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Le prove e la disciplina di Dio, parte 3

sermone di Marco deFelice, www.AiutoBiblico.org per mercoledì, 22 giugno 2022, – cmd es –
Descrizione: disciplina
parole chiavi: disciplina
Parte 3 di serie tempo-di-prova-01; disciplina-prove.22e; tempo-di-prova-03

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Come sappiamo tutti, la vita è piena di prove, di difficoltà. Nell’ultimo insegnamento su questo discorso, abbiamo parlato di come possiamo trovare rifugio in mezzo alle prove più profonde, se cerchiamo questo rifugio in Cristo.

Stiamo parlando delle prove

Disciplina di Dio

Immaginate con me un uomo che vive nella giungla, dove tutti vanno scalzi. Egli calpesta una grande spina, che entra nel suo piede.

Lo fa soffrire molto. Il piede diventa tutto gonfio e infiammato. È estremamente doloroso. Quando cammina gli fa molto male. Però, giorno dopo giorno, non si ferma mai ad esaminare il piede, per capire quale sia la causa di questo dolore.

Se hai mai avuto una spina, o una scheggia, tu sai che quando la togli, inizi subito a stare meglio.

Quindi, che stoltezza, quando stiamo male, non fermarsi per riconoscere se ci sia una spina o no. Se ci fermassimo a guardare, e c’è una spina, allora, potremmo toglierla, per stare subito molto meglio.

In realtà, nella vita cristiana, tanti credenti hanno tanto dolore, ma non si fermano a considerare se ci potrebbe essere una spina. Perciò, continuano a soffrire, quando potrebbero stare meglio.

In questi studi, stiamo parlando delle prove. Allora, è molto importante, visto che stiamo parlando delle prove, che parliamo della disciplina di Dio, perché a volte, le prove sono la disciplina di Dio.

È importante capire che non ogni prova è la disciplina di Dio. È importante capire questo. Tante, tante prove non sono la disciplina di Dio.

Però, a volte, certe prove SONO la disciplina di Dio. La disciplina di Dio fa parte della vita di ogni vero credente. Perciò, quando ci troviamo in prove, soprattutto prove pesanti, è giusto e buono per noi di valutare se quella prova potrebbe essere la disciplina di Dio.

In Ebrei 12, leggiamo che ogni vero credente riceve la disciplina di Dio.

5 e avete dimenticato l’esortazione che si rivolge a voi come a figli: "Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore e non perderti d’animo quando sei da lui ripreso, 6 perché il Signore corregge chi ama e flagella ogni figlio che gradisce". 7 Se voi sostenete la correzione, Dio vi tratta come figli; qual è infatti il figlio che il padre non corregga? 8 Ma se rimanete senza correzione, di cui tutti hanno avuta la loro parte, allora siete bastardi e non figli. (Ebrei 12:5-8)

Notate che ogni vero figlio di Dio viene disciplinato. Se tu sei un vero figlio di Dio, in qualche punto della tua vita, e solitamente, in più occasioni, sarai disciplinato da Dio.

Quindi, quando ci troviamo in una prova, è importante valutare se quella prova potrebbe essere la disciplina di Dio. Grazie a Dio, se è la disciplina di Dio, Dio ce lo farà vedere.

Consideriamo alcuni principi che Dio ci insegna sulla disciplina.

Sempre un preavviso

Quando guardiamo tutta la Bibbia, e troviamo la disciplina di Dio ripetutamente nella Bibbia, troviamo che prima che Dio manda disciplina, come pratica, sempre avverte tante volte le persone che disciplina. In altre parole, se ti arriva la disciplina, in qualche modo, Dio ti avrà parlato del tuo peccato prima. Nel tuo cuore saprai il motivo per cui ti arriva la disciplina.

Dio non ti disciplina senza avverti mostrato il peccato in qualche modo. A volte, quando il nostro cuore è duro, rifiutiamo di riconoscere quello che Dio ci fa vedere. Forse avrai rifiutato di riconoscerlo, ma Dio te lo avrà mostrato.

Pensate all’AT. Vediamo tanti esempi, in cui Dio manda i profeti, anno dopo anno, prima di mandare la disciplina. Questo è il cuore di Dio.

Quindi, quando Dio manda la disciplina, ci ha già fatto vedere il peccato, ma rifiutiamo di vederlo, o di lasciarlo.

Certamente, se io rifiuto volta dopo volta di ascoltare quello che Dio mi dichiara, di solito tramite altri, se giustifico il mio peccato volta dopo volta, posso arrivare al punto che non vedo quello che Dio mi ha mostrato. Vengo accecato dal mio orgoglio, dalla durezza del mio cuore.

