Aiuto Biblico

Come rispondi?

Sermone di Marco de Felice, www.Aiutobiblico.org per mercoledì 2 settembre 2015, – cmd dp –
Descrizione: Come rispondi quando Dio ti parla tramite la sua Parola? Rifiuti? Oppure, riconosci che è vero, ma non cambi? Oppure, riconosci e metti in pratica?
parole chiave: Parola di Dio, ubbidienza, mettere in pratica, come rispondi.

Audio:

Quando Dio ti parla cosa fai? Come rispondi?

Se tu vuoi sentire la voce di Dio, chiuditi in una stanza in silenzio, apri la Bibbia e ascolta.

Come Dio Ci Parla

Nella vita cristiana, Dio ci parla. Ci parla tutti i giorni se stiamo ascoltando.

Dio ci parla sempre tramite la Bibbia. La sua voce può arrivare dalla Bibbia in vari modi, ma viene dalla Bibbia. Non parla più in sogni o visioni, perché quello serviva quando non c'era la Bibbia. Non escludo che potrebbe parlare a qualcuno in questo modo dove non c'è la Bibbia, ma non gli spiegherebbe di Gesù Cristo. Lo manderebbe da qualcuno che gli spiegherà l’evangelo, perché questo avviene tramite una persona. Dove c'è la Bibbia Dio non parla con i sogni e le visioni ma parla tramite la Parola di Dio.

La Sua voce ci arriva in modi diversi, e adesso vedremo i modi principali con i quali Dio ci parla con la sua Parola.

Il primo modo in cui Dio ci parla è il più frequente:

1) tramite la nostra lettura

Quando leggo la Bibbia con cuore giusto, Dio mi parla tutti i giorni.

  • mi fa vedere per la prima volta o ripete un comandamento.

  • può mostrarmi qualcosa da togliere dalla mia vita.

  • oppure può mostrarmi qualcosa da aggiungere alla mia vita.

  • mi fa capire o ricordare delle promesse.

  • conoscere Dio di più, per poter avere più fede in Lui.

  • conoscere come Dio opera.

2) tramite l'insegnamento

Un altro modo in cui Dio ci parla, un modo molto importante, è tramite l'insegnamento, soprattutto nella chiesa, e anche da libri e altre fonti.

Gesù Cristo stesso ha stabilito il ruolo del pastore-dottore. È il modo principale per insegnare la parola di Dio.

Efesini 4:11-13

“11 Ed egli stesso ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti e altri come pastori e dottori, 12 per il perfezionamento dei santi, per l’opera del ministero e per l’edificazione del corpo di Cristo, 13 finché giungiamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio a un uomo perfetto, alla misura della statura della pienezza di Cristo” (Efesini 4:11-13 LND)

Quindi, il ruolo dei dottori della chiesa è stabilito da Gesù Cristo. Chi pensa di farcela senza di loro è orgoglioso e sta scartando quello che Cristo stesso ha stabilito.

Infatti, i dottori sono uomini scelti da Cristo stesso, dati alla chiesa come dono per il perfezionamento dei santi.

L'insegnamento è un grande impegno, una fatica, un impegno da fare con grande cura, e da stimare. Paolo esorta Timoteo.

2 Timoteo 2:15 – studiati, impegnati.

“Studiati di presentare te stesso approvato davanti a Dio, operaio che non ha da vergognarsi, che taglia rettamente la parola della verità.” (2Timoteo 2:15 LND)

1 Timoteo 5:17-18

“17 Gli anziani che esercitano bene la presidenza siano reputati degni di un doppio onore, principalmente quelli che si affaticano nella parola e nell’insegnamento. 18 La Scrittura infatti dice: "Non mettere la museruola al bue che trebbia," ed ancora: "L’operaio è degno del suo salario".” (1Timoteo 5:17-18 LND)

Dio, tramite Paolo, ci dice che gli anziani che insegnano lo fanno con grande fatica, e ricevono un doppio onore, riconoscendo questa fatica.

