Aiuto Biblico

Dov'é Dio nel dolore?

sermone di Marco deFelice, www.AiutoBiblico.org per domenica, 29 luglio 2018 cmd stef
parole chiavi: sofferenza, dolore, ingiustizia, morte, come avere pace.

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La vita comprende tanti momenti e stagioni belle.

Però, la vita comprende anche dei momenti e delle stagioni dolorose, con dolori profondi, dolori che durano, dolori che ci schiacciano.

Ci sono tanti tipi di dolori: per esempio, la morte di una persona cara. Oppure, la morte di un rapporto, per esempio, un divorzio, o un figlio che rompe rapporti con i genitori, o anche un’amicizia che finisce.

Quando siamo trattati ingiustamente, di natura, soffriamo.

Soffriamo perché il mondo è pieno di tante cose brutte. Dio aveva creato un mondo tutto buono, e perciò, non c’era alcun dolore. Ma il mondo non è più tutto buono, infatti ci sono tanti mali, e di conseguenza, tanti dolori.

Pensate a come Dio aveva creato il mondo: non c’era la morte, né alcuna malattia o sofferenza. Non c’era alcuna ingiustizia, non c’era alcuna cattiveria, non c’era odio, non c’era paura, non c’era nulla che potesse creare dolore. Tutto era buono, tutto era molto buono. Leggo l’ultima parte delle creazione in Genesi 1, quando Dio guardava tutto quello che aveva creato. Notate che tutto era molto buono.

“Allora DIO vide tutto ciò che aveva fatto, ed ecco, era molto buono. Così fu sera poi fu mattina: il sesto giorno.” (Genesi 1:31 LND)

Nel mondo perfetto che Dio aveva creato, non esisteva nessuna delle cose che ci fanno soffrire o stare male. Il cuore di Dio vuole provvedere all’uomo una vita benedetta.

Perché esiste il male?

Se Dio ha creato un mondo tutto buono, senza alcun male, allora, perché esiste così tanto male oggi?

La risposta a questa domanda è importantissima, perché è solo capendo perché esiste il male che possiamo trovare la pace in mezzo al male e al dolore.

Iniziamo capendo che Dio è amore, e Dio è pieno di benignità, ovvero bontà. In Dio non esiste alcun male. Perciò, quando leggiamo che Dio ha creato un mondo molto buono, vuol dire che non c'era alcun male, e non c'era alcun dolore. Questo è il mondo che rispecchia la persona di Dio, il Suo carattere.

Allora, da dove sono venuti il male e il dolore? Il male è arrivato nel mondo, insieme al dolore, quando l'uomo ha scelto di girare le spalle a Dio. Il male è il peccato che da allora è nel cuore di ogni persona.

Conosciamo tutti come il primo uomo e la prima donna, Adamo ed Eva, scelsero di ribellarsi a Dio, e di volgere i loro cuori lontano da Dio per cercare altrove la soddisfazione, anziché cercarla in Dio. Perciò, scelsero di allontanarsi da Dio, cercando qualcosa di meglio, anche se non esiste nulla di meglio. Così si allontanarono dal bene e dalla santità di Dio, preferendo cercare nelle tenebre del peccato. Però, lontano da Dio non c'è alcun bene, ci sono solo le false promesse legate al male che produce il dolore.

La scelta di Adamo ed Eva di ribellarsi contro Dio ha comportato che il male entrasse nel mondo, e con il male, il dolore.

Ricordando che il mondo che Dio aveva creato era tutto buono, leggiamo quello che è successo quando Adamo ed Eva scelsero di girare le spalle a Dio e ribellarsi a Lui, cercando la soddisfazione al di fuori di Dio. Leggo Genesi 3:6-19.

