Aiuto Biblico

Le Afflizioni sono strumenti di Dio

1 Pietro 1:3-9

Sermone di Marco deFelice, www.AiutoBiblico.org per domenica, 17 aprile 2016, – cmd na –
Descrizione: le prove e le afflizioni sono strumenti che Dio usa per compiere la Sua opera in noi, l’opera di conformarci all’immagine di Cristo.
Parole chiave: afflizione, prove, difficoltà, crescita spirituale, simili a Cristo.

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Tu vuoi soffrire? Certamente, senza dover neanche pensare diremmo subito di no. Però, in realtà, ci sono volte che, pur non volendo soffrire in sé, vogliamo ottenere un risultato che si può avere solamente soffrendo e, in quei casi, pur non volendo la sofferenza in sé, vogliamo il risultato e, perciò, siamo ben contenti di soffrire.

Quindi, mentre potremmo dire di non voler soffrire, a volte siamo ben disposti a soffrire e ci mettiamo volontariamente in situazioni in cui soffriremo, per ottenere qualche grande premio che vale molto più della sofferenza.

In realtà, in tantissimi campi della vita, risultati di grande valore costano caro, spesso costano grande sofferenza o afflizione oppure fatica ed altri sacrifici dolorosi.

Pensate ad un uomo che è estremamente fuori forma, al punto da avere grossi problemi di salute come conseguenza. Il dottore gli spiega che deve assolutamente rimettersi in forma. Al momento, non può nemmeno fare un piano di scale e pesa cento chili di troppo. Per poter arrivare ad essere in forma, quell'uomo dovrà sacrificarsi molto per tanto tempo. Dovrà sforzarsi a fare esercizi quando il corpo griderà di non voler andare avanti. Avrà dolore spingendosi oltre i suoi limiti naturali, sarà riempito di sudore e di stanchezza. Andrà a letto con dolori e crampi muscolari. Dovrà alzarsi dalla tavola, giorno dopo giorno, con una sensazione di fame. Dovrà prendere tempo da altre cose per dedicarsi all'esercizio che gli serve per arrivare ad essere in forma. Quell'uomo ha davanti a sé una lunga ed ardua strada. Però, sta mirando ad uno scopo meraviglioso, quello di avere buona salute. Attualmente vive male a causa della sua condizione ed è pronto ad affrontare tutta la fatica e la sofferenza per arrivare ad essere in buona forma e buona salute. Lui capisce che il risultato vale infinitamente più del costo. Quello che potrebbe sembrare un costo altissimo in sé, alla luce del risultato, diventa un piccolo prezzo da pagare.

Ci sono tanti esempi in cui la sofferenza vale la pena alla luce del risultato. Per esempio, quando una persona ha ingerito certi veleni o ha mangiato cibo marcio, è necessario farlo vomitare per togliere il veleno. Nel caso del veleno, bisogna informarsi prima di farlo vomitare.

Certe persone, ed io sono una di queste, hanno grande difficoltà a vomitare. Mi è successo qualche volta che avevo tanto male e mi ci sono volute quattro o cinque ore di sofferenza per poter vomitare e liberarmi dal male che avevo dentro. Alla fine di quelle ore mi sentivo uno straccio. Però, quando finalmente ho potuto liberarmi, stavo immediatamente molto, molto meglio. Tutte quelle ore di sofferenza valevano la pena perché il fine di esse era quello di stare bene.

Il risultato superava a lungo la sofferenza.

Un altro campo in cui vediamo che uno accetta ben volentieri la sofferenza è nella guerra. Quando c’è una guerra e un nemico forte sta attaccando la patria, diventare soldato e prepararsi, per poi combattere, è duro e doloroso. Ci sono tanti duri sacrifici da affrontare. La vita di un soldato che è coinvolto nel combattimento è durissima. Spesso, ci sono dure sofferenze a cui egli deve andare incontro. Tanti vengono uccisi, altri soldati perdono gambe o altri arti. Ci sono grandi sofferenze ed afflizioni. Però, i soldati ritengono il valore della vittoria un premio per il quale vale la pena soffrire.