Anche Pietro esorta gli anziani (pastori) in 1 Pietro 5:1-3. Notiamo i loro incarichi.

“1 Esorto gli anziani che sono fra voi, io che sono anziano con loro e testimone delle sofferenze di Cristo e che sono anche partecipe della gloria che dev’essere rivelata: 2 pascete il gregge di Dio che è fra voi, sorvegliandolo non per forza, ma volentieri, non per avidità di guadagno ma di buona volontà, 3 e non come esercitando dominio su coloro che vi sono affidati, ma essendo i modelli del gregge.” (1Pietro 5:1-3 LND)

Il ruolo principale degli anziani è di pascere il gregge, soprattutto provvedere il cibo spirituale, che è l'insegnamento.

Dobbiamo stimare coloro che ci insegnano e ci curano spiritualmente.

1Tessalonicesi 5:12-13

“12 Ora, fratelli, vi preghiamo di riconoscere coloro che si affaticano fra di voi, che vi sono preposti nel Signore e che vi ammoniscono, 13 e di averli in somma stima nell’amore per la loro opera. Vivete in pace fra voi.” (1Tessalonicesi 5:12-13 LND)

Il punto di tutto questo è riconoscere che Dio ci parla tramite gli uomini che ha stabilito nella Chiesa per insegnare. Siamo stolti se non ascoltiamo, perché è Cristo che ha stabilito questi uomini per il perfezionamento della chiesa.

Purtroppo ci sono anche i falsi dottori. Ce ne sono tanti che dicono anche delle cose vere perché se negassero tutte le cose scritte nella Bibbia non verrebbero creduti. Ogni setta insegna delle verità e questi falsi dottori insegnano un messaggio che porta lontano da Dio pur dicendo tante cose vere.

Certamente, un insegnante può sbagliare. Un insegnante può capire in modo sbagliato un brano. Però, se gli insegnanti sono uomini veramente chiamati da Dio e qualificati, è molto più probabile che abbiano capito correttamente anziché in modo errato. Un credente dovrebbe avere la massima cura e premura per non lasciarsi guidare dall'orgoglio e presumere che abbiano sbagliato, senza fare prima un controllo della Parola molto, molto attento.

3) tramite gli uni gli altri

Un terzo modo in cui Dio ci parla è tramite gli uni gli altri.

Colossesi 3:16

“La parola di Cristo abiti in voi copiosamente, in ogni sapienza, istruendovi ed esortandovi gli uni gli altri con salmi, inni e cantici spirituali, cantando con grazia nei vostri cuori al Signore.” (Colossesi 3:16 LND)

Romani 15:14

“Ora, fratelli miei, io stesso sono persuaso a vostro riguardo, che anche voi siete pieni di bontà, ripieni d’ogni conoscenza, capaci anche di ammonirvi gli uni gli altri.” (Romani 15:14 LND)

Visto che erano pieni di ogni bontà, con i cuori puri avendo confessato i loro peccati e ripieni di ogni conoscenza, conoscevano bene la Parola. Quindi erano capaci di ammonirsi a vicenda. Abbiamo bisogno gli uni degli altri, è importante che siamo aperti a ricevere quando gli altri ci parlano delle cose di Dio. Tutti possono sbagliare. A volte, un fratello, magari meno preparato di un anziano, non avendo speso del tempo per capire correttamente un brano, può dirti qualcosa che non è corretta. Questo può succedere, però non dobbiamo scartare subito quello che un fratello o una sorella ci dice. Dobbiamo controllare attentamente la Bibbia, perché questo è avere timore di Dio.

Quindi abbiamo visto che Dio ci parla in tre modi, tutti e tre hanno origine dalla Parola:

  • tramite la lettura.

  • tramite l'insegnamento.

  • tramite gli uni gli altri.