Ma questo non è perché Dio non mi ha fatto vedere il mio peccato. È perché io ho rifiutato di ascoltare quello che mi ha mostrato. In qualche modo mi sono giustificato, ho dato la colpa ad altri, ho fatto i miei ragionamenti. Ma ho rifiutato di vedere il mio peccato.

Però, il punto importante da ricordare è che quando Dio ci disciplina, ha già parlato ai nostri cuori, in qualche modo, mostrandoci il peccato.

Quindi, una domanda molto importante: quando Dio ti parla, tramite un insegnamento, tramite qualcuno che ti parla di un tuo peccato, o tramite la tua coscienza, tu ascolti Dio? Ti umili, per ascoltare con cuore quello che Dio ti mostra? Sei pronto a riconoscere i tuoi peccati, e costi quel che costi , di abbandonarli?

Ogni vero credente

Ho già menzionato, ma vediamo in Ebrei 12 che OGNI vero credente viene disciplinato da Dio. La disciplina fa parte della cura di Dio, perché Dio sa che a volte, solo la disciplina arriva ai nostri cuori.

Quindi, è importante tenere in mente che la disciplina è vera, e che non arriva solo a chi fa quello che noi chiamiamo grandi peccati. Fa parte della cura di Dio, quando Dio, nella sua perfetta saggezza, decide che è lo strumento giusto per farci lasciare il peccato che finora abbiamo rifiuto di abbandonare.

Quindi, quando ti arriva la disciplina, non devi essere sorpreso, non devi essere scoraggiato. In realtà, la disciplina di Dio è un grande atto di amore da parte di Dio verso di te. È il Padre, che vuole riportare un figlio o una figlia a Sé, per tornare ad avere comunione stretta e ricca.

Quindi, per quanto la disciplina può essere dolorosa, è un atto di amore da parte di Dio.

È molto doloroso:

Parlando del fatto che la disciplina può essere dolorosa, quando consideriamo quello che la Bibbia dichiara della disciplina, riconosciamo che solitamente è pesante, molto pesante.

Non è un semplice schiaffo sulla mano.

È molto più doloroso di quello.

Leggo di nuovo il brano in Ebrei 12 che parla della disciplina. Nota che viene descritto come quando Dio ci flagella.

5 e avete dimenticato l’esortazione che si rivolge a voi come a figli: "Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore e non perderti d’animo quando sei da lui ripreso, 6 perché il Signore corregge chi ama e flagella ogni figlio che gradisce". 7 Se voi sostenete la correzione, Dio vi tratta come figli; qual è infatti il figlio che il padre non corregga? 8 Ma se rimanete senza correzione, di cui tutti hanno avuta la loro parte, allora siete bastardi e non figli.

Salto giù al versetto 11.

11 Ogni correzione infatti, sul momento, non sembra essere motivo di gioia, ma di tristezza; dopo però rende un pacifico frutto di giustizia a quelli che sono stati esercitati per mezzo suo. (Ebrei 12:5-8,11)

La disciplina di Dio è dolorosa. Qua, viene descritto come flagellare. Flagellare è estremamente doloroso. Cioè, flagellare è terribile. Ma così la Bibbia descrive la disciplina di Dio.

In 1 Corinzi 11, Dio guida Paolo a scrivere che quando i credenti non si esaminano, che vuol dire riconoscere e confessare il peccato, arriva la disciplina dura. In quel brano, descrive la disciplina come essere ammalati, infermi, e perfino morire fisicamente. Di nuovo, si tratta di grandissime sofferenze. Si tratta di stare veramente male.

La disciplina di Dio è pesante. Molto pesante.

Pensate all’Antico Testamento. Il popolo di Israele, il popolo di Dio, peccava spesso, e rifiutarono di abbandonare il peccato. Perciò, volta dopo volta, Dio mandò la disciplina, per farli abbandonare il peccato e tornare a Dio.

Come era la disciplina di Dio nell’Antico Testamento? Era terribile. Era estremamente terribile. Dio dava grande vittoria sui nemici di Israele, in modo che potevano far soffrire il popolo di Dio. In altre occasioni, Dio mandava la siccità, al punto che c’era grande fame. "

In varie occasioni, Dio mandò altri regni contro Israele, che hanno stuprato e ucciso e rapito le persone. Era terribile. Ma era tutta la disciplina di Dio.