Ci sono state persone cieche che, tramite un doloroso e difficile intervento, hanno potuto recuperare la vista. Certamente, i dolori e le sofferenze erano tanti, ma loro guardavano oltre a tutta quella sofferenza, al meraviglioso beneficio che avrebbero avuto come risultato.

Vediamo lo stesso principio in tantissimi altri campi della vita, anche se in modo più piccolo. Uno studente che desidera praticare un certo lavoro che richiede il conseguire buoni voti, è pronto ad impegnarsi fino alla stanchezza e ben oltre per studiare a sufficienza, al fine di ottenerli e, quindi, di avere quel tanto desiderato lavoro. Egli, quindi, ritiene il valore del premio molto più alto del sacrificio.

Se qualcuno è stato operato ed ha perso l'uso della gamba, a volte l'unico modo di poter camminare di nuovo è tramite una lunga e dolorosa fisioterapia. A volte, la fisioterapia crea intensi dolori. Però, quella stagione che, sul momento sembra lunghissima e piena di dolore passa e, al suo posto, la persona arriva a poter camminare e correre per tutto il resto della vita. Quella che sembrava una grande sofferenza, diventa niente davanti all'immensità del risultato.

E, quindi, il punto che voglio che sia chiaro per noi tutti è che ci sono cose d'immenso valore nella vita che richiedono un periodo di sofferenza. A volte, l’unica via che porta a certi traguardi di grande valore è la sofferenza e l'afflizione.

Questo è Vero nella Vita Cristiana

Non è così solamente nei lati pratici e materiali della vita. Questa, infatti, è anche la realtà spirituale della vita di ogni credente. È estremamente importante sapere ciò e tenerlo sempre ben in mente, perché, se dimentichiamo questo, saremo scoraggiati quando le prove e l'afflizione diventeranno pesanti.

È fondamentale, per ogni vero credente, tenere i propri occhi in avanti, ricordando quello che Dio sta facendo in noi tramite le afflizioni.

Credo che conosciamo tutti Filippesi 1:6. È una verità preziosa che ci dà la base per poter avere grande pace e fede nel nostro cammino in Cristo, anche in mezzo alle afflizioni. Ve lo leggo:

“essendo convinto di questo, che colui che ha cominciato un’opera buona in voi, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù.” (Filippesi 1:6 LND).

La nostra salvezza è fondamentalmente un'opera di Dio. È Dio che ha cominciato quest’ opera buona in noi e sarà Dio a portarla a compimento, fino al giorno di Gesù Cristo. In altre parole, quello che Dio ha iniziato, Dio lo porterà a compimento. Dio completerà la salvezza in ogni persona che Egli ha salvato.

Capire questo dovrebbe darci immensa gioia. Quando riconosciamo quanto noi siamo deboli, quando consideriamo la santità di Dio che vuol dire che ogni nostro peccato è terribile e, poi, riconosciamo quanto facilmente cadiamo, allora, cominciamo a comprendere che, se dovesse dipendere da noi, ci sarebbe impossibile arrivare a Dio. Perciò, il fatto che è Dio che porta la Sua opera in noi a compimento, diventa la base per avere grande gioia e pace in questo pellegrinaggio.

Però, per avere pace, dobbiamo anche capire che Dio è pienamente in controllo di tutto quello che succede. E dobbiamo capire che le prove e l’afflizione che ci arrivano sono strumenti nelle mani di Dio, che Egli usa per prepararci per stare per sempre nella Sua presenza. È fondamentale capire quello che Dio ci dichiara, cioè, che la sofferenza e le afflizioni sono strumenti nelle mani di Dio, strumenti che Egli usa per conformarci all'immagine di Gesù Cristo.

Lo Scopo di tutto

Spesso, nella vita cristiana restiamo delusi o scoraggiati perché dimentichiamo quello che Dio sta facendo e qual è lo scopo di tutto.