Come Rispondiamo Quando Dio ci Parla

Come rispondiamo quando Dio ci parla, o tramite la nostra lettura della Bibbia, o tramite l'insegnamento della chiesa, o un insegnamento a tu per tu dalla guida della chiesa, oppure, da un fratello o una sorella? Come rispondiamo? Come rispondi tu quando ti arriva un insegnamento, un'esortazione, quando ti viene menzionato qualcosa (un peccato, una dottrina sbagliata, un comportamento peccaminoso) nella tua vita che dovrebbe cambiare?

Ci sono tre modi principali di rispondere:

  1. Possiamo umilmente ricevere la verità, e metterla in pratica.

  2. Possiamo essere d'accordo, riconoscere che è da Dio, e che ci serve, ma poi, non metterla in pratica.

  3. Possiamo non essere d'accordo.

Esaminiamo questi tre modi di reagire iniziando dall'ultimo.

Non Essere D'Accordo

Una reazione, che non sempre, ma nella grande maggioranza dei casi, viene dalla carne, è di non essere subito d'accordo.

Cioè, se qualcuno mi fa un'osservazione, in un campo in cui ho fatto profonde ricerche nella Bibbia, ho chiesto consigli a uomini maturi, e ho valutato con molta attenzione e tempo, e l'osservazione che la persona mi fa non ha alcuna base biblica, certo, posso subito non essere d'accordo. Però, se una persona mi fa un'osservazione, e non ho studiato attentamente la Bibbia, e non ho valutato a fondo il discorso anche considerando in senso ampio i principi della Bibbia, e non solo un brano, non dovrei scartare subito l'osservazione.

Infatti, una reazione tipica della carne è pensare “quella è la sua opinione, io non sono d'accordo”. Oppure “quello è solo come pensa lui. Io non sono d'accordo, io non la vedo così”.

Notate in questi casi che la persona scarta l'insegnamento senza valutarlo veramente con la Bibbia. Questo modo di scartarlo subito non è considerare quello che dice la Bibbia, ma piuttosto è fatto solo in base a come pensa la persona. Questo è molto pericoloso, ed è il frutto dell' orgoglio e poco timore di Dio.

Proverbi 3:5-8 ci avverte contro questo atteggiamento.

“5 Confida nell’Eterno con tutto il tuo cuore e non appoggiarti sul tuo intendimento; 6 riconoscilo in tutte le tue vie, ed egli raddrizzerà i tuoi sentieri. 7 Non ritenerti savio ai tuoi occhi, temi l’Eterno e ritirati dal male; 8 questo sarà guarigione per i tuoi nervi e un refrigerio per le tue ossa.” (Proverbi 3:5-8 LND)

È triste, ma solitamente questo accade nelle persone con poco frutto spirituale, che hanno una vita in cui si vede poco di Cristo. Spesso, sono molto legati al mondo, o lasciano notevole spazio alla carne in vari campi della vita.

Parlando così, si considerano saggi spiritualmente, e così ingannano loro stessi.

Valutano senza studiare attentamente la Bibbia, e arrivano a scartare quello che è stato loro detto. Questa non è la saggezza che viene da Dio.

Alcuni brani che ci avvertono di questo.

Romani 12:16

“Abbiate gli stessi pensieri gli uni verso gli altri; non aspirate alle cose alte, ma attenetevi alle umili; non siate savi da voi stessi.” (Romani 12:16 LND)

Proverbi 26:12

“Hai visto un uomo che si crede saggio? C’è maggiore speranza per uno stolto che per lui,” (Proverbi 26:12 LND)

Una persona che stabilisce il suo metro di valutazione, e va in giro dichiarando che quella cosa non è giusta perché lui non la vede così, c'è più speranza per uno stolto che per quella persona.