Quindi, o che guardiamo nell’Antico Testamento, o che guardiamo nel Nuovo Testamento, vediamo che la disciplina che Dio manda è molto severa e molto dolorosa.

Però, dobbiamo sempre ricordare che lo scopo della disciplina di Dio non è di farci del male. Non è di punirci. La punizione del peccato è caduto su Gesù Cristo.

La disciplina di Dio serve per farci abbandonare peccati che non volevamo abbandonare.

Quanto è meglio quando riconosciamo a abbandoniamo il peccato appena Dio ce ne parla.

Però, Dio ci ama così tanto che quando NON abbandoniamo il peccato, Dio manda la disciplina Lo scopo è per purificarci, per la salvezza nel giorno di giudizio. Leggo 1Corinzi 11:26-32.

26 Poiché ogni volta che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore, finché egli venga. 27 Perciò chiunque mangia di questo pane o beve del calice del Signore indegnamente, sarà colpevole del corpo e del sangue del Signore. 28 Ora ognuno esamini se stesso, e così mangi del pane e beva del calice, 29 poiché chi ne mangia e beve indegnamente, mangia e beve un giudizio contro se stesso, non discernendo il corpo del Signore. 30 Per questa ragione fra voi vi sono molti infermi e malati, e molti muoiono. 31 Perché, se esaminassimo noi stessi, non saremmo giudicati. 32 Ma quando siamo giudicati, siamo corretti dal Signore, affinché non siamo condannati col mondo. (1Corinzi 11:26-32)

Avete visto che la disciplina, qua è descritta come essere infermi, malati e morire, serve affinché non siamo condannati con il mondo. Dio opera in noi per santificarci. Se siamo umili, Dio ci santifica con altri mezzi. Se siamo testardi, se non vogliamo abbandonare il peccato, Dio opererà in noi, mandando una disciplina sempre più forte, finché non ci fa lasciare il peccato e tornare a Lui.

Notate che in quel brano, Paolo dichiara che MOLTI di loro erano sotto la disciplina. Era molto diffuso. La disciplina non è una cosa rara nella vita cristiana.

Disciplina: può essere estremamente dura, dolorosa. Grave malattie, perfino la morte fisica.

In 1 Corinzi 5, Paolo parla di un membro della chiesa che era in un peccato estremamente grave di impurezza sessuale. Notiamo quello che Paolo dichiara, per quanto riguarda la disciplina di Dio, e il frutto di quella disciplina. Leggo:

“4 Nel nome del nostro Signore Gesù Cristo, essendo riuniti assieme voi e il mio spirito, con il potere del Signor nostro Gesù Cristo 5 ho deciso che quel tale sia dato in mano di Satana a perdizione della carne, affinché lo spirito sia salvato nel giorno del Signor Gesù.” (1Corinzi 5:4-5 LND)

Avete visto? Guidato da Dio, Paolo ha dato quel tale in mano di Satana. In altre parole, Dio ha ritirato la sua protezione su quel credente. Questo, sempre secondo il piano di Dio, portava alla perdizione della carne, ovvero, della morte fisica di quella persona. Ma questa morte non era senza frutto, ma portavano alla salvezza dello spirito di quella persona nel giorno del Signore Gesù, ovvero, al giudizio finale.

In altre parole: Dio ha stabilito per quell’uomo di morire, fisicamente. Quindi, Dio ha permesso a Satana di fare del male a quell’uomo, fino alla morte fisica. Notate che Satana era uno strumento. Non è che ha potuto lui decidere quando doveva moriva quell’uomo. La vita e la morte appartengono a Dio. Infatti, la morte di quel uomo era per purificarlo, in modo da essere purificato per il giorno del giudizio.

La salvezza comprende sempre la santificazione. Se una persona dichiara di essere credente, ma non cresce nella santificazione, non c’è vero frutto che sia salvata. La vera salvezza sempre produce la santificazione. Avviene in modi diversi, a volte tramite la disciplina. Ma la vera salvezza produce sempre la santificazione. Se uno non vuol abbandonare un peccato, Dio manderà la disciplina, che può essere molto dura.

Ma, produrrà sempre il frutto che Dio intende.

Quindi, ripassiamo le verità che abbiamo visto finora.

--- la disciplina fa parte della vita di ogni vero credente. C’è chi viene disciplinato di più, e chi di meno, in base a quanto uno rifiuta di lasciare i suoi peccati. Ma, ogni vero credente viene disciplinato. Se uno che dichiara di essere credente non viene mai disciplinato, è un’indicazione che la persona potrebbe non essere veramente un figlio di Dio.