“6 E la donna vide che l’albero era buono da mangiare, che era piacevole agli occhi e che l’albero era desiderabile per rendere uno intelligente; ed ella prese del suo frutto, ne mangiò e ne diede anche a suo marito che era con lei, ed egli ne mangiò. 7 Allora si apersero gli occhi di ambedue e si accorsero di essere nudi; cosi cucirono delle foglie di fico e fecero delle cinture per coprirsi. 8 Poi udirono la voce dell’Eterno DIO che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno; e l’uomo e sua moglie si nascosero dalla presenza dell’Eterno DIO fra gli alberi del giardino. 9 Allora l’Eterno DIO chiamò l’uomo e gli disse: "Dove sei?". 10 Egli rispose: "Ho udito la tua voce nel giardino, e ho avuto paura perché ero nudo, e mi sono nascosto". 11 E DIO disse: "Chi ti ha mostrato che eri nudo? Hai forse mangiato dell’albero del quale io ti avevo comandato di non mangiare?". 12 L’uomo rispose: "La donna che tu mi hai messo accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato". 13 E l’Eterno DIO disse alla donna: "Perché hai fatto questo?". La donna rispose: "Il serpente mi ha sedotta, e io ne ho mangiato". 14 Allora l’Eterno DIO disse al serpente: "Poiché hai fatto questo, sii maledetto fra tutto il bestiame e fra tutte le fiere dei campi! Tu camminerai sul tuo ventre e mangerai polvere tutti i giorni della tua vita. 15 E io porrò inimicizia fra te e la donna e fra il tuo seme e il seme di lei; esso ti schiaccerà il capo, e tu ferirai il suo calcagno". 16 Alla donna disse: "Io moltiplicherò grandemente le tue sofferenze e le tue gravidanze; con doglie partorirai figli: i tuoi desideri si volgeranno verso il tuo marito, ed egli dominerà su di te". 17 Poi disse ad Adamo: "Poiché hai dato ascolto alla voce di tua moglie e hai mangiato dell’albero circa il quale io ti avevo comandato dicendo: "Non ne mangiare," il suolo sarà maledetto per causa tua; ne mangerai il frutto con fatica tutti i giorni della tua vita. 18 Esso ti produrrà spine e triboli, e tu mangerai l’erba dei campi; 19 mangerai il pane col sudore del tuo volto, finché tu ritorni alla terra perché da essa fosti tratto; poiché tu sei polvere, e in polvere ritornerai".” (Genesi 3:6-19 LND)

Notate che appena Adamo ed Eva girarono le spalle a Dio, la fonte di ogni bene, subito entrò il male nel mondo, e con il male il dolore. Ebbero subito il peso della colpa, che crea tanto dolore. Ebbero il dolore della paura, e il dolore di un matrimonio pieno di accuse e tensione. Ci fu il dolore di partorire figli, e ci fu il dolore di allevare dei figli peccatori come loro. Ci fu il dolore di vivere in un corpo mortale, soggetto a malattie, a stanchezza, e poi, alla morte fisica. Il loro più grande dolore era nell’anima: quello di essere separati da Dio.

Il male e il dolore entrarono nel mondo come frutto della ribellione dell'uomo. E la ribellione di Adamo ed Eva è diventata anche la nostra ribellione.

Notate che come conseguenza del peccato di Adamo ed Eva, il mondo è stato maledetto. Visto che l'uomo scelse di allontanarsi da Dio, e dalla bontà di Dio, e dalla santità di Dio, il peccato è entrato nel mondo, e, insieme al peccato, anche il frutto del peccato. È entrato il dolore, è entrata la malattia, è entrata la morte, è entrata la cattiveria, è entrata la menzogna, è entrata la gelosia, è entrato l'orgoglio, e la paura, è l'egoismo, e tutto quello che è legato al peccato e alle conseguenze di esso.

Ricordate che la mortalità è una conseguenza del nostro peccato. Dio è vita, e quando l'uomo ha scelto di allontanarsi da Dio, stava scegliendo di allontanarsi dalla vita. E perciò, la mortalità è una conseguenza del peccato che fa parte della natura di ogni uomo.

Se ci pensiamo, riconosciamo che tutti i nostri dolori sono legati al peccato, o alle conseguenze del peccato.

