderebbe che le cose caldo fanno male. Invece, ricordando il male che il fuoco fa, si evita di toccarlo di nuovo. Similmente, ricordando quanto male ci ha fatto il nostro peccato, e quanto ci ha macchiato, diventa un immenso aiuto ad evitare il peccato nel futuro.

c) se non potessimo ricordare i nostri peccati, non potremo riconoscere la crescita che Dio ha reso in noi. Non potremo gioire le vittorie sul peccato, se non ricordassimo le cadute. Se dimenticassimo i nostri peccati passati, non potremo gioire nell'immensa opera di Dio nella nostra vita. Quindi, anche per questo è utile ricordare i nostri peccati. Per me di ricordare i miei peccati passati mi ricorda della grazia di Dio nella mia vita, mi ricorda di quello che era la mia vita, e dove non voglio mai più tornare, mi ricorda che anche se l'opera di Dio in mente non è finita, sta andando avanti, e non sono più quello che ero.

Essere veramente aggravati per il nostro peccato ci porta tanti benefici. Lo scopo non è di auto flagellarci, ma è di ricordare quanto il peccato è terribile, e quanto male ha fatto, e quanto è grande la grazia di Dio.

3) Il Nostro Peccato è Un'Offesa Contro Dio

3) Tornando ai tre motivi per cui un cuore afflitto è la risposta giusta quando pecchiamo, è giusto essere afflitti per il nostro peccato, perché il nostro peccato è una terribile offesa contro un Dio santo! Ascolta le parole di Dio in Salmo 51:4.

“4 Ho peccato contro di te, contro te solo, e ho fatto ciò che è male agli occhi tuoi, affinché tu sia riconosciuto giusto quando parli e retto quando giudichi. 5 Ecco, io sono stato formato nell’iniquità e mia madre mi ha concepito nel, peccato. 6 Ma a te piace la verità che risiede nell’intimo, e m’insegni la sapienza nel segreto del cuore.” (Salmo 51:4-6 LND)

Dio vuole che la verità risiede nell'intimo, invece quando pecchiamo facciamo dimorare il peccato nell'intimo del cuore. Quindi il nostro peccato è un'offesa terribile contro Dio. Effettivamente, nel caso di Davide, il peccato non era contro Uriah e Bathsceba, era contro Dio. Ogni peccato è contro Dio. E perciò, dobbiamo avere un cuore afflitto che noi abbiamo peccato contro Dio stesso!

Non riconosciamo quanto il nostro peccato è grave. Viviamo in un mondo dove sentiamo di tante cose brutte, e facciamo un confronto la nostra mente, effettivamente ci vediamo abbastanza buone, e non i malvagi peccatori che siamo.

Trovate con me Apocalisse 19. La società cristiana spesso presente Gesù come un dolce amico, che desidera tanto che peccatore si rivolgono a lui. Viene presentato come uno che è triste finché i peccatori non decide di andare a lui. Ma Gesù viene presentato come il terribile giudice, che spezzerà tutti coloro che non si ravvedano. Seguite mentre Apocalisse 19:11-16.

“11 Poi vidi il cielo aperto, ed ecco un cavallo bianco, e colui che lo cavalcava si chiama il Fedele e il Verace; ed egli giudica e guerreggia con giustizia 12 I suoi occhi erano come fiamma di fuoco e sul suo capo vi erano molti diademi, e aveva un nome scritto che nessuno conosce se non lui;” (Apocalisse 19:11-12 LND)

Questo Dio corregge, questo Dio ha occhi come fiamma di fuoco. Continuo.

“13 era vestito di una veste intrisa nel sangue, e il suo nome si chiama: "La Parola di Dio". 14 E gli eserciti che sono nel cielo lo seguivano su cavalli bianchi, vestiti di lino finissimo, bianco e puro. 15 Dalla sua bocca usciva una spada acuta per colpire con essa le nazioni; egli governerà con uno scettro di ferro ed egli stesso pigerà il tino del vino della furente ira di Dio onnipotente. 16 E sulla sua veste e sulla coscia portava scritto un nome: IL RE DEI RE e IL SIGNORE DEI SIGNORI.” (Apocalisse 19:13-16 LND)

Questo è il Gesù che serviamo, un Gesù che sarà tremendo nella sua ira quando verrà a giudicare tutti coloro che non si sono ravveduti. Non è un dolce Gesù che aspetta pazientemente i peccatori, è un Gesù pieno di ira contro chiunque non si ravvede.

Vediamo la grandezza dell'ira di Dio nella terribile ira che ha versato su suo Figlio Gesù Cristo. Allora, visto che l'ira di Dio è così terribile, come potremo pensare che il nostro peccato non sia abominevole a lui? Dobbiamo considerare che l'Agnello di Dio, senza peccato, andò alla croce per soffrire terribilmente l'ira di Dio, perché il peccato è così terribile è abominevole. Perciò, quando pecchiamo, dobbiamo capire che abbiamo offeso il santo Dio, e per questo, l'unica risposta giusta è di essere veramente aggravati per il nostro peccato.

