Aiuto Biblico

Guida ad una riflessione sull'Evangelo di Giovanni

Capitolo 3

di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org

Questa guida richiede una copia di Capitolo 3 dell'Evangelo di Giovanni.

Benvenuto a questo studio. Abbiamo già studiato Giovanni 1 e 2. Facciamo ora un breve riassunto di ciò che abbiamo imparato.

Già nel principio, Gesù era, perché Gesù è eterno. Gesù è Dio. È il Creatore di tutto, perciò, tutto appartiene a Lui. Egli è il Sovrano di tutto, perciò anche il nostro Sovrano. Ovvero, Egli è il Re Sovrano sopra tutto ciò che esiste, perciò è Sovrano anche su di noi. Un giorno, dovremo rendere conto a Lui. Saremo giudicati da Cristo Gesù.

Gesù è la VITA e la LUCE, però, la maggioranza del mondo non Lo accetta, e per questo rifiuto rimane nel buio, senza la vera vita.

Egli è l’Agnello di Dio, cioè, Colui che si è sacrificato per i peccati del mondo. La condanna per il peccato è la morte, la separazione eterna da Dio. Non si possono riscattare i peccati con le buone opere, né con la sofferenza, né con tante preghiere. Solo la morte può pagare il peccato. Visto che ognuno è un peccatore, nessuno potrebbe mai pagare il peccato di un altro: nessuno tranne Gesù, perché era l’unico senza peccato. Gesù è morto come un sostituto per pagare la condanna per il peccato.

Abbiamo anche visto in capitolo 1 che quando Gesù è venuto nel mondo, la maggioranza delle persone non L’hanno ricevuto personalmente, perciò, non hanno ricevuto la Sua salvezza.

Invece, chi riceve Gesù diventa un figlio di Dio. Nasce spiritualmente tramite una nascita che viene da Dio. Questa è la salvezza.

Il sacrificio di Gesù era perfetto e completo. Però, solo chi riceve Gesù come proprio Dio e Salvatore riceve il beneficio di quel sacrificio.

Nel capitolo 2, abbiamo visto che Gesù ha chiamato i Suoi discepoli, e ognuno doveva decidere se seguirLo o no. Gesù fece il primo miracolo, così come tutti gli altri suoi miracoli, per manifestare la Sua gloria, cioè, per mostrarsi Dio, affinché i suoi discepoli credessero in Lui. Dio ci racconta questi miracoli nella Bibbia affinché anche noi crediamo in Gesù.

Ora esaminiamo insieme il capitolo 3.

Giovanni 3:1-21 – La Nuova Nascita

Prima di considerare il messaggio di questi versetti, è necessario fare un po’ di introduzione. Nicodemo era un Fariseo, cioè apparteneva ad un particolare gruppo all’interno della religione dei Giudei.

Ricordiamo che i Giudei erano il popolo di Dio. Il Giudaismo non è stato fondato dagli uomini, come tutte le altre religioni. Infatti fu Dio a scegliere il Suo popolo, i Giudei, e a dare loro la Sua parola, quello che chiamiamo l’Antico Testamento. Perciò, sia i Giudei che le Scritture provenivano da Dio.

Negli anni però, i Giudei non rimasero fedeli a Dio. Non seguirono più la Sua Parola, le Sue leggi. Qualche secolo prima di Cristo, in una reazione contro questo modo di vivere che ignorava la Bibbia, nacque un gruppo che cercava di tornare all’ubbidienza alla legge di Dio. Gli appartenenti a questo gruppo furono chiamati Farisei.

La dottrina dei Farisei aveva tanti aspetti positivi. Il motivo per cui si erano uniti come gruppo era molto valido, perché è molto importante seguire la Parola di Dio. I Farisei mettevano molta enfasi sull’ubbidienza ad ogni dettaglio della Bibbia. Anche questo è importante. Però, mettevano anche molta enfasi sulle tradizioni, cioè, gli insegnamenti orali intorno alla Bibbia. Infatti, dopo un po’, in realtà, le tradizioni diventarono più importanti della Bibbia. Perciò, la loro forma di religione divenne un insieme di sacramenti, con molta enfasi sull’ubbidienza alle tradizioni.