Questo è vero in quasi qualsiasi campo della vita. Se tu devi fare qualcosa di molto difficile, e non sai il motivo per cui devi farlo, sembra tutto inutile ed è molto scoraggiante. Invece, quando tu capisci lo scopo per cui ti stai affaticando o soffrendo, ed è uno scopo bello e di grande valore, questo cambia drasticamente come affronti quella situazione. Quello che prima era scoraggiante può diventare un motivo di gioia, perché guardi oltre le sofferenze, guardi al risultato finale!

Perciò, è estremamente importante ricordare quello che Dio sta facendo in noi. Abbiamo appena letto che Dio porterà a compimento l'opera che Egli ha iniziato in noi. Ma che cos'è quell'opera? Qual è il compimento dell'opera di Dio in noi? Troviamo la risposta a questa domanda in tanti brani. Consideriamo un brano molto conosciuto, un brano che troviamo in Romani 8. Trovate con me Romani 8:28-30. Questo brano ci fa capire che Dio è in controllo di tutto, ma, poi, ci spiega qual è il traguardo di Dio in noi. Grazie a Dio, questo è un traguardo meraviglioso, un traguardo che durerà per tutta l'eternità! Leggo Romani 8:28-30:

“28 Or noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene per coloro che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo proponimento. 29 Poiché quelli che egli ha preconosciuti, li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del suo Figlio, affinché egli sia il primogenito fra molti fratelli. 30 E quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati; quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati, li ha pure glorificati.” (Romani 8:28-30 LND)

Il versetto 28 è quella meravigliosa verità che ci fa capire che Dio è pienamente in controllo di tutto, perché tutto quello che succede, ogni piccolo dettaglio, coopera al nostro bene, se noi siamo figli di Dio. La frase “coloro che amano Dio” rappresenta una descrizione di chi è un vero figlio di Dio. Noi amiamo perché Dio ci ha amati per primo. E questo versetto ci dichiara che tutto coopera al nostro vero bene. Questo comprende tutte le sofferenze e le afflizioni che ci arrivano.

La domanda importante è qual è questo bene. Gli uomini senza Dio presumono che il bene sia quello che la carne vorrebbe, cioè, una vita facile, con poca sofferenza e con tante benedizioni materiali. Ma il bene che Dio ha stabilito per noi è infinitamente più grande e più duraturo di quello che la carne umana vorrebbe.

Infatti, coloro che amano Dio sono chiamati secondo il proponimento di Dio stesso. E qual è questo proponimento? Qual è il proponimento di Dio, che sarebbe il fine dell'opera che Dio ha iniziato in noi e che Dio stesso porterà a compimento?

Troviamo la risposta nel versetto 29. Lo leggo di nuovo.

29 Poiché quelli che egli ha preconosciuti, li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del suo Figlio, affinché egli sia il primogenito fra molti fratelli. (Romani 8:29)

Il traguardo di Dio per ogni persona che salva è di conformare quella stessa persona all'immagine di Gesù Cristo. In altre parole, il traguardo di Dio è una santificazione totale, al punto che la persona rispecchia la santità di Gesù Cristo. In quella condizione, avremo la vittoria totale sul peccato e saremo glorificati con Lui. Leggo Romani 8:17:

“E se siamo figli, siamo anche eredi, eredi di Dio e coeredi di Cristo, se pure soffriamo con lui per essere anche con lui glorificati.” (Romani 8:17 LND).

Il compimento dell’opera di Dio in noi è di conformarci all’immagine di Cristo per poi glorificarci con Cristo. In Efesini 4, leggiamo dell'opera del ministero e dell'edificazione del corpo di Cristo, ovvero, tutti i credenti. Notate di nuovo il traguardo. Vi leggo Efesini 4:13:

“finché giungiamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio a un uomo perfetto, alla misura della statura della pienezza di Cristo” (Efesini 4:13 LND).

Quello che Dio sta facendo in noi è farci arrivare ad essere conformati all'immagine di Gesù Cristo. Ci sta facendo arrivare alla misura della statura della pienezza di Cristo.