Tantissimi dolori sono frutto diretto del peccato. Per esempio, la maggioranza degli incidenti stradali sono causati in qualche modo dal peccato. O c'è chi guida troppo forte, o chi guida quando è troppo stanco e non dovrebbe guidare, o chi guida in modo aggressivo, o chi guida guardando il telefono. Questi peccati portano ad incidenti che causano tanti dolori.

Ci ammaliamo perché siamo mortali, e ciò è il risultato del fatto che siamo peccatori. Inoltre, tante malattie sono legate direttamente al peccato. Per esempio, i pesticidi fanno guadagnare di più, ma causano malattie. Il fumo e l’alcol causano tante malattie e morti. Chiaramente, le guerre creano tanti dolori, e sono sempre causate dal peccato.

Certamente, se parliamo dei dolori che arrivano a causa di rapporti che vanno male, come nel matrimonio, è sempre una questione di peccato.

Elencare ogni tipo di dolore non è il mio scopo, ma lo è quello di farci capire che i dolori che ci sono nella vita arrivano a causa del peccato, o direttamente, o indirettamente. Il mondo è sotto la condanna, perché l'uomo ha scelto di peccare contro Dio. Ecco perché ci sono dolori.

Quindi, il fatto che l’uomo è un peccatore, peccato contro Dio, ci porta ad essere sotto condanna, e per questo il mondo è pieno di dolori. Non ogni dolore è il risultato diretto di un nostro peccato. Ma i mali che creano i dolori sono una conseguenza del peccato contro Dio.

Eppure, nonostante il fatto che gli uomini siano peccatori conto Dio, Dio continua a ricolmare il mondo di tanti beni. Questa è una grazia che Dio dà agli uomini per attirarli a Sé. Quindi Dio non è cattivo, anzi, Dio riversa la Sua bontà su tutti gli uomini, anche sugli uomini che ancora rimangono nel peccato. Per esempio, in Atti 14, gli apostoli Paolo e Barnaba si trovano in una città chiamata Listra. Paolo dichiara che Dio ha dimostrato la Sua bontà a tutti gli uomini. Ricordate che tutti gli uomini sono peccatori. Vi leggo le parole di Paolo.

“15 "Uomini, perché fate queste cose? Anche noi siamo esseri umani con la vostra stessa natura e vi annunziamo la buona novella, affinché da queste cose vane vi convertiate al Dio vivente che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi. 16 Nelle generazioni passate egli ha lasciato che tutte le nazioni seguissero le loro strade; 17 ma non ha lasciato se stesso senza testimonianza, facendo del bene, dandoci dal cielo piogge e stagioni fruttifere e riempiendo i nostri cuori di cibo e di gioia".” (Atti 14:15-17 LND)

Quindi, quando ci chiediamo perché esiste il male, la risposta è che il male esiste a causa del peccato. Il male è il frutto del fatto che l'uomo è in ribellione contro il suo Creatore.

Come reagire quando c’è dolore?

Il male esiste, e ci porta ad avere tanti dolori. C'è il male, c'è la malattia, c'è la morte, e ci sono le cattiverie che rovinano rapporti. Tutte queste cose portano i dolori della vita. Visto che il mondo è un mondo di peccato, questi dolori fanno parte della vita.

La domanda importante è: come reagiamo quando arrivano i momenti di dolore, quando arrivano delle situazioni che portano grande dolore al nostro cuore? Come reagiamo?

Questa è una domanda estremamente importante. Come reagisci tu quando un grande dolore arriva nella tua vita?

Tendiamo a reagire in una di due direzioni. O ci allontaniamo da Dio, oppure ci avviciniamo a Dio. Consideriamo questi punti.

Allontanarci da Dio

Quando arriva una situazione dolorosa, tante persone tendono ad allontanarsi da Dio. Tendono ad indurire i loro cuori verso Dio, perché nel loro pensiero, non sembra giusto che Dio abbia permesso quel male. Cioè, quando arrivano i dolori della vita, tante persone vedano Dio come colpevole, come se avesse dovuto non permettere quel dolore, o come se fosse colpevole perché non toglie il dolore.