Il loro gravissimo errore era di attaccarsi alle tradizioni anziché alle Scritture. Le loro tradizioni avevano preso il posto del vero insegnamento di Dio. Questo offendeva Dio gravemente.

Notiamo l’atteggiamento di Gesù nei loro riguardi: leggi Marco 7:2-9

2 E, avendo visto che alcuni dei suoi discepoli mangiavano il cibo con le mani impure, cioè non lavate, li accusarono. 3 Infatti i farisei e tutti i Giudei non mangiano se non si sono prima lavate le mani con gran cura, attenendosi alla tradizione degli anziani; 4 e, quando tornano dalla piazza, non mangiano senza prima essersi purificati. Ci sono molte altre cose, che sono tenuti ad osservare per tradizione: lavatura di coppe, di brocche, di vasi di rame e di letti. 5 Poi i farisei e gli scribi gli domandarono: "Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli anziani, ma prendono il cibo senza lavarsi le mani?". 6 Ma egli, rispondendo, disse loro: "Ben profetizzò Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: "Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è lontano da me. 7 Ma invano mi rendono un culto, insegnando dottrine che sono comandamenti di uomini". 8 Avendo tralasciato infatti il comandamento di Dio, vi attenete alla tradizione degli uomini: lavatura di brocche e di coppe; e fate molte altre cose simili". 9 Disse loro ancora: "Voi siete abili nell’annullare il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizione. (Marco 7:2-9 LND)

Gesù condannava i Farisei perché in realtà il loro messaggio era un messaggio di salvezza tramite le opere religiose, che è contrario al messaggio della Bibbia.

Allora, notiamo nel brano che Nicodemo era un Fariseo. Inoltre, era un capo dei Giudei, cioè, era un uomo riconosciuto ed importante nella religione. Nel v.10, vediamo che era anche un maestro, quindi, conosceva bene la Bibbia. Purtroppo, era così attaccato alle tradizioni dei Farisei che non aveva afferrato il vero messaggio della Bibbia.

Questo è l’uomo che viene da Gesù di notte. Chiaramente, dai suoi commenti, aveva visto i miracoli che Gesù faceva, e capiva che Gesù non era un uomo normale.

Adesso, leggiamo Giovanni 3:1-13

v.3 Nota bene che Nicodemo non pose alcuna domanda a Gesù, benché nel suo cuore ne avesse una molto importante. Ma Gesù sapeva questa sua domanda, e gli rispose.

Considerando la risposta di Gesù in questo versetto, qual era la domanda che Nicodemo aveva nel cuore?

Nonostante fosse un uomo religioso, Nicodemo voleva sapere, da questo “Maestro venuto da Dio”, qual è la via per entrare nel regno di Dio, cioè, per giungere al cospetto di Dio. In altre parole, voleva sapere come essere veramente salvato.

Vediamo un altro esempio di un capo dei Giudei che pone la stessa domanda a Gesù in Luca 18:18.

“Uno dei capi lo interrogò, dicendo: "Maestro buono, che devo fare per ereditare la vita eterna?".” (Luca 18:18 LND)

La risposta di Gesù a Nicodemo è il messaggio centrale della Bibbia. La frase: “vedere il regno di Dio” è un altro modo per dire: “essere salvato”. perché solo chi è salvato vedrà il regno di Dio. Chi non è salvato non vedrà il regno di Dio.

In base a ciò che afferma Gesù qui nel versetto 3, cosa deve succedere ad una persona per poter vedere il regno di Dio?

v.4 Nicodemo capiva le parole di Gesù in senso fisico, anziché in un senso spirituale.

Quale fu la sua prima domanda per capire questo termine “nascere di nuovo”?

vv.5-6 Gesù rispose dando ancora più spiegazione e più dettagli su come uno può essere salvato.

Spiegò che se uno non è nato di ________________________________ e di _____________________________, non può entrare nel regno di Dio.