--- Dio avverte prima di mandare la disciplina. Prima di disciplinarci, Dio ci mostra il nostro peccato. Possiamo rifiutare di ascoltare, possiamo ignorare quello che Dio ci mostra. Quella è colpa nostra. Ma Dio ci mostra il nostro peccato, prima di mandarci la disciplina.

Quanto è importante che ci fermiamo per ascoltare, con cuori umili, quando Dio ci parla. Ci parla tramite la Parola, tramite altri, e nella coscienza.

Da Numeri

Leggo un esempio dall’Antico Testamento della disciplina di Dio. Dio aveva appena liberato il suo popolo dalla schiavitù in Egitto. Si trovano nel deserto, e Dio sta guidando tutto. Il popolo si lamentò, e per questo, Dio manda la disciplina. Leggo Numeri 11:1-3; poi Numeri 21.

“1 Or il popolo si lamentò e questo dispiacque agli orecchi dell’Eterno; come l’Eterno li udì, la sua ira si accese, e il fuoco dell’Eterno divampò fra di loro e divorò l’estremità dell’accampamento. 2 Allora il popolo gridò a Mosè; Mosè pregò l’Eterno e il fuoco si spense. 3 Così quel luogo fu chiamato Taberah, perché il fuoco dell’Eterno si era acceso fra di loro.” (Numeri 11:1-3 LND)
“5 Il popolo quindi parlò contro Dio e contro Mosè, dicendo: "Perché ci avete fatti uscire dall’Egitto per farci morire in questo deserto? Poiché qui non c’è né pane né acqua e siamo nauseati di questo miserabile cibo". 6 Allora l’Eterno mandò fra il popolo dei serpenti ardenti i quali mordevano la gente, e molti Israeliti morirono.” (Numeri 21:5-6 LND)

Lamentandosi della provvidenza di Dio era un grave peccato. Era un grave peccato per loro, ed è un grave peccato per noi. Notate quanto severo e dura era la disciplina di Dio. Questo è perché i nostri peccati sono così terribili. Oh, che possiamo capire quanto sono gravi i nostri peccati.

Da Giudici

Un altro esempio della disciplina di Dio, dal libro dei Giudici, capitolo 6. Troviamo tanti esempi così in questo libro. Leggo Giudici 6:1,2.

“1 Ora i figli d’Israele fecero ciò che è male agli occhi dell’Eterno, e l’Eterno li diede nelle mani di Madian per sette anni. 2 La mano di Madian si fece forte contro Israele; per paura dei Madianiti, i figli d’Israele si fecero le caverne che sono nei monti, e le spelonche e i forti. (Giudici 6:1-2 LND)

Potremmo leggere tanti altri brani, perché troviamo la disciplina di Dio ripetutamente nella Bibbia. Il punto da ricordare è che la disciplina di Dio fa parte della vita di ogni vero credente, e serve per farci tornare a Dio.

La disciplina non è punizione, è uno strumento per farci abbandonare un peccato per tornare a Dio. Serve anche per tenere pura la chiesa.

Come riconoscere la disciplina?

Allora, visto che la disciplina fa parte della vita di ogni vero credente, ci arriva la domanda:

COME possiamo riconoscere la disciplina?

Prima di tutto, se tu non sei umilmente aperto all’idea che potrebbe essere disciplina, non la riconoscerai, e non confesserai il tuo peccato, e perciò, la disciplina continuerà.

Quindi, il primo passo, molto importante, è di essere umile per essere essere aperto al fatto che potrebbe essere disciplina.

Quindi, mi trovo in una prova molto pesante. Prego, ma sembra di diventare solo più pesante. Ma peggio ancora, non ho pace. Per quanto prego, mi sento schiacciato.

Salmo 32 ci aiuta a capire quello che potrebbe essere. Ascoltiamo quello che succede quando abbiamo un peccato che non vogliamo riconoscere, non vogliamo abbandonare. Può essere che abbiamo rifiutato di vedere il peccato da così tanto tempo che realmente non lo vediamo, ma questo per la durezza del nostro cuore. Leggo Salmo 32:3,4

“3 Mentre tacevo, le mie ossa si consumavano tra i gemiti che facevo tutto il giorno. 4 Poiché giorno e notte la tua mano pesava su di me, il mio vigore era diventato simile all’arsura d’estate. (Salmo 32:3,4)

Davide aveva peccato, ma non si era ravveduto. Non si era umiliato per riconoscere e confessare il suo peccato.