Certamente, se uno ha questa mentalità, cioè se crede che Dio dovrebbe proteggerci dai mali e dai dolori, allora, quando arrivano i dolori che fanno parte della vita, inevitabilmente quella persona si allontanerà da Dio.

Ma, è giusto credere che Dio ha il dovere di proteggerci dal male? Noi meritiamo questo da Dio? Quanto è importante che ci fermiamo a valutare questo secondo verità! Che cosa di quello che abbiamo mai fatto mette Dio nella condizione di avere il dovere di farci del bene? Che cosa abbiamo fatto che ci porta a meritare il bene da Dio, facendo sì che Dio sia in debito con noi?

In realtà, è il contrario. Nei confronti di Dio, non abbiamo alcun merito, piuttosto, siamo colpevoli. In realtà, meritiamo solamente il male da Dio. Il nostro problema è che spesso non consideriamo la santità di Dio, la gloria di Dio, e che dipendiamo totalmente da Dio. Perciò, noi dovremmo ringraziare Dio per tutto, dovremmo glorificare Dio in tutto, e dovremmo ubbidire Dio in tutto. Invece, non Lo ringraziamo, non Lo glorifichiamo, e non Gli ubbidiamo. Perciò, siamo terribilmente colpevole davanti a Dio, e per questo noi non meritiamo alcun bene.

Eppure, Dio ci ricolma di tanti beni e della Sua grazia. Certamente, Dio permette il male nella nostra vita, perché viviamo in un mondo di peccato, un mondo sotto condanna. Ma Dio non ha mai mancato di darci il bene che meritiamo. Piuttosto, Dio ci ha dato molto più bene di quello che meritiamo.

Quando arrivano i dolori della vita, se ci allontaniamo da Dio, ci allontaniamo dall'unico che può veramente consolare il nostro cuore. Ci allontaniamo dalla luce, per andare a camminare nelle tenebre. Ci allontaniamo dalla cura di Dio e dalla pace di Dio. Quindi, scegliere di allontanarci da Dio quando arrivano i mali, vuol dire credere a ragionamenti falsi, e vuol dire allontanarci dall'unico che può veramente darci la pace di cui abbiamo bisogno.

Avvicinarci a Dio

Come ho detto, quando ci arrivano i dolori della vita, abbiamo due scelte. Possiamo allontanarci da Dio, oppure, possiamo avvicinarci a Dio. Consideriamo che cosa vuol dire avvicinarci a Dio.

Avvicinarci a Dio vuol dire avvicinarci a Colui che ci comprende, vuol dire avvicinarci a Colui che è pronto a consolarci, vuol dire avvicinarci all'unico che può stare con noi in ogni momento. Vuol dire avvicinarci all'unico che può comprenderci fino in fondo e avere empatia per noi. Vuol dire avvicinarci all'unico che ha per noi un amore che non vacilla mai. Vuol dire avvicinarci all'unico che è potente da poterci curare, e guidare le circostanze nel modo giusto.

Consideriamo alcune verità che ci aiutano a capire che quando soffriamo, l'unica risposta giusta è avvicinarci ancora di più a Dio. Certamente, bisogna camminare sempre con Dio, ma quando il nostro cuore è afflitto, allora, bisogna avvicinarci ancora di più. Consideriamo alcune verità che ci aiutano a capire l'importanza di andare a Dio, in Gesù Cristo, quando arrivano i dolori della vita.

Inizio leggendo quello che Gesù dichiara in Matteo 11:28-30. In questo brano, Gesù parla di quando il nostro cuore è afflitto, e parla di dare riposo alle nostre anime. Seguite mentre leggo.