(Nota che nel v.3 Gesù aveva detto “vedere” il regno. Qui dice “entrare”. “Vedere il regno” e “entrare nel regno” sono intercambiabili.)

Cosa vuol dire “nascere di acqua” e “nascere di Spirito”? Vedremo la risposta dopo aver considerato i vv.9-10.

v.6 Gesù dice: quello che è nato di ___________________ è carne, e quello che è nato di Spirito è ______________.

In quale versetto di Giovanni 1 abbiamo incontrato definizioni simili a “nato di carne” e “nato di Spirito”?

Abbiamo letto che chi riceve il diritto di diventare un figlio di Dio:

- NON è nato da volontà di carne,

- (Ma) è nato da Dio. (Lo Spirito Santo è Dio)

Perciò, vediamo che “Diventare figlio di Dio” e “nascere di nuovo” vogliono dire la stessa cosa. Oppure, si può dire “essere salvato”.

L’uomo non può salvarsi da sé, può essere salvato solamente da Dio.

vv.7-8 Gesù dice “Bisogna che

Non c’è altro modo per essere salvato e per stare con Dio se non quello di nascere di nuovo. Essere religioso, fare tutti i sacramenti, e fare del bene non basta. Bisogna nascere di nuovo, cioè, diventare un figlio di Dio per essere salvato.

v.8 La parola per “vento” e la parola per “spirito” sono la stessa parola in greco. Gesù fa un paragone: come il vento non è controllato dall’uomo, ma si può vedere il suo effetto, così chi nasce di nuovo, deve nascere da un’opera di Dio, non è qualcosa che gli uomini possono fare. Nessuna religione può farti nascere di nuovo, nessun rito o sacramento. Solo Dio, tramite il Suo Spirito, può fare nascere una persona spiritualmente.

vv. 9-10 Nicodemo continuava ad avere difficoltà nel capire il discorso di Gesù. Nicodemo, nonostante fosse un uomo molto religioso ed insegnasse la religione, non riusciva a comprendere questa verità spirituale. Egli credeva in una salvezza che dipendeva molto dalle opere buone dell’uomo, perciò, questo concetto di una salvezza che era un opera di Dio era difficile per lui da comprendere. Spesso, le tradizioni religiose possono ostacolare una chiara comprensione del semplice evangelo di Dio. Infatti, visto che la nuova nascita non viene dall’uomo, bisogna accettarla con fede.

A questo punto, torniamo ai vv.5-6 per considerare il significato delle parole “nascere d’acqua” e “nascere di Spirito”.

In Giovanni 1:33 Giovanni il Battista parla di due tipi di battesimo.

33 Io non lo conoscevo, ma colui che mi mandò a battezzare con acqua mi disse: "Colui sul quale vedrai scendere lo Spirito e fermarsi su di lui, è quello che battezza con lo Spirito Santo".

Quali sono questi due battesimi?

Battesimo con _____________________

e battesimo con ___________________

Giovanni Battista predicava un messaggio di ravvedimento e la necessità del perdono dei peccati. Egli battezzava con acqua, la quale, appunto, rappresentava questo ravvedimento. Così il “nascere d’acqua”, che si riferisce al battesimo con acqua, rappresenta il ravvedimento di cuore. Infatti, prima di poter “credere” e “ricevere” Gesù, uno deve riconoscere il proprio bisogno di Gesù, ammettere di essere un peccatore separato da Dio, e riconoscere Gesù come l’unico Salvatore.

Ovviamente, se non mi riconosco veramente peccatore e perciò veramente perduto, sotto la condanna di Dio, non posso veramente vedere il mio bisogno della salvezza, e perciò, non posso credere in Gesù come mio Salvatore.

Invece se riconosco d’essere perduto a causa dei miei peccati, allora posso girare le spalle ai miei peccati e rivolgermi a Cristo per la salvezza. Questo è il ravvedimento. Ravvedersi significa tornare sui propri passi per abbandonare i peccati e guardare a Dio per la salvezza.

Quindi, uno deve riconoscersi peccatore e condannato. Allora può girare le spalle ai suoi peccati e rivolgersi a Gesù Cristo per ricevere il perdono e la salvezza.