Solamente quando consideriamo quanto è terribile il nostro peccato, possiamo vedere la grazia che riceviamo ogni giorno del fatto che non ci ha distrutto. È come leggiamo in Lamentazioni 3:22.

“E’ una grazia dell’Eterno che non siamo stati interamente consumati, perché le sue compassioni non sono esaurite.” (Lamentazioni 3:22 LND)

4) il nostro peccato è un ostacolo alla vera adorazione di Dio.

Quando pecchiamo, finché rimane quel peccato, non possiamo veramente adorare Dio. Notate quello che Davide dice in Salmo 51:7-9.

“7 Purificami con issopo, e sarò mondo; lavami, e sarò più bianco della neve. 8 Fammi sentire gioia e allegrezza, fa’ che le ossa che hai spezzato festeggino. 9 Nascondi la tua faccia dai miei peccati e cancella tutte le mie iniquità. 10 O DIO crea in me un cuore puro e rinnova dentro di me uno spirito saldo. 11 Non rigettarmi dalla tua presenza e non togliermi il tuo santo Spirito. 12 Rendimi la gioia della tua salvezza, e sostienimi con uno spirito volenteroso.” (Salmo 51:7-12 LND)

L'unica vera gioia della salvezza è quando siamo stati afflitti e spezzati per il nostro peccato, e poi conosciamo il perdono. Se non siamo afflitti e spezzati per il nostro peccato, vediamo la vita cristiana come se fosse per noi. Ci preoccupiamo di quello che gli altri pensano di noi. Ci sentiamo offesi se gli altri ci vedano male,. Siamo più preoccupati di quello che pensano gli altri di noi, che di quello che siamo davanti ad un Dio santo. Questo, è abominevole! È abominevole preoccuparci di quello che gli altri pensano di noi, anziché preoccuparci di quel che noi siamo davanti ad un Dio santissimo! È un'offesa a Dio essere aggravati da quello che gli altri pensano di noi, anziché essere aggravati di quello che stiamo davanti ad un Dio che vede tutto quello che è dentro di noi.

Quando siamo più afflitti di quello che gli altri pensano di noi di quello che siamo davanti a Dio, allora la nostra adorazione di Dio diventa un'offesa a Dio. Dio parla di questo in Isaia 1:10 in avanti.

“10 Ascoltate la parola dell’Eterno, o capi di Sodoma, prestate orecchio alla legge del nostro DIO, o popolo di Gomorra! 11 "Che m’importa la moltitudine dei vostri sacrifici, dice l’Eterno. Sono sazio degli olocausti di montoni e del grasso di bestie ingrassate; il sangue dei tori, degli agnelli e dei capri non lo gradisco. 12 Quando venite a presentarvi davanti a me, chi ha richiesto questo da voi, che calpestiate i miei cortili?” (Isaia 1:10-12 LND)

Per quello che per loro era adorare Dio, per Dio era calpestare i suoi cortili. Tanti credenti cantano a Dio, a volte con lacrime e tante emozioni, ma i loro cuori non sono afflitti per i loro peccati, e per Dio, i loro canti sono un'abominazione a Dio, offensivi a lui! Non è il cantare a Dio quello che dà piacere a Dio, è avere un cuore afflitto per i nostri peccati!

“13 Smettete di portare oblazioni inutili; l’incenso, è per me un abominio; non posso sopportare i noviluni e i sabati, il convocare assemblee e l’iniquità assieme alle riunioni sacre. 14 Io odio i vostri noviluni e le vostre feste solenni; sono un peso per me, sono stanco di sopportarle.” (Isaia 1:13-14 LND)

Non si può mettere insieme un incontro per adorare Dio. Dio odia questo, odia quando persone con peccati non confessate cantano adorazione a lui, e dicono cose per adorare Dio. Questo è abominevole a Dio, non dobbiamo commettere questo grave peccato. Questo è un motivo per cui prendere la cena del Signore in modo indegno, fingere di essere grati a Gesù Cristo per aver pagato i nostri peccati, quando allo stesso tempo abbiamo peccato che non abbiamo confessato, questo sì è abominevole a Dio!

“15 Quando stendete le vostre mani, io nascondo i miei occhi da voi; anche se moltiplicate le preghiere, io non ascolto; le vostre mani sono piene di sangue. 16 Lavatevi, purificatevi, togliete dalla mia presenza la malvagità delle vostre azioni, cessate di fare il male. 17 Imparate a fare il bene, cercate la giustizia, soccorrete l’oppresso, rendete giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova. 18 Venite quindi e discutiamo assieme, dice l’Eterno, anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve; anche se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana.” (Isaia 1:15-18 LND)

I nostri peccati sono una macchia sulla nostra anima. Se non abbiamo veramente un cuore afflitto per i nostri peccati, non possiamo veramente adorare Dio. È proprio quando siamo afflitti per i nostri peccati che Gesù Cristo è innalzato come il grande salvatore dei peccatori. Se non siamo afflitti per i nostri peccati, stiamo disprezzando il valore del suo sacrificio.