1Corinzi 3:18

“Nessuno inganni se stesso, se qualcuno fra voi pensa di essere savio in questa età, diventi stolto affinché possa diventare savio.” (1Corinzi 3:18 LND)

È importante avere umiltà dicendo al Signore: “io non voglio rischiare di peccare contro Te, voglio valutare”.

Giacomo 3:13-17

“13 Chi è savio e intelligente fra voi? Mostri con la buona condotta le sue opere fatte con mansuetudine di sapienza. 14 Ma se nel vostro cuore avete amara gelosia e spirito di contesa, non vantatevi e non mentite contro la verità. 15 Questa non è la sapienza che discende dall’alto, ma è terrena, animale e diabolica. 16 Dove infatti c’è invidia e contesa, lì c’è turbamento ed ogni sorta di opere malvagie. 17 Ma la sapienza che viene dall’alto prima di tutto è pura, poi pacifica, mite, docile, piena di misericordia e di frutti buoni, senza parzialità e senza ipocrisia.” (Giacomo 3:13-17 LND)

Quindi, il modo di rispondere scartando subito un insegnamento, un consiglio o una ammonizione può essere molto pericoloso. Di solito dimostra un cuore carnale che non ha timore di Dio e questa persona mancherà le benedizioni della vita.

Se tu hai la tendenza di reagire così, voglio invitarti a valutare veramente il tuo cuore davanti a Dio.

Essere D'Accordo ma Poi Non Cambiare

Il secondo modo che vorrei considerare è di essere pienamente d'accordo con quello che viene detto, riconoscendo che è giusto, ma poi, non cambiare nulla.

Con questo modo di pensare, uno ha buoni propositi, ma non vengono mai veramente adempiuti, e la persona va avanti come prima.

Ci sono tanti esempi di questo nella Bibbia.

Quando Giosuè aveva detto al popolo: “scegliete oggi chi servirete, io e la mia casa serviremo l'Eterno”, il popolo rispose: “anche noi”. Invece non seguirono l’Eterno.

Giacomo 1:21-25 ci avverte proprio di questo pericolo.

“21 Perciò, deposta a ogni lordura e residuo di malizia, ricevete con mansuetudine la parola piantata in voi, la quale può salvare le anime vostre. 22 E siate facitori della parola e non uditori soltanto, ingannando voi stessi. 23 Poiché, se uno è uditore della parola e non facitore, è simile a un uomo che osserva la sua faccia naturale in uno specchio; 24 egli osserva se stesso e poi se ne va, dimenticando subito com’era. 25 Ma chi esamina attentamente la legge perfetta, che è la legge della libertà, e persevera in essa, non essendo un uditore dimentichevole ma un facitore dell’opera, costui sarà beato nel suo operare.” (Giacomo 1:21-25 LND)

Voglio ricordare l'ultima frase: chi non solo ascolta ma mette in pratica “sarà beato nel suo operare”.

Purtroppo tanti sono uditori ma non facitori. Quando io sento ma non metto in pratica, mi tiro addosso tante brutte cose nella vita. Quando Dio ci mostra qualcosa:

  • una verità da credere

  • un comportamento da cambiare

  • qualcosa da fare

dobbiamo sforzarci a mettere in pratica quello che Dio ci ha mostrato. Dobbiamo aggrapparci a quella verità o cambiare quello che c'è da cambiare. Dobbiamo combattere la nostra tendenza carnale di riconoscere una verità ma poi lasciar stare quella verità. Dobbiamo combattere la nostra carne in questo.

Ricordate che la prima persona nega che sia vero, non è d'accordo a priori su quello che gli viene detto, non vuole valutare perché vuole la coscienza che non lo disturba. Questa persona invece riconosce che quello che viene detto è giusto e ha bisogno di cambiare. Valuta, riconosce che è vero ma non lo mette in pratica, non cambia nulla, perché?