Di natura, siamo tutti peccatori. Ognuno di noi cerca di controllare la propria vita, anziché sottomettersi totalmente alla guida di Dio. Ognuno cerca onore per sè, anziché onorare solo Dio. Per essere salvati, dobbiamo riconoscere il nostro peccato e ravvederci. Ravvedersi vuol dire cambiare direzione. Tu hai cambiato la tua direzione? Sei sceso dal trono della tua vita, e hai ricevuto Gesù Cristo come il tuo Dio, e perciò, hai veramente lasciato Lui sedersi sul trono della tua vita? Questo è il ravvedimento.

Per quanto riguarda il battesimo dello Spirito Santo, in Giovanni 1:13 abbiamo letto che chi diventa figlio di Dio è nato da Dio. Poi in Giovanni 3:6 Gesù parla della necessità di nascere dallo Spirito. Infatti, “essere battezzato dallo Spirito”, “nascere dallo Spirito”, “nascere da Dio” e “nascere di nuovo” sono quattro modi per esprimere lo stesso concetto.

Perciò, quando Gesù afferma che bisogna “nascere d’acqua e nascere di Spirito”, Egli intende che per essere salvato bisogna ravvedersi e ricevere la nuova nascita che è compiuta dallo Spirito Santo.

Notiamo che solo nel v.5 Gesù parla sia di acqua che di Spirito. Nei vv.6 e 8, Gesù parla solo della nascita dallo Spirito, poiché è proprio la nascita dallo Spirito che ci rende figli di Dio. Questa nascita è un opera che viene esclusivamente da Dio.

Leggiamo vv.14-21

vv.14-15 Qui si parla di come Mosè, intorno al 1.400 a.C., innalzò _________________________________ nel deserto. Di cosa si tratta?

Questo è un avvenimento dell’Antico Testamento, descritto in Numeri 21. Gli Israeliti avevano peccato. Dio, per punire il loro peccato, mandò dei serpenti velenosi fra il popolo per morderli. Molti di loro morirono. Quando il popolo confessò il suo peccato, Dio comandò a Mosè di alzare un serpente di rame su un’asta. Chiunque avesse guardato quel serpente sarebbe stato salvo. Guardare significava riconoscere la propria colpa e avere fede in Dio e nella sua salvezza.

Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il ________________________________ dell’_________________ sia innalzato, affinché chiunque crede in Lui abbia vita eterna.

Qui Gesù parla ancora della sua morte, di quando sarebbe stato innalzato sulla croce. Ne parlava già in Giovanni 2, e ne parlava con i suoi discepoli durante tutto il suo ministero, essendo venuto proprio per morire per i peccati del mondo.

Il serpente di Mosè era un simbolo di Cristo: chiunque guarda a Gesù, cioè crede in Lui, ovvero, Lo riceve come Signore e Salvatore, avrà vita eterna, per mezzo del Suo sacrificio sulla croce.

v.16 Questo versetto rappresenta la sintesi dell’intero evangelo. Alcune domande:

Chi ha amato?

Che cosa ha amato?

Che cosa ha dato per mostrare il suo amore?

Per quale scopo?

Affinché chiunque _________________ in lui (Gesù) non __________________ ma abbia ________________________.

Siamo nati perduti, spiritualmente senza vita. Ciò che l’uomo merita è la perdizione, la separazione eterna da Dio. Quanto terribile sarà quella fine. Però, per mezzo di Gesù Cristo, Dio ci offre la salvezza, cioè, Dio ci offre il perdono dai nostri peccati e la possibilità di diventare figli di Dio, per vivere nella Sua presenza per tutta l’eternità. La perdizione è più terribile di quanto possiamo immaginare e la vita eterna è più meravigliosa di quanto possiamo immaginare.

Per ricevere la vita eterna, devi riconoscerti senza vita spirituale e devi credere in Gesù, cioè riceverLo come il tuo Salvatore e Signore. Chi non fa questo rimane senza vita spirituale e senza speranza, ed è perduto eternamente, separato da Dio.

v.17 Gesù non è stato mandato per ______________________ il mondo, ma perché il mondo sia ________________ per mezzo di lui.