Servono le Sofferenze

Per conformarci all'immagine di Cristo, Dio si serve di tante cose, ma uno degli strumenti più importanti che Dio usa è la sofferenza. Per esempio, tornando a Romani 8:17, proseguo leggendo anche il versetto 18:

“17 E se siamo figli, siamo anche eredi, eredi di Dio e coeredi di Cristo, se pure soffriamo con lui per essere anche con lui glorificati. 18 Io ritengo infatti che le sofferenze del tempo presente non sono affatto da eguagliarsi alla gloria che sarà manifestata in noi.” (Romani 8:17-18 LND)

Le sofferenze di questa vita fanno parte del piano di Dio per noi. Troviamo questa verità in tanti brani. Per esempio, vi leggo la stessa verità in Romani 5:1-5:

“1 Giustificati dunque per fede abbiamo pace presso Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore, 2 per mezzo del quale abbiamo anche avuto, mediante la fede, l’accesso a questa grazia nella quale stiamo saldi e ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio. 3 E non soltanto questo, ma ci vantiamo anche nelle afflizioni, sapendo che l’afflizione produce perseveranza, 4 la perseveranza esperienza e l’esperienza speranza. 5 Or la speranza non confonde, perché l’amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.” (Romani 5:1-5 LND)

Notate che le sofferenze, qui chiamate afflizioni, sono lo strumento che Dio usa per produrre vera speranza in noi. La vera speranza ci porta a vivere per quello che ci sta davanti in Gesù Cristo. La vera speranza è fondamentale nella vita cristiana. E Dio usa proprio le afflizioni in noi per produrre quella perseveranza che produce l'esperienza, la quale, a sua volta, produce la vera speranza. Perciò, le afflizioni sono assolutamente necessarie.

Allora, quando ti trovi con afflizioni nella tua vita, innalza i tuoi occhi e guarda oltre alle afflizioni, guarda a quello che Dio sta facendo tramite le afflizioni. Infatti, questo brano dichiara che ci vantiamo, che vuol dire ci gloriamo, nelle afflizioni, nello stesso modo che ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio.

La nostra condizione è simile a quella di un uomo cieco, che per anni sogna di poter subire l'intervento che potrebbe fargli recuperare la vista. Quando finalmente gli viene notificato dall'ospedale che c'è un donatore da cui avere gli occhi che possono trapiantargli, quelle afflizioni che lui sa che avrà durante l'intervento saranno qualcosa in cui gloriarsi, sapendo quello che tali sofferenze stanno producendo in lui.

Similmente, noi possiamo vantarci nelle afflizioni quando ricordiamo quello che Dio produce in noi tramite esse.

Giacomo 1

Troviamo lo stesso messaggio anche in Giacomo 1. Vi leggo Giacomo 1:2-4. Notate che effettivamente questo è lo stesso insegnamento che abbiamo appena visto in Romani 5:

“2 Considerate una grande gioia, fratelli miei, quando vi trovate in prove di vario genere, 3 sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. 4 E la costanza compia in voi un’opera perfetta, affinché siate perfetti e completi, in nulla mancanti.” (Giacomo 1:2-4 LND).

Il termine “prove di vario genere” comprende anche le afflizioni. E, perciò, questo brano ci sta insegnando che possiamo considerare le prove, le afflizioni, come motivo di gioia.

A prima vista, potevamo pensare che questa realtà sia totalmente contraria a ciò che uno penserebbe normalmente riguardo ad essa. Ma, in realtà, in base a quel che abbiamo visto all'inizio di questo sermone, spesso consideriamo le prove e le difficoltà una gioia, quando pensiamo a quello che stanno producendo in noi.

Ho appena dato l'esempio di quell'uomo che, finalmente, può subire l'intervento necessario per acquistare la vista. Una donna che desidera profondamente avere un figlio gioisce per il privilegio di avere le doglie. Se uno sa che la fisioterapia gli farà riprendere la capacità di camminare, avrà la gioia di potersi sottoporre a quella fisioterapia.