“28 Venite a me, voi tutti che siete travagliati e aggravati, ed io vi darò riposo. 29 Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo per le vostre anime. 30 Perché il mio giogo è dolce e il mio peso è leggero!".” (Matteo 11:28-30 LND)

Vedete il cuore di Gesù Cristo? Gesù Cristo è pronto ad accogliere, e a dare quel riposo all'anima che serve proprio nei momenti di dolore. Gesù ci invita, chi comanda, di andare a lui. Andiamo a Gesù Cristo.

Dio, il Dio di ogni consolazione

Quando consideriamo come reagire quando ci arrivano dolori, dolori che affliggono il nostro cuore, ricordati che Dio è il Dio di ogni consolazione. Egli è il Padre delle misericordie. Nessuno può consolarci quanto Dio. Nessuno ha la misericordia che ha Dio.

Seguite mentre leggo 2Corinzi 1:3-14.

“3 Benedetto sia Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre delle misericordie e il Dio di ogni consolazione, 4 il quale ci consola in ogni nostra afflizione affinché, per mezzo della consolazione con cui noi stessi siamo da Dio consolati, possiamo consolare coloro che si trovano in qualsiasi afflizione. 5 Poiché, come abbondano in noi le sofferenze di Cristo, così per mezzo di Cristo abbonda pure la nostra consolazione. 6 Ora se siamo afflitti, ciò è per la vostra consolazione e salvezza; se siamo consolati, ciò è per la vostra consolazione e salvezza, che operano efficacemente nel sostenere le medesime sofferenze che patiamo anche noi. 7 La nostra speranza a vostro riguardo è salda, sapendo che, come siete partecipi delle sofferenze, così sarete anche partecipi della consolazione. 8 Perché non vogliamo, fratelli, che ignoriate la nostra afflizione che ci capitò in Asia, come siamo stati eccessivamente gravati al di là delle nostre forze, tanto da giungere a disperare della vita stessa. 9 Anzi avevamo già in noi stessi la sentenza di morte, affinché non ci confidassimo in noi stessi, ma in Dio che risuscita i morti, 10 il quale ci ha liberati e ci libera da un sì grande pericolo di morte, e nel quale speriamo che ci libererà ancora nell’avvenire, 11 mentre anche voi vi unite a noi per aiutarci in preghiera, affinché siano rese grazie per noi da parte di molti, per il beneficio che ci sarà accordato tramite la preghiera di molte persone. 12 Il nostro vanto infatti è questo: la testimonianza della nostra coscienza, che nel mondo e specialmente verso di voi, ci siamo comportati con la semplicità e sincerità di Dio, non con sapienza carnale, ma con la grazia di Dio. 13 Perché non vi scriviamo altre cose, se non quelle che potete leggere o comprendere; e io spero che le comprenderete fino in fondo; 14 come in parte ci avete già compreso, che noi siamo il vostro vanto, così anche voi sarete il nostro nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo.” (2Corinzi 1:3-14 LND)

Se vuoi capire meglio il cuore di Dio, e perché conviene correre a Dio quando si soffre, leggi e studia quello che questo brano ci dichiara del cuore di Dio. Notate che Dio è il Padre delle misericordie. Non c’è nessuno che può avere la misericordia che ha Dio. E in più, Egli è il Dio di OGNI consolazione, ogni consolazione viene da Dio. Qualsiasi consolazione ti serva, DIO è il Dio di quella consolazione. Quanto è importante che ci rivolgiamo a Dio per la consolazione che ci serve nei dolori della vita!

Paola parla del fatto che abbondando le sofferenze di Cristo, abbondano anche le consolazioni, per mezzo di Cristo.

Quanto è importante riconoscere che le consolazioni abbondano per mezzo di Cristo! Gesù Cristo è il mezzo per il quale riceviamo la consolazione di Dio. Non c’è altro mezzo.

Quando il nostro cuore è afflitto, è Gesù Cristo che può darci la consolazione di Dio, che può veramente curare il nostro cuore.

Gesù Cristo conosce la nostra sofferenza.