Ci possono essere tanti motivi per cui non mettiamo in pratica quello che abbiamo riconosciuto essere vero. Può essere che la carne non vuole abbandonare un peccato. Può essere mancanza di fede e non essere capaci a compiere tutto, mancanza di fede nella potenza di Dio. Può essere pigrizia. Può essere timore degli altri su quello che penseranno. Può essere il non voler pagare il costo. Ma non importa la motivazione, se noi non mettiamo in pratica quello che Dio ci mostra, che ci insegna, porterà male nella nostra vita!

Quindi, qui, la prima cosa che dobbiamo fare in questi casi è riconoscere che questo è un peccato, e confessarlo a Dio. Effettivamente, è un grande disprezzo nei confronti di Dio, ricevere qualcosa da Lui, tramite la lettura o spesso tramite altri, e poi non vivere quello che Egli ci ha mostrato. Il Signore mi parla di tutto ed io non faccio quello che mi dice? Devo vederlo come disprezzo. Quindi, il primo passo è confessare il mio peccato. Poi, devo riconoscere qual è la motivazione per cui non ho messo in pratica quello che mi ha mostrato. Se è pigrizia, se è la carne, se è paura degli uomini, qualunque cosa sia, voglio confessare anche quel peccato.

Poi, voglio impegnarmi davanti a Dio, aggrappandomi alla forza di Dio che opera in me per fare quello che Dio mi ha mostrato.

Notate che l'ultima frase di questo brano dichiara colui che è un facitore sarà beato nel suo operare. Quante benedizione manchiamo perché non siamo facitori, ma solo uditori. Impegniamoci davanti a Dio a non solo essere uditori, ma veri facitori. Questa è la via della benedizione.

Essere D'Accordo, e Mettere in Pratica

Ho lasciato la risposta beata per ultimo. Quando Dio ci parla, tramite la nostra lettura, tramite un fratello o una sorella, o tramite l'insegnamento della Chiesa, o a tu per tu, la risposta che ci porta ad essere grandemente benedetti è riconoscere la verità di Dio, e poi mettere in pratica quello che Dio ci ha mostrato. Chi cammina così avrà una vita grandemente benedetta da Dio. Chi cammina così sarà soddisfatto.

Vi leggo alcuni brani fra tanti che parlano di questa vita benedetta.

Matteo 7:24-25

“24 Perciò, chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, io lo paragono ad un uomo avveduto, che ha edificato la sua casa sopra la roccia. 25 Cadde la pioggia, vennero le inondazioni, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa; essa però non crollò, perché era fondata sopra la roccia.” (Matteo 7:24-25 LND)

Queste parole si riferiscono a chi ascolta e mette in pratica. Ma subito dopo Gesù parla anche di chi non ascolta e non riceve. Lo definisce uno stolto.

Giacomo 3:17

“Ma la sapienza che viene dall’alto prima di tutto è pura, poi pacifica, mite, docile, piena di misericordia e di frutti buoni, senza parzialità e senza ipocrisia.” (Giacomo 3:17 LND)

Quando uno è un facitore, ha la vera sapienza da Dio e ha una vita benedetta con frutti buoni.

Marco 4:1-3,8-9, l'inizio e la fine della parabola del seminatore

“1 Poi prese di nuovo ad insegnare in riva al mare; e una gran folla si radunò intorno a lui, tanto che egli, salito su una barca, vi sedeva stando in mare, mentre l’intera folla era a terra lungo la riva. 2 Ed egli insegnava loro molte cose in parabole, e diceva loro nel suo insegnamento: 3 "Ascoltate! Ecco, il seminatore uscì a seminare. …
8 Un’altra cadde in buona terra e portò frutto che crebbe, e si sviluppò tanto da rendere l’uno trenta, l’altro sessanta e l’altro cento". 9 Poi egli disse loro: "Chi ha orecchi da udire, oda!".” (Marco 4:1-3,8-9 LND)

Cosa sta dicendo Gesù qui? Sta dicendo: “ascolta la Parola e impegnati a prendere a cuore tutto ed a vivere per portare frutto, trenta, meglio ancora sessanta e se ascolti bene cento.” Non essere un ascoltatore che ascolta tanti insegnamenti, tante letture, tanti commenti da altri ma la tua vita cambia ben poco.