Vediamo il principio contenuto in questo brano spesso nella vita. Ciò che ci permette di avere gioia nella sofferenza è quando sappiamo quello che quella sofferenza produce e teniamo il mente quel risultato, non solo la sofferenza o la difficoltà.

Notate quello che le varie prove producono in noi. Ricordate che il motivo per cui producono questo buon frutto, che dura in eterno, è perché Dio sta gestendo tutto per il nostro vero bene.

Quando la nostra fede viene provata, la prova della nostra fede produce costanza e quella costanza compie la sua opera perfetta, ovvero, completa, per farci arrivare ad essere perfetti e completi, in nulla mancanti.

In altre parole, è proprio tramite le prove che Dio porta avanti una grande parte della Sua opera in noi e ci purifica, per portarci sempre in avanti verso l’essere completamente conformati all'immagine di Gesù Cristo.

Notate che Giacomo ci comanda di considerare una grande gioia il fatto di trovarci in prove di vario genere. Il verbo “considerare” ci indica che non è naturale. È una scelta. Noi possiamo scegliere se fissare lo sguardo solamente sulla prova e la sofferenza, oppure, possiamo scegliere di pensare a quello che Dio sta producendo in noi tramite quella prova. Se scegliamo di tenere in mente il risultato, allora possiamo avere grande gioia in mezzo alle prove, sapendo che Dio è all'opera in noi. Se, invece, scegliamo di pensare solo alla prova, senza tenere in mente quello che Dio sta facendo tramite la prova e la sofferenza, la nostra fede verrà meno e saremo scoraggiati.

1 Pietro 1: l’afflizione purifica la fede

Un altro brano che ci aiuta a capire il valore delle prove e l'opera meravigliosa che Dio fa tramite le afflizioni è 1 Pietro 1. Vi leggo i versetti da 3 a 9, che ci parlano della viva speranza che abbiamo e poi di come le prove servono per purificare la nostra fede, in modo che, alla rivelazione di Gesù Cristo, la nostra fede, ormai purificata, sarà motivo di lode, onore e gloria. Seguitemi mentre leggo 1 Pietro 1:3-9:

“3 Benedetto sia il Dio e Padre del Signor nostro Gesù Cristo, il quale nella sua grande misericordia ci ha rigenerati, a una viva speranza per mezzo della risurrezione di Gesù Cristo dai morti, 4 per un’eredità incorruttibile, incontaminata e che non appassisce, conservata nei cieli per voi, 5 che dalla potenza di Dio mediante la fede siete custoditi, per la salvezza che sarà prontamente rivelata negli ultimi tempi. 6 A motivo di questo voi gioite anche se al presente, per un po’ di tempo, se questo è necessario, dovete essere afflitti da varie prove, 7 affinché la prova della vostra fede, che è molto più preziosa dell’oro che perisce anche se vien provato col fuoco, risulti a lode, onore e gloria nella rivelazione di Gesù Cristo, 8 che, pur non avendolo visto, voi amate e, credendo in lui anche se ora non lo vedete, voi esultate di una gioia ineffabile e gloriosa, 9 ottenendo il compimento della vostra fede, la salvezza delle anime.” (1 Pietro 1:3-9 LND)

Notate che, nei primi versetti, Pietro parla del fatto che Dio ha iniziato la Sua opera in noi, con la rigenerazione. Quest'opera ha come scopo finale la viva speranza, che è l'eredità incorruttibile che è conservata nei cieli per noi. Quindi, questo brano rispecchia il versetto che abbiamo visto in Filippesi,nel quale leggiamo che Dio ha iniziato una buona opera in noi e la porterà a compimento.

Come abbiamo letto in Romani 8, ossia, che l'opera di Dio è di conformarci all'immagine di Cristo, questo brano parla di quell'opera quando parla della necessità di essere afflitti da varie prove.

Cioè, e questo è importante, le prove che ci affliggono sono necessarie, e questo, come leggiamo nei versetti 7 e 8, serve per purificare la nostra fede. Pertanto, sono proprio le prove che, come un fuoco, purificano la nostra fede, in modo che quella fede purificata risulterà a lode, onore e gloria nella rivelazione di Gesù Cristo.