Quando il nostro cuore è afflitto dal dolore, che cosa ci aiuta? Per capire, pensate a come Dio ci ha creati.

Dio ci ha creati come creature sociali, creature create per essere in rapporti stretti e profondi. Dio stesso è in rapporto, fra le persone della Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo. Dio ci ha creati in modo che abbiamo bisogno di rapporti veri, rapporti profondi, rapporti che durano. E quindi, Dio ci ha creati in modo che quando abbiamo dolore, l’empatia e la compassione possano aiutarci a sopportare il dolore e anche a superare il dolore.

L’empatia e la compassione valgono tantissimo. È un immenso sollievo se abbiamo una persona vicina a noi che ha vera empatia e compassione. La presenza di quella persona può alleggerire il dolore e aiutarci a portare i pesi.

A volte, quando il dolore è profondo, può essere un aiuto il solo fatto di avere qualcuno vicino a noi, anche senza parole.

Pensate come in momenti di profondo dolore, le persone si abbracciano. Dio ci ha creati con il bisogno dell’empatia, qualcuno che può simpatizzare con noi.

Ricordate che siamo stati creati nell’immagine di Dio, e Dio è un Dio con sentimenti e emozioni. La Bibbia parla delle tante emozioni di Dio.

Quindi, è un immenso aiuto quando c’è qualcuno che può starci vicino, che può veramente avere empatia con noi. Però, non c’è sempre quella persona. A volte, le persone intorno non hanno un vero cuore per noi. A volte non riescono a capire. A volte sono le persone stesse che dovrebbero consolarci che ci fanno del male.

Chi può comprenderci in ogni situazione? Chi può esserci sempre vicino? Chi non ci abbandona mai? Solo Uno: solo Gesù Cristo.

Gesù Cristo è l’unico che può veramente comprenderci pienamente, ed è l’unico che può essere sempre presente per noi. Solo Gesù Cristo è stato tentato, ovvero provato, in ogni tipo di dolore, e quindi, solo Gesù Cristo può veramente comprenderci e avere quell'empatia e compassione di cui abbiamo bisogno.

Seguite mentre leggo di Cristo in Ebrei 4:14-16:

“14 Avendo dunque un gran sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, riteniamo fermamente la nostra confessione. 15 Infatti, noi non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con le nostre infermità, ma uno che è stato tentato in ogni cosa come noi, senza però commettere peccato. 16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, affinché otteniamo misericordia e troviamo grazia per ricevere aiuto al tempo opportuno.” (Ebrei 4:14-16 LND)

Gesù Cristo è stato tentato in ogni cosa, conosce ogni tipo di dolore. Perciò, può veramente simpatizzare con noi in ogni situazione.

Considerate alcuni dei dolori che Gesù Cristo, come uomo e come Dio, ha subito.

Gesù Cristo conosce l’abbandono. È stato abbandonato dai Suoi discepoli, e infinitamente peggio, abbandonato dal Padre, mentre era sulla croce. Ricordate quando gridò, dalla croce: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato!”. Gesù può consolare chi è stato abbandonato.

Essere traditi: Gesù conosce a fondo il dolore di essere traditi. Uno dei suoi intimi discepoli, Giuda, Lo ha tradito, perfino con un bacio. Se tu sei stato tradito, sappi che Gesù Cristo ti comprende appieno, e può consolarti, se ti rivolgi a Lui.

Lamorte: Dio conosce il dolore della morte di una persona cara, in quanto Dio Padre ha visto morire Suo Figlio, Gesù Cristo. In Salmo 116, leggiamo:

“È preziosa agli occhi dell’Eterno la morte dei suoi santi.” (Salmo 116:15 LND)

Ricordate che Dio ha creato il mondo senza la morte. La morte va contro chi è Dio, perché Dio è vita, Gesù Cristo è vita. Gesù Cristo, che è la vita, ha gustato la morte, per poterci salvare. Quindi, quando hai il dolore per la morte di una persona a te cara, ricordati che Gesù Cristo ti comprende appieno. Più di qualsiasi altro, Gesù Cristo può comprendere il tuo dolore quando una persona a te cara muore, e anche quando tu dovrai affrontare la morte.