Pensate alle parole dell'inno: essere può mai che giovi a me quel sangue che versò il Signore? Che si è sperato il Re dei re per me, ribelle peccatori? O immenso amore! Mio Dio, perché, perché così Ti desti a me?

Solo quando vediamo giustamente i nostri peccati, che vuol dire quando siamo afflitti per i nostri peccati, il sacrificio di Gesù diventa veramente meraviglioso e prezioso a noi. Effettivamente, il sacrificio di Gesù non può essere prezioso più di quanto siamo afflitti per il nostro peccato!

È solamente quando siamo completamente aggravati per il nostro peccato che cominciamo a vedere Cristo come magnifico e meraviglioso.

Per chiudere, torniamo a Salmo 51, e notiamo solamente i verbi in alcuni versetti.

Versetto uno: abbi pietà, cancella.

Versetto due: lavami.

Versetto sette: purificami, lavami.

Versetto otto: fammi sentire gioia.

Versetto nove: nascondi, cancella.

Versetto 10: crea in me. Versetto 11: non rigettarmi.

Versetto 12: rendimi. Sostienimi.

Versetto 14: liberami.

Versetto 15: apri le mie labbra.

Cosa vediamo con tutte queste richieste? Vediamo che Davide riconosceva che tutto quello di cui aveva bisogno non aveva in se stesso, invece, solo Dio poteva operare in lui, era totalmente bisognoso di Dio!

È estremamente importante, finché non siamo totalmente afflitti per i nostri peccati e crediamo che noi possiamo migliorare, e che in qualche modo noi possiamo renderci accettabile a Dio. Ma questo è una menzogna.

Noi vediamo questo cuore in noi quando succede che noi pecchiamo, e la nostra reazione è qualcosa come: devo stare più attento. Devo impegnarmi di più. Devo pensare prima di parlare. Devo chiedere a Dio di aiutarmi ad evitare quel peccato.

Pensate, cosa stiamo dicendo con commenti come quelli? Non stiamo vedendo la gravità del nostro peccato. Non stiamo vedendo che siamo colpevoli contro Dio. Stiamo immaginando che possiamo noi migliorare, per poter camminare bene. Non stiamo capendo quanto siamo colpevoli, e che solamente il sangue di Cristo può purificarci dalla macchia che abbiamo sul cuore a causa di quel peccato.

E quindi, quando noi pecchiamo, è la nostra reazione non è di vedere la gravità del peccato, ma piuttosto è di vedere come noi dovremo migliorare, cioè invece di focalizzare su il nostro peccato e poi Gesù Cristo, i nostri pensieri corrono subito a quello che noi dobbiamo fare per metterci a posto con Dio, stiamo disprezzando la santità di Dio, e stiamo disprezzando il valore del sacrificio di Gesù Cristo.

Quando consideriamo il nostro cammino con Dio, qual è il metro che usiamo per considerare come va? È focalizzato su noi stessi? Io sto leggendo più la Bibbia, io sto pregando di più, io sto servendo il signore! Su che cosa ci basiamo come andiamo davanti ad un Dio santo? Su quello che noi stiamo facendo? Oppure, ci aggrappiamo veramente è totalmente a Cristo Gesù?

La vera vita cristiana è di continuamente vedere il nostro bisogno di Dio, e dell'intervento di Gesù Cristo per noi. Dobbiamo togliere i nostri occhi da noi stessi, delle nostre capacità, e piuttosto riconoscere il nostro peccato, e poi Dio che devi fare il tutto in noi.

Perciò, quando pecchiamo, la risposta di pensare a come noi dobbiamo impegnarci di più è una risposta pagana! Non è la risposta di un vero credente. Io so che noi che siamo veri credenti a volte cadiamo in questo peccato. Ma prego che possiamo capire quanto è una reazione peccaminosa. Prego che possiamo capire che quando pecchiamo, non dobbiamo pensare a quanto noi dobbiamo migliorare. Piuttosto, dobbiamo pensare a quanto abbiamo offeso Dio, e così rivolgerci a Gesù Cristo!

Essere veramente afflitti per i nostri peccati, ogni volta che pecchiamo, è l'unico modo di veramente riconoscere l'immensità del sacrificio di Gesù. E solamente così possiamo camminare nella luce, e vivere alla gloria di Dio! O che possiamo vedere di più la santità di Dio, per vedere di più la gravità dei nostri peccati. O che possiamo essere afflitti per i nostri peccati, perché così, vedremo l'immensità del perdono che ci è disponibile quando siamo afflitti in Gesù Cristo! Solo così possiamo tornare ad avere la gioia della nostra salvezza!