Cosa Facciamo

Nella vita cristiana, se guardiamo nel corso del tempo , ci sono due categorie di credenti. Ci sono credenti che nonostante tante cadute, crescono anno per anno, e diventano sempre più come Cristo. La loro crescita è evidente a tutti, e Dio si serve di loro nel suo regno. La loro vita è veramente il profumo di Cristo. Sono luce e portano molto frutto di giustizia.

Poi, ci sono coloro che crescono pochissimo negli anni. Possono essere credenti da tanti anni, ma in realtà, ancora rispecchiano poco Gesù Cristo. Hanno le stesse lotte e cadute nel corso degli anni. Sono rimasti nella stessa condizione. Non crescono. In quelli che non crescono si trovano due gruppi:

  • ci sono quelli che quando ricevono da Dio scartano dicendo che non è così,

  • e ci sono quelli che dicono che è così ma non mettono in pratica. Sono uditori ma non facitori e vanno avanti per anni cadendo e rialzandosi per cadere di nuovo ma non si rialzano per andare avanti.

Però, non devi rimanere come sei sempre stato. Tu puoi umiliarti davanti a Dio e cambiare. Tutti in Cristo possiamo cambiare.

Filippesi 4:13 dice:

Io posso ogni cosa in Cristo che mi fortifica.

Questo non è un bel detto. È la verità. Non dobbiamo credere al fatto che riteniamo di essere deboli, di non potere, di essere fatti così. Smettiamo di agire con la nostra forza, perché io posso ogni cosa in Cristo che mi fortifica.

Quindi, io desidero incoraggiare tutti ad esaminarci per vedere come reagiamo quando il Signore ci parla. Scarto la cosa senza valutare se era Dio? Ascolto e sono d'accordo ma poi non cambio anche se ascolto lo stesso insegnamento per anni?

Oppure siamo quelli che per grazia ci umiliamo ad ascoltare? E quando riconosciamo di sbagliare, ci impegniamo affinché quel concetto sbagliato che avevamo lo scartiamo, sostituendolo con le cose buone che ci insegna e crediamo in quello che ci dice.

Per chiudere, vorrei leggere Salmo 1.

“1 Beato l’uomo che non cammina nel consiglio degli empi, non si ferma nella via dei peccatori e non si siede in compagnia degli schernitori, 2 ma il cui diletto è nella legge dell’Eterno, e sulla sua legge medita giorno e notte. 3 Egli sarà come un albero piantato lungo i rivi d’acqua, che dà il suo frutto nella sua stagione e le cui foglie non appassiscono; e tutto quello che fa prospererà, 4 Non così sono gli empi; ma sono come pula che il vento disperde. 5 Perciò gli empi non reggeranno nel giudizio, né i peccatori nell’assemblea dei giusti. 6 Poiché l’Eterno conosce la via dei giusti, ma la via degli empi porta alla rovina.” (Salmo 1:1-6 LND)

Gesù ripetutamente ci esorta di stare attenti a come ascoltiamo. Ci dà ripetutamente avvertimenti su come ascoltare e quindi, chiudo con questa domanda.

Come ascolti tu la Parola di Dio nella tua lettura, negli insegnamenti e da quelli che ti parlano?

Che possiamo essere un popolo che riconosce le tante volte che ha sentito cose giuste e le ha rifiutate. O abbiamo detto, “sì”, ma siamo rimasti nella stessa condizione. Che possiamo dire: “Signore non voglio più vivere così. Voglio essere un facitore non solo un uditore, perché voglio essere beato in tutto il mio operare”. Che Dio ci aiuti ad essere quel tipo di popolo.