E, così, Dio manda le prove e le afflizioni giuste per completare la Sua opera in noi, conformandoci all’immagine di Cristo, per la piena salvezza delle nostre anime. L'opera di Dio sarà completata. Noi avremo una gioia completa ed eterna nella presenza di Dio.

La cosa importante da capire e da tenere in mente è che la nostra fede ha bisogno di prove, prove che la purificano, affinché sia pura e completa. Questa è la stessa verità che abbiamo letto in Giacomo, che parlava della prova della nostra fede e di quello che essa produce.

Le Prove sono da Dio

Allora, il punto in questi brani, punto che troviamo in tutta la Bibbia, è che le nostre prove e le nostre afflizioni sono strumenti nelle mani di Dio che Egli usa per santificarci e per conformarci all’immagine di Cristo. Le nostre prove e le afflizioni non succedono per caso. Satana non può mandarci alcuna afflizione se non è la volontà di Dio che quelle date afflizioni arrivino nella nostra vita. Le nostre prove non succedono per sbaglio, perché Dio gestisce tutto perfettamente, perfino il numero di capelli che abbiamo in testa.

Come c’entra, quindi, tutto questo con il fatto che i nostri peccati possono causare sofferenze per noi ed anche per altri?

Certamente, possiamo avere sofferenze a causa dei nostri peccati, ma, anche in quel caso, esse sono gestite perfettamente da Dio. Questo è vero anche per quando soffriamo a causa dei peccati degli altri. Dio non è mai l’autore del peccato, eppure, il peccato fa parte del piano di Dio. Era necessario per Gesù essere tradito da Giuda. Era necessario, per Lui, essere rifiutato dai Giudei e mandato alla croce. Era il piano di Dio, ma ciò non escludeva la responsibilità di quegli uomini negli atti che commisero. Similmente, Dio gestisce anche il peccato per portare a compimento la Sua opera in noi.

È importante tenere in mente che tante delle nostre sofferenze non sono il risultato dei nostri peccati. Arrivano proprio perché Dio usa le prove e le afflizioni per conformarci all’immagine di Dio.

Certamente, quando ci troviamo in una dura prova, è saggio esaminarci, per riconoscere se è una disciplina da Dio. Se lo è, è importante umiliarci davanti a Dio e confessare il nostro peccato.

Che una sofferenza sia o non sia una disciplina che viene da Dio, possiamo trovare rifugio in Cristo e fidarci della Sua cura perfetta nell’averci mandato quella prova. La grande maggioranza delle prove non sono disciplina, ma gli strumenti che Dio usa per potare a compimento la Sua opera in noi. Sono i mezzi, usati da Dio, per purificare la nostra fede, affinché la nostra fede perfezionata risulti a lode, onore e gloria nella rivelazione di Gesù Cristo. Le prove e le afflizioni sono uno degli strumenti principali che Dio usa per conformarci all’immagine di Cristo.

E, quindi, la mia preghiera è che possiamo capire che le nostre prove e le nostre afflizioni sono principalmente strumenti che Dio gestisce per portare avanti la Sua opera in noi. Non succedono per sbaglio, non sono scelte da Satana, ma sono strumenti nelle mani di Dio.

Le nostre prove e le afflizioni non sono una punizione da parte di Dio, piuttosto, fanno parte della Sua buona opera in noi. Non sono una mancanza d’amore da parte di Dio, anzi, sono una manifestazione dell’amore di Dio per noi, perché, tramite esse, Dio ci prepara per l’eternità nella Sua presenza.

Quanto è importante che vediamo le nostre prove e le nostre afflizioni per quello che sono. Voglio ripetere ancora questo concetto così importante: prove ed afflizioni NON sono una punizione da parte di Dio. NON sono una mancanza d’amore da parte di Dio, NON sono una mancanza di cura.

Piuttosto, le nostre prove sono evidenza che Dio sta continuando la Sua buona opera che ha cominciato in noi.

Conclusione

Quindi, ogni volta che ti trovi in una prova, rivolgiti a Dio. Accetta quello che la Sua provvidenza ti ha mandato. Fidati di Dio, che Egli è pienamente e saggiamente in controllo di tutto. Chiedi a Dio di operare in te, affinché tu possa trarre il massimo beneficio dalla tua prova. Ringrazia Dio che è all’opera in te. Ringrazia Dio che Egli è pienamente in controllo e che ogni dettaglio della tua prova è sotto il Suo perfetto, saggio ed amorevole controllo.

Ringrazia Dio che Egli è fedele e non permetterà che tu sia provata oltre le tue forze, come leggiamo in 1Corinzi 10:13. La parola “tentazione”, usata in questo versetto, è la stessa parola che viene tradotta come “prova”. Vi leggo 1 Corinzi 10:13.

“Nessuna tentazione vi ha finora colti se non umana; or Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscita, affinché la possiate sostenere.” (1 Corinzi 10:13 LND)

Dio è fedele, possiamo fondare la nostra vita su questa realtà.

Possiamo anche trovare grande incoraggiamento nel fatto che, in qualunque prova ci troviamo, Gesù Cristo è stato tentato, ovvero, provato, in quello stesso campo, senza peccare e, perciò, possiamo confidare in Lui. Leggo Ebrei 4:14-16:

“14 Avendo dunque un gran sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, riteniamo fermamente la nostra confessione di fede. 15 Infatti, noi non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con le nostre infermità, ma uno che è stato tentato in ogni cosa come noi, senza però commettere peccato. 16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, affinché otteniamo misericordia e troviamo grazia per ricevere aiuto al tempo opportuno.” (Ebrei 4:14-16 LND)

Quindi, Cristo ci comprende pienamente in qualsiasi difficoltà ci troviamo, e ci provvederà un rifugio sicuro, e tutto l’aiuto che ci serve.

Umiliamoci sotto la potente mano di Dio, accettando quello che ci manda, fidandoci di Lui, ricordando che le nostre sofferenze sono strumenti che Dio usa per purificare la nostra fede.

Grazie a Dio che tutto è sotto controllo.

Quindi, come dobbiamo affrontare le prove e le sofferenze? Dobbiamo seguire l’esempio di Gesù Cristo, come leggiamo in Ebrei 12:1-3. Notate come Gesù affrontava le sofferenze della croce.

“1 Anche noi dunque, essendo circondati da una tale nuvola di testimoni, deposto ogni peso e il peccato che ci sta sempre attorno allettandoci, corriamo con perseveranza la gara che ci è posta davanti, 2 tenendo gli occhi su Gesù, autore e compitore della nostra fede, il quale, per la gioia che gli era posta davanti, soffrì la croce, disprezzando il vituperio, e si è posto a sedere alla destra del trono di Dio. 3 Ora considerate colui che sopportò una tale opposizione contro di sé da parte dei peccatori, affinché non vi stanchiate e veniate meno.” (Ebrei 12:1-3 LND)

Gesù Cristo, l’autore e compitore della nostra fede, soffrì, o sopportò, la croce, la più grande afflizione mai esistita nella storia del mondo, guardando alla gioia che Gli era posta davanti. Gesù guardava a quello che Dio stava facendo tramite quelle sofferenze e questo è il motivo per il quale poteva sopportarla.

E questa è la chiave per la nostra vita. Dobbiamo tenere gli occhi in avanti e, per fede, credere in quello che Dio sta facendo in noi, tramite le afflizioni, le sofferenze e le prove.

Questa è una vita di fede. E questa è la via che Dio ci indica, nella Sua Parola, riguardo al come avere gioia nelle prove. Questa è la via che dobbiamo seguire per avere pace nel dolore.

Seguiamo l’esempio di Gesù Cristo. Ringraziamo Dio che Egli è pienamente in controllo. Ringraziamo Dio che Egli poterà a compimento l’opera buona che ha iniziato in noi.