E così, è arrivata la disciplina di Dio. E non solo è arrivata, è continuata. La disciplina era terribile. Era estremamente pesante.

Davide inizia: “mentre tacevo”, Mentre non confessava il suo peccato. Ognuno di noi ha avuto periodi in cui non vuole riconoscere e confessare un peccato. In quella condizione, staremo male. Non avremo la gioia di Dio. Infatti, la vita sarà molto pesante, e nonostante quanto preghiamo, non troviamo sollievo, non troviamo la pace.

In questi casi, è buono fermarci, per vedere se c’è qualcosa nella nostra vita che non va.

Molto possibilmente, se ci umiliamo, riconosceremo che c’è del peccato che non abbiamo voluto confessare.

Il Salmista Davide, schiacciato dalla disciplina, ha visto il suo peccato. Si è umiliato, ed è tornato a Dio. Leggiamo di questo nel v. 5.

5 Davanti a te ho riconosciuto il mio peccato, non ho coperto la mia iniquità. Ho detto: "Confesserò le mie trasgressioni all’Eterno," e tu hai perdonato l’iniquità del mio peccato. (Sela)” (Salmo 32:5 LND)

Quando ci umiliamo, e riconosciamo che c’è peccato, e confessiamo, apertamente, quel peccato, Dio è buono e fedele da perdonarci.

Che grande cuore di Dio, che nonostante che avevamo rifiutato a vedere il peccato, quando ci umiliamo e confessiamo il peccato, Dio ci perdona, pienamente. Questo per merito del sacrificio di Gesù Cristo.

Quindi, come riconoscere la disciplina?

Quindi, come possiamo riconoscere la disciplina?

Onestamente, molto spesso, siamo talmente abituati a non vedere i nostri peccati, che è un grande aiuto avere chi ci conosce bene che ci aiuta a vedere se siamo sotto disciplina.

Avere qualcuno, che è spirituale, e cammina in santità, , può essere un grande aiuto a riconoscere il nostro peccato. Molto spesso, il nostro cuore ci inganna.

So che non è facile. Non è facile aprirci, non è facile accettare quando qualcuno ci parla del nostro peccato. Se arriviamo ad essere sotto la disciplina di Dio, vuol dire che abbiamo rifiutato di ascoltarlo quando Dio ci ha fatto vedere il nostro peccato.

Però, se non vediamo i nostri peccati, per confessarli, la vita rimane estremamente pesante. La gioia del perdono arriva quando ci umiliamo, spesso con l’aiuto di qualcun altro, per riconoscere il peccato.

Devo ammettere che in tante chiese, non c’è la pratica di aiutare gli uni gli altri a vedere i peccati. Non è sempre facile.

Certamente, se io cerco di parlare con qualcuno del suo peccato, ed egli si rivolge contro di me con un atteggiamento duro, e mi attacca, la cosa più facile è di dire “basta”, non gli parlo più. Ma quello non è amare il mio fratello o la mia sorella.

Abbiamo grandemente bisogno gli uni degli altri per aiutarci a vicenda a vedere i nostri peccati.

Voglio dirvi una cosa molto brutta. È molto brutto parlare con qualcuno, forse con il coniuge, o con un amico, del peccato di una terza persona, ma non andare a quella persona per parlare con lui o con lei.

Questo è un grave peccato, ed è mancanza di amore.

Prego che possiamo crescere sempre di più nell’essere una chiesa in cui c’è una prontezza di aiutare gli uni gli altri a vedere il peccato, e poi, a vedere il perdono in Gesù Cristo.

Prego che ogni vero credente possa avere timore di Dio, e essere umile per vedere il peccato, per confessarlo.

Cosa fare quando la riconosciamo

Cosa dobbiamo fare quando riconosciamo che siamo sotto la disciplina di Dio?

Quando riconosciamo che una prova è la disciplina di Dio, non dobbiamo essere scoraggiati. Dobbiamo riconoscere il nostro peccato. Dobbiamo umiliarci, e riconoscere che sì, abbiamo rifiutato di ascoltare Dio, e stiamo nel peccato. E dobbiamo riconoscere l’amore di Dio per noi, che ci ama così tanto da mandare la disciplina, per farci tornare a Lui.

Questo è amore.

O che possiamo vedere sempre di più l’inganno del peccato, e l’immenso valore di stare in comunione con Dio, in modo da riconoscere e confessare e abbandonare ogni peccato.

Ma se arriva la disciplina, non dobbiamo scoraggiarci. Piuttosto, dobbiamo riconoscere che anche questo è l’amore di Dio.

Grazie a Dio.