La prima venuta di Cristo è stata per salvare. La Sua seconda venuta, ovvero, quando ritornerà, sarà per giudicare.

v.18 Chi crede nel Figlio di Dio non è

Non prenderà parte al giudizio finale. Chiunque diventa un figlio di Dio sarà sicuramente salvato, perché la salvezza è basata sull’opera perfetta di Cristo Gesù.

Chi non crede in Gesù è già giudicato, perché non ha creduto nel Suo nome. (credere = ricevere, accettare)

vv.19-21 (cfr. Giov 1:4,5,9-11) Gesù è la luce, chi non riceve Gesù come Salvatore non vuole la luce nella sua vita. Chi invece riceve Gesù Cristo avrà la luce nella Sua vita.

Si può restare nelle tenebre pur essendo religioso e facendo del bene, ma non si può rimanere nelle tenebre se si ha Gesù Cristo, la luce, nella vita. I due concetti si escludono a vicenda.

La Testimonianza di Giovanni il Battista

Leggi i vv.22-36

Quando la maggioranza delle persone cominciò a rivolgersi a Gesù e non più a Giovanni, alcuni discepoli di Giovanni provarono invidia. La dichiarazione di Giovanni ci mostra quello che dovrebbe essere il nostro atteggiamento.

v.30 Giovanni disse:

Di natura, l’uomo non vuole diminuire, non vuole umiliarsi. Vuole in qualche modo essere al primo posto. Invece chi riceve veramente Gesù deve umiliarsi, e dare a Gesù Cristo il controllo, la gloria e l’onore. Deve diminuire, per alzare Cristo.

L’affetto di ogni vero figlio di Dio dovrebbe essere esclusivamente per Gesù. Non ci sono altri mediatori. Non ci sono altri a cui possiamo rivolgerci. Bisogna credere in Gesù come unico Salvatore e Signore. Giovanni il Battista capiva questo. Dobbiamo capirlo anche noi per essere salvati.

Secondo il v.36, chi crede nel Figlio ha

Chi rifiuta di credere nel Figlio non vedrà (non avrà) la vita, ma l’______________ di Dio resta su di lui.

Dio è un Dio d’amore, ma è anche un Dio di Giudizio. Chi crede in Gesù, cioè, chi riceve Gesù, pur essendo peccatore, sarà perdonato, nascerà spiritualmente dall’opera di Dio, e sarà salvato. Invece, chi non riceve Gesù non sarà salvato, e anziché l’amore, l’ira di Dio rimane su di lui.

Riassunto di Giovanni 3

In questo capitolo Gesù ci offre ulteriori insegnamenti su come diventare figli di Dio. È un’opera di Dio che Gesù chiama “la nuova nascita”. È una nascita spirituale che viene da Dio, attraverso lo Spirito Santo. Come la nascita fisica è necessaria per avere vita fisica, così la nascita spirituale è necessaria per avere vita spirituale. Questa nascita sarà donata a chi crede in Gesù Cristo, cioè a chi Lo riceve come Salvatore e Dio personale.

Se ricevi questa nuova nascita, sarai un figlio di Dio, salvato non per quello che tu avrai fatto, ma perché il sacrificio di Gesù Cristo avrà pagato i tuoi peccati. Chi riceve il perdono e la salvezza può vivere una vita di di ringraziamento per questo dono, ubbidendo a Dio come segno di vero amore per Dio.

Se invece non ricevi questo dono, l’ira di Dio resterà su di te. Tutto il bene che potresti fare non potrà mai cambiare la tua situazione. Invece, se saprai riconoscere l’amore che Dio ti offre, ed ammettere la tua condizione d’essere un peccatore veramente perduto, solo allora potrai ricevere pieno perdono e la nuova vita in Gesù. Ravvediti e riceverai Gesù Cristo come tuo Salvatore e Signore.

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Marco deFelice
www.veravita.org

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