Gesù può comprendere appieno quando hai il dolore di essere accusato falsamente. Nessuno è mai stato accusato falsamente quanto Gesù Cristo. E quindi, Gesù Cristo può consolarti pienamente, e non solo, ma in Cristo, abbiamo la certezza che ogni ingiustizia sarà giudicato.

Quando soffri per un dolore fisico, puoi ricevere consolazione da Gesù Cristo, perché Egli è stato crocifisso, e conosce i dolori più profondi.

Quando conosci il dolore dell'angoscia o della tristezza, ricordati che Gesù aveva una tristezza così profonda che ha sudato come gocce di sangue.

Potrei andare avanti, ma il mio punto è semplice: ricordiamoci che Gesù Cristo è stato tentato, o provato, in ogni cosa. Gesù conosce ogni tipo di dolore. Perciò, Gesù Cristo, e solo Gesù Cristo, può simpatizzare con te in qualsiasi dolore che mai avrai.

Il dolore del proprio peccato

Non ho parlato di quello che può essere il dolore più profondo della vita. Qual è? È il dolore del proprio peccato. Se siamo in Cristo, allora, il nostro peccato ci crea un dolore profondo. Se vediamo la realtà del nostro peccato, questo ci porta ad un dolore terribile.

In questi momenti, la cosa peggiore che possiamo fare è allontanarci da Dio. L’unico modo per essere liberati da quel dolore è correre a Dio, per mezzo di Cristo, per ricevere il perdono. Grazie a Dio, in Gesù Cristo c’è perdono. Leggo 1Giovanni 1:9 – 2:2.

“9 Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto, da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. 10 Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo e la sua parola non è in noi. 2:1 Figlioletti miei, vi scrivo queste cose affinché non pecchiate; e se pure qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo il giusto. 2 Egli è la propiziazione per i nostri peccati; e non solo per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.” (1Giovanni 1:9-2:2 LND)

In Gesù Cristo c’è il vero perdono, ed è quel perdono che ci libera dal dolore del nostro peccato.

Inoltre, in Gesù Cristo c’è la promessa del giudizio, che ogni male sarà tolto, e ogni ingiustizia punita.

In Gesù Cristo, c’è la promessa che troviamo in Apocalisse 21:3,4. Questa è vera per chi è in Cristo.

“3 E udii una gran voce dal cielo, che diceva: "Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Ed egli abiterà con loro; e essi saranno suo popolo e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio. 4 E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, e non ci sarà più la morte né cordoglio né grido né fatica, perché le cose di prima son passate".” (Apocalisse 21:3-4 LND)

Se tu sei in Cristo, puoi aver grande pace, sapendo che il tempo dei dolori sta per finire. Gesù Cristo ritornerà, per giudicare il mondo, e per salvare i Suoi. Allora, per chi è in Cristo, non ci saranno più lacrime, non ci sarà più sofferenza, non ci sarà più dolore.

Perciò, a chi è in Cristo dico: guarda in avanti. Cerca il tuo riposo in Cristo. In Cristo, c’è riposo per le nostre anime, anche in mezzo ai dolori.

Se tu NON hai Gesù Cristo come tuo Signore e tuo Salvatore, corri a Cristo subito. I dolori di questo vita non sono nulla in confronto alla condanna eterna. Corri a Gesù Cristo per il perdono dei tuoi peccati. Solo allora potrai avere la pace e il sostegno che ti serve.

Grazie a Dio per il cuore di Gesù Cristo. Grazie a Dio che in Gesù Cristo, c’è il sostegno nei dolori della vita. Grazie a Dio che Gesù ha sofferto, per liberarci dalla sofferenza più terribile di tutte, la separazione eterna da Dio. In Cristo, c’è la vita eterna.

Grazie a Dio per Gesù